Un anno dopo la scoperta del maleficio della Dea sul figlio Michael. New York. Mattina.
Ella voleva vederlo con i suoi occhi. Quasi un anno prima, durante una riunione familiare nell'attico, Lucifer e Dio Amenadiel avevano spiegato a tutti cos'era successo a Michael. Una notizia che stupì tutti i presenti. Presenti che erano oltre il terapeuta dell'inferno e il nuovo Dio, Chloe con le figlie Trixie e Rory. Non mancavano Ella, Eva, Maze e Linda con il figlio Charlie. C'erano anche l'angelo Dan e l'angelo Charlotte. Tra tutti solo Ella che in quel periodo stava decidendo se dire a Carol tutto sulla sua famiglia "speciale", era dubbiosa sul cambiamento di Michael. In quella riunione Ella provò un ammirazione più grande per Chloe, Trixie e l'angelo Dan. I tre decisero di accettare che Michael non era capace di decidere autonomamente cosa fare, nel bene o nel male. In seguito Dio Amenadiel riuscì nell'aiutare Michael che scelse di vivere sulla Terra a New York. Tra tutti solo Ella era quella meno certa di un possibile cambiamento di Michael. Decise di vederlo con i suoi stessi occhi. Un viaggio che le serviva dopo che la relazione con Carol era terminata da qualche settimana. Carol aveva scelto Washington per entrare nella CIA.
Fu Lucifer che diede a Ella l'indirizzo di dove Michael lavorava a New York. Era un professore di matematica in un liceo di un quartiere molto pericoloso. Lucifer le disse
"Usando il suo mojo sulle paure degli esseri umani, la sua immortalità e forza, sembra abbia fatto un ottimo lavoro"
Quella mattina Ella entrò in un campo da basket vicino il liceo. Vista la giornata assolata aveva indossato degli occhiali da sole ma erano molto speciali. Due minuscoli bottoni sulla stanghetta destra permettevano di zoomare come fosse un cannocchiale. Nella classe vide un Michael che spiegava qualcosa davanti alla lavagna. Soprattutto lo vide vestito come lo conoscevano tutti quando non imitava Lucifer, con il solito dolcevita. La cosa che stupì soprattutto Ella è che i ragazzi nella classe erano attenti, ridendo con Michael.
Per Ella era così strano che quello che era stato un cattivo, che aveva fatto uccidere il suo amico Dan, fosse diventato un buono. Dopo il serial killer Pete, Ella era certa che nessun cattivo poteva diventare un buono. Anche dopo aver superato il trauma di Pete grazie soprattutto a Linda, restava della sua convinzione. Mille opzioni, mille pensieri si accavallavano nella mente di Ella, non accorgendosi che le lezioni nel liceo erano finite. Non vide Michael che la raggiunse dov'era.
Michael non era molto sorpreso di quella amica di Lucifer che lo sorvegliava. I suoi primi ricordi erano in paradiso. Luogo dove grazie al tempo dilatato aveva trascorso quasi quarant'anni ma sulla Terra erano stati pochi giorni. Giorni in paradiso che lo videro proprio disperato quando gli spiegarono cosa aveva fatto sotto l'influsso del maleficio della madre. Un periodo che Michael riuscì nel superare grazie a Lucifer. Un Lucifer come terapeuta che lo aveva aiutato ad accettare che non era consapevole di cosa facesse. Una terapia che lo vide incontrare l'angelo Dan che gli confermò che non lo riteneva responsabile della sua morte
"Quel Michael era il male. Tu sei diverso"
In paradiso Michael riscoprì la gioia di essere molto bravo nella matematica e nell'uso delle armi. Decise di lasciare da parte le armi per interessarsi alla logica lineare che trovava nella matematica.
In paradiso un irriconoscibile Michael per molti riuscì ad appassionare alla matematica molti angeli. Prima, l'altro Michael basava tutto sulla paura manipolata per i suoi interessi. Un cambiamento che convinse Dio Amenadiel nel dare modo a Michael di tornare sulla Terra. Il Dio propose a Michael di diventare un professore di matematica, accettando subito. In poco tempo Michael sfruttando il suo potere sulle paure umane allontanò bande criminali e spacciatori dal liceo.
Quella mattina i suoi sensi più aumentati gli aveva fatto percepire qualcuno che lo osservava fuori la finestra della classe. Scoprì che era Ella, raggiungendola alla fine delle lezioni.
La voce di Michael svegliò Ella dai suoi pensieri, domandando
"Posso offrirti il pranzo?"
Ella si voltò verso la voce, guardando da vicinissima il viso di Michael, con gli occhiali speciali in zoom. Si sentiva colpevole per averlo spiato, togliendo gli occhiali cercando di giustificarsi. Michael le disse con calma
"Non preoccuparti. Capisco ogni dubbio su di me, causa quello che ero una volta. Ricordo male o quando tentavo di essere Lucifer, dicevi di amare la cucina italiana?"
Ella annuì positivamente. Il Michael che aveva conosciuto mentre tentava di essere Lucifer lo ricordava bene. Ricordava che percepiva intorno a lui come un qualcosa di tenebra. All'epoca le sembrò strano, per Ella il suo Lucifer era stato sempre "luminoso". Invece vicino a quel nuovo Michael, Ella percepiva una sorta di normalità, una pace confortante. Decise di rispondere alla sua domanda
"Non sbagli, adoro la cucina messicana e italiana"
Michael le sorrise, indicandole una zona sulla strada lì vicino
"Sono certo, apprezzerai il ristorante Don Antonio. Una lasagna da sogno"
Ella lo seguì.
Qualche ora dopo.
Alla fine del pranzo Ella diede ragione a Michael, nel ristorante Don Antonio facevano la migliore lasagna. Tra altre specialità italiane Ella e Michael parlarono di tutto, ridendo assieme. Parlarono anche di argomenti meno allegri, come il passato di Michael o Ella che non credeva più nell'amore. L'arrivo del caffè fu per i due come un ritorno alla realtà. Dopo del silenzio, iniziarono a parlare nello stesso momento, ridacchiando del fatto. Poi Ella notò un cambiamento in Michael, come un ombra di tristezza scesa su di lui. L'angelo disse a Ella prima di uscire velocemente dal ristorante
"Spero di rivederti Ella. Scusa ma avevo quasi dimenticato di avere una riunione dei professori"
Ella si sentì improvvisamente sola.
Appartamento di Michael.
Michael si precipitò nel bagno dell'appartamento chiudendosi a chiave. Era visibilmente stremato, respirando a fatica. Con timore sbirciò nello specchio sopra il lavandino. Un altro Michael entrò dall'altra parte nello specchio. Era un Michael con un alone oscuro intorno a sé. Un Michael che sembrò sorridere, invece divenne come un ghigno. Il nuovo Michael cercò di riprendere il controllo di se stesso. Odiava profondamente quei momenti.
In paradiso il nuovo Michael aveva scoperto che delle volte il Michael oscuro si presentava, comparendo in qualunque piano riflettente. Di quel suo se stesso del passato Michael non aveva detto nulla a nessuno, certo che lo avrebbero rinchiuso per sempre nel paradiso. Lui desiderava iniziare una nuova vita eterna sulla Terra. Quel Michael oscuro lo minacciava, lo lusingava cercando di convincerlo che doveva farlo tornare. Come in quel momento
"Sciocco, tu non sei capace di gestire una storia con quella Ella…"
Il nuovo Michael aveva scoperto che doveva lasciare quel Michael oscuro parlare, gridare per un oretta. Dopo un ora quel Michael nello specchio andava via. Ringraziò il destino che solo lui sentiva quella voce piena di rabbia di quel Michael. Quel Michael che continuava
"...Non potresti mai fare nulla con quella inutile umana. Lasciami prendere il controllo del nostro corpo. Io posso farti diventare un leader"
Il nuovo Michael strinse i pugni voltando le spalle al suo passato nelle ombre dell'odio, sedendosi su uno sgabello. Cercando di ignorare le grida di rabbia di Michael nello specchio, il nuovo Michael chiuse gli occhi ripensando all'incontro con Ella. Proprio in quel momento, il Michael oscuro scoprì dopo un pugno allo specchio qualcosa di nuovo, trovando un incrinatura nel vetro. Lui, il Michael oscuro, percepiva cosa pensava il nuovo Michael che ripensava intensamente a Ella. Il Michael oscuro cercò di trattenere una risata. Perché aveva capito che se l'altro Michael si fosse innamorato, lui avrebbe potuto rompere il vetro dello specchio, tornando libero. Disse, tentando di sembrare veritiero
"Mik…"
Decise di usare un diminutivo per sembrare più amichevole
"...devi capire che voglio solo il nostro bene. Sono stanco di questa situazione. In fondo sarebbe bello condividere della felicità…"
Al Michael oscuro sembrava che l'altro lo ascoltava
"...purtroppo io conosco solo una vita militare, una vita eterna fatta di odio. Mi sento impazzire pensando che siamo diventati così poco. Però i tuoi pensieri mi hanno colpito…"
Il Michael oscuro cercò di reprimere la rabbia che sentiva crescere
"...spiegami queste cose…le cose che chiamano sentimenti"
Quelle parole sembravano così strane per il nuovo Michael. Voleva credere che forse quel Michael poteva capirlo. Decise di parlargli.
Qualche mese dopo. Los Angeles, Lux. Notte.
Ella adorava il Lux perché anche da sola, poteva divertirsi. Le piaceva soprattutto l'enorme sicurezza nel Lux. Tra gli spettacoli sul palco, il ballare nella pista da ballo e persone sicure scelte da Lucifer e Maze, con il quale trascorrere anche solo qualche ora in compagnia o facendo sesso senza complicazioni. In quel periodo però qualcuno gli faceva fremere l'animo. Stava intrattenendo una specie di relazione tramite cellulare con Michael. Il fratello di Lucifer le aveva spiegato che non voleva lasciare la sua classe fino all'arrivo degli esami di maturità. Una decisione che piacque molto a Ella, provando più vicinanza con Michael. Quella notte nel Lux, una notte calda di luglio, Ella ricevette un messaggio testuale di Michael che l'entusiasmo
"Finalmente finito con gli esami. Le due classi che seguo sono andate benissimo in matematica. Vuoi ancora vedermi di persona?"
Ella ridacchiò felice, era un pò brilla. Scrisse a Michael non accorgendosi di Lucifer che si avvicinava
"Certo che voglio passare del tempo con te. Non aspetto altro"
Lucifer si posizionò alla destra della sua amica che gli mostrò il messaggio testuale di Michael con la sua risposta. Il terapeuta delle anime dell'inferno non poteva dire nulla di male del nuovo Michael. Lo aveva seguito nella terapia in paradiso. Comunque Lucifer percepiva un qualcosa di oscuro intorno Michael. Sorrise a Ella, dicendole all'orecchio destro, perché erano vicino la pista da ballo
"Sei sicura?"
Ella sentiva un mare di bene verso Lucifer, annuendo di si con un ampio sorriso. Non poté dire altro, addormentandosi sul suo amico. Lucifer la prese in braccio per portarla nella camera degli ospiti del suo attico.
Una settimana dopo. Spiaggia di Los Angeles.
Michael scese da un taxi di fronte una villa sulla spiaggia. Suo fratello Lucifer gli aveva offerto un appartamento all'attico. Un qualcosa per cui Michael non era pronto. Quando era ancora in paradiso aveva incontrato l'angelo Dan, Chloe con sua figlia Trixie, ricevendo da loro la sicurezza che non lo ritenevano responsabile della morte di Dan. Comunque Michael non si sentiva di stare vicino all'attico dove Chloe con la figlia abitavano. Lucifer gli aveva concesso l'uso di una villa sulla spiaggia di Los Angeles.
Aperta la porta della villa, Michael rimase senza parole. Solo l'ingresso della villa era grande quanto il suo appartamento a New York. Michael appoggiò la valigia con il borsone vicino l'enorme divano beige nel soggiorno. In cucina trovò attaccato al frigo un foglio su cui riconoscete la scrittura di suo fratello Lucifer
"In qualunque negozio del quartiere il credito aperto per qualunque cifra. In più nell'armadio della camera da letto padronale …"
Lucifer aveva scritto in lingua angelica
"...troverai una carta di credito da spendere come vuoi. Ti lascio un piccolo avvertimento, se fai soffrire in qualche modo la signorina Ella Lopez ti faccio finire in una pozza infernale"
Michael sorrise mettendo nella tasca dei pantaloni il foglio. Il solo pensiero di rivedere Ella lo rese meno ansioso e più allegro.
Un ora dopo.
Servì quasi mezz'ora a Michael per scoprire ogni stanza e angolo della villa. Piuttosto stanco si concesse una lunga doccia calda e rilassante dell'enorme bagno della camera principale. Uscì notevolmente rilassato con un asciugamano blu scuro alla vita. Si fermò di fronte a uno specchio con figura intera, contento che delle volte l'altro Michael non ci fosse. Srotolò le grandi ali nere. Non c'era più l'ala destra storta. Dio Amenadiel era riuscito nel mettergli apposto la spalla e l'ala destra. Sulla cicatrice in mezzo alla faccia aveva deciso di tenerla. Era per lui un modo di ricordare come era stato. Però delle volte quando era ansioso, risentiva del dolore alla spalla destra. Il suono del suo cellulare lo tolse dai suoi pensieri. Trovò un messaggio vocale di Ella che gli diceva
"Sono fuori dalla porta della villa. Vieni ad aiutarmi sono piena di sacchetti della spesa".
Per Ella vedere di persona Michael dopo così tanto tempo gli provocò improvvisamente le farfalle nello stomaco. L'angelo le disse mentre portava dentro dei sacchetti della spesa
"Scusa il mio abbigliamento. Ho appena fatto una doccia"
Ella non era affatto infastidita, anzi, piuttosto apprezzava molto quello che indossava Michael. Vederlo scompigliato con indosso un paio di pantaloncini corti e neri con un t-shirt bianca che mettevano in risalto il fisico atletico, non era male per lei. Soprattutto Ella ebbe modo di notare le differenze tra Lucifer e Michael. Se Lucifer era più snello seppur muscoloso, Ella vide che Michael possedeva una massa muscolare più ampia. La scienziata poteva immaginare che se Lucifer avesse molto di più usato la magia, la sua invulnerabilità, Michael era stato più propenso all'uso della forza fisica. Un'eternità nell'esercito per Michael era ben evidente. Cercando di non fissare troppo Michael, Ella gli disse con un ampio sorriso
"Prepariamo qualcosa di fresco e delizioso. Un insalata"
Michael non vedeva l'ora, la vicinanza di Ella lo rendeva pronto a tutto.
Qualche ora dopo.
Fatta l'insalata si erano trasferiti nell'enorme veranda della villa. Michael aveva solo cambiato i pantaloni, mettendo un paio più lunghi con grande delusione di Ella.
Improvvisamente Michael percepì quella sensazione, quel fastidio che una volta lo faceva scappare via da chiunque. Una sensazione che gli ricordava dell'altro Michael nello specchio. Un qualcosa che oramai per lui era il passato, certo che quel Michael volesse solo aiutarlo con Ella. Quell'altro Michael era su una parte della porta a vetri che dava sulla veranda. Di solito nessuno oltre il nuovo Michael lo poteva vedere e sentire ma per non rischiare restava nascosto dietro una tenda della porta. Il Michael nello specchio era veramente contento. La parete che lo divideva dalla libertà era sempre più debole quanto più il sentimento del nuovo Michael verso Ella aumentava. In quel mondo riflesso dell'altro, quel Michael si guardò le spalle stranito. Poteva dire di aver sentito come un movimento. Si diede dello stolto, certo di essere solo. Tornò la sua attenzione al nuovo Michael ed Ella, dicendo al suo uguale
"Non essere così vago sulla sua situazione sentimentale. Chiediglielo"
Il nuovo Michael decise di farlo, dicendo a Ella che gli stava spiegando quanto facessero bene alla salute le cipolle italiane
"Ella…io…solo una curiosità perché tu sei molto bella, intelligente…"
Per Michael non era mai stato difficile trovare le parole
"...mi hai detto di aver superato il trauma di quel serial killer…tu sei sentimentalmente impegnata?"
Michael provò un certo sollievo ad avergli fatto quella domanda ma anche paura che potesse andare via. Ella diventò piuttosto seria, posando il piatto con forchetta sul tavolino basso di fronte a loro due. Disse senza guardare Michael
"Michael non potrò mai dimenticare quel maledetto. Però si, sono andata avanti. Grazie a Linda con tutti gli altri. Quindi posso dirti che ora come ora…"
Guardò Michael con un piccolo sorriso che rincuorò l'angelo che lo trovava meraviglioso
"...sono single. Come lo sei tu?"
Fu la volta dell'incertezza di Ella. Nessuno dei due nella loro amicizia via cellulare o pc aveva approfondito la vita sentimentale dell'altro. In parte per pudore in parte per non sapere se erano impegnati. Michael di affrettò nel rispondere a Ella
"Nulla, anche io single"
Più rincuorata, Ella gli propose
"Una passeggiata sulla spiaggia?"
Michael approvò mentre l'altro Michael trovò un enorme parte della barriera che lo separava dalla realtà molto debole. La felicità fu turbata dalla nuova sensazione che non era solo.
Alba del giorno dopo.
Alle prime luci dell'alba Ella si stiracchiò, stendendosi sul lato sinistro. Sorrise felice. Era completamente nuda in un letto sottosopra. Il giorno prima, il giorno speciale con Michael era finito per lei in modo perfetto. Durante la passeggiata sulla spiaggia con un enorme luna piena, lei con Michael avevano parlato di tutto, sentendo Ella una tranquillità che percepiva con pochi. Finirono per baciarsi. Dopo il bacio Michael la pregò di andarsene. Lei lo rincorse nella villa scoprendo che quel nuovo Micharl non aveva mai fatto sesso. Quella sincerità li unì ancora di più finendo non a fare sesso ma l'amore. La cosa strana fu per Ella che Michael coprì lo specchio del comò. Un bacio sulla spalla destra, un lenzuolo che coprì lei e qualcun altro, ricordò con emozione a Ella di Michael con lei nel letto. Voltatasi si trovò tra altri baci di quell'angelo che le disse raggiante
"Ella…io non credevo possibile che il sesso potesse essere così magnifico"
Ella voleva dire così tanto a quell' essere eterno che la rendeva felice. Invece furono solo baci, perché era certa che in quel momento ogni parola era superflua.
Nello stesso momento, l'universo della Dea.
L'ex Dio amava la concezione dell'universo della ritrovata moglie. Un universo quasi compatibile con l'Olimpo degli dei greci. Amava soprattutto la possibilità di avere molti giardini in ogni parte di quel pianeta, l'unico in dell'universo intorno al quale girava un sole con una luna. Durante un giorno qualunque in un giardino, l'ex Dio percepì il comparire della moglie a pochi passi da lui, intento nel potare un aiuola di rose rosse. Le disse voltandosi verso di lei con una rosa nella mano destra
"Creerò una rosa multicolore…"
Si bloccò vedendo la moglie visibilmente preoccupata
"...cosa succede mia cara?"
La moglie gli disse torcendosi le mani, segno per lui che era veramente preoccupata
"Ce qualcosa che devo dirti. Un mio antico peccato di quando ero tua moglie nell'altro universo dove eri Dio. Ce un pericolo per tutti nell'universo dove si trova come Dio nostro figlio Amenadiel"
Appena la moglie disse due parole in lingua angelica, la rosa cade di mano dall'ex Dio che disse scioccato
"Come hai potuto farlo"
Realtà di Dio Amenadiel. Qualche giorno dopo il primo incontro tra Ella e Michael. Serata.
Michael si preparò per una cena nell'attico con Ella, Lucifer e Chloe. Desiderava con tutto se stesso essere nel mondo della sua amata Ella. Non erano arrivati al punto di dirsi ti amo ma Michael era certo stava sbocciando qualcosa tra di loro. Si specchiò in uno specchio a figura intera del bagno della villa, scoprendo con ulteriore gioia che l'altro Michael non si faceva più vedere. Non poteva immaginare che l'altro Michael in un nulla bianco sembrava tentare di scappare da qualcosa o qualcuno. Si trovò il collo stretto da un enorme mano artigliata. Nessuno udì il ringhio animalesco con le urla del Michael.
La cena all'attico.
All'insaputa di Michael alla cena partecipò anche Trixie con la sorella Rory. La ormai quasi ventiduenne Trixie ribadì a Michael che non aveva nessun rancore verso di lui, sapendo che non era il Michael attuale nel fare tutto il male fatto. Fu poi la volta di Chloe nell'assicurare a un commosso Michael che per lei era una persona nuova. Nella commozione generale, la quasi undicenne Rory disse esasperata
"Io con papà abbiamo lavorato ore per preparare questa cena. Sono affamata!"
Riportando tutti al sorriso.
Dopo cena, andati via Michael ed Ella, Lucifer disse alla sua Chloe
"Vedo Michael con un'immensa voglia di essere felice. Non so perché percepisco intorno a lui ancora qualcosa di strano"
Chloe si appoggiò al terapeuta delle anime dell'inferno, ricordandogli
"Linda ti ha detto che delle volte la parentela con un paziente tende a ingarbugliare un giudizio"
Lucifer sorrise abbracciando la sua tenente di polizia, baciandola sperando avesse ragione.
Tornati alla villa, Michael disse a Ella che era stanca ma felice
"Grazie di aver preparato questo incontro con Chloe e Trixie. Mi serviva sapere che non mi odiano"
Ella si avvicinò a Michael, sussurrandogli mentre gli sbottonò la camicia
"Sai…penso di amarti"
Michael respirò profondamente, dicendole tra baci
"Io ti amo"
Non videro nel garage della villa una figura uscire da uno specchio in uno scaffale. Celata dall'oscurità la figura uscì da una finestra del garage, scomparendo nella notte. Seppure per un attimo Michael percepì una strana sensazione che dimenticò estasiato dalla sua Ella.
Un mese dopo, paradiso, palazzo del trono.
Nella sala del trono erano riuniti i consiglieri di Dio Amenadiel. La questione era piuttosto grave. Nella zona di Los Angeles ma anche città vicine molti eterni tra cui angeli e demoni erano stati trovati uccisi in modo inconsueto. Dai referti dei patologi del paradiso ma anche di Ella, sembrava che fossero stati attaccati da un animale con enorme artigli ma c'erano anche tracce di impronte digitali che non condussero da nessuna parte. Alcuni consiglieri chiedevano al Dio Amenadiel
"Non dare autorizzazione a nessun eterno di andate sulla Terra finché non si chiarisce la questione"
Rendendo ancora più esasperato Dio Amenadiel. Il Dio odiava che il libero arbitrio non gli consentisse di monitorare il pianeta Terra come voleva. Una luce zitti tutti. La luce si allargò. Dio Amenadiel disse con un sorriso
"Nessuna paura. I miei genitori vengono dell'universo di mia madre"
Ma la felicità del Dio svanì vedendo le facce preoccupate dei genitori. Il padre ex Dio gli disse
"Figlio mio saremmo venuti prima ma un qualcosa in questa realtà bloccava l'apertura di questo portale. Dobbiamo…"
L'ex Dio guardò la moglie che fu scossa da singhiozzi di pianto
"...tua madre deve rivelarti qualcosa di grave"
Dio Amenadiel ordinò agli altri
"Uscite tutti dalla sala del trono. Dite a Jesus di venire qui subito"
Jesus deteneva come con suo padre Dio il cinquanta per cento del trono. Un qualcosa che Dio Amenadiel non aveva voluto togliere, trovando Jesus come un ottimo correggente. Soprattutto aveva bisogno di Jesus perché, cercando di non turbare la nuova vita dei suoi genitori, non gli aveva comunicato della scoperta fatta su Michael, della terribile magia nera fatta. Ancor più Dio Amenadiel si preoccupava dell'eventuale reazione di Lucifer che non voleva più rivedere la loro madre.
Sulla Terra uno sconvolto Michael si svegliò sul divano della villa. Quel pomeriggio si era addormentato leggendo un libro. Il sogno che stava facendo diventò un incubo, vedendo un elfo ucciso nel vicolo di una grande città. Percepiva che era tutto vero.
CONTINUA…
