Era una bellissima e soleggiata mattinata estiva, precisamente il 25 giugno. Era una giornata davvero speciale per Will, era il compleanno della sua dolce Natalie.

Ogni anno non vedeva l'ora che arrivasse quel giorno per sorprendere la sua amata con festa e regali speciali.

Quell'anno però sarebbe stato un po' diverso. I genitori di Natalie, Carol e Luis Conte avevano insistito per organizzare loro la festa, chiedendo però a Will, che si era sempre occupato di tutto, se avesse richieste particolari.

Il dottore li lasciò liberi di scegliere tutto ciò che preferivano. L'unica cosa che domandò è che non fossero presenti arachidi a cui lui era allergico. Per lo meno chiese loro che ci fosse del cibo senza traccia di tale frutta secca in modo che lui lo potesse mangiare.

Non dovendo pensare alla festa allora Will si dedicò alla ricerca del regalo perfetto.

Doveva essere un gioiello, di questo era certo.

Un paio di giorni prima iniziò a girare diverse gioiellerie. Era difficile scegliere tra le mille cose belle presenti in ognuno dei negozi da lui visitati.

Alla fine però Will decise cosa gli avrebbe preso: un paio di orecchini con brillanti ed acqua marina. Sarebbero stati benissimo alle orecchie della dottoressa. Già se la immaginava...

Il giorno prima della festa, di buon ora, la mattina, più o meno verso le 08:30, prima di iniziare il turno in ospedale, si recò in gioielleria per ritirare il regalo e terminare di pagarlo.

Tutto era pronto, non vedeva l'ora di vedere la faccia di Natalie quando li avrebbe visti ed indossati.

La festa era organizzata per il

giorno successivo alle 20:30 in un piccolo localino di Chicago.

In una delle pause Will ordinò anche un enorme mazzo di fiori per la sua bella che doveva esserle consegnato alla fine del suo turno alle 18:00.

Così facendo Halstead avrebbe potuto vedere la reazione stupita della sua bella dottoressa. Lui non stava più nella pelle.

Il suo desiderio più grande era quello di fare felice lei ed Owen. Erano, assieme a Jay, le persone più importanti della sua vita.

Finalmente, dopo tanta attesa il giorno della festa arrivò. Ad essa erano stati invitati tutti i colleghi di Natalie.

Quello di dare gli inviti era stato compito di Will. Sarebbero stati presenti Meggie Lockwood, April Saxton, Ethan Choi, Connor Rhodes, Sharon Goodwin, Daniel Charles, ed altri come ad esempio Monique. Ognuno sarebbe potuto andare al party da solo o con mariti, mogli, fidanzati/e o con semplici accompagnatori.

Era stato invitato inoltre anche Jay, che aveva tempestato di chiamate Will nei giorni precedenti per avere qualche consiglio su cosa avrebbe dovuto acquistare come regalo per sua cognata.

A lavoro quella giornata era stata piuttosto tranquilla per Will e Nathalie con tanti momenti di pausa.

Alle 18:00, puntuale come un orologio svizzero, ecco arrivare il fattorino che consegnò i fiori alla dottoressa Manning. Era un bellissimo bouquet con tante rose. Quando lei lo vide rimase a bocca aperta.

Ovviamente tutte le infermiere, soprattutto Meggie, erano curiose di sapere chi fosse ad averlo mandato. Fortunatamente Natalie aveva tolto il bigliettino nascondendolo nel camice lontano dagli occhi delle curiose, fingendo che i fiori fossero anonimi, senza dedica.

Messo il bouquet in un vaso provvisorio in sala medici, in un attimo in cui era da sola, la dottoressa tolse il bigliettino dalla tasca, lo aprì e ne lesse il contenuto.

Su di esso era scritta una delle dediche più dolci che le fossero state mai fatte:

" Un mazzo di fiori per una favolosa principessa. Ti amo, luce dei miei occhi. Buon compleanno Will".

E chi poteva averle mandato i fiori se non lui? Era un regalo del suo dolce amore.

La dottoressa aspettò che Halstead finisse la visita che stava facendo, lo trascinò in una stanza vuota e gli diede un fortissimo bacio ringraziandolo per i fiori. Dopo aver fatto ciò lo salutò. Sarebbe andata a prepararsi per la festa, si sarebbero quindi rivisti lì.

Will continuò a visitare i suoi pazienti per un'altra ora e poi una volta terminato il turno corse anche lui a casa a prepararsi. Doveva essere stupendo per la sua bella.

Alle 20:30 puntuali Will era sotto casa di Natalie, era passato a prendere lei ed Owen per andare alla festa.

Non appena il piccolo vide l'auto del dottore dalla finestra aprì la porta saltò tra le braccia di Will. Insieme attesero poi l'arrivo della dottoressa.

Lei era bellissima, Halstead rimase senza fiato quando la vide varcare la soglia di casa. Indossava un tubino con un corpetto stretto sul petto e che poi scendeva un pochino più largo sui fianchi di color turchese.

Il dottore, ripresosi dallo shock, la prese sotto braccio e la fece salire in macchina aprendole la portiera. Poi dopo aver sistemato Owen salì dal lato guida e partì per raggiungere il locale della festa.

Il posto dove i genitori di Natalie avevano organizzato la festa, non era molto lontano, I tre arrivarono rapidamente e vennero accolti, non appena entrati nel locale dai primi ospiti che erano già arrivati.

Will andò, con Owen che quando lo vedeva lo seguiva in ogni posto, a salutare i genitori di Natalie.

Carol dopo avergli chiesto cosa ne pensasse di come aveva organizzato la festa gli mostrò i cibi che avrebbe potuto mangiare, quelli senza la presenza degli arachidi.

La donna aveva fatto una grande attenzione ed aveva fatto preparare molte cose appositamente per lui.

Will le piaceva molto e non voleva che si sentisse male.

Nel locale c'erano diversi tavoli con tantissime cose buone, dolce e salato in quantità.

Su un tavolo in fondo alla sala in posizione centrale inoltre vi era anche una grande e bellissima torta.

La serata trascorse e fu relativamente tranquilla. Tutti mangiarono, bevvero e si divertono molto.

La dottoressa spense le candeline, fece le foto di rito ed alla fine ci fu il taglio della torta.

Will era felice, vedere Natalie contenta, lo faceva sentire al settimo cielo.

Il dottore aveva anche deliziato gli ospiti cantando e suonando per la sua bella quella sera, aveva portato con sé la sua chitarra. Sapeva che alla sua fidanzata sarebbe piaciuto sentirlo suonare e cantare per lei.

Prima di prendere un pezzo di torta però Carol si avvicinò chiedendogli di assaggiare uno dei pasticcini che lei stessa aveva fatto per lui.

- Li ho fatti con le mie mani escludendo gli arachidi proprio per evitare che tu abbia problemi. Ci tengo che li assaggi. - gli disse la donna.

- Ti ringrazio - disse prendendone subito uno. Non poteva rifiutare dopo una richiesta così.

- È una ricetta di famiglia, ce la tramandiamo da generazioni.

- Davvero ottimi - confermò il dottore

Ciò che purtroppo Will non poteva sapere era che Owen aveva preso un cucchiaio di burro di arachidi dal barattolo che era presente sul tavolo e qualche goccia era caduta proprio sul pasticcino che lui stava mangiando.

Will era stato davvero fortunato era riuscito a prendere l'unico biscotto, tra quelli che Carol aveva fatto apposta per lui, su cui erano caduto un po' di burro d'arachidi che poi il bimbo aveva subito ripulito con il ditino.

Immediatamente il dottore iniziò a sentirsi strano, ma non diede peso alla situazione.

Continuò a divertirsi chiacchierando con i colleghi e giocando con Owen che gli stava sempre intorno.

Dopo circa una mezz'ora iniziòa pizzicargli la gola, infatti di tanto in tanto tossiva ed il naso gli colava.

Anche in quel caso, però, Will non diede importanza a quei sintomi, pensò semplicemente di aver preso freddo.

Nonostante tutto, accettò ben volentieri quando Sharon Goodwin gli chiese di cantare un'altra canzone.

Halstead si sedette ed iniziò a suonare la chitarra. Questa volta c'era, però, qualcosa di diverso, qualcosa non andava.

Il dottore cercò di intonare qualche nota, ma purtroppo più lo faceva e più sentiva la necessità di tossire. Decise quindi di limitarsi a suonare facendo in modo che fossero gli altri a cantare.

Non voleva che nessuno capisse che stava male. Soprattutto non voleva farlo intuire a Natalie. Non voleva rovinargli l festa. Sapendo che lui non si sentiva bene lei si sarebbe preoccupata e non si sarebbe goduta il resto della serata.

Di tanto in tanto usciva sentendo la necessità di prendere una boccata d'ossigeno. Tutt'un tratto nel locale sembrava esserci così tanta gente da far mancare addirittura l'aria.

Non riusciva a capire cosa gli stesse succedendo.

La sua gola era sempre più irritata e sentiva sempre più la necessità di tossire.

Rientrato nel locale si avvicinò al tavolo dove si trovavano le bibite e prese dell'acqua.

Ovviamente tutti iniziarono a prenderlo in giro perché non beveva alcool.

Solamente Jay non lo fece, anzi notando quello che stava facendo suo fratello si avvicinò e gli chiese se si sentisse bene.

- Sto bene, tranquillo. Possibile che un uomo che beve dell'acqua deve destare così tante risate e preoccupazione? - rispose il dottore tossendo di tanto in tanto.

Il detective pensò che tutto sommato suo fratello aveva ragione, ma c'era qualcosa in lui che non lo faceva stare tranquillo.

Decise, quindi, di tenerlo d'occhio.

Il presentimento di Jay Halstead era più che fondato. La salute di Will stava peggiorando rapidamente.

Mentre stava discutendo con Meggie ed April il dottore percepì qualcosa che non andava nel suo stomaco che si stava contorcendo facendolo sentire scombussolato. Un forte senso di nausea si impadronì di lui tanto da costringerlo a scusarsi e ad allontanarsi dalle due infermiere per dirigersi in bagno.

Non appena lì sentì il bisogno di vuotare il contenuto del suo stomaco e cominciò a vomitare.

Non appena terminato si avvicinò al lavandino e rimase con le mani appoggiate su di esso per un po'.

Aveva le vertigini ed anche respirare risultava difficile. Era affaticato, ansimava e ad ogni atto respiratorio era possibile udire come un sibilo.

In più vi era quella tosse fastidiosa derivante da quell'altrettanto fastidioso bruciore di gola che aveva da un po'. Tutto attorno a sé, inoltre, sembrava in continuo movimento, come se il bagno stesse ruotando. Il dottore era confuso, vedeva tutto sfocato.

Intanto Jay si stava guardando intorno alla ricerca di suo fratello.

Si era distratto per un secondo e l'aveva perso di vista. Diede una rapida occhiata all'interno del locale senza però riuscire a trovarlo.

Così andò a cercarlo fuori dal locale. Will, però, non era neanche lì.

L'unico posto in cui non era andato era il bagno. Non appena vi entrò lo vide. Suo fratello era lì, chino sul lavandino, ansimante, pallido, sudato.

Fu accolto, non appena dentro la stanza, dall'odore acre e pungente che si sente quando qualcuno ha appena vomitato.

Quando notò entrare suo fratello, che aveva riconosciuto nonostante vedesse in modo sfocato, Will provò a muoversi dirigendosi verso di lui.

Quel minimo spostamento che il dottore fece gli provocò una nuova ondata di nausea facendogli sentire la necessità di vomitare ancora una volta.

Purtroppo non riuscendo a muoversi cominciò a farlo lì dove si trovava, nel lavandino, incapace di spostarsi per raggiungere nuovamente il water.

Jay capì che i suoi sospetti erano fondati,

suo fratello stava davvero male.

Immediatamente, senza esitare, il detective si fece avanti mettendosi al fianco del dottore per sostenerlo ed aiutarlo in tutto e per tutto.

Will andò avanti ancora per un po' cercando di vomitare anche più di quanto fosse realmente contenuto nel suo stomaco.

Fu allora, però, che le cose peggiorarono ulteriormente.

Il dottor Halstead aveva come la sensazione che la sua gola si stesse chiudendo.Non riusciva quasi più nemmeno a respirare. Le sue gambe erano diventate molli e così cadde a terra in posizione quadrupedica, sforzandosi di prendere più aria possibile.

Con quel poco fiato che riuscì a prendere si rivolse a Jay:

- Chiedi... aiuto... Ti... Prego...-

Il detective non riusciva a capire cosa stesse succedendo, era terrorizzato, ma non rimase con le mani in mano e fece subito come gli era stato detto.

Uscì dal bagno e trascinò con sé rientrandovi pochi istanti dopo la prima persona che gli capitò davanti e che secondo lui avrebbe potuto aiutare suo fratello.

Il locale era pieno di medici, per cui aveva solo l'imbarazzo della scelta.

La prima persona in cui si imbatté fu Connor, il quale non riusciva a capire cosa stesse succedendo. Stava sorseggiando tranquillamente il suo drink seduto ad uno dei tavolini che si trovavano vicino ai bagni. Il dottore fu trascinato via per un braccio da una persona che si trovava alle sue spalle.

Una volta entrato in bagno, però, gli fu tutto molto più chiaro.

Davanti a sé c'era il suo amico e collega che pareva stare molto male e vicino la porta del bagno c'era suo fratello Jay. Era stato quest'ultimo a prelevarlo e portarlo lì dal dottore.

- Will, cos'hai? Che succede? - gli chiese inginocchiandosi al suo fiqnco.

Non ci volle molto perché Connor capisse che il suo collega stava avenedo una reazione allergica ed era chiaro che dovesse essere portato d'urgenza in ospedale.

- Dov'è la tua epipen? - chiese Rhodes

- Au..to - rispose Will.

Jay non perse tempo. Prese le chiavi dell'auto del fratello dalla sua giacca che si trovava nell'attaccapanni uscì dal locale.

Il detective iniziò quindi a correre alla ricerca dell'auto di Will. Non c'era tempo da perdere. Dopo aver cercato dappertutto la trovò in un angolo del baule e così corse nuovamente dentro il locale, in bagno consegnando la scatola a Rhodes.

Il dottore quindi non perse tempo, aiutò l'amico a stendersi e gliela iniettò direttamente nella coscia.

- Jay chiama subito un'ambulanza. - ordinò poco dopo Connor.

-No...- rispose Will - macchina...-

Il dottore dai capelli rossi voleva a tutti i costi evitare di rovinare la serata alla sua Natalie. Non voleva inoltre che tutti sapessero che lui stava male.

Così il detective e Connor si divisero il peso di Will ed uscirono dalla porta laterale per evitare che gli altri invitati li vedessero.

Dopo aver camminato per qualche metro i tre si avvicinarono alla macchina più vicina e fecero salire Will su di essa.

L'auto era quella di Connor, che dopo aver sistemato l'amico sul sedile, salì al posto di guida e partì alla volta dell'ospedale guidando il più rapidamente possibile.

Una volta arrivati al pronto soccorso, il dottor Halstead fu portato immediatamente in una sala libera e collegato al respiratore ed ai vari macchinari secondo gli ordini impartiti da Rhodes. Gli venne inserita, inoltre, una linea centrale nel braccio per dargli i farmaci antistaminici necessari.

Fortunatamente, piano piano Will si riprese e come al solito aveva iniziato a chiedere di essere lasciato andare a casa. Connor, invece, volle trattenerlo facendogli trascorrere la notte in ospedale.

Intanto alla festa Owen aveva raccontato a Natalie ed a sua nonna di aver fatto cadere del burro d'arachidi su uno dei biscotti. Carol aggiunse che Will aveva mangiato uno di essi e che lo aveva preso proprio dal lato dove si trovava il barattolo del burro.

Le due donne iniziarono a cercare Halstead in lungo e in largo chiamandolo anche al telefono che purtroppo però era rimasto lì al locale su uno dei tavolini.

Natalie dunque, sempre più preoccupata, decise di chiamare Jay, il quale gli spiegò dove si trovavano. In poco tempo lei aveva raggiunto il suo amore al Med.

- Perché non mi hai detto nulla ? - chiese la dottoressa a Will

- Non volevo rovinarti la festa.- Rispose lui prima di addormentarsi sotto l'effetto dei farmaci.