Molte capitolo5

Capitolo 5 Nuvole


Misato , esitando nellaprire la portiera dell'automobile, lancio' uno sguardo al cielo soprastante, immenso, attraversato dalle nuvole del tardo pomeriggio. Le nuvole, qualcosa diventato addirittura raro, nel mondo sconvolto dal Second Impact. Come lo sconvolgimento nella sua mente, dopo la morte del padre, quella morte che l'aveva salvata condannandola.
Le nuvole. Un milione di ricordi, i ricordi negati. La sua infanzia, tutta assorbita nel niente, e cristallizzata in una foto, miracolosamente scampata alla tragedia.
Dentro la capsula lei, il giubbino, dentro la tasca una foto. Che facilmente avrebbe potuto essere incenerita, bruciata, o dalla cui carta facilmente l'impressione, il frammento di vita stampata avrebbe potuto svanire.
Invece era ancora lì, a raccogliere tutto il passato di Misato con la potenza evocativa di un'immagine : era sua madre, insieme a lei.
Quanto aveva sofferto sua madre. E lei non aveva avuto una fortuna migliore . Un padre che aveva cambiato le loro vite.
Misato alzo' le braccia conserte sulla carrozzeria della portiera dell'automobile, ormai aperta, e che stava usando come un parapetto da cui scrutare il cielo, protetta dalla barriera di metallo della carrozzeria, e dal passare del tempo. Sollevò il mento, poi abbassò lo sguardo e si infilò nella vettura, accese il motore e partì.
Perché la vita riusciva ad essere così triste anche in una sera come quella.Perché?

La meta del suo viaggio era vicina. Il ristorante dove Kaji aveva prenotato non era molto distante da casa sua. L'uomo da cui tante volte era fuggita e a cui mille volte dentro di sé era ritornata , si trovava ad attenderla davanti alla porta del ristorante con un mazzo di rose rosse. A Misato scappò una lacrima. Ma la asciugò rapidamente con le dita. Non si curo' delle conseguenze che avrebbe potuto avere sul suo rimmel, ma , dandosi una rapidissima occhiata al retrovisore , scese dall'auto. Kaji, intravendendola, le andò incontro. La prese sotto braccio.

"Sei bellissima questa sera, Misato"
"Grazie. Anche tu non stai male"

Sedettero al tavolo che il maitre indicò e diedero un'occhiata alla lista delle ordinazioni.
"Per me una bistecca alla Bismarck", disse Kaji.
"Per me degli spaghetti all'astice", ordinò Misato.
"Ah, e delle ecargot, per entrambi"
Misato lanciò a Kaji uno sguardo assassino, come per dire "Dove li prendiamo i soldi per le escargot? Vuoi ordinare anche un kilo di caviale per caso?^^;;;;;;;;;;"
"Da bere posso consigliare un Corvo Rosso di Salaparuta del '12?", chiese il maitre.
"Va benissimo", disse Kaji.

Quando il maestro di sala se ne fu andato , Kaji disse a Misato: "Di vini non te ne intendi granchè, vero Misato?^^;;;;"
"Gia' , a differenza di qualcuno non posso permettermi certe sciccherie, ma devo ripiegare su noodles e birra!!-____-;;", rispose Misato, fingendosi scocciata.
Dentro di lei si sentiva nervosa e per niente serena.
"Ma perche'?", si domandava. "Perche' non dovrei essere a mio agio? Con l'uomo che amo e con cui ho vissuto per tanto tempo? Ancora quella paura di mostrare a me stessa e a lui i miei sentimenti. Quando imparerò a non aver paura.? E come potrei superarla ? Solo fra le sue bracciaCosa vado a pensare? Eppure..forse. Ormai c'è solo un passo fra di noi,ma per farlo devo gettare alle spalle quindici anni di paureSono troppi per dimenticarli?"

"Misato, ti vedo pensierosa.", disse dolcemente Kaji.
"Niente..non pensavo a niente"
"Misato-chan..non si direbbe"
"Tu piuttosto, perche' mi hai invitata a cena fuori?"
"Perché mi faceva piacere stare con te..Prima di tutto." A questa frase Misato non potè fare a meno di arrossire. Kaji avrebbe voluto stringere la mano di Misato che picchiettava nervosamente il tavolo con le dita.Ma non voleva metterla a disagio. Forse quel gesto non le sarebbe stato di conforto in quel momento. " E poi vorrei stare ad ascoltarti"
"Come spia della Seele?"
Misato si pentì immediatamente di ciò che aveva detto "Scusami Kaji.."
"Di niente, Misatochan. In fondo è quello che sono. Ma sappi che io non ti tradirei mai."
"Lo so, Ryogi"
"Cosa mi vuoi raccontare , Misato? Sai..non sapere di te, della tua vita, mi fa sentire come se tu fossi sempre piu' lontana."
"Non c'e' niente di nuovo nella mia vita"; disse Misato tristemente , mentre sorseggiava del vino che Kaji le aveva versato, e si era versato. Il cameriere era stato discreto e silenzioso .Ryogi gli aveva fatto cenno che poteva andare, e infatti aveva provveduto lui stesso a servire il vino a entrambi .
Misato giocherellò col bicchiere facendolo roteare.Il movimento si trasmise al liquido rosso chiaro che vi era contenuto. Poi ci guardò attraverso, per vedere riflessa la sua insicurezza.
"Sai , questo gesto mi ricorda Ritchan", disse Kaji " Mi hai detto della novità di Rei .. Sono felice per Akagi e anche per quella povera ragazza. ..Penso che siano fatte l'una per l'altra. Potranno aiutarsi a combattere la solitudine. Lottano con essa, cosi' come noi, da quando siamo su questa terra, si potrebbe dire"
"Si.."Misato assentì.
" E non vuoi sapere di me?", chiese Kaji.
"Certo che vorrei", rispose Misato, sorridendo. Era bellissima in quel momento, ancora piu' del solito.
"Saisto portando a termine quello di cui ti parlavo da tempo. Sto arrivando nella tana dei nostri nemici"
Le parole misteriose di Kaji erano in un alfabeto che Misato intendeva bene. La traduzione del senso della frase terrorizzo'la donna . Lo sguardo preoccupato che si dipinse sul suo viso , fu seguito da poche parole, che Katsuragi quasi balbetto'.


"Kaji..tuti prego. Non farlo. Non adesso."
In quel momento arrivarono le ordinazioni. Il piccolo diversivo non distrasse Misato dal chiedere a Kaji di non andare avanti.
"Non spingerti troppo avanti, Kaji!!"
"Lo faccio perche' non ho niente da perdere"
"non sei cosi' egoista, tu lo fai per evitare che accada qualcosa di terribile: cioe' la verita' che io e te ben sappiamo."
"Mi giudichi troppo bene, Misato"
"Kaji, ti prego. Lo so che in questo mondo pazzo, non ci dovrebbe essere tempo per le preghiere: ma io ti prego.perché non possiamo avere almeno un attimo di pace? Un tempo per poterci amaree poi ..Mio Dio!!Kaji.io ti amonon potrei vivere sapendoti..ho potuto vivere mentre eri lontano, ma non ce la farei a sopportare il pensiero .."Misato parlo' col cuore in mano e con la sincerita' che la accompagnava ogni momento.
"Si..anch'io ti amo..se me lo chiedi tu, mi fermero' , Misato. Non voglio ferirti. E poi hai ragione. Ci sono delle cose che vengono prima della nostra volonta' di fare gli eroi. In fondo.."
"Che strano confessare così il proprio amore"pensarono Kaji e Misato. "Che strano" Misato e Kaji si guardarono sorridendo.
"Ti sembra il modo di dirmi che mi ami? Mangia!!", disse Misato , fingendosi arrabbiata.
"Eh gia'..si freddera'"


Kaji aveva da poco riaccompagnata a casa Misato. Dopo tanto tempo aveva baciata Misato. Dopo tanto tempo aveva ridetto la parola amore.
"Amore", pensava, dirigendosi a piedi verso casa, nella placida serata estiva. "Si..e' una parola che deriva dal latino, e significa allontanare dalla morte..è così..c'è una verità in questo , perché noi vorremmo che la persona che amiamo fosse protetta dal nostro amore, di modo che niente al mondo le possa far del male. L'amore è forse questo nel suo senso più profondo"

Shinji e Rei , nel soggiorno di casa di Ritchan. Reichan ,con la gamba destra accosciata sul divano , mentre la sinistra oscillava ritmicamente ,avanti e indietro.
Anche Shinchan giocherellava con la mano, premendola contro il cuscino del divano. Com'è difficile parlar d'amore.
"Shinchan..io sto provando qualcosa che non riesco a comprendere. La sento piu'intensamente , in questo momento in cui tu sei con me."
Shinji arrossì di fronte alle parole di Rei. "RReichan..credo di stare provando la stessa cosa"
"Shinji..io mi fido di te.". disse la ragazza, innocentemente, flebilmente.
"Grazie Reichan. Anch'io ho fiducia in te." , rispose timidamente il ragazzo
"Il tuo cuoreil muo cuore" , aggiunse Rei, come fra se' e se'.


In quel mentre, la porta elettronica dell'ingresso venne aperta.
"Sara' rientrata Ritsuko", disse Shinji, a una Rei quasi spaventata dall'evento che la distolse da pensieri profondi e nuovi.
"Buonasera ,Shinchan", salutai , accomodandomi nel soggiorno, dopo aver posato la borsa nel vecchio appendino di legno, dono della nonna.
"Konbanwa, dottoressa Ritsuko", rispose Shinji.
"Bentornata Ritsuko", disse Rei, cercando di non incontrare il mio viso , per timore di leggervi un rimprovero.
Ma il sorriso che indirizzai al fine alla ragazza, quando questa rialzò lo sguardo, la rassicurò. Reichan aveva timore che la visita di Shinji, la sua presenza in casa mia a quell'ora, potesse indispettirmi.
Ma non era così.
"Shinchan, vuoi fermarti a cena con noi?", proposi al ragazzo.
"Mm.la ringrazio signorina Ritsuko ma non voglio disturbare più a lungo"
"Nessun disturbo, Shinchan..anzi!"
"Però è meglio che torni a casa..Anche se Misato è fuori c'è sempre una persona da sfamare^^;;;;;", spiego Ikari-kun
"Capisco..", dissi, sorridendo al pensiero di Asuka affamata e furibonda col povero Shinchan. Cosi', per evitargli guai con la minaccia tedesca, lo feci andare. Si salutarono affettuosamente con Rei. Quei ragazzi..così timidi anche per scambiarsi un bacio sulla guancia .
Io naturalmente me n'ero andata in cucina, ma spiando la scena, li vidi salutarsi con una dolce stretta di mano.
Shinji prese le mani di Rei fra le sue e le disse "Allora..a domani"

"A domani", rispose dolcemente Reichan, prima di raggiungermi in cucina. Mi aiutò a preparare l'insalata russa che fu la nostra cena.
Dopo il pasto, ci sedemmo sul divano . Mi piaceva ascoltare Rei confidarsi con me, dirmi di tutte le sue sensazioni. Mi faceva sentire viva e indispensabile , poterla aiutare. Mi faceva sentire come non mi era mai successo.


"Signorina Ritsuko", mi disse, con una voce che ne tradiva l'emozione. "Shinji-kun mi ha detto.. di volermi bene.. Ecco...Io..credo di volergliene anch'io, ma sento dentro di mequalcosa di insolito: una paura che non avevo mai provato prima. Perche'?"
"Reichan.è sempre così quando si vuole bene a qualcuno. L'amore impaurisce sempre entrambi. Chi lo riceve, ha paura della responsabilità che si assume di fronte all'altro, che in quel momento gli sta mostrando con fiducia, disarmato, fragile, il proprio cuore. Fa paura vedere l'altro così aperto, disponibile, donarsi a noi. Si ha paura di non essere all'altezza, di spezzare qul fragile tesoro che la persona che ci ama non ha esitato a darci. E fa paura a chi ama, che per la prima volta sperimenta il bisogno invincibile di abbattere le barriere , e presentare alla persona amata la propria parte più preziosa, ma anche più vulnerabile. Chi ci ama potrebbe ridurci in briciole, ma noi abbiamo fiducia in lui. Mostrargli la nostra debolezza significa dare il nostro piccolo cuore in cura a una persona che lo cullerà e saprà accarezzarlo."
Cercai di spiegare ciò che io pensavo fosse il senso dei sentimenti che attraversavano, nuovi e sconvolgenti l'animo di Rei. Le sue domande mi spiazzavano, forse un po' mi imbarazzavano, ma ero l'unica a cui lei potesse chiederlo, e perciò dovevo cercare di risponderle. Ero lì per lei
"Si..io..credo di capirema oltre a questa paura sento qualcosa di stranamente piacevole. Che mi sembra mi accompagni a ogni momento se solo penso a ..Shinchan", disse, dopo una pausa in cui raccolse la forza per dire il nome del centro dei suoi pensieri.
"Reichan.e' ..credo che questo sia ..l'amore. La sua capacita' di farci gioire dei ricordi, delle sensazioni che ci accompagnano quando ripensiamo ai momenti passati con la persona che ci è più cara. L'impressione di un tesoro che si è accumulato nella nostra memoria, e che , ogni volta che torniamo ad ammirarlo, ci si rivela sempre più splendente. E poi la speranza. Tutti i sogni che ci piace fare su un futuro insieme a lui. Ma soprattutto. Quello che si prova nell'istante in cui quella persona è con noi, l'istante in cui i suoi gesti , le sue parole, tutto ci confonde. Sembra che il nostro amore sia l'aria che respiriamo, in quegli istanti."
"E' cosi'", confermo' Reichan.
"Ed e' vero..Perché ogni piccolo gesto , ogni piccola parola, la nota segreta e unica che solo lui sa suonare, il suo cuore irripetibile. Gli sguardi e gli atteggiamenti che non troverai in nessun altro: per te sono la cosa più importante di tutte. Daresti il mondo pur di poterli ascoltare , vedere, sentire per sempre."
"Si..io vorrei stare assieme a Shinjiper sempre", disse Rei. "Quando sono sola mi mancano le sue parole. Quando è lontano mi mancano i suoi occhi. Non farei mai niente che possa fargli del male, e lui so che non me ne farebbe mai. Vorrei essere sempre la persona più importante nel suo cuore , come lui lo è per me"

Shinchan , rientrato a casa, consumata la cena fra il malumore di Asuka, che a malapena era riuscito a stemperare con una fettina di carne di maiale che le aveva servito ben cotta, col sorriso sulle labbra degno di un maitre di un ristorante di lusso, si recò in camera sua.
Shinji di solito non riusciva a soffermarsi coi pensieri su ciò che aveva vissuto. Se lo faceva per un istante, ripensando alle cose belle che aveva vissuto quel giorno, subito, per un vecchio timore dei ricordi che la sua esperienza gli aveva insegnato , evitava di soffermarsi, di modo che i momenti spiacevoli non si accavallassero nella memoria a quegli attimi preziosi che aveva appena riaccarezzato nella mente.
Così preferiva sognare. Sognare senza una meta precisa. Come quando fuggì, poco dopo il suo arrivo a Neo-Tokyo 3.

Quella notte non riusciva proprio a prender sonno. Naturalmente non si attentò a chiamare Asuka per chiacchierare, ma attese in soggiorno il rientro di Misato.
Che rientrò dopo mezzanotte.
"Shinji! Ancora in piedi", constatò Misato, aprendo la luce , e notando la sagoma del ragazzo seduto sul divano, il capo ripiegato all'indietro sul cuscino del sofà.

"E così non avevi sonno, eh?", disse Misato, tornando a sedersi in poltrona, dopo essere andata un attimo in cucina a prendersi una lattina di birra, che aprì di fronte a Shinji, strappandone la linguetta che depose sul tavolino con ripiano di vetro che ospitava le più svariate riviste di automobili e molti cataloghi di PC.
"No..ecco..sai ..stasera sono stato da Rei.."
"A casa di Ritchanbè, Shinchan..", lo sguardo di Misato si addolcì,mentre esitò a sorseggiare la Yebisu. "Sono conenta; sono felice per te e per Reichan.Credo che voi due siate..una coppia ideale"
"#O_______O# SIGNORINA MISATO!!!"
"EH DAI!!AMMETTILO!!", lo scherzo' Misato, prendendo questa volta decisamente un bel sorso di birra.
"Noi non siamo ancora mica fidanzati!!"
"Hai detto bene "non ancora"..ma lo sarete presto..e io sono felicissima, perche' so che vi vorrete bene", disse Misato con tono serio , ma dolce.
"Grazie Misato-san"

"Senta, signorina Misatoe lei stasera è..uscita col signor Kaji,vero?"
"Gia'^^;;;;;;;;;;;;;;;;;"
"Come è andata la serata?", chiese timidamente Shinchan.
"Uno schifo", disse Misato, parlando con la lattina sulle labbra, per cui il suono della voce sembrò quello di una bambina che fa le boccacce mentre gioca al telefono fatto con due rotoli di cartone e lo spago.
"M..mi dispiace"
"Ma no, dai..in fondo ci siamo detti che ci amiamo."Misato abbozzo' uno strano sorriso."Anche se non è stato così romantico come potresti credere"
"MA E' FANTASTICO!", disse Shinji. "sono felicissimo per lei, Signorina Misato!"
"Grazie Shinjisarebbe fantastico se non ci fossero gli Angeli,se non ci fosse la Nerv , se mio padre e tuo padre fossero stati o fossero delle persone diverse", disse tristemente Misato, finendo di bere la lattina.
"Siha ragione.."
"Scusami Shinji..sto straparlando..Perdonami per aver detto delle cose spiacevoli. E' che non so godermi la felicita';_____; Ma non ho il diritto di rovinare la tua con delle stupide frasi che la birra mi mette in bocca..", disse Misato guardando Shinji con rammarico .
"Misato..non ..non preoccuparti..E' ok. Io so cosa vuol dire che non riesci a sentirti del tutto felice. E' lo stesso per me. Altrmenti forse adesso sarei beato a sognare. Ma invece..credo che dobbiamo ringraziare Reichan e Kajisan , per averci regalato un po' di felicità. E cercare di ricambiarli, per come possiamo"
"Hai ragione Shinchan", rispose Misato. Si avvicinò al ragazzo, si sedette accanto a lui e lo abbracciò. Shinchan arrossì, ma poi la abbracciò a sua volta.