molte capitolo 15

Capitolo 15 La nostra fortuna
Da'ath: L'abisso e il suo guardiano.
Our inner wishes.

Misato si avvicino' a Ryoji , che era affacciato sulla ringhiera del belvedere piu' famoso di Neo-Tokyo 3.
Quello dove Katsuragi aveva portato Shinji il giorno del suo trasferimento in casa sua. Di li' si dominava la citta' fortezza, il simbolo della resistenza degli umani.
"Ammiravi il panorama?", chiese schermendosi Misato.
"Pensavo a una cosa..Nel sottosuolo, questa citta' nascondeva la sua nemesi. I palazzi, esposti dopo il coprifuoco, rappresentavano la volonta' di scacciare gli angeli e fugare il pericolo del Third Impact. Le viscere del Geo-Front, impiantato dagli stessi uomini che dirigevano gli edifici-fortezza, celavano gli strumenti per attuare il Third Impact, che in menti diverse aveva assunto scenari differenti..un Armageddon.,che , in ogni caso avrebbe significato la fine delle persone che vivono su questa terra."
"Ma la Singolarita' Umana, la Chimera della Seele, non fu portata a compimento.", disse Misato. "Alla Nerv abbiamo partorito un Dio , pero', grazie a Dio, la sua anima e' quella di una donna." "Dobbiamo essere felici..pero'.:", continuo'dopo una pausa, poggiando le braccia conserte sul passamano della ringhiera "questo vuol dire che da oggi il mondo sara' migliore? Il resto del mondo, forse, e' stato appena toccato dagli avvenimenti di quest'ultimo anno. Ma per noi e' stato diverso."
"Gia'"
"Vuol dire che potremo finalmente vivere le nostre vite? O salvarle non e' bastato a dare ad esse un senso?", si chiese il Maggiore, guardando oltre l'orizzonte, ritagliato dal contorno dei monti.
"Forse ..io ho sempre pensato che l'unico senso possibile per la mia vita fosse stare con te."
Misato si riscosse. E si volto' verso di lui.
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Non riusci' a rispondergli , mentre Kaji la abbraccio'.
"Pensavo che mi avresti baciata", disse Misato , poggiando il capo sulle spalle di Ryoji . Una lacrime di triste gioia bagno' la camicia celeste di Kaji. "Forse non si puo' mai essere felici senza stare un poco male?, chiese la donna, sollevando il capo e fissando l'uomo che la stringeva a se'.
"Non e' piu' tempo di stare male". L'uomo la abbraccio' piu' forte.


Erano passati sette giorni da quando si erano perse le tracce di Gendo Ikari. Ma quando busso' alla porta di casa mia, stranamente , non fui sorpreso, ne' spaventato. Ero sola, ma lo feci entrare.
Aveva la barba incolta, e l'aspetto di uno straccione.

Gli permisi di usare il bagno, per rassettarsi e lavarsi. Gli rimediai anche dei vestiti puliti. Ci scambiammo pochissime parole.
A un tratto , prima di andarsene, si fermo' all'in piedi davanti alla porta.
"Mi denuncerai?"
"Non ne ho affatto voglia. La tua solitudine e' gia' una punizione abbastanza grande", gli dissi, laconicamente.
"Ti ringrazio"
"Non e' mio costume accanirmi contro le persone che soffrono"
"Io..ti amo ancora"
"Vattene!!!", gli dissi seccamente, aprendo la porta .
"Mi scacci..non vuoi rivedermi piu'?"
"Mi dispiace per tuo figlio, Gendo. Mi dispiace che abbia avuto un padre incapace di amarlo. Un padre che non amava sua madre", nascosi il mio sguardo al suo. "Mi fai pena. Nonostante cio' che hai fatto a Rei, provo pieta', vedendoti"
"Come sta con te? Intendo Rei"
"..cerco..cerco di darle cio' che tu le hai negato. Le hai tolto ancora di piu' di quello che hai sottratto Shinji. Le avevi negato la possibilita''di essere una persona, codannandola a vivere per niente"
"Lei era nata per quello.."
"Nessuno nasce per il niente , Gendo. Tu volevi imporre al mondo la tua volonta'. Ma la cosa piu'grave e' che la hai voluta imporre a una innocente"
"Sarebbe quella la mia colpa piu' grave?"
"Quello che si fa a una sola personae' quello il crimine assoluto. E tu l'hai perpetrato piu' volte.Contro la piu' debole, la piu' indifesa, colei che non aveva nessuno", la rabbia calma che traspariva dalle mie parole, attraversava il mio viso, adesso di fronte al suo. Gendo, senza occhiali, senza la sua sicurezza.
"Hai sempre giocato a fare il Dio.. E non hai mai saputo essere un padre. Anche se io, forse , non ho nessun diritto di starti a dire queste cose. Io che per tanto tempo ti sono stata complice"
"Ti ho sempre stimato come donna, come scienziata. Ma non sono riuscito a capire la parte nascosta della tua personalita'"
"Gendo Ikari. Per quanto i Magi possano somigliare a mia madre, non sono mia madre. Per quanto un computer possa somigliare a una persona, quella persona e' incommensurabilemte diversa,da una macchina, come da un'altra persona"
"L'anima non e' digitalizzabile, mi dicesti"
" E non e' rimpiazzabile. Rei te lo ha dimostrato. Non puoi spezzare la forza di un cuore. Non puoi obbligarlo a snaturarsi."
"Non puoi costringere tutti i cuori in una anima Sola.."
"Si..vedo che hai imparato la lezione..anche se tardi"
"Oh..io non ho ancora imparato niente", mi ripose mestamente il Comandante. " E non la imparero' mai"

"Tu mi hai usato. E non capivi cio' che volevo.La parola amore per te, non esiste..non l'hai mai nemmeno saputa pronunciare. E' vero. Non hai ancora imparato niente. E se non capisci le parole, dubito che capirai il valore dei sentimenti"
""
"Ritchanse tu vuoi, tornero' a trovarti"
"Non chiamarmi in quel modo. Mi dispiace , Gendo". Chiusi la porta.

Provavo una pieta' strana per quell'uomo. Ma oltre ai pochi yen, al vestito pulito, e a quella spiegazione, sentivo di non dovergli nient'altro, anzi di avergli dato piu' del dovuto.
Io amo Reichan come una figlia. E vogliomolto bene anche a Shinji. Gendo Ikari, e' il responsabile delle loro infelicita' del passato, e dei loro rimpianti.
Ma l'ho perdonato. Che vada lontano: io , per quel che vale, la sua colpa la rimetto.Non lo odiero', non lo voglio.

Forse, per tutti noi, e' stato possibile migliorare, senza tentare la scalata al cielo. Io mi sento migliore. Forse lo siamo.
Sono una donna fortunata, perche' ho Reichan, accanto a me. Questa piccola mia vita e' felice.

"Sono fortunato ad averti accanto a me", disse Shinji, prendendo per mano Rei , sulla strada verso casa.
"Anch'io lo sono"
Una betulla, oltre un muro di cinta, si rallegrava per un soffio di vento. Basta cosi' poco perche' tutto cambi.

FINE

Dedico questa fanfiction a mia madre, che ha saputo portare la pace, anche nei miei giorni piu' difficili. Grazie , mamma.