Nella profonda notte di Lothlorien,
nella grande residenza reale,
un elfo ancora non era a riposo…


Indugiò tutto il tempo che potè,
non aveva voglia di entrare in quella camera,
ma quando ci si trovò davanti capì che nulla ancora poteva fare…


Così entro come il fruscio del leggero vento estivo
che delicatamente muoveva i ricamati tendaggi della stanza…


La stanza era grande, al centro spiccava un piccolo tavolino in bianco legno con fantasie di fiori dai colori dolci e riposanti, opposta alla porta vi era una grande finestra, o balcone che dava ad un giardino da cui si poteva arrivare ad un bosco, coperto da enormi tendaggi delicati i quali erano ripresi anche in una rientranza della stanza…
Naturalmente vi era il letto in cui Annùndil riposava… che era enorme, con baldacchini e cuscini tanto da parere una nuvola solitaria nella serena Lòrien vicino alla porta vi era un'enorme specchiera che rifletteva la luce del balcone e su cui vi erano un'infinità di oli, oggettini, spazzole,…E tutto era bianco con quegli stupendi ricami di fiori…
E Legolas non aveva mai visto nulla di simile… mai!


Quando i suoi occhi si furono abituati al buio che ragnava in quella stanza si avvicinò impercettibilmente al letto… naturalmente Annùndil non dormiva ma, se l'avesse vista un uomo sarebbe sicuramente caduto in inganno…
Lui s'avvicinò alla sponda del letto dove era Annùndil, la guardò a lungo… quel viso le ispirava forza, saggezza, intelligenza ma non amore… per quel poco che conosceva Annùndil la ammirava molto per i suoi modi regali, per il suo portamento ma anche per quel sentirsi niente di più di quello che le sue amiche erano e tant'altro, ma non l'amava…
Dolcemente le sfiorò una guancia… il suo viso cambiò espressione, fu come si distendesse, come quel gesto fosse nuovo per lei, come se rendesse il suo riposo meno affannoso dai pensieri che lo gremivano.
Piano Legolas la chiamò… la sua voce sembrava il fruscio del vento, un dolce canto che veniva da chissà quale paradisiaco posto o il piacevole rumore delle onde marine nell'infrangersi tra gli scogli scoscesi di un precipizio…


Annùndil percepì la sua voce e lentamente si destò dal suo torpore…
"Chi è? Legolas!!!!!?? Perché sei qua??" chiese spaventata nascondendosi nelle coperte
"Ho cercato per lungo tempo la mia stanza ma sono stato informato che le mie cose e il mio giaciglio sono qua, con te."
"Ma è una pazzia!"
"Sono totalmente d'accordo con te… ma è la verità!"
"Ti credo, ho trovato molte cose non di mia proprietà questa sera… pensavo fossero doni per la festa invece…"
Comunque Annùndil si portò al limite massimo del letto "Io dormo qua… tu dormi dall'altra parte… ti lascio tutto il letto, non ho un sonno movimentato…"
"Grazie…Potrei cercare qualcosa da mettermi per riposare comodamente? Non posso tenere quest'abito…"
"Non ti preoccupare. Fai come se questa fosse la tua stanza, non ti accorgerai di me." Detto questo si immerse nelle coperte, voleva lasciare Legolas libero di cambiarsi e di riposare in pace, avrebbe voluto tornare nel dormiveglia subito ma era troppo a disagio per farlo… per tutta la vita praticamente non aveva avuto contatti con dei maschi e tutto d'un colpo questo doveva dormire insieme a lei… poi se anche le piaceva era stato tutto troppo veloce per lei… anche il primo bacio, forse sognava di darlo a qualcuno che le faceva ghiacciare il sangue nelle vene, che il cui nome la facesse tremare di un'irrefrenabile ebbrezza, la cui voce e il cui viso le sembrasse di vedere dovunque, col vento che sibila tra gli alberi e con un'ombra che fugge notando di essere stata vista… magari sarebbe stato qualcuno che non poteva avere, che nei loro furtivi incontri non mancava mai di porgerle un fiore… comunque sarebbe dovuto essere era qualcuno che non era Legolas…
Ma forse lei era solo una giovane principessa viziata che voleva giusto quello che non poteva avere, allora se avesse incontrato Legolas in una radura nascosta invece che in una festa per il loro fidanzamento sarebbe stato perfetto…
In tutti i modi non le garbava tanto di dividere il suo letto con lui… anche se era bellissimo, piacente in tutti gli aspetti o gli fosse piaciuto da morire… era comunque troppo presto!


Anche Legolas pensava… il tempo con Luinlothien era volato, avevano parlato, parlato, parlato e parlato… le loro parole erano uscite da sole… come se fossero stati intimi amici da sempre come se… Annùndil e tutto il resto fosse stato solo un sogno, nemmeno lui sapeva ancora decretare se bello o brutto.
Invece il sogno doveva diventarlo quella conversazione… non si sarebbe perdonato se Annùndil, chiedendo dov'era stato per tutto quel tempo e sentendo la verità si fosse arrabbiata con Luinlothien… non avrebbe mai dovuto darle tutta quella confidenza… soprattutto perché era lei e perché era proprio il giorno del suo fidanzamento… così si ripromise di passare solo il tempo necessario con Luinlothien.
Ma Luinlothien era… speciale… non era riuscito a parlare in quel modo con Annùndil, a sentirsi così libero da giudizi, così …
…E il bacio che aveva dato ad Annùndil… era stata tutta una finzione… lui ci aveva creduto, forse anche lei, ma era stato solo perché… perché… non c'era un perché o almeno un perché evidente perché senza pensarci i due stavano già cercare d'inculcarsi l'amore per l'altro… anche se fosse stato solo un'utopia… un'utopia e null'altro; aiutato, però, dall'atmosfera che si era andata creandosi…
Così si vergognava di sé stesso… non avrebbe dovuto illudere Annùndil e sperava che lei avesse compreso…che provasse lo stesso di lui…


Il tempo fluiva ma Annùndil non riusciva a dormire…
"Legolas… ci sei?" chiese timorosa
"Sì, ti sento… cosa c'è?" le rispose in un sussurro
"Potrei uscire un po'? Mi metto qualcosa e faccio un giro… ho già riposato prima che arrivassi e se non me ne vado tu non potrai riposare nemmeno un po'…"
"…Ma… non è colpa tua.."
"Beh, potrei uscire ugualmente, tanto per uscire?"
"Lo chiedi a me?! Fai pure…"
"Allora ci vediamo… riposa, penso tu ne abbia davvero bisogno…" gli sussurrò accarezzandogli leggermente la nuca immersa nei cuscini
"…grazie ancora…"


Annùndil s'infilò una vestaglia ed uscì… non c'era nessuno in giro… era ancora notte.