ASTA DI BENEFICENZA
Le Hawaii si riempiono con l'arrivo dell'estate di turisti vari in tutto il mondo. I tour organizzati per visitare le isole sono tutti pieni. I voli pieni e le valigie a centinaia sui rulli trasportatori. La coppia Hart trascinava le valigie verso l'uscita prendendo una macchina a noleggio. La donna hawaiana infilò al collo collane di fiori a tutti i turisti arrivati. La coppia Hart alloggiava al "the Royal Hawaiian nel quartiere di Waikiki a Honolulu. Sistemati nella suite avevano tutto il tempo per prepararsi, la stessa sera sarebbero andati ad un'asta di beneficenza curata da Charlie Abbott nella tenuta di Robin Masters. Jennifer Hart si spazzolava i folti capelli rossi allo specchio del bagno con già indosso il vestito da sera color nero con lustrini. "Sei magnifica nel nero" le mani di Jonathan scivolarono sui fianchi "Grazie tesoro" le girò il volto con dolcezza stampandole un bacio "Mi spiace caro ma non c'è tempo per fare altro" sorrise maliziosamente "Neanche pochi minuti?"scosse il capo spazzolandole il ciuffo di capelli "Andiamo o faremo tardi".
il vialetto in ghiaia era occupato da macchine disposte a lisca di pesce. Jonathan si infilò tra due auto scure aprendo la portiera della moglie con galanteria. Jennifer riusciva a far strage di cuore anche alle Hawaii. Con grandi sorrisi ringraziava per i complimenti ricevuti reggendo dello spumante nel bicchiere accanto al marito immerso in argomenti d'affari. Jennifer annoiata dai discorsi osservava da vicino i preziosi oggetti in palio all'asta. Aveva già qualche idea su quello che avrebbe voluto; una spazzola d'argento incisa da decorazioni con setole bianche. A vedere l'espressione di Jennifer stava a significare che le piaceva molto "Interessante quella spazzola non è vero?"
"è così infatti"
Con interesse per la Signora Hart iniziò una lunga spiegazione dei reperti all'asta in ogni minimo dettaglio precisando la manifattura dell'oggetto "Si dice che fosse appartenuta alla figlia di Enrico VIII Maria Tudor". Si mostrava interessata alle dettagliate spiegazioni "Davvero affascinante" rispose sorridente. L'uomo fece qualche passo in più sbalordendo la donna con erudite parole. "Jonathan Higgins molto piacere. Dirigo la tenuta del Signor Robin Masters."
Afferrò la stretta di mano presentandosi "Jennifer Hart. Il piacere è mio" rimase ancora più sorpreso sentendo il nome "Lei è la moglie dell' miliardario Jonathan Hart? Mi avevano detto che foste una donna bellissima e a quanto pare le voci erano vere"
"La ringrazio" rispose arrossendo "Le chiedo scusa umilmente se le ho rubato il suo tempo nel spiegarle dei pezzi della mostra, lei avrà tante cose da fare". Non si sentì affatto trattenuta contro la sua volontà, si prese la briga di illustrale ogni pezzo antico ma sicuramente era decisamente più coinvolgente che ascoltare statistiche di mercato a lei incomprensibili. Jonathan Hart raggiunse la moglie prendendola per mano si scusò a Higgins ma l'asta stava per iniziare "Vogliamo andare cara?". Prima di seguirlo nel modesto salotto si recò in bagno al piano di sopra seguendo la scalinata col tappeto in velluto color verde. Non le piaceva origliare, si appiccicò alla parete allargando la fessura. Intravide due uomini che discutevano animosamente nello studio privato usato da Higgins. Non riuscì ad ascoltare il filo iniziale del discorso ma sapeva che si trattava di soldi, cifre e banche. Prima di essere scoperta filò via di li raggiungendo il bagno in punta di piedi.
"Jonathan devi sapere a cosa ho appena assistito" disse con velocità "Jennifer l'asta inizierà tra pochi minuti" ma quello che aveva da dire era importante "Jonathan ho sentito discutere pesantemente su questioni di soldi"
"Hai sentito o origliato?" alzò le sopracciglia alzando l'angolo della bocca "Io non faccio queste cose". Il marito le posò la mano sulla schiena conducendola alle sedie libere per gli ospiti. Il primo lotto era la spazzola di Maria Tudor, guardava il marito con occhi addolciti con la speranza che avrebbe fatto l'offerta. Alzò la paletta ma Higgins seduto due file dietro alzò la paletta aggiudicandosi la spazzola destinata a Jennifer "Uffa la volevo io quella spazzola"
"Te ne compro di più belle" disse il marito con un enorme sorriso. A parte la delusione di Jennifer riuscirono ugualmente a casa un mobile cinese del era quattrocentesca ed un portasigari di Wiston Churchill. A fine asta si avvertì una voce stridula gridare al secondo piano, una massa di curiosi si precipitò accalcandosi attorno al cadavere rinvenuto. Il corpo rivolto a faccia in giù con il colpo mortale alla testa.
La faccia di Jennifer sbiancò. "Jonathan io conosco quest'uomo. L'ho visto prima di andare in bagno". Tra la folla di curiosi disposti in cerchio un uomo spiccava sugli altri; alto con capelli brizzolati vestito in grigio. "E' lui l'atro uomo che ho visto" Jennifer indicò il sospettato. La folla si divise in due come le acque di Mosè, scoperto si mise in fuga e per pura sfortuna Magnum appena arrivato lo mancò. "Magnum le sembra questa l'ora di arrivare? È in ritardo di almeno due ore ….." Higgins sbraitò con tutto il suo nervosismo "Lo hai lasciato scappare?!" sollevò i baffi folti mostrando una smorfia
Magnum appoggiato alla scrivania dello studio stringendosi le braccia, indossava ancora la divisa sporca della sua squadra di baseball. Stanco e sciupato voleva solo farsi una doccia e dormire anche sapendo di aver promesso a Higgins di sorvegliare la tenuta. "Mi spiace ok Higgins? Ma la partita è durata più del dovuto" le sue scuse però non bastavano, l'assassino era scappato e nessuno lo fermò. Tutto quello che si sapeva era il nome della vittima: William Warren un noto intenditore d'arte, e falsario. Un secondo shock per Higgins quando seppe della sparizione di un dipinto di Gauguin in asta.
Per Magnum s'era fatto tardi e voleva andarsene a letto a discapito delle suppliche di Higgins di mettersi subito al lavoro. Prima di coricarsi aveva bisogno di una doccia, lanciò nel disordine la divisa addosso. Si rilassò totalmente sotto l'acqua corrente chiudendo gli occhi respirando a fondo. Riuscì a dormire tutta la notte sperando di svegliarsi a mezzo giorno o più in la ma Higgins lo svegliò di buon mattino insistendo sul ritrovamento del dipinto. Mugugnò sotto il cuscino volendo dormire. Ma Higgins lo volle a tutti costi in piedi impedendoli di dormire "Che vuole in cambio la cantina? La macchina foto di Robin Masters o i campi da tennis?"
Si era appena alzato e non voleva sentire altro da Higgins almeno non in quel momento; indossò l'accappatoio verde allacciando la cintura in vita. Prese dal frigorifero un cartone di latte assieme ai biscotti preferiti. A Higgins non piaceva essere costretto a supplicare per ricevere un aiuto "Allora se non vuole nulla in cambio lo faccia come un favore"
"D'accordo lo farò!" rispose Magnum sfinito. Girò tutta la mattina per le strade della capitale chiedendo in giro ai vecchi amici. Seduto in auto mangiava un hamburger, con una macchina foto che portava durante gli appostamenti e la pistola nel vano portaoggetti. Il lavoro andò per le lunghe ed ormai si fecero già le 13.00 e la fortuna girava dalla sua parte. Un tale di nome Benjamin Walker un esperto di opere d'arte o come lo definiva la gente un falsario che si prestava ad entrare in hotel. Lo seguì fino al piano della sua camera "Ma chi è lei?"
"Thomas Magnum Investigatore privato. Non voglio rubarle tempo ma io so che ieri sera si trovava alla tenuta di Robin Masters per l'asta di beneficenza" si spostò da un lato per farlo entrare in camera.
Il signor Walker ammise di essere stato all'asta di beneficenza e che non ha nulla a che fare con la morte di William Warren. "E' vero mi trovavo li e abbiamo discusso per affari e sono l'ultimo ad averlo visto vivo e ripeto che non l'ho ucciso io" portò avanti le mani rassicurando l'investigatore privato di non centrare nulla "Ed il Gauguin?"
"Non ne so nulla" rispose cambiando tono ma a Magnum lo considerò valido per il momento. La prossima tappa era di parlare con Tanaka visto che Rick era nervoso e chiedergli un favore non era il caso. "Anche lei qui?" rispose Tanaka in piedi alla macchinetta delle bevande
"Mi aspettava?" indicò con un gesto di mano la coppia Hart seduti nel suo ufficio.
Fece scivolare gli occhiali scuri sul collo legati dalla cordicella rassegnandosi all'idea di non essere l'unico ad indagare sul caso. Dopo tutto anche Jonathan Art aveva diverse conoscenze. Tanaka trovava sempre interessati i casi di Magnum, un amico lo considerava ed un caso disperato nel tifare i Tigers. Non aveva mai conosciuto un investigatore del suo genere, cappello baseball, camicia pantaloncini corti e scarpe da vela; i clienti lo potevano trovare strano ma nel suo lavoro era eccellente. "Magnum ho già un gran mal di testa e quindi vorrei un riassunto sulla faccenda". Sul caso d'omicidio il tenente Tanaka portava avanti le indagini ma la questione del dipinto rubato era un incognita.
"Sono passato da un falsario in rapporti con la vittima; Benjamin Walker ha affermato di non aver ucciso William Warren ed io gli credo"
"Ti ha detto nulla del dipinto?" chiese Jonathan Hart "Afferma di non sapere nulla nemmeno su questo punto". Le indagini andavano a rilento ma dopo due giorni accadde qualcosa di inaspettato: il dipinto ricomparve in perfette condizioni. Higgins disse che un fattorino lo consegnò quella mattina ma la pecca era la falsità del dipinto. Qualcosa di arte se ne intendeva e riconosceva se un dipinto fosse originale o falso "Una copia magnifica devo dire. Un lavoro ben fatto non c'è dubbio, la cura nei dettagli è strabiliante".
Mentre Magnum si dirigeva a casa di Benjamin Walker i due Hart andarono a far visita a Charlie Abbott impegnato con la sua mostra d'arte nel centro della città. La signora all'ingresso gli accompagnò nel suo ufficio "Buon giorno sono Jonathan Hart e lei mia moglie Jennifer possiamo parlare?"
"Avrei fretta ma ok, solo pochi minuti". Jonathan si accomodò sulla sedia nera accavallando le gambe "Allora che mi sa dire sul dipinto falso? Lei coordinava l'asta …. "
Bussò di nuovo alla porta Benjamin Walker appoggiato al muro con la spalla destra "So che lo ha lei il dipinto" non rispose alla domanda fatta spalancò la porta e lo fece accomodare dentro si versò un drink e mandò giù il contenuto del bicchiere. Strinse i denti per il liquore forte che bruciava la gola "Come sapeva che lo avevo io?"
"Intuito" rispose lui frugando in giro "Intuito dice?!" Buttò giù un'altro sorso di liquore "Allora mi dice dove lo tiene?" respirò a fondo pronto per dire tutti i fatti, si accomodò sul divano e si accese un sigaro "Conoscevo William da ben sette anni, molto amici direi. Io e lui concludevamo molti affari e guadagnavamo molto" rise per i ricordi tornati alla mente "Col tempo è cambiato però voleva alzare la posta e come tutti sanno se alzi troppo l'asta c'è il rischio che tutto vada male"
"Su cosa discutevate la sera dell'asta?"
"Dovevamo concludere un affare con un imprenditore giapponese era già tutto deciso ma William disse che cambiò i piani ed il dipinto doveva andare ad un'altro interessato. La copia del Gauguin ormai ultimata doveva essere scambiata con l'originale ma io non fui d'accordo l'affare ormai era concluso con il giapponese e lui diede di matto"
"E tu sai a chi dovesse andare il dipinto?" annuì "Si con il curatore dell'asta, il signor Charlie Abbott". Si paralizzò perché in quel momento gli Hart si trovavano proprio da Charlie Abbott. Tanaka lo avrebbe arrestato ma per il momento Magnum doveva correre in soccorso degli Hart. Sfrecciava con la Ferrari testa rossa sorpassando ogni auto. L'esposizione d'arte era aperta e la signora che accoglieva i clienti gli disse che Abbott lo trovava nell'ufficio al piano superiore. Tutto quello che sentì fu una baruffa e una sedia cadere sul pavimento, con un calcio aprì la porta ed la situazione si presentò tutta tranquilla "Tutto tranquillo qui! il signor Abbott ha confessato l'omicidio di William Warren" tutto soddisfatto riuscì ad immobilizzare l'uomo colpevole.
Rick non ebbe nulla da obbiettare sugli Hart come ospiti nel club non essendo iscritti. Una bella bottiglia di spumante si rinfrescava nel ghiaccio "Caso risolto grazie alla vostra collaborazione" Jonathan alzò il bicchiere per un brindisi "Che succederà a Walker e Abbott?"
"Andranno in carcere, Walker per furto tenendo conto dei suoi trascorsi come falsario. Mentre Abbotta verrà incriminato per omicidio"
Jennifer diede un bacio al marito versando altro spumante nel bicchiere "Allora direi un' altro brindisi per la chiusura del caso!"
