Tuttavia la serenita' non sembrava un destino riservato alle
persone che vivevano all'ombra degli Eva.
Una notte si insinuo' nella mente del giovane Ikari il pensiero
di suo padre, rinchiuso in chissa' quale prigione, dagli spietati
membri della Seele. Gli baleno' in testa che l'uomo che l'aveva
abbandonato , procurandogli una pungente
sofferenza,infliggendogli una tremenda solitudine, adesso potesse
provare lui stesso il terrore di sentirsi in una stanza senza
porte ne' finestre . Penso' che ,solo con se stesso, suo padre
stesse forse incontrando i demoni della propria cattiva
condotta.,
e che lo stessero tormentando. Provo' una pieta' disperata per
quel padre che non riusciva ad odiare.
"NA- ANTOKA-A NARU DE!"
Shinji fu scosso dalle note della musica che nella stanza accanto
Asuka stava ascoltando , e che da qualche istante la ragazza
aveva sparato a tutto volume: si potevano anche sentire i suoi
passi sul pavimento, probabilmente stava ballando.
Shinji non ebbe la forza di alzarsi dal letto, e cerco' di
coprirsi le orecchie col cuscino. Quella canzone piaceva tanto
anche a lui, ma in quel momento proprio..
Cosi', insofferente, si sollevo', e infilata una camicia e un
paio di jeans, si diresse verso il soggiorno.
"Si..mi scusi , signorina Misato."
"Di cosa?"
Shinji rimase a guardarla per un istante. C'era qualcosa di cui
scusarsi, penso' . Ma non sapeva dire cosa fosse. E a chi dovesse
chiedere scusa "Io..esco..Vado da Ritchan".
"Bene.."Misato rimase sovrappensiero.
"Buonasera, dotteressa Akagi. Disturbo?"
"Niente affatto!Entra!Accomodati dove preferisci!"
"Grazie"Shinji si sedette sul ciglio di una poltroncina
.
"Shinji..ciao", lo saluto' Rei, facendo il suo ingresso
in soggiorno.
"Ciao", Shinji, accarezzandosi il ginocchio,si alzo' da
sedere, e con un po' di imbarazzo ando' a salutare Rei,
baciandola su una guancia e poi sull'altra. Lo metteva un po' a
disagio, mostrare il proprio affetto piu' caro davanti a un'altra
persona, nonostante si trattasse di me. La stessa timidezza c'era
in Rei.
"Io..ecco..mi chiedevodottoressa Akagi. Se fosse
possibile rivedere mio padreSo che e' stato imprigionato da
qualche parte, per ordine della Seelemi domandavo se
potessi parlargli, almeno una volta . per me, sarebbe
importante."
Shinji aveva parlato tutto d'un fiato. Io ne rimasi, sulle prime,
shockata.Rei percepi' la difficolta' di quel momento, e la sua
agitazione si riflesse in un' impercettibile piega sugli zigomi.
"Immaginavo una cosa del genere. ..Pero' pensavo che forse
lei, il signor Kaji , la signorina Misato avreste potuto aiutarmi
lo stesso a rincontrarlo."
"Capisco quello che provi , Shinchan..pero' e' una cosa
molto difficile, e pericolosa. Non posso ostacolarti. Pero' non
me la sento nemmeno di incoraggiarti. Non mi perdonerei mai se ti
succedesse qualcosa."
"Signorina Ristuko. So di andare incontro a un grande
pericolo. Ma non m'importa . La prego !Mi aiuti."
"Ti aiutero' io, Shinji"
"Rei! ..non voglio che tu corra dei rischi per causa
mia"
Io non intervenni.
"Dove andrai tu, andro' anch'io..se qualcosa ti minaccia, io
voglio essere con te, per aiutarti", rispose fermamente Rei
, guardando negli occhi il giovane Ikari.
"Rei.."
"Va bene! Grazie, signorina Ritsuko", disse Shinji con
riconoscenza.
"Non devi ringraziarmi"
"Mi domando se sto facendo la cosa giusta . Forse avrei
dovuto scoraggiarlo con piu' fermezza.Eppure , non riesco a
mortificare il desiderio di Shinji di rivedere suo padre. Spero
solo che Kaji riesca a tenerli lontani dai guai. Comunque, ho
paura che la resa dei conti con gli anziani della Seele si stia
avvicinando", pensai, prendendo il portatile per chiamare
Ryoji.
"Accomodatevi, ragazzi. Questa e' la mia cameretta!",
rispose Kaji-san.
"Tuo padre potrebbe essere stato condotto in due o tre posti
, a mio avviso", aggiunse, mettendosi a sedere di fronte al
tavolino, e cominciando a digitare degli input, e a frugare nella
memoria del proprio laptop, fra diversi database. "Non c'e'
una vasta scelta di prigioni sicure e facilmente controllabili
nei paraggi. Inoltre non credo che l'abbiano portato lontano: lo
vogliono a portata di mano, e' sempre un prigioniero eccellente.E
sa molte cose." Poi, premendo il tasto inivio,
comparvero sul display deli indirizzi. "Quindi, il posto che
cerchiamo dev'essere fra questi. Non sono poi tanti. Con un po'
di fortuna potremmo trovarlo al primo colpo."
"Mmm..non penso che ci accoglieranno a braccia aperte.Pero'
non credo che ci saranno due battaglioni delle forze di
autodifesa^^;Credo , in tutta onesta', che sia piu' sorvegliato
il Terminal Dogma, e io ci entro senza problemi^^;"
"Per quello non si preoccupi , Signor Kaji!", rispose
Shinji.
"Eh gia'.tu hai maggior ascendente di me su di lei.,
Shinchan!"
"Li' in fondo mi sembra di vedere delle sbarre , signor
Kaji". Shinji indico' sottovoce all'interno di un buio,
lungo corridoio. Nell'oscurita' pesta, facendosi luce con una
torcia, Rei, Ryoji e il giovane Ikari si aggiravano per i
corridoi di una installazione militare sotterranea delle forza di
autodifesa del Giappone.
"Potrebbe trattarsi di quello che cerchiamo.Fate attenzione
. Pare ci sia un soldato.". Kaji si ritrasse immediatamente
dietro la colonna , per evitare che la luce fioca della torcia
venisse notata dal militare in divisa, che si era appena voltato,
durante la sua ronda circolare, lungo lo stretto spazio
antistante una cella di sicurezza.
"Aspettatemi qui Se vi faro' cenno , per favore, tu , Rei ,
resterai a controllare che non arrivi nessuno da li'. Tu, Shinji,
mi raggiungerai di corsa , invece. Vedro' di forzare la
serratura, se si tratta della cella di tuo padre. Naturalmente,
non siamo qui per organizzare la sua evasione."
"lo so.Voglio solo poter vedere mio padre"
"Adesso..prima che ci sentano..io vado. Rei. Conto molto su
di te! Occhi aperti"
"Va bene"
La guardia mugolo', prima di cadere fra le braccia di Kaji, che
lo trattennerro e lo misero a sedere contro il muro . Data
un'occhiata all'interno della cella, semplicemente illuminata da
una piccola feritoia, Ryoji disse: "E' lui", e invito'
Shinji ad accorrere.
Il ragazzo si precipito' . L'uomo forzo' la serratura con una
comune forcina, e Shinji pote' entrare nella cella, dove suo
padre , sdraiato a letto, non si era accorto di nulla, forse
perche' si trovava nel dormiveglia.
Kaji accosto' la porta della cella. Poi indosso' il copricapo
della guardia svenuta.
"Per non destare sospetti", disse a Shinji che si era
voltato a guardarlo, dopodiche' Ryoji fece l'occhiolino a Rei,
che non pote' fare a meno di sorridere, vedendolo con
quell'elmetto in testa, montare la guardia, con in spalla il
fucile a tracolla che aveva preso al soldato delle JSSDF,
scimmiottando la sua andatura "marziale", mentre faceva
la ronda, impettito^^;
"Padre. Come stai?"
L'ex-comandante sbircio' fuori, riconoscendo la persona che
adesso faceva la guardia alla sua cella. "Chi ti ha portato
qui, fa parte di quelle persone che mi hanno consegnato alla
Seele. Percio' non siete qui per farmi evadere. Mi domando
perche' mai sei qui"
"se ti hanno consegnato agli anziani e' per impedirti
di fare altro male. E per prendere tempo colla Seele"
"I vecchi..sono stato un agnello sacrificale, un dono
ingannatore..Ma non sperate che sia il vostro cavallo di Troia.
Vi smaschereranno".
"Tu..non voglio parlare con te di questo. Ti prego!! Almeno
per una volta, potremmo parlarci da padre a figlio?"
"Perche' sei venuto, stupido? Stai correndo un rischio
inutile!"
Una rabbia impotente colmo' il cuore di Shinji. Suo padre non
avrebbe mai dismesso la sua severa indifferenza.
"Io..io..quando ti hanno portato viami sono reso conto
che..ecco..avevo paura di perderti per sempre."
" Il tuo cuore", continuo' il ragazzo, guardando verso
una delle pareti oscure della cella , "il tuo cuore e'
piccolo come un granello di sabbia..se non riesci a capire che
sono venuto qui perche'.. perche' ti voglio bene" Shinji si
senti' strano, dopo aver detto quelle parole, tanto vere quanto
difficili da pronunciare di fronte a una padre che aveva fatto di
tutto per farsi odiare profondamente.
Kaji, passando davanti alle sbarre, udi' le flebili parole del
ragazzo, ed ebbe un sussulto. *Quanto sei capace di perdonare,
Shinji?*
"..Perche' per te..non ne ha avuta mai", disse Shinji,
stringendo i pugni, le braccia abbandonate lungo i fianchi,
mentre invano tentava di trattenere le lacrime che caddero dai
suoi occhi, giu' sul pavimento buio dell'inospitale camera.
Gendo si tolse gli occhiali, e li ripose sul letto,
massaggiandosi il naso con le dita . Si alzo', e fisso' la
finestrella che ormai ritgliava un segmento di cielo notturno
oscurato dalle nuvole.
"Stanno arrivando dei soldati", disse la ragazza a
Kaji.
Egli invito' Shinji ad uscire alla svelta, ma Gendo lo trattenne
per un braccio.
"Lasciami andare, Padre!"
"Resterai con me , a meno che non mi portiate con voi!"
Questo lasso di tempo permise ad altri soldati di accorrere
dall'altro lato, ormai a pochi passi dalll'ingresso della cella.
Kaji,accortosi in tempo che stavano sopravvenendo, intanto si era
precipitato da Rei, trattenendola dal lanciarsi verso Shinji. Nel
frattempo due guardie arrestarono il ragazzo, e Gendo torno' a
sedersi sul letto.
"REI! Ci sono troppi soldati! Dobbiamo fuggire da questa
parte", la prego' Kaji.
"REI!!", urlo' Shinji "REI!!SCAPPA!"
"SHINJI!"
"Ti prego, Rei, andiamo! Adesso non possiamo fare niente per
liberare Shinji!" Kaji -san, tenendo la ragazza per mano, si
lancio' di corsa lungo il braccio destro del corridoio
sotterraneo, sparando con la pistola automatica, e ferendo le due
guardie di sicurezza che si erano poste a sbarrar loro la
strada,mentre altri uomini armati li inseguivano sparando a loro
volta.
Salite rapidamente le scale, Ryoji si sbarazzo' del fucile a
tracolla, e assieme a Reichan, prese la fuga in automobile.
"E' un miracolo che non siamo morti", disse Kaji.
Rei non rispose. Stava piangendo, immobile , sul suo sedile.
