CAPITOLO 6 - IL MATRIMONIO

Il giorno seguente si ritrovarono di nuovo tutti alla casa dei Light per il matrimonio, che era fissato per le due e un quarto del pomeriggio. Tutti non vedevano l'ora che iniziasse la cerimonia, tranne Percy, il quale era molto pallido e agitato ( "E se qualcosa va storto?" continuava a ripetere rauco), e la signora Weasley, che era convinta che l'impazienza dei gemelli per il matrimonio dipendesse da qualche loro misterioso e sinistro complotto.

"Andiamo mamma," disse George quando la signora Weasley lo guardò sospettosa per la quinta volta, quella mattina, "onestamente ci credi così crudeli? Non rovineremmo mai il giorno del matrimonio di Percy. Al limite la prima notte di nozze."

"GEORGE!"

"Sto scherzando ma'!" gridò tra le risate. E in effetti non era l'unico, anche il signor Weasley rideva.

"Non incoraggiarlo!" fu tutto quello che la signora Weasley riuscì a dire a denti stretti.

Ma qualunque cosa si fosse aspettata la madre dello sposo, la cerimonia matrimoniale si concluse senza alcun intoppo.

Poco prima delle due, dalla loro postazione in giardino, Harry ed Hermione poterono finalmente ammirare l'estensione dei possedimenti dei Light. La visione era spettacolare, ed anche da seduti erano in grado di vedere un grande lago adagiato sul fondo d'una valle contornata di prati. Se si fossero girati avrebbero potuto ammirare il retro della casa, o più propriamente palazzo. I Light dovevano essere una famiglia di maghi molto anziana, che viveva sui propri possedimenti da tempi indeterminati, di cui nessuno serbava ricordo tanto erano lontani.

Hermione aveva ragione, la cerimonia era molto simile ad una Babbana, eccettuati i vestiti. Le damigelle indossavano tutte degli abiti raccapriccianti color malva.

Harry diede una gomitata ad Hermione, mentre i testimoni sfilavano in coppia lungo la navata. Quando Bill e Persephone raggiunsero l'altare, chiese, " Ma era proprio necessario si vestissero in... quel modo?"

Hermione scrollò le spalle allibita. "Non ne ho idea. Non ho letto da nessuna parte che le damigelle dovessero vestire abiti così orribili."

Entrambi non sapevano cosa aspettarsi da Penelope, ma quando comparve sorridente, videro che l'abito si addiceva a quello delle damigelle: era rosso sgargiante con ricami di seta e un alto colletto d'un arancione mandarino. Non commentarono.

Dalla parte opposta Percy continuava ad essere d'un pallore cadaverico mentre si avvicinava alla sposa. Sembrava che la più leggera brezza lo potesse trascinar via.

"Secondo te Percy sviene prima della fine?" Hermione soffocò un risolino.

Ma Percy non svenne. Il sacerdote svolse il rito serenamente e dopo lo scambio degli anelli estrasse la bacchetta. Percy stese il braccio sinistro e Penelope quello destro. Il sacerdote passò la bacchetta attorno ai polsi mentre un sottile filo di luce brillante spuntava dalla punta avvolgendo le due mani.

"Ooh," disse Hermione "questa tradizione è unica nei matrimoni magici!" Cambiò posizione per vedere meglio.

Dopo questo il sacerdote dichiarò Percy e Penelope "Marito e moglie" e i due si baciarono brevemente, semi-coscienti. Tutti gli invitati si alzarono e applaudirono mentre i due lasciavano la cappella attraverso la navata.

"Beh, è andata molto bene!" esclamò sollevata la signora Weasley, mentre il gruppo si avvicinava alla sala da ballo.

Harry ed Hermione erano seduti al tavolo principale e chiacchierarono allegri con le due Corvonero che avevano conosciuto la sera prima. Poco dopo l'accomodamento degli invitati una schiera di solenni elfi domestici trasportarono nella sala un'enorme torta violetta. Come la posarono sul tavolo al centro della sala essa cominciò a cantare una lenta canzone d'amore. Harry ed Hermione fecero molta fatica a non ridere all'idea di una torta che cantava.

"Non me la sento di mangiarla, mi sembra troppo viva !" disse Harry quando ebbe il piatto davanti.

"Andiamo! E' un'inestimabile esperienza culturale!" lo incoraggiò Hermione. Iniziarono a mangiare e con evidente sorpresa scoprirono che non era neanche male. L'unico difetto era che lasciava le labbra di colore viola, come se tutti si fossero messi il rossetto.

Dopo la torta si passò ad 'argomenti' più validi e tutti divorarono il delizioso salmone con gli asparagi e altre miriadi di portate. Dopo il pranzo la loro attenzione si spostò alla pista da ballo.

Una grande banda iniziò a suonare e i novelli sposi aprirono il ballo. Entro poco i loro genitori e invitati gli si unirono. Gli altri si alzarono e chiacchierarono con i conoscenti. Dopo esser rimasto a osservare quelli che ballavano Harry si sentì dare una pacca sulla spalla. Si voltò e vide Albus Silente di fronte a lui.

"Ciao Harry! E' un piacere rivederti." Harry non aveva notato Silente tra gli invitati. "Ero seduto dall'altro capo della tavola così non ho potuto parlarti fino ad ora. Penso ti sia divertito quest'estate."

Harry annuì. " Grazie per avermi fatto andare dalla signora Figg. Non avevo mica capito che la conosceva."

"Oh sì," rispose Silente con un sorriso. "Mi ha detto quanto sei rimasto sorpreso." Sia abbassò e parlò a bassa voce. "Spero non te la sia presa perché non te l'abbiamo detto prima. Ma da quando sei venuto ad Hogwarts non l'hai più vista così è passato ad entrambi di mente."

Harry sorrise e disse che non era importante, e proprio in quel momento la signora Figg raggiunse Silente.

"Ciao caro! Stai bene oggi! Guarda come il tuo abito rispecchia il colore dei tuoi occhi" ridacchiò con approvazione.

"Sì la signora Weasley me l'ha preso apposta."

Proprio allora la veloce canzone fino ad allora suonata finì,ed iniziò un lento. Qualcuno afferrò Harry da dietro.

"Salve nonno, signora Figg- vi dispiace se vi rubo Harry per un minuto?" Era Persephone Green. Silente e la signora Figg sorrisero e iniziarono a chiacchierare tra di loro. "Harry" Sussurrò Persephone, "Potresti farmi un favore personale?"

"Hum-"

Lei guardò oltre le sue spalle. Charlie si stava guardando intorno, la notò e subito s'indirizzò verso di lei. "Per piacere Harry, devi danzare con me."

"Ma veramente io-"

"Non capisci" disse urgentemente. "Quel Fred Weasley ha cercato di distrarmi per tutta la serata mentre George provava ad infilarmi qualcosa nel vino. Poi ho ballato tutto il tempo con Charlie, che è proprio un ragazzo carino e simpatico, ma-" diede ancora un'occhiata a Charlie che si approssimava, "Non ne posso più. Ho solo bisogno di una pausa dai Weasley, ti prego Harry,"

"Ma sono certo che il professor Silente sarebbe-"

Persephone scosse la testa. "Gliel'ho già chiesto. Vuole parlare con la signora Figg. Harry sei la mia ultima speranza!"

Lo guardò supplicante. Come Charlie si avvicinava Harry vide che lo seguiva a ruota Ginny con aria speranzosa. Cambiò subito idea. "Certo, perfetto!" rispose.

Proprio allora Charlie affiancò Persephone. "Eccoti! Temevo di averti perso. Che ne diresti di un altro ballo?" chiese nervoso.

Lei sorrise dolcemente. "Oh caro, mi spiace ma avevo promesso ad Harry di riservargli un ballo. Non ti offendi vero?" E con questo l'oltrepassò guidando Harry verso la pista da ballo. "Magari dopo." Charlie era terribilmente deluso.

"Grazie," sospirò quando iniziarono a ballare. "Non preoccuparti, andrai benissimo. Devi solo muovere i piedi avanti e indietro."

Ballarono per alcuni minuti senza parlare. Harry allora notò una caratteristica di Persephone che non aveva visto la notte prima: una lunga, sottile cicatrice che partiva dall'orecchio sinistro fino al centro del collo, proprio sotto il volto. Decise di non dire nulla e concentrarsi sul ballo piuttosto. Stava giusto comprendendone l'andamento quando la folla fece circolare per la pista delle piccole fiale piene d'un liquido blu e brillante.

"La Levintantarella!" esclamò Persephone eccitata. "Ecco, prendine una Harry. Sai come fare giusto?" e bevve la pozione.

"Non esattamente" replicò Harry. Ma comunque bevve la pozione. Era dolce e leggera. "Hei, è buona! Cosa c'è dentro?"

"Non ne sono certa," rispose. "Ma penso che l'ingrediente principale sia lo stesso delle Api Frizzale."

Adesso me lo dice, pensò Harry, mente i suoi piedi abbandonavano il suolo.

La banda cominciò a suonare una canzone veloce che ricordava una polka. Tutti affollarono la pista e formarono una cerchio.

"Afferra la mia mano Harry," lo guidò Persephone. Lui porse l'altra mano alla vicina, la signora Light. Ora erano due piedi oltre il suolo. "Si parte!"

La folla cominciò a ballare in un circolo serrato, coi mantelli al vento. La danza consisteva in una rapida successione di passi, ma osservando gli altri attentamente Harry riuscì a non impapinarsi troppo. Vide Hermione non lontano da lui, sembrava estatica. Cercava di afferrare ogni dettaglio del ballo, ed Harry suppose che le dispiacesse non poter prendere appunti e danzare contemporaneamente.

Percy e Penelope furono spinti nel centro del cerchio e gli altri gli ballavano intorno. Tutti ridevano un po' storditi, anche Harry che aveva afferrato qualche passo finalmente. Si trovavano in una confusione di colori e risate. Dopo alcuni minuti l'effetto della Levitantarella svanì e tutti si ritrovarono coi piedi per terra.

"Molto bravo Harry! Sei sicuro di non averlo mai fatto prima?" Persephone lo guardava meravigliata. Proprio allora un grido li raggiunse da un tavolo non lontano. Entrambi ne ricercarono la fonte con apprensione.

Un mago molto basso, tozzo e la faccia violacea si teneva le mani alla gola come se stesse soffocando. Ma divenne evidente che fosse in grado di respirare quando una spettacolare fiammata rossa gli uscì dalla bocca.

"Cugino Thomas!" esclamò lei. "Ma cos'ha che non va?"

Dietro di sé Harry senti qualcuno sghignazzare. Si girò e vide George e Fred al settimo cielo.

"Draghelle!" disse George tendendo una mano piena di caramelle rosse, formato palle da golf. "Le abbiamo appena inventate!"

"La signora Figg non è riuscita a prenderci tutti gli occhi di salamandra," aggiunse Fred.

Persephone afferrò l'ultima frase e lo guardò, incredula. "Quindi era quella la cosa che cercavate di mettermi nel bicchiere?" riguardò Thomas. "Avevo lasciato il vino sul tavolo prima di venire a cercare Harry. Thomas deve averlo bevuto al posto mio- come fa di solito con tutti. Oserei dire che gli piace un po' troppo il vino." Cominciò a ridere. "Magari non più dopo questo eh?" chiese a George. Lei, Fred e George continuarono a ridacchiare mentre gli altri invitati si allontanavano, o scappavano via, da Thomas. Solo Albus Silente osò avvicinarsi, aiutandolo ad uscire dalla stanza, attento a tenere la faccia dell'uomo lontana.

"Geniale!" esclamò Persephone. "Peccato che non sia toccato a me però. Ora avrei preferito bere il vino".

"Draghelle! Solo cinque falci ciascuna!" gridò Fred. Ma la signora Weasley prontamente sbucò fuori dalla folla e afferrò le caramelle direttamente dalle sue mani.

"Non ci posso credere. Come vi siete permessi. Quando arriviamo a casa." iniziò, o almeno ci provò, visto i denti serrati. Ma la signora Light le appoggiò una mano sulla spalla.

"Molly, guarda che va tutto bene, nessuno si è fatto male," disse gentilmente. "I ragazzi volevano solo divertirsi un po'. Dopotutto questa è una festa." La signora Weasley non trovò da replicare, forse perché era troppo furiosa. Lasciò andare i figli che subito smerciarono le Draghelle agli ospiti più giovani e ai bambini.

Il resto del rinfresco fu relativamente privo di colpi di scena. Penelope e Penelope partirono e salutarono tutti dalla loro carrozza trainata da cavalli. "Vanno in Italia per la Luna di Miele," Sentì spiegare ad Hermione, una delle ragazze di Corvonero. Certo l'Italia era proprio una meta turistica quell'anno. Harry si divertì a immaginare Percy e Penelope scontrarsi coi Dursley in qualche viottolo toscano.

Quando tornarono alla Tana quella notte, erano tutti esausti. Soprattutto Fred e George grazie al brillante successo ottenuto con le Draghelle e le Crostatine Canarine.

Come Harry e Ron si sdraiarono nei letti nella stanza di Ron, quest'ultimo disse assonnato, "Bel posto la casa dei Light eh? Di certo, mille volte meglio della Tana."

Harry ci pensò sopra un momento. "Nah," rispose poi quando il fantasma in soffitta cominciò a emettere i suoi lugubri lamenti e far strisciare le catene. "E' carina, ma preferirei vivere qui."

Entrambi si addormentarono istantaneamente.