LA CINTURA DI IPPOLITA
L'auto si immergeva rapidamente e l'acqua superava i finestrini in altezza e lentamente riacquistava i sensi con la foga di potersi liberare dalla trappola infernale. Con la pressione dell'acqua i finestrini non poterono abbassarsi, si slacciò la cintura e con un calcio di pistola picchiò il vetro ma la forza dei colpi non poteva battere la forza della pressione. Ben presto l'auto si riempì e dovette spicciarsi a de filarsela. Una figura di donna scagliò un pugno che ruppe il finestrino e tirò fuori l'uomo. Uno spuntone di vetro si conficcò nel polpaccio destro durante la risalita. Tirò un grido disperato, lancinante; "Fa profondi respiri ora passa tutto" Controllò il polpaccio "Ha una brutta ferita sul polpaccio la faccia vedere subito". Contemplò la donna dai capelli lunghi scuri vestita in rosso e blu "Tu sei Wonder Woman!".
L'amazzone vide un'auto avvicinarsi "Ha bisogno di soccorso quell'uomo laggiù faccia presto" con un balzo sparì nell'oscurità "Si sente bene?" Parker si trascinò in piedi vero l'auto sul ciglio della strada "ha un telefono me lo può prestare?". La donna al volante gli passò il telefono "McGee sono Parker ho avuto un incidente e vorrei una squadra a delineare la zona al Kingman Lake".
"Sta bene capo?" rispose dall'altro capo del ricevitore
"Ho solo un graffio. Riferisci a Jess che sarò al MedStar Washington Hospital Center". McGee non gli crebbe, non lo sentì molto bene di spirito e dal tono di voce non si trattava solo di un graffio a parte questo obbedì ai suoi ordini.
I medici lo fecero distendere sul lettino di reparto del pronto soccorso "preferisce anestetizzare solo dalla gamba in più o anestesia totale?"
"Fa differenza? L'importante che la mia gamba si rimetta in sesto" rispose Parker lasciando che l'amarezza penetrasse nella sua mente scorretto o no che fosse. "Signore lo dico perché la ferita è profonda e quel pezzo di vetro va tolto prima che faccia infezione" il medico fu molto logico spiegandosi con parole scientifiche e lunghe "va bene anestesia totale". Fu preparato per l'operazione; l'infermiera pose sul naso e bocca la mascherina d'ossigeno contando i secondi "uno, due, tre …" gli occhi di Parker si chiusero abbandonandosi ai sogni profondi.
Jessica si infilò una tuta qualsiasi dall'armadio anche se non stava benissimo e preferì ugualmente stare accanto a Parker. L'infermiera le spiegò le procedure di cura della ferita con la lista di farmaci da prendere con ricetta "Posso vederlo?" rispose con ansia, non riusciva a pensare a cosa avrebbe potuto vedere all'interno della stanza con le paranoie che echeggiavano nella mente "Ma certo, ora sta riposando ma può entrare".
Parker dormiva. Disteso in camera doppia ma solo in camera. A prima vista sembrava star bene, disteso a letto con gli occhi chiusi con la mente nel profondo dei sogni. L'infermiera le disse del polpaccio curato ed alzò il lenzuolo, il polpaccio protetto da diversi giri di garza le fece accapponare la pelle con quel odore di disinfettante intenso le entrava nelle narici "Sei tu Jess…. "
"Alden!" Si spostò al capezzale lasciando cadere il lenzuolo. Intrecciò le dita con le sue "McGee mi ha detto …" Jessica era la costante nel mondo di Parker, l'unica creatura che in quel momento volle accanto a se sentirla vicino "E il tuo malessere è passato?'' annuì "Si è attenuato, non pensare al mio malessere pensa solo a guarire" girò attorno al letto per sdraiarsi accanto a lui distesa lunga su un lato con la testa appoggiata alla spalla di lui e si addormentarono.
McGee la vide addormentata su Parker così richiuse la porta "Tim!" Intontita e confusa dalla stanza diversa dopo aver dormito in un letto non suo ebbe bisogno di qualche istante per tornare in se "Aspettami fuori" senza svegliare Parker scese piano dal letto e chiuse la porta. Rinfrescata si stiracchiò la pelle; sentiva i muscoli indolenziti per la posizione assunta per dormire "Hai novità?" Il collega bello sveglio le porse del caffè "Ne hai bisogno più di me". Per cambiare aria preferì uscire sulla allontanandosi dagli odori di cibo e vari disinfettanti che si mescolavano fra loro "Ho novità" commentò "Abbiamo tirato fuori l'auto e non era quella di Parker ed in più abbiamo trovato un proiettile conficcato in una delle gomme" Jessica non mostrava alcun segno di squilibrio, insomma il suo uomo stava quasi per morire e lei non sbatteva ciglio "Tim, intendi dire che qualcuno lo voleva morto? Stavi pensando a Raven perché io si. Sono stufa di vedere le persone che amo rischiare la morte".
Beveva il suo caffè bollente senza levare lo sguardo fisso a terra. Eccola finalmente l'espressione indurita sul suo volto, apparve qualche istante dopo "Lui ti ha detto qualcosa?" Scosse il capo "Nulla a riguardo …. Però tu hai detto che la macchina non era quella di Alden quindi forse non era lui il bersaglio"
"È una possibilità Jess … ma come te ho avuto la stessa sensazione su Raven. In questo caso una vendetta". Gettò il bicchiere di caffè nel cestino accanto alla panchina con quello sguardo infastidito "Torno da Alden almeno mi farò dire qualcosa. Tu Potresti scoprire a chi appartiene l'auto?" Sorrise malizioso "Già fatto appartiene all'amico di Parker il Senatore Gordon Harding; Ha sporto denuncia per un furto in casa sua. Pare che abbia rubato la cintura di Ippolita" Jessica si aggrottò "Chiederò a Parker".
Al rientro in stanza non lo vide nel letto, ma con l'oscurità delle veneziane abbassate si intravedeva la luce del bagno sotto la porta chiusa. Visto che era già in piedi tirò la cinghia delle veneziane tirando verso il basso ed aprì le ante della finestra. Uscì dal bagno vestito e grinzoso ma non voleva darlo a vedere ma la gamba faceva male "Non puoi lasciare l'ospedale hai bisogno di riposo" portò le labbra sulla fronte rassicurando la salute in ordine "Non penserai che me ne resti in disparte su un letto in ospedale?" Alzò il sopracciglio corrugando la fronte "Qualcuno mi ha sbattuto fuori strada non me ne resto in disparte".
Sembrava di vedere un animale chiuso in gabbia "Magari Raven ha cercato di ucciderti ci hai pensato?" La guardò ma non le rispose "Alden almeno dimmi cos'è successo" respirò a fondo portando le mani sui fianchi "Se te lo racconto non è che poi ti metti a ridere?"
"Perché dovrei farlo?"
"Tu resta in ascolto"
Flashback
Il senatore Harding invitò diversi amici nella villa. Parker lo trovò curioso per il fatto che non si sentirono da almeno quattro anni e di sicuro voleva ricevere maggiori voti per essere rieletto nella carica da senatore. Jessica restò a casa indisposta e Parker dovette andarci da solo. Jessica gli consigliò un blu scuro per la serata ma la camicia bianca in ginocchio sul materasso sistemò il colletto "Così sei perfetto". Arrivato alla festa si aggirava nel soggiorno con il drink in mano ammirando alcuni reperti da museo esposti in teche di vetro.
Si soffermò davanti alla targa "Cintura di Ippolita" alzò lo sguardo sulla cintura posta circolare nella teca. "La cintura della regina delle Amazzoni Ippolita. Si dice che fu un regalo del padre Ares a sua figlia come pegno di riconoscimento per la sua forza in battaglia. La leggenda dice che la figlia del Re Micea la desiderava così ingaggiò Eracle per recuperarla. Si recò a Themyscira per prenderle la cintura, Ippolito lo accolse calorosamente e invaghita di lui la cedette come pegno d'amore. La dea Era che odiava Eracle si trasformò in una Amazzone dicendo alle altre che la regina stava per essere rapita così scoppiò una guerra ed l'eroe Eracle scappò con la cintura".
Gli pareva che la donna accanto a lui ne sapesse molto sulla Grecia. Non se ne intendeva molto sulla storia mitologica greca ma almeno la considerò l'unica nella stanza di compagnia "Interessante storia signora?"
"Signorina … Diana Prince"
"Alden Parker molto piacere" la donna prese un drink continuando con la conversazione "Che fa nella vita signor Parker?"
"Dirigo una squadra operativa dell'NCIS e lei?"
"Lavoro allo Smithsonian. Reperti antichi". Portò alle labbra il bicchiere finendo la fila dei reperti esposti "È qui solo Agente speciale Parker?'' domandò lei tamburellando le unghie sul bicchiere di vetro "Si purtroppo, la mia dolce metà è indisposta"ci aggiunse un sorriso finale.
Conversarono abbastanza quella sera ed anche Diana aveva un fine per essere presente alla festa e non solo per vedere certi pezzi per il museo.
Fine flashback
"Ma perché con la macchina del senatore?"
"Perché avevo dimenticato il telefono a casa e volevo venirlo a prendere per poi ritornare ma Harding ha insistito che usassi la sua auto".
"Che mi dici della cintura di Ippolita? Ha sporto denuncia per il furto" non ne fu tanto sorpreso conosceva una certa donna interessata alla cintura "Io so chi potrebbe essere il ladro. La stessa Diana Prince che mi ha salvato dal lago ma sotto mentite spoglie: ovvero Wonder Woman". Jessica come previsto da lui esplose in risate con le lacrime agli occhi dal tanto ridere "Si prendimi in giro quanto vuoi" brontolò lui. Le prese il telefono avviando un video della CNN che mostrava Wonder Woman in azione
Sembrava delirare agli occhi di lei ma sapeva che la verità stava tutta dalla sua parte; non sapeva ancora se Raven fu l'artefice del suo incidente ma una cosa era chiara Wonder Woman era Diana Prince. "Verresti con me allo Smithsonian?"
"Per quale motivo? È importante?"
"Diana Prince lavora li"
"E' una follia lo sai vero?".
La villa di Harding sembrava vuota, era si arredata da mobili, quadri e tappetti Persiani, foto incorniciate ma non basta per riempire il vuoto di una persona sola. Ormai vedovo da due anni, la morte della moglie non si è ancora allontanata dal cuore e fare feste non serve per alleviare le sofferenze.
Torres ispezionava le foto e i reperti esposti "Una casa così grande per una persona sola"
"È difficile staccarsi da questa casa" Harding discese il grandino soffermandosi sulla soglia del soggiorno "Mia moglie ci teneva di più alla casa …. La mia povera Lily" si incupì vagando per la stanza in silenzio "Allora cosa posso fare per L'NCIS?"
"Come avrà saputo l'agente Parker ha avuto in incidente e …."
"E volete sapere se so qualcosa a riguardo. Si versò un drink aggiungendo due o tre cubetti di ghiaccio e poi ci aggiunse il drink "Gli proposi di usare la mia auto, mi disse che dimenticò il telefono a casa e volle andarlo a prendere".
Involontariamente Torres girò il dito nella piaga facendo notare la mancanza del reperto. Nella teca sparì la cintura di Ippolita; il senatore sentì lo stomaco contorcersi indurì la mascella dando una risposta sgarbata "Qualcuno dei miei ospiti lo avrà rubato ieri sera. Un oggetto così importante e storico è sparito sotto il mio naso". I due agenti si guardarono "Se dovesse ricordarsi altro mi chiami a questo numero". Ovviamente sporse denuncia ma le sue speranze erano vane.
Da tutt'altra parte Diana con eleganza camminava sui tacchi in tinta all'abbigliamento. Si spostava tra i corridoi diretta nel suo ufficio, salutò i colleghi e si fermò con Barbara Minerva scambiando una parola o due; nuovi pezzi sarebbero arrivati in quella mattina da esporre al museo. Jessica venne trascinata da Parker metaforicamente convinto della sua tesi. Con un pass sul taschino potevano accedere agli uffici al piano di sotto "Diana Prince? NCIS. Agente speciale Knight ed immagino che conosca l'agente Parker". Voltò sui tacchi lasciò Barbara "Agente Parker è venuto da me alla fine? Vuole forse una lezione di storia?".
"Possiamo parlare in privato?" Diana li condusse nel suo ufficio pieno di reperti storici da catalogare e da esporre. Eppure sotto ogni aspetto quella bella donna era Wonder Woman e l'avrebbe smascherata prima o poi "Lei sa del furto della cintura di Ippolita? So che l'attraeva molto" incrociò le braccia seccata supponendo di essere accusata del furto "Se mi state accusando del furto siete fuori strada".
"Non la stiamo accusando di nulla signorina Prince" rispose Jessica con tono dolce al contrario di Parker che sosteneva una tesi diversa dalla sua. Prima di congedare i due angenti volle mostrare loro una cosa, dal cassetto della scrivania tirò fuori un raccoglitore con agganciati negli anelli dei fogli. "Il senatore Harding ha donato diversi pezzi al museo ed ottime somme di denaro per aiutarci nelle ricerche archeologiche. Mi trovavo alla festa del senatore per vedere dei pezzi antichi che voleva donare al museo ma poi indagai e scoprii che erano rubati ma quella cintura era un falso. Quando i benefattori ci donano reperti hanno in allegato la scheda di proprietà e di autenticità e scavando ho scoperto che il proprietario è Paul Cesar".
Diana era sicura che Paul Cesar fosse l'artefice dell'incidente avrà pensato che l'auto la guidava il senatore.
L'amazzone se ne aspettò all'ombra dell'lampione in attesa di vedere Parker rientrare uscire, quella sera Jessica preferì fermarsi a casa di lui giusto per pura precauzione. Come primo istinto Jessica impugnò l'arma al primo cenno di fruscio dell'oscurità "Non sparare! Se vi interessa ho scoperto il covo di Paul Cesar dove tengono tutti reperti rubati. Una vecchia fabbrica di giocattoli sulla Greencastle Rd"
Parker fu elettrizzato, insomma era quasi morto per colpa del caro senatore e non vedeva l'ora di chiudere il caso "Che aspettiamo allora?" Jessica alzò entrambe le sopracciglia "Vuoi scherzare? Sei in malattia in teoria"
"Non sarai tu a fermarmi".
Fuori il buio incombeva, si ci vedeva qualcosa solo tramite le luci gialle dei lampioni ed il freddo non era da meno.
Si equipaggiarono con tutti i mezzi che disponeva il regolamento tenuti nel bagagliaio dell'auto. Per prudenza presero di scorta caricatori in più. Wonder Woman (Diana) si trovava già all'interno della fabbrica, non si udì alcun rumore solo un urlo disperato "Prendete questa donna" lo teneva fermo al petto suo pronta per saltare con lui al piano di sotto.
I primi spari esplosero e con gran fretta chiuse il baule correndo come meglio poteva verso una porta pesante davanti a lui "Ci serviranno rinforzi Alden" gridò lei
"Chiama McGee" lui fu il primo ad entrare seguito da Jessica si disposero al riparo dai colpi dietro a vecchi macchinari in rovina.
Prese la mira e colpì uno degli uomini appostati "Jess quello!" Indicò un secondo uomo appostato verso di lei. McGee arrivò circa dieci minuti dopo con Torres; c'era un tal casino tra i colpi d'arma e Wonder Woman che creavano un gran fracasso. Jessica nel ripararsi dai colpi non si accorse dell'uomo mortalmente ferito mirarla con la pistola in pugno non ebbe nemmeno il tempo di ferirla con il colpo mortale uscito dall'arma di Parker.
Wonder Woman agganciò il lazo di Estia attorno alla vita di Torres scostando dalla traiettoria del proiettile, con i bracciali incrociati un'onda energetica sommerse tutto il piano. Le strutture in ferro scricchiolavano "Dobbiamo andarcene di qui subito!" Diana permise agli agenti ed i superstiti di lasciare la fabbrica mentre lei cercava di impedire un crollo usando il lazo e tutta la sua forza.
"Il noto ricercatore Paul Cesar è stato processato stamattina e i reperti trovati sono stati sequestrati dalle forze dell'ordine si vocifera che il senatore Gordon Harding avesse a che fare con la compravendita dei reperti. La corte suprema ha dichiarato che non smetterà di indagare nei riguardi del senatore Harding" il servizio della CNN continuò il servizio affermando che il supereroe Wonder Woman sgominò l'intera organizzazione di Paul Cesar. Detto questo Jessica spense il televisore della sala operativa voltandosi verso Parker immerso nel rapporto da consegnare "Il caso è chiuso Jessica possiamo anche lasciarci il passato alle spalle"
"No non tu, non diresti così e poi la tua missione per svelare l'identità di Diana Prince?"
Sollevò l'attenzione dal monitor "Ho deciso di lasciare perdere …. Se sveli l'identità di un supereroe la magia svanisce".
Sospirò e continuò a compilare il rapporto. La mano di Jessica sulla spalla lo confortava "Ti va una birra?" era piuttosto tardi ma accettò l'offerta spegnendo il monitor col pollice.
Un mese più tardi ….
Nella calda Grecia a Micene il sole picchiava la terra sul sito archeologico dove gli esperti archeologi scavarono sotto le rovine del tempio del Re Euresteo in cerca di nuovi reperti.
Diana completamente impolverata era china scavando tra i resti negli spazi segnati da nastri gialli. Sulla testa il cappello la riparava dal sole ma le forze erano con lei, non sentiva nessun peso sulla schiena. Un greco alzò il braccio urlando nella lingua, Diana con altri due uomini anche loro impolverati si accostarono alle spalle dell'archeologo inginocchiato. Conservata all'interno di una scatola in legno trovarono la famosa cintura di Ippolita.
Le brillarono gli occhi. Ancora bella solo invecchiata dal tempo ma era lei.
Diana generosamente pagò per quella reliquia che tanto attese, ed in cambio aiutò la squadra di archeologi presso il sito a riesumare reperti. All'amazzone non interessava la ricchezza ma quella cintura doveva tornare al suo legittimo proprietario; il dono di Ares sarebbe tornato alla vita della Regina Ippolita a Themyscira.
