SECONDO ANNO

Mentre i ragazzi prendevano posto ai tavoli, la Sala Grande era scossa da mormorii e sussurri: Avete sentito di Harry Potter e Ron Weasley? …Su un'auto volante! Incredibile! Ma come avranno fatto? Io l'ho vista arrivare, davvero! È sbucata dalle nuvole come un missile!. Ehi, Blaise, hai sentito? chiese Orson Derrick avvicinandosi all'amico. Di Potter e Weasley? E come no, tutta la scuola ne parla! No, non di loro…. Blaise si voltò a guardarlo: era molto pallido e teso. Si tratta di… indicò con gli occhi Draco Malfoy, che sedeva dall'altra parte della tavola Mi hanno detto che ha intenzione di presentarsi per le selezioni di Quidditch. Che cosa?! esclamò Blaise attirandosi gli sguardi stupiti di un paio di ragazze del quarto anno che sedevano lì vicino. Ma non può farlo! aggiunse ancora sconvolto tentando di tenere bassa la voce. Derrick fece una smorfia: L'ha già fatto. Dobbiamo impedirglielo a qualsiasi costo! E come? Sabotandogli la scopa? Dandogli una botta in testa? Derrick abbassò la voce Ricordati che se sfiori un solo capello a lui, ti tiri dietro Lucius Malfoy…E non è il tipo d'uomo con cui vorrei avere a che fare. Blaise  si rabbuiò: Quindi…Non ci resta che sperare che non passi, o in caso contrario… Le nostre probabilità di vincer la Coppa del Quidditch e quella delle Case si ridurranno a meno di zero completò Derrick prima di venire zittito da un Prefetto: il Cappello Parlante aveva già cominciato la sua canzoncina.

Più avanti, a quello stesso tavolo, anche Draco Malfoy non ascoltava la canzone: pensava a Blaise ed Orson. I suoi vecchi compagni di scuola. Li aveva visti parlare fitto fitto e non aveva bisogno di lambiccarsi molto il cervello per capire di cosa stavano parlando. Voci lontane gli riempirono la testa e non poté soffocare il brivido che gli scosse il corpo. Per la prima volta dopo tanto tempo si ritrovò a pregare: Signore, ti prego… pensò Tutto ma non quello. Ti prego, fa che non accada di nuovo…Non potrei sopportarlo. Ma la preghiera non gli fu di alcun conforto: sospirando, si concentrò sullo smistamento. Anziché fissare il ragazzino seduto sullo sgabello (non lo faceva mai: si ricordava troppo bene com'era stato per lui…Come si era sentito contorcere lo stomaco di fronte a tutti quegli occhi che lo fissavano…la sua preghiera silenziosa di finire a Serpeverde, altrimenti chi l'avrebbe sentito suo padre…) fece scorrere lo sguardo su e giù lungo la fila dei ragazzini in attesa: sorrise comprensivamente alle loro espressioni spaventate. In un certo senso, stare lì seduti a guardarli lo faceva sentire più grande, ma contemporaneamente non poteva fare a meno di interrogarsi sul futuro di ciascuno di loro. Il suo sguardo venne attirato da una ragazzina dai lunghi capelli castani scuri leggermente mossi e gli occhi viola: sembrava meno nervosa e agitata degli altri,  ma si vedeva che stava facendo un grosso sforzo per dominare al meglio i suoi nervi. Chissà in che casa andrà a finire… pensò Draco mentre Ida Barton si univa al tavolo dei Corvonero. Lo smistamento proseguì, ma Draco lo ascoltò solo a metà: continuava a tenere gli occhi fissi su quella ragazzina. Ogni volta che veniva chiamato un nome femminile, tratteneva il respiro aspettando di vederla farsi avanti, ma restava sempre ferma al suo posto. Infine, dopo Brian Cromwell (Grifondoro) la McGranitt chiamò forte: Cross, Victoria e la ragazzina occhi-viola avanzò decisa verso il Cappello Parlante. Mentre questo le veniva calato sulla testa, la vide serrare le mani sulla gonna dell'uniforme. Dopo una manciata di secondi, il cappello urlò: Serpeverde e la ragazza si diresse al loro tavolo sorridendo cordiale. Andò a sedersi proprio di fronte a lui: Ciao esordì con una voce squillante come una campana e con un lieve accento straniero Io sono Victoria Cross…Ma immagino che tu l'abbia sentito…. Avrebbe dovuto essere sordo per non sentirlo si intromise Pansy Parkinson. Draco le lanciò un'occhiataccia e Pansy si tirò indietro: era il tipo di occhiata che le diceva che si era spinta troppo in là. Per qualche strano motivo, quella ragazza lo incuriosiva. Piacere di conoscerti. Io sono Draco Malfoy studiò attentamente il volto della ragazza in attesa di una qualsiasi reazione, ma non ne vide alcuna. Non sei di queste parti, vero? chiese allora riferendosi anche al suo strano accento. Victoria annuì: Sono nata e cresciuta in Italia: i miei genitori lavorano lì, ma hanno preferito mandarmi ad Hogwarts perché potessi ricevere "un'educazione tipicamente Inglese" disse parlando con un tono nasale volutamente esagerato. Draco rise leggermente: quella ragazzina gli era inspiegabilmente simpatica, il che era piuttosto strano considerando che non aveva mai trovato nessuno veramente simpatico, forse il professor Piton…Ma con Victoria era diverso. Inspiegabilmente diverso.

Dopo un primo, promettente inizio, i rapporti tra i due Serpeverde si raffreddarono all'improvviso quando Victoria vide come Draco si comportava nei confronti delle altre persone e udì i suoi commenti acidi. Non riusciva a capire questa improvvisa trasformazione. Da parte sua, Draco non aveva molto tempo per preoccuparsi di Victoria: era troppo impegnato ad esercitarsi in vista delle selezioni per la squadra di Quidditch. Non era l'unico a preoccuparsi per la selezione: Blaise Zabini e Orson Derrick lo erano ancora più di lui. Una sera, nel dormitorio, Zabini lo mise metaforicamente con le spalle al muro: Si dice che tu voglia partecipare alle selezioni per ottenere un posto in squadra sibilò a bassa voce Voglio sperare che non sia vero…. E anche se lo fosse? replicò Draco battagliero È mio diritto. Non ti è bastato farci perdere l'anno scorso? Vuoi ripetere l'impresa anche quest'anno? ringhiò feroce. Te l'ho già detto: non-è-stata-colpa-mia. Vedi di ficcartelo in quella zucca dura e di lasciarmi in pace!. Non lo farò! Tu… ruggì afferrandolo per un braccio Tu sei un pericolo pubblico e non ti permetterò di rovinare anche questa Casa!. Oh, scusa se esisto! replicò furente Draco liberandosi dalla sua stretta e dirigendosi verso la porta. Giunto sulla soglia si voltò: Non sono io a rovinare questa casa, Zabini… scandì con voce colma di rabbia e veleno …Bensì gli idioti superstiziosi come te!. Fa come ti pare… mormorò minaccioso Blaise Ma Derrick non ti lascerà entrare nella squadra di Quidditch. Draco era già lontano. Irritato e ferito dall'atteggiamento dei suoi due compagni di Casa, si allontanò dalla Sala Comune e prese a vagare per il castello senza una meta precisa: tutto quello che contava era andare via da lì, non importava dove. Miracolosamente, non trovò la strada sbarrata né da Gazza né dalla sua odiosa gatta. Lungo un corridoio sentì Pix che avanzava a balzelloni e, per non finirgli dritto dritto tra le braccia (Ci mancherebbe solo più quello aggiunse mentalmente), preferì riparare nel corridoio più vicino. Si trovava al quarto piano, in un corridoio polveroso su cui si aprivano molte aule vuote. Il pavimento era coperto da uno spesso strato di polvere e i suoi passi risuonavano lungo le pareti vuote in maniera sinistra: il tutto formava un quadro piuttosto desolante. Si fermò per guardarsi attorno quando improvvisamente udì uno strano rumore…C'era qualcuno in una delle classi. Pensando ad una coppietta di ragazzi più grandi in cerca di intimità, si voltò e fece per andar via poiché in quel momento non se la sentiva proprio di dar fastidio a qualcuno, nemmeno a Potter e compagnia bella. Il suono si ripeté, questa volta più forte: sembrava un singhiozzo non più trattenuto, come di qualcuno che stesse piangendo….Che Mirtilla Malcontenta abbia abbandonato il suo gabinetto? si chiese No…Piuttosto improbabile. Il che voleva dire una sola cosa: un altro studente si era appartato per dare sfogo alla sua tristezza. Se fosse stato Harry Potter o se fosse appartenuto ad un'altra casa, si sarebbe precipitato nell'aula da cui provenivano i singhiozzi e avrebbe cercato di consolare lo studente, chiunque egli fosse, ma lui era Draco Malfoy e apparteneva a Serpeverde, indi per cui la cosa non lo riguardava. Appurato ciò non gli restava che andarsene, eppure a mezza via tornò indietro per chiudere a porta della classe da cui provenivano i singhiozzi: per quanto fosse stato contrariato dalla scoperta che qualcun altro aveva già occupato quello che sembrava il posto perfetto per nascondersi, poteva almeno evitare che qualcun altro disturbasse lo sfogo dell'altro studente. Si avvicinò alla porta della classe e fece per chiuderla, ma non poté evitare di lanciare una rapida occhiata all'interno e rimase letteralmente congelato dalla sorpresa: appoggiata con la schiena contro il muro, il volto seminascosto tra le ginocchia, stava Victoria Cross. Draco, esitante, entrò nella classe e si avvicinò alla ragazza. Ehi mormorò quando le fu vicino. Victoria alzò il volto verso di lui: aveva gli occhi rossi e le guance rigate di lacrime. Che è successo? chiese sedendosi accanto a lei Che ti hanno detto?. Victoria lo fissò con i suoi occhi viola: C-come fai a…a… mormorò tra i singhiozzi. Ci sono passato anch'io prima di te disse piano Draco guardando il pavimento polveroso. Riportò lo sguardo sulla ragazzina al suo fianco: Allora, cosa è successo?. S-stavo andando a l-lezione e ho in-incrociato un gruppo di Tassorosso… disse cercando di frenare  singhiozzi A una di loro si è r-rotta la borsa e m-mentre raccoglieva i libri, io ho v-visto per terra il suo borsellino e..e l'ho raccolto….i-io volevo ridarglielo, te lo giuro, volevo solo…. Tranquilla mormorò Draco passandole un braccio attorno alle spalle Va tutto bene. Non ti sto accusando di niente. T-tu no, ma loro…loro sì! un altro accesso di pianto la interruppe N-non ho fatto a tempo a fare un passo che…che mi sono saltati tutti alla gola. D-dicevano che volevo rubarlo, che era una ladra, una schifosa Serpeverde…dicevano che della gente come me non ci si può fidare….. Lo so… disse piano Draco facendole appoggiare la testa contro la sua spalla …Lo so. Se sei un Serpeverde, è sempre così…. M-ma io non volevo rubarlo….. Draco scosse il capo:Non importa quello che vuoi fare…quello che importa è quello che devi fare. Io….Non capisco…. Draco sospirò: Victoria veniva da lontano, era una forestiera. Vedi… cominciò pazientemente Secondo la…beh, sì, chiamiamola pure "tradizione popolare", ognuna delle Case di Hogwarts si distingue dalle altre per particolari caratteristiche… cominciò a spiegarle come si distinguevano Tassorosso, Grifondoro e Corvonero …e poi ci siamo noi Serpeverde. Tu non lo sai, ma la nostra casa è famosa per aver prodotto il maggior numero di Maghi Oscuri che si sia mai visto. Quindi se ne deduce che i Serpeverde sono tutti una manica di delinquenti pronti a passare al Lato Oscuro…ho indovinato? disse piano Victoria. Draco annuì. Ma questo è un pregiudizio bello e buono! esclamò scandalizzata. Il cappello cosa ti ha detto quando te l'hanno messo in testa? chiese Draco. Diceva che vedeva ambizione, capacità di lottare, molti sogni da realizzare…e che a Serpeverde mi sarei trovata bene, avrei trovato altri come me…Io non sapevo nulla, così ho pensato che Serpeverde andava bene….e lui l'ha gridato forte. Ti sei messa proprio in un bel guaio, Torey mormorò Draco A Serpeverde molti hanno dei sogni da realizzare….Il guaio è che spesso restano sogni, perché quando la gente scopre che eri un Serpeverde, subito ti guarda con sospetto. Preferiscono i Grifondoro a noi perché nell'immaginario collettivo noi siamo il male e loro la cura. Per qualche istante nessuno disse niente, poi Draco mosse una mano ad accarezzare le guance di Victoria, asciugandole una lacrima superstite. Devi imparare ad essere forte, Torey. Essere un Serpeverde significa lottare, lottare sempre, contro tutto e contro tutti…Ogni giorno di scuola è una battaglia. Forse non siamo proprio amichevoli con quelli delle altre case, ma come oggi hai potuto sperimentare sulla tua pelle, neanche loro lo sono con noi le appoggiò una mano sotto il mento e la costrinse dolcemente a guardarlo negli occhi Se vuoi sopravvivere, devi imparare ad essere la più dura delle dure. Tu ci sei riuscito…a diventare il più duro dei duri, voglio dire. Draco distolse gli occhi e tornò a guardare il pavimento: Sono ben addestrato…. Chiuse gli occhi, mentre scene della sua vecchia scuola elementare gli tornavano alla mente. Draco…. la voce esitante di Victoria lo strappò ( o forse lo salvò) dalle sue riflessioni. Sì, Torey?. Mi stavo chiedendo se…se tu ed io potremmo…diventare amici. Draco sorrise leggermente: Beh…direi di sì. Victoria gli sorrise. Allora… disse Draco cambiando posizione Quali sono i sogni che vorrebbe realizzare, signorina Cross?.Beh…voglio diventare la prima donna Ministro della Magia. Draco si lasciò sfuggire un basso fischio: Ambizioso, come progetto…Ne hai altri?. Victoria cominciò a raccontare, dimentica dell'incidente con i Tassorosso. 

Giorni dopo, Derrick entrò trafelato in sala comune: per poco a Blaise non venne un colpo quando lo vide. Che ci fai qui? gli chiese andando a sedersi accanto a lui. Sono appena tornato da una punizione: ho avuto una ehm piccola discussione con i Weasley e la McGranitt ci ha beccati. Marcus ha detto che ormai potevo evitare di venire alle selezioni: a quest'ora avranno già finito. Questa non ci voleva! imprecò Blaise Forza, andiamo a vedere cosa è successo. I due uscirono di corsa dal sotterraneo senza accorgersi  che una ragazzina del primo anno seduta lì vicino a fare i compiti aveva casualmente sentito la loro breve conversazione: quella ragazzina era Victoria Cross. I due congiurati erano a metà strada tra il campo di Quidditch quando videro Marcus Flitt camminare euforico verso di loro: Ah, Derrick, ti stavo giusto cercando. Ti comunico in maniera ufficiosa che abbiamo un nuovo Cercatore!. Derrick sentì la fronte imperlarsi di sudore gelato ma riuscì a tirar fuori la brutta copia di un sorriso: Davvero, Marcus? E chi è?. Draco Malfoy, un ragazzo del secondo anno. Per poco Zabini e Derrick non svennero. Si avvicinò Adrian Pucey, uno dei Cacciatori: Avresti dovuto vederlo, Derrick! Quel ragazzo è un vero asso. Ne sono certo… replicò Derrick, il sorriso ormai ridotto ad un ghigno surgelato Marcus posso parlarti un momento?. Flitt lo guardò stupito: Sì certo…Warren, Adrian, Guthlac, andate pure avanti: vi raggiungo dopo… mentre Zabini, i due Cacciatori e il secondo Battitore si allontanavano, Derrick e Flitt presero a camminare nella direzione opposta, allontanandosi dal castello: Allora, che volevi dirmi? chiese Flitt dopo qualche istante. Si tratta di Malfoy… iniziò nervosamente Derrick Non credo che sia una buona idea prenderlo in squadra. Stai scherzando? replicò Flitt Quel ragazzo è un asso. Certo, forse non è bravo come il Cercatore dei Grifondoro, Harry Potter…Ma sono certo che può diventarlo. Non è questione di bravura… lo interruppe Derrick Il fatto è che il ragazzo porta una iella maledetta. Flitt socchiuse gli occhi e studiò il compagno di squadra come se non l'avesse mai visto prima: Stai dicendo che è una specie di sabotatore?. No, affatto…Ma quel ragazzo porta male, te lo assicuro. Andavo nella sua stessa scuola elementare, ti ricordi il St. Gwilym? Beh, poco dopo l'arrivo di Malfoy il preside è morto, tanto per darti un'idea…E a scuola hanno cominciato ad esserci ogni tipo di problemi, c'è stato persino un incendio…Poi viene a Hogwarts e per la prima volta in sette anni ci vediamo soffiare la Coppa delle Case sotto il naso da quegli spocchiosi di Grifondoro….Fidati, Marcus: quello lì è meglio se non gioca. Sbattilo fuori. Stupidaggini! Nessuno può portare fortuna o sfortuna…Sono solo superstizioni, roba da Babbani. Ma è la verità! si impuntò Derrick E te ne accorgerai se ti ostini a volerlo in squadra. Bah, non voglio più sentire queste idiozie, è chiaro, Derrick? Malfoy giocherà e basta con queste parole, Flitt cominciò ad allontanarsi. Te ne pentirai amaramente, Marcus! gli urlò dietro Orson. Marcus si girò a guardarlo: Piuttosto tu vedi di tenere il becco chiuso su questo…su questa sottospecie di malocchio, altrimenti sarai tu a pentirti. È chiaro, Derrick?. Chiarissimo ringhiò cupo il Battitore. Mentre avveniva questo dialogo, nel suo dormitorio un Draco Malfoy al settimo cielo scriveva a suo padre e a sua madre per comunicare loro la grande notizia. La porta del dormitorio si aprì e una ragazzina scivolò dentro: Ehi, Drac disse Victoria avvicinandosi. Ciao, Torey replicò il ragazzo alzando appena gli occhi dal rotolo di pergamena. Ho sentito che sei diventato il nuovo Cercatore…. Già replicò intingendo la penna nell'inchiostro. Victoria cominciò a guardarsi in giro con aria distratta. Avanti, Torey, sputa il rospo. Prego? Hai qualcosa che ti tormenta…avanti, dimmi ordinò voltando la sedia. Victoria si sedette sul letto più vicino, gli occhi fissi sul pavimento: Si tratta di un ragazzo del secondo anno, Blaise Zabini…E il battitore di Serpeverde, Derrick alzò gli occhi verso di lui Quei due ce l'hanno con te. Li ho sentiti parlare di sotto. Oh commentò Draco abbassando gli occhi. Victoria lo scrutò attentamente: Com'è che la cosa non ti sorprende?. Diciamo che sospettavo qualcosa…. Capisco…D'altro canto tu sei qui da più tempo di me…. Solo un anno È sempre più tempo. Calò il silenzio. Dopo qualche minuto, Victoria si rialzò in piedi: Meglio che vada, prima che qualcuno mi scopra nel dormitorio dei ragazzi Lo spettro di un sorriso increspò le labbra di Draco: Sì, meglio…Ehi, Torey?. La ragazza, che era già sulla porta, si voltò a guardarlo: Sì? Grazie per avermi avvertito. Oh, ma ti pare? il sorriso svanì dal volto di Victoria, sostituito da un'espressione accigliata Mi raccomando, Drac…Sta attento. E guardati le spalle. Lo farò annuì Ma non per quello che pensi tu… aggiunse a bassa voce appena ebbe varcato quella soglia.

Pochi giorni dopo, Orson Derrick entrò in sala comune e, dopo aver dato una rapida occhiata in giro, si avvicinò a Marcus Flitt, il quale era intento a studiare in un angolo: Hai visto Adrian? gli chiese. Flitt chiuse il libro: Sì, sta aiutando Draco a far pratica sul campo di Quidditch. Derrick rimase raggelato: Stai dicendo… articolò a fatica Che l'hai mandato da solo là fuori con Malfoy? Marcus sei… No, non sono impazzito, al contrario di te gli scoccò un'occhiata severa Quel ragazzo ha bisogno di fare pratica e voglio che con lui ci sia qualcuno che non ha paura di volargli accanto!. Marcus si riferiva ad un episodio accaduto alcuni giorni prima, al primo allenamento "completo" di Quidditch: Derrick aveva ricevuto l'incarico specifico di deviare i Bolidi diretti a Malfoy, per dargli un po' di respiro, ciononostante uno di quelli per poco non aveva gettato il nuovo Cercatore giù dalla scopa: scesi a terra, Marcus si era giustamente arrabbiato con lui, rimproverandogli che il Bolide non avrebbe colpito Draco se lui gli fosse stato vicino e Orson si era ostinato a ripetere che erano vicini, anche se sapeva benissimo che non era vero. L'ho detto e lo ripeto, Flitt: quelle scope che ti ha mandato il padre di Malfoy ti hanno fatto perdere la testa! Se ad Adrian succede qualcosa, io…. Per ora puoi anche risparmiare le tue minacce, Derrick: eccolo che arriva disse indicandogli il passaggio che portava alla sala comune. Adrian Pucey, un ragazzo del quarto anno, emerse da lì insieme a Draco. Com'è andato l'allenamento, Adrian? chiese Flitt. Magnificamente! esclamò il Cacciatore arruffando i capelli di Draco, che finse una smorfia di disgusto Questo ragazzo è maledettamente in gamba! Abbiamo buone speranze di battere il Grifondoro. Ottimo! commentò Marcus dando una pacca sulla spalla a Draco. In quel momento, gli occhi del Cercatore incontrarono lo sguardo gelido di Orson Derrick e il sorriso gli morì sulle labbra. 

La prima partita di Draco come Cercatore si concluse con una clamorosa sconfitta per Serpeverde: dopo essersi beccato una solenne strigliata da Marcus Flitt, il Cercatore scomparve ma nessuno si diede la pena di prendere nota del fatto o di andare a cercarlo. Beh…Non proprio nessuno: Adrian Pucey e Victoria Cross, ognuno all'insaputa dell'altro, girarono tutto il castello per ore cercando di trovarlo. Ma si trovarono prima loro, in un corridoio del secondo piano: non ebbero bisogno di parlarsi, bastò loro un'occhiata per capirsi al volo.Lo stai cercando anche tu, eh? Sì. Tu dalle gradinate non puoi aver sentito, ma Marcus è stato molto duro con lui… scosse la testa Non capisco…Due anni fa Terence Higgs, il vecchio Cercatore, ne ha combinata una anche peggiore nella partita contro i Corvonero e non se l'era presa così tanto…. Victoria strinse le spalle: Io continuo a cercarlo. Lo trovò tre quarti d'ora dopo presso la riva del lago. Ehi, Drac disse andando a sedersi vicino a lui. Ehi Torey rispose con la sua solita voce. Ti è passato? Adesso sì. Rimasero un po' in silenzio, poi Draco si voltò su un fianco per poterla guardare meglio: Perché sei venuta a cercarmi?. Che razza di domande rispose lei guardandolo stupefatta Perché sei mio amico, no?. Inspiegabilmente, quelle parole gli fecero riempire gli occhi di lacrime.

Quando cominciarono gli attentati, all'inizio tutti sospettavano che Harry Potter fosse l'erede di Serpeverde…Tranne Blaise Zabini e Orson Derrick: ogni volta che qualcuno cominciava a parlare degli attentati e del colpevole, istintivamente i loro occhi correvano a Draco Malfoy, il quale si sentiva la schiena continuamente trafitta da quelle occhiate accusatrici. Una sera, tornando Sala Comune da una punizione, trovò Draco seduto su un divano a fissare le fiamme che danzavano nel caminetto. Aveva fatto del suo meglio per mantenere il suo volto privo di espressione, tuttavia la profonda tristezza che provava in quel momento traspariva chiaramente da sotto la maschera. La ragazza si sedette con cautela al suo fianco e attese qualche istante prima di manifestargli la sua presenza: Ehi sussurrò pianissimo, facendosi appena sentire Va tutto bene?. Draco si voltò a guardarla: Perché non sei a letto? Non dovresti star fuori a quest'ora con quello che succede in giro…. Ero in punizione… rispose scrollando le spalle con aria di sufficienza, poi il suo tondi voce cambiò Che hai, Draco? Sei…strano. Strano come? Strao in un modo che non mi piace. Il ragazzo tornò a fissare il fuoco per qualche minuto, poi le rivolse nuovamente la parola: Tu chi credi che ci sia dietro?. Non ne ho idea rispose la ragazza abbassando gli occhi. Tu…tu non pensi che sia io l'Erede di Serpeverde, vero?. Victoria alzò gli occhi di scatto, sia per la domanda sia per il tono di voce con cui essa le era stata posta: Cosa? Certo che no! Perché dovrei pensare a una cosa simile? sbottò risentita. Perché sono un bastardo senza cuore che odia i mezzosangue e la mia famiglia è a Serpeverde da generazioni? Primo: tu non sei un bastardo senza cuore. Secondo: io detesto i Tassorosso ma nessuno mi ha accusata quando hanno steso quel tizio, come si chiama…Justin Fletcher, o roba simile. A te non stanno molto simpatici i non-purosangue: non che sia d'accordo, ma…E con questo? Non dimostra assolutamente nulla. Chi può pensare una cretineria del genere?. Indovina… mormorò tristemente Draco abbassando gli occhi. Zabini e Derrick. Esatto.Più un po' di gente sparsa per la scuola. Victoria andò a mettersi di fronte a lui e lo costrinse ad alzare lo sguardo: Io non credo che tu sia il pazzo omicida che c'è dietro a tutto questo, Draco. E come fai ad esserne così sicura?. Beh…Non sei abbastanza cattivo per esserlo. Chiunque lo creda non ti conosce nemmeno un po'. Si alzò e cominciò ad avviarsi verso il dormitorio femminile quando la voce di Draco la fermò: Credo che tu sia l'unica a pensare che io non sia "abbastanza cattivo per esserlo". Victoria si voltò: Allora significa che sono l'unica a conoscerti arrossì violentemente Meglio che vada. Buona notte, Draco. Sogni d'oro, Torey replicò lanciandole un mezzo sorriso. Quella breve conversazione aiutò Draco a sopportare meglio le occhiate grevi di Zabini e Derrick. Quando tutto fu finalmente finito…Anche allora, non smisero di guardarlo male. Draco cominciò a contare i giorni che mancavano al ritorno a casa: due mesi di fila a casa con sua madre e suo padre poteva anche reggerli, ma quelle occhiate erano più di quanto potesse sopportare. Erano un peso troppo grande perché potesse portarlo da solo e non aveva nessuno con cui condividerlo: i suoi unici amici – i suoi veri amici – erano Adrian Pucey e Victoria "Torey" Cross e non voleva rischiare di perderli. Erano tutto quello che aveva. Stancamente, riuscì a sopravvivere fino al giorno in cui salirono tutti sul treno che li avrebbe riportati a casa. Dopo aver goduto della sua compagnia per tutto il viaggio, si rassegnò a salutare Victoria sulla piattaforma del Binario 9 ¾ : Ci vediamo l'anno prossimo a Hogwarts disse Victoria euforica gettandogli le braccia al collo Non pensare a quei due… gli mormorò all'orecchio. Non lo farò la rassicurò sforzandosi di sorriderle. Mi raccomando, scrivimi chiese Victoria per la centesima volta almeno: normalmente, Draco avrebbe perso ala pazienza già alla sesta…Ma non con Torey. Lo farò. E tu…. Draco! li interruppe un'alta voce femminile: una donna bionda camminava verso di loro. Devo andare sospirò Draco avvicinandosi al suo carrello Salutami l'Italia. Lo farò. E tu ricordati di scrivere!. Draco la salutò con un cenno della mano e si avviò.