CAPITOLO 4 - CENA ALLA TANA
Harry uscì incerto dal camino dei Weasley strofinandosi i gomiti. Hermione, che proprio in quel momento l'aveva raggiunto, si voltò a guardarlo. "In teoria avresti dovuto tenere i gomiti in dentro NO?"
"Grazie. Che informazione utile. Non avresti potuto ricordarmelo PRIMA che partissimo?" rispose Harry infastidito. Ma il loro possibile diverbio fu interrotto da un altro: era la signora Weasley.
"Ne ho fin sopra i capelli di voi due! Scorrazzare a Notturn Alley nonostante vi abbia espressamente detto di non.di non sprecare il vostro tempo architettando stupidi scherzi, invece di finire i compiti.oh, non fare quelle smorfie davanti a me Fred Weasley!"
"Ciao , Molly cara," fu il signor Weasley a parlare con una nota d'apprensione nella voce dopo aver salito le scale dal piano terra.
"Arthur, puoi per piacere fare qualcosa con questi tuoi figli.devo preparare la cena!" E con la faccia viola dalla rabbia si precipitò in cucina.
"Caspita, è davvero furiosa," sussurrò Harry a Ron.
"Altroché, è così snervata da quando. Tu-Sai-Chi è tornato. Suppongo che abbia paura che possa succederci qualcosa. Soprattutto a Notturn Alley."
"Andiamo ragazzi. Sto spopolando un po' il giardino da quegli Gnomi. Voi due potete aiutarmi."
I gemelli gemettero ma seguirono il signor Weasley, la signora Weasley invece trafficava in cucina, sistemando vari pentolini sulla stufa. Harry, Ron, Hermione e Ginny salirono le scale in direzione della camera di Ron.
"Non c'è problema se Ginny rimane vero?" Chiese Hermione entrando. "Voglio dire. Sa tutto ormai. I vostri genitori vi hanno spiegato cosa è successo alla fine del trimestre scorso, no?" Ginny annuì. "Ma da allora non è accaduto nulla."
Harry attendeva da tutto il giorno la possibilità per chiedere notizie di Voldemort. "Quindi nessuno ha visto o sentito nulla di lui, o di qualche Mangiamorte?"
"No" disse Ron, scuotendo la testa. "Papà sta avvertendo tutti quelli che può, e cercando di raccogliere informazioni. Ma non c'è nulla di nuovo." Ron abbassò la voce. "Percy non ci crede, sai. Ho sentito lui e papà discutere un sacco di volte. Ma penso che finchè Caramell negherà il ritornò di Tu-Sai-Chi, lo negherà anche lui. Stima Caramell quasi quanto stimava il signor Crouch."
Tutti si sedettero in silenzio per alcuni minuti. Harry era confuso. Voldemort ora era più forte di quanto lo fosse stato negli ultimi quattordici anni. Cosa diamine stava aspettando? "Qualcuno sa cosa stia pianificando?"
"E' la domanda che si stanno ponendo tutti.beh, tutti quelli che conoscono la verità. Ma nessuno possiede un qualche indizio," disse Hermione piano. Il suo gatto fulvo, Grattastinchi, stava prendendo il sole sul davanzale della finestra. Ne discese e le si strusciò contro le caviglie.
"E tu cosa dici Grattastinchi?" tubò Hermione. "Sai niente?" Ma il gatto si limitò a fare le fusa e chiuse gli occhi.
"Anche fosse, non può parlare," Ron si sdraiò sul letto e osservò il soffitto. "Scommetto che avremo altro da fare che aspettare e vedere".
*-*
Percy, Charlie e Bill tornarono alla Tana appena in tempo per la cena. Percy sembrava pallido ed era chiaramente agitato.
"Non avevo idea che IO dovessi comprarle un regalo!" si lamentò, lasciandosi cadere sull'enorme divano della cucina. Charlie e Bill si scambiarono delle occhiate cariche di risa.
"Mamma, dobbiamo aver rovistato in tutti i negozi per maghi e babbani di Londra. Non ha trovato nulla che gli piacesse". Bill si sedette dal lato opposto di Percy, esasperato.
"Andiamo, ha ancora qualche giorno, non dovete pensarci ora. Vostro padre si è appena seduto, è ora di mangiare!"
La loro cena nel cortile fu pressappoco identica a quella dell'estate passata. Si sedettero nelle stesse sedie, agli stessi posti, e potevano osservare le stesse facce. Questo li confortò; anche se il pensiero del ritorno di Voldemort era presente in tutte le menti, nessuno sollevò l'argomento.
"Comunque, circa quel favore Ron," disse George colpendo Ron tra le costole e facendogli quasi sputare il succo di zucca. "Credo che potrai dare una pulita alla mia scopa prima che la scuola cominci."
"Giusto, ed anche alla mia." Aggiunse Fred.
"Cos'è questa storia? Perché gli devi un favore Ron?" chiese Hermione.
"Mi hanno comprato un nuovo vestito da sera, e non mi hanno ancora permesso di dimenticarlo," disse Ron sconfortato. "Preferirei quasi quella-cosa tutta pizzi dell'anno scorso piuttosto che avere un conto in sospeso con loro e i loro 'favori'."
Fred guardò Harry attraverso il tavolo con le sopracciglia alzate ed un dito premuto sulla bocca, per fargli capire di strare zitto. Entrambi i gemelli sapevano che i soldi per il vestito venivano da Harry, e non era proprio giusto che i due si facessero ricompensare da Ron. Ma Harry sapeva anche che Ron era orgoglioso, e avrebbe preferito mille volte prestarsi ad assolvere qualsiasi servizio per Fred e George piuttosto che accettare un regalo gratuito, anche se dalla famiglia.
Frammenti di un'altra conversazione giunsero dalla parte opposta del tavolo.
"Beh, credo che Charlie si sia divertito un sacco alla festa di fidanzamento," disse Bill ridendo. Fred, George, Ron e Ginny si unirono alla risata.
"In effetti penso sia stata carina, tesoro," disse la signora Weasley, facendo scoppiare nuovamente a ridere tutta la famiglia tranne Percy e Charlie.
Percy si guardò attorno con uno sguardo condiscendente. "Charlie può fare molto meglio di Persephone Green, questo è certo," rimproverò la folla sghignazzante.
"Charlie si è preso una cotta per lei," bisbigliò Ginny.
"Green?" ripetè Hermione interdetta. "Il cognome della sorella di Penelope è Green? Ma pensavo fosse una Light."
"Oh, lo è, cara," rispose la signora Weasley, "ma si è sposata un anno o due dopo il diploma. Il suo nome era Green. Demetrius Green. Ma.beh, è morto. Oh, mi ricordo così bene, anche tu vero Arthur? E' stato così triste," disse al signor Weasley.
Lui annuì. "Come potrei dimenticare? E' stato orribile. Non c'è un altro aggettivo possibile." Ma tutti ormai avevano smesso di ridere e l'attenzione era pienamente rivolta al signor Weasley.
"Mi pare di ricordare qualcosa," disse Bill. "Non era forse un Inviato?"
Harry ingoiò un pezzo particolarmente grosso di patate al forno. "Un cosa?" chiese.
"Un Inviato" rispose Hermione. "Sai, sono un po' come i missionari Babbani."
"Hermione ha ragione" aggiunse il signor Weasley. "Sono maghi che credono che gli sia stata consegnata una grande responsabilità insieme coi poteri magici. Utilizzano la loro vita per aiutare i Babbani- in incognito e sotto la supervisione del Ministero naturalmente. La maggior parte dei Babbani neanche immaginano di essere stati aiutati da un Inviato. Lavorano negli ospedali, stazioni dei pompieri, servizi sociali. Avevo persino pensato di diventarne uno una volta."
"Ma cosa c'entra Green?" l'interruppe Ron, impaziente di conoscere tutta la storia. "Quel Demetrius Green, cosa gli è successo?"
"Fu durante i giorni della scalata al potere di Voi-Sapete-Chi. Il Ministero faceva del suo meglio per catturare i Mangiamorte. Ma non era abbastanza. Non riusciva a tener testa a tutti. Ricevetti una chiamata una sera, per un attacco ad un ospedale Babbano. Un Inviato morto seguito da tre Babbani che aveva in cura. Il posto brulicava di Auror quando arrivai, ma i due Mangiamorte erano già fuggiti. Era stato chiamato perché avevano incantato parecchi utensili medici Babbani per attaccare gli ufficiali del Ministero che erano venuti ad aiutare- -era molto pericoloso." Scosse la testa tristemente. "Ma la cosa più scioccante fu scoprire chi era il bersaglio della attacco. Quei Mangiamorte avrebbero potuto uccidere un centinaio di Babbani nell'ospedale, ma più di tutti cercavano Green."
"Ma per quale motivo?" chiese Hermione.
Il signor Weasley la guardò attraverso il tavolo. "Perché i Mangiamorte odiano gli Inviati. Sono gli esatti opposti, capisci: lo scopo dei Mangiamorte è quello di distruggere i Babbani; quello degli Inviati è di aiutarli. I seguaci di Tu-Sai-Chi pensano che gli Inviati siano le più insulse creature di questo mondo perché sprecano la loro vita a servizio dei Babbani. Li considerano una sciagura. Se ne sarebbero sbarazzati volentieri avessero potuto."
"Che tristezza," mormorò la signora Weasley. "Mi ricordo di Persephone ai funerali- - eravamo andati a porgere le condoglianze, sapete. Molte persone non erano venute, temevano di venir visti da maghi Oscuri. Ma qualcuno doveva andare, stare accanto ai Green. E quella povera ragazza! Quanti anni aveva, Arthur? Vent'uno?"
"Venti, credo," corresse lui.
"A venti anni già vedova" Sussurrò Charlie senza parole.
Tutti rimasero seduti in silenzio. La loro conversazione aveva assunto una piega inaspettata e sgradevole, ma ora che i loro pensieri erano concentrati su Voldemort e i Mangiamorte, non riuscivano a pensare ad altro. Ognuno di loro- - eccetto Percy che continuava a mangiare senza aprir bocca- - si stava chiedendo la stessa cosa: dovevano aspettarsi di vedere di nuovo la violenza che aveva toccato e distrutto le vite dei Green, e di tante altre famiglie, quattordici anni prima?
N.A. Per la serie "che allegria!". Beh, i lettori resistano!
Tra l'altro volevo ringraziare Tommy, Miki e St&b per l'appoggio! Ciao!
Harry uscì incerto dal camino dei Weasley strofinandosi i gomiti. Hermione, che proprio in quel momento l'aveva raggiunto, si voltò a guardarlo. "In teoria avresti dovuto tenere i gomiti in dentro NO?"
"Grazie. Che informazione utile. Non avresti potuto ricordarmelo PRIMA che partissimo?" rispose Harry infastidito. Ma il loro possibile diverbio fu interrotto da un altro: era la signora Weasley.
"Ne ho fin sopra i capelli di voi due! Scorrazzare a Notturn Alley nonostante vi abbia espressamente detto di non.di non sprecare il vostro tempo architettando stupidi scherzi, invece di finire i compiti.oh, non fare quelle smorfie davanti a me Fred Weasley!"
"Ciao , Molly cara," fu il signor Weasley a parlare con una nota d'apprensione nella voce dopo aver salito le scale dal piano terra.
"Arthur, puoi per piacere fare qualcosa con questi tuoi figli.devo preparare la cena!" E con la faccia viola dalla rabbia si precipitò in cucina.
"Caspita, è davvero furiosa," sussurrò Harry a Ron.
"Altroché, è così snervata da quando. Tu-Sai-Chi è tornato. Suppongo che abbia paura che possa succederci qualcosa. Soprattutto a Notturn Alley."
"Andiamo ragazzi. Sto spopolando un po' il giardino da quegli Gnomi. Voi due potete aiutarmi."
I gemelli gemettero ma seguirono il signor Weasley, la signora Weasley invece trafficava in cucina, sistemando vari pentolini sulla stufa. Harry, Ron, Hermione e Ginny salirono le scale in direzione della camera di Ron.
"Non c'è problema se Ginny rimane vero?" Chiese Hermione entrando. "Voglio dire. Sa tutto ormai. I vostri genitori vi hanno spiegato cosa è successo alla fine del trimestre scorso, no?" Ginny annuì. "Ma da allora non è accaduto nulla."
Harry attendeva da tutto il giorno la possibilità per chiedere notizie di Voldemort. "Quindi nessuno ha visto o sentito nulla di lui, o di qualche Mangiamorte?"
"No" disse Ron, scuotendo la testa. "Papà sta avvertendo tutti quelli che può, e cercando di raccogliere informazioni. Ma non c'è nulla di nuovo." Ron abbassò la voce. "Percy non ci crede, sai. Ho sentito lui e papà discutere un sacco di volte. Ma penso che finchè Caramell negherà il ritornò di Tu-Sai-Chi, lo negherà anche lui. Stima Caramell quasi quanto stimava il signor Crouch."
Tutti si sedettero in silenzio per alcuni minuti. Harry era confuso. Voldemort ora era più forte di quanto lo fosse stato negli ultimi quattordici anni. Cosa diamine stava aspettando? "Qualcuno sa cosa stia pianificando?"
"E' la domanda che si stanno ponendo tutti.beh, tutti quelli che conoscono la verità. Ma nessuno possiede un qualche indizio," disse Hermione piano. Il suo gatto fulvo, Grattastinchi, stava prendendo il sole sul davanzale della finestra. Ne discese e le si strusciò contro le caviglie.
"E tu cosa dici Grattastinchi?" tubò Hermione. "Sai niente?" Ma il gatto si limitò a fare le fusa e chiuse gli occhi.
"Anche fosse, non può parlare," Ron si sdraiò sul letto e osservò il soffitto. "Scommetto che avremo altro da fare che aspettare e vedere".
*-*
Percy, Charlie e Bill tornarono alla Tana appena in tempo per la cena. Percy sembrava pallido ed era chiaramente agitato.
"Non avevo idea che IO dovessi comprarle un regalo!" si lamentò, lasciandosi cadere sull'enorme divano della cucina. Charlie e Bill si scambiarono delle occhiate cariche di risa.
"Mamma, dobbiamo aver rovistato in tutti i negozi per maghi e babbani di Londra. Non ha trovato nulla che gli piacesse". Bill si sedette dal lato opposto di Percy, esasperato.
"Andiamo, ha ancora qualche giorno, non dovete pensarci ora. Vostro padre si è appena seduto, è ora di mangiare!"
La loro cena nel cortile fu pressappoco identica a quella dell'estate passata. Si sedettero nelle stesse sedie, agli stessi posti, e potevano osservare le stesse facce. Questo li confortò; anche se il pensiero del ritorno di Voldemort era presente in tutte le menti, nessuno sollevò l'argomento.
"Comunque, circa quel favore Ron," disse George colpendo Ron tra le costole e facendogli quasi sputare il succo di zucca. "Credo che potrai dare una pulita alla mia scopa prima che la scuola cominci."
"Giusto, ed anche alla mia." Aggiunse Fred.
"Cos'è questa storia? Perché gli devi un favore Ron?" chiese Hermione.
"Mi hanno comprato un nuovo vestito da sera, e non mi hanno ancora permesso di dimenticarlo," disse Ron sconfortato. "Preferirei quasi quella-cosa tutta pizzi dell'anno scorso piuttosto che avere un conto in sospeso con loro e i loro 'favori'."
Fred guardò Harry attraverso il tavolo con le sopracciglia alzate ed un dito premuto sulla bocca, per fargli capire di strare zitto. Entrambi i gemelli sapevano che i soldi per il vestito venivano da Harry, e non era proprio giusto che i due si facessero ricompensare da Ron. Ma Harry sapeva anche che Ron era orgoglioso, e avrebbe preferito mille volte prestarsi ad assolvere qualsiasi servizio per Fred e George piuttosto che accettare un regalo gratuito, anche se dalla famiglia.
Frammenti di un'altra conversazione giunsero dalla parte opposta del tavolo.
"Beh, credo che Charlie si sia divertito un sacco alla festa di fidanzamento," disse Bill ridendo. Fred, George, Ron e Ginny si unirono alla risata.
"In effetti penso sia stata carina, tesoro," disse la signora Weasley, facendo scoppiare nuovamente a ridere tutta la famiglia tranne Percy e Charlie.
Percy si guardò attorno con uno sguardo condiscendente. "Charlie può fare molto meglio di Persephone Green, questo è certo," rimproverò la folla sghignazzante.
"Charlie si è preso una cotta per lei," bisbigliò Ginny.
"Green?" ripetè Hermione interdetta. "Il cognome della sorella di Penelope è Green? Ma pensavo fosse una Light."
"Oh, lo è, cara," rispose la signora Weasley, "ma si è sposata un anno o due dopo il diploma. Il suo nome era Green. Demetrius Green. Ma.beh, è morto. Oh, mi ricordo così bene, anche tu vero Arthur? E' stato così triste," disse al signor Weasley.
Lui annuì. "Come potrei dimenticare? E' stato orribile. Non c'è un altro aggettivo possibile." Ma tutti ormai avevano smesso di ridere e l'attenzione era pienamente rivolta al signor Weasley.
"Mi pare di ricordare qualcosa," disse Bill. "Non era forse un Inviato?"
Harry ingoiò un pezzo particolarmente grosso di patate al forno. "Un cosa?" chiese.
"Un Inviato" rispose Hermione. "Sai, sono un po' come i missionari Babbani."
"Hermione ha ragione" aggiunse il signor Weasley. "Sono maghi che credono che gli sia stata consegnata una grande responsabilità insieme coi poteri magici. Utilizzano la loro vita per aiutare i Babbani- in incognito e sotto la supervisione del Ministero naturalmente. La maggior parte dei Babbani neanche immaginano di essere stati aiutati da un Inviato. Lavorano negli ospedali, stazioni dei pompieri, servizi sociali. Avevo persino pensato di diventarne uno una volta."
"Ma cosa c'entra Green?" l'interruppe Ron, impaziente di conoscere tutta la storia. "Quel Demetrius Green, cosa gli è successo?"
"Fu durante i giorni della scalata al potere di Voi-Sapete-Chi. Il Ministero faceva del suo meglio per catturare i Mangiamorte. Ma non era abbastanza. Non riusciva a tener testa a tutti. Ricevetti una chiamata una sera, per un attacco ad un ospedale Babbano. Un Inviato morto seguito da tre Babbani che aveva in cura. Il posto brulicava di Auror quando arrivai, ma i due Mangiamorte erano già fuggiti. Era stato chiamato perché avevano incantato parecchi utensili medici Babbani per attaccare gli ufficiali del Ministero che erano venuti ad aiutare- -era molto pericoloso." Scosse la testa tristemente. "Ma la cosa più scioccante fu scoprire chi era il bersaglio della attacco. Quei Mangiamorte avrebbero potuto uccidere un centinaio di Babbani nell'ospedale, ma più di tutti cercavano Green."
"Ma per quale motivo?" chiese Hermione.
Il signor Weasley la guardò attraverso il tavolo. "Perché i Mangiamorte odiano gli Inviati. Sono gli esatti opposti, capisci: lo scopo dei Mangiamorte è quello di distruggere i Babbani; quello degli Inviati è di aiutarli. I seguaci di Tu-Sai-Chi pensano che gli Inviati siano le più insulse creature di questo mondo perché sprecano la loro vita a servizio dei Babbani. Li considerano una sciagura. Se ne sarebbero sbarazzati volentieri avessero potuto."
"Che tristezza," mormorò la signora Weasley. "Mi ricordo di Persephone ai funerali- - eravamo andati a porgere le condoglianze, sapete. Molte persone non erano venute, temevano di venir visti da maghi Oscuri. Ma qualcuno doveva andare, stare accanto ai Green. E quella povera ragazza! Quanti anni aveva, Arthur? Vent'uno?"
"Venti, credo," corresse lui.
"A venti anni già vedova" Sussurrò Charlie senza parole.
Tutti rimasero seduti in silenzio. La loro conversazione aveva assunto una piega inaspettata e sgradevole, ma ora che i loro pensieri erano concentrati su Voldemort e i Mangiamorte, non riuscivano a pensare ad altro. Ognuno di loro- - eccetto Percy che continuava a mangiare senza aprir bocca- - si stava chiedendo la stessa cosa: dovevano aspettarsi di vedere di nuovo la violenza che aveva toccato e distrutto le vite dei Green, e di tante altre famiglie, quattordici anni prima?
N.A. Per la serie "che allegria!". Beh, i lettori resistano!
Tra l'altro volevo ringraziare Tommy, Miki e St&b per l'appoggio! Ciao!
