"Desiderava parlarmi, Signor Vicecomandante?"
"Si accomodi, dottoressa Akagi", mi invito' l'anziano
professore.
"Si.Grazie" Mi misi a sedere sulla poltroncina girevole
blu scuro, che si trovava di fronte alla scrivania del suo
studio,poco illuminato come qualsiasi stanza d'ufficio alla
Nerv,ma con le pareti ravvivate da una bella foto, che ritraeva
Kozo assieme a Yui Ikari, e Gendo, ai tempi in cui faceva ancora
Rokubungi di cognome.
Allora, a quel che avevo potuto apprendere, Yui era una
ricercatrice al dipartimento di Biologia Metafisica diretto da
Fuyutsuki. Quella povera ragazza conobbe allora l'uomo che
avrebbe segnato cosi' amaramente il suo futuroe quello di
tante altre persone. Dell'uomo che giocava al ruolo di un dio.
"Dottoressa Akagi, io credosia giunto il momento di
trovare una soluzione alternativa a quello che gli anziani hanno
definito il "Copione", e che Gendo ha tentato di
ribaltare con una follia non peggiore. Immagino che lei sia al
corrente dei veri scopi del comandante, del suo tentativo di
arrivare alla fine a concepire quella specie di divinita'..un
ennesimo sacrilegio , una volonta' di potere sconfinata , che
egli nasconde dietro la maschera dell'amore verso una donna che
invece ha dimostrato di non rispettare"
"Sono cose che vedo bene, professor Fuyutsuki..non ho mai
pensato che potesse essere amore coinvolgere in mostruosita'
apocalittiche una persona, tentando di unirsi a lei in modi
disumani, fuori della portata dei sentimenti e della natura
umana. E , soprattutto non ho mai pensato che Gendo potesse amare
una donna, senza rispettare cio' a cui lei teneva: e prima di
tutto suo figlio , Shinji ."
"E' cosi'e ioio non posso permettere che la
follia di Gendoo quella dei membri della Seele..traghettino
persone indifese e senza colpa verso una guerra contro Dio, al di
la' dei limiti umani, e soprattutto una guerra contro le persone,
che verrebbero spazzate via, costrette a smarrire la loro
unicita' , a vantaggio di un unico essere, che loro ritengono
perfetto..la perfezione dell'orrore, il silenzio senza
possibilita' di suono", disse Kozo, con voce trepida , e
nervosa.
"Ma noi preferiamo tante voci, tante voci di persone che
vivono..", conclusi io.
Tutto questo si rivelo' sbagliato. La forza dell'animo di una
persona, o meglio, la sua debolezza, la sua inadeguatezza, la
capacita' di sbagliare, di soffrire, e di amare qualcuno,
altrettanto umano, unico, indifeso. La voglia di scrivere un
cammino unico, un sentiero modesto, ma inavvicinabile da occhi
indiscreti, basato sulle ragioni umili del cuore. Ikari Shinji:
egli era capace di dire no a un progetto millenario, alla
volonta' di condannare l'intera storia dell'uomo alla sterile
messa in atto di un copione predefinito.
Riscrivendo, nel proprio cammino di vita, il tracciato
dell'albero che la Seele avrebbe voluto ricostruire fisicamente,
tramite mostruose entita' con un'anima rubata all'uomo, e un
corpo rubato agli Angeli . Unendo poi questa oscenita'col suo
inverso, un corpo gigantesco con l'anima di un Angelo, Lilith. E
coinvolgendo in cio', una creatura senza colpe, una ragazza, Rei
Ayanami, condannata a rinascere , a vivere col peso del destino
di un Angelo, e la sorte di una persona nata per restare sola coi
segreti piu' angosciosi che si possano immaginare.
Io percio' sorrisi, il giorno che la vidi chiedermi timidamente
se potesse andare al parco con Shinchan, quel pomeriggio.
"Certo che puoi, Reichan..sono felice che tu esca, gli
ultimi giorni ti ho vista cosi' giu' abbassai gli
occhi ,dicendolo. Non riuscivo a togliermi il senso di colpa che
provavo , vedendola . La paura che Reichan aveva dentro di se',
ad ogni istante, ad ogni angolo dei lunghi corridoi del Quartier
Generale, di incontrare l'uomo che io avevo sfidato:anche se
l'avevo fatto per amore di Reichan, adesso l'avevo messa contro
il piu' pericoloso degli uomini: colui che si riteneva padrone
della sua vita.
Reichan telefono' al ragazzo.
"Ok..vengo a prenderti alle quattro e mezza, va bene?",
rispose Shinchan .
"Va bene..Shinji"
"Si"
"Sono..sono felice di venire con te"
Non potei fare a meno di ascoltare le parole di Reichan .
E di sorridere. Per la gioia che mi era entrata dentro il cuore.
"Asukaio l'ho semplicemente invitata a passare un
pomeriggio al parco. Sai cosa le e' accaduto pochi giorni fa,
no?", rispose Shinji, costretto sempre sulle difensive da
Soryyu.
"Be'..Rei e' stata sempre la bambola di Ikari..adesso la
dottoressa Akagi gliel'ha tolta dalle mani,e il puparo vorrebbe
riprendersi il giocattolo. Tutto cio' mi sa di infantile!"
"Asuka"Shini esito' ,cercando la forza per darle
la risposta che si meritava.
"Sentiamo, piccolo Shinji! Che c'e'?"
"A me la persona infantile sembri tu!! Non capisci proprio
nulla,ne' dei sentimenti della signorina Ritsuko, ne' di quello
che sta passando Rei! E adesso, se permetti, me ne vado!!"
"Ma..manca ancora un'ora alle quattro e mezza!",
ribatte' Asuka.
"Non ho piu' voglia di stare a sentire cattiverie..ne ho
abbastanza", disse Shinji, aprendo la porta dell'ingresso ,
e percorrendo rapidamente il ballatoio fino alla rampa di scale.
Intanto dietro di lui si erano chiuse la porta automatica, e ,
poco dopo,anche la bocca che Asuka aveva aperta per lo stupore di
vedere Shinji cosi'arrabbiato.
La ragazza tedesca torno' nella sua stanza, borbottando..
"mah..cos'avro' detto da farlo innervosire cosi'"
Apri' la porta, e dopo che mi ebbero salutata, se ne andarono.
Dentro di me pregai..iniziavo a capire cio' che Fuyutsuki avesse
voluto dire..Shinji non era un ragazzo predestinato dal fato a
diventare un uomo potente, un arbitro del mondo, a bordo di una
macchina demoniaca o divina. Come Reichan non era ne' una nemesi
divina , ne' una creatura predestinata a segnare la fine della
nostra specie . No . Contro tutto quello che la follia degli
uomini, o un destino scritto chi sa da chi, avrebbero preteso,
loro erano due ragazzi,che passavano insieme un pomeriggio al
parco. E la semplicita' del loro gesto, tutto quello che sarebbe
sbocciato nei loro cuori, avrebbe detto di no al male, che
immensamente potente, si profilava come fato per tutti gli
uomini. Come un fiore nel deserto. Mi sedetti sul balcone della
mia casa, all'ombra della tenda da sole.
E il vento che soffiava leggero e piacevole sembrava mi stesse
portando la speranza.
"Rei.." pronunciai il suo nome, cercando dentro di me,
tutto il bene che le volevo. E mi resi conto che non c'era
bisogno di andarlo a cercare, era li', tutto il bene che le
volevo.Davanti al mio animo.La parte piu' profonda di me, la
parte piu' viva.
Rei e Shinji si inoltrarono per poco, fino a raggiungere un' aria
attrezzata con una panchina di legno, sotto una vecchia quercia.
"Possiamo sederci qui, che ne dici?"chiese Shinji, con
un po' di imbarazzo.
Rei annui' ,e cosi' presero posto.
"Si..e' un clima di pace finalmente"
Shinchan, improvvisamente, mentre era volto ad ascoltare Rei,
senti'dentro di se' due opposte sensazioni: la voglia di
prenderla per mano, e di chiederle di lei, se avesse ritrovato un
po' di serenita', se si sentisse piu' tranquilla , meno sola,
come si sentiva anche lui adesso, meno solo, per la prima volta
,assieme a lei.. Ma ,assieme a cio', un pensiero oscuro
attraverso' la sua mente.
Volse lo sguardo verso l'albero sopra di se', senza capire
perche', e , per uno strano gioco della mente gli sembro' di
vedere una tartaruga.
"La tartaruga e' il simbolo di malkuth, la sephira' del
mondo materiale, che avvolge i nostri cuori e noi stessi",
disse una voce dentro di lui, ed era la voce di Rei Ayanami.
Shinji si senti' tremare. La ragazza lo guardo',sembro' capire
cosa stava accadendo dentro di lui.
"No.."penso' Shinji "Tutte queste cose..tutto
questo mondo attorno..ogni cosa minaccia il mio cuore. Ho paura.
Cio' che mi circonda mi spaventa. Ioio ho paura di sfiorare
le mani di Ayanami. Ho paura delle sue parole. Della reazione
delle sue mani..ho paura di rimanere ferito..paura che lei non mi
ami..come ogni cosa al mondo, e' qui per farmi sentire che sono
solo, e che ogni ombra e' vicino a me per farmi del male. Le
ansie si insinuano nei miei ricordi. Rei..perche' ho paura anche
di te? Anche tu mi lascerai solo?
Quest'albero, e' qui per farmi del male. Questo filo d'erba, mi
ricordera' l'angoscia di questo momento. Il cielo, mi
sommergera', la sua grandezza mi togliera' il respiro. Le nuvole,
la loro altezza, mi dara' le vertigini, cadro' senza un appiglio.
Il mondo, fatto di oggetti tangibili, ostacoli alla mia voglia di
amare, cunei che vogliono violare la porta del mio segreto.
Qual'e' il mio segreto? Un unico amore.
Qual'e' il significato del mio amore? Un nome, uno sguardo, il
rossore dipinto su una guancia. No. Le pareti dell'ascensore, le
porte che si aprono. Ricordo solo quello, la sconfinata
estensione della base sotterranea. Un mondo troppo grande per un
piccolo cuore . Come posso difenderlo, con queste mani? Le mani
che poggiano sulle lenzuola del mio letto. La sensazione di
essere vivo. La paura di morire. Avverto il tempo che passa: mi
chiedo, se il tempo fosse tutto gia' passato, e tutto fosse
finito. Quella, dove tutto giunge alla fine, e' l'ultima verita'.
Allora che senso ha , l'amore?La ricerca di qualcuno. Puo' avere
un senso , un sentimento,se il tempo e' gia' trascorso
inesurabilmente.? Niente, oppure forse io posso..ancora sperare
in te?
"Shinji. Stai bene?", gli chiese Rei, un segno sincero
di preoccupazione dipinto sul suo viso, sbatte' le palpebre,
ansiosamente.
