Preventer 5 – HEERO E DUO ARCH

by Ely

Capitolo 2

"Wufei! Arriva qualcuno!" avvisò Sally dal fondo del corridoio. Il giovane cinese fece cenno agli ostaggi di sbrigarsi e l'ultima decina di persone oltrepassò la porta della sala congressi riversandosi nel corridoio nella direzione opposta di Sally. Dall'altra parte Quatre li incitava a correre e li indirizzava in una stanza poco distante dove vi era il passaggio di sicurezza verso il basamento.

Wufei corse accanto alla dottoressa Poe ed insieme estrassero le pistole mentre con ansia guardavano gli ultimi ostaggi scomparire dietro l'angolo con Quatre e ascoltavano i passi sempre più vicini dei terroristi. "Due soldati, un ostaggio…" sussurrò Sally infilando in tasca il piccolo specchio col quale aveva potuto sbirciare al di là dello spigolo. Wufei annuì e si prepararono all'inevitabile, trattenendo il respiro.

La prima figura che oltrepassò l'angolo fu quella del ministro della difesa. Wufei lo afferrò per un polso e lo strattonò gettandolo a terra, poi come fulmini lui e Sally saltarono fuori dall'angolo piazzando un pugno violento in pieno viso ai due terroristi completamente colti di sorpresa. Quell'istante di totale disorientamento fu sufficiente ai due agenti dei Preventers che finirono i loro nemici con un preciso colpo alla nuca.

"State bene?!" domandò Quatre giungendo di tutta fretta, Sally e Wufei annuirono ammanettando i due uomini e il giovane biondo porse la mano al ministro Bugler per aiutarlo a mettersi in piedi. Il politico, a dir poco scioccato, si alzò a fatica e le sue gambe tremarono vistosamente. Non aveva mai visto nulla del genere. "Muoviamoci, una squadra di Preventers ci aspetta all'uscita del basamento al di là del giardino interno. Lì sarete al sicuro."

"Andate," disse Wufei mentre con Sally trascinava i due corpi nascondendoli in una delle stanze del corridoio dove avevano messo anche i due terroristi che erano stati posti a guardia degli ostaggi. Chiuse la porta a chiave e riprese a parlare. "Io cercherò Duo."

"Vengo con te! Dobbiamo trovare anche Trowa!" esclamò Quatre ma Wufei gli fece cenno di no.

"Pensa agli ostaggi."

"Con loro c'è già Sally!" ribatté l'ex-pilota di Sandrock. Da quando avevano saputo che Duo era stato prelevato dai terroristi, fremevano dal desiderio di andarlo a cercare.

"Non preoccuparti per me, me la so cavare bene!" intervenne la giovane dottoressa, afferrò il ministro per un polso e lo tirò con sé verso l'altro capo del corridoio. Per lei ora la missione si trasformava in una semplice passeggiata nel basamento del palazzo reale.

Wufei attese solo qualche istante per assicurarsi che la sua collega fosse arrivata sana e salva alla stanza che conduceva al passaggio sotterraneo e poi si volse verso Quatre e la determinazione che vide nei suoi occhi fu tutto ciò che gli servì per riprendere la difficile missione.

***

Dall'altra parte del palazzo, Trowa armeggiava già da qualche minuto con l'ordigno nucleare. Era una vecchia bomba di costruzione ormai obsoleta e di dimensioni piuttosto piccole: una scatola di un metro per 50 centimetri di base e altri 50 centimetri in altezza; comunque, era pur sempre una bomba nucleare e se fosse esplosa avrebbe fatto notevoli danni nonostante fosse stata così piccola. Renderla innocua non fu un problema per il giovane da L3; ad un meccanico capace come lui ci vollero solo pochi minuti per capire come operare e quali pezzi disattivare. Quando il led rosso sulla tastiera di comando della bomba si spense, assicurando che l'ordigno era stato disattivato, Trowa sorrise soddisfatto e attivò il trasmettitore.

Alla sua chiamata Noin rispose in un decimo di secondo.

"Ho disattivato la bomba," avvisò e la donna tirò un profondo sospiro di sollievo.

Oh ragazzi!! Siete meravigliosi!! Gli ostaggi stanno uscendo proprio in questo momento dal basamento, sani e salvi! Ora assicurati che la bomba non possa essere riattivata e poi contatta gli altri. Vi voglio fuori da lì immediatamente. Ora che non ci sono più pericoli, li costringeremo ad arrendersi. Chiamerò Heero, davanti al Gundam non potranno più opporsi.

"Ricevuto," confermò Trowa, spense il trasmettitore e cercò un modo per staccare un pezzo della tastiera di comando dell'ordigno nucleare in modo da impedirne un'ulteriore attivazione. Poi con cautela la spostò nascondendola nella stanza accanto dietro un grosso divano blu. Ovviamente ad una ricerca anche approssimativa sarebbe stata individuata subito, ma lui contava che i terroristi non avrebbero avuto il tempo per nessun tipo di ricerca. Gli ostaggi erano spariti, quindi tutto ciò che voleva era che credessero che fosse sparita anche la bomba. In questo modo avrebbe fornito quel poco di tempo in più che era tutto ciò che serviva ad Heero per prendere il controllo del castello tramite il suo mobile suit burattino.

***

A pochi chilometri di distanza un gigantesco robot di 16 metri si alzava in volo. Wing era entrato in azione.

***

Quatre e Wufei non avevano fatto che qualche decina di metri quando, improvvise, giunsero le voci concitate degli uomini che avevano occupato il castello. Le trasmittenti che i due ragazzi avevano sottratto ai terroristi tramortiti presero a gracchiare all'unisono e loro le spensero nascondendosi in una delle tante stanze proprio un istante prima che un gruppetto di tre soldati spuntasse dal fondo del corridoio.

"Ci hanno scoperto!" sussurrò Quatre, la voce carica di ansia mentre vedeva, attraverso la fessura della porta socchiusa, i terroristi che correvano lungo il corridoio oltrepassando la stanza in cui si erano riparati.

"Credo abbiano scoperto Duo e questo significa che hanno capito che io e Sally non siamo più stecchiti nell'atrio. Stanno andando a controllare gli ostaggi."

"Si alzerà un gran pandemonio!"

"Potremmo sparare e..."

"NO! Ricorda che hanno quella bomba e ora forse anche Duo."

"Perché Trowa non ci fa sapere niente?!?" brontolò Wufei.

"Io prego solo che non gli sia accaduto nulla."

"Io prego che sia lui che Duo siano ancora vivi!"

In quello stesso istante la voce di Trowa si udì forte e chiara nell'auricolare che, sia il ragazzo cinese che quello arabo, portavano all'orecchio. Quatre trasalì involontariamente e subito tirò un profondo respiro di sollievo mentre Wufei digrignò i denti in segno di disapprovazione, dimenticandosi della preghiera che aveva appena pronunciato.

"Barton!! Perché diavolo c'hai messo così tanto?!"

Scusate, ho dovuto disinnescare una bomba, rispose l'ex-pilota di Heavyarms, la sua voce monotona rese più incredibile la notizia. Per un attimo Quatre e Wufei si guardarono perplessi non sapendo se credere al collega o no.

"D-Dici sul serio?!" balbettò Wufei, mentre l'altro esclamava i suoi apprezzamenti per le grandiose capacità del compagno.

Sì, ed ho messo fuori combattimento altri tre terroristi.

"Che con i nostri quattro fanno 15 in tutto."

Ho contattato Noin, vuole che lasciamo immediatamente il palazzo, ora che Relena e gli altri sono in salvo e la bomba non è più un pericolo, circonderà il castello e li costringerà alla resa con l'aiuto del finto Wing Zero. Heero sarà qui a momenti."

"NO!" esclamò Quatre impallidendo, scambiò un rapido sguardo carico di preoccupazione con Wufei e riprese a parlare. "Duo non è con noi! E' nelle mani dei terroristi e temiamo che abbiano capito chi sia!"

Ci fu una pausa e per un istante tra di loro cadde il silenzio.

Forse è per questo che hanno cominciato a cercarsi con tanta urgenza tramite le trasmittenti. Credevo fosse per l'intervento di Noin...

"Dobbiamo trovarlo, potrebbe essere in pericolo!" disse Quatre con voce decisa, quasi da comando.

Wufei gli strinse una spalla nella mano e gli fece cenno di sì col capo. "Nessuno di noi ha mai pensato di abbandonarlo qui, ora calmati. Ascolta Trowa, alcuni terroristi sono venuti a controllare gli ostaggi, li seguiremo sperando che ci conducano dove hanno portato Duo. Intanto tu dirigiti verso la porta principale."

Ricevuto.

La comunicazione venne interrotta e Wufei fece cenno al collega di fare silenzio. I tre uomini ricomparvero nel corridoio correndo come forsennati coi fucili stretti in mano e le voci ansiose e cariche di preoccupazione. Un istante dopo il loro passaggio, i due giovani Preventers uscirono dalla stanza in cui si erano nascosti e presero ad andare nella loro stessa direzione.

***

"COSA CREDETE DI FARE, EH?!?" gridò il leader degli Epyon de Teros battendo la mano sulla scrivania sulla quale stava poggiato il video telefono. Il volto di Noin rimaneva imperturbabile. "PENSATE CHE STIAMO SCHERZANDO?!? RITIRATE SUBITO I VOSTRI AGENTI O GIURO CHE...!!"

"Ora stia calmo e mi ascolti!" esclamò Lucrezia Noin acquistando un tono forte ed autoritario. Era stupita dal fatto che quell'uomo l'avesse contattata con una simile richiesta, evidentemente qualcosa di cui non era a conoscenza era andato storto. "Il palazzo è circondato, non avete via di scampo. GETTATE LE ARMI!"

"NO!! GETTATELE VOI!! QUI STIAMO FACENDO SUL SERIO E SE NON FATE RETROMARCIA SUBITO IO AMMAZZO GLI OSTAGGI UNO PER UNO!! HAI CAPITO, BRUTTA STRONZA?!? UNO PER UNO!!!"

"GLI OSTAGGI SONO STATI LIBERATI!!" urlò l'ex-tenente di Oz.

"N-No..." sibilò Jacob del tutto preso alla sprovvista, scambiò una rapida occhiata con il compagno rimasto con lui nella stanza e subito tornò a guardare verso lo schermo del video-telefono. "CHE STUPIDAGINE E' MAI QUESTA?! CHI CREDE DI PRENDERE IN GIRO?!? E POI ABBIAMO ANCORA QUEL MALEDETTO ORDIGNO NUCLEARE E LO FACCIO SALTARE IN ARIA SE NON..."

"LA BOMBA E' STATA DISINNESCATA E PORTATA VIA!" gridò di colpo Lucrezia Noin. "PROVA A CONTROLLARE SE VUOI!! NON AVETE PIU' SCAMPO, NON VI RIMANE CHE ARRENDERVI!! USCITE DAL PALAZZO CON LE MANI IN ALTO!"

L'uomo dai capelli biondo platino impallidì improvvisamente, non poteva credere alle parole di quella donna, ma il suo sguardo sicuro e il suo tono deciso gli fecero correre un brivido su per la schiena. Immediatamente afferrò la sua trasmittente e tentò di contattare i suoi compagni a guardia della bomba. Non ricevette risposta. Scioccato tentò con quelli nella sala di controllo della sicurezza ed ottenne lo stesso sconcertante risultato. La porta alle sue spalle si spalancò e lui immediatamente alzò il capo verso i suoi uomini che tornavano dal giro di ricognizione.

"Gli ostaggi sono spariti..." sibilò uno di loro. "E non riusciamo a trovare gli altri dei nostri..." deglutì a fatica e il loro capo restò immobile per alcuni istanti, come scioccato. I prigionieri andati, quindici dei suoi uomini andati!! Ma cosa stava succedendo?! Com'era possibile che in meno di mezz'ora fosse accaduto un simile disastro?!? Strinse forte i pugni e vide che l'agente dei Preventers la guardava compiaciuta dallo schermo fluorescente. Una rabbia incontrollabile cominciò a montargli nel profondo dello stomaco. Era stata opera loro! Tutta opera loro!!

Il leader dei terroristi urlò ferocemente e con furia improvvisa afferrò il video telefono e lo scaraventò contro la parete mandandolo in mille pezzi. Per alcuni istanti si udirono solo i suoi violenti respiri, non riusciva a credere che il loro accuratissimo piano si fosse disintegrato così velocemente e senza che nessuno si fosse accorto di nulla. Possibile che quei maledetti Preventers fossero riusciti ad insinuarsi attraverso la sua rete di sicurezza in modo talmente oscuro, efficace e letale?! Chiuse gli occhi colto da una disperazione improvvisa. A svegliarlo da quel suo stato tormentato fu una leggera risatina sommessa che, inaspettata, giunse da un angolo della grande sala. Il capo degli  Epyon de Teros si volse lentamente, gli occhi spalancati e scintillanti del fuoco della follia. Raggomitolato sul pavimento, vide la figura sottile del ragazzino che aveva causato la loro rovina, con tutto quel che era successo si era quasi dimenticato di lui. Lo vide lottare per mettersi almeno in ginocchio mentre non smetteva di ridacchiare.

Faticosamente Duo sollevò il capo e sul volto pallido e sofferente aveva un leggero sorriso. "Non c'è niente che tu possa fare, ormai..." disse con voce bassa ma sicura. "Lucrezia Noin ha ragione, hai perso!"

L'uomo urlò di nuovo scagliandosi contro il ragazzo, Duo si fece improvvisamente piccolo serrando gli occhi e attese il colpo che per sua fortuna non si verificò. Un istante prima di raggiungerlo, infatti, uno dei suoi compagni bloccò il loro furioso capo spingendolo indietro. "Jacob!" esclamò "Facciamo come ha detto la donna! Hanno ragione, abbiamo perso ma almeno non ci faremo ammazzare!! Non c'è più nulla..."

"STA ZITTO!!!"

"Una squadra di Preventers sta già raggiungendo il giardino interno... ci sono addosso ormai, JACOB!!"

"TI HO DETTO DI STARE ZITTOOO!!" urlò l'omone biondo, si scrollò di dosso le mani del compagno e con violenza lo colpì al viso. Con occhi dilatati e feroci fissò gli altri quattro sfidandoli ad andare contro alla sua volontà. "Qui non si arrende nessuno, avete capito?!?"

***

Noin picchiettò distrattamente le dita contro il mento, ormai quei criminali erano alle corde ma ciò che ora le destava preoccupazione era il fatto che quel folle l'avesse contattata ordinandole di ritirare i suoi uomini. In cuor suo sperò che si fossero semplicemente accorti dell'improvvisa scomparsa dei corpi di Wufei e di Sally. La radio nel furgone altamente attrezzato gracchiò e la voce di Chang risuonò improvvisa; la donna attivò immediatamente la trasmissione.

"Wufei! Che sta succedendo?!" esclamò incapace di nascondere la sua preoccupazione. "Gli ostaggi sono fuori e Trowa ha disinnescato la bomba. Vi volgio fuori da lì immediatamente!"

Hanno preso Duo.

La giovane donna tremò sentendo divenire realtà il timore più grande che aveva avuto dal momento in cui il capo dei terroristi l'aveva contattata.

***

Nell'ampia sala al pian terreno del palazzo, Jacob, leader degli Epyon de Teros, fronteggiava ancora i pochi compagni che gli erano rimasti, sfidandoli a tirarsi indietro. Improvvisamente la stanza divenne buia quando un'ombra scura cadde sulla grande finestra; sembrò addirittura che fosse giunta di colpo la sera. Due degli uomini corsero verso l'ampia vetrata e ciò che videro li fece indietreggiare urlando terrorizzati. Il loro volto era bianco come la neve e i loro occhi colmi di disperazione. Davanti al grande palazzo troneggiava uno spaventoso mobile suite bianco blu e rosso; grandi ali metalliche gli spuntavano dalla schiena e tra le braccia stringeva un cannone laser.

"Là f-f-fuori c'è un... un Gundam. UN GUNDAM!!!" urlarono sentendosi attanagliare dalla paura.

Heero... sussurrò la mente di Duo mentre stancamente chinava il capo, si sentiva sull'orlo di cedere e stanco e spossato com'era non riusciva neppure a liberarsi dalle corde che gli stavano stritolando i polsi. La ricompensa che Sally gli aveva promesso avrebbe dovuto essere spaventosamente grande. Con un sospiro il giovane americano sorrise immaginando l'amico ai comandi di quello che non era altro che una stupida copia del potente Wing Zero e di nuovo si volse verso il capo di quella banda di stolti. "Ora sì che siete nei guai!" disse e lo pensava sul serio. Il suo compagno sarebbe stato in grado di polverizzare quel palazzo anche con un Gundam che il massimo che poteva fare era muoversi.

"IO NON RESTERO' QUI!! NON RESTERO' A FARMI AMMAZARE!!" gridò uno dei terroristi accanto alla vetrata, prese a correre verso la porta seguito anche dagli altri quatto e il loro leader li richiamò con voce tonante. Ogni sua parola si rivelò assolutamente inutile e, frustrato e reso folle dalla rabbia, l'uomo dai capelli platino afferrò la sua mitraglietta sparando all'impazzata verso i suoi compagni. Duo si gettò a terra raggomitolandosi mentre tre dei ribelli stramazzavano al suolo trivellati di colpi.

Al di là dell'enorme finestra la voce di Heero, resa metallica dal sistema di comunicazione del Gundam, tuonò con una forza incredibile. "SIETE CIRCONDATI!! USCITE CON LE MANI IN ALTO O NON ESITERO' A FAR SALTARE IN ARIA IL PALAZZO!!"

"Non metterlo alla prova. Credimi, te ne pentiresti!" esclamò Duo ancora steso a terra.

L'uomo, profondamente scioccato dall'evoluzione degli eventi, si mosse velocemente con una furia cieca verso il giovane americano. Lo afferrò per il bavero del giubbotto e lo issò di peso. "Non metterlo alla prova?!? SIETE VOI CHE NON DOVEVATE METTERE ALLA PROVA ME!" Lo strattonò con forza e Duo tremò sulle gambe inferme mentre l'omone lo spingeva bruscamente verso l'entrata principale del palazzo.

***

Wufei e Quatre si arrestarono di colpo quando nel castello rimbombarono violenti gli spari di una mitraglietta. Perplessi si scambiarono uno sguardo carico di preoccupazione e affrettarono il passo giungendo in breve nell'atrio del castello. Si arrestarono nascondendosi dietro una porta quando sentirono la voce urlante e furiosa del leader dei ribelli; si affacciarono con cautela e videro l'uomo che camminava a passi svelti verso l'entrata principale trascinandosi dietro uno stordito e traballante Duo.

Quatre trasalì portando una mano alla bocca mentre nel petto il cuore aveva preso a battergli più forte. Non voleva che qualcosa accadesse al suo amico! Vide Wufei annuire con un cenno del capo e si accorse che fissava un punto dalla parte opposta dell'ampio atrio. Il giovane arabo batté le palpebre e riconobbe Trowa semi nascosto da una colonna di marmo.

"Dobbiamo trovare un modo per liberare Duo," sussurrò il ragazzo dai tratti orientali.

Quatre annuì e poi attivò la sua trasmittente connettendosi rapidamente a quella di Trowa. "Dividiamoci," ordinò. "Cerchiamo di circondarlo."

Trowa annuì con un cenno del capo e in un istante scomparve lungo il corridoio alle sue spalle. Wufei e Quatre si scambiarono un'occhiata e poi anche loro si mossero dividendosi. Wufei tornò indietro mentre il giovane arabo avanzò cautamente nell'atrio, pistola in pugno e ginocchia piegate.

***

Jacob spalancò l'ampia porta principale del palazzo ed uscì facendosi scudo con il corpo del suo ultimo ostaggio. Giunto accanto ad una delle grandi colonne di marmo bianco, colpì Duo alla schiena costringendolo ad inginocchiarsi mentre lui cercava rapidamente riparo dietro alla colonna. Imbracciò il fucile e puntò la canna alla testa del ragazzo americano. Duo sollevò dolorosamente il capo e si trovò di fronte il maestoso Gundam e il suo cannone laser puntato verso di lui. Nonostante sapesse che era un'arma assolutamente finta, non poté fare a meno di sentire un brivido corrergli su per la schiena. I numerosi colpi ricevuti cominciavano ad avere la meglio su di lui, rendendolo debole e spaventato. Deglutì a fatica e guardò diritto verso la cabina di pilotaggio.   

Heero, dall'interno del gigante di gundanium, emise un singhiozzo di sorpresa e spalancò gli occhi quando sullo schermo comparve la figura sottile e traballante di Duo; il cuore gli saltò addirittura un battito quando il ragazzo fu costretto ad inginocchiarsi e quando la canna del fucile del terrorista gli affondò contro una tempia.

"E ORA STATEMI A SENTIRE!!" gridò improvvisamente il terrorista, rabbia, follia e disperazione nella sua voce. "VOGLIO CHE MI LASCIATE ANDARE! VOGLIO UN ELICOTTERO CHE MI PORTI VIA DA QUI! FARO' FUORI QUESTO RAGAZZINO SE NON MI FATE ANDARE VIA!!"

"NOIN!!" urlò Heero attivando la comunicazione con l'ex-tenente di Oz. Il volto della donna comparve con un flash in un riquadro in alto a destra. "Mi avevi detto che erano tutti in salvo!!"

Mi dispiace Heero, non lo sapevo, mi hanno avvisato solo un momento fa.

Heero emise un suono molto simile ad un ringhio di rabbia. "Dove sono gli altri?!"

Ancora nel palazzo, evidentemente non sono riusciti ad arrivare a quel pazzo prima che accadesse tutto questo.

"DANNAZIONE!!" gridò il giovane giapponese. Fissò di nuovo il suo sguardo su Duo e si accorse di star trattenendo il respiro. Più indifeso di così l'aveva visto una volta sola, quando lo aveva salvato dalla base militare di Oz sulla colonia C-102. Dopo un solo istante di esitazione, aprì di nuovo la comunicazione con l'esterno. "NON FARE STUPIDAGINI! ABBASSA IL FUCILE E NON TI VERRA' FATTO ALCUN MALE!!"

"TU NON HAI CAPITO!!!" fu l'immediata risposta del capo degli Epyon de Teros. "IO NON SCHERZO! NON HO PIU' NIENTE DA PERDERE! O MI LASCIATE ANDARE O GIURO CHE L'AMMAZZO! INTANTO ESCI DA QUEL GUNDAM!!!"

"STAI SOLO PEGGIORANDO LA TUA SITUAZIONE!! NON VEDI CHE NON HAI VIA DI SCAMPO?"

L'omone di nome Jacob aprì la bocca per rispondere ma improvvisamente scorse un rapido movimento alla sua destra e capì di non essere solo, evidentemente gli altri Preventers erano arrivati sino a lui e stavano solo aspettando il momento adatto per attaccarlo. Come uno schiaffo sul viso, lo colpì la raggelante paura di essere circondato.  

"Scacco matto..." sussurrò Duo con un leggero ghigno sul volto. Il terrorista sentì il panico attanagliargli la gola e con più violenza premette la canna del fucile contro la tempia del ragazzo.

"STAI ZITTO TU!!" gli gridò mentre il cuore aveva preso a battergli all'impazzata nel petto; per un istante si sentì la testa più leggera e subito dopo riprese ad urlare con tutte le sue forze. "USCITE!!! USCITE ALLO SCOPERTO O LO AMMAZZO QUI E SUBITO!! MI AVETE SENTITO? E TU VIENI FUORI DA QUEL MALEDETTO GUNDAM!!!!"

"SEI CIRCONDATO! ABBASSA QUELL'ARMA!!" tentò per l'ennesima volta Heero; il cuore quasi gli si fermò quando l'uomo strinse più forte il fucile tra le mani e premette il grilletto. Gli stessi Quatre, Wufei e Trowa si immobilizzarono impietriti ed il sangue si gelò loro nelle vene. Una scarica di proiettili esplose di colpo affianco al viso del ragazzo da L2. Il fragore lo rese momentaneamente sordo, la forte flashiata momentaneamente cieco e l'improvviso spavento momentaneamente incapace di respirare. I proiettili gli erano passati davanti al viso andandosi a schiantare con incredibile forza contro la colonna di marmo bianco dalla parte opposta del porticato. Duo tremò violentemente mentre nella cabina di pilotaggio Heero provò, per la prima volta nella sua vita, una paura quasi folle che lo lasciò sconvolto e scioccato per lunghi istanti.

"D-Duo..." mormorò e al di fuori del Gundam la sua voce apparve come un sussurro tremolante. Il ragazzo americano sollevò un po' il capo e il tremore gl'impedì di proferire alcuna parola. Le sue labbra si mossero appena a formulare il nome dell'amico, scambiando con lui quella silenziosa preghiera.

Quell'istante infinito terminò nel momento in cui Jacob, il leader dei terroristi, riprese ad urlare tornando a premere con forza la canna bollente del fucile contro la tempia del suo ostaggio. "AVETE CAPITO CHE FACCIO SUL SERIO?!?" gridò. "CONTO FINO A TRE! SE NON VENITE ALLO SCOPERTO GLI FACCIO SALTARE LE CERVELLAAA!! UNO... DUE..."

Duo chiuse con forza gli occhi mentre Heero ebbe la sensazione che il cuore gli venisse strappato dal petto. "NOO!" urlò premendo il tasto per l'apertura del portello della cabina di comando del falso Gundam. "ECCOMI!! Sto uscendo, STO USCENDO!! NON SPARARE!!!"

"Anche noi veniamo allo scoperto... non sparare!" esclamò Quatre avanzando nell'atrio del palazzo. Un istante dopo apparvero nel giardino anche Wufei alla sinistra del portico e Trowa dalla parte opposta. Tutti e tre erano pallidi in viso e con le mani bene in vista. Heero scendeva dalla cabina di pilotaggio, appeso al cavo nero che si stendeva lentamente mentre, dietro al Gundam, un gruppo di Preventers, tra cui Noin, Sally e la stessa Lady Une, assisteva impotente all'inaspettato evolversi degli eventi.

"Bene..." balbettò l'uomo dai capelli biondo platino, tremava leggermente ma era soddisfatto della sua vittoria e ora si  sentiva molto più fiducioso. Sicuramente sarebbe riuscito a scappare di lì illeso. "Ora avvicinatevi, cinque ostaggi sono meglio di uno!!" esclamò con tono baldanzoso e i quattro ragazzi presero ad avanzare lentamente.

Improvvisamente Duo scoppiò in una risata isterica e rumorosa. Il suo corpo tremava ancora e la sua voce vacillava un poco, ma, nonostante tutto, sollevò il capo verso Jacob e sorrise di più.

"Che diavolo ti prende?!?" gridò il ribelle, un terribile sguardo colmo d'ira sul volto. Gli altri quattro ragazzi si lanciarono rapide occhiate incerti su cosa stesse cercando di fare Duo, non capivano se aveva in mente un piano o se era semplicemente uscito di testa.

"Ti rendi conto che ti stai facendo accerchiare da quattro piloti di Gundam?!" disse e l'altro impallidì suo malgrado guardandosi intorno con gli occhi spalancati. "Ti stai scavando la fossa!"

"Sta zitto! Se fanno una sola mossa falsa li faccio secchi!"

"Prima ancora che potrai pensare di sparare ad uno di loro, gli altri tre ti avranno già disarmato a costo di strapparti le braccia!"

Il terrorista rabbrividì. "Smettila stai zitto!!" La momentanea fiducia che aveva acquisito nel bloccare i quattro ragazzi, stava velocemente scivolando via e di nuovo il panico si stava impadronendo della sua mente ormai prossima al cedimento. Non voleva morire! Lui voleva andarsene da lì con tutti i suoi uomini, un sacco di soldi e armi a volontà. Non era così che doveva andare! Duo sentiva la sua paura; il gesto assurdo di sparare ai suoi compagni poco prima era la dimostrazione che quell'uomo vacillava sull'orlo di una crisi di panico. Se i suoi amici fossero giunti tanto vicini, anche un minimo passo falso avrebbe fatto saltare i nervi a quel pazzo che non avrebbe certamente esitato ad aprire il fuoco. Uscire tutti e cinque vivi da lì, allora, sarebbe stata un'impresa impossibile e lui non poteva permetterlo. Duo era un pilota di Gundam e questo significava che, più che un ostaggio, in quel momento lui era in prima linea e doveva agire, nonostante avesse un fucile puntato alla testa. Tutto ciò che voleva fare era cercare di premere sulle paure dell'uomo prima che i quattro ragazzi arrivassero troppo vicino e sperare di fargli abbassare la guardia quel tanto che bastava da permettere agli altri di intervenire.

Spaventato dalle implicazioni del suo gesto, Duo volse leggermente il viso verso Heero e lesse preoccupazione nel suo sguardo. Abbi fiducia in me, amico... io ne ho in te e negli altri... "Ehi!" esclamò, poi, cercando di non far tremare la sua voce. "Non ti sto dicendo di non farlo! Sei tu il grande capo ora!! Prendili in ostaggio, a me fai un favore! Così ti fanno secco in un istante e io me ne torno a casa. Cominciano a farmi male le ginocchia!"

L'uomo ringhiò per la rabbia e strinse più forte il fucile tra le dita, ma il suo corpo aveva preso a tremare, il suo viso era in un bagno di sudore ed il suo respiro era ansioso. L'ex-pilota di Deathscythe sentì la canna dell'arma premergli di più contro la tempia e faticosamente mandò giù la saliva che gli si era bloccata in gola.

"Non prenderti gioco di lui, Duo..." sussurrò Heero scuotendo il capo per fare cenno al compagno di smetterla immediatamente.

Chiudi quella bocca, idiota! pensò Wufei. Non sei nella posizione adatta per tentare nulla!

Quatre deglutì mentre un brivido gli percorreva la schiena; si volse verso Trowa e lo vide avvicinare lentamente la mano alla pistola che teneva dietro la schiena. Si scambiarono uno sguardo e il giovane arabo annuì lievemente per assicurargli di essere pronto, anche lui cominciò ad andare in cerca della sua arma. Duo stava avanzando in un terreno pericoloso, ma se avesse continuato così, avrebbe distratto il terrorista quel tanto che bastava per dar loro modo di agire. Terrorizzato e furioso com'era, quell'uomo sembrava incapace di sostenere le parole del giovane americano e controllare contemporaneamente gli altri quattro ragazzi. Se solo avesse spostato per un attimo il fucile dalla tempia di Duo, sarebbe bastato un attimo!

"Perché non ti arrendi e basta?" continuò Duo, staccò lo sguardo da Heero, che continuava a fargli cenno di no con il capo, e lo volse lentamente verso il ribelle alla sua sinistra; la canna del fucile ora si trovava proprio tra i suoi occhi e lui cercò di non pensarci per tenere a bada l'ansia che cresceva inevitabilmente dentro di lui. "Sei contro i cinque ragazzini più letali del mondo... lo sai questo... lo sai cos'è un pilota di Gundam...?" Erano tre paroline quelle che avevano sempre il potere di risvegliare una paura tangibile e in qualche modo reverenziale in coloro che le sentivano. L'uomo rabbrividì per l'ennesima volta ed il suo volto divenne ancora più pallido; sul viso di Duo, invece, si allargò un lieve sorriso, stava ottenendo l'effetto desiderato. "Arrenditi."

"Stai zitto..."

Basta Duo... sussurrarono i pensieri di Heero.

"Se mi uccidi ti uccidono, se si avvicinano ti uccidono, se ti fai arrestare forse...."

"Smettila!!" urlò il terrorista che sapeva che nello stesso istante in cui lo avessero arrestato, Bugler lo avrebbe fatto uccidere. Improvvisamente si sentì in trappola.

"Sei in trappola."

L'ultima frase del ragazzo ai suoi piedi fece eco alle paure del leader degli Epyon de Teros e di colpo lo scaraventarono oltre il limite di sopportazione. Improvvisamente l'uomo sentì di non avere più scampo e la rabbia e la paura esplosero incontrollate il lui. Se quei maledetti non si fossero infiltrati nel palazzo!! "SMETTILAAA!! STA ZITTOOO!!" gridò con tutte le sue forze. Sollevò di scatto il fucile e, abbandonando la protezione della colonna di marmo, si fece in avanti di un passo abbattendo con violenza il calcio dell'arma sul corpo sottile del suo ostaggio: non voleva più sentirlo parlare, non riusciva più a sostenere le sue parole. Inconsapevolmente abbassò del tutto la guardia sugli altri quattro piloti.

"NOOOO!!!" urlò Heero, disperazione nella sua voce. Afferrò la pistola dietro la schiena, correndo in avanti, e premette il grilletto proprio nell'istante in cui il calcio del fucile colpiva Duo sul capo. Altri tre proiettili esplosero quasi contemporaneamente dalle pistole di Trowa, Quatre e Wufei e per un momento il frastuono fu assordante.

Duo cadde steso a terra tramortito mentre il corpo del leader dei terroristi veniva colpito al torace e alla testa. Con un grido straziante ed uno spasmo violento, l'uomo stramazzò al suolo morendo ancora prima di toccare il pavimento.

Heero, nella sua folle corsa, saltò i due scalini che conducevano al portico gettandosi in ginocchio accanto al corpo del suo compagno; i suoi occhi si dilatarono e dalle sue labbra scappò un singhiozzo strozzato quando vide il volto di Duo coperto dal sangue rosso che gli colava da una ferita sulla testa. Quatre, Trowa e Wufei gli furono addosso in un batter d'occhi ed ebbero una reazione piuttosto simile a quella dell'ex-pilota di Wing Zero.

"DUO!" chiamò il giovane da L1 chinandosi di più in avanti. Poggiò una mano sulla spalla dell'amico e lo sentì tremare lievemente. "Duo... rispondimi..."

"PRESTO!!" urlò Quatre voltandosi verso la squadra di Preventers che si stava avvicinando velocemente. "CHIAMATE UN'AMBULANZA!!"

Wufei sfilò un coltello dallo stivale e con un colpo deciso tagliò le corde che tenevano ancora legati i polsi di Duo; subito Heero fece girare il compagno sulla schiena mentre Trowa gli teneva ferma la testa sporcandosi le mani col sangue caldo del ragazzo ferito.

L'ex-pilota americano non aveva ancora perso i sensi, i suoi occhi lucidi erano socchiusi e le labbra leggermente aperte. Respirava a fatica e il contrasto del volto completamente pallido con il sangue rosso era davvero impressionante. Heero si sporse di più in avanti e con mano tremante sfiorò il volto dell'amico. "Tieni duro..." gli sussurrò sentendosi un dolore insopportabile al cuore. "Non mollare Duo... ti prego..."

Gli occhi del giovane da L2 si chiusero per un istante e quando si riaprirono si mossero faticosamente ad individuare il volto del compagno. "Hee-Heero..." sussurrò con un fil di voce.

"Sono qui... sta calmo, andrà tutto bene," lo rassicurò Heero dicendogli di tacere quando l'altro tentò di parlare di nuovo. Duo deglutì e con fatica intollerabile sollevò la mano afferrando l'orlo del giubbotto da Preventers di Heero, l'amico lo sentì e gli prese la mano nella sua stringendola forte.

"R-Relena... è in p-p-pericolo..."

"Gli ostaggi sono salvi, non preoccuparti," disse Quatre, la sua voce non era in grado di mascherare l'intensa paura che stava provando.

"N-No!" Duo cercò di alzare di più la voce, ma il suo tentativo si rivelò un inutile spreco di energie. "Hee-Heero... la t-t-talpa... è Bugler..."

L'ex-pilota di Wing alzò di scatto il capo scambiandosi un'occhiata con gli altri, immaginava di non essere stato il solo a sospettare l'esistenza di un informatore. Immediatamente riportò gli occhi su Duo che aveva ricominciato a parlare. Intorno a loro, intanto, giungevano gli altri membri della squadra di Preventers.

"V-Vuole uc-c-ciderla... d-devi salvarla..."

Heero batté le palpebre perplesso e, dopo qualche breve istante di esitazione, volse il capo verso Lucrezia Noin. "Dov'è Relena?" le chiese.

La donna tentennò confusa. "L-Lei e gli altri stanno bene, in questo momento sta andando al Quartier Generale, un posto sicuro."

"Con chi è andata via?" domandò Wufei e fu Lady Une a rispondere.

"Un agente dei Preventers sta scortando Relena, Mariemaia e il ministro della difesa, dopo quel..."

"E' Lui!!" esclamò Quatre interrompendo la donna. "Mark Bugler è il ministro della difesa!"

"Che cosa sta succedendo?!" domandò Lady Une, il tono autoritario che tutti ben conoscevano tornò ad infervorare la sua voce. Quatre si volse verso di lei e verso Lucrezia Noin per spiegare ciò che Duo aveva scoperto.

"Hee-Heero..." la voce di Duo fu un sussurro carico di tensione; strinse più forte la mano dell'amico e lo costrinse a chinarsi di nuovo su di lui. "Vai," gli ordinò.

L'ex-pilota da L1 tremò lievemente, non si fece ripetere il comando due volte e subito si alzò in piedi. Lasciare la mano di Duo, però, gli causò un dolore inspiegabile e per un istante tentennò guardando di nuovo il volto pallido dell'amico, per un istante sentì che non avrebbe dovuto abbandonarlo.

"Vai Heero!" ripetè Trowa. "Restiamo noi con lui, ora VAI!!" Heero annuì e s'incamminò velocemente verso la copia del suo Gundam. Alle sue spalle Lady Une urlava ordini mobilitando di nuovo la squadra di Preventers. La vita della principessa era in pericolo e avrebbero smosso montagne per salvarla. Richiamò anche Wufei che a malincuore dovette lasciare il suo posto accanto all'amico ferito ormai attorniato dai paramedici dell'ambulanza e dalla stessa Sally.

Duo sentì tutta la confusione che di colpo si alzò come un ronzio sempre più distante; i suoi occhi presero a chiudersi lentamente, incapace di tenerli ancora aperti e il dolore alla testa divenne un continuo sordo pulsare. Percepì altre persone intorno a sé ma non capì le loro parole. Riconobbe, invece, la voce di Quatre che lo chiamava in continuazione mormorandogli frasi incomprensibili e sentì la presenza rassicurante di Trowa. Qualcuno gli stava tenendo la mano. Heero... fu il suo ultimo pensiero, la vista gli si oscurò completamente e lui perse qualsiasi contatto con la realtà.

***

Heero! la voce di Wufei esplose di colpo nella cabina di pilotaggio del falso Wing Zero e il volto del cinese comparve in un piccolo riquadro nello schermo centrale. Sto cercando di contattare l'agente che scortava Relena e il ministro ma non risponde!

Il pilota giapponese socchiuse gli occhi preoccupato, evidentemente Mark Bugler aveva un asso nella manica e forse era riuscito a giocarli tutti. Ma perché un uomo nella sua posizione aveva deciso di fare una cosa simile?! "Con quale macchina si sono allontanati?"

Con la limousine di Relena, l'ultima volta che il nostro agente ci ha contattato, stavano per imboccare la superstrada verso la città.

"Solo con la macchina di Relena? Vuoi dire che non avevano una scorta?!"

Evidentemente hanno pensato che la situazione al di fuori del castello non destasse preoccupazioni e hanno allontanato Relena con un solo agente, la sua è stata persino una delle ultime macchine a partire. Quella ragazza ha voluto assicurarsi personalmente che tutti i suoi ospiti venissero allontanati, prima di andarsene!"

"Tipico di Relena," commentò Heero sottovoce. "Qualunque siano le motivazioni, ti consiglio di rivedere le strategie di sicurezza se non volete che i Preventers facciano una pessima figura!"

Lo farò, stanne certo! Dove sei ora?

"In questo momento sono sopra la superstrada. C'è un traffico molto intenso, non penso che quell'uomo tenti qualcosa in un posto talmente affollato." Si guardò attentamente attorno ma non riuscì a scorgere l'auto della giovane amica. "Accidenti... una limousine rosa non passa inosservata!"

Ho avvisato alcuni agenti al Quartier Generale. Quando arriveranno lì, fermeranno il ministro Bugler.

"Non mi sento tranquillo, preferirei trovarli prima!" ribatté Heero continuando a guardarsi intorno. "Chang... Duo come sta?"

L'ex-pilota di Shenlong sospirò e scosse il capo. "Non lo so, quando mi sono allontanato lo stavano portando via in ambulanza."

Heero annuì appena e respirò profondamente cercando di placare il suo cuore palpitamte, non riusciva a togliersi dalla mente l'immagine dell'amico ferito e la terribile sensazione di aver commesso uno sbaglio a lasciarlo. Se gli fosse accaduto qualcosa...

Yuy! la voce di Wufei fece uscire di colpo il ragazzo giapponese dai suoi pensieri. Sto per imboccare la superstrada.

Heero annuì con un cenno del capo, poi improvvisamente qualcosa attrasse la sua attenzione e lui girò di scatto il volto verso lo schermo alla sua sinistra. "Aspetta!" gridò ingrandendo l'immagine e tra gli alti alberi scorse una macchina rosa pastello che percorreva una strada poco distante. "Non sono sulla superstrada! Devono essere usciti poco dopo averla imboccata!"

Li hai visti? domandò ansioso Wufei mentre rallentava la macchina prima di raggiungere lo svincolo.

"Sì..." velocemente Heero virò il Wing fantoccio e sullo schermo centrale fece apparire una pianta della zona. "Stanno percorrendo la... uhm... la strada statale 71 in direzione nord."

Sicuro sia l'auto di Relena?

"Tu quante limousine rosa conosci?"

Wufei sollevò entrambe le sopracciglia piegando il capo di lato, come dare torto all'amico? Fermò definitivamente la macchina e sul computer di bordo cercò una strada alternativa e più rapida per raggiungere la SS 71; passare per la superstrada era impensabile, dalla sua posizione Wufei già poteva vedere quanto fosse intasata. Heero, dovrei raggiungere la 71 tra una decina di minuti al massimo. Sai dirmi a che altezza hai visto la macchina di Relena?

"C'è un problema Chang... non la vedo più," rispose l'ex-pilota da L1 voltando il capo a destra e a sinistra. "Sono scomparsi sotto un gruppo d'alberi e non sono usciti dall'altra parte. Non vedo più niente, qui intorno è tutto alberi!"

Allora stai sorvolando il parco... si saranno infilati in qualche stradina. Quanto a nord sei rispetto allo svincolo della superstrada?

"Non più di quattro chilometri."

Ti raggiungerò in un baleno.

"Ok, io scendo a controllare. Rimani su questa frequenza radio."

Wufei annuì ed entrambi interruppero la comunicazione. Heero sotto gli occhi stupefatti di alcuni automobilisti che stavano percorrendo la strada statale 71, scese con il finto Wing più o meno nel punto in cui aveva perso di vista la limousine di Relena Darlian; il gigante di gundanium scomparve in mezzo agli alberi e più di qualcuno si chiese se avesse sognato. In un istante la cabina di pilotaggio si aprì e il ragazzo saltò fuori; una volta coi piedi a terra corse verso la strada e la percorse a ritroso cercando uno svincolo o una strada che la macchina rosa avesse potuto imboccare. A solo un centinaio di metri scorse tra i rami un sentiero che si inoltrava nella zona boscosa del parco. Nella terra riconobbe impronte fresche di pneumatici. Velocemente s'incamminò per quella strada attivando la trasmittente che portava attaccata al collo della camicia.

"Wufei, ho trovato dove si sono imbucati, è un sentiero che, venendo dalla superstrada sta sulla destra."

I sentieri del parco sono numerati, non sai su quale sei?

"All'entrata c'è un cartello con su scritto il numero 32. E c'è anche il simbolo di caccia vietata."

Wufei sorrise soddisfatto. Ho capito! Non fare niente di avventato, sarò lì tra qualche minuto.

Di nuovo la comunicazione tra di loro venne chiusa e Heero accelerò il passo addentrandosi di più nel bosco.

*** 

Relena non riusciva a credere ai suoi occhi. Stupefatta osservava impotente il ministro Bugler che, seduto al posto anteriore, puntava una pistola alla testa dell'agente dei Preventers indicandogli dove dirigere la macchina. L'uomo aveva colto tutti di sorpresa sfoderando la sua pistola e disarmando velocemente l'agente alla guida. Poi con un colpo preciso con il calcio della sua arma aveva mandato la radio in mille pezzi. A nulla erano valse le parole della ragazza e il ministro le aveva intimato di tacere minacciando di uccidere la piccola Mariemaia. La bambina, spaventata e scioccata, si era stretta a Relena cercandovi protezione; ricordava bene quanto fosse dolorosso essere colpiti da un proiettile. La limousine abbandonò presto la superstrada e poi s'inoltrò nel parco della capitale del Sanq Kingdom. Dopo meno di un chilometro si arrestò completamente.

Il giovane agente dei Preventers non ebbe neanche il tempo di pensare che finalmente, non più costretto a guidare la macchina, poteva tentare qualcosa per disarmare l'uomo che gli sedeva accanto, una pallottola, infatti, gli attraversò improvvisamente il capo da parte a parte e in un istante il suo corpo si afflosciò senza vita contro il finestrino. Dal sedile posteriore entrambe le ragazze urlarono terrorizzate.

"Ma cosa ha fatto?!?" gridò Relena sporgendosi in avanti un istante dopo aver superato lo shock iniziale, guardò attentamente il Preventer e si rese conto che non c'era nulla da fare, il ragazzo era morto all'istante. "Lei è un mostro!!" riprese e subito si trovò con la pistola puntata alla testa. Il cuore le saltò un battito nel petto ma tentò di mantenere il suo sangue freddo e rimase immobile facendo cenno alla piccola Mariemaia di stare ferma e calma.

"Ora, principessa dei miei stivali, esci dalla macchina. Tutte e due, uscite!"

"Che storia è questa?!"

"Ma come? Non ti è chiara?" chiese Mark Bugler smontando a sua volta dal veicolo. Continuò a puntare la pistola contro i suoi due ostaggi e poi sorrise compiaciuto. "Siamo stati attaccati dai terroristi degli Epyon de Teros, evidentemente alcuni di loro erano rimasti al di fuori del palazzo, hanno visto il vice ministro Darlian allontanarsi e hanno pensato di vendicarsi dato che i loro compagni sono stati trucidati nel castello!"

Relena spalancò gli occhi mentre Mariemaia le stringeva più forte la mano.

"Ma tu non sei il ministro della difesa?! Che razza di mostro farebbe una cosa simile?!?" esclamò la piccola dai capelli rossi. Il suo corpo tremava incontrollato e i suoi occhi erano colmi di lacrime, ma la voce non poteva celare un profondo sdegno.

Bugler accennò un sorriso per nulla toccato dalle parole della bambina. Quando Relena riprese a parlare lui sollevò lo sguardo. "Perché?" gli chiese.

"Oh... non è ovvio? Perché tu sei solo una ragazzina e le ragazzine non dovrebbero giocare a fare i capi di Stato e tanto meno ad assumersi il ruolo di vice ministro degli affari esteri! C'è un conflitto d'interessi qui e tu, con la tua stupida politica non stai di certo operando in favore di questo paese!"

"Io... io non capisco..." balbettò Relena sinceramente confusa. "Voglio solo la pace, come può danneggiare il Sanq Kindom una cosa simile?!"

"Proibendogli quel ruolo di primo piano che meriterebbe! Bocciando la mia proposta!!"

"La sua...?" Relena trasalì dilatando gli occhi per lo stupore. "Le ho spiegato le mie motivazioni per le quali come capo di questo paese non posso accettare la sua politica!" ribatté la giovane principessa riacquistando il tono deciso che teneva durante i sui discorsi. "Il Sanq Kingdom deve essere una guida verso la pace, non una sorta di dominatore!"

"Tutti guardano a questo paese molto più che come ad una guida ed era l'occasione giusta per spandere il suo potere! Gli altri paesi ti avrebbero accolta a braccia aperte come regina del mondo. Del resto già una volta lo sei stata!!"

"Non voglio trasformare il mio paese in un secondo Romefeller!!"esclamò Relena stringendo i piccoli pugni; il sangue aveva preso a ribollirle nelle vene e il suo viso stava diventando rosso dalla rabbia. "Il predominio di un popolo porta solo malumori e invidie da parte di altri e questo è causa di guerre!! Io voglio la pace per la mia gente non la supremazia!!"

"E questo è esattamente il motivo per cui non dovresti ricoprire il ruolo che invece hai! Sei solo una sciocca ragazzina!"

La ragazza si morse le labbra pentendosi di non aver allontanato quell'uomo dal ministero del suo paese nel momento in cui ne aveva avuto la possibilità. Aveva capito che le sue idee erano pericolose, ma era un uomo intelligente e aveva sperato che una volta che la sua proposta fosse stata bocciata si sarebbe occupato solo del bene del suo popolo. Ora capiva di che pasta era fatto, ora che era troppo tardi.

"Relena non è una sciocca!!" urlò Mariemaia facendosi avanti. "Lo sciocco sei tu che credi che sia il potere l'unica via giusta per una nazione!!"

Mark Bugler digrignò i denti e con un rapido movimento del braccio colpì la piccola al viso mandandola a terra. La giovane Darlian urlò il nome della bambina e immediatamente si inginocchiò accanto a lei.

"Stai zitta pulce, sei proprio l'ultima persona che può permettersi di dirmi una cosa simile!"

"E' solo una bambina! Perché l'hai colpita?!?"

"Cosa vuoi che me ne importa? Tanto morirete entrambe."

Relena spalancò gli occhi azzurri e strinse Mariemaia pià forte tra le braccia. "E come pensi di passarla liscia? Chi crederà alla tua stupida versione?!"

"Ho tutto il tempo per organizzare una buona messa in scena, poi chiamerò aiuto con la trasmittente del Preventer morto."

"Non ti crederanno!"

"Se mi sparo ad una spalla probabilmente sì! Dirò che sono svenuto e che probabilmente mi hanno creduto morto, per questo non mi hanno finito."

Mariemaia si sporse in avanti fissando i suoi occhi rabbiosi sull'uomo che le teneva sotto tiro. "Allora sei tu che hai organizzato l'incursione a palazzo di quel gruppo di terroristi!" disse strofinandosi la guancia arrossata. "Oramai i tuoi complici saranno stati arrestati! La verità sul tuo conto salterà fuori molto prima di quanto immagini!"

"Mariemaia ha ragione!" affermò Relena, "Ucciderci non ti servirà a nulla!"

Il ministro della difesa socchiuse gli occhi in un'espressione pensosa. Solo Jacob, il capo degli Epyon de Teros, sapeva che lui era coinvolto e se a quest'ora non era già morto certamente lo sarebbe stato entro sera. Era certo che non avrebbe cantato subito, sapeva che avrebbe fatto una brutta fine se avesse fatto il suo nome e quindi lui era sicuro di avere tutto il tempo di sistemarlo; in fondo gli sarebbe bastato fare solo una breve telefonata. A pensarci bene oltre a Jacob anche quel ragazzino, quel pilota di Gundam, sapeva che era coinvolto, ma aveva ordinato al leader dei terroristi di farlo fuori e di certo oramai era all'altro mondo.

Un sorriso compiaciuto si dipense sul volto dell'uomo. "Nessuno sa che sono coinvolto... non c'è modo di arrivare a me. Non posso sprecare un'occasione come questa! E una volta che ti avrò fatto fuori, mia inutile principessa, sfrutterò questo tragico evento per ripresentare la mia politica e proporre il Sanq Kingdom come padrone della Nazione Mondiale, quella stessa nazione che tu istituisti durante la guerra... e chissà, probabilmente il popolo avrà bisogno di un nuovo capo, uno come me magari!"

"Ma non farmi ridere!" la voce di Wufei giunse improvvisa e forte, entrambe le ragazze e lo stesso Mark Bugler si voltarono scorgendo il giovane Preventer al limitare della piccola radura in cui la limousine si era fermata. Avanzava lentamente e in mano stringeva una pistola. "Tu capo di Stato? Ma se non sai neanche sceglierti i collaboratori!"

Il ministro della difesa trasalì stringendo più forte la sua arma tra le mani e sorpreso indietreggiò di un passo. Questo colpo di scena non ci voleva assolutamente e cambiava del tutto le carte in tavola. Si gettò a terra in ginocchio e strattonò Relena per il collo della giacca affinché gli facesse scudo con il suo corpo, poi le puntò la pistola alla nuca. "Non ti avvicinare!!" gridò. "O faccio saltare la testa ad entrambe!!" Bruscamente avvicinò di più anche Mariemaia che era rimasta tra le braccia della giovane Darlian.

"Getta a terra la pistola, non sei nella posizione di dare ordini. Non hai più scampo, oramai sei stato scoperto!" esclamò Wufei arrestandosi di colpo.

Bugler sentì il cuore saltargli in gola e immediatamente si rese conto della situazione in cui si trovava.  Frettolosamente si guardò intorno ma non scorse nessun'altro. "Come hai fatto a capire... a trovarmi...?"

"Hai sottovalutato un pilota di Gundam, nessuno dovrebbe mai fare un errore tanto stupido!" rispose Wufei ricominciando ad avanzare sicuro di sé, sotto la giacca aveva indossato il giubbotto antiproiettili.

"J-Jacob?! E' lui che ha parlato?!"

"Jacob?" domandò Wufei assumendo un tono confuso, cercava di tenere l'attenzione dell'uomo su di sé in modo da permettere a Heero di avvicinarsi silenziosamente alle sue spalle.

Mariemaia vide il giovane giapponese abbandonare le ombre del bosco ma il suo singulto di sorpresa venne prontamente bloccato dalla mano di Relena che le coprì la bocca. Sollevò perplessa il capo e si accorse che la ragazza non guardava in direzione di Heero ma continuava a tenere il suo sguardo sul ministro Bugler. Evidentemente aveva  notato la presenza dell'amico e aveva capito che in alcun modo dovevano insospettire l'uomo che le teneva sotto tiro.

"Non so chi sia questo Jacob e neppure m'interessa, ora getta la pistola!"

Mark Bugler soffocò un ringhio di rabbia, allora era stato quel ragazzo, quel maledetto pilota di Gundam! Il suo piano era andato in fumo perché quel ragazzino con la ridicola treccia era ancora in vita. La sua mente si mosse vorticosamente nel disperato tentativo di trovare una soluzione. Non ne aveva. Tutto era andato distrutto e l'unica cosa in cui poteva sperare era scappare. "Ascoltami! Adesso io salirò in macchina e porterò la principessa con me. Se non mi lasci andare e qualcuno mi segue giuro che la faccio fuori! Chiaro?" Un improvviso dolore lancinante si diramò dal suo collo propagandosi in un istante in tutte le sue membra lasciandolo completamente senza fiato; la vista gli si oscurò e con un tonfo sordo cadde a terra privo di sensi.

"Chiarissimo," rispose Heero osservando il corpo svenuto di Mark Bugler, gli tolse la pistola dalle mani e poi si volse verso Relena. "Stai bene?" le chiese e la ragazza, tremante e con gli occhi colmi di lacrime, annuì lievemente.

"Che razza d'idiota!" commentò Wufei giungendo loro accanto, si piegò sulle ginocchia ed infilò la pistola nella cintura dietro alla schiena. "Perché diavolo si esposto in questo modo?!"

"Evidentemente credeva di poter far ricadere la colpa su quel gruppo di terroristi. Come unico superstite sarebbe apparso come un eroe," rispose Heero, tornò a guardare Relena e la vide tremare pallida in viso. "Sei sicura di star bene?"

La giovane Darlian scosse il capo mentre dentro di sé tutta la sua forza si sciglieva come neve al sole. Lasciò Mariemaia e si gettò tra le braccia di Heero scoppiando in un pianto disperato. L'ex-pilota di Wing ricambiò l'abbraccio immaginando quanto tutto ciò che era appena accaduto avesse spaventato l'amica.

Mariemaia, non più stretta e rassicurata da nessuno si sentì improvvisamente dispersa e la paura accumulata la fece tremare più forte; quando la mano di Wufei le strinse una spalla lei trasalì voltandosi di scatto.

"Tutto ok, piccola?"

La figlia di Treize Kushrenada si morse il labbro inferiore e faticosamente annuì con un cenno del capo. Wufei le sorrise e fece per rimettersi in piedi ma la bambina gli afferrò le maniche del giubbotto per impedirgli di alzarsi. Quando il giovane Preventer la guardò confuso lei chinò il capo e gli si fece più vicina. "M-Mi abbracci?" sussurrò con un fil di voce. Wufei tentennò solo un istante e poi si piegò di più avvolgendo tra le braccia quel corpicino tremante.

***

Lasciate Relena e Mariemaia alle cure di Lady Une e di una folta squadra di Preventers, Heero e Wufei si allontanarono di fretta dirigendosi verso l'ospedale principale della città. Quando lo raggiunsero, il sole era già calato e la sera stava avvolgendo il cielo col suo manto scuro. L'ospedale era grande ma dall'accettazione li indirizzarono immediatamente nel reparto corretto.

"Rianimazione?!" domandò Heero in tono allarmato mentre di corsa salivano le scale verso il secondo piano. "Perché in rianimazione?!" Wufei non rispose tenendosi per sé ansie e paure.

Giunti al secondo piano camminarono velocemente verso il banco dell'informazioni per poter chiedere notizie sul loro compagno ma, un istante prima di rivolgersi alla donna col camice bianco, Heero sentì chiamare sé e Wufei; si volse immediatamente verso la sua destra e riconobbe Quatre che veniva loro incontro. Due passi dietro lo seguivano Trowa e Sally. Sarebbe stato impossibile non notare le loro espressioni tese.

Heero sentì il cuore saltargli un battito e il terribile presentimento, che già da un po' lo tormentava da un angolino della mente, divenne ancora più opprimente. "Come sta?" domandò ancora prima che fossero tutti e cinque vicini.

Quatre chinò il capo e balbettò "I-In questo momento è in rianimazione... è g-grave..."

"Come grave?!?" esclamò Wufei.

"Il colpo ricevuto gli ha causato una forte commozione cerebrale," spiegò Sally. "E'... è in coma."

L'ex-pilota giapponese ebbe come la sensazione di cadere nel vuoto, non aveva mai provato nulla di simile neppure ai comandi del suo Gundam. Improvvisamente il pavimento sembrò ondeggiare e per lui fu come precipitare.

***

Ciao a tutti e tanti auguri!!