Molte cose capitolo 6

Capitolo 6 Paura

"Vedi questa foto di Reichan?", dissi a Kaji, mostrandogli una fotografia , alloggiata in un portafotografie dal bordo bianco che mi ero recata a prendere dal comodino dove era posto.
"E' un bel ritratto, Reichan e' sorridente", disse Kaji, accomodato sulla poltrona del mio soggiorno.
"Si..le ho scattato questa foto l'altro ieri, ..Rei mi ha detto che nessuno le aveva mai scattato una foto che non fosse in formato tessera, per una security card"
".Capisco."
"E' venuta bene , cosi' l'ho messa qui , in soggiorno, perche' la potessi guardare quando fossi solo a casa", aggiunsi.
"Ti sei affezzionata molto a quella ragazza..Ritchan.Sei una donna splendida"
"Oh , Kaji"I suoi complimenti mi confusero.
"Saiho sempre pensato che il viso di una persona, in foto , o in presenza, ci dicesse immediatamente qualcosa di importante di lei", disse Kaji-san, osservando la foto all'interno del portaritratti che teneva davanti a se' con la destra. "E' un'impressione immediata, si comprende subito la bellezza di un'immagine, ma anche la sincerita' di una persona , a volte si legge nel suo sguardo.", disse Kaji.
"Si..un'immagine ci svela subito la sua bellezza, ma a volte , per capire l'importanza di qualcosa , bisogna saper aspettare, come magari per sentire la poesia di un libro, bisogna arrivare a leggerne la fine.", risposi.
"E comunque", continuo' Kaji, osservando attentamente l'immagine dietro al vetro del portaritratti, che teneva davanti a se' con la destra, "le persone nascondono un segreto ancora piu' grande di qualsiasi immagine , libro , o pensiero..e cioè il loro cuore"
"Si", annuii, guardando il cuscino del mio divanetto, intenta a fissare quella frase. Era la verità. Ripensai a una poesia che Reichan aveva scritto e mi aveva fatto leggere avantieri.

Dio pose un sigillo sul cuore dell'uomo ,
perche' nessuno , oltre l'uomo stesso, potesse scioglierlo.
Quando lo avrebbe fatto, sarebbe stato un dono speciale,
per una persona amata.
Nessuno prima d'allora, avrebbe violato il cuore dell'uomo.
Solo per un dono d'amore, avrebbe aperto le porte del suo animo.


Kaji mi vide sovrappensiero.
"Ryogisai ..sono preoccupata dall'ultimo colloquio che ho avuto con Gendo", gli confessai.
"Di che si tratta?", mi chiese, assumendo un tono molto serio", e deponendo delicatamente il portafotografie sul tavolino davanti a sé.
"Ogni settimana ,il Comandante pretende che io relazioni a lui personalmente sulle condizioni di Rei sotto la mia custodia. Ebbene, pare che gli agenti di sicurezza della Nerv stiano spiando con particolare attenzione i movimenti di Ayanami."
"Gendo Ikarivorrebbe averla completamente sotto controllo",commentò Kaji.
"E Gendo, durante la mia ultima relazione settimanale , mi ha contestato che , secondo le sue maledette fonti, Rei sarebbe diventata intima amica di Shinji, e per usare le sue parole , "avrebbe mostrato una spinta emozionale del tutto nuova, e nociva per il ruolo che compete ad Ayanami nel progetto E, nel Dummy System, e ancor piu' negli scopi finali , a me ben noti, dell'agenzia speciale NERV". Io naturalmente ho ribattuto che non si stava parlando mica di un fantoccio, ma di una ragazza, però, come puoi immaginare, il Comandante mi ha messo in guardia da quello che per lui sarebbe un istigare Rei a comportarsi in maniera non conforme alle sue funzioni. E ha aggiunto con fermezza che l'avrebbe lasciata ulteriormente in mano mia, non per fiducia, ma per testare fino a che punto arrivasse la mia caparbia insubordinazione , e quanto di questo improprio atteggiamento avessi istillato in Rei."
"Disgustoso, orribile frasario di un militare borioso e pieno di sé", disse a commento Kajisan.

Intanto alla base, nella stanza di Gendo.
"Non vorrei aver aspettato troppo prima di intervenire" Una rapida decisione si formò nella mente di Gendo Ikari "Ritsuko è la repsonsabile principale del mutamento di Rei. Devo sottrargliela immantinente"
Così sollevò la cornetta , e digitò il numero di un portatile.
Al cellulare rispose un agente di sicurezza .
"Ok."
"Dovrebbe essere appena uscita da scuola. Mi aspetto un lavoro pulito, e se possibile, senza spargimento di sangue. In ogni caso non uccidete la dottoressa Akagi"
"D'accordo, Signor Comandante".
"Bene"
Riattaccato il telefono, Gendo incrocio' le mani e vi poggiò il mento, assumendo la sua tipica , flemmatica posa. "Ritsuko, tu mi sei necessaria. Di Rei ne ho a sufficienza, ma tu mi sei necessaria per dare vita ad esse. Tuttavia, spero che la nostra Rei II non perisca, per non doverci prendere il disturbo di trasferire nuovamente la personalita'.Rei, cerca di non essere stupida."

"E' una situazione pericolosa", affermo' Kaji, ascoltate le mie preoccupazioni.
"Lo so. Non c'e' che da attendersi il peggio da Gendo."
In quel momento la porta elettronica venne aperta di scatto, coem se qualcuno vi avesse digitato il codice in fretta e furia. E dopo poco fummo sorpresi dal vedere entrare , trafelata e impaurita, un'accorrente Reichan , che ci disse: "Ho paura!!"
"REI!!"; spaventata da quell'ingresso repentino, urlai il suo nome e le corsi incontro, abbracciandola, quando la vidi piangere lacrime disperate.
"Ritusko!!Mi hanno inseguita! Li ho notati, sotto il tuo appartamento.", disse convulsamente la ragazza.
"Chi??Chi ti ha inseguita?",chiese Kaji, restando a distanza , all'interno del soggiorno, in piedi davanti al divano ,osservando con preoccupazione la paura, e udendo il racconto spaventato di Rei Ayanami.
"Gli agenti della Nerv. Son sicura che non avessero buone intenzioni. Lo sento. Li ho riconosciuti dalla spilla sulla divisa.Erano armati."
"MALEDETTI!!!", dissi. Il pensiero di quegli uomini alle calcagna di Ritchan , sicuramente sguinzagliati da quel mostro, mi inorridì. Tanto che non pronunciai le considerazioni che avevo in mente sui possibili piani del Comandante, per non spaventare Reichan. Dopo quel colloquio mi aspettavo una cosa del genere da un momento all'altro. Ma cosi' presto,pensai. Pare che a Neo-Tokyo 3 tutto avvenga, dall'avvento degli Angeli, a una velocita' allucinante, dopo anni di lentezza e stasi.
"Hai una pistola , Ritchan?", mi chiese Kaji.
"Si.E' in camera da letto, la tengo per difesa personale"
"Ok..Credo che dovrai prestarmela. Non ne ho portata una con me. Ero uscito senza", disse , sorridendo scherzosamente.
"Che vuoi dire?", chiesi preoccupata, continuando ad abbracciare Reichan,che mai, neppure in occasione degli scontri con gli Angeli, avevo vista cosi' impaurita.
"Che non credo gli agenti della Nerv si lasceranno intimidire da una porta, avendo con sé fra l'altro il pass-par-tout della Nerv per gli edifici di Neo-Tokyo 3 ,e non dovendosi neppure dare la pena di abbattere la porta."
"Ma Gendo sa che io sono in casa a quest'ora!!Non vorrà farla rapire sotto i miei occhi!!"
"non credere che revocherà l'ordine. Egli crede di poter tutto. Perciò il mio consiglio è che ti barrichi in stanza con Rei e mi lasci qui a sbrigare la faccenda con quei maleducati violatori di domicilio..A proposito, ti sei fatta un'idea di quanti erano, Rei?"
"Tre,credo", rispose nervosamente la ragazza.
"Allora me la dovrei cavare", sentenziò ironicamente Kaji, sdrammatizzando il momento .
Andammo in camera mia e diedi a Kaji la pistola che estrassi dal comodino.
"Bel modello , Ritchan"
"Kaji..grazie esta attento, ti prego!!!!!"dissi.
"Non temere!!Ho esperienza di situazioni difficili. Ne ho viste di peggio"
"Sento dei passi", disse Reichan "Dalle scale, di piu' uomini"
"Sono loro"; dissi.
"Chiudetevi dal di dentro e non aprite per nessun motivo. Aprite solo quando vi bussero' dicendo:il caffè e' pronto"
Non so come Kaji riusci' a farci sorridere anche in un momento simile. Poi ci chiudemmo a chiave e Ryoji andò rapidamente a prendere posizione all'interno del mio appartamento.Intanto sentivo trafficare quei maledetti alla porta. Sicuramente stavano immettendo il codice della Nerv nella password della serratura elettronica.

"Tu resta di guardia all'entrata, io e Tsutomu entriamo a stanarle!", disse uno degli agenti della Nerv al suo collega, che , senza batter ciglio, prese posizione accomodandosi sulla rampa di scale che portava al piano di sopra. Mentre costui giocherellava con la pistola automatica ,sfilando il caricatore, e soppesando il freddo pezzo di metallo nella propria mano sinistra, gli altri due entrarono in casa di Ritchan.
"Fai attenzione, potrebbero essere armate!"
"Sta' tranquillo. Tu sta' qui con gli occhi aperti, io mi faccio un giretto per la casa della dottoressa", disse l'altro agente in risposta.
Addentrandosi per il corridoio, l'uomo dall'abito scuro si fermo' davanti alla porta della stanza di Ritchan. Giro' il pomello della porta ma , appena il tempo di accorgersi che era serrata, venne colpito alla testa dal calcio della pistola di Ryoji, che si era nascosto dietro uno pilastro del passaggio che dal corridoio conduceva allo sgabbuzino.
"Uno e' sistemato", penso' fra se' Kaji "spero davvero non siano piu' di tre".
Dalla stanza di Ritchan non si sentiva fiatare. Parlare sarebbe stato imprudente e avrebbe dato un vantaggio agli uomini di Gendo. Cosi' le due donne stavano sedute una accanto all'altra , sul letto, tenendosi per mano. Rei tremava, Ritchan cercava di infonderele coraggio guardandola negli occhi, stringendo le sue mani e portandosele al petto. Il silenzio irreale venne interrotto dalla prima goccia di pioggia del pomeriggio, che si udi' cadere sulla ringhiera del balcone, e poi prese a gocciolare come una nuvola in miniatura, producendo una dopo l'altra decine di piccole gocce che si staccavano da essa. Alla fine , un'altra goccia d'acqua caduta dal cielo, si poso' sulla prima, ingrossandola, e poi facendola collassare in una distesa d'acqua in miniatura .
Minuscoli rumori del mondo circostante, quel mondo tanto bello e devastato dagli Angeli e dagli Uomini.
Ryoji , come previsto , si vide venire incontro dopo un minuto l'altro agente di sicurezza, e questa volta lo affronto' a viso aperto, puntandogli contro l'arma. L'uomo in divisa nera sollevo', imprudentemente, la sua pistola , ma Kaji, in vantaggio di tempo , riusci' a colpirlo per primo, mirando in basso, allo stomaco. Mentre l'uomo cadde sulle proprie ginocchia, Kajisan si affretto' a sottrargli l'arma , come aveva gia' fatto col suo collega.
Un senso di nausea aveva invaso l'animo di Ryoji : si domandava che senso avesse tanta violenza.. quante volte aveva dovuto sparare a delle persone, per che cosa?adesso non c'era, come al solito, tempo di pensare alle colpe, adesso c'erano due persone innocenti da difendere. Ma far del male non poteva mai essere indolore per un uomo che sapesse amare.

Sentito lo sparo, l'altro uomo della Nerv si era precipitato avventatamente all'interno e Kaji aveva dovuto sparargli, colpendolo prima al braccio sinistro, e poi al fianco, e appressandoglisi per disarmarlo.
Il ferito nel corridoio, intanto, si lamentava per il dolore. Ryoji , valutando le condizioni dei tre uomini , si avvicino' alla porta di Ritchan e disse: "Ritsuko..il caffe' e' quasi pronto..chiama la polizia. E anche un'ambulanza.Ci sono delle persone che hanno bisogno di soccorsi."
Intanto, l'uomo che era stato ferito all'ingresso si era rialzato, e il suo primo pensiero era stato di fuggire. Kaji aveva fatto in tempo ad avvertire il trambusto, e i suoi passi lenti sulle scale, dovuti alle due ferite sanguinanti, avrebbero permesso a Ryoji di raggiungerlo facilmente. Ma Kaji lo lascio' fuggire. "in fondo.e' solo uno stupido al servizio di quella canaglia. Mi auguro che abbia l'intelligenza di non lasciarsi morire e vada a farsi curare alla svelta."
Mentre Ryoji vegliava sui due feriti, Ritsuko aveva provveduto a chiamare la polizia e i soccorsi. Kaji le aveva poi invitate ad uscire dalla stanza, chiedendo a Ritsuko di dare uno sguardo all'uomo ferito allo stomaco, e a Reichan di tenere sott'occhio assieme a lui i movimenti dell'altro, dandole in mano la pistola di Ritchan e tenendo per se' una di quelle sottratte ai criminali.
"Non sembra grave", disse Reichan, esaminando la ferita, mentre l'agente della Nerv , stringendo i denti e con gli occhi serrati, sentiva ancora vivo il colpo della ferita riportata nello scontro.
"Meglio cosi'..", disse Kaji a mezza voce.
"Quanto tempo ci mettono?", aggiunse l'uomo, quando il rumore delle sirene dei mezzi della polizia , misto a quelle dell'ambulanza, si inizio' ad udire, sempre piu' vicino, finche' i mezzi non si fermarono sotto il complesso dove si trovava l'appartamento della dottoressa Akagi.
Gli uomini dei soccorsi salirono alla svelta le rampe di scale, preceduti dagli uomini delle forze dell'ordine di Neo-Tokyo3.
Una piccola folla di persone in divisa verde, e personale medico e paramedico in bianco', entro' dalla porta dell'appartamento, sulla cui soglia c'era Ritchan ,che fece strada verso il corridoio, dove giacevano i due agenti di sicurezza feriti . Il medico fece presente, dopo aver parlato con la dottoressa Akagi, la necessita' per uno dei feriti , del trasferimento immediato in ospedale. La polizia fece i rapidi riscontri e raccolse i campioni per l'analisi della dinamica dei fatti, isolando l'aria della colluttazione con nastro adesivo.
Reichan era scossa da quel trambusto, dalle parole rapide e veloci che gli addetti si scambiavano fra loro, mentre il movimento convulso degli agenti, e i veloci ,primi soccorsi dei medici, aumentarono il senso d'ansia nel suo animo. Ritsuko , Kaji e la stessa Rei vennero poi invitati a seguire la polizia al commissariato, ma si valsero della facolta' concessa ai membri d'alto grado dell'agenzia speciale Nerv, per cui non pote' essere chiesto per loro il fermo per custodia cautelare, bensi' furono tenuti a fare una semplice deposizione, il cui punto piu' importante, cioe' che gli attentatori fossero stati mandati dal Comandante della Nerv, non venne messo a verbale.
La stessa ala che proteggeva Kaji dal venire incriminato per eccesso di legittima difesa, teneva Gendo lontano dalle mani della giustizia. Era il comandante della Nerv. E nessun membro dell'Agenzia speciale poteva essere incriminato cosi' facilmente. Ci sarebbero volute prove. E quello non sembrava il caso. La volonta' di proteggere Reichan, indusse Kaji e Ritsuko a non sporgere ulteriore denuncia. I due sapevano bene che regolare i conti con Gendo era affare interno della Nerv. Metterci di mezzo la polizia sarebbe stata cosa sgradita sia alle forze dell'ordine, che alle parti interessate.
Il faccia a faccia con Gendo ci sarebbe stato, pero'.
"Ritchan", disse Kaji , uscendo dal commissariato,discendendo i gradini lentamente, " con Gendo ci parlero' io"
"Lo faro' anch'io..non la passera' liscia..se ha deciso di attuare il muro contro muro"
"Ritsuko..perdonami", disse Reichan, che camminava a fianco della dottoressa.
"Rei..", disse Ritchan, voltandosi a guardarla.
I tre si fermarono in fondo alle scale.
"Mi perdoni per averle procurato tanti guaie' tutta colpa mia", disse la ragazza, abbassando lo sguardo.
"Reichan."Ritsuko non pote' fare altro che abbracciarla .
"Non e' affatto colpa tuatu sei la persona piu' importante al mondo per me.Qualunque cosa cerchino di farti ..io saro' sempre qui a proteggerti..e anche Kaji, Misato, Shinji.Noi ti vogliamo bene. Le persone che ti vogliono male, che vogliono del male a me, a Ryoji, sono loro ad averci colpa. Ma noi saremo piu' forti di loro. Perche' io ti voglio bene, e ti difendero'. E so che tu sei molto piu' coraggiosa di quel vigliacco che continua a opprimerci"
Kaji guardo' , confortato dopo tanta angoscia, l'abbraccio fra Reichan e Ritchan. E dentro di se' sorrise . Era molto bello vederlo.
Pioveva ancora, una pioggerella rinfrescante. Non metteva tristezza.