CAPITOLO 5 - PERSEPHONE GREEN
I seguenti tre giorni alla Tana trascorsero in un miscuglio di partite a Quidditch, a scacchi magici, e a carte. Harry non si era reso conto di quanto gli fossero mancati Ron ed Hermione durante l'estate, ed ora era felice di poter passare con loro un sacco di tempo, visto che aveva finito i compiti. Anche Ron ed Hermione erano a posto, e da allora lei si era estremamente interessata al libro della signora Weasley: Guida all' Etichetta Magica di Madama Pringle.
"Il capitolo sui matrimoni è estremamente affascinante!" gli disse una sera mentre Ron stava tentando d'insegnare ad Harry un gioco di carte Egiziano, appena imparato da Bill. "Ora, qui dice che le cerimonie matrimoniali Babbane e magiche sono simili, ma che i ricevimenti invece variano molto tra loro. 'In un matrimonio magico, la torta, che è solitamente di color violetto ed in grado di cantare, viene mangiata prima del pasto principale."
"Il dolce prima della cena! Finalmente qualcuno l'ha capito!" disse Fred salendo le scale dal piano terra. In quei giorni lui e George avevano aiutato loro padre a liberare il giardino dagli gnomi, come punizione per la loro avventura a Notturn Alley. Entrarono nella stanza e si lasciarono cadere sulle poltrone, togliendosi i guanti esausti.
Harry si distrasse solo per un attimo per osservarli, ma quel momento bastò per perdere la mano di carte con Ron. "Hermione", disse dopo che Ron aveva raccolto le carte e le aveva poste sul palmo della mano, così che si rimescolassero da sole. " La signora Figg mi ha detto che i maghi indossano abiti da cerimonia ai matrimoni. Dice niente di questo, in quel libro?"
"Sì. Dice che gli abiti da sera costituiscono l'abbigliamento tradizionale."
Harry rimase in silenzio qualche secondo. "Beh, nella foto del matrimonio dei miei, che mi ha dato Hagrid, tutti indossano vestiti Babbani- -mio padre e Sirius portano smoking, e mia madre un vestito bianco."
Hermione ci riflettè sopra per un po'. "Tua madre era di famiglia Babbana vero? Probabilmente sognava un matrimonio Babbano sin da quando era una ragazzina."
Ron sghignazzò. "Ragazze. Con questo vuoi dirmi che passate il vostro tempo libero 'sognando il vostro matrimonio'?" Assunse un tono alto e stridulo, intrecciò le dita insieme piazzandole sotto il mento e ruotò gli occhi sognanti in aria di scherno. "E, dimmi, per caso i tuoi sogni ad occhi aperti coinvolgono quel delizioso Gilderoy Allock?" Lui, Fred, Gerorge ed Harry risero. Hermione arrossì.
"Ron, solo perché il futuro di certi ragazzi si limita a cinque minuti dopo il presente, non significa che questo debba valere per tutti. Alcune di noi ogni tanto pensano al futuro!" s'infiammò.
"Questo mi rammenta una cosa" proruppe George. Afferrò Fred per i gomiti. Fred annuì e salirono entrambi le scale, diretti alla loro stanza.
"Ma dico, cosa diavolo stanno architettando?" disse Hermione.
Ron sospirò. "Sono Fred e George. Architettano sempre lo stesso genere di cose- questa volta uno scherzo che farà diventare grigi i capelli di mamma."
* - *
Harry ed Hermione furono invitati al rinfresco pre-matrimoniale insieme ai Weasley, la sera del 28 agosto. Con molta ansia da parte di Harry, sarebbero dovuti arrivare alla casa dei Light, a Norwich, con la Polvere Volante.
"Dunque Harry," disse il signor Weasley dopo che tutti tranne loro due erano spariti attraverso il caminetto. "Ricorda: semplicemente entra tra le fiamme, di' "Maniero di Clear Lake', e tieni i gomiti in dentro." Diede ad Harry una pacchetta rassicurante sulla spalla e si allontanò. Harry fece apprensivamente quello che gli era stato detto e fu molto sorpreso di ritrovarsi. Pochi secondi dopo, in piedi nel camino dei Light.
Come ne uscì, si guardò intorno. Una folla di almeno venti persone era riunita nel largo salone dove si trovava in quel momento. La casa dei Light, che Harry si immaginava molto grande, era in effetti un luogo antico e molto ben arredato: i pavimenti erano di marmo, ed ai muri erano appesi dipinti ad olio di streghe e maghi venerabili. I soggetti dei quadri sedevano tutti severi e dignitosi, come se gli fosse stato raccomandato di mantenere il portamento migliore per l'occasione.
Un uomo alto e pelato, con una faccia simpatica si avvicinò ad Harry, ma il suo sguardo era fisso oltre le sue spalle, al signor Weasley, il quale era appena uscito dal caminetto.
"Arthur! E' un piacere rivederti! Benvenuto!"
"Grazie Robert," rispose il signor Weasley, spazzolandosi la fuliggine dal vestito. Lanciò uno sguardo ad Harry, che mostrava la sua approvazione per la performance con la polvere volante e gli fece l'occhiolino prima di continuare. "Siamo tutti contenti di trovarci qui. Robert, penso che Percy ti abbia accennato che avremmo portato una coppia di ospiti con noi."
"Harry Potter," disse piano l'uomo di nome Robert notando Harry per la prima volta. I suoi occhi schizzarono un'attimo alla cicatrice sulla fronte di Harry, azione fin troppo familiare. "Benvenuto Harry! E' molto bello conoscerti."
"Lo stesso vale per me" replicò Harry cercando di suonare il più educato possibile.
"E questa è Hermione, un'altra amica di scuola di Ron." Hermione si trovava giusto accanto ad Harry, era sbucata fuori dal camino poco prima di lui. Il signor Weasley gli indicò l'uomo pelato. "Harry, Hermione, questo è il signor Robert Light."
Lui sventolò la mano senza dare importanza alle parole. "Robert basta ed avanza" disse mentre stringeva la mano ad Hermione.
"Il signor Light- emh, Robert- è nell'elenco dei fiduciari della banca Gringott" spiegò il signor Weasley. Harry ed Hermione annuirono.
"Oh andiamo Arthur, non annoiamo i ragazzini col lavoro," ridacchiò il signor Light. "Andiamo ad incontrare gli altri. Voi tutti, questi sono Harry ed Hermione," parlò alla folla. Molti si voltarono a guardare, e alcuni salutarono e sorrisero. Penelope e Percy si fecero strada tra la gente. Percy strinse la mano di Harry.
"E' un piacere vederti Harry," disse rigidamente. Si chinò un poco e sussurrò all'orecchio di Harry. "Davvero,ti sono così grato per avercela fatta. quando Ron mi disse che avevi declinato l'invito.beh, tutti speravano d'incontrarti. fui felicissimo quando riscrissi dicendo che saresti venuto." Harry sorrise e annuì capendo.
Anche Penelope si era avvicinata ed aveva abbracciato Hermione, con evidente sorpresa di quest'ultima. "E' stupendo rivederti!" gridò "Sai, ho appena realizzato di non averti mai ringraziata. il Basilisco, al mio sesto anno, la faccenda con lo specchio. Credo tu mi abbia salvato la vita."
Hermione parve genuinamente commossa. "Ben non. non è stato nulla davvero." Disse arrossendo violentemente.
"Vieni, ti presento," disse Percy, piazzando un braccio attorno alle spalle di Harry e conducendolo tra la folla. Penelope ed Hermione li seguirono. Si scambiarono presentazioni e complimenti con una dozzina di persone, nessuna delle quali Harry riusciva a ricordarsi mezz'ora dopo, quando lui ed Hermione si furono seduti sulle sedie del giardino, insieme a pochi invitati dei Light che sarebbero rimasti anche al matrimonio. Come la notte calò, i Weasley e i Light inaugurarono la cerimonia nuziale.
"Oh questo sarà così istruttivo!" si entusiasmò Hermione. "Pensa soltanto a tutti i costumi e le tradizioni magiche a cui parteciperemo!"
Harry era così affamato che riusciva a pensare di partecipare solo ad una cena sostanziosa. Osservò che la cerimonia si svolgeva dalla parte opposta del tavolo a cui erano seduti. Alla destra di Percy c'era Bill, il testimone (" In teoria Percy ha sempre trattato Bill come una specie di idolo" disse Ron), Charlie, Fred, George e Ron. Alla sinistra di Penelope stavano una ragazza bruna che Harry non conosceva, due Corvonero familiari dell'anno di Penelope, e Ginny.
"Chi è quella vicino a Penelope?" chiese Harry.
Hermione guardò oltre le damigelle. "Dovrebbe essere Persephone Green, eh? Non somiglia molto ad un Auror vero?"
Harry annuì. Giudicando dal modo nel quale i Weasley avevano preso in giro Charlie, si aspettava una versione femminile di Malocchio Moody, completa di cicatrici e pezzi mancanti. Ma Persephone Green invece sembrava assolutamente normale, persino attraente. I suoi capelli non erano ricci come quelli della sorella; invece cadevano lungo le spalle e la schiena in scure onde. Sorrideva a Penelope, ma nel sorriso c'era una sorta di tristezza. I suoi occhi verdi luccicavano in un modo familiare. Ricordava ad Harry qualcuno, non sarebbe stato in grado di dire chi.
"Non ti ricorda qualcuno?" chiese ad Hermione.
Lei aggrottò le sopracciglia. "Sì, ora che lo dici sì. Non capisco bene chi però." Harry ed Hermione passarono il resto del rinfresco a spremersi le meningi a proposito di Persephone, ma un'ora dopo non avevano fatto alcun passo avanti.
I due erano seduti ad un lungo tavolo, vicino a Ron e di fronte a Persephone, Penelope, Percy e Bill. Gli elfi domestici servivano piatti pieni di cibo inchinandosi umilmente dopo ogni passo. La signora Weasley sembrava impressionata, mentre Hermione sbuffò la sua disapprovazione. Persephone Green la guardò e sorrise.
"Non credo ci siamo già incontrate," disse. "Devi essere Hermione Granger? E tu," disse osservando Harry perplessa, "temo di non conoscere il tuo nome" ammise, come se non avesse la più pallida idea di chi fosse.
"Uh, mi chiamo Har-" Ma Persephone scoppiò a ridere allo sguardo attonito di Harry, che si unì alla risata.
"Scusami, non ho potuto resistere. Scommetto che non l'hai capito vero?" ridacchiò " Io sono Persephone Green". Si sporse dal tavolo e strinse le mani di entrambi. Uno sguardo attraversò il volto della ragazza che richiamò alla memoria quasi dolorosamente quella persona che Harry ed Hermione cercavano di riconoscere. Ci pensarono sopra intensamente.
"Ah, vi ricordo qualcuno. Non penso mi abbiate mai visto, anche se sono certa conosciate mio nonno, Albus Silente." E allora Harry capì finalmente: i suoi occhi brillavano come quelli di Silente.
Hermione era rimasta senza parole. "Come ha fatto a capire che ci ricordava qualcuno? E davvero il professor Silente è suo nonno?"
"Esatto," rispose Persephone. "E' il padre di mia madre. Ma temo che quest'ultima non sia tra noi da molto tempo." S'interruppe per un secondo, servendosi dal piatto di fagiolini.
"Oh, mi spiace," disse Harry. Persephone bevve un sorso di vino e scosse la testa.
"No, no, è successo molto tempo fa.Vedete quella donna laggiù- " indicò la fine del tavolo. "seduta vicino a mio padre?" Harry e Hermione notarono la graziosa signora dai capelli ricci. "E' la mia matrigna, e la mamma di Penelope."
"Fermati Persephone, o li confonderai," rise Penelope.
Ron si sporse verso Harry e Hermione. "Avete mai saputo che Silente avesse una famiglia?" Entrambi scossero la testa. Ma un'altra cosa ora confondeva Hermione.
"Signorina Green.un'attimo fa ha detto che ci sembrava di conoscerla. Come ha fatto a capirlo?"
Percy percepì la domanda e buttò il petto in fuori, orgoglioso. "Beh, vi ho detto che Persephone è un Auror. Ma volevo dire che non è un Auror qualunque. E' una Rievocatrice!" Evidentemente Percy era ultra-felice di appartenere ad una famiglia tanto distinta da contenere una Rievocatrice, qualunque cosa volesse dire.
Harry capì che doveva assumere un'aria stupita e impressionata. Si chiese se avesse mai sentito il termine prima d'allora. Persephone rise di nuovo.
"Poverini vi stiamo confondendo di nuovo. Non importa Percy."
Ma Percy non si lasciò scoraggiare. "Harry," espose autoritario, "un Rievocatore, o Rievocatrice è un tipo particolare di Auror. Come sai gli Auror catturano i maghi Oscuri. Ebbene, un Rievocatore acciuffa un mago Oscuro col preciso scopo di richiamarlo dal Lato Oscuro. E' un lavoro molto pericoloso, e altrettanto prestigioso. Il Ministero attualmente impiega quarantadue Auror, e solo tre di essi sono Rievocatori."
"Ma come? Voglio dire, come richiamano dal lato Oscuro i maghi?" chiese Ginny. Tutti parevano molto attenti.
Percy era nel suo elemento ora. Persephone lo osservò, divertita. "Continua Percy, diglielo."
"Dunque," cominciò. "I Rievocatori sono scelti in base al loro talento per la lettura delle attitudini ed emozioni delle altre persone. Non la lettura delle loro menti, capite- la lettura del pensiero è stata considerata un'arte Oscura dalla Convenzione dei Warlock del 1289." Respirò profondamente. "Dopo esser stato nominato, un Rievocatore viene assegnato a un veterano, come consigliere, e da questo allenato a sfruttare il suo talento di "lettura" delle persone. I Rievocatori utilizzano l'abilità per identificare maghi Oscuri, soprattutto quelli che potrebbero abbandonare il lato Oscuro con una piccola spinta."
"Molto bene Percy" commentò Persephone.
Hermione era affascinata. "Così, può leggere le emozione delle persone?"
Persephone si voltò verso di lei. "Sì. E' difficile all'inizio, ma ormai ci sono tanto abituata che è come una seconda natura. Per cui capite come ho avvertito la vostra confusione e frustrazione quando cercavate di capire a chi assomigliassi. Detesto la sensazione di avere qualcosa sulla punta della lingua!"
Hermione appariva pensierosa. Gli altri commensali ricominciarono a conversare visto che la piccola conferenza di Percy era finita.
"Essere 'letti' non mette a proprio agio, capisco" disse piano Persephone. "Ascoltate, mi scuso, se non volete che lo faccia m'impegnerò al massimo. Ma guardate!" rise. "Lo sto rifacendo! Vedete quanto mi è difficile smetterla."
Hermione rise indulgentemente in risposta. "Va tutto bene. Solo, non ci sono abituata."
"Ditemi, a che anno siete voi tre?" chiese Persephone. Le risposero che avrebbero iniziato il loro quinto anno a Hogwarts. Lei continuò ad informarsi circa la scuola, così i tre la misero al corrente di alcune delle loro avventure durante i quattro anni- anche se non citarono la parte riguardante il ritorno al potere di Voldemort. Un pensiero improvviso colpì Harry.
"Lei è la nipote di Silente. Deve averle detto. cioè, credo che la sua famiglia sappia."
Persephone capì dove stava puntando. "Sì, ho ricevuto un gufo molto interessante da mio nonno quest'estate. Molto interessante." Divenne seria a parlò lentamente. "I miei genitori e mia sorella sanno, anche se Penny ha i suoi dubbi. Ed io ho sparso la voce tra gli Auror, ma non è per niente facile, soprattutto con Caramell sull'allerta. Continua a dire che non crederà a nessuna delle voci pazze partite da Silente. Vi dico, è molto difficile lavorare per una persona del genere. Comunque la maggior parte degli Auror crede a mio nonno. Come gruppo, lo rispettano molto, e tengono in conto la sua opinione. Senza parlare poi di Alastor Moody ed Arabella Figg."
"Oh! Come sta il professor Moody?" chiese Hermione.
"E' a posto." Persephone nascose un sorrisetto. " Anche se devo dire che è diventato un tantino più paranoico, sempre che fosse possibile. Ma chi può biasimarlo, dopo l'altro anno?" s'interruppe. "Sarò onesta con voi, ragazzi. Sono davvero senza parole. Non so a cosa dovremo prepararci, ma non penso sarà buono, e neanche facile. Dobbiamo tutti fare attenzione, e osservare."
I seguenti tre giorni alla Tana trascorsero in un miscuglio di partite a Quidditch, a scacchi magici, e a carte. Harry non si era reso conto di quanto gli fossero mancati Ron ed Hermione durante l'estate, ed ora era felice di poter passare con loro un sacco di tempo, visto che aveva finito i compiti. Anche Ron ed Hermione erano a posto, e da allora lei si era estremamente interessata al libro della signora Weasley: Guida all' Etichetta Magica di Madama Pringle.
"Il capitolo sui matrimoni è estremamente affascinante!" gli disse una sera mentre Ron stava tentando d'insegnare ad Harry un gioco di carte Egiziano, appena imparato da Bill. "Ora, qui dice che le cerimonie matrimoniali Babbane e magiche sono simili, ma che i ricevimenti invece variano molto tra loro. 'In un matrimonio magico, la torta, che è solitamente di color violetto ed in grado di cantare, viene mangiata prima del pasto principale."
"Il dolce prima della cena! Finalmente qualcuno l'ha capito!" disse Fred salendo le scale dal piano terra. In quei giorni lui e George avevano aiutato loro padre a liberare il giardino dagli gnomi, come punizione per la loro avventura a Notturn Alley. Entrarono nella stanza e si lasciarono cadere sulle poltrone, togliendosi i guanti esausti.
Harry si distrasse solo per un attimo per osservarli, ma quel momento bastò per perdere la mano di carte con Ron. "Hermione", disse dopo che Ron aveva raccolto le carte e le aveva poste sul palmo della mano, così che si rimescolassero da sole. " La signora Figg mi ha detto che i maghi indossano abiti da cerimonia ai matrimoni. Dice niente di questo, in quel libro?"
"Sì. Dice che gli abiti da sera costituiscono l'abbigliamento tradizionale."
Harry rimase in silenzio qualche secondo. "Beh, nella foto del matrimonio dei miei, che mi ha dato Hagrid, tutti indossano vestiti Babbani- -mio padre e Sirius portano smoking, e mia madre un vestito bianco."
Hermione ci riflettè sopra per un po'. "Tua madre era di famiglia Babbana vero? Probabilmente sognava un matrimonio Babbano sin da quando era una ragazzina."
Ron sghignazzò. "Ragazze. Con questo vuoi dirmi che passate il vostro tempo libero 'sognando il vostro matrimonio'?" Assunse un tono alto e stridulo, intrecciò le dita insieme piazzandole sotto il mento e ruotò gli occhi sognanti in aria di scherno. "E, dimmi, per caso i tuoi sogni ad occhi aperti coinvolgono quel delizioso Gilderoy Allock?" Lui, Fred, Gerorge ed Harry risero. Hermione arrossì.
"Ron, solo perché il futuro di certi ragazzi si limita a cinque minuti dopo il presente, non significa che questo debba valere per tutti. Alcune di noi ogni tanto pensano al futuro!" s'infiammò.
"Questo mi rammenta una cosa" proruppe George. Afferrò Fred per i gomiti. Fred annuì e salirono entrambi le scale, diretti alla loro stanza.
"Ma dico, cosa diavolo stanno architettando?" disse Hermione.
Ron sospirò. "Sono Fred e George. Architettano sempre lo stesso genere di cose- questa volta uno scherzo che farà diventare grigi i capelli di mamma."
* - *
Harry ed Hermione furono invitati al rinfresco pre-matrimoniale insieme ai Weasley, la sera del 28 agosto. Con molta ansia da parte di Harry, sarebbero dovuti arrivare alla casa dei Light, a Norwich, con la Polvere Volante.
"Dunque Harry," disse il signor Weasley dopo che tutti tranne loro due erano spariti attraverso il caminetto. "Ricorda: semplicemente entra tra le fiamme, di' "Maniero di Clear Lake', e tieni i gomiti in dentro." Diede ad Harry una pacchetta rassicurante sulla spalla e si allontanò. Harry fece apprensivamente quello che gli era stato detto e fu molto sorpreso di ritrovarsi. Pochi secondi dopo, in piedi nel camino dei Light.
Come ne uscì, si guardò intorno. Una folla di almeno venti persone era riunita nel largo salone dove si trovava in quel momento. La casa dei Light, che Harry si immaginava molto grande, era in effetti un luogo antico e molto ben arredato: i pavimenti erano di marmo, ed ai muri erano appesi dipinti ad olio di streghe e maghi venerabili. I soggetti dei quadri sedevano tutti severi e dignitosi, come se gli fosse stato raccomandato di mantenere il portamento migliore per l'occasione.
Un uomo alto e pelato, con una faccia simpatica si avvicinò ad Harry, ma il suo sguardo era fisso oltre le sue spalle, al signor Weasley, il quale era appena uscito dal caminetto.
"Arthur! E' un piacere rivederti! Benvenuto!"
"Grazie Robert," rispose il signor Weasley, spazzolandosi la fuliggine dal vestito. Lanciò uno sguardo ad Harry, che mostrava la sua approvazione per la performance con la polvere volante e gli fece l'occhiolino prima di continuare. "Siamo tutti contenti di trovarci qui. Robert, penso che Percy ti abbia accennato che avremmo portato una coppia di ospiti con noi."
"Harry Potter," disse piano l'uomo di nome Robert notando Harry per la prima volta. I suoi occhi schizzarono un'attimo alla cicatrice sulla fronte di Harry, azione fin troppo familiare. "Benvenuto Harry! E' molto bello conoscerti."
"Lo stesso vale per me" replicò Harry cercando di suonare il più educato possibile.
"E questa è Hermione, un'altra amica di scuola di Ron." Hermione si trovava giusto accanto ad Harry, era sbucata fuori dal camino poco prima di lui. Il signor Weasley gli indicò l'uomo pelato. "Harry, Hermione, questo è il signor Robert Light."
Lui sventolò la mano senza dare importanza alle parole. "Robert basta ed avanza" disse mentre stringeva la mano ad Hermione.
"Il signor Light- emh, Robert- è nell'elenco dei fiduciari della banca Gringott" spiegò il signor Weasley. Harry ed Hermione annuirono.
"Oh andiamo Arthur, non annoiamo i ragazzini col lavoro," ridacchiò il signor Light. "Andiamo ad incontrare gli altri. Voi tutti, questi sono Harry ed Hermione," parlò alla folla. Molti si voltarono a guardare, e alcuni salutarono e sorrisero. Penelope e Percy si fecero strada tra la gente. Percy strinse la mano di Harry.
"E' un piacere vederti Harry," disse rigidamente. Si chinò un poco e sussurrò all'orecchio di Harry. "Davvero,ti sono così grato per avercela fatta. quando Ron mi disse che avevi declinato l'invito.beh, tutti speravano d'incontrarti. fui felicissimo quando riscrissi dicendo che saresti venuto." Harry sorrise e annuì capendo.
Anche Penelope si era avvicinata ed aveva abbracciato Hermione, con evidente sorpresa di quest'ultima. "E' stupendo rivederti!" gridò "Sai, ho appena realizzato di non averti mai ringraziata. il Basilisco, al mio sesto anno, la faccenda con lo specchio. Credo tu mi abbia salvato la vita."
Hermione parve genuinamente commossa. "Ben non. non è stato nulla davvero." Disse arrossendo violentemente.
"Vieni, ti presento," disse Percy, piazzando un braccio attorno alle spalle di Harry e conducendolo tra la folla. Penelope ed Hermione li seguirono. Si scambiarono presentazioni e complimenti con una dozzina di persone, nessuna delle quali Harry riusciva a ricordarsi mezz'ora dopo, quando lui ed Hermione si furono seduti sulle sedie del giardino, insieme a pochi invitati dei Light che sarebbero rimasti anche al matrimonio. Come la notte calò, i Weasley e i Light inaugurarono la cerimonia nuziale.
"Oh questo sarà così istruttivo!" si entusiasmò Hermione. "Pensa soltanto a tutti i costumi e le tradizioni magiche a cui parteciperemo!"
Harry era così affamato che riusciva a pensare di partecipare solo ad una cena sostanziosa. Osservò che la cerimonia si svolgeva dalla parte opposta del tavolo a cui erano seduti. Alla destra di Percy c'era Bill, il testimone (" In teoria Percy ha sempre trattato Bill come una specie di idolo" disse Ron), Charlie, Fred, George e Ron. Alla sinistra di Penelope stavano una ragazza bruna che Harry non conosceva, due Corvonero familiari dell'anno di Penelope, e Ginny.
"Chi è quella vicino a Penelope?" chiese Harry.
Hermione guardò oltre le damigelle. "Dovrebbe essere Persephone Green, eh? Non somiglia molto ad un Auror vero?"
Harry annuì. Giudicando dal modo nel quale i Weasley avevano preso in giro Charlie, si aspettava una versione femminile di Malocchio Moody, completa di cicatrici e pezzi mancanti. Ma Persephone Green invece sembrava assolutamente normale, persino attraente. I suoi capelli non erano ricci come quelli della sorella; invece cadevano lungo le spalle e la schiena in scure onde. Sorrideva a Penelope, ma nel sorriso c'era una sorta di tristezza. I suoi occhi verdi luccicavano in un modo familiare. Ricordava ad Harry qualcuno, non sarebbe stato in grado di dire chi.
"Non ti ricorda qualcuno?" chiese ad Hermione.
Lei aggrottò le sopracciglia. "Sì, ora che lo dici sì. Non capisco bene chi però." Harry ed Hermione passarono il resto del rinfresco a spremersi le meningi a proposito di Persephone, ma un'ora dopo non avevano fatto alcun passo avanti.
I due erano seduti ad un lungo tavolo, vicino a Ron e di fronte a Persephone, Penelope, Percy e Bill. Gli elfi domestici servivano piatti pieni di cibo inchinandosi umilmente dopo ogni passo. La signora Weasley sembrava impressionata, mentre Hermione sbuffò la sua disapprovazione. Persephone Green la guardò e sorrise.
"Non credo ci siamo già incontrate," disse. "Devi essere Hermione Granger? E tu," disse osservando Harry perplessa, "temo di non conoscere il tuo nome" ammise, come se non avesse la più pallida idea di chi fosse.
"Uh, mi chiamo Har-" Ma Persephone scoppiò a ridere allo sguardo attonito di Harry, che si unì alla risata.
"Scusami, non ho potuto resistere. Scommetto che non l'hai capito vero?" ridacchiò " Io sono Persephone Green". Si sporse dal tavolo e strinse le mani di entrambi. Uno sguardo attraversò il volto della ragazza che richiamò alla memoria quasi dolorosamente quella persona che Harry ed Hermione cercavano di riconoscere. Ci pensarono sopra intensamente.
"Ah, vi ricordo qualcuno. Non penso mi abbiate mai visto, anche se sono certa conosciate mio nonno, Albus Silente." E allora Harry capì finalmente: i suoi occhi brillavano come quelli di Silente.
Hermione era rimasta senza parole. "Come ha fatto a capire che ci ricordava qualcuno? E davvero il professor Silente è suo nonno?"
"Esatto," rispose Persephone. "E' il padre di mia madre. Ma temo che quest'ultima non sia tra noi da molto tempo." S'interruppe per un secondo, servendosi dal piatto di fagiolini.
"Oh, mi spiace," disse Harry. Persephone bevve un sorso di vino e scosse la testa.
"No, no, è successo molto tempo fa.Vedete quella donna laggiù- " indicò la fine del tavolo. "seduta vicino a mio padre?" Harry e Hermione notarono la graziosa signora dai capelli ricci. "E' la mia matrigna, e la mamma di Penelope."
"Fermati Persephone, o li confonderai," rise Penelope.
Ron si sporse verso Harry e Hermione. "Avete mai saputo che Silente avesse una famiglia?" Entrambi scossero la testa. Ma un'altra cosa ora confondeva Hermione.
"Signorina Green.un'attimo fa ha detto che ci sembrava di conoscerla. Come ha fatto a capirlo?"
Percy percepì la domanda e buttò il petto in fuori, orgoglioso. "Beh, vi ho detto che Persephone è un Auror. Ma volevo dire che non è un Auror qualunque. E' una Rievocatrice!" Evidentemente Percy era ultra-felice di appartenere ad una famiglia tanto distinta da contenere una Rievocatrice, qualunque cosa volesse dire.
Harry capì che doveva assumere un'aria stupita e impressionata. Si chiese se avesse mai sentito il termine prima d'allora. Persephone rise di nuovo.
"Poverini vi stiamo confondendo di nuovo. Non importa Percy."
Ma Percy non si lasciò scoraggiare. "Harry," espose autoritario, "un Rievocatore, o Rievocatrice è un tipo particolare di Auror. Come sai gli Auror catturano i maghi Oscuri. Ebbene, un Rievocatore acciuffa un mago Oscuro col preciso scopo di richiamarlo dal Lato Oscuro. E' un lavoro molto pericoloso, e altrettanto prestigioso. Il Ministero attualmente impiega quarantadue Auror, e solo tre di essi sono Rievocatori."
"Ma come? Voglio dire, come richiamano dal lato Oscuro i maghi?" chiese Ginny. Tutti parevano molto attenti.
Percy era nel suo elemento ora. Persephone lo osservò, divertita. "Continua Percy, diglielo."
"Dunque," cominciò. "I Rievocatori sono scelti in base al loro talento per la lettura delle attitudini ed emozioni delle altre persone. Non la lettura delle loro menti, capite- la lettura del pensiero è stata considerata un'arte Oscura dalla Convenzione dei Warlock del 1289." Respirò profondamente. "Dopo esser stato nominato, un Rievocatore viene assegnato a un veterano, come consigliere, e da questo allenato a sfruttare il suo talento di "lettura" delle persone. I Rievocatori utilizzano l'abilità per identificare maghi Oscuri, soprattutto quelli che potrebbero abbandonare il lato Oscuro con una piccola spinta."
"Molto bene Percy" commentò Persephone.
Hermione era affascinata. "Così, può leggere le emozione delle persone?"
Persephone si voltò verso di lei. "Sì. E' difficile all'inizio, ma ormai ci sono tanto abituata che è come una seconda natura. Per cui capite come ho avvertito la vostra confusione e frustrazione quando cercavate di capire a chi assomigliassi. Detesto la sensazione di avere qualcosa sulla punta della lingua!"
Hermione appariva pensierosa. Gli altri commensali ricominciarono a conversare visto che la piccola conferenza di Percy era finita.
"Essere 'letti' non mette a proprio agio, capisco" disse piano Persephone. "Ascoltate, mi scuso, se non volete che lo faccia m'impegnerò al massimo. Ma guardate!" rise. "Lo sto rifacendo! Vedete quanto mi è difficile smetterla."
Hermione rise indulgentemente in risposta. "Va tutto bene. Solo, non ci sono abituata."
"Ditemi, a che anno siete voi tre?" chiese Persephone. Le risposero che avrebbero iniziato il loro quinto anno a Hogwarts. Lei continuò ad informarsi circa la scuola, così i tre la misero al corrente di alcune delle loro avventure durante i quattro anni- anche se non citarono la parte riguardante il ritorno al potere di Voldemort. Un pensiero improvviso colpì Harry.
"Lei è la nipote di Silente. Deve averle detto. cioè, credo che la sua famiglia sappia."
Persephone capì dove stava puntando. "Sì, ho ricevuto un gufo molto interessante da mio nonno quest'estate. Molto interessante." Divenne seria a parlò lentamente. "I miei genitori e mia sorella sanno, anche se Penny ha i suoi dubbi. Ed io ho sparso la voce tra gli Auror, ma non è per niente facile, soprattutto con Caramell sull'allerta. Continua a dire che non crederà a nessuna delle voci pazze partite da Silente. Vi dico, è molto difficile lavorare per una persona del genere. Comunque la maggior parte degli Auror crede a mio nonno. Come gruppo, lo rispettano molto, e tengono in conto la sua opinione. Senza parlare poi di Alastor Moody ed Arabella Figg."
"Oh! Come sta il professor Moody?" chiese Hermione.
"E' a posto." Persephone nascose un sorrisetto. " Anche se devo dire che è diventato un tantino più paranoico, sempre che fosse possibile. Ma chi può biasimarlo, dopo l'altro anno?" s'interruppe. "Sarò onesta con voi, ragazzi. Sono davvero senza parole. Non so a cosa dovremo prepararci, ma non penso sarà buono, e neanche facile. Dobbiamo tutti fare attenzione, e osservare."
