Molte capitolo 14

Capitolo 14 Il fuggiasco
Chokimah: la saggezza(il drago di fuoco)

Asuka rientro' in casa, richiudendo la porta, dandole un calcetto col piede, voltata di spalle.
"Eccomi qua!",annuncio' . "Sei in casa, signorino Shinji?"
"Asuka..", rispose il ragazzo, chiamandola, seduto per terra davanti al basso tavolino del soggiorno, a terminare i compiti , sul proprio laptop.
"Hai gia' letto il rapporto sulla mia straordinaria impresa? Ho ridotto a brandelli ben nove unita' eva!", dichiaro' trionfalmente, affacciandosi alla soglia .
"Sei stata molto brava"
"Brava e' l'unico aggettivo che ti viene in mente?-____-;;Sono stata favolosa..ma del resto, cose del genere sono alla mia portata. Li avrei fatti fuori anche se fossero stati in piena efficienza. Ma quei mostriciattoli se ne sono stati addormentati tutto il tempo!!". La cosa piu' divertente del vanaglorioso discorso di Asuka era la pantomima che accompagnava le sue frasi; e lo sguardo fiero della ragazza, che da ultimo ritornava alla sua classica posizione, mani sui fianchi, e portamento eretto e orgoglioso.

"SHINJI IKARI!! Che hai??Dovresti essere contenta per la tua amica?", Asuka si spazienti' vedendolo poco partecipe del suo trionfo^^;
"Scusami" Il ragazzo si fermo' un istante a pensare che Asuka era davvero brava. Era brava a coprire il proprio vuoto interiore con la pratica dell'autostima. Penso' che lui non ci sarebbe mai riuscito. E forse non c'era niente al mondo che gli avrebbe fatto dimenticare l'abbandono, la derelizione dei suoi anni piu' difficili.
Non aveva mai avuto un padre. E adesso quest'uomo assente, era anche lontano. Chi sa dove?
"Invece di scusarti come al solito, non potresti dirmi per cosa stai facendo fumare quella testolina?", chiese Soryu, "Sei su nuvole piu' alte del solito".
"Io..ecco." Shinji fece una pausa, poi la sua sincerita' parlo' al suo posto. "Mi chiedevo cosa fosse successo a mio padre.. La signorina Misato mi ha detto che , ufficialmente, e' dato per disperso, in seguito alla battaglia fra noi e la Seele."
".."
"Disperso?"
"L'ipotesi piu' probabile e' che sia scappato..Un soldato delle forze di autodifesa l'ha visto mentre si allontanava fra le macerie".
"" " E cosi' avrei aiutato tuo padre a scappare?", disse Asuka, spostandosi in cucina per prendere una birra dal frigo. "La cosa non mi fa affatto piacere"
"Adesso anche lui sta fuggendo", disse Shinji a mezza voce.
"Ti stupisci", disse Asuka, rientrando in soggiorno. Bevuta una sorsata, aggiunse: "Tipico comportamento dei vigliacchi.." Poi, la ragazza tedesca penso' di aver forse detto qualcosa di sbagliato. Ma invece che scusarsi, evito' lo sguardo di Shinji, sdraiandosi per terra a pancia in giu'. Poi sollevo' le gambe, e comincio' a dondolarle , incrociandole. Si perse nella lettura di una rivista di moda.

Keither (la corona): la fine di tutto.

Shinji e Rei erano soli, a molti piedi da terra, sulla ruota panoramica del Luna Park di Neo-Tokyo 2.
Il tempo per stare insieme , il tempo per la spensieratezza.

Davvero la vita poteva essere serena?
Reichan era seduta accanto al suo Shinji, sullo stretto sedile della cabina. "Sai di cosa ho piu' paura?"
"Di cosa?"
"La notte, ho paura dei miei pensieri. Perche' non fanno altro che rincorrere se stessi."
".."
"e' come se.."continuo' Ayanami "se volessero portarmi via da te. Vedo un profondo burrone, e' una gola fra due montagne. Mi sembra di cadervi. Penso a tutte le notti che sono trascorse da quando sono nata.Sono cosi' tante, eppure sono tutte passate.E non le posso fermare"
"Siamo gia' cosi' impauritidal tempo che se ne va", disse Shinji.
"Si ..forse e' cosi'.. Quando sono piu' spaventata , ho paura che io e te non ci rivedremo piu', e questo pensiero mi atterrisce. Perche' gli attimi..gli attimi in cui sto con te sono cosi' brevi?"
"Reichan..io vorrei poterti regalare un tempo infinito..in cui potremmo essere cosi' come siamo adesso..insieme"
"Non voglio..non pretendo niente di piu' di cio' che abbiamo". Due lacrime bagnarono il viso di Rei. "Shinchan. ..Tu.. mi ami?"
"Io ti amo, Rei"

Il riflesso dell'immagine della ragazza, china sul petto del suo ragazzo, sul vetro della cabina , al culmine del suo giro, sospesa fra la terra e il cielo. Un attimo fuggente, la cabina e il riflesso iniziarono, lentamente, la loro discesa verso la fine della corsa.