"Credo che al momento il comandante sia gia' stato
destituito dall'incarico. Chiamarlo ancora con quel titolo
sarebbe un anacronismo", aggiunsi maliziosamente,
giocherellando con una penna biro fra l'indice e il medio della
mano destra. Girandomi con la sedia verso la postazione
informatica, mi appoggiai sullo schienale guardando il soffitto.
"Finalmente cambiera' qualcosa", pensai ad alta voce.
Maya mi fisso' per un istante, senza trovare il coraggio di
chiedermi qualcosa, forse.
Poi ci tuffammo entrambe nel lavoro, intente a digitare centinaia
di stringhe e di codici.
"La tua disobbedienza , che gia' da tempo sospettavamo , ti
sara' fatale", maligno' il membro francese della Seele.
"Non ho fatto altro che perseguire i vostri fini, servendomi
dei mezzi che ritenevo piu' opportuni ", rispose, con un
pacato nervosismo, Gendo Ikari.
"Non e' piu' il tempo di prendere in giro nessuno! Hai
riscritto le parti di un copione che ti era stato raccomandato di
seguire pedissequamente!" , lo ammoni' il membro americano.
"E per questo dovrai pagarehai sperimentato la nostra
clemenza, piu' di una volta. Ma adesso non ci sono alternative
alla repressione", sentenzio' Kheele. "Non guiderai mai
piu' la Nerv. E passerai i pochi giorni che restano a te e
all'umanita', in cella d'isolamento. Forse ti servira' per
meditare i tuoi errori, e presentarti purificato al giorno in cui
rivedrai per l'ultima volta la tua anima, prima della genesi del
nuovo Uomo ."
I numeri sul display che illuminavano fiocamente i monoliti , si
spensero, per lasciar posto alla completa oscurita'. Gendo rimase
in piedi, senza parole , senza pensieri.
"Non c'e' piu' niente", disse infine , a bassa voce.
"Linea di demarcazione assoluta, superata. Collegamenti
neurali, regolari, Dottoressa Akagi", confermo' Maya Ibuki ,
osservando lo schema delle sinapsi stabilizzarsi
progressivamente.
"Beneil tasso di sincronia e' stabile".
"Nonstante Shinji stia vivendo interiormente un momento
difficile, ne sono certa Nonostante tutto, l'allontanamento
di suo padre deve apparirgli come una perdita" , meditai.
"Forse sente di averlo perso per sempremi dispiace,
Shinchan"
"Salivo a bordo per sentirmi accettato da lui? La cosa che
piu' mi aveva fatto piaceresentirmi lodare da mio padre..la
prova che mi stimava. O almeno , che mi considerava.
Volevo sapere di esistere per lui.
A bordo dell'Eva . Qualcuno potrebbe provare una sensazione di
forza.
"Come sono andato , signorina Misato?"
"You are number One!"
"Asuka, adesso ti faro'vedere come si guida
un'operazione!"
"Sei proprio uno stupido.."
"E' perche' dai troppa importanza al giudizio degli
altri."
FINE FLASHBACK
"Non mi sono mai sentito sicuro di me stesso"
"La sicurezza nella propria forza"
"E' qualcosa di cui si ha bisogno.."
"Perche'?"
"Per far del male agli altri"
"Io non voglio. Preferisco restare solo, se e' necessario
far del male, per stare vicini."
"Arriverai sempre tardi a capire gli altri , se non li
affronti, scalfendo la loro corazza"
"Io non credo che sia giusto"
"La civetta e' l'animale che giunge di sera, quando non c'e'
piu' niente da fare"
"Preferisco soffrire per la solitudine, che forzare gli
altri"
FLASHBACK
"Signor Kaji, che tipo e' mio padre?"
"Non si puo'mai capire del tutto gli altri"
sono esseri tanto tristi"
""
FINE FLASHBACK
"Mi basterebbe voler bene a qualcuno..anche se non lo
capissi perfettamente."
"Non vuoi tirare le fila delle loro vite, vero? Non vuoi
fare come"
"Come mio padre"
"Nessuno puo' astenersi dal ferire e dall'essere
ferito"
"Io non voglio!"
"Cosi' rinunci a trovare te stesso"
"Non voglio trovare un appiglio, non voglio cercarlo dentro
di me. Si finisce per affogare.. Basta!! Voglio
abbandonarmi abbandonarmi all'abbraccio ..di mia
madre all'abbraccio di un amore."
"Shinji, il test e' finito", la mia voce risuono',
attraverso l'intercom, nell'entry-plug dello 01, distogliendo
Shinchan dai suoi pensieri.
Quella sera Shinji Ikari si sedette davanti alla balaustrata del
balcone, a casa di Misato.
Cinse le braccia , poggiandole sulla ringhiera di metallo, e vi
adagio' la fronte, mentra abbandonava lo sguardo sul pavimento.
Il vento fresco accarezzava la sua pelle.
"A volte ho l'impressione che nessuno mi voglia bene",
penso'.
" Sono insopportabile persino a me stesso. A nessuno
vorremmo far vedere come siamo, quando restiamo soli..siamo cosi'
tristi.. pero'..io..io "
