lascia che io t'ami

By Amechan

capitolo cinque

Lina stava passeggiando lungo la riva del ruscello che passava tra la foresta. Gourry era seduto poco lontano da lei e stava, per la noia, lucidando la lama della spada mentre Zelgadiss era sparito chissà dove . Il fuoco che avevano acceso quella nottata si era spento a poco a poco e lo spadaccino aveva deciso di non accenderne altri, per quanto l'aria mattutina potesse risultare fresca.

Dopo la conversazione di quella nottata con Zelgadiss, lo spadaccino si era sempre più convinto di quanto il sentimento di Zel fosse forte per Amelia e che, irrimediabilmente, ci doveva essere stata una forza più grande di lui che gli aveva impedito di mantenere la sua promessa. (Qualunque fosse stata questa fantomatica promessa, lui ne sapeva ben poco.) Inoltre, in conseguenza a ciò che era accaduto, poteva ben dire che il carattere dell'amico era cambiato, quasi si fosse più addolcito. Continuava a voler sapere cosa fosse successo.

Posò lo straccio che stava usando per la lama della spada nel suo zaino e rinfoderò l'arma. Si voltò a guardare Lina, che quel giorno era stranamente silenziosa e camminava avanti ed indietro per il piccolo accampamento, il che sicuramente denotava un qualche tipo di noia.

Aspettò guardandola fin quando non vide la moglie arrestarsi.

"Ma insomma!" urlò pestando i piedi a terra "Dove diavolo si è andato a cacciare?E' più di un'ora che lo aspettiamo così con le mani in mano!!!!"

Gourry sorrise, poi la fissò "Lasciamolo un po' solo, Lina. Lo sai com'è fatto Zelgadiss, a volte ha bisogno di stare un po' per conto suo….."

La maga si voltò di scatto a guardarlo "Ma come, siamo insieme da soli due giorni e già ha bisogno di rimanere per conto suo?!?"

Gourry sospirò "E' già una fortuna che non se ne sia andato, Lina…." Indicò lo zaino dell'amico che giaceva abbandonato attorno ai resti del fuoco notturno. Lina seguì l'indicazione del marito, poi si voltò verso di lui

"Tu sai qualcosa che io non so, vero?" lo squadrò riducendo agli occhi a due fessure.

Lo spadaccino alzò le spalle "No, nulla in più di quello che già sapevo….."

La maga andò a sedersi accanto a lui trascinandosi dietro lo zaino dell'amico "E cioè? Cos'è che già sapevi, precisamente?"

"Uhm…." Si grattò il naso "…..solamente che il nostro Zel è innamorato veramente di Amelia, anche se non si è fatto vivo con lei per quasi quattro anni, tutto qui."

Lina lo fissò "AAAAAAAAAAH!Gourry!Lo sapevo già questo, non mi hai detto nulla di nuovo!!!!" non fece in tempo a fermare il pugno che andò ad abbattersi contro la mascella del povero spadaccino, che urlò di dolore.

"Insomma Lina!" inveì lui "Ti ho detto che non sapevo nulla più di te!" prese a massaggiarsi la parte dolorante col palmo della mano.

"Beh scusa, ma voglio saperne di più su questa storia!" incrociò entrambe le braccia. Gourry la guardò; quella mattina Lina gli sembrava stranamente più bella…..gli piaceva come quel giorno i capelli le cadevano sulle spalle, come aveva lasciato aperto il colletto della blusa in modo da lasciare intravedere il collo candido…….del fatto che quella mattina non aveva indossato i guanti…..del suo modo di tenere le labbra increspate quando era arrabbiata…..si avvicinò di più a lei.

"Gourry?" chiamò Lina, arrossendo visibilmente quando l'uomo le si avvicinò ancora. Gourry accarezzò il volto della maga passandole dolcemente il dito sul labbro inferiore.

"Oggi……sei più bella del solito, Lina-chan….." sussurrò. La diretta interessata sorrise prima che lo spadaccino le chiudesse la bocca con un bacio. (ooooh!) Sentì la moglie accanto a lui prima irrigidirsi, poi man mano incominciava a rilassarsi…..si domandò perché Lina rimanesse ancora rigida nei suoi confronti nonostante si conoscessero da moltissimo tempo e fossero sposati già da un anno…..fin quando la donna non lo cinse con entrambe le braccia. Gourry intensificò di più il bacio fin quando non sentì lei rispondere con la sua stessa passione a quella manifestazione d'affetto. Lo faceva sempre ed era una delle cose che lo spadaccino amava.

Strinse più forte a sé la maga interrompendo il bacio e sprofondando la testa nell'incavo della sua spalla. Stettero così per qualche secondo, Gourry poteva sentire il battito del cuore di Lina mentre le sue braccia lo stringevano forte a sé.

"Mi dispiace" la sentì sussurrare, prima di allontanarsi da lui. Ora era voltata di spalle per cercare di prendere lo zaino di Zelgadiss.

"Per cosa ti dispiace?" chiese, facendo finta di non capire. In realtà gli era tutto chiaro.

"Mi dispiace…..per prima…..per il nostro patto…."

Gourry sorrise. Se lo aspettava, quella volta, l'aveva immaginato.

"Ehi Lina….." l'abbracciò cingendole la schiena, poggiandole di nuovo il mento sulla spalla "Va tutto bene….non devi chiedere scusa per nulla…..in fondo l'abbiamo deciso insieme,no?"

La maga annuì e si voltò di nuovo verso di lui. Aveva in mano lo zaino di Zelgadiss.

"Certe volte mi domando come fai a sopportarmi….." sorrise "Ti amo, Gourry." Il volto le si arrossò di nuovo mentre gli stringeva la mano.

Lo spadaccino sorrise e le passò una mano tra i capelli "Lo so…..anche io ti amo…"

Il viso della maga si illuminò, poi abbassò lo sguardo alla sacca che teneva tra le braccia.

"Vogliamo dare uno sguardo tra la roba di Zel?!" E incominciò a scavare nello zaino dell'amico ridacchiando. Gourry si portò una mano alla fronte "Lina…non dovremmo farlo….se Zel ci scoprisse……" rabbrividì al pensiero.

"Non ci scoprirà!!!" agitò la mano su e giù "Poi rimetteremo tutto a posto, vedrai. Quando ci ricapita un'occasione del genere?!?"

Estrassero dallo zaino degli asciugamani, una penna d'oca, varie cartine della Penisola dei Demoni e più in generale di tutto il continente, una specie di quaderno che sembrava un libro d'appunti, dei ricambi e una tazza di legno.

"Questa borsa sembra non avere un fondo….." osservò Gourry, stupito.

"E non è ancora finita….guarda un po' che abbiamo qui!"

Entrambi rimasero stupiti quando la maga estrasse dalla borsa un certo braccialetto…Restarono per qualche secondo in silenzio, poi Lina parlò "Lo riconosci?"

Gourry lo fissò per un po' "uhm……no….."

La maga non si sorprese più di tanto "E' uno dei braccialetti di Amelia!Ti rendi conto di quello che significa?" Lina era emozionantissima, come se avesse trovato il tesoro più prezioso di questo mondo.

Gourry lo guardò di nuovo "Che gliel' ha rubato?"

"NO, IDIOTA!!!Significa che si sono fatti un qualche patto d'amore!" Sghignazzò "E brava la nostra Chimera….."

"Sta diventando un vero e proprio romanticone!" sentenziò Gourry e la maga annuì.

"Ehm…..però Lina…..dopo questa interessantissima scoperta che ne diresti di rimettere tutto a posto?Zel potrebbe arrivare da un momento all'altro….."

"Oh,aspetta un attimo….." gongolò di nuovo lei.

"Io invece direi di rimettere tutto in ordine, prima che qualcuno si possa arrabbiare……"

Entrambi alzarono gli occhi nella direzione di quella voce familiare …

"Uh….Ciao Zel……"

****

"Ma è assurdo!INCONCEPIBILE!" tuonò Philionel El di Saillune, battendo il pugno sul suo scranno di legno massiccio. Sapeva che quella non era una buona mattinata già dal suo risveglio: appena uscito dal letto aveva starnutito tre volte!

Amelia, accanto a lui, sussultò.

"Ma Maestà, io….." il Conte di Glannington incominciò a parlare, ma fu nuovamente interrotto dal re di Saillune.

"E' vero ciò che si dice in queste missive?" mostrò al nobile un paio di pergamene dal sigillo di ceralacca spezzato. Amelia, che non conosceva il perché di tanto baccano, allungò il collo per sbirciare le due lettere che il padre stava mostrando al conte, ma il genitore le ritrasse subito. La principessa sbuffò.

"Certo che non è vero, ma……" obbiettò timidamente lui.

"MA NULLA!" urlò ancora di più il sovrano. Gli altri nobili presenti nella Sala del Trono sussultarono. Amelia si coprì le orecchie, mentre il povero 'imputato' chiuse gli occhi spaventato.

"Ma papà, forse….."intervenne timidamente la principessa nella colluttazione, anche se non sapeva esattamente cosa dire.

"Stai zitta, Amelia" la stroncò Phil. Di nuovo, Amelia sbuffò e incrociò le braccia, quando vide il Conte rivolgerle un'occhiata supplichevole. Voltò la testa dall'altra parte; qualunque cosa fosse successa era stata colpa sua!

"Maestà…non è vero…vi prego……" supplicò ancora il Conte Lewis.

"Ah si?Allora pensate che Lady Johne si sia sbagliata?Che anche Lord Cedric si sia sbagliato a promettere la loro unica figlia femmina ad un imbroglione come voi?"

Dalla sala si levò un sommesso bisbiglio che Philionel mise a tacere con un gesto. Amelia vide con la coda dell'occhio che nel salone era entrato anche Ulrich e suo padre. Inspiegabilmente le fece uno strano piacere, era dalla sera del ballo che non l'aveva più visto e i suoi impegni l'avevano sempre tenuta occupata e non aveva potuto lasciarli per vederlo.

Notò con piacere che le stava sorridendo e arrossì un poco. Ma attribuì quel rossore al caldo che producevano le torce che bruciavano nella stanza.

"Conte Lewis Glannington! Io vi nego il permesso di corteggiare mia figlia Amelia!E inoltre raccogliete tutte le vostre cose, sarete subito esiliato dal Regno di Saillune e dai regni suoi alleati!"

"Ma Maestà!" l'uomo si avvicinò al trono ma la sua avanzata fu sbarrata da due guardie pronte ad intervenire. Lo presero per la collottola, tenendolo fermo. "Principessa Amelia!Il mio sentimento per voi era sincero…" incominciò, sempre tenuto fermo dalle guardie.

Amelia lo fissò "Ah, si, certo, come scommetto che fosse sincero anche per quelle due povere ragazze che avete così ingiustamente ingannato!" Alzò lo sguardo; ora che aveva capito il nocciolo della questione era davvero arrabbiata. Non solo era il suo primo "corteggiatore ufficiale", era pure un imbroglione!! Strinse i pugni.

"Ora portatelo via" voltò lo sguardo.

"Avete sentito cosa ha detto mia figlia? Cacciatelo immediatamente!" urlò di nuovo Philionel e le guardie lo fecero uscire dalla stanza. A poco a poco anche gli altri nobili lasciarono quell'ambiente borbottando fra di loro qualcosa.

"Mi dispiace,Amelia" incominciò Philionel una volta rimasto solo "credevo che Lewis Glannington fosse… un uomo rispettabile, e non un farabutto… alzò le spalle "se lo avessi saputo certamente non gli avrei dato quel permesso…

Inaspettatamente, la figlia gli sorrise "Papà, non fa nulla!" si alzò dallo scranno "Evidentemente quell'uomo non è stato guidato dalla Giustizia, poverino!" gli occhi le brillarono e Phil sorrise.

"Sai Amelia? Assomigli molto a tua mamma" sorrise ancora, passandole la mano tra i capelli e arruffandoglieli leggermente.

La ragazza lo vissò un po' stupita " Credevo che Gracia assomigliasse di più a nostra madre".

Philionel alzò le spalle "Beh, siete tutte e due sue figlie e in un modo o nell'altro le assomigliate entrambe… sarebbe stata una buona sovrana, e tu hai ereditato il suo senso di responsabilità… no come qualcun altro…" si voltò e fece per uscire dalla sala quando all'improvviso aggiunse " Dobbiamo vedere cosa dirà il Consiglio di questa situazione… ma non farò nulla che possa danneggiarti, fidati di me".

Amelia sospirò "Lo so, non preoccuparti".

Suo padre uscì dalla stanza e Amelia rimase a pensare. Si avvicinò di più alla stretta finestra della sala che lasciava passare ben poca luce. Gettò uno sguardo sul cortile dove c'era il solito via vai di persone, castellani, contadini e mercanti, e ora una piccola folla si stava raccogliendo attorno ad un carro e Amelia poteva scommettere che fosse per il conte appena esiliato.

Si soffermò a pensare quello che le aveva detto suo padre: lei aveva ereditato la responsabilità di sua madre, la responsabilità di essere una buona sovrana… la stessa responsabilità che sua sorella le aveva lasciato sulle spalle, andandosene da Saillune… sospirò: sua sorella era stata egoista, lei invece non se lo poteva permettere.

D'improvviso sentì un sommesso rumore di passi dietro di lei e pensò che fosse suo padre o una fantesca. Si voltò di scatto e si ritrovò faccia a faccia con Ulrich Flaus Cassel.

"Buongiorno! " incominciò alzando la mano "Anche se per voi non sarà tanto un bel giorno…"

Amelia batté le palpebre "Ulrich-san…" riuscì solo a dire trovandoselo davanti come se nulla fosse!

Lui sorrise di nuovo "Principessa Amelia…!" rise un po'.

"Oh, però… perché noi non ci… diamo del tu?" Arrossì per quella frase, sembrava troppo sfacciata? Ma di nuovo Ulrich sorrise "Come vuoi,Amelia-san"

Restarono per qualche secondo in silenzio, la principessa era troppo imbarazzata per poter parlare, mentre Ulrich….beh, sembrava trovare davvero interessante ciò che scorgeva dalla finestra.

Improvvisamente però lui ruppe il silenzio "Mi dispiace molto per ….quello che è successo oggi"

Amelia sorrise "Beh, devo ammettere che un po' ci sono rimasta male…..però in fondo meglio così, non mi dispiace più di tanto; quell'uomo mi stava particolarmente antipatico!" fece un gesto stizzito con le mani

"Non avevo certo intenzione di sposarmi con lui…" sussurrò.

Ulrich scoppiò di nuovo a ridere e Amelia pensò per la prima volta che i capelli biondi che gli scendevano lungo il collo erano davvero sensuali…..scosse la testa.

"A me capita ogni volta una cosa del genere….ogni anno, puntualmente, mio padre cerca di farmi sposare con qualcuna ma…..non ci riesce!" alzò le spalle, facendo ridere sommessamente la principessa. Anche il marchese sorrise "Quando io mi sposerò…..sarà per amore. Dei, ridi pure, se vuoi, ma sarà così; sono l'ultimo dei romantici, evidentemente."

Il sorriso della principessa non scemò, ma si sentì invadere da una strana tristezza. Distolse lo sguardo dall'uomo che aveva davanti. "Anche io lo credo….o per lo meno, lo credevo fino a qualche tempo fa….." sospirò.

"Amelia-san…." La principessa si voltò di nuovo a guardarlo "Non hai bisogno di sposarti se non vuoi….hai tutto il tempo di trovare un marito, sei giovane…..pensa a me che a ventotto anni sono ancora scapolo!"

La ragazza continuò a sostenere il suo sguardo "Ma se sei qui vuol dire che tuo padre sperava che io ti scegliessi come pretendente…."

Inaspettatamente, Ulrich annuì "Si, è vero, queste erano le sue intenzioni, ma i suoi piani non andranno mai in porto, come ti ho detto…..Amelia-san, io non farò mai nulla che vada contro i tuoi desideri…"

La principessa sgranò gli occhi; Ulrich aveva un'espressione serissima sul volto, che contrastava con la sua aria da ragazzino conferitagli dalle numerose efelidi spruzzate sul suo volto. Sentì di nuovo di potersi fidare di lui.

"Guarda, ha incominciato a piovere….." sussurrò poi, distogliendo la mente da quei pensieri.

****

"Dannazione alla pioggia!Ci voleva solo questo!" brontolò Zelgadiss, mentre lui e Gourry legavano insieme vari tronchi d'albero con delle funi, al fine di costruire un rifugio d'emergenze contro la pioggia.

"Dai, Zel!Pensa a costruire questo 'coso' che sto morendo di freddo!" si lamentò Lina, stringendosi di più nel suo mantello "E non posso neanche bruciacchiare qualcosa per riscaldarmi!"

Gourry ridacchiò rinforzando tra di loro le aste "Dai, Lina, quando questo rifugio sarà costruito potremo riposare un po'."

"Ma se non è neanche mezzogiorno!E poi ho fame….." si strinse di più nel mantello, mentre i ragazzi finivano di aggiustare i teloni che avevano messo sullo scheletro di legno come copertura.

Si fermarono quando Zel asserì che la struttura era abbastanza solida ed entrambi vi si rifugiarono dentro.

Lina rabbrividì "Peccato che non si possa accendere un fuoco qui dentro, staremmo molto meglio." Si fece togliere il mantello bagnato da Gourry che lo strizzò piegandolo in un angolo. Aveva ancora freddo, ma anche lo spadaccino e lo sciamano dovevano essere congelati a causa della pioggia e dei vestiti bagnati. Si avvicinò al marito e stringendolo per la vita e appoggiandogli la testa sul petto. Gourry ricambiò la stretta.

Zelgadiss distolse lo sguardo mentre si levava anch'egli il mantello inzuppato "Beh, se vuoi provocare un incendio, fai pure." Dalla maga nessuna risposta. Toccò i teloni e vide che erano già bagnati fradici "Questi non resisteranno per molto" annunciò "Spero solo che ci riparino fin quando questa pioggia non sarà cessata."

Accese un Lightning lasciandolo fluttuare per l'angusto spazio di quel rifugio d'emergenza e la sua luce rischiarò tutto il buio dell'ambiente.

La Chimera aprì leggermente i due lembi del telone e guardò tristemente fuori. "Sta ancora piovendo." annunciò.

Lina ridacchiò "Ce lo hai già annunciato cinque minuti fa , Zel, capisco che sei impaziente di arrivare in città, ma ci sei mancato per quattro anni e un'ora in più o in meno non ti cambierà la vita!"

L'uomo si voltò di scatto a guardarla "Fatti gli affari tuoi" le ringhiò contro, stringendo un pugno di terra tra le mani.

"Eh, d'accordo" concesse, appoggiando di nuovo la testa sul petto del marito. La sentì sospirare.

"Zel, non è che sei ancora arrabbiato con noi per aver rovistato nella tua borsa?" chiese innocentemente lo spadaccino. Zelgadiss lo fissò, poi si voltò di nuovo le spalle.

"No" disse secco.

Gourry sembrò risollevato "Davvero?Allora ci dici cosa hai fatto in questi quattro anni?Dove sei stato?" Lina lo guardò, poi guardò Zel. Si sentì ingiustamente tagliata fuori dalla conversazione che i due uomini stavano avendo, ma non parlò, preferendo piuttosto ascoltare ciò che Zel aveva da dire.

"No" fu nuovamente la risposta della Chimera.

Lina alzò le spalle "Allora sei ancora arrabbiato con noi." constatò.

"No!" urlò di nuovo "Solo che……non voglio raccontarvelo. Per favore, non me lo chiedete più." Chiuse la conversazione con un altro sguardo alla coppia e un'alzata di spalle.

"D'accordo" acconsentì Lina, e ancora pensò che doveva essere successo qualcos'altro al suo amico.

Fuori continuava a piovere.

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