Il Primo Natale Della Nuova Era - HEERO E DUO ARCH

by Ely

Capitolo 3

Sul fatto che Heero non volesse far sapere nulla di ciò che c'era tra loro Duo poteva anche sorvolare, almeno per un po', sin quando Heero non si sarebbe sentito pronto a rendere ufficiale la loro relazione, ma ciò su cui proprio non riusciva a passare sopra era il tempo che Heero passava con Relena. Non era lui a cercarla, ma non faceva mai nulla per allontanare un poco la giovane ragazza e alla fine trascorrevano insieme un sacco di tempo, molto più di quello che Duo trascorresse con quello che doveva essere il suo ragazzo.

Heero gli aveva assicurato che tra lui e la principessa non c'era nulla, da parte sua ovviamente, ma Duo non poteva togliersi di dosso quel forte senso di disagio che provava ogni volta che li vedeva vicini. Era geloso, tremendamente geloso e quella mattina che erano usciti per sciare, Duo non era riuscito che a scambiare poche parole con Heero, nonostante il ragazzo gli avesse promesso la notte prima che gli avrebbe insegnato a sciare. L'ex-pilota di Wing avrebbe dovuto affittare con lui lo snowboard e invece si era lasciato convincere da Relena a prendere gli sci per fare qualche discesa con lei.

"Più tardi starò con te," gli aveva sussurrato in un momento in cui gli altri erano sufficientemente lontani, soprattutto la principessa; Duo aveva risposto solo con un cenno del capo ma in cuor suo qualcosa gli diceva che Heero gli aveva mentito. Ed ora, scocciato ed offeso guardava, dall'inizio della pista, la 'coppietta' a metà della discesa che invece di sciare era ferma a chiacchierare.

"Duo… " chiamò Wufei accostandosi all'amico. "Sei sicuro di voler fare una discesa simile? Mi pareva di aver sentito che non sai sciare."

"Non preoccuparti Wu-man, sarà un gioco da ragazzi!" rispose allegramente allacciandosi lo snowboard agli scarponi.

"Non credo sia una buona idea, Duo," ammise Quatre guardando la pista e poi di nuovo l'amico, nei sui occhi una sincera preoccupazione. Il pilota da L2 sorrise di più, ripassò a mente i pochi insegnamenti che gli aveva accennato Trowa prima di scomparire sui suoi sci giù per il pendio e poi si lanciò lungo la pista.

"Sono il Signore della Morte, nessuno può fermarmi!!" urlò mentre il vento gli sferzava sul viso. Per qualche istante tutto gli sembrò semplicissimo, poi improvvisamente si accorse di stare acquistando velocità e di non sapere cosa fare per rallentare. Rischiò di perdere l'equilibrio ed ondeggiò pericolosamente agitando le braccia.

"Duo rallenta!!" sentì gridare da Quatre, vide Trowa a poca distanza da lui voltarsi verso l'alto e cercare poi di scappare velocemente per evitare di essere travolto da quello che sembrava essere diventato un proiettile umano. Riuscì a scansarsi in tempo ma perse l'equilibrio e cadde col sedere per terra.

"Duo! Sei pazzo!?" gli urlò agitando la racchetta nella mano destra. Le sue grida attrassero l'attenzione di Heero che si volse in tempo per vedere una macchia di colore arancione e azzurra sfrecciargli ad un paio di metri di distanza.

"Scusa Tro… ma dove sono i freniiiii!!!"

"Ma quello è Duo… ma che diavolo fa quel pazzo?!" balbettò Heero seguendo la folle corsa dell'amico, lo vide ondeggiare pericolosamente e prendere in pieno un mucchio di neve che lo fece saltare in aria. Duo urlò e ricadde al di là del dosso scomparendo dalla vista degli amici.

"DUOOO!!" gridarono tutti e quattro all'unisono, Quatre e Wufei si lanciarono dall'alto della pista, Trowa combatté strenuamente per rimettersi in piedi e Heero prese a sciare più velocemente che potesse in direzione dell'amico. Relena lo seguì anche se più lentamente.

Heero oltrepassò il dosso di neve e vide il giovane pilota steso a terra a gambe e braccia larghe, lo snowboard ancora attaccato ai suoi piedi. Heero frenò di colpo accanto al ragazzo e, staccatosi gli sci, gli si chinò accanto.

"Ohi ohi…" mormorava Duo con gli occhi chiusi.

"Duo, come stai? Ti sei fatto male? Dove hai battuto?" chiese freneticamente Heero spostando gli occhi su e giù per il corpo del ragazzo nel tentativo di capire dove si fosse fatto male. Ma il compagno non gli rispose e continuò a lamentarsi sotto voce tenendo gli occhi serrati. "Duo… mi senti?" balbettò il giovane giapponese, si chinò di più sfilandosi un guanto e sfiorando le guance dell'amico. Relena dietro di lui lo osservò confusa e lentamente sentì crescergli dentro una forte gelosia, perché Heero era così… così allarmato per Duo? Perché i suoi occhi le sembravano così diversi? Carichi di emozioni, per lei non aveva mai avuto occhi simili, le emozioni erano qualcosa che Heero sembrava controllare sin troppo bene, tranne quando quel ragazzino scapestrato gli girava intorno. La giovane Peacecraft si morse le labbra restando immobile dietro le spalle di Heero che con attenzione prese a scrutare braccia e gambe del ragazzo steso di fronte a lui. In quello stesso istante giunsero anche gli altri tre piloti.

"Duo, stai bene?" chiese Quatre.

"Io vado a chiamare aiuto." Avvisò Wufei, ma prima che potesse riprendere a sciare Duo aprì di scatto gli occhi e si alzò seduto. Heero trasalì spaventato temendo che il ragazzo si potesse fare del male movendosi così di colpo.

"Wow ragazzi! Che corsa e che volo!" esclamò il giovane americano scoppiando poi in una rumorosa risata. Gli altri quattro lo fissarono increduli.

"Non ti sei fatto male?"

"Certo che no Trowa! Ehi! Lo rifacciamo?!" chiese ridendo ancora, vide Wufei e Trowa scambiarsi un'occhiata, Quatre rilassare il suo sguardo preoccupato e Heero scuro in viso… scuro in viso? Si chiese tornando con lo sguardo sul ragazzo chinato accanto a sé. Prima ancora di proferire una singola sillaba sentì forte l'impatto di una manata sulla sua guancia. Lo schiaffo fu così forte che lui dovette poggiarsi sul gomito per non cadere di nuovo disteso. Istintivamente si coprì la guancia colpita con una mano guantata e lentamente si voltò di nuovo verso Heero; i suoi occhi lucidi per il dolore e la confusione.

"Ma sei matto?!"

"IDIOTA! Che diavolo ti è saltato in mente, eh?! Volevi ammazzarti? Non sai neppure sciare!" Si alzò in piedi infilandosi di nuovo il guanto. "A volte, Duo, sei così stupido!" Si attaccò gli sci agli scarponi e sotto lo sguardo perplesso dei suoi compagni prese a sciare verso il fondo pista. Relena tentennò solo un istante e poi anche lei prese a sciare nella stessa direzione in cui era andato Heero. Duo seguì con lo sguardo il suo pseudo-ragazzo finché non scomparve al di là di un dosso di neve oltre il quale la pista aumentava la sua pendenza; solo dopo abbassò lo sguardo e sospirò affranto, la mano guantata ancora sulla guancia.

Quatre si piegò sulle ginocchia e prese una manciata di neve candida e fresca e la poggiò sulla guancia di Duo dopo avergli scostato la mano. Il giovane dalla lunga treccia alzò un poco lo sguardo e Quatre gli sorrise. "Non puoi dargli torto, sei stato stupido, potevi farti male sul serio."

Duo non rispose, certamente anche gli altri due sapevano quel che c'era tra lui e Heero, ma non gli andava di parlarne. Vide Wufei piegarsi sulle ginocchia e staccargli la tavola da snow dai piedi. "Questa è meglio che la porti a mano, ok Maxwell? Ce la fai a metterti in piedi?" gli chiese e Duo annuì piegando le ginocchia al petto; puntò le mani a terra ma al primo tentativo emise un gemito di dolore e ricadde seduto.

Quatre subito si chinò di nuovo. "Dove ti fa male? Quale gamba?"

"N-Non è la gamba, ma il polso," rispose stringendo i denti e prendendosi il polso nell'altra mano. Trowa gli fu immediatamente accanto, gli afferrò il braccio e, dopo avergli sfilato il guanto, prese ad esaminargli il polso.

"Mmh... non è niente di grave, solo una lieve distorsione," affermò tastando dove gli sembrava più gonfio, Duo emise un sibilo tra i denti serrati e si lamentò un poco per il dolore. Wufei e Quatre si chiusero di più su di lui e il giovane pilota americano poté leggere sui volti di tutti e tre preoccupazione. I suoi amici erano tutti intorno a lui per aiutarlo e ciò gli scaldò il cuore in modo incredibile; avrebbe voluto abbracciarli!

"Sei sicuro di quello che fai?" chiese Wufei e Trowa annuì.

"Lavorando in un circo ne ho viste a dozzine di distorsioni così." Prese una manciata di neve e la pressò contro il polso del ragazzo seduto a terra. Duo strinse gli occhi ma non ritrasse il braccio come avrebbe voluto. "Quando arriviamo giù te lo fai fasciare, ok?"

L'ex-pilota di Deathscythe annuì mentre Quatre lo aiutava a rimettersi i piedi; non si mosse subito e per un attimo rimase immobile con lo sguardo rivolto a terra. "Ah... ehm... ragazzi..." balbettò. "Non dite niente a Heero del mio polso, per favore. Vorrei evitare un altro schiaffo, sull'altra guancia magari," abbozzò un sorrisetto per cercare di allentare la tensione e non si accorse che gli altri si scambiarono una rapida occhiata prima di fare cenno di sì con il capo.

*****

Heero raggiunse il fondo pista in pochissimo tempo, Relena fece un'enorme fatica a stargli dietro nonostante sciasse da quando era solo una bambina; dovette andare così veloce che per un paio di volte rischiò di cadere e con quell'andatura si sarebbe certamente rotta qualcosa. Inutile chiamare il ragazzo, non l'avrebbe mai sentita ed era certa che anche se lo avesse fatto non si sarebbe fermato.

Quando la giovane principessa frenò accanto a Heero, le gambe le tremavano per lo sforzo ed aveva un fiatone che quasi non la faceva respirare, per un attimo le girò anche la testa. Accantonò subito l'interesse per le sue condizioni nel momento in cui vide Heero, rosso in viso per la rabbia, afferrare entrambe le racchette nelle mani e spezzarle in un colpo solo. Impressionata spalancò gli occhi, quel ragazzo aveva una forza che la lasciava esterrefatta.

"Hee-Heero..." balbettò indecisa e l'altro si voltò di scatto sinceramente sorpreso di vederla lì. Era stato talmente preso dai suoi pensieri che non solo non si era accorto che stava scendendo con lui ma si era addirittura dimenticato della sua presenza. Guardò le racchette spezzate nelle sue mani e sentì un'onda d'imbarazzo fargli divenire il viso più rosso di quanto già non fosse. Avrebbe voluto risponderle qualcosa ma la rabbia era ancora troppo forte e si rese conto di non riuscire a ragionare bene.

Maledetto Duo! Non perdo mai la mia lucidità, solo quando ci sei di mezzo tu. Allora vado in tilt!! Ti odio per questo e ti odio quando fai il ragazzino idiota e scapestrato!

Relena lo vide chinare il capo e perdersi nei suoi pensieri, stava tremando leggermente, ma era certa che non tremasse per lo sforzo della discesa. Possibile che un gesto tanto stupido da parte di Duo l'avesse scosso così? Non era sicura di cosa ci fosse tra quei due ma di certo Heero era notevolmente influenzato dalle azioni di quel ragazzo. Pensò di cogliere l'occasione e giocare le sue carte; mise sul volto il sorriso più dolce e, sfilatasi un guanto, gli sfiorò il viso con delicatezza. Heero uscì finalmente dalle sue fantasticherie e si volse di scatto verso la principessa.

"Avevi un po' di neve sul viso," disse lei per giustificare le sue azioni. "Stai bene Heero? Ti vedo scosso."

"Sto bene..." balbettò lui cercando di mantenere una voce calma, non era il caso che fosse maleducato con Relena solo perché si era innervosito a causa di Duo.

"Sicuro? Le tue racchette non la pensano così." Heero guardò i quattro pezzi di metallo tra le sue mani e imbarazzato le gettò a terra. "Meglio non essere tra le tue mani quando sei arrabbiato!" continuò Relena, rise e si accorse con piacere di essere riuscita a strappare un sorriso anche allo stoico ex-soldato. "Dimmi, avresti fatto fare quella fine a Duo se fosse stato al posto delle tue racchette? Perché è per lui che sei così agitato, no?"

Heero si morse le labbra, non sopportava che l'altro ragazzo lo influenzasse al punto di fargli perdere le staffe e che questo suo stato d'animo fosse così facilmente visibile agli altri, a Relena soprattutto; lo faceva sentire debole ed era una cosa che lui non era mai stato! "E' stato uno stupido..." balbettò poi, sentendosi in dovere di dare una spiegazione, non voleva che Relena riflettesse troppo sul suo comportamento, tanto valeva darle delle risposte che magari non la insospettissero. "Poteva farsi veramente male."

"Tieni molto a lui, vero?" domanda rischiosa ma necessaria.

Heero la guardò per un istante e poi annuì. "Ovviamente, come tengo a tutti gli altri, siamo amici."

Relena accettò la risposta ma temette che non fosse stata del tutto sincera; dubitava che Heero avrebbe preso Wufei a schiaffi se il ragazzo avesse fatto qualcosa di avventato. "Fai bene ad arrabbiarti, è stato proprio uno sconsiderato, poteva anche finire addosso a qualcuno!" Vide Heero stringere più forte il pugno e pensò di aver segnato almeno un punto. "Non pensarci più, non vorrai rovinarti la giornata! E non sciare più a quel modo, starti dietro è stato complicatissimo!!" rise e con il gomito gli diede un colpetto sul braccio. "Non provavo niente del genere da anni, sei sempre in grado di sconvolgermi in qualche modo Heero Yuy!"

L'ex-pilota di Wing sollevò il capo sorridendo, Relena era bella con i suoi grandi occhi azzurri, i capelli biondi come l'oro e il viso arrossato dallo sforzo della discesa. Inconsapevolmente si chiese se non sarebbe stato più semplice avere una relazione con lei piuttosto che con Duo. Il fatto che fosse attratto dal giovane americano non significava che le ragazze non gli piacessero, semplicemente non aveva mai avuto una fidanzata, a parte Duo non aveva mai avuto alcuna relazione, del resto non era che un soldato, addestrato a combattere, non a vivere una vita normale e l'amore era qualcosa che provavano le persone comuni, non le armi come lui. Duo era stato il suo primo ed unico contatto con una vita diversa da quella militare, il primo vero distacco dalla guerra. Forse era tutto ciò che lo legava a lui. Forse se se ne fosse staccato avrebbe capito che voleva altro, avrebbe finalmente capito i suoi sentimenti.

Relena ancora lo guardava negli occhi, rapita dal suo sguardo e da ciò che provava per quel ragazzo che solo tre anni prima aveva giurato di ucciderla. Tante cose erano cambiate da allora, tante, tranne il suo amore. Perché Heero non poteva semplicemente ricambiare? Se solo tu mi dessi una possibilità. Si disse mentre tra di loro era calato uno strano silenzio. Lentamente si sporse in avanti impacciata un po' nei movimenti dagli scarponi e dagli sci che aveva ancora attaccati ai piedi. Vide Heero restare immobile e il fatto che non si fosse tirato indietro le diede coraggio; socchiuse gli occhi e sfiorò le labbra del ragazzo con le sue.

Heero non aveva mai baciato nessun altro oltre Duo, per un istante fu sul punto di tirarsi indietro, ma poi la sua curiosità ebbe la meglio e, chiudendo gli occhi, ricambiò il bacio. Le labbra di Relena erano morbide, dolci... ma strane... diverse... il suo modo di baciare era leggero e gentile, remissivo quasi. Heero si aspettò di sentire qualcosa dentro di sé, di provare una sorta di stretta allo stomaco come accadeva ogni volta che baciava Duo, ma non sentì nulla. Baciare la giovane principessa non gli diede alcuna emozione e l'unica cosa che improvvisamente provò fu la consapevolezza di stare facendo qualcosa di sbagliato.

Di scatto si tirò indietro e Relena riaprì gli occhi battendo più volte le palpebre confusa. Il cuore le batteva ancora forte nel petto; era riuscita a baciare Heero e per un attimo aveva sperato che quel semplice gesto potesse finalmente cambiare tutto tra di loro, ma il ragazzo si era staccato improvvisamente e ciò l'aveva lasciata confusa e scontenta.

"Hee-Heero..." sussurrò e il ragazzo scosse il capo mentre si staccava gli sci dagli scarponi.

"Scusami Relena..."

"N-No! Non c'è niente di cui scusarsi, io... io volevo così tanto che..."

"E' stato uno sbaglio!" Si affrettò a dire Heero raccogliendo i suoi sci. "Perdonami, non voglio che tu capisca male, noi siamo solo amici."

"Heero..."

Il giovane da L1 non le diede retta e s'incamminò subito verso una baita di legno scuro che ospitava il negozio in cui avevano affittato gli sci. Se voleva tornare sulle piste doveva cambiare le racchette rotte. La sua mente vorticava inarrestabile sui mille pensieri che non riusciva a placare. Baciare Relena non gli aveva provocato nulla, baciare Duo gli faceva sentire la testa leggera e farfalle nello stomaco. Forse non era una questione di scarsa esperienza, forse tutto ciò che voleva lo aveva già e non riusciva a rendersene conto.

Posò le racchette sul bancone e l'uomo che gli aveva affittato gli sci solo un'ora prima lo guardò perplesso.

"Può darmene altre? E mi dica quanto le devo per queste," disse Heero senza battere ciglio.

Fuori dal negozio Relena lo aspettava ancora. Il ragazzo giapponese sospirò chinando il capo chiedendosi perché era stato tanto stupido da lasciarsi andare con tanta semplicità. Rischiava di fare del male alla ragazza e questa era davvero l'ultima cosa che voleva. "Relena..." balbettò mentre lei gli giungeva accanto.

La giovane sorrise e subito prese a parlare prima che il ragazzo potesse allontanarla di nuovo. "Non importa Heero... torniamo sulle piste ora?" chiese, convinta del fatto che non dovesse insistere. Un passo alla volta con Heero, un passo alla volta... e in fondo quel giorno un passo avanti lo avevano fatto perché anche se si era tirato indietro a quel modo, aveva comunque ricambiato il bacio e ciò significava che non gli era del tutto indifferente. Relena sorrise mentre insieme camminavano verso l'ovovia, nel cuore era certa di avere buone speranze con quella testa dura di un giapponese.

*****

Il polso di Duo venne fasciato abbastanza bene e così stretto che lui decise di continuare ad andare sullo snowboard nonostante le critiche degli altri tre ragazzi e di Sally che, come medico, gli consigliò quanto meno di cercare di non caderci sopra. Trowa scomparve per riapparire qualche minuto dopo con la tavola da snowboard piuttosto che gli sci.

"Perché hai cambiato?" gli chiese Duo strofinandosi il polso mentre tutti insieme si allontanavano dalla piccola infermeria ai piedi delle piste da sci.

"Così potrò insegnarti qualcosa."

Duo spalancò gli occhi sorpreso. "Ma non ce n'è bisogno Tro! Non voglio guastarti la giornata, torna pure sulle piste."

"Mi piace anche andare sullo snow e poi credo che sia l'unico modo per controllare che tu non ti rompa qualcos'altro."

Duo rise imbarazzato strofinandosi una mano dietro alla testa. "Be'... grazie allora, prometto che sarò un buon allievo." Trowa annuì incamminandosi verso il fondo della pista e Duo lo seguì confuso con lo sguardo. "Ma non prendiamo la seggiovia?"

"No Duo, è inutile che vai sin lassù, abbiamo già visto che non sai come scendere! Devi prima imparare e s'impara qui," ribatté Trowa indicando il piccolo pezzo di pista con poca pendenza. Duo sospirò affranto e poi si volse verso Sally, Wufei e Quatre.

"Voi tornate su, vero?" Wufei annuì e salutò con un cenno della mano allontanandosi seguito da Sally. Quatre invece prese a camminare con Trowa e si fermò al lato della pista dove cominciava il bosco e c'era più neve perché non battuta dagli sciatori. Duo lo guardò poggiare i suoi sci contro un albero e subito gli si accostò. "E tu che fai? Non vai con Wufei?"

"No, sono stanco e non amo molto sciare, credo che mi riposerò un po' qui al sole e guarderò voi."

Duo sorrise leggermente sapeva che Quatre non era stato del tutto sincero, probabilmente il ragazzo arabo voleva anche restare vicino a Trowa ma Duo avrebbe messo la mano sul fuoco che Quatre restava lì soprattutto per assicurasi che lui non si facesse più male di quanto aveva già fatto nella sua folle discesa di poco prima. Quei ragazzi erano davvero speciali, erano la sua famiglia.

*****

"Ok, sposta il braccio ora e segui il movimento con tutto il busto!" disse Trowa mentre Duo scendeva sullo snowboard. Sorrise mentre l'amico seguiva le sue istruzioni e faceva girare la tavola verso destra. In meno di mezz'ora Duo aveva imparato a scendere e frenare senza cadere, dopo un'ora già sapeva acquistare velocità e curvare bene verso destra e verso sinistra e, infine, dopo due ore già scendeva tranquillamente. Sembrava avere un istinto naturale e, come tutti i piloti di Gundam, aveva una preparazione fisica che gli rendeva facile fare qualsiasi sport.

Duo scivolò sicuro e veloce accanto a Trowa e curvò frenandosi di colpo subito dopo aver superato l'amico. La sua lunga treccia ondeggiò sinuosa e lui barcollò solo per un istante riuscendo a tenersi in piedi con facilità. Subito si volse verso il giovane europeo. "Allora?! Che ne dici? Come vado?"

"Bene Duo, non hai più bisogno di me, ora puoi anche allenarti da solo," rispose mentre Quatre si univa a loro.

"Posso anche tornare su?!"

"Con quel polso eviterei di fare un'intera discesa e poi è tardi tra un po' andremo via."

"Trowa ha ragione, ti rifarai domani," aggiunse il giovane biondo, entrambi si volsero verso di lui e le loro espressioni mutarono improvvisamente in perplesse e un po' preoccupate. Quatre mosse la testa saltando dagli occhi di uno a quelli dell'altro. "Che c'è ragazzi? Che vi prende? Perché mi guardate così?" chiese allarmato; Duo sollevò la mano togliendosi il guanto e poi premette l'indice sulla guancia dell'amico. La pelle sotto la pressione del dito divenne bianca per tornare subito dopo di un rosso acceso, Quatre saltò indietro con un sibilo.

"Sei rosso come un peperone," disse Trowa. "Temo ti sia preso una bella scottata."

"Accidenti..." brontolò il pilota di Sandrock poggiandosi le mani sulle guance. "Ecco perché sentivo la pelle tirarmi in quel modo! Ouch! Scotto!"

Trowa prese un tubetto di crema solare dalla tasca della sua tuta e ne spremette un po' sulle sue dita. Come amante della montagna era decisamente più previdente di loro. "Non so quanto ti sarà d'aiuto adesso, ma almeno ti farà sentire meno il bruciore, possibile che non te ne sei accorto prima?"

"No Trowa... ero impegnato a fare il mio pupazzo di neve," rispose indicando un mucchio di neve sotto l'albero a cui un paio d'ore prima aveva poggiato i suoi sci. Duo strinse un po' gli occhi e vide che era la testa del Gundam Sandrock. Bisognava ammettere che aveva del talento! Sorridendo tornò a guardare Quatre; aveva una pelle così bianca che era bastato un po' di sole per farlo diventare rosso come un pomodoro.

"Be' amico, è il colmo che un arabo si ustioni così!" ribatté Duo ridendo. Effettivamente la colonia da cui proveniva Quatre era stata costruita dagli arabi e quindi lui si considerava tale, ma come tutte le colonie la sua popolazione era talmente mista che i tratti tipici di quel popolo si erano andati perdendo mischiandosi più e più volte con quelli delle altre razze, così come per Heero che era giapponese solo perché lo era la sua colonia di origine, ma poi aveva ben poco dei tipici tratti orientali. I suoi capelli erano castani e non neri, mossi e non lisci ed inoltre aveva occhi blu che era un colore inesistente nella razza nipponica. L'unica cosa che lo rendeva visibilmente orientale era la forma allungata dell'occhio.

Pensare a Heero tolse a Duo il sorriso, guardò Quatre che, lamentandosi un poco, si lasciava spalmare la crema dalle dita sottili di Trowa e, benché si sentì felice per quanto quei due fossero affiatati e contenti insieme, non poté fare a meno di provare una punta d'invidia. Nonostante le promesse di Heero alla fine anche quella giornata non era stata un granché. Se non fosse stato per i suoi meravigliosi amici si sarebbe sentito davvero solo.

Sorrise di nuovo cercando di scacciare i pensieri tristi e puntò le mani sui fianchi voltandosi ancora verso il suo amico biondo. "Ehi Q-man! Hai visto come ho imparato?!" chiese e senza aspettare risposta si voltò per riprendere a scendere e terminare l'ultimo pezzo di pista su cui si erano fermati. Prese a scivolare verso il fondo e sorrise compiaciuto, ora gli sembrava incredibilmente semplice! Sentì Trowa che gli scendeva accanto e Quatre gridargli che era davvero bravo. Tutto questo ebbe l'effetto di scaldargli il cuore e renderlo più leggero.

Poco più in alto sulla stessa pista Heero, che scendeva sui suoi sci, seguito a ruota da un'onnipresente Relena, sentì la voce dell'amico arabo e lo individuò poco più in basso, lo vide sbracciarsi verso il fondo pista e su quella traiettoria intravide prima Trowa e poi Duo che scendevano velocemente con lo snowboard. Sgranò gli occhi sorpreso nel vedere come il compagno americano scivolasse abile e sicuro. Quando diavolo aveva imparato e chi glielo aveva insegnato?! Si chiese. Oltrepassò Quatre continuando a fissare Duo poco più avanti. Il giovane ex-pilota di Deathscythe curvò sulla destra alzando un'onda di neve e poi sfruttò un piccolo dosso per fare un salto. Heero trattenne il respiro quando Duo atterrò, lo vide barcollare notevolmente e se Trowa non l'avesse afferrato per un braccio sarebbe certamente cascato.

"Non esagerare, ora!" esclamò l'ex-pilota di Heavyarms e nessuno dei due riconobbe Heero che sfrecciava loro accanto fissandoli attonito e provando la stretta della gelosia al cuore. Udirono però il grido di Relena che improvvisamente urlò il nome del loro compagno. All'unisono Duo e Trowa e Quatre un po' più su, si volsero prima verso la ragazza e poi verso valle.

Heero sentì la voce di Relena e tornò di colpo a guardare davanti a sé: troppo tardi. Cercò di fermarsi ma oramai era fuori pista e uno degli sci s'impuntò nella neve non battuta e sfaldata dal sole cocente. Il giovane perse l'equilibrio e finì dritto contro la rete che circondava il cannone spara neve. Duo trasalì spaventato; le parti sembravano essersi invertite ed ora era lui che scendeva rapidamente per raggiungere l'amico, il quale, incolume, stava già lottando per rimettersi in piedi. Il pilota americano arrivò così velocemente che non riuscì a fermarsi, la tavola da snow affondò improvvisamente nella neve morbida e Duo saltò in avanti. Heero lo vide venire dritto verso di sé, cadere e finirgli addosso. Insieme rimbalzarono contro la rete e poi finirono a terra sulla neve. In un attimo tutto fu silenzio e loro si ritrovarono abbracciati e coperti di neve. Fortunatamente entrambi gli sci di Heero si erano staccati e non erano finiti in mezzo al loro spettacolare capitombolo.

Trowa e Relena frenarono accanto a loro mentre Quatre stava arrivando correndo giù per la pista. "State bene?" chiese l'ex-pilota di Heavyarms cercando di staccarsi la tavola il più velocemente possibile dato che con quell'ingombro ai piedi non avrebbe mai potuto raggiungerli. Heero e Duo, il primo steso a terra sulla schiena e il secondo a pancia in sotto in parte sul petto dell'amico e in parte affondato nella neve, si sollevarono leggermente scambiandosi uno sguardo.

"Volevi aiutarmi o ammazzarmi?!" domandò Heero e Duo non poté trattenersi, affondò il viso nel petto del compagno e scoppiò in una fragorosa risata.

"S-Scusa..." balbettò stringendogli più forte le braccia intorno al petto. Heero rise a sua volta e gli strofinò con vigore una mano guantata sulla schiena.

Trowa smise di armeggiare con la sua tavola e con Quatre si scambiò un'occhiata. "Non si sono fatti niente," assicurò e il giovane arabo tirò un sospiro di sollievo tornando a sorridere. Chi non sorrise invece fu Relena che guardò confusa prima Trowa e Quatre che si allontanavano insieme e poi Heero e Duo che ancora ridevano incuranti delle persone che erano loro intorno. Sbuffò e non gli piacque affatto come Duo stringesse le braccia intorno al pilota giapponese.

"Sei sicuro di stare bene, Heero?!" chiese alzando un poco la voce per assicurarsi che la sentissero. Heero sollevò il capo e di colpo sembrò tornare alla realtà, smise di ridere e di strofinare la schiena del compagno.

"Sì, sì... stiamo bene, vero Duo?"

"Tutto ok..." rispose il giovane dalla lunga treccia, anche lui aveva smesso di ridere, in fondo con Relena intorno non poteva comportarsi come voleva, soprattutto con Heero e già aveva rischiato molto ad abbracciarlo così; Heero non ci aveva dato peso da subito, ma ora non era più il caso di sfidare ulteriormente la fortuna. Scivolò via dall'amico e si sollevò in ginocchio per staccarsi la tavola dagli scarponi; con un balzo si rimise in piedi e porse una mano a Heero. L'ex-pilota di Wing lo afferrò per il polso e tirò con forza. Duo non poté trattenere un gemito di dolore e appena Heero fu in piedi lui ritrasse di colpo il braccio chiudendosi il polso nell'altra mano che poi premette contro il petto.

"Che ti prende?" gli chiese Heero preoccupato e l'altro scosse il capo facendo cenno di no e sussurrando che non aveva nulla. Heero si accigliò e gli afferrò il braccio sfilandogli il guanto. Relena ebbe la sensazione di essere completamente trasparente. "Cos'è questa fascia?"

"E' solo una lieve distorsione, niente di grave e se dico che non ho niente, non ho niente!!" esclamò ritirando di scatto il braccio, non gli piaceva quando Heero diventava prepotente con lui, lo faceva sentire come un oggetto di sua proprietà, mentre lui voleva essere molto di più.

"Quando te la sei fatta?"

"Prima..." brontolò Duo. "Quando ho fatto quel volo sulla pista... spero non vorrai darmi un altro schiaffo, questa volta mi rigirerei!"

Heero deglutì notando la guancia ancora arrossata di Duo, non era stata una buona idea quella di colpirlo, nonostante l'amico si fosse meritato lo schiaffo. Avrebbe voluto chiedergli scusa, ma Duo non gliene diede il tempo perché afferrò la sua tavola da snow e si allontanò camminando nella stessa direzione in cui erano andati Quatre e Trowa pochi minuti prima. Heero soppresse un sospiro e si chinò per raccogliere sci e racchette, quando tornò dritto si accorse che Relena lo fissava un po' confusa. Non le diede peso e le disse di togliersi gli sci perché era ora di andare via.

Attesero che Wufei e Sally terminassero la loro ultima discesa e poi lasciarono le piste da sci. Questa volta a Duo pesò meno dover andare in macchina con Quatre e Trowa e restare lontano da Heero; stare con gli amici gli metteva allegria e proprio non era il caso di restare accanto alla fonte della sua tristezza. Duo sospirò profondamente mentre l'auto procedeva lungo la strada del ritorno e stancamente si lasciò sprofondare nel sedile posteriore. Teoricamente Heero non avrebbe dovuto essere la fonte della sua tristezza, era una cosa che non aveva senso. Sbadigliò affranto e quando Quatre si rigirò dal sedile anteriore, chiedendosi come mai l'amico fosse così insolitamente silenzioso, vide che Duo aveva gli occhi chiusi e le mani incrociate sul petto, certamente si era addormentato e decise di lasciarlo riposare.

"Dorme," disse e Trowa sbirciò un attimo attraverso lo specchietto retrovisore.

"Sciare stanca e lui si è davvero sforzato oggi, " commentò l'ex-pilota di Heavyarms leggendo un velo di preoccupazione sul volto del compagno.

Quatre tacque pensoso per qualche secondo e poi scosse il capo. "Non è di quello che mi preoccupa," sussurrò.

"E allora cosa?"

"Mi dispiace che Heero renda tutto così complicato," disse tenendo il tono basso.

"Non puoi sempre preoccuparti per tutto ciò che ti sta intorno Quatre; le cose andranno come devono andare e per Heero ci vuole tempo, non è certo la persona più normale del mondo."

"Lo so..." sospirò il giovane arabo. "Ma mi fa male vedere Duo così, so quanto sia difficile aspettare che la persona che si ama prenda una decisione."

Trowa voltò lo sguardo solo per un istante. "Stai parlando di noi?" chiese e Quatre si morse le labbra tentennando.

"Be'... sì... aspettarti non è stato facile..." sorrise e poi poggiò il capo sulla spalla del compagno. "Però ne è valsa la pena." Trowa non rispose ma dolcemente lo baciò sul capo senza distogliere lo sguardo dalla strada. "A dire il vero," proseguì Quatre. "Quello che mi preoccupa davvero è la decisione che prenderà Heero..." pronunciò quella frase con il tono più basso possibile. Duo, che in realtà non si era ancora addormentato, socchiuse gli occhi e una sola lacrima gli scivolò giù per la guancia. Lacrima che lui cancellò immediatamente premendo il viso contro l'imbottitura del sedile.

*****

"Ragazzi! Oggi sono davvero a pezzi!" esclamò Sally Po mentre apriva la porta della sua stanza. "Ho bisogno di almeno un'ora di doccia!"

"Anch'io," rise Relena, si volse verso Heero che non disse niente entrando silenziosamente nella sua camera. Era rimasto taciturno per tutto il viaggio, non che la cosa dovesse apparire strana dato che Heero normalmente parlava molto poco, ma era stato più taciturno del solito e cosa più strana completamente immerso nei suoi pensieri. Di solito era sempre molto attento a ciò che gli capitava intorno e, invece, durante il ritorno Relena aveva dovuto richiamarlo più volte perché non si era accorto degli altri che parlavano con lui. Avrebbe voluto sapere cosa gli era capitato ma temeva che qualunque cosa fosse avesse a che fare con Duo. Lentamente si chiuse la porta alle spalle e scomparve nella sua stanza.

Heero, invece, riaprì immediatamente la sua porta. Tutti erano entrati nelle loro camere, tutti tranne uno che ora saliva pigramente su per le scale con una mano in tasca e nell'altra una mela gialla. La treccia gli dondolava lungo la schiena e gli occhi viola risaltavano ancora di più dal momento che il forte sole della giornata e il riverbero della neve gli avevano abbronzato il viso.

Duo sollevò il capo e riconobbe Heero poggiato allo stipite della porta della sua stanza. Per un attimo si arrestò e smise anche di mangiare; nei suoi occhi qualcosa si spense e si strinsero lievemente. Deglutì e con maggior pigrizia riprese a salire le scale. "Non hai paura che Relena ci veda insieme nel corridoio?" chiese con sarcasmo.

Heero si accigliò ma preferì non dare peso alle sue parole. "Entra," disse indicando la sua stanza con un cenno del capo.

Duo si fermò e rimase immobile fissando i suoi occhi viola sul compagno. "Mmmmi fai impazzire quando mi dai ordini!" esclamò con voce languida ma inconfondibilmente carica d'ironia. Heero incrociò le braccia al petto intenzionato a non cedere. Per un po' si fronteggiarono e Duo non si mosse di un millimetro anzi diede un altro morso alla sua mela.

Alla fine l'ex-pilota di Wing sbuffò scotendo il capo. Chiuse gli occhi e sospirò: "Per favore."

Duo annuì lievemente e poi avanzò nella camera di Heero. "Così va meglio," disse mentre l'altro chiudeva la porta. "Allora? Che vuoi?"

Heero sembrò tentennare un po' nell'indecisione. "A proposito di oggi..."

"Siamo di nuovo alle scuse?" interruppe Duo.

Heero annuì poggiandosi al muro. Si era sfilato la parte alta della tuta da sci perché in casa faceva troppo caldo ed ora l'indumento gli pendeva dalla vita. "Credo proprio che scusarti sia il minimo che tu possa fare."

Il pilota americano spalancò gli occhi e ci mancò poco che si strozzasse con la mela. Tossì forte battendosi il pugno chiuso sul petto e a fatica mandò giù il boccone. "C-Cooosaaaa?!?" esclamò "Io devo delle scuse a te?!?"

"Certamente."

"Questa è bella! Sì, proprio bella!" si strofinò un dito contro la tempia e poi riprese a parlare cercando di mantenere il tono della voce basso. "E per cosa dovrei scusarmi, eh?! Forse perché ti avevo promesso di insegnarti a sciare... ma no! Che sto dicendo? Quello eri tu! Allora forse perché ti ho colpito... no, no anche quello eri tu..." Heero scosse il capo scocciato. "Ah!" urlò Duo anche se quando riprese a parlare tornò ad assumere il tono basso con cui lui ed Heero si stavano parlando. "Ho capito! Perché non ho il coraggio di dire alla ragazza che mi ronza sempre intorno che io sto con te!!" Teatralmente il ragazzo si batté una mano sulla bocca emettendo uno strano lamento. "Ma anche quello sei tu..." sibilò spalancando gli occhi ancora di più.

Il pilota giapponese si staccò la muro avanzando minaccioso verso Duo. "Ora piantala!" Gl'intimò, nonostante nel cuore le parole del compagno gli avevano procurato un dolore tangibile. "Ti sei lanciato in quella discesa senza sapere neppure come si allaccia la tavola ai piedi, ti potevi ammazzare!!"

Duo si accigliò profondamente, posò la mela sul comodino e poi piegò le braccia al petto. "Ha parlato Mister-io-mi-autodistruggo-con-il-mio-Gundam!!" esclamò profondamente seccato. "Primo! Faccio quello che mi pare e mi lancio da dove diavolo mi pare! Secondo! Non sapevo neppure come si allaccia la tavola ai piedi perché la persona che aveva promesso d'insegnarmelo stava flirtando con un'altra!!"

"Io non flirtavo!" ribatté Heero.

"Non eri con me, questo è quello che conta!"

"Ti avevo promesso che sarei stato con te nel pomeriggio!"

"Ooooh!!" esclamò Duo drizzandosi di più sulla schiena e inarcando esageratamente le sopracciglia. "Questa notte non mi sembrava che fossero questi i patti!"

"Non potevo allontanare Relena!"

"No, certamente no... ed infatti non lo fai mai. Heero prendi una decisione o stai con me o stai con lei!"

"Non dire stupidaggini! Lo sai benissimo che non ho la benché minima intenzione di stare con lei!!"

"E allora dovresti dirglielo!! E comunque cosa avrei dovuto fare io durante la mattinata mentre tu sciavi bellamente con la principessina, eh?!"

"Certamente non lanciarti giù per una discesa!"

"Magari restare a fondo pista a guardare voi che scendevate insieme!" Duo scosse il capo a si passò una mano tra i capelli. "Oltretutto..." continuò cercando di riacquistare un minimo di calma. "Non ci credo che avresti passato il pomeriggio con me! Del resto non lo hai fatto!"

"Non l'ho fatto perché ero furioso con te! Non si può essere tanto stupidi ed incoscienti! Mi hai fatto prendere un colpo!"

"Non ti credo, Heero... sono certo che non avresti avuto il coraggio di lasciare Relena."

Il giovane giapponese si accigliò. "Ti ho detto che l'avrei fatto! E' colpa tua se non abbiamo passato il pomeriggio insieme!"

Duo sospirò profondamente, si lasciò cadere seduto sul letto e poggiò la testa tra le mani facendo cenno di no. "E' assurdo ragionare con te... possibile che non capisci che io ero furioso in quel momento perché per l'ennesima volta tu avevi scelto Relena?! Non voglio sentirmi sempre il secondo nella tua lista!" Heero strinse la mascella incapace di rispondere e Duo riprese a parlare. "Mi hai anche colpito!"

L'ex-pilota di Wing chinò lo sguardo imbarazzato e poi sospirò. "Mi dispiace..." sussurrò. "Mi hai spaventato e mi hai fatto arrabbiare."

"Heero... a volte ho la sensazione che... che..." balbettò indeciso chinando il capo. "Che a te di me non importa niente."

"Sei matto?!" esclamò l'altro ragazzo spalancando gli occhi, Duo fece cenno di no ed Heero s'inginocchiò davanti a lui per poterlo vedere in viso. Era vero che non riusciva a capire se lo amava oppure no, ma che gli volesse bene era certo e che per lui Duo fosse molto importante era una verità indiscutibile.

"Quando parlerai a Relena?"

Heero sospirò profondamente e poggiò la fronte su un ginocchio di Duo. Quando capirò cosa provo per te... pensò, ma non avrebbe mai avuto il coraggio di dirlo. "Dopo la conferenza di pace. Te lo prometto..." sussurrò sapendo di stare mentendo. "Ma ora basta parlare di lei, non deve intralciare quello che c'è tra me e te."

L'ex-pilota di Deathscythe sorrise mestamente passando una mano tra i capelli del compagno. Avrebbe voluto dirgli che invece Relena era perennemente in mezzo a loro e che avrebbe continuato ad esserlo sin quando Heero non avesse messo le cose in chiaro, ma rimase silenzioso, tutto ciò che voleva in quel momento era solo far pace con il suo amico/amante e dimenticare la principessa almeno fino all'ora di cena.

Si chinò chiudendosi su Heero e dolcemente gli baciò il capo che stava ancora poggiato contro le sue ginocchia. L'altro ragazzo chiuse gli occhi e sospirò lasciando scivolare le mani lungo le gambe del compagno fino a cingergli le braccia intorno alla vita; solo allora sollevò la testa andando in cerca delle labbra di Duo, si baciarono e Heero si alzò lentamente spingendo il ragazzo indietro per farlo stendere sul letto senza mai rompere il contatto tra di loro. Salì in ginocchio sul materasso e si mise a cavalcioni su Duo. Quando tirò indietro il capo per interrompere il bacio il giovane americano emise un lamento e cercò di seguire le labbra di Heero con le sue, inoltre sollevò le braccia per avvolgerle intorno alle spalle del suo amante ma Heero gli prese le mani nelle sue intrecciando le dita e con decisione le spinse contro il materasso per costringerlo a restare fermo.

"Ti ho visto andare sullo snowboard oggi," disse fissando i suoi occhi blu su quelli viola di Duo.

"E vuoi parlarne proprio ora?"

"Sì... chi ti ha insegnato?"

"Trowa." Heero si morse le labbra e strinse più forte le dita intorno a quelle di Duo; gli fece quasi male. "Che ti prende?" gli domandò il ragazzo da L2 cercando di liberarsi da quella strana presa, ma Heero era molto più forte di lui.

"Volevo essere io ad insegnarti..."

"Be' tesoro... ecco cosa succede ad abbandonarmi!" ribatté Duo con un sorriso, ma Heero non sembrò cogliere lo scherzo e, invece di sorridere a sua volta, si accigliò stringendo ulteriormente la presa. Il compagno trasalì e gemette cercando di nuovo ed inutilmente di liberare le mani. "Hee-Heero..." sibilò e l'altro si chinò in avanti premendo la fronte contro quella di Duo.

"Vi ho visto scendere insieme e non mi è piaciuto perché avrei dovuto esserci io con te..."

"C-Cosa?! Ma... ma..." tacque improvvisamente e cercò di incontrare gli occhi del ragazzo sopra di sé. "Sei geloso?!" Heero non rispose e Duo scoppiò a ridere. "Tu sei geloso!" esclamò. "Ma non puoi essere geloso di Trowa, è nostro amico!"

"Non sono geloso come credi tu, sono geloso del fatto che tu abbia passato del tempo con lui quando invece dovevi stare con me!"

"Ah! Allora capisci come mi sento ogni volta che stai con Relena! Oltretutto lei ti viene appresso!"

Heero si tirò indietro per un attimo, stupore e confusione sul volto. "Mi dispiace," sussurrò poi e lo pensava sul serio, le parole di Duo gli avevano fatto male al cuore. Allentò la presa intorno alle dita del ragazzo e dolcemente lo baciò sulla fronte e poi sulle guance scendendo giù verso il collo.

Duo sospirò e poi sorrise chiudendo gli occhi. "Però sono contento che sei geloso..."

"Certo che lo sono... tu sei mio, Duo, appartieni solo a me," la voce di Heero fu un sussurro; l'altro sorrise e fu sul punto di rispondergli: come tu appartieni a me, ma non lo fece perché in cuor suo sapeva che non era vero. Mentre Duo gli aveva giurato di amarlo dandogli anima e corpo, Heero non glielo aveva mai detto e di conseguenza non gli apparteneva. Fu un pensiero che lo fece star male ma cercò di metterlo da parte e di concentrarsi solo su quel che stava vivendo in quel momento perché almeno quando facevano l'amore Heero era suo. Assolutamente mio, pensò. Le parole che tanto desiderava sarebbero giunte prima o poi, certamente al momento giusto. Duo chiuse gli occhi mentre Heero lo baciava sulle labbra e sperò con tutta l'anima di sentirgli dire che lo amava, almeno per una volta.

Non appena Heero gli lasciò le mani, Duo avvolse le braccia intorno alle spalle del compagno per stringerlo a sé e gemette quando le mani dell'altro afferrarono la sua maglia bianca in pail tirandola con forza per sfilarla dai pantaloni da neve. Immediatamentene l'ex-pilota di Wing gli coprì le labbra con le sue e intensificò molto il bacio quando l'altro ragazzo emise un mormorio di piacere non appena sentì le mani di Heero scivolargli sul petto. Al terzo gemito che il giovane giapponese tentò di acquitare con un bacio Duo cominciò ad avere qualche sospetto; socchiuse un attimo gli occhi per vedere il ragazzo sopra di sé e si accorse che era stranamente silenzioso. Solitamente in circostanze simili anche lui si lasciava andare ai suoi mormorii. Inarcò le sopracciglia, ma quando sentì le mani di Heero scivolargli sui pantaloni i suoi occhi ruotarono verso l'alto chiudendosi di nuovo e lui decise di mettere da parte i suoi timori; immediatamente andò in cerca della cerniera della tuta da sci di Heero per finire di abbassarla e sfilargli del tutto l'ingombrante indumento che l'altro si era tolto solo per metà.

"Credo che ci metteremo una vita a toglierci questa roba!" mormorò Duo ridendo.

"Io non credo..." Heero sorrise maliziosamente e gli slacciò i pantaloni infilando una mano. Duo non poté trattenersi ed emise un singulto soffocato inarcando la schiena. Il letto cigolò lievemente e Heero tirò subito via la mano. "Sssh," sibilò avvicinando le labbra a quelle del compagno.

Duo aprì di scatto gli occhi fissandoli su Heero e il cuore gli saltò un battito. "Non posso crederci..." disse e con forza spinse via il ragazzo da sé alzandosi seduto.

"Che ti prende?" chiese Heero.

"Cosa prende a me?! Che ti prende a te?!?" Questa volta Duo parlò con un tono molto più alto rispetto a quello che aveva tenuto durante tutta la discussione precedente. Vide Heero che istintivamente alzò le mani per fargli cenno di abbassare la voce e notò che i suoi occhi ruotarono per un istante verso la parete a cui era poggiato il letto. Duo si voltò di rimando e si ricordò che al di là di quel muro c'era la stanza di Relena. Immediatamente tornò con lo sguardo su Heero e i suoi occhi non poterono tacere la rabbia e l'offesa. L'ex-pilota di Wing, in ginocchio sul letto accanto a Duo, se ne accorse e sospirando chinò il capo per sfuggire a quello sguardo; confuso passò una mano tra i capelli castani.

"Duo..."

"Questo è veramente troppo, Heero!" Si alzò riallacciandosi i pantaloni. "Volevi che lei non s'intromettesse più tra noi, be' complimenti! Ci sei proprio riuscito!" S'incamminò verso la porta ma poi di scatto si voltò e tornò indietro rosso in viso per la rabbia. "Non voglio essere condizionato da sua maestà anche quando siamo soli! Se vuoi stare con me allora STAI-CON-ME!! Non cambierò il mio modo di fare l'amore e poi... poi... accidenti Heero! Oltretutto sei tu che hai cominciato!!"

"Lo so, ma... potremmo andare in camera tua..."

Duo spalancò gli occhi. "Tu proprio non mi ascolti, vero Yuy?" Heero lo guardò perplesso, solitamente il compagno lo chiamava per cognome solo per scherzo ora invece, a giudicare dal tono aspro ed offeso, l'aveva usato per avere tutto il distacco possibile. Il giovane da L1 balbettò non sapendo cosa dire, si era reso conto che il suo comportamento aveva veramente ferito Duo, ma d'altro canto non voleva che ciò che stesse accadendo tra loro si sentisse anche nella stanza vicino, sarebbe stato il modo peggiore per farlo sapere a Relena e a che sarebbe servito aver mascherato tutto fino ad allora?! Alzò un po' il capo. Duo era ancora in piedi davanti a lui aspettando una sua reazione ma, poiché non ce ne furono, sbuffò e di nuovo s'incamminò verso la porta.

"A-Aspetta..." richiamò Heero, scese velocemente dal letto ma i pantaloni della tuta, non più tenuti su dalla cerniera chiusa, gli scivolarono giù per le gambe ed egli, inciampando, cadde a terra; nello stesso istante Duo uscì dalla stanza e si chiuse di botto la porta alle spalle. "Questo è ridicolo..." brontolò il giovane giapponese steso a terra sollevandosi un po' sui gomiti, se le sue intenzioni erano state quelle di sistemare le cose tra sé e Duo allora Missione Compiuta era proprio l'ultima frase che poteva dire.

*****

Quella sera Duo fece fatica a mantenere la sua facciata allegra durante e dopo la cena. Scherzò e rise come il solito, ma a volte si estraniava e mangiò poco e niente. Tentò di evitare lo sguardo dell'amico ma più il tempo passava più si sentiva male a stargli lontano. Heero era come una droga per lui e non ne poteva fare a meno. Il suo stato di depressione raggiunse il culmine mentre stavano giocando ad un gioco da tavola tutti seduti intorno al massiccio tavolo di legno della sala da pranzo. Da più di dieci minuti non diceva una parola e ogni volta che il suo sguardo s'incrociava con quello di Heero, cosa inevitabile poiché stavano nella stessa squadra, la sua determinazione a tenerlo lontano vacillava e si sentiva ancora più abbacchiato. Alla fine sbuffando si alzò in piedi.

"Basta così per me, sono stanco!" disse cercando di riacquistare un tono allegro.

"Si vede, è un po' che non spiccichi una parola," commentò Wufei. Duo si strinse nelle spalle e senza dire altro se ne andò in salotto accostando la porta di vetro che divideva le due stanze. Stancamente si lasciò cadere su una delle poltrone davanti al camino e posò lo sguardo sull'albero che scintillava allegramente. Prese la sua lunga treccia tra le dita e cominciò a mordicchiarne l'estremità. Ma perché non poteva fare a meno di desiderare che Heero lo raggiungesse? Non faceva altro che farsi del male, tanto lo sapeva che l'altro sarebbe rimasto dov'era: seduto al tavolo accanto a Relena.

Duo chiuse gli occhi e sospirò profondamente, si sentiva in colpa per come aveva lasciato Heero quel pomeriggio e la cosa che lo infastidiva di più era che non avrebbe dovuto sentirsi così, avrebbe dovuto essere arrabbiato e offeso e invece tutto quel che riusciva a pensare era che lo voleva accanto, sul letto magari... e non importava quale, anche il suo sarebbe andato bene; l'unica cosa che contava era averlo vicino perché Duo l'amava, l'amava con tutto il cuore. Se solo anche Heero lo avesse amato! Per un attimo ebbe paura che la sua reazione del pomeriggio potesse avere l'effetto di allontanare per sempre il suo amante e questa idea gli fece male al cuore, procurandogli un doloroso senso di abbandono.

Strinse le braccia e le gambe al petto e trasalì quando sentì toccarsi una spalla. Heero! Pensò ma invece si trovò Quatre accanto che gli porgeva una tazza fumante.

"Cioccolata calda, ne vuoi?"

"Oh... grazie Quatre, ma..."

"Dai, prendila, non hai mangiato quasi niente a cena e oggi sei andato sullo snowboard per un sacco di tempo. Non ci credo che non hai fame."

Duo guardò prima l'amico e poi la tazza tra le sue mani e alla fine la prese ringraziando. Si volse un attimo verso la sala da pranzo e si accorse che stavano ancora tutti giocando. "Ti sei ritirato anche tu?"

"Già, mi ero stancato... tu e Heero non avete fatto pace da oggi, vero?"

"E' così evidente?"

"Decisamente," rispose Quatre sedendosi sul tappeto, strinse tra le dita la sua tazza di cioccolata e ne mandò giù un sorso. "Sempre per la discesa che hai fatto?"

"Mmh... no... diciamo che la situazione è progredita e abbiamo litigato per altro..."

"Immagino che discutere con Heero non sia affatto facile."

"Non è tanto il parlare che ci manca, quanto l'arrivare ad una soluzione."

"Ancora non vuole dire niente su di voi?"

Duo sospirò profondamente e poi chinò il capo facendo cenno di no.

"Non vuole proprio dire niente niente?!" continuò Quatre e l'amico sembrò rifletterci un poco.

"Mi ha promesso che parlerà a Relena dopo la conferenza di pace. Non vuole turbarla prima di un evento tanto importante."

"Non puoi dargli tutti i torti... e tu non sei disposto ad aspettare?"

"Umph... io sono disposto a fare tutto per lui..."

"Tranne che aspettare..."

Duo corrugò la fronte e alzò lo sguardo confuso per incontrare gli occhi acqua marina del ragazzo arabo. "Certo che posso aspettare! Dove vuoi arrivare, Quatre?"

"Da nessuna parte, sto solo cercando di capire il motivo per cui avete litigato."

"Il motivo per cui abbiamo litigato è che Relena è continuamente presente tra noi!"

"Solo in questi giorni, però. Era quasi un mese che non la vedevamo."

"Sì, lo so... ma... è Natale, Quatre! Non sai quanto ci tenevo a passare questi giorni con Heero e invece di averlo accanto mi tocca starmene buono buono a vedere la principessina che gli gira continuamente intorno e lui che non ha il coraggio neppure di... oh lasciamo perdere!!"

Quatre lo guardò sbuffare e poggiare, sconsolato, la testa su una mano. Per qualche secondo tacquero e l'ex-pilota di Sandrock sospirò fissando lo sguardo sulla tazza di cioccolata calda che aveva tra le mani. "Duo... credimi, ti capisco, so come sia dura aspettare e immagino quanto questi giorni fossero importanti per te, ma considera che almeno ora Heero si è deciso a rendere la vostra relazione ufficiale."

Duo sospirò profondamente e sembrò divenire più preoccupato e triste. "A dire il vero, Quatre... non sono certo che lo farà, è questo che mi rende tanto inquieto. Credo che mi stia dicendo così solo per farmi stare buono in questi giorni..."

"Oh cielo, Duo! Credi che Heero sarebbe capace di una cosa simile?!"

"Ultimamente Heero fa un sacco di promesse che riguardano Relena e che poi non mantiene... il serio problema è che non so se vuole veramente rendere ufficiale la nostra relazione, non ne è convinto e questo è evidente."

"Forse ha solo bisogno di un po' di tempo..."

Duo si morse le labbra indeciso se parlare. "Sono quasi tre anni che va avanti questa storia... quanto tempo gli ci vuole?" disse infine. Chinò stancamente il capo e sospirò. "A volte..." balbettò. "A volte ho paura che per lui la storia tra di noi fosse solo una necessità durante la guerra e un'abitudine adesso!"

"D-Duo... io... io non credo che... insomma dopo tutto questo tempo... se Heero ti ama..."

Il giovane americano si ritrasse immediatamente tornando a poggiarsi contro lo schienale della poltrona, nei suoi occhi comparve una tristezza che Quatre non poté non vedere. "Non mi ha mai detto che mi ama..." tagliò corto Duo e si accorse di tremare lievemente.

L'amico lo fissò senza parlare e poi confuso chinò il capo. "N-Non... non allarmarti troppo per questo... del resto Heero è... è un tipo che coi sentimenti non è molto capace e con le parole ancora di meno... il fatto che non te lo abbia mai detto non significa che non lo provi."

"Trowa te lo aveva mai detto?"

"Prima che rendessimo ufficiale la nostra relazione?" Duo annuì. "Solo una volta... e credeva non l'avessi sentito... vedi? Neanche lui è molto capace a mostrare i suoi sentimenti. Probabilmente anche Heero è così, sono molto simili quei due..."

"Mmh... spero tu abbia ragione..." per alcuni secondi tacquero, poi Duo chiuse gli occhi e riprese a parlare. "Sai una cosa Quatre... mi manca... anche se abbiamo litigato mi manca da morire. Accidenti, quando si tratta di quel... quello stupido senza cuore mi sembra di diventare una pappamolla!"

"Se vuoi un consiglio restare arrabbiati non serve a niente. Se hai accettato di aspettare allora non prendertela con lui se in questi giorni è così, un po' di pazienza farà passare meglio questo Natale ad entrambi."

"A volte, Quatre, vorrei avere la tua serenità," affermò Duo e lo disse con un sorriso perché lo pensava sinceramente.

Quella sera la prima ad andare a dormire fu Sally seguita subito da Wufei. Trowa si alzò dal tavolo e si affacciò nel salotto individuando Quatre seduto sul tappeto davanti al camino.

"Io vado a dormire," gli comunicò e Quatre si alzò dicendogli che l'avrebbe raggiunto subito, augurò a Duo buona notte e se ne andò salendo le scale dietro al suo amante.

Il pilota americano sospirò ed anche lui si alzò uscendo dal salotto. Relena e Heero stavano già salendo le scale.

"Vai a dormire anche tu, Duo?" domandò la ragazza voltandosi un attimo indietro. Il giovane da L2 guardò prima lei e poi Heero che giungeva davanti alla porta della sua camera.

"Sì... sono stanco... Heero..." chiamò tentennando un poco, aspettò che l'altro ricambiasse lo sguardo e poi continuò. "Ho ancora il tuo bagnoschiuma, vieni a prenderlo quando ti va."

Gli occhi di Heero sembrarono illuminarsi. "Mi ero dimenticato di averlo prestato a te. Vengo subito, così poi me ne vado a dormire anch'io, sono a pezzi! Buona notte Relena."

"B-Buona notte," ricambiò lei e un po' indecisa entrò nella sua stanza.

Duo non potè trattenere un sorriso per come il compagno si era sbarazzato della principessa, s'incamminò verso la sua camera assicurandosi solo per un attimo che Heero lo stesse seguendo. Una volta dentro, aspettò che il ragazzo giapponese lo superasse e poi si chiuse la porta alle spalle.

"Sai Heero, se non vuoi destare sospetti è meglio che non dai tutte quelle spiegazioni, non è da te!"

"Mmh... hai ragione," convenne ma poi tra loro calò il silenzio e per qualche istante si guardarono senza sapere cosa dire; c'era una tensione tangibile. "D-Duo," balbettò poi Heero. "Il bagnoschiuma l'ho ripreso due giorni fa."

"Lo so..."

"Devo presumere che non ce l'hai più con me?"

"Uhm... non lo so..."

"Duo?"

L'ex-pilota di Deathscythe sospirò e a grandi passi raggiunse il suo letto lasciandocisi cadere seduto sopra. "Certo che ce l'ho ancora con te!"

"Duo, mi dispiace ma non volevo che Relena lo scoprisse in quel modo. Sarebbe stato orribile, non credi?!"

"S-Sì, sì, lo so! E' che per me questo Natale era importante ed invece si sta trasformando in un incubo! Mi avevi promesso che saremmo stati bene qui e non è certo quello che sta accadendo!! Non posso starti vicino, Relena è sempre presente, io mi sento incatenato e... e non capisco perché vuoi aspettare fino a dopo la conferenza! Ecco! Finalmente l'ho detto!"

"E' questo che non va? Aspettare?"

"Esatto! O meglio, no... non è esattamente quello il problema."

"E qual'è?"

Duo tentennò, avrebbe voluto chiedere a Heero se gli aveva promesso di rendere la loro relazione ufficiale solo per farlo stare buono o perché voleva farlo sul serio e soprattutto perché lo desiderava sul serio. All'ultimo però il suo coraggio vacillò; aveva paura che mettere così il compagno alle strette e pressarlo con tutti quei dubbi avrebbe finito con l'allontanarlo e cosa peggiore era terrorizzato dall'idea che Heero potesse rispondergli che in realtà aveva troppi dubbi per dire a tutti quello che c'era tra loro e che non sapeva se voleva portare avanti quella storia. Il solo pensiero che Heero potesse dirgli che la loro relazione per lui era solo un'abitudine gli fece accapponare la pelle. Non voleva perderlo, senza di lui si sarebbe sentito completamente alla deriva.

"Perché aspettare? Ci vuole ancora un mese alla conferenza, Relena avrà tutto il tempo per riprendersi e poi non è che tu la stai lasciando... tra di voi non c'è niente, no?"

Heero corrugò la fronte confuso, ebbe la sensazione che Duo avesse deliberatamente cambiato discorso. "Certo che non c'è niente... voglio solo che stia tranquilla sino ad un avvenimento tanto importante."

"Ma..." la voce del ragazzo americano tremolò un poco. "Relena vive già molti avvenimenti importante e dopo la conferenza ne avrà certamente tanti altri a cui partecipare..."

"Che vorresti dire?"

Che non mi fido di te, Heero, né delle innumerevoli promesse che fai e che poi non mantieni, non avrebbe mai avuto il fegato di dirgli una cosa simile. "Ehm... parlerai davvero a Relena dopo la conferenza?" chiese invece e tenne basso lo sguardo per paura che l'altro potesse leggervi tutti i suoi timori e la sua sfiducia.

"Ti ho detto di sì."

Ma perché mi è così difficile crederti e stare tranquillo? Perché non so cosa provi per me, ecco perché! Se almeno tu mi dicessi cosa provi, se solo mi amassi... allora sì che mi sentirei sicuro. Vorrei chiederti se mi ami, Heero, ma non ne ho il coraggio. Dannazione! Sono un codardo! Ho troppa paura di sentirti dire che non mi ami, troppa paura di metterti davanti a qualcosa su cui non vuoi riflettere perché per ora questa abitudine ti sta bene! Anche se pensi che sia solo un'abitudine io ti voglio con me! Non voglio perderti!

Heero si chinò un poco, Duo aveva poggiato il viso sulle mani ed era rimasto stranamente silenzioso. "A cosa stai pensando ora?"

L'altro ragazzo sollevò di colpo la testa e i suoi occhi sembrarono luccicare più del solito. Lacrime? Si chiese Heero, ma non fece in tempo ad indagare poiché Duo riprese subito a parlare. "Pensavo che non mi piace litigare con te..."

"Neanche a me Duo."

"Allora non farmi più promesse che poi non mantieni. Vuoi stare con Relena? Ok, ma non illudermi, questa attesa è già fin troppo difficile così com'è."

Heero annuì lievemente, si avvicinò all'amico e poi si sedette accanto a lui poggiandosi coi gomiti sulle ginocchia; chinò il capo e subito dopo lo volse verso Duo. "Tu lo sai che io non voglio stare con Relena, vero?"

"Sì... e tu sai che non voglio sentirmi messo da parte. Io ho accettato di aspettare e di non metterti nei casini con Relena ma tu non devi più mettermi da parte, per nessun motivo al mondo. Non farmi più sentire una nullità per te."

"E'... è così che ti ho fatto sentire? Una nullità?!"

"Già... ieri con l'albero e oggi a sciare."

"Mi dispiace..." balbettò Heero, un'espressione di sincero rimorso sul volto. "Non accadrà più, te lo giuro."

Un'altra promessa, pensò Duo. Elargì un sorriso tirato ed insicuro con il quale tentò di mascherare il suo reale stato d'animo, subito dopo chinò il capo guardandosi le mani che si contorcevano l'una nell'altra. Non riesco a crederti, Heero, ma non è possibile andare avanti così... devo fidarmi di te, altrimenti che razza di relazione sarebbe la nostra? E poi cos'altro posso fare se non crederti? Lentamente rialzò il viso e questa volta gli sorrise con più sincerità. Ok Heero... stiamo a vedere, ma non deludermi ancora perché non posso continuare a darti altre possibilità all'infinito.

"Mi fido di te," gli sussurrò infine e Heero gli cinse le braccia intorno alle spalle per stringerlo a sé, Duo ricambiò immediatamente l'abbraccio nascondendo il viso contro il collo dell'amico ed ebbe l'impressione che tutto tornasse come doveva essere, o quasi.

"C-Che ne dici?" mormorò il giovane dalla lunga treccia dando un bacio sul collo al compagno ad ogni parola che diceva. "Da qui Relena non ci sentirà... abbiamo già testato questa stanza ieri notte, no?"

Heero sorrise e lentamente spinse Duo indietro per farlo stendere sul materasso. "Tu cerca di non essere troppo rumoroso!"

"Be'... questo dipende da te!"

Risero e tornarono ad abbracciarsi stretti e da quel momento si staccarono solo lo stretto necessario per sfilarsi i vestiti.

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Alle due di notte Heero era ancora sveglio, poggiato su un fianco teneva tra le braccia Duo che gli premeva la schiena contro il petto. Il capo poggiato contro quello del compagno, i cui lunghi capelli gli facevano da cuscino; ogni volta che facevano l'amore non riusciva a resistere alla tentazione di sciogliergli quella treccia. Duo si era addormentato già da un poco, il suo respiro lento e profondo gli assicurava che stava passando una notte tranquilla priva di incubi. Spesso erano tormentati da brutti sogni riguardanti la guerra, ma raramente accadeva quando dormivano insieme; era come se l'uno riuscisse a scacciare le paure dell'altro.

Heero sospirò e lo baciò per l'ennesima volta sul capo accarezzandogli dolcemente i capelli. Avrebbe dovuto andarsene in camera sua per non rischiare di addormentarsi lì, ma proprio non ce la faceva ad alzarsi, avrebbe dovuto sfilare il braccio da sotto il collo del compagno finendo certamente col svegliarlo; a parte questo, comunque, non voleva andarsene. Gli piaceva stare così, gli piaceva stringere Duo tra le braccia ricordando quello che avevano fatto poche ore prima, gli piaceva sentire il suo respiro e il suo battito cardiaco, quei piccoli movimenti che a volte faceva nel sonno e i capelli tra le sue dita, il contatto della loro pelle e il calore che quella presenza gli dava.

Aver litigato con Duo gli aveva fatto sentire quanto potesse essere insopportabile il distacco. Si chiese se questo fosse amore. Forse ancora non riusciva a capire se amava il ragazzo tra le sue braccia, ma certamente sentiva di non poterne fare a meno. Che fosse solo un'abitudine? Avrebbe voluto avere qualcuno con cui parlarne, qualcuno che gli spiegasse come interpretare i suoi sentimenti perché nessuno glielo aveva mai insegnato prima. Sfortunatamente non poteva parlarne con nessuno... forse Trowa avrebbe potuto aiutarlo, ma non se la sentiva di condividere i suoi pensieri neppure con il suo amico.

Heero sospirò di nuovo. Solo poche ore prima, mentre stavano facendo l'amore, Duo gli aveva detto di amarlo almeno quattro o cinque volte di seguito suggellando ogni parola con un bacio da togliere il fiato e ogni volta Heero aveva sentito il cuore battergli più forte e la testa girargli, in quel momento era stato sul punto di rispondergli che anche lui l'amava ma aveva avuto paura di mentirgli e aveva preferito tacere. Temeva che sarebbe stata solo la particolare situazione a tirargli fuori quelle parole ed era un errore che proprio non voleva fare. Dopo un paio d'ore, però, le sensazioni che aveva provato mentre facevano l'amore erano ancora le stesse e ricordare Duo che gli mormorava nell'orecchie di amarlo gli faceva ancora battere forte il cuore e girare la testa. Forse, se si fosse deciso a dirlo anche lui, tutto sarebbe stato più semplice dopo. Premette le labbra contro i capelli morbidi del ragazzo tra le sue braccia e lentamente le mosse a formulare due semplici ma silenziose paroline. Ti amo. Non era stato difficile, ma la paura e l'indecisione che gli lasciarono nell'animo lo scossero profondamente. Aveva davvero bisogno di parlare con qualcuno!

Istintivamente Heero strinse Duo più forte a sé come se la sua dannata indecisione potesse portarglielo via, lo baciò di nuovo sul capo e poi chiuse gli occhi tentando di riflettere su ciò che gli stava accadendo e su ciò che provava per il suo compagno; ma in breve la stanchezza ed il sonno finirono col prendere il sopravvento e lui si addormentò esausto.

Continua...

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