Da'ath: L'abisso e il suo guardiano.
Our inner wishes.
Quello dove Katsuragi aveva portato Shinji il giorno del suo
trasferimento in casa sua. Di li' si dominava la citta' fortezza,
il simbolo della resistenza degli umani.
"Ammiravi il panorama?", chiese schermendosi Misato.
"Pensavo a una cosa..Nel sottosuolo, questa citta'
nascondeva la sua nemesi. I palazzi, esposti dopo il coprifuoco,
rappresentavano la volonta' di scacciare gli angeli e fugare il
pericolo del Third Impact. Le viscere del Geo-Front, impiantato
dagli stessi uomini che dirigevano gli edifici-fortezza, celavano
gli strumenti per attuare il Third Impact, che in menti diverse
aveva assunto scenari differenti..un Armageddon.,che , in ogni
caso avrebbe significato la fine delle persone che vivono su
questa terra."
"Ma la Singolarita' Umana, la Chimera della Seele, non fu
portata a compimento.", disse Misato. "Alla Nerv
abbiamo partorito un Dio , pero', grazie a Dio, la sua anima e'
quella di una donna." "Dobbiamo essere
felici..pero'.:", continuo'dopo una pausa, poggiando le
braccia conserte sul passamano della ringhiera "questo vuol
dire che da oggi il mondo sara' migliore? Il resto del mondo,
forse, e' stato appena toccato dagli avvenimenti di quest'ultimo
anno. Ma per noi e' stato diverso."
"Gia'"
"Vuol dire che potremo finalmente vivere le nostre vite? O
salvarle non e' bastato a dare ad esse un senso?", si chiese
il Maggiore, guardando oltre l'orizzonte, ritagliato dal contorno
dei monti.
"Forse ..io ho sempre pensato che l'unico senso possibile
per la mia vita fosse stare con te."
Misato si riscosse. E si volto' verso di lui.
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Non riusci' a rispondergli , mentre Kaji la abbraccio'.
"Pensavo che mi avresti baciata", disse Misato ,
poggiando il capo sulle spalle di Ryoji . Una lacrime di triste
gioia bagno' la camicia celeste di Kaji. "Forse non si puo'
mai essere felici senza stare un poco male?, chiese la donna,
sollevando il capo e fissando l'uomo che la stringeva a se'.
"Non e' piu' tempo di stare male". L'uomo la abbraccio'
piu' forte.
Erano passati sette giorni da quando si erano perse le tracce di
Gendo Ikari. Ma quando busso' alla porta di casa mia, stranamente
, non fui sorpreso, ne' spaventato. Ero sola, ma lo feci entrare.
Aveva la barba incolta, e l'aspetto di uno straccione.
A un tratto , prima di andarsene, si fermo' all'in piedi davanti
alla porta.
"Mi denuncerai?"
"Non ne ho affatto voglia. La tua solitudine e' gia' una
punizione abbastanza grande", gli dissi, laconicamente.
"Ti ringrazio"
"Non e' mio costume accanirmi contro le persone che
soffrono"
"Io..ti amo ancora"
"Vattene!!!", gli dissi seccamente, aprendo la porta .
"Mi scacci..non vuoi rivedermi piu'?"
"Mi dispiace per tuo figlio, Gendo. Mi dispiace che abbia
avuto un padre incapace di amarlo. Un padre che non amava sua
madre", nascosi il mio sguardo al suo. "Mi fai pena.
Nonostante cio' che hai fatto a Rei, provo pieta',
vedendoti"
"Come sta con te? Intendo Rei"
"..cerco..cerco di darle cio' che tu le hai negato. Le hai
tolto ancora di piu' di quello che hai sottratto Shinji. Le avevi
negato la possibilita''di essere una persona, codannandola a
vivere per niente"
"Lei era nata per quello.."
"Nessuno nasce per il niente , Gendo. Tu volevi imporre al
mondo la tua volonta'. Ma la cosa piu'grave e' che la hai voluta
imporre a una innocente"
"Sarebbe quella la mia colpa piu' grave?"
"Quello che si fa a una sola personae' quello il
crimine assoluto. E tu l'hai perpetrato piu' volte.Contro la piu'
debole, la piu' indifesa, colei che non aveva nessuno", la
rabbia calma che traspariva dalle mie parole, attraversava il mio
viso, adesso di fronte al suo. Gendo, senza occhiali, senza la
sua sicurezza.
"Hai sempre giocato a fare il Dio.. E non hai mai saputo
essere un padre. Anche se io, forse , non ho nessun diritto di
starti a dire queste cose. Io che per tanto tempo ti sono stata
complice"
"Ti ho sempre stimato come donna, come scienziata. Ma
non sono riuscito a capire la parte nascosta della tua
personalita'"
"Gendo Ikari. Per quanto i Magi possano somigliare a mia
madre, non sono mia madre. Per quanto un computer possa
somigliare a una persona, quella persona e' incommensurabilemte
diversa,da una macchina, come da un'altra persona"
"L'anima non e' digitalizzabile, mi dicesti"
" E non e' rimpiazzabile. Rei te lo ha dimostrato. Non puoi
spezzare la forza di un cuore. Non puoi obbligarlo a
snaturarsi."
"Non puoi costringere tutti i cuori in una anima
Sola.."
"Si..vedo che hai imparato la lezione..anche se tardi"
"Oh..io non ho ancora imparato niente", mi ripose
mestamente il Comandante. " E non la imparero' mai"
""
"Ritchanse tu vuoi, tornero' a trovarti"
"Non chiamarmi in quel modo. Mi dispiace , Gendo".
Chiusi la porta.
Io amo Reichan come una figlia. E vogliomolto bene anche a
Shinji. Gendo Ikari, e' il responsabile delle loro infelicita'
del passato, e dei loro rimpianti.
Ma l'ho perdonato. Che vada lontano: io , per quel che vale, la
sua colpa la rimetto.Non lo odiero', non lo voglio.
Sono una donna fortunata, perche' ho Reichan, accanto a me.
Questa piccola mia vita e' felice.
"Anch'io lo sono"
Una betulla, oltre un muro di cinta, si rallegrava per un soffio
di vento. Basta cosi' poco perche' tutto cambi.
