"Ciao di nuovo, CHARLES" sorrise Grigg al compagno mentre quest'ultimo entrava alla locanda.
"Mmm" bofonchiò il maggiordomo in saluto sedendosi.
"Cosa abbiamo in quel bel sacco? I panni sporchi di Downton?"
"Il tuo cibo. E se non ti va me lo riporto"
"Rischiando così di essere beccato? No, io non credo" disse prendendo la borsa.
"Tutto qui?" aggiunse dopo aver visto il contenuto.
"Che vuoi dire con 'tutto qui'? È un sacco di cibo"
"Questo non è cibo Charlie. È frutta e verdura. Se avessi voluto questo sarei andato da solo al mercato"
"Beh questo è quello che sono riuscito a prendere.
Questo è quello che c'era e questo è quello che avrai"
"Sono sicuro che mi farebbero credito se andassi a tuo nome..." disse pensieroso.
"Non oseresti"
"Oh io oserei. E lo sai. Inoltre, ti avevo chiesto dell'altro se rammenti" replicò facendo il segno dei soldi con l'indice e il pollice.
"No. Quello non posso. Non sono una banca e non posso..."
"Cosa? Non sei forse tu che firmi gli assegni del personale?"
"Non ruberò alla famiglia che mi da un lavoro"
"E perché no? Non se ne accorgerebbe nessuno"
"Io lo saprei"
"Giusto. Il sincero Charles Carson che non farebbe mai nulla di sbagliato..."
"Prendere o lasciare Grigg"
"Per adesso prendo. Ma non pensare che sia finita qui"
"Perché diavolo non torni sulle scene? O a 'lavorare'?"
"E impedirti di fare il buon cristiano facendo la carità ad un'anima persa?" disse in tono teatrale alzandosi e scomparendo nella sua stanza al piano di sopra con le provviste sotto il braccio.
Il signor Carson colse l'occasione per andarsene al volo. Era davvero in un bel guaio.
Inutile dire che, una volta tornato, fece in modo e maniera di evitare totalmente la governante.
La cosa gli riuscì bene fino a metà della cena.
Il modo in cui le si rivolse fu così rude e maleducato che, per il resto del pasto, Carson rimase con la testa tra le nuvole.
Perché diavolo doveva essere così?
Lui era andato a cercare uno spargizucchero e solo perché lei aveva detto "ho parlato con Anna poco fa" , a momenti la mangiava.
"Che cosa vi ha detto?" chiese cercando di restare calmo.
Ma quando lei lo guardò chiedendo lecitamente "è così importante?" la belva repressa venne fuori.
"Che cosa vi ha detto Anna?" ringhiò.
I suoi erano come pugnali di ghiaccio.
"Soltanto che le sembra che Thomas maltratti William" rispose più preoccupata che spaventata.
Non era mai stato maleducato e probabilmente era solo agitato per come stava andando la cena, con Lady Mary che continuava a lanciare frecciatine al povero cugino.
'Probabilmente è solo stanco. Non gli dirò di quanto successo oggi tra sua signoria e la signorina O'Brian...'pensò la signora Hughes mentre lo vedeva andar via dopo aver trovato l'oggetto della sua ricerca.
Poteva essere che si sentisse strano a causa del loro 'incontro?
'Probabilmente si sente più infastidito e arrabbiato' si rispose tristemente la governante.
Inutile dire che la cena era cominciata male e poteva solo finire peggio.
Lady Cora aveva informato la figlia maggiore dell'idea della nonna che lei sposasse il cugino.
Ne era rimasta scioccata a dir poco, e aveva dimostrato il più sottilmente possibile (secondo lei) il suo disprezzo per lui a tavola davanti a tutti, dimostrando per l'ennesima volta quale sorta di snob viziata ella fosse.
Edith aveva trovato delle lettere d'amore di sua sorella e aspettava il momento propizio per attaccare.
Lady Violet, per quanto non nascondesse i suoi dardi contro Isobel, continuava a spalleggiare Matthew qualunque cosa venisse detta.
Madre e figlio erano bersagliati tanto che avevano smesso di replicare.
L'unica che sembrava divertirsi era Lady Sybil, impressionata quando sua sorella iniziò a raccontare la storia di Andromeda.
Quando Matthew si stufò e, con fare signorile, zittì la cugina, Robert sogghignò. Forse il ragazzo, per quanto volesse lavorare, poteva essere davvero una valida risorsa per Downton.
