Misato , esitando nellaprire la portiera dell'automobile, lancio'
uno sguardo al cielo soprastante, immenso, attraversato dalle
nuvole del tardo pomeriggio. Le nuvole, qualcosa diventato
addirittura raro, nel mondo sconvolto dal Second Impact. Come lo
sconvolgimento nella sua mente, dopo la morte del padre, quella
morte che l'aveva salvata condannandola.
Le nuvole. Un milione di ricordi, i ricordi negati. La sua
infanzia, tutta assorbita nel niente, e cristallizzata in una
foto, miracolosamente scampata alla tragedia.
Dentro la capsula lei, il giubbino, dentro la tasca una foto. Che
facilmente avrebbe potuto essere incenerita, bruciata, o dalla
cui carta facilmente l'impressione, il frammento di vita stampata
avrebbe potuto svanire.
Invece era ancora lì, a raccogliere tutto il passato di Misato
con la potenza evocativa di un'immagine : era sua madre, insieme
a lei.
Quanto aveva sofferto sua madre. E lei non aveva avuto una
fortuna migliore . Un padre che aveva cambiato le loro vite.
Misato alzo' le braccia conserte sulla carrozzeria della portiera
dell'automobile, ormai aperta, e che stava usando come un
parapetto da cui scrutare il cielo, protetta dalla barriera di
metallo della carrozzeria, e dal passare del tempo. Sollevò il
mento, poi abbassò lo sguardo e si infilò nella vettura, accese
il motore e partì.
Perché la vita riusciva ad essere così triste anche in una sera
come quella.Perché?
"Grazie. Anche tu non stai male"
"Per me una bistecca alla Bismarck", disse Kaji.
"Per me degli spaghetti all'astice", ordinò Misato.
"Ah, e delle ecargot, per entrambi"
Misato lanciò a Kaji uno sguardo assassino, come per dire
"Dove li prendiamo i soldi per le escargot? Vuoi ordinare
anche un kilo di caviale per caso?^^;;;;;;;;;;"
"Da bere posso consigliare un Corvo Rosso di Salaparuta del
'12?", chiese il maitre.
"Va benissimo", disse Kaji.
"Gia' , a differenza di qualcuno non posso permettermi certe
sciccherie, ma devo ripiegare su noodles e birra!!-____-;;",
rispose Misato, fingendosi scocciata.
Dentro di lei si sentiva nervosa e per niente serena.
"Ma perche'?", si domandava. "Perche' non dovrei
essere a mio agio? Con l'uomo che amo e con cui ho vissuto per
tanto tempo? Ancora quella paura di mostrare a me stessa e a lui
i miei sentimenti. Quando imparerò a non aver paura.? E come
potrei superarla ? Solo fra le sue bracciaCosa vado a
pensare? Eppure..forse. Ormai c'è solo un passo fra di noi,ma
per farlo devo gettare alle spalle quindici anni di
paureSono troppi per dimenticarli?"
"Niente..non pensavo a niente"
"Misato-chan..non si direbbe"
"Tu piuttosto, perche' mi hai invitata a cena fuori?"
"Perché mi faceva piacere stare con te..Prima di
tutto." A questa frase Misato non potè fare a meno di
arrossire. Kaji avrebbe voluto stringere la mano di Misato che
picchiettava nervosamente il tavolo con le dita.Ma non voleva
metterla a disagio. Forse quel gesto non le sarebbe stato di
conforto in quel momento. " E poi vorrei stare ad
ascoltarti"
"Come spia della Seele?"
Misato si pentì immediatamente di ciò che aveva detto
"Scusami Kaji.."
"Di niente, Misatochan. In fondo è quello che sono. Ma
sappi che io non ti tradirei mai."
"Lo so, Ryogi"
"Cosa mi vuoi raccontare , Misato? Sai..non sapere di te,
della tua vita, mi fa sentire come se tu fossi sempre piu'
lontana."
"Non c'e' niente di nuovo nella mia vita"; disse Misato
tristemente , mentre sorseggiava del vino che Kaji le aveva
versato, e si era versato. Il cameriere era stato discreto e
silenzioso .Ryogi gli aveva fatto cenno che poteva andare, e
infatti aveva provveduto lui stesso a servire il vino a entrambi
.
Misato giocherellò col bicchiere facendolo roteare.Il movimento
si trasmise al liquido rosso chiaro che vi era contenuto. Poi ci
guardò attraverso, per vedere riflessa la sua insicurezza.
"Sai , questo gesto mi ricorda Ritchan", disse Kaji
" Mi hai detto della novità di Rei .. Sono felice per Akagi
e anche per quella povera ragazza. ..Penso che siano fatte l'una
per l'altra. Potranno aiutarsi a combattere la solitudine.
Lottano con essa, cosi' come noi, da quando siamo su questa
terra, si potrebbe dire"
"Si.."Misato assentì.
" E non vuoi sapere di me?", chiese Kaji.
"Certo che vorrei", rispose Misato, sorridendo. Era
bellissima in quel momento, ancora piu' del solito.
"Saisto portando a termine quello di cui ti parlavo da
tempo. Sto arrivando nella tana dei nostri nemici"
Le parole misteriose di Kaji erano in un alfabeto che Misato
intendeva bene. La traduzione del senso della frase terrorizzo'la
donna . Lo sguardo preoccupato che si dipinse sul suo viso , fu
seguito da poche parole, che Katsuragi quasi balbetto'.
"Kaji..tuti prego. Non farlo. Non adesso."
In quel momento arrivarono le ordinazioni. Il piccolo diversivo
non distrasse Misato dal chiedere a Kaji di non andare avanti.
"Non spingerti troppo avanti, Kaji!!"
"Lo faccio perche' non ho niente da perdere"
"non sei cosi' egoista, tu lo fai per evitare che accada
qualcosa di terribile: cioe' la verita' che io e te ben
sappiamo."
"Mi giudichi troppo bene, Misato"
"Kaji, ti prego. Lo so che in questo mondo pazzo, non ci
dovrebbe essere tempo per le preghiere: ma io ti
prego.perché non possiamo avere almeno un attimo di
pace? Un tempo per poterci amaree poi ..Mio
Dio!!Kaji.io ti amonon potrei vivere
sapendoti..ho potuto vivere mentre eri lontano, ma non ce
la farei a sopportare il pensiero .."Misato parlo' col cuore
in mano e con la sincerita' che la accompagnava ogni momento.
"Si..anch'io ti amo..se me lo chiedi tu, mi fermero' ,
Misato. Non voglio ferirti. E poi hai ragione. Ci sono delle cose
che vengono prima della nostra volonta' di fare gli eroi. In
fondo.."
"Che strano confessare così il proprio
amore"pensarono Kaji e Misato. "Che strano"
Misato e Kaji si guardarono sorridendo.
"Ti sembra il modo di dirmi che mi ami? Mangia!!",
disse Misato , fingendosi arrabbiata.
"Eh gia'..si freddera'"
Kaji aveva da poco riaccompagnata a casa Misato. Dopo tanto tempo
aveva baciata Misato. Dopo tanto tempo aveva ridetto la parola
amore.
"Amore", pensava, dirigendosi a piedi verso casa, nella
placida serata estiva. "Si..e' una parola che deriva dal
latino, e significa allontanare dalla morte..è così..c'è una
verità in questo , perché noi vorremmo che la persona che
amiamo fosse protetta dal nostro amore, di modo che niente al
mondo le possa far del male. L'amore è forse questo nel suo
senso più profondo"
Anche Shinchan giocherellava con la mano, premendola contro il
cuscino del divano. Com'è difficile parlar d'amore.
"Shinchan..io sto provando qualcosa che non riesco a
comprendere. La sento piu'intensamente , in questo momento in cui
tu sei con me."
Shinji arrossì di fronte alle parole di Rei.
"RReichan..credo di stare provando la stessa
cosa"
"Shinji..io mi fido di te.". disse la ragazza,
innocentemente, flebilmente.
"Grazie Reichan. Anch'io ho fiducia in te." , rispose
timidamente il ragazzo
"Il tuo cuoreil muo cuore" , aggiunse Rei, come
fra se' e se'.
In quel mentre, la porta elettronica dell'ingresso venne aperta.
"Sara' rientrata Ritsuko", disse Shinji, a una Rei
quasi spaventata dall'evento che la distolse da pensieri profondi
e nuovi.
"Buonasera ,Shinchan", salutai , accomodandomi nel
soggiorno, dopo aver posato la borsa nel vecchio appendino di
legno, dono della nonna.
"Konbanwa, dottoressa Ritsuko", rispose Shinji.
"Bentornata Ritsuko", disse Rei, cercando di non
incontrare il mio viso , per timore di leggervi un rimprovero.
Ma il sorriso che indirizzai al fine alla ragazza, quando questa
rialzò lo sguardo, la rassicurò. Reichan aveva timore che la
visita di Shinji, la sua presenza in casa mia a quell'ora,
potesse indispettirmi.
Ma non era così.
"Shinchan, vuoi fermarti a cena con noi?", proposi al
ragazzo.
"Mm.la ringrazio signorina Ritsuko ma non voglio disturbare
più a lungo"
"Nessun disturbo, Shinchan..anzi!"
"Però è meglio che torni a casa..Anche se Misato è fuori
c'è sempre una persona da sfamare^^;;;;;", spiego Ikari-kun
"Capisco..", dissi, sorridendo al pensiero di Asuka
affamata e furibonda col povero Shinchan. Cosi', per evitargli
guai con la minaccia tedesca, lo feci andare. Si salutarono
affettuosamente con Rei. Quei ragazzi..così timidi anche per
scambiarsi un bacio sulla guancia .
Io naturalmente me n'ero andata in cucina, ma spiando la scena,
li vidi salutarsi con una dolce stretta di mano.
Shinji prese le mani di Rei fra le sue e le disse "Allora..a
domani"
Dopo il pasto, ci sedemmo sul divano . Mi piaceva ascoltare Rei
confidarsi con me, dirmi di tutte le sue sensazioni. Mi faceva
sentire viva e indispensabile , poterla aiutare. Mi faceva
sentire come non mi era mai successo.
"Signorina Ritsuko", mi disse, con una voce che ne
tradiva l'emozione. "Shinji-kun mi ha detto.. di volermi
bene.. Ecco...Io..credo di volergliene anch'io, ma sento dentro
di mequalcosa di insolito: una paura che non avevo mai
provato prima. Perche'?"
"Reichan.è sempre così quando si vuole bene a
qualcuno. L'amore impaurisce sempre entrambi. Chi lo riceve, ha
paura della responsabilità che si assume di fronte all'altro,
che in quel momento gli sta mostrando con fiducia, disarmato,
fragile, il proprio cuore. Fa paura vedere l'altro così aperto,
disponibile, donarsi a noi. Si ha paura di non essere
all'altezza, di spezzare qul fragile tesoro che la persona che ci
ama non ha esitato a darci. E fa paura a chi ama, che per la
prima volta sperimenta il bisogno invincibile di abbattere le
barriere , e presentare alla persona amata la propria parte più
preziosa, ma anche più vulnerabile. Chi ci ama potrebbe ridurci
in briciole, ma noi abbiamo fiducia in lui. Mostrargli la nostra
debolezza significa dare il nostro piccolo cuore in cura a una
persona che lo cullerà e saprà accarezzarlo."
Cercai di spiegare ciò che io pensavo fosse il senso dei
sentimenti che attraversavano, nuovi e sconvolgenti l'animo di
Rei. Le sue domande mi spiazzavano, forse un po' mi
imbarazzavano, ma ero l'unica a cui lei potesse chiederlo, e
perciò dovevo cercare di risponderle. Ero lì per lei
"Si..io..credo di capirema oltre a questa paura sento
qualcosa di stranamente piacevole. Che mi sembra mi accompagni a
ogni momento se solo penso a ..Shinchan", disse, dopo una
pausa in cui raccolse la forza per dire il nome del centro dei
suoi pensieri.
"Reichan.e' ..credo che questo sia ..l'amore. La sua
capacita' di farci gioire dei ricordi, delle sensazioni che ci
accompagnano quando ripensiamo ai momenti passati con la persona
che ci è più cara. L'impressione di un tesoro che si è
accumulato nella nostra memoria, e che , ogni volta che torniamo
ad ammirarlo, ci si rivela sempre più splendente. E poi la
speranza. Tutti i sogni che ci piace fare su un futuro insieme a
lui. Ma soprattutto. Quello che si prova nell'istante in cui
quella persona è con noi, l'istante in cui i suoi gesti , le sue
parole, tutto ci confonde. Sembra che il nostro amore sia l'aria
che respiriamo, in quegli istanti."
"E' cosi'", confermo' Reichan.
"Ed e' vero..Perché ogni piccolo gesto , ogni piccola
parola, la nota segreta e unica che solo lui sa suonare, il suo
cuore irripetibile. Gli sguardi e gli atteggiamenti che non
troverai in nessun altro: per te sono la cosa più importante di
tutte. Daresti il mondo pur di poterli ascoltare , vedere,
sentire per sempre."
"Si..io vorrei stare assieme a
Shinjiper sempre", disse Rei. "Quando sono sola
mi mancano le sue parole. Quando è lontano mi mancano i suoi
occhi. Non farei mai niente che possa fargli del male, e lui so
che non me ne farebbe mai. Vorrei essere sempre la persona più
importante nel suo cuore , come lui lo è per me"
Shinji di solito non riusciva a soffermarsi coi pensieri su ciò
che aveva vissuto. Se lo faceva per un istante, ripensando alle
cose belle che aveva vissuto quel giorno, subito, per un vecchio
timore dei ricordi che la sua esperienza gli aveva insegnato ,
evitava di soffermarsi, di modo che i momenti spiacevoli non si
accavallassero nella memoria a quegli attimi preziosi che aveva
appena riaccarezzato nella mente.
Così preferiva sognare. Sognare senza una meta precisa. Come
quando fuggì, poco dopo il suo arrivo a Neo-Tokyo 3.
Che rientrò dopo mezzanotte.
"Shinji! Ancora in piedi", constatò Misato, aprendo la
luce , e notando la sagoma del ragazzo seduto sul divano, il capo
ripiegato all'indietro sul cuscino del sofà.
"No..ecco..sai ..stasera sono stato da Rei.."
"A casa di Ritchanbè, Shinchan..", lo sguardo di
Misato si addolcì,mentre esitò a sorseggiare la Yebisu.
"Sono conenta; sono felice per te e per Reichan.Credo che
voi due siate..una coppia ideale"
"#O_______O# SIGNORINA MISATO!!!"
"EH DAI!!AMMETTILO!!", lo scherzo' Misato, prendendo
questa volta decisamente un bel sorso di birra.
"Noi non siamo ancora mica fidanzati!!"
"Hai detto bene "non ancora"..ma lo sarete
presto..e io sono felicissima, perche' so che vi vorrete
bene", disse Misato con tono serio , ma dolce.
"Grazie Misato-san"
"Gia'^^;;;;;;;;;;;;;;;;;"
"Come è andata la serata?", chiese timidamente
Shinchan.
"Uno schifo", disse Misato, parlando con la lattina
sulle labbra, per cui il suono della voce sembrò quello di una
bambina che fa le boccacce mentre gioca al telefono fatto con due
rotoli di cartone e lo spago.
"M..mi dispiace"
"Ma no, dai..in fondo ci siamo detti che ci
amiamo."Misato abbozzo' uno strano sorriso."Anche se
non è stato così romantico come potresti credere"
"MA E' FANTASTICO!", disse Shinji. "sono
felicissimo per lei, Signorina Misato!"
"Grazie Shinjisarebbe fantastico se non ci fossero gli
Angeli,se non ci fosse la Nerv , se mio padre e tuo padre fossero
stati o fossero delle persone diverse", disse tristemente
Misato, finendo di bere la lattina.
"Siha ragione.."
"Scusami Shinji..sto straparlando..Perdonami per aver detto
delle cose spiacevoli. E' che non so godermi la felicita';_____;
Ma non ho il diritto di rovinare la tua con delle stupide frasi
che la birra mi mette in bocca..", disse Misato guardando
Shinji con rammarico .
"Misato..non ..non preoccuparti..E' ok. Io so cosa vuol dire
che non riesci a sentirti del tutto felice. E' lo stesso per me.
Altrmenti forse adesso sarei beato a sognare. Ma invece..credo
che dobbiamo ringraziare Reichan e Kajisan , per averci regalato
un po' di felicità. E cercare di ricambiarli, per come
possiamo"
"Hai ragione Shinchan", rispose Misato. Si avvicinò al
ragazzo, si sedette accanto a lui e lo abbracciò. Shinchan
arrossì, ma poi la abbracciò a sua volta.
