Lascia che i t'ami
By Amechan
Capitolo tre
"Possibile che tu sia sempre la solita, Lina?" biascicò Zelgadiss, quando il mondo riprese ad avere le sue forme e i suoi colori. La maga ridacchiò andandosi a sedere di fronte all'amico "Anche tu sei sempre il solito, eh Zel? Vabbè che tu non cambi mai..." rise ancora,incurante dell'occhiataccia che la chimera gli aveva scoccato.
"Ehilà Zel!Tutto a posto?" la voce squillante di Gourry lo fece sobbalzare, per un attimo. Lo salutò con la mano, e lo spadaccino prese il suo posto accanto alla maga.
"Bah, nonostante siano quattro anni che non ci si vede, devo ammettere che non siete molto cambiati, neanche voi.." Esordì Zelgadiss, guardando i due amici. Gourry era sempre lo stesso, anche se il tempo sembrava averlo reso più maturo di quando si erano lasciati e , nonostante fosse, come in quel momento, stanco e sudato a causa delle lunghe peregrinazioni, la cascata di capelli color del grano ondeggiava ancora oltre le sue spalle, conferendogli quella bellezza eterea che forse contrastava con il suo corpo da guerriero, e che lo rendeva particolarmente amabile agli occhi delle donne. Quanti anni aveva ora?Ventotto, ventinove al massimo... Se invece guardava Lina, beh..allora si accorgeva che aveva appena detto una bugia. Dei, lei si che era cambiata!Era decisamente cresciuta, s'era fatta più alta e, da quanto aveva potuto vedere, era diventata molto più femminile.credeva che ora anche Gourry se ne fosse accorto, e che non facesse più battute sulle sue misure...ridacchiò tra sé e sé, mentre Lina avvistava la cameriera con il suo marasma di cibo.
"Buon appetito!" urlacchiò e Zelgadiss pensò che quello non era affatto cambiato. Incominciò a mangiare lentamente il suo pranzo.
Dopo un po' la Chimera - che aveva appena finito il suo primo, mentre i due amici erano alle prese col dessert - prese di nuovo a fissare i due che ora stavano lottando per l'ultima porzione di torta al formaggio che troneggiava al centro del tavolo, tra piatti e bicchieri irrimediabilmente vuoti. Più li guardava e più si convinceva che qualcosa era cambiato in loro, tra loro. Eppure, più li osservava e più non riusciva cosa fosse cambiato. Certo, fisicamente erano tutti diventati più maturi, nonostante i loro modi fossero più o meno gli stessi..ma c'era qualcosa che era mutato...Proprio in quel momento, la lotta per la conquista dell'ultimo pezzo di torta era finalmente terminata con la vittoria -inaspettata- di Gourry, inaspettata come era stata la razione della maga; infatti, Lina, invece di arrostirlo con una Fire Ball o di mollargli un pugno in pieno viso come aveva sempre fatto, si era limitata ad un urletto stizzato, e a mettere il broncio, per poi ordinare un'altra porzione di dolce. Tutto questo aveva fatto riflettere Zelgadiss che ancora non riusciva a capire quelle novità.
Poi, d'improvviso, una luce si accese nella sua mente
"Voi..siete finalmente diventati una coppia, vero?" chiese, piuttosto incredulo. Le altre volte che aveva rivolto loro quella domanda, più per tormentarli che per altro, Lina si era infuriata smentendo del tutto categoricamente le sue insinuazioni, mentre Gourry lo guardava sempre con l'aria di chi vuol dire "A me piacerebbe!" .
Ora non era avvenuto nulla di tutto ciò; i due si erano guardati a lungo negli occhi -Lina era addirittura arrossita! -ed erano rimasti a fissarsi per qualche secondo. Poi la maga si era voltata verso di lui e lo guardò fisso
"Da quando sei diventato così sensibile verso gli stati d'animo altrui?Comunque si.." Sospirò, sfilandosi il guanto dalla mano sinistra, sulla quale faceva bella mostra di sé un anello d'oro scintillante "..più precisamente, siamo sposati, ora." Sotto il tavolo, la maga intrecciò l'altra mano con quella dello spadaccino.
Zelgadiss era scioccato. Stupito. O forse no . Forse se l'era aspettato. O forse no . Forse se l'era aspettato. Forse. Prese la mano dell'amica e ammirò l'anello, che brillava sotto un raggio di sole proveniente dalla finestra al lato. L'anello era d'oro puro ed era finemente lavorato, anche se, nel suo insieme, molto discreto. La Chimera si domandò quanto fosse costato a Gourry e se ne portasse uno uguale al dito.
"Povero Gourry! Ora dovrà sopportarti per tutta la vita, Lina!" esclamò la Chimera, prendendo un lungo sorso di vino. Il diretto interessato scoppiò in una sonora risata, che ebbe come unico compenso una gomitata da parte della "dolce" mogliettina.
"Dì un po', Zel!Ci siamo appena incontrati e hai già voglia i morire?!?"
La Chimera sorrise tranquillamente -in effetti si era abituato piuttosto in fretta alle minacce di morte della rossa maga. Ora Gourry stava facendo un qualche commento sulla fetta di torta che la maga si era appena fatta portare un attimo dopo i due erano scoppiati a ridere.
Zelgadiss continuò ad osservarli fin quando Gourry non alzò i suoi kawaissimi occhini azzurri su di lui " E tu Zelgadiss? Cosa hai fatto in questi quattro anni?"
Il diretto interessato stava per aprire bocca ma Lina lo precedette: "Oh, certo, sarà stato in giro alla ricerca della sua cura..." Alzò lo sguardo dalla fetta di torta, ormai ridotta a poche bricioline, al volto dell' amico. Zelgadiss non aveva mai visto un simile sguardo di rimprovero sul volto dell'amica, e ciò lo spaventava leggermente. "Zel...io e Gourry ci siamo sposati un anno fa, a Saillune. Gentilmente, Amelia ci ha organizzato il matrimonio, sai, una cosa in grande stile, come del resto si conviene ad una ' assassina di demoni '.." Sorrise leggermente ".sarebbe stato bello se ci fossi stato anche tu, ma evidentemente ." fece un gesto allusivo " .e pensare che Amelia aveva mandato non so quanti uomini a cercarti, ma smise prima delle nostre nozze." Bene, pensò Zelgadiss, guardandola in tralice, se voleva farlo sentire in colpa c'era riuscita in pieno. Fisso di nuovo l'amica, poi Gourry, poi sospirò "bene, se il pranzo e la nostra piacevole conversazione sono finiti, io mi ritiro." Si alzò senza aspettare altro e, con passo veloce, lasciò la sala.
La maga sbuffò vistosamente, prima che suo marito le desse un piccolo buffetto sulla guancia.
"Penso che tu sia stata un po' troppo dura, Lina."
La ragazza alzò le spalle e poi disse "Non è niente in confronto a quello che lui ha fatto ad Amelia."
****
Era steso sul letto gia da mezzora da quando aveva lasciato il tavolo con Lina e Gourry. Ed era arrabbiato nero. Infuriato, si, quella era la parola più giusta da usare . Certo ,l'amica aveva ragione su tutto: aveva ragione, non era stato carino, da parte sua far perdere le proprie tracce per più di quattro anni per seguire una propria ambizione, così come non era stato carino mancare al matrimonio dei suoi 2 migliori amici. Ma, in effetti, non era affatto facile "localizzarlo", una volta che era partito per uno dei suoi viaggi.cercava sempre di rendersi irreperibile una volta immerso nelle sue ricerche. Soprattutto, si era reso irreperibile dopo l'ultimo viaggio.
Chiuse gli occhi. Lina aveva pronunciato anche la parola che stava cercando di dimenticare.
"Amelia." Sussurrò, e per l'ennesima volta, come faceva da quattro anni a quella parte, prese dal suo zaino di viaggio la borraccia allegata alla quale c'era, immancabile come il giorno segue la notte, il braccialetto che la ragazza gli aveva donato.lo prese tra le mani e si stupì di quanto fragile e piccolo gli sembrava ogni volta che lo prendeva, così come ogni volta gli sembrava un po' più rovinato.i segni dell'usura inevitabilmente lo affliggevano, e una serie di piccoli graffi lo passavano da parte a parte; ma, incredibilmente, i suoi colori pastello erano rimasti intatti. Zelgadiss sospirò: lo fissò per qualche secondo, poi lo posò sul comodino di legno accanto al letto. Quel braccialetto gli riportava alla mente lei e la promessa che le aveva fatto. rivide i suoi occhi blu scuro che lo fissavano.chiuse di nuovo gli occhi.
Promettimelo, Zelgadiss-san.
Ma mentre stava incominciando a perdersi nel mare dei ricordi, un bussare insistente alla porta lo fece sobbalzare. Sbuffò sapendo già a chi apparteneva quel piglio così energico.
"Avanti" fece laconico, posando di nuovo il braccialetto nella borsa dalla quale lo aveva preso e mettendosi a sedere sul letto.
"Ehilà Zel! Ancora arrabbiato?" Lina si fece strada nella camera sbattendo la porta, andandosi a sedere accanto alla Chimera, tanto vicino che Zel poteva sentire il profumo dei suoi capelli. Era un buon profumo, decise.
"Mi dispiace per prima, mica ti sei offeso sul serio?" Zelgadiss la guardò stupefatto. Era davvero strano che l'amica chiedesse scusa a qualcuno in quel modo.in altri tempi come minimo sarebbe finita con lui che chiedeva scusa a lei!
Lina non capiva come mai l'amico se ne stesse così in silenzio. Credeva che dovesse essere davvero molto arrabbiato per non rispondere alle sue più SENTITE scuse neanche con un cenno del capo. Le venne l'idea di piazzargli una gomitata nei fianchi, come era abituata a fare con Gourry quando era sicura che non la stesse ascoltando per niente, ma poi si ricordò che ciò non era molto consigliabile data la CONSISTENZA della pelle di Zel.così decise solamente di strattonarlo un po'.
"Zel, mi stai ascoltando?" cercò di non sembrare seccata. Non era la sua specialità scusarsi con la gente e questa chimera depressa non la stava neanche a sentire!!!!
Finalmente lui sembrò scuotersi "Fa nulla, Lina. Considerati perdonata." Si alzò lentamente e raggiunse la finestra, dando le spalle all'amica. Giù nel cortile alcuni bambini giocavano a rincorrere alcune galline facendo un gran baccano.
La maga scattò in piedi seguendo l'amico "Come, perdonata?Di già?Non mi serbi neanche un po' di rancore?!?" tutto ciò è stupefacente, pensò poi.
Zelgadiss si voltò, e per un attimo Lina scommise di aver appena visto un sorriso sul suo volto.
"Mi stavo domandando: come mai la grande Lina Inverse, Terrore dei ladri, nonché Assassina di Demoni , mi ha chiesto scusa?Non è proprio da lei!" la canzonò per un attimo.
"Hai sbagliato" lo fermò, prima che potesse continuare "Ora mi chiamo Lina Inverse Gabriev,".
Zelgadiss continuò a fissarla, battendo le palpebre "Cosa?"
"Lina Inverse Gabriev. Ora è così che mi chiamo e così voglio essere chiamata." Arrossì; non sapeva perché, ma ci teneva davvero molto che gli altri la chiamassero col nome del marito. Inconsciamente, strinse l'anello nuziale tra le dita libere dai guanti.
Lo sciamano annuì "D'accordo, Lina Inverse Gabriev."
"Grazie"
"E dimmi" incominciò "com'è la vita matrimoniale?"
"ZELGADISS!Non sono qui per parlare di me e Gourry!!" urlò lei, il volto più rosso dei suoi stessi capelli.
Ora la Chimera dette le spalle alla finestra "Beh, io ne voglio parlare. E dato che so cosa starai per dirmi, non parlerò di nulla che riguardi la mia cura, i miei viaggi, Saillune e Amelia. La nostra conversazione può finire qui, se sei venuta per parlare di questi argomenti." Incrociò le braccia e aspettò la reazione di della maga. Lina era fumante, ma sapeva che non si sarebbe mossa fin quando non avesse saputo quello che le interessava.
La maga si portò una mano alla tempia "Coraggio, Lina, calmati. In fondo lo sapevi, questo è Zelgadiss, la stupida Chimera, l'asociale..." Alzò lo sguardo "..Zelgadiss l'EGOISTA!" urlò, battendo un piede a terra.
Il diretto interessato sorrise "Beh, queste cose già le sapevo..." si appoggiò al davanzale della finestra.
"Ora ascoltami bene, Zelgadiss Graywords! Magari a te non importa, ma a me si, dato che tu e Amelia siete entrambi miei amici!Ma aspetta, forse tu non conosci la parola 'amico' , altrimenti non te ne staresti qui a fare orecchie da mercante!" Ma dalla Chimera nessun segno. Se ne stava appollaiato alla finestra scrutandola impassibile.
Lina prese altra aria " E d'accordo, dato che non vuoi parlare né dei tuoi viaggi, né della tua cura, né di Amelia, non ne parleremo; però sappi una cosa: sta soffrendo!" Niente "Ed inoltre, Zelgadiss Graywords, tu che non conosci il significato della parola 'amico' , beh, lasciati dire che ti odio! Ti odio perché non eri presente al mio matrimonio e perché quei poveretti degli uomini di Amelia potevano pure risparmiarselo di venirti a cercare per ogni angolo della Penisola! Ti odio perché, appena hai saputo che io e Gourry ci eravamo sposati non ci hai detto neanche 'congratulazioni!', non hai fatto nulla se non spalancare quei tuoi splendidi occhioni blu!"
Ora la Chimera la guardava quasi divertito. "Volevi che ti organizzassi una festa?"
Questo non fece altro che far infuriare di più la maga. Lentamente, vide Zelgadiss avanzare verso di lei fino a metterle entrambe le mani attorno alle braccia. Lina lo guardò, non aveva mai visto uno sguardo così glaciale da parte sua. Sentì una fitta di dolore nei punti in cui le dita di Zelgadiss la stavano stringendo, forte, troppo forte; ebbe paura che le spezzasse entrambe le braccia.
"Che ne dici, ora, di ritornare da Gourry?" le intimò, la voce fredda e autoritaria di chi non ammette repliche, il volto ad un soffio da quello della ragazza. Lina deglutì, ma continuò
"..e ti odio perché fai di tutto per mantenere la tua fama di Chimera menefreghista!Augurati solamente che dopo questo non distrugga l'intera locanda, o avrai molte vite sulla coscienza."
"Oh, lo farei se solo sapessi che saresti capace di farlo" Sorrise sinceramente compiaciuto e lasciò la presa; lei si voltò e corse fuori dalla camera sbattendo la porta. E Zelgadiss giurò che stesse piangendo.
Camminò un po' a vuoto per la stanza, pensando a tutte le parola che la maga gli aveva rovesciato addosso e pensò che erano vere; lo sguardo gli cadde sullo zaino dove poco tempo prima aveva riposto il braccialetto. Lo calciò con tutta la rabbia che sentiva in corpo, mandandolo dall'altra parte della camera; poi fissò la porta dalla quale era uscita l'amica.
"Dannazione".
****
L'erba alta di quella radura nella foresta le solleticava la faccia. Faceva fresco lì e, nonostante le mosche ogni tanto le ronzassero intorno, trovava piacevole quel luogo. Sarebbe stato ancora più piacevole se accanto a lei ci fosse stato Gourry, ma ora lo spadaccino era in città, ce lo aveva mandato lei. Voleva stare un po' sola dopo quello che era successo con Zelgadiss, ma si stava già incominciando a pentire di quella decisione, le sarebbe piaciuto godersi quel fresco col marito. Sorrise a quel pensiero, prima di sentire qualcuno avvicinarsi a lei.
"Gourry, sei tu?" chiamò, girandosi un poco senza aprire gli occhi. Effettivamente, pensò dopo, non era stata una mossa astuta quella di rimanere da sola, senza Gourry, nelle sue attuali condizioni.Tuttavia aveva ancora con sé il piccolo pugnale che si portava sempre dietro.
"Mi dispiace rovinare il tuo idillio, ma non sono chi aspettavi".
La maga aprì gli occhi e si trovò faccia a faccia con Zelgadiss, che gli sorrideva debolmente.
"Ciao" la salutò di nuovo.
"Io non parlo con le chimere violente!" Fece per alzarsi, ma Zelgadiss la trattenne per un braccio. La maga sobbalzò e solo allora Zel si accorse dei lividi violacei che formavano degli anelli sulle sue braccia nei punti in cui l'aveva stretta.
"Mi dispiace" disse poi "per questi lividi e per come mi sono comportato prima. Perdonami, Lina." Sospirò.
Lei lo guardò sospettosa "Come, il grande Zelgadiss Graywords che chiede scusa ad un'umana qualsiasi?Giammai!"
Lo sciamano ridacchiò "Beh, suppongo che questo me lo meriti."
Lina gli porse entrambe le braccia "Forza, ora guariscimi; io non posso e se Gourry scoprisse questi lividi sarebbe un bel guaio. Ora è in città, ma dovrebbe tornare tra poco."
"Allora sono perdonato?" domandò, mentre con un semplice Recovery guariva le braccia dell'amica.
"Beh, forse. Ma solo se mi dici cosa ti sta succedendo, Zelgadiss"
La Chimera alzò lo sguardo verso la maga e sospirò "Credo che non ti basti se ti dicessi che è un mese che non riesco a dormire bene?"
Lina scosse la testa "Non credo che un po' di sonno arretrato possa sconvolgerti più di tanto. Però forse tutta quella caffeina si.."
Lui ridacchiò di nuovo, ma non parlò "Lina, per favore, mi è difficile parlarne. Mi è difficile pure parlare di.Amelia." Volse lo sguardo. "Io..non posso ritornare a Saillune, non dopo quello che ho fatto. Non dopo non aver trovato la mia cura ed aver passato gli ultimi quattro anni a vagabondare..non dopo la promessa che le ho fatto." Non sapeva se Lina fosse a conoscenza della promessa che lui aveva fatto ad Amelia; ma, siccome le donne hanno l'abitudine di confidarsi tutto, pensava di si. Si stese accanto all'amica, godendosi il venticello che spirava nella radura. Stettero per qualche secondo in silenzio, ascoltando gli uccellini che cinguettavano e il sole del primo pomeriggio che compariva e scompariva tra le nuvole.
"Zel..." lo chiamò Lina".io non so cosa tu abbia passato questa volta con la tua cura, non so bene che tipo di promessa tu abbia fatto ad Amelia e non ho capito ancora bene perché non vuoi ritornare a Saillune così come sei.." Fece una pausa, per enfatizzare le ultime parole. Certe volte le sembrava di ragionare come Gourry. " Ma anche se tu non provi nulla più per Amelia, e non so se neanche questo sia vero o no, ti prego di farle lo stesso una visita. Per le, anche se sarà qualcosa di negativo, si metterà il cuore in pace. Zel, conosco bene Amelia e, come ti ho detto, sta soffrendo."
La Chimera si alzò sui gomiti, guardando l'amica ancora sdraiata nell'erba che sembrava sicuramente preoccupata. "Beh, ci penserò." Asserì.
"Noi stiamo andando lì, se vuoi possiamo andarci insieme!" sorrise, ma prima che l'altro potesse aggiungere qualcosa, la voce di Gourry giunse chiara e forte alle loro orecchie
"Ah, allora siete qui!"
Si voltarono entrambi, giusto poco prima che lo spadaccino li raggiungesse.
"Mi dispiace, Lina." incominciò, prima di sedersi accanto alla moglie ".ma ho girato tutti gli speziali della città e nessuno aveva quell'erba che mi avevi chiesto. Alcuni hanno detto non esiste un'erba con quel nome, pensa un po'!" rise sommessamente, e anche Lina sorrise. Si pentì di aver detto quella bugia a Gourry solo per rimanere sola, quella fantomatica erba davvero non esisteva. "Beh, fa nulla" gli sfiorò rapidamente la mano come a farsi perdonare. Poi s'illuminò tutta:
"Bene, ora che ne dite di tornare alla locanda? Ho voglia di un bel dolce!" Si alzò seguita da Gourry "Si, anche io!"
Zelgadiss si mise in piedi e, pulendosi dal terriccio attaccato ai pantaloni, si avviò dietro alla coppia.
Dedicato a Son-Lina-Chan che con questo caldo sta ancora studiando e aspetta con ansia questo capitolo. Tvtb! Amechan
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By Amechan
Capitolo tre
"Possibile che tu sia sempre la solita, Lina?" biascicò Zelgadiss, quando il mondo riprese ad avere le sue forme e i suoi colori. La maga ridacchiò andandosi a sedere di fronte all'amico "Anche tu sei sempre il solito, eh Zel? Vabbè che tu non cambi mai..." rise ancora,incurante dell'occhiataccia che la chimera gli aveva scoccato.
"Ehilà Zel!Tutto a posto?" la voce squillante di Gourry lo fece sobbalzare, per un attimo. Lo salutò con la mano, e lo spadaccino prese il suo posto accanto alla maga.
"Bah, nonostante siano quattro anni che non ci si vede, devo ammettere che non siete molto cambiati, neanche voi.." Esordì Zelgadiss, guardando i due amici. Gourry era sempre lo stesso, anche se il tempo sembrava averlo reso più maturo di quando si erano lasciati e , nonostante fosse, come in quel momento, stanco e sudato a causa delle lunghe peregrinazioni, la cascata di capelli color del grano ondeggiava ancora oltre le sue spalle, conferendogli quella bellezza eterea che forse contrastava con il suo corpo da guerriero, e che lo rendeva particolarmente amabile agli occhi delle donne. Quanti anni aveva ora?Ventotto, ventinove al massimo... Se invece guardava Lina, beh..allora si accorgeva che aveva appena detto una bugia. Dei, lei si che era cambiata!Era decisamente cresciuta, s'era fatta più alta e, da quanto aveva potuto vedere, era diventata molto più femminile.credeva che ora anche Gourry se ne fosse accorto, e che non facesse più battute sulle sue misure...ridacchiò tra sé e sé, mentre Lina avvistava la cameriera con il suo marasma di cibo.
"Buon appetito!" urlacchiò e Zelgadiss pensò che quello non era affatto cambiato. Incominciò a mangiare lentamente il suo pranzo.
Dopo un po' la Chimera - che aveva appena finito il suo primo, mentre i due amici erano alle prese col dessert - prese di nuovo a fissare i due che ora stavano lottando per l'ultima porzione di torta al formaggio che troneggiava al centro del tavolo, tra piatti e bicchieri irrimediabilmente vuoti. Più li guardava e più si convinceva che qualcosa era cambiato in loro, tra loro. Eppure, più li osservava e più non riusciva cosa fosse cambiato. Certo, fisicamente erano tutti diventati più maturi, nonostante i loro modi fossero più o meno gli stessi..ma c'era qualcosa che era mutato...Proprio in quel momento, la lotta per la conquista dell'ultimo pezzo di torta era finalmente terminata con la vittoria -inaspettata- di Gourry, inaspettata come era stata la razione della maga; infatti, Lina, invece di arrostirlo con una Fire Ball o di mollargli un pugno in pieno viso come aveva sempre fatto, si era limitata ad un urletto stizzato, e a mettere il broncio, per poi ordinare un'altra porzione di dolce. Tutto questo aveva fatto riflettere Zelgadiss che ancora non riusciva a capire quelle novità.
Poi, d'improvviso, una luce si accese nella sua mente
"Voi..siete finalmente diventati una coppia, vero?" chiese, piuttosto incredulo. Le altre volte che aveva rivolto loro quella domanda, più per tormentarli che per altro, Lina si era infuriata smentendo del tutto categoricamente le sue insinuazioni, mentre Gourry lo guardava sempre con l'aria di chi vuol dire "A me piacerebbe!" .
Ora non era avvenuto nulla di tutto ciò; i due si erano guardati a lungo negli occhi -Lina era addirittura arrossita! -ed erano rimasti a fissarsi per qualche secondo. Poi la maga si era voltata verso di lui e lo guardò fisso
"Da quando sei diventato così sensibile verso gli stati d'animo altrui?Comunque si.." Sospirò, sfilandosi il guanto dalla mano sinistra, sulla quale faceva bella mostra di sé un anello d'oro scintillante "..più precisamente, siamo sposati, ora." Sotto il tavolo, la maga intrecciò l'altra mano con quella dello spadaccino.
Zelgadiss era scioccato. Stupito. O forse no . Forse se l'era aspettato. O forse no . Forse se l'era aspettato. Forse. Prese la mano dell'amica e ammirò l'anello, che brillava sotto un raggio di sole proveniente dalla finestra al lato. L'anello era d'oro puro ed era finemente lavorato, anche se, nel suo insieme, molto discreto. La Chimera si domandò quanto fosse costato a Gourry e se ne portasse uno uguale al dito.
"Povero Gourry! Ora dovrà sopportarti per tutta la vita, Lina!" esclamò la Chimera, prendendo un lungo sorso di vino. Il diretto interessato scoppiò in una sonora risata, che ebbe come unico compenso una gomitata da parte della "dolce" mogliettina.
"Dì un po', Zel!Ci siamo appena incontrati e hai già voglia i morire?!?"
La Chimera sorrise tranquillamente -in effetti si era abituato piuttosto in fretta alle minacce di morte della rossa maga. Ora Gourry stava facendo un qualche commento sulla fetta di torta che la maga si era appena fatta portare un attimo dopo i due erano scoppiati a ridere.
Zelgadiss continuò ad osservarli fin quando Gourry non alzò i suoi kawaissimi occhini azzurri su di lui " E tu Zelgadiss? Cosa hai fatto in questi quattro anni?"
Il diretto interessato stava per aprire bocca ma Lina lo precedette: "Oh, certo, sarà stato in giro alla ricerca della sua cura..." Alzò lo sguardo dalla fetta di torta, ormai ridotta a poche bricioline, al volto dell' amico. Zelgadiss non aveva mai visto un simile sguardo di rimprovero sul volto dell'amica, e ciò lo spaventava leggermente. "Zel...io e Gourry ci siamo sposati un anno fa, a Saillune. Gentilmente, Amelia ci ha organizzato il matrimonio, sai, una cosa in grande stile, come del resto si conviene ad una ' assassina di demoni '.." Sorrise leggermente ".sarebbe stato bello se ci fossi stato anche tu, ma evidentemente ." fece un gesto allusivo " .e pensare che Amelia aveva mandato non so quanti uomini a cercarti, ma smise prima delle nostre nozze." Bene, pensò Zelgadiss, guardandola in tralice, se voleva farlo sentire in colpa c'era riuscita in pieno. Fisso di nuovo l'amica, poi Gourry, poi sospirò "bene, se il pranzo e la nostra piacevole conversazione sono finiti, io mi ritiro." Si alzò senza aspettare altro e, con passo veloce, lasciò la sala.
La maga sbuffò vistosamente, prima che suo marito le desse un piccolo buffetto sulla guancia.
"Penso che tu sia stata un po' troppo dura, Lina."
La ragazza alzò le spalle e poi disse "Non è niente in confronto a quello che lui ha fatto ad Amelia."
****
Era steso sul letto gia da mezzora da quando aveva lasciato il tavolo con Lina e Gourry. Ed era arrabbiato nero. Infuriato, si, quella era la parola più giusta da usare . Certo ,l'amica aveva ragione su tutto: aveva ragione, non era stato carino, da parte sua far perdere le proprie tracce per più di quattro anni per seguire una propria ambizione, così come non era stato carino mancare al matrimonio dei suoi 2 migliori amici. Ma, in effetti, non era affatto facile "localizzarlo", una volta che era partito per uno dei suoi viaggi.cercava sempre di rendersi irreperibile una volta immerso nelle sue ricerche. Soprattutto, si era reso irreperibile dopo l'ultimo viaggio.
Chiuse gli occhi. Lina aveva pronunciato anche la parola che stava cercando di dimenticare.
"Amelia." Sussurrò, e per l'ennesima volta, come faceva da quattro anni a quella parte, prese dal suo zaino di viaggio la borraccia allegata alla quale c'era, immancabile come il giorno segue la notte, il braccialetto che la ragazza gli aveva donato.lo prese tra le mani e si stupì di quanto fragile e piccolo gli sembrava ogni volta che lo prendeva, così come ogni volta gli sembrava un po' più rovinato.i segni dell'usura inevitabilmente lo affliggevano, e una serie di piccoli graffi lo passavano da parte a parte; ma, incredibilmente, i suoi colori pastello erano rimasti intatti. Zelgadiss sospirò: lo fissò per qualche secondo, poi lo posò sul comodino di legno accanto al letto. Quel braccialetto gli riportava alla mente lei e la promessa che le aveva fatto. rivide i suoi occhi blu scuro che lo fissavano.chiuse di nuovo gli occhi.
Promettimelo, Zelgadiss-san.
Ma mentre stava incominciando a perdersi nel mare dei ricordi, un bussare insistente alla porta lo fece sobbalzare. Sbuffò sapendo già a chi apparteneva quel piglio così energico.
"Avanti" fece laconico, posando di nuovo il braccialetto nella borsa dalla quale lo aveva preso e mettendosi a sedere sul letto.
"Ehilà Zel! Ancora arrabbiato?" Lina si fece strada nella camera sbattendo la porta, andandosi a sedere accanto alla Chimera, tanto vicino che Zel poteva sentire il profumo dei suoi capelli. Era un buon profumo, decise.
"Mi dispiace per prima, mica ti sei offeso sul serio?" Zelgadiss la guardò stupefatto. Era davvero strano che l'amica chiedesse scusa a qualcuno in quel modo.in altri tempi come minimo sarebbe finita con lui che chiedeva scusa a lei!
Lina non capiva come mai l'amico se ne stesse così in silenzio. Credeva che dovesse essere davvero molto arrabbiato per non rispondere alle sue più SENTITE scuse neanche con un cenno del capo. Le venne l'idea di piazzargli una gomitata nei fianchi, come era abituata a fare con Gourry quando era sicura che non la stesse ascoltando per niente, ma poi si ricordò che ciò non era molto consigliabile data la CONSISTENZA della pelle di Zel.così decise solamente di strattonarlo un po'.
"Zel, mi stai ascoltando?" cercò di non sembrare seccata. Non era la sua specialità scusarsi con la gente e questa chimera depressa non la stava neanche a sentire!!!!
Finalmente lui sembrò scuotersi "Fa nulla, Lina. Considerati perdonata." Si alzò lentamente e raggiunse la finestra, dando le spalle all'amica. Giù nel cortile alcuni bambini giocavano a rincorrere alcune galline facendo un gran baccano.
La maga scattò in piedi seguendo l'amico "Come, perdonata?Di già?Non mi serbi neanche un po' di rancore?!?" tutto ciò è stupefacente, pensò poi.
Zelgadiss si voltò, e per un attimo Lina scommise di aver appena visto un sorriso sul suo volto.
"Mi stavo domandando: come mai la grande Lina Inverse, Terrore dei ladri, nonché Assassina di Demoni , mi ha chiesto scusa?Non è proprio da lei!" la canzonò per un attimo.
"Hai sbagliato" lo fermò, prima che potesse continuare "Ora mi chiamo Lina Inverse Gabriev,".
Zelgadiss continuò a fissarla, battendo le palpebre "Cosa?"
"Lina Inverse Gabriev. Ora è così che mi chiamo e così voglio essere chiamata." Arrossì; non sapeva perché, ma ci teneva davvero molto che gli altri la chiamassero col nome del marito. Inconsciamente, strinse l'anello nuziale tra le dita libere dai guanti.
Lo sciamano annuì "D'accordo, Lina Inverse Gabriev."
"Grazie"
"E dimmi" incominciò "com'è la vita matrimoniale?"
"ZELGADISS!Non sono qui per parlare di me e Gourry!!" urlò lei, il volto più rosso dei suoi stessi capelli.
Ora la Chimera dette le spalle alla finestra "Beh, io ne voglio parlare. E dato che so cosa starai per dirmi, non parlerò di nulla che riguardi la mia cura, i miei viaggi, Saillune e Amelia. La nostra conversazione può finire qui, se sei venuta per parlare di questi argomenti." Incrociò le braccia e aspettò la reazione di della maga. Lina era fumante, ma sapeva che non si sarebbe mossa fin quando non avesse saputo quello che le interessava.
La maga si portò una mano alla tempia "Coraggio, Lina, calmati. In fondo lo sapevi, questo è Zelgadiss, la stupida Chimera, l'asociale..." Alzò lo sguardo "..Zelgadiss l'EGOISTA!" urlò, battendo un piede a terra.
Il diretto interessato sorrise "Beh, queste cose già le sapevo..." si appoggiò al davanzale della finestra.
"Ora ascoltami bene, Zelgadiss Graywords! Magari a te non importa, ma a me si, dato che tu e Amelia siete entrambi miei amici!Ma aspetta, forse tu non conosci la parola 'amico' , altrimenti non te ne staresti qui a fare orecchie da mercante!" Ma dalla Chimera nessun segno. Se ne stava appollaiato alla finestra scrutandola impassibile.
Lina prese altra aria " E d'accordo, dato che non vuoi parlare né dei tuoi viaggi, né della tua cura, né di Amelia, non ne parleremo; però sappi una cosa: sta soffrendo!" Niente "Ed inoltre, Zelgadiss Graywords, tu che non conosci il significato della parola 'amico' , beh, lasciati dire che ti odio! Ti odio perché non eri presente al mio matrimonio e perché quei poveretti degli uomini di Amelia potevano pure risparmiarselo di venirti a cercare per ogni angolo della Penisola! Ti odio perché, appena hai saputo che io e Gourry ci eravamo sposati non ci hai detto neanche 'congratulazioni!', non hai fatto nulla se non spalancare quei tuoi splendidi occhioni blu!"
Ora la Chimera la guardava quasi divertito. "Volevi che ti organizzassi una festa?"
Questo non fece altro che far infuriare di più la maga. Lentamente, vide Zelgadiss avanzare verso di lei fino a metterle entrambe le mani attorno alle braccia. Lina lo guardò, non aveva mai visto uno sguardo così glaciale da parte sua. Sentì una fitta di dolore nei punti in cui le dita di Zelgadiss la stavano stringendo, forte, troppo forte; ebbe paura che le spezzasse entrambe le braccia.
"Che ne dici, ora, di ritornare da Gourry?" le intimò, la voce fredda e autoritaria di chi non ammette repliche, il volto ad un soffio da quello della ragazza. Lina deglutì, ma continuò
"..e ti odio perché fai di tutto per mantenere la tua fama di Chimera menefreghista!Augurati solamente che dopo questo non distrugga l'intera locanda, o avrai molte vite sulla coscienza."
"Oh, lo farei se solo sapessi che saresti capace di farlo" Sorrise sinceramente compiaciuto e lasciò la presa; lei si voltò e corse fuori dalla camera sbattendo la porta. E Zelgadiss giurò che stesse piangendo.
Camminò un po' a vuoto per la stanza, pensando a tutte le parola che la maga gli aveva rovesciato addosso e pensò che erano vere; lo sguardo gli cadde sullo zaino dove poco tempo prima aveva riposto il braccialetto. Lo calciò con tutta la rabbia che sentiva in corpo, mandandolo dall'altra parte della camera; poi fissò la porta dalla quale era uscita l'amica.
"Dannazione".
****
L'erba alta di quella radura nella foresta le solleticava la faccia. Faceva fresco lì e, nonostante le mosche ogni tanto le ronzassero intorno, trovava piacevole quel luogo. Sarebbe stato ancora più piacevole se accanto a lei ci fosse stato Gourry, ma ora lo spadaccino era in città, ce lo aveva mandato lei. Voleva stare un po' sola dopo quello che era successo con Zelgadiss, ma si stava già incominciando a pentire di quella decisione, le sarebbe piaciuto godersi quel fresco col marito. Sorrise a quel pensiero, prima di sentire qualcuno avvicinarsi a lei.
"Gourry, sei tu?" chiamò, girandosi un poco senza aprire gli occhi. Effettivamente, pensò dopo, non era stata una mossa astuta quella di rimanere da sola, senza Gourry, nelle sue attuali condizioni.Tuttavia aveva ancora con sé il piccolo pugnale che si portava sempre dietro.
"Mi dispiace rovinare il tuo idillio, ma non sono chi aspettavi".
La maga aprì gli occhi e si trovò faccia a faccia con Zelgadiss, che gli sorrideva debolmente.
"Ciao" la salutò di nuovo.
"Io non parlo con le chimere violente!" Fece per alzarsi, ma Zelgadiss la trattenne per un braccio. La maga sobbalzò e solo allora Zel si accorse dei lividi violacei che formavano degli anelli sulle sue braccia nei punti in cui l'aveva stretta.
"Mi dispiace" disse poi "per questi lividi e per come mi sono comportato prima. Perdonami, Lina." Sospirò.
Lei lo guardò sospettosa "Come, il grande Zelgadiss Graywords che chiede scusa ad un'umana qualsiasi?Giammai!"
Lo sciamano ridacchiò "Beh, suppongo che questo me lo meriti."
Lina gli porse entrambe le braccia "Forza, ora guariscimi; io non posso e se Gourry scoprisse questi lividi sarebbe un bel guaio. Ora è in città, ma dovrebbe tornare tra poco."
"Allora sono perdonato?" domandò, mentre con un semplice Recovery guariva le braccia dell'amica.
"Beh, forse. Ma solo se mi dici cosa ti sta succedendo, Zelgadiss"
La Chimera alzò lo sguardo verso la maga e sospirò "Credo che non ti basti se ti dicessi che è un mese che non riesco a dormire bene?"
Lina scosse la testa "Non credo che un po' di sonno arretrato possa sconvolgerti più di tanto. Però forse tutta quella caffeina si.."
Lui ridacchiò di nuovo, ma non parlò "Lina, per favore, mi è difficile parlarne. Mi è difficile pure parlare di.Amelia." Volse lo sguardo. "Io..non posso ritornare a Saillune, non dopo quello che ho fatto. Non dopo non aver trovato la mia cura ed aver passato gli ultimi quattro anni a vagabondare..non dopo la promessa che le ho fatto." Non sapeva se Lina fosse a conoscenza della promessa che lui aveva fatto ad Amelia; ma, siccome le donne hanno l'abitudine di confidarsi tutto, pensava di si. Si stese accanto all'amica, godendosi il venticello che spirava nella radura. Stettero per qualche secondo in silenzio, ascoltando gli uccellini che cinguettavano e il sole del primo pomeriggio che compariva e scompariva tra le nuvole.
"Zel..." lo chiamò Lina".io non so cosa tu abbia passato questa volta con la tua cura, non so bene che tipo di promessa tu abbia fatto ad Amelia e non ho capito ancora bene perché non vuoi ritornare a Saillune così come sei.." Fece una pausa, per enfatizzare le ultime parole. Certe volte le sembrava di ragionare come Gourry. " Ma anche se tu non provi nulla più per Amelia, e non so se neanche questo sia vero o no, ti prego di farle lo stesso una visita. Per le, anche se sarà qualcosa di negativo, si metterà il cuore in pace. Zel, conosco bene Amelia e, come ti ho detto, sta soffrendo."
La Chimera si alzò sui gomiti, guardando l'amica ancora sdraiata nell'erba che sembrava sicuramente preoccupata. "Beh, ci penserò." Asserì.
"Noi stiamo andando lì, se vuoi possiamo andarci insieme!" sorrise, ma prima che l'altro potesse aggiungere qualcosa, la voce di Gourry giunse chiara e forte alle loro orecchie
"Ah, allora siete qui!"
Si voltarono entrambi, giusto poco prima che lo spadaccino li raggiungesse.
"Mi dispiace, Lina." incominciò, prima di sedersi accanto alla moglie ".ma ho girato tutti gli speziali della città e nessuno aveva quell'erba che mi avevi chiesto. Alcuni hanno detto non esiste un'erba con quel nome, pensa un po'!" rise sommessamente, e anche Lina sorrise. Si pentì di aver detto quella bugia a Gourry solo per rimanere sola, quella fantomatica erba davvero non esisteva. "Beh, fa nulla" gli sfiorò rapidamente la mano come a farsi perdonare. Poi s'illuminò tutta:
"Bene, ora che ne dite di tornare alla locanda? Ho voglia di un bel dolce!" Si alzò seguita da Gourry "Si, anche io!"
Zelgadiss si mise in piedi e, pulendosi dal terriccio attaccato ai pantaloni, si avviò dietro alla coppia.
Dedicato a Son-Lina-Chan che con questo caldo sta ancora studiando e aspetta con ansia questo capitolo. Tvtb! Amechan
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