Lascia che io t'ami
By Amechan
Capitolo quattro
"Allora Lina, hai parlato con Zel?"
La maga si strinse di più a lui, inspirandone il profumo della pelle. Le piaceva l'odore della pelle di Gourry, un misto di un qualche profumo aromatico e qualcosa che la ragazza non avrebbe mai saputo definire, ma che, se fosse stato un gusto, avrebbe avuto un sapore salato. Lina lo amava.
"Beh, in due parole, non ha il coraggio di tornare a Saillune e presentarsi ad Amelia, soprattutto perché non ha trovato la sua cura. Ed è davvero molto depresso." Gourry grugnì in segno d'assenso, stringendo più a sé sua moglie.
"Capisco" si limitò a dire. Lina si alzò appoggiandosi su un gomito e guardandolo negli occhi " 'Capisco' ? 'Capisco' è tutto quello che hai da dire?" Gli scostò il ciuffo biondo dall'occhio, in modo da lasciargli entrambi gli occhi scoperti.
"Cosa devo dire?" chiese, con la solita innocenza che lo contraddistingueva, la stessa innocenza di cui la maga si era innamorata. La ragazza sbuffò vistosamente.
"Dimmi almeno come la pensi! Te la sarai fatta una tua idea, no?"
"Beh……" incominciò, per poi subito fermarsi, come se stesse ragionando. Gourry lo faceva sempre prima di esprimere un proprio parere o prima di incominciare un discorso, così Lina, che aveva imparato a conoscerlo bene, si mise comoda ad aspettare ed intanto lo guardava; per qualche istante, lo spadaccino rimase immobile e la maga si limitò ad aspettare, quando all'improvviso incominciò:
"Zel ha sbagliato. Non so cosa si siano detti lui e Amelia la notte in cui si sono lasciati, ma so per certo che lui le aveva promesso di ritornare…." Prima che Lina lo potesse interrompere in un qualsiasi modo, aggiunse "Lo so perché Amelia è un libro aperto e quella mattina era davvero molto felice. Non credo che una persona sia felice se il proprio innamorato respinge una dichiarazione o cose del genere."
Lina scosse vigorosamente la testa e un paio di ciocche rosse le caddero ai lati del volto.
"Ora sono passati ben quattro anni e in tutto questo tempo Zel non ha mai fatto ritorno a Saillune una sola volta; ha preso un qualche tipo di impegno con Amelia ma non l' ha mai mantenuto; perciò credo sia più che naturale che lui tema le conseguenze del suo gesto."
La maga rimase in silenzio per qualche secondo, riflettendo; ancora una volta le analisi caratteriali di Gourry si erano rivelate più che fondate, un particolare che non mancava mai di stupirla ogni vota. Lui era bravo nel capire gli stati d'animo delle persone, e non era forse stato lui che ad intuire prima di tutti che Xellos era un demone?
La ragazza brontolò "Chissà come si metterà questa situazione" si strinse di più al petto nudo del marito "E' che vorrei essere di più una buona amica….."
Gourry incominciò ad accarezzarle i capelli in risposta, come per confortarla, finché mano mano non la sentì addormentarsi tra le sue braccia. Sorrise, poi sospirò
"Ancora non è giunto il nostro momento, eh, Lina?"
****
Quella mattina Zelgadiss raggiunse i due amici fuori la locanda. Come il giorno precedente, anche quello si era svegliato molto in ritardo ; aveva passato tutta la prima nottata a pensare alle parole di Lina di quel pomeriggio, e aveva deciso che l'amica aveva ragione. Certo, aveva pensato già da un bel po' di volte di ritornare a Saillune per parlare ad Amelia, ma non l'aveva mai fatto perché c'era sempre stato qualcosa che lo aveva bloccato…..ma il discorso dell'amica lo aveva fatto risvegliare dai suoi dubbi e ora era sicuro di ciò che doveva fare.
Queste erano state le parole che aveva rivolto a Lina e Gourry quando gli avevano chiesto cosa avesse intenzione di fare quella mattinata –ovviamente i due amici avevano fatto già la loro colazione ma Lina aveva asserito che AVEVANO IL DOVERE di fargli compagnia perché altrimenti si sarebbe sentito solo e perciò avevano ripreso a mangiare tutti e tre -. Alla fine, Gourry gli aveva sorriso e Lina aveva annuito ad alta voce, dicendo che era felice che il loro colloquio del giorno prima fosse servito a qualcosa .
Aveva lanciato uno sguardo allusivo a Gourry, ma lo spadaccino sembrava stesse pensando a tutt'altra cosa; segno che Lina non doveva avergli detto nulla del litigio del giorno precedente, o che non gli aveva spiegato bene i particolari. Credeva di conoscere bene l'amico e sapeva che , se avesse saputo che una persona qualsiasi si fosse permesso di toccare la sua 'mogliettina' , beh, quella persona sarebbe andata necessariamente incontro alle sue ire. Non che Lina avesse mai avuto bisogno di protezione, se l'era sempre cavata benissimo anche da sola, ma Gourry era sempre stato iper-protettivo nei suoi confronti fino dal primo momento e, nonostante Lina avesse protestato debolmente con lui, si era abituata piuttosto presto alle sue attenzioni. Zelgadiss ricordava ancora quando l'amico, immediatamente dopo la lotta contro Phibrizo aveva sfidato la stessa LoN attraversando il Mare del Chaos per riuscire a salvarla. In quei momenti l'aveva reputato pazzo, e non poteva fare a meno di sentire nel suo cuore di aver perduto uno dei suoi migliori amici, e la conseguente gioia di averli entrambi sani e salvi, con Lina perfettamente normale, lo aveva fatto quasi piangere dalla gioia.
Giorni più tardi incominciò a chiedersi quanto era grande l'amore di Gourry per Lina per averlo portato così, su due piedi, a decidere di avventurarsi nel Mare del Chaos, nel corpo della stessa Lord of Nightmare, a costo di rischiare la sua stessa vita per un'impresa che era sembrata a tutti , persino a Xellos, supponeva, un'autentica follia. Si chiese se al posto di Lina ci fosse stata Amelia che cosa avrebbe fatto lui, se le avesse seguito l'esempio dell' amico o se fosse rimasto lì, fermo, a guardarla essere risucchiata da LoN. Ci aveva pensato molte notti, nelle stanze delle locande in cui alloggiava o quando si accampava in aperta foresta, quando faceva la guardia davanti ad un fuoco abbracciato alla su fedele spada. E tutte le volte aveva trovato il suo lato razionale che gli sussurrava sottovoce che era da idioti rischiare la propria vita in quel modo, incorrendo per di più nelle ire della Madre Creatrice Di Ogni Cosa, mentre un'altra voce gli gridava a squarciagola che non avrebbe potuto lasciare Amelia in quelle circostanze, che l'avrebbe dovuta salvare ad ogni costo…..e questo era anche ciò su cui alla fine lui si trovava d'accordo. Certo, come ogni volta che zittiva il suo tanto rinomato buon senso si sentiva smarrito, ma credeva che quella fosse la scelta giusta da fare.
Una pacca amichevole sulla spalla gli ricordò che non era solo a quel tavolo e che si era estraniato con la mente come era abituato troppo spesso a fare.
"Allora Zel?" lo apostrofò Lina "Partiamo oggi? O aspettiamo domani all'alba e ci riposiamo per tutto il giorno?"
Lui batté le palpebre un paio di volte "No, penso che sia meglio partire ora" sentenziò, vuotando la sua ennesima tazza di caffè. Non fece in tempo ad evitare un'occhiatina maliziosa da parte di Lina, con conseguente risatina "Eh eh, Zel-chan, se fossi in te maschererei un po' meglio la tua ANSIA per l'arrivo a Saillune!" sghignazzò di nuovo col risultato di far arrossire ancora di più la già imbarazzatissima Chimera.
"Beh,allora se è deciso, suggerirei di metterci in marcia, dato che d'ora in poi il tempo sarà prezioso per Zelgadiss….." continuò la maga facendogli l'occhiolino. Lui si trattenne dal commentare, poi si rivolse all'amico "Forza Gourry, andiamo a prendere i nostri zaini in camera, prima che faccia male di nuovo a qualcuno qui presente……" concluse rivolgendo un'occhiataccia alla maga, che gongolò
"Oh oh, altri lividi in arrivo!" esclamò ridendo. Gourry invece si accigliò "Lividi?"
La maga e lo sciamano si guardarono per qualche secondo, poi Lina si avvicinò al marito "Forza, andate a prendere questi bagagli, prima che mi venga di nuovo fame!"
Il volto di Gourry si rasserenò "Meglio correre, allora!" Si avviarono entrambi verso le scale che dalla sala comune portavano alle camere al piano superiore.
Lina pensò che erano davvero carini. Ma il suo senso di colpa non si era ancora attenuato.
****
"E questo era l'ultimo, per fortuna!" Esclamò Amelia, allontanando da sé la pergamena che aveva appena firmato. Stette per un attimo ad ammirare la sua firma posta in calce al documento che metteva fine ad una vecchia lite tra due vassalli sul diritto di caccia in un territorio conteso tra i due. Non era stata una decisione facile, doveva ammetter, ma quelle liti, che molto spesso si risolvevano in vere e proprie piccole guerre a spese dei poveri villici locali, dovevano essere arginate al più presto. E se la Famiglia Reale s'interessava personalmente di una di quelle faide, allora i due litiganti erano obbligati a rispettare quella che sarebbe stata la decisione del re.
Amelia aveva il compito di mediare tra le due parti in causa, compito che a dir poco amava, dato il suo naturale senso della Giustizia, e più in generale le erano sempre affidati incarichi diplomatici, ma quando le trattative diventavano lunghe e snervanti non vedeva l'ora di concluderle. E questo era decisamente uno di quei casi.
Alzò lo sguardo dal documento –che stava rileggendo per la decima volta –agli occhi dei due vassalli che le stavano davanti.
"Questo è tutto. Avete qualcosa da obbiettare?"
I due uomini si fissarono contemporaneamente, poi, sempre contemporaneamente incominciarono a borbottare qualcosa sottovoce.
Amelia sospirò. Aveva preso la decisione che la Giustizia le dettava e quei due DI NUOVO avevano qualcosa da ridire!
"Certo, se non vi va bene questa soluzione poteri sempre confiscare quelle terre oggetto di questa contesa e darle ad un altro vassallo di mia fiducia…." Sembrò pensierosa per un attimo, scrutando il volto dei due uomini di fronte a lei, poi, vedendo che nessuno dei due cominciava a parlare, intinse di nuovo la penna d'oca nell'inchiostro "Ma si, forse è meglio così" sussurrò tra sé, prima che prima che uno dei due uomini la interrompesse
"Maestà, vi prego!A me va pure bene la decisione della divisione di quella terra in due parti…..però ho paura che quest'uomo…." ed indicò l'altro accanto a lui "….non rispetti il patto e invada la mia parte di terra!"
L'altro uomo si girò d'improvviso "Ah, e così sarei io quello che invade!"
"Signori silenzio!!!" Entrambi sussultarono quando la Principessa batté entrambe le mani sul pesante tavolo di noce intarsiato "Sto cercando in tutti i modi di venirvi incontro, ma se continueremo in questo modo non andremo da nessuna parte!" di nuovo scrutò entrambi "Potete garantirmi di rispettare il contratto, in mia presenza, che rappresento sua Maestà Philionel El di Saillune?"
Il primo uomo annuì. Amelia notò il pesante anello d'oro che portava al dito e pensò che lei non avrebbe mai portato nulla di tanto pacchiano.
"Io mi impegno a rispettare il contratto, Maestà"
Anche l'altro nobile, un uomo basso e grassoccio con un paio di baffi arricciati alle estremità, si fece avanti, portandosi teatralmente la mano destra al petto. Sospirò prima di parlare "Certo Maestà, anche io mi impegno a rispettare il contratto"
Amelia li guardò meravigliati, ed annuì "Certo, ma credo che prima sia meglio aggiungere un'altra clausola"
Riprese in mano la pergamena e scribacchiò qualcosa, poi lo porse ai due contendenti e aspettò la loro reazione, che non tardò ad arrivare.
Infatti, dopo aver letto, i due la guardarono con un'aria quasi scandalizzata "Ma Maestà!" prese la parola il primo uomo "qui si dice che in caso noi cominciassimo a farci di nuovo 'la guerra ' , la Corona ha il diritto di prendere possesso di quella terra nella sua interezza!" L'altro cercava di balbettare qualcosa senza senso, mentre faceva passare lo sguardo dalla pergamena alla sovrana.
La principessa alzò lo sguardo divertita "Si, è giusto. Questo mi assicurerà che vi comportiate bene d'ora in avanti. Oh, e sia inteso che questo contratto è esteso anche alle future generazioni….." detto questo un paio di guardie si avvicinarono ai due uomini, che non poterono fare altro che uscire silenziosamente scortate.
Assicuratasi di non essere vista, Amelia si rilassò un poco: per quella giornata poteva ritenersi soddisfatta, aveva quasi finito ed inoltre aveva fatto trionfare la Giustizia in più di un caso!Sorrise al pensiero.
Decise di alzarsi quando entrò un altro uomo. Lo squadrò per benino, credeva di aver finito con i colloqui quella giornata, ma evidentemente non era così. E nessuno l'aveva avvertita!!!
L'uomo fece un passo avanti, verso di lei; dal suo abito poteva notare che era un nobile, anche se non si ricordava precisamente chi fosse….molto scortese, da parte sua. Per fortuna che lo stemma cucito sul farsetto dell'uomo le venne in aiuto, facendoglielo identificare con l'ambasciatore della famiglia De Thorpe, uno dei vassalli minori di Saillune.
L'uomo si inchinò davanti a lei "Maestà, le porgo i miei più sentiti omaggi, miei e della famiglia De Thorpe"
Amelia annuì "Si, certo. Spero che Lord Randel e la sua famiglia stiano in perfetta salute." Si costrinse a dire. Doveva essere cortese anche se era stanca morta. Gli occhi le bruciavano tantissimo.
L'ambasciatore annuì "Si, stanno tutti bene,tranne il signore mio zio. Invero sono qui in sua vece, dato che Lord Randel sarebbe venuto personalmente a versare il dazio, ma è bloccato a letto da un forte mal di schiena."
Amelia alzò un sopracciglio "Oh, mi dispiace. Portategli gli auguri di pronta guarigione da parte di tutta la Famiglia Reale. Comunque di quale dazio state parlando?"
L'uomo si rialzò "La figlia minore del barone mio signore, mia cugina, si sposerà col figlio maggiore del barone Enkil, e quindi sono qui per pagare il dazio matrimoniale che dobbiamo alla Corona e per consegnarvi l'invito alle nozze."
Amelia annuì; ogni qualvolta un vassallo o un suo parente dovevano sposarsi, avevano l'obbligo di pagare alla Corona una certa somma di denaro come tassa matrimoniale, in cambio della quale ricevevano la protezione del sovrano. L'invito…..beh,era un obbligo anche quello. Ogni nobile aveva l'obbligo di invitare il proprio sovrano alle nozze, ma nessuno si aspettava mai che il re prendesse parte all'evento. Infatti, da quando Amelia si ricordava, suo padre non aveva mai preso parte ad una di quelle celebrazioni, se non a quelle dei suoi vassalli più importanti ed amici. E sapeva che per una baronessa non c'era speranza che suo padre presenziasse alle sue nozze, soprattutto con il Conte di Glannington ospite al castello. Si trattenne dallo sbuffare.
"Quanti anni ha la sposa?" chiese all'improvviso, come se quella fosse una delle cose più importanti in quel momento. L'uomo sembrò sorpreso dalla domanda e si schiarì la voce "Beh…….ha diciassette anni…..mentre lo sposo ne ha ventidue".
La principessa si trovò ad annuire, quando poi non c'era nulla su cui annuire "E….si amano?" sembrava anche lei a disagio nel rivolgere quella domanda stranamente pettegola per i suoi gusti. A questo punto il suo interlocutore sembrava ancora più imbarazzato di lei…prese a grattarsi la nuca
"Beh….se Vostra Maestà m'intende…….in questi casi o ci si impara ad amarsi col tempo o è meglio cercare l'amore al di fuori del matrimonio."
Amelia sentì il bisogno di volgere lo sguardo altrove, di fissare qualsiasi altra cosa che non fosse il volto di quell'uomo.
"Certo….."si sentì dire "…avete ragione."
****
La notte nel regno di Saillune poteva essere davvero fredda, nonostante ci si trovasse già in primavera, come Zelgadiss aveva fatto in modo d'imparare in tutti quegli anni. Non che soggiornasse a lungo in quel regno….solo che ci si trovava a passare ALQUANTO spesso. Il Regno della Magia Bianca, per la sua posizione al centro della Penisola e per la sua forma concava, era caldo d'estate e freddo d'inverno.
Proprio una bella cosa, pensò Zelgadiss. Si stava scaldando davanti al fuoco che quella notte avevano usato per accamparsi, aspettando la fine del suo turno di guardia. Non sapeva il motivo, ma da qualche tempo aveva molto più sonno del previsto; fino a poco tempo prima un paio d'ore gli erano sufficienti per recuperare la stanchezza, ma in quel periodo non riusciva a capirsi più. Che il suo metabolismo stesse crollando dopo tutto quel tempo?
Scosse la testa e si costrinse a pensare ad altro. Mancava ancora un'ora prima dello spuntare dell'alba , e lui e Gourry avevano deciso di comune accordo di far dormire Lina tutta la notte.
Era ancora curioso di ascoltare i particolare delle nozze di quei due. Ridacchiando tra sé pensò che era davvero un impiccione. E se poi, come aveva detto Lina, il loro matrimonio era stato organizzato da Amelia…..si trovò di nuovo a pensare a lei. Fece una smorfia e gettò un rametto secco nel fuoco, che bruciò crepitando. Si chiese come stesse ora la Principessa, se era cambiata….se si ricordava ancora di lui….non si poté trattenere dal sospirare. Un altro rametto scoppiò nel fuoco.
"Ehilà siamo pensierosi stanotte?"
Si voltò di scatto nella direzione della persona da cui proveniva la voce e vide Gourry che, sbadigliando, gli si avvicinava. Si sedette accanto a lui grattandosi la nuca.
"Come mai già sveglio?"
"Beh…" fece una pausa, forse incerto se continuare o meno "Lina mi ha tirato un calcio!Sai com'è….." arrossì un poco ed entrambi si voltarono a dare un'occhiata alla maga che giaceva profondamente addormentata sotto la grossa coperta che divideva con Gourry. Zelgadiss si accorse che stava russando leggermente. Sorrise; per quanto li avesse osservati quella notte, aveva notato che difficilmente la maga dormiva abbracciata al marito, e pensò che questo era proprio nel suo stile.
"Dimmi una cosa…"incominciò poi la Chimera "…come fai a dormirle accanto?Sarai coperto di lividi ogni mattina!" non ce la fece a nascondere un sorrisetto.
L'amico sghignazzò mentre una goccia di sudore freddo gli scendeva lungo la tempia "Ma no, non è sempre così; certe volte è molto più tranquilla!"
Zelgadiss voleva sottolineare quel 'certe volte ' ma si trattenne pensando che forse sarebbe stato un pochino troppo scortese da parte sua. Lasciò cadere il discorso, prendendo dalle tasche del mantello due bustine contenenti un tipo di polverina che Gourry tardò a riconoscere.
"Vuoi un po' di caffè?" chiese.
Lo spadaccino alzò un sopracciglio "Fa niente se lo levo a te?In fondo qui siamo in una foresta e non ci sono locande o osterie nei dintorni…."
Zelgadiss ridacchiò "Figurati, ne ho una scorta intera!" aggiunse, indicandosi le tasche piene di caffeina (poteva fare il contrabbandiere!Nd Ame). Ne prese un'altra bustina e ne sciolse il contenuto in una seconda tazza, finché l'acqua non divenne del suo caratteristico colore nerastro.
"Ecco" gliela porse. Allo spadaccino sembrava stupido, ma era felicissimo che l'amico avesse fatto a metà del suo prezioso caffè con lui. Incominciò a bere in silenzio, ammirando il cielo che incominciava a tingersi delle luci del giorno.
Anche Zelgadiss stava in silenzio accanto a lui. Gourry desiderò domandargli di Amelia, ma fu preceduto dall'amico che ruppe il silenzio.
"E dimmi…..come diavolo si riuscito a farti sposare da Lina, cosa le hai detto per convincerla?"
Lo spadaccino sorrise a quella domanda "Lo sai Zel?Credevo che tu fossi un tipo meno impiccione!" Rise quando vide il lieve rossore diffondersi sulle guance dell'amico "Ma cosa dici,io…" incominciò giustificandosi. Gourry scoppiò in un'altra sonora risata "Ma dai, Zel, stiamo scherzando!!Beh, vedi…..è stata una cosa piuttosto strana…"sorrise ancora pensando a quell'evento "Io e Lina eravamo ad una festa di paese, tra la folla….eravamo già una coppia,sai…." Arrossì un poco "ad un tratto, mentre camminavamo tra la gente, non la trovai più accanto a me….mi spaventai da morire e corsi da tutte le parti per trovarla…..Sai,pensavo ad un attacco di mazoku o cose simili….ad un tratto la trovai davanti a d un chioschetto che vendeva roba magica e così…..la baciai. Dei, Zel, mi ero spaventato a morte!" aggiunse per giustificarsi perché la chimera stentava a trattenere una risata "……alla fine, dopo vari pestaggi –in fondo l'avevo sempre baciata IN PUBBLICO! –le chiesi di sposarla….."
"E lei cosa ha risposto?" lo interruppe l'amico. Gourry sorseggiò il resto del suo caffè "Beh….visto che non parlava ho incominciato a temere per la mia vita…..poi, stranamente, si è limitata a darmi un pugno e ad abbracciarmi, e poi…." Rise "……mi ha detto che non potevo chiedere di sposarla se non avevo con me un anello d'oro 18 carati!"
Entrambi scoppiarono di nuovo a ridere, sembravano ubriachi. Poi le risate scemarono e Zelgadiss cercò di immaginarsi la scena. Gourry continuò "Poi….una settimana più tardi ci siamo messi in viaggio per Saillune e lì ci siamo sposati. Tutto qui." Alzò le spalle come per concludere il racconto.
Di nuovo un pesante silenzio scese tra i due, che fu però interrotto nuovamente dalle parole di Zelgadiss "Quando…quando è stata l'ultima volta che siete stati a Saillune?"
Lo spadaccino ci pensò. Quanto tempo era passato? "Circa sei mesi fa,credo"
La Chimera annuì "E….Amelia?" Era ancora imbarazzato a fare domande del genere, e subito pensò che ora doveva già essere tutto rosso. Ma l'amico sembrò non farci caso "Oh beh…." Incominciò "è molto….cresciuta, in tutti i sensi……" arrossì un poco e a Zel quel rossore decisamente NON piacque. Si costrinse a concentrarsi sulla conversazione, decidendo di ignorare il nodo che sentiva allo stomaco.
Gourry continuò "Sia fisicamente che caratterialmente. E' più alta ora, ha fatto crescere i capelli….inoltre ha il portamento di una vera principessa……" si voltò a guardare il suo amico e lo trovò che fissava un punto imprecisato del fuoco. Gourry si rese conto che pensare a Zelgadiss innamorato era davvero insolito e sorrise fra sé. Continuò a raccontare "Anche i modi sono cambiati, col tempo. Ora è calma, riflessiva…." Lasciò la frase in sospeso fin quando l'amico non si scosse. "E…ha mai parlato di me?"
Zel lo fissava di nuovo e Gourry capì che ci teneva davvero molto a quella risposta. Abbassò lo sguardo, non ce la faceva a dare quella risposta a Zelgadiss.
"Beh….si…soprattutto nelle settimane precedenti al nostro matrimonio… ma era sempre…piuttosto triste e….arrabbiata….." si voltò di nuovo a fissare l'amico, che aveva di nuovo lo sguardo rivolto verso il fuoco, che stava incominciando a spegnersi. Automaticamente ci gettò un altro ramoscello dentro.
"Capisco" lo sentì mormorare. Poi sospirò "Dovevo aspettarmelo" sussurrò poi.
Gourry gli dette affettuosamente una pacca sulla spalla "Ma dai, Zelgadiss, non ti abbattere: ci sarà una soluzione a questo problema, vedrai."
Zelgadiss sorrise dolcemente, come lo spadaccino non gli aveva mai visto fare. "Grazie, amico" aggiunse poi, e Gourry si sentì stranamente felice.
Tra le coperte Lina sorrise guardandoli.
Ola gente! Come al solito spero che questo capitolo vi piaccia!Questa volta è dedicato a due persone: ad Andromeda 86 (in bocca al lupo e coraggio!Continua a scrivere!) e alla mia sorellina Na-chan, che continuerò a stressare fin quando non scriverà qualcosa!Ohohoh!
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