Titolo: Searching for Suicune

Autrice: Shining Umbreon

Capitolo: 1/12 + epilogo

Rating: G

Note: La mia prima fanfic sui Pokémon, per di più l'ho scritta tempo fa, per cui fateci piano con le critiche!

Disclaimers: I Pokémon e tutto ciò ad essi correlati sono proprietà della Nintendo. La storia però è di mia invenzione! ^_^

Spero che la fanfic vi piaccia!

Capitolo1

Ecruteak City. La città dove s'incontrano passato e presente. E la città dove un tempo risiedevano i due uccelli leggendari di Johto, Lugia e Ho-oh.

Avevo sentito molto parlare di questa città. Era piena di luoghi interessanti e storici come la Burned Tower, o la Tin Tower. Ancora più antico, era l'edificio ora diventato la palestra di Pokémon, che aveva più o meno 6 secoli alle spalle. Si diceva in giro che gli antenati dell'attuale Gym Leader locale avessero visto i Pokémon leggendari di Johto. Ma non correvano voci, invece, che lo stesso fosse successo a Morty, il giovane capo della palestra di Ekruteak.

Mentre mi dirigevo verso il Pokémon Center, per curare i miei Pokémon ormai sull'orlo dell'esaurimento, osservavo rapita gli edifici della città, che erano di tutt'altro mondo, rispetto a quelli della città precedente, Goldenrod City. Davano alla città un aspetto antico, lo stesso luogo sembrava un sito archeologico. Era tarda sera, e la città dava quasi un senso di paura, per questo mi affrettai a raggiungere il Pokémon Center. Solo dopo qualche minuto di cammino dentro la città, mi accorsi che non sapevo più dove mi trovavo. E, soprattutto, non sapevo dove si trovasse il Pokémon Center. Accesi in fretta il Pokégear, per consultare la mappa, ma sul monitor apparse quasi immediatamente la scritta "Battery Low". Eppure mi sembrava di aver caricato le batterie da poco. Cavoli pensai, Trovarsi in una città da film horror e non sapere neanche dove sono…Questa si che è fortuna…Ma la grande Crystal non si fermerà davanti a nulla!. Decisi di chiedere delle indicazioni agli abitanti.

"Il Pokémon Center? Ma è proprio dietro di te, cara…" mi disse un vecchietto, indicando alle mie spalle. Girai la testa lentamente, e quel che vidi mi spaventò più di ciò che avevo visto finora. Il Pokémon Center non era altro che una vecchissimo edificio che sembrava sul punto di crollare in mille pezzi, che ricordava una di quelle case antiche giapponesi, sul quale, oltretutto, c'erano nidi di Murkrow, il che era di cattivo auspicio. Non che io fossi superstiziosa. Ma quella sera cupa in quella città cupa aveva cambiato un po' il mio modo di pensare.

Presi un bel respiro e aprii la porta scorrevole del Center. Anche l'interno non era uno dei più confortevoli. La sala era piccola, il telefono inesistente, e c'erano soltanto due panchine per sedersi. Il pavimento era in legno ed in alcune parti era completamente spaccato. Ah, fantastico… pensai, restando sull'ingresso …E' il colmo se non ci posso neanche passare la notte perché non ci sono stanze…

Una ragazza mi si avvicinò e disse:

"Che ci fai ancora sulla porta? Entra, prima che le zanzare invadano il Center!" Era l'infermiera Joy, una delle tante presenti a Johto. Feci alcuni passi dentro la sala, l'infermiera chiuse la porta scorrevole e poi disse:

"Lo so, questo posto non è il massimo, ma che possiamo fare se non abbiamo i soldi necessari per ristrutturarlo?"

"Non si preoccupi, andrà benissimo per passarci almeno una notte…" mentre parlavo, immaginai inconsciamente quella che sarebbe stata la risposta di Joy.

"Sono spiacente…Ma in questo Pokémon Center non ci sono stanze da letto come negli altri…Sono le prime cose di questo Centro che sono andate in pezzi…"

"Ah…" risposi io, un po' delusa ed un po' sollevata dal fatto che non avrei dormito in un posto così lugubre. "Beh, non fa niente…Troverò qualche altra sistemazione…Ma prima può curare i miei Pokémon, per favore?"

"Ma certo, dammi pure le Pokéball!" esclamò l'infermiera Joy, dirigendosi verso il computer. Rimasi un po' stupita che ce ne fosse uno. Le mie sei Pokéball vennero posate su una specie di vassoio, che l'infermiera Joy prese e portò nella sala delle visite. Io mi sedetti su una delle due panchine, nell'attesa. Mi guardai nuovamente intorno, notando che il telefono non c'era veramente. Pensai che in fondo era una fortuna che mia madre mi avesse comprato un Pokégear per il mio nono compleanno. A quei tempi era molto popolare tra i bambini della mia età, anche chi non era allenatore ne aveva uno, era come una moda. Solo che, grazie alla mia enorme stupidità, quasi un anno dopo lo feci per sbaglio cadere in acqua, e si guastò. Fortunatamente il prof. Elm me l'aveva riparato, ed ora funzionava come nuovo. L'attesa sembrava interminabile. Già dopo cinque minuti mi sembrava che fosse passata un'eternità. Così, mi alzai dalla panchina, alla ricerca di qualcosa da fare. Non c'era niente che mi attirasse, nella stanza non c'era praticamente nulla. Mi avvicinai al computer e diedi un'occhiata allo schermo.

"Infermiera Joy al momento occupata" appariva sul monitor. Dopodiché, il mio sguardo si abbassò sulla scrivania dove stava il computer. Un libro.

Bene, pensai afferrando l'oggetto Vediamo un po' di che si tratta.

Cominciai a sfogliarlo e notai che le pagine erano piuttosto vecchie. All'improvviso, cessai di sfogliare il libro alla vista di un'immagine. Di un Pokémon, molto probabilmente. Non era colorata, rappresentava un Pokémon somigliante ad un grande cane. Rimasi un po' di tempo ad osservare quell'immagine, rapita dalla bellezza di quel…Pokémon?

Nella pagina a fianco c'era una storia. Forse era la storia di quel "Pokémon". Qualunque cosa fosse, cominciai a leggere.

"Storia di Ekruteak City.

Ad Ekruteak City sono presenti due torri. Su ogni torre viveva un forte Pokémon uccello. Ma una delle torri andò a fuoco, e da allora i due Pokémon scomparvero…Ad Ekruteak City vivevano anche tre Pokémon che correvano per la città. Pare che uno fosse nato dall'acqua, uno dal fulmine ed uno dal fuoco, ed avevano una potenza incontrollabile. Per questo motivo correvano nelle praterie, più veloci del vento. Nell'illustrazione a destra, il più affascinante e misterioso dei tre Pokémon, Suicune."

"Suicune?" chiesi a voce alta. Non avevo mai sentito parlare né di Suicune, né degli altri due Pokémon. I primi due che venivano descritti nella pagina erano senza dubbio Lugia ed Ho-oh, di cui avevo sentito molto parlare da bambina. Ma gli altri tre…

Completamente assorta nel libro, non mi accorsi che l'infermiera Joy era uscita dalla sala dove aveva visitato i miei Pokémon.

"…Quel libro è molto antico…" disse Joy, notando cosa stavo facendo. "Pensa che neanch'io conosco le sue origini esatte, ma penso che qualche secolo prima fosse appartenuto alla famiglia del Gym Leader di questa città."

All'inizio non pensavo che l'infermiera Joy stesse parlando con me. I miei occhi restavano fissi sul leggendario Pokémon raffigurato sul libro. Solo qualche secondo dopo, il mio cervello analizzò la frase di Joy, ed a quel punto, di scatto, esclamai:

"Oh!! Mi scusi, non volevo frugare fra le sue cose, ma non sapevo che fare…"

Joy si mise a ridacchiare e aggiunse:

"Ma no, figurati, anzi, se lo vuoi tenere…Per me non c'è nessun problema."

"Dice sul serio?"

"Ma certo. Io non ho molto tempo per leggerlo, sono certa che ti sarà molto utile, specie se t'interessa vedere i Pokémon leggendari."

"Grazie, Joy." risposi, abbassando la testa. "La ringrazio infinitamente."

"Non c'è di che." rispose l'infermiera Joy, sorridendo. "Ora è meglio che ti sbrighi a trovare una sistemazione per la notte."

Salutai l'infermiera Joy ed uscii dal Pokémon Center. Subito dopo, mi resi conto che non avevo nessun'idea di dove andare per passare la notte. Dopo qualche passo mi fermai, decidendo di tornare un momento da Joy, per chiederle qualche consiglio. Ma, non appena mi voltai, mi spaventò il fatto di non ricordare più la strada che avevo fatto dal Pokémon Center. 'Beh, non sarà poi così difficile ritrovare la strada. In fondo ho fatto solo qualche passo.' pensai, mentre mi girai completamente, camminando nella direzione opposta. La cosa più spaventosa fu quella di non sapere più davvero dove fosse il Pokémon Center. Dopo pochi passi non lo trovavo già più. E l'oscurità cominciava a calare sulla città, priva completamente di lampioni.

La paura cominciò ad assalirmi, mi girai nuovamente dalla parte opposta, e cominciai a correre non so dove. Ogni passo che facevo, aumentava la mia paura, mi sembrava di correre nell'oscurità, senza seguire strade né sentieri. Ad un certo punto, frenai di colpo, prima di scontrarmi con una grande casa, con le finestre illuminate. L'unica che avessi visto finora. Era una grande casa antica in stile giapponese, che sembrava essere piuttosto vecchia ma tenuta abbastanza bene. Mi avvicinai all'ingresso, e notai che c'era un campanello. 'Beh,' pensai, osservando il campanello 'Di sicuro in questa casa, qualcuno mi potrà dare una mano…'

Così, molto lentamente, la mia mano si avvicinò al campanello.