Gutta cavat lapidem

Disclaimer: Tutti i personaggi tranne uno appartengono a J. K. Rowling.  

Note dell'autrice: A) Le frasi in corsivo sono in  lingua italiana (tenete presente che Draco & co. dovrebbero parlare Inglese) B) La Victoria Cross è la più alta decorazione al valor militare Inglese, istituita dalla Regina Vittoria (da cui prende il nome) e di solito assegnata alla memoria. Cosa c'entra tutto questo? C'entra, c'entra…

Mi chiamo Josephine Rowland e sono una strega. Un paio d'anni fa mi recai in visita dalla mia nonna paterna e…Beh, ebbi uno strano incidente. Sapevo che mia nonna viveva a poche miglia da un villaggio chiamato Hogsmeade, così, poiché mi trovavo da quelle parti per lavoro (io sono mezza francese e vivo e lavoro a Marsiglia), pensai bene di andarla a trovare e poiché ho sempre detestato viaggiare con la Polvere Volante, mi misi alla guida della Mini che avevo affittato e partii. Viaggiai quasi tutto il giorno: verso le nove di sera, mentre guidavo lungo una sperduta strada di campagna, alla luce dei fari vidi un ragazzo che camminava sul ciglio della strada qualche metro davanti a me. A causa dell'oscurità andavo molto piano, così mentre gli passavo accanto notai che sembrava molto giovane, fin troppo per poter andare in giro da solo in un posto isolato come quello. Così mi fermai e tirai giù il finestrino: Ehi, ti serve un passaggio? gli chiesi quando mi passò vicino. Sì, grazie mi disse aprendo lo sportello e salendo a bordo. Forse possiamo esserci utili a vicenda gli dissi Non sono molto pratica di questa zona e dovrei arrivare ad un paese nelle vicinanze…. Sta andando a Hogsmeade? mi chiese. Sì, certo, come fai a saperlo? domandai stupita. Questa è la strada che porta a Hogsmaede e un Babbano non potrebbe mai percorrerla. Ah, già, certo dissi non del tutto convinta. Cominciammo a chiacchierare e, mentre parlavamo, non persi occasione di studiarlo attentamente. La bassa statura e la corporatura minuta mi avevano inizialmente fatto pensare ad un ragazzino, ma a guardarlo da vicino si capiva che era più grande: doveva avere circa sedici anni. La sua pelle era d'un bianco latteo e i suoi capelli talmente biondi che sembravano fatti con la luce della luna, ma fu lo sguardo che aveva negli occhi grigi venati d'azzurro, simili a due pozze di mercurio liquido, ad attirare la mia attenzione. Viaggiammo per tre quarti d'ora circa, finché improvvisamente il mio compagno di viaggio interruppe le nostre chiacchiere: Ecco, siamo arrivati. Mi guardai intorno: esclusa la porzione di strada illuminata dai fari, tutto il resto era avvolto nell'oscurità. Distinguevo appena le forme scure degli alberi. Laggiù mi disse indicando un punto imprecisato. Strinsi gli occhi cercando di vedere qualcosa, ma non vidi altro che un prato appena illuminato dalla luce della luna. Sei… iniziai voltandomi verso di lui, ma la voce mi morì in gola: era svanito. Inchiodai bruscamente e scesi dall'auto: mi guardai intorno, ma non vidi nulla. Era come se non fosse mai esistito.

Dieci minuti dopo arrivai in paese. Anziché proseguire per andare da mia nonna, mi fermi ai tre Manici di Scopa: avevo assolutamente bisogno di qualcosa di caldo e forte. Rosaura, la figlia di Madama Rosmerta, mi servì un bel bicchiere di idromele aromatizzato e io ne approfittai per chiederle del ragazzo che avevo incontrato: pensavo si trattasse di uno degli studenti della scuola vicina, Hogwarts. Rosaura aggrottò la fronte, cercando di concentrarsi: No, non c'è nessun ragazzo che corrisponda alla descrizione…Voglio dire, ce n'era uno, ma è stato tanti anni fa… scosse il capo e tornò dietro la bancone. Presi un sorso del liquido ambrato che avevo nel bicchiere e proprio in quel momento mi si avvicinò un uomo anziano, dai capelli bianchi come la neve e vispi occhi grigi. Mi scusi, signorina, ma non ho potuto fare a meno di sentire quello che stava raccontando a Rosaura…. Lei conosce quel ragazzo? lo interruppi Può dirmi dove posso trovarlo?. Il vecchio distolse lo sguardo: Sì, lo conosco…da molti, molti anni. Eravamo a scuola insieme, a Hogwarts. Spalancai gli occhi: Ma…ma come…. Come è possibile? Mia cara,  al contrario di me, lui non può invecchiare. I fantasmi non invecchiano. Mi ci volle qualche secondo per comprendere appieno quello che aveva detto. Dia retta a me… mi disse il vecchio con voce gentile Non deve preoccuparsi per lui. Portò due dita alla tesa del cappello e fece per andarsene, ma io lo fermai: Aspetti!. L'uomo mi guardò incuriosito: Lei…Lei ha detto che lo conosceva… annuì pensieroso Vorrebbe…se non le dispiace…parlarmi di lui? Chi era? Cosa gli è successo?. Il vecchio mi guardò stupito: Davvero le interessa questa vecchia storia?. Annuii decisa. Lui scosse le spalle: Come vuole. Si sedette al tavolo con me e ordinò un bicchiere di Burrobirra. Il suo nome… cominciò …era Draco. Draco Malfoy. Malfoy…Non era mica…?. Sì nei suoi occhi comparve un'ombra dolorosa Era il figlio di Lucius Malfoy. E quella, mia cara, fu la sua dannazione….. Il vecchio cominciò a raccontare. Questa che segue ora, è pressappoco storia che lui mi ha narrato.