SIIIIIIIIIII!!!!! Il mio capitolo preferito finalmente... da qua potete
cominciare a immaginarvi cosa vi aspetta!!!!! 3 -sarebbero dei cuori-
...Lo giuro, nn l'ho fatto apposta a postare tardi ma il capitolo non ne
voleva sapere di essere leggibile... vabbbè, avrà contribuito a fare
suspance...
Così Annùndil, Sola, camminò a lungo, senza prestare attenzione a dove andava, alla strada che percorreva e, sotto sotto, sperava di non riuscire più a tornare indietro sperava che succedesse qualcosa che smuovesse un sì immutabile destino scoperto da poche ore.
Aveva solo una cosa in testa. la parola 'Legolas' e ormai la tormentava, tanto da sembrare un parola di cui non sapeva il significato, e ciò un po' la spaventava. non aveva avuto premonizioni, sensazioni, nulla che la consigliasse. forse perché non bisognava di consigli. doveva solo fare ciò che i sovrani le chiedevano. nient'altro.
Si fermò di camminare quando avvertì in lontananza gli zoccoli di un cavallo.. pian piano s'avvicinavano. sentiva che non era nulla di buono, che non doveva stare lì, ma voleva aspettare. non voleva più fidarsi di 'ciò che doveva essere'. s'avvicinava. sempre di più. era un cavaliere, uno soltanto. e ben presto la raggiunse in un misto di curiosità e incredulità per vedere una sì giovane e, al vedere gli abiti, importante Dama in un posto sì buio, lontano, in un ora sì sconvenevole per starsene in giro.
Il cavaliere si sentì strano. fu come se avesse già visto quella giovane ma non riusciva a ricordare. forse più di quello sentì una forte attrazione, qualcosa di inspiegabile ma fortissimo che non lasciava scampo .non sapeva chi fosse ma sentiva che doveva farsi avanti, o anche solo lo voleva. Così s'avvicinò. più s'avvicinava più sentiva che lei. lei. non sapeva come ma aveva a che fare con lui. sentì che qualsiasi regola avesse trasgredito doveva avvicinarla. magari parlando avrebbe ricordato.
"L'aurora mi regala il suo più bel fiore. dimmi, bella Dama, perché sei sola sul finir della notte?" chiese lievemente, quasi sentisse che quel che stava facendo era come un reato. ma nemmeno lei sembrava reputarlo tale perché rispose. sentiva che doveva, o forse voleva, rispondere. "Cavaliere della notte. non sarei una Dama se andassi a raccontare i miei fatti a chiunque." "Dimmi almeno, o Dama, se questo stupendo Bosco è Lothlorien, il Bosco D'Oro, che ogni elfo sogna di vedere almeno una volta nella vita. è vero che in questo posto le membra trovano riposo e che acqua, fiori, alberi,. ispirano riflessione?" "Questo posto è sì, la splendida Lothlorien. chiunque venga in questo luogo con l'intenzione di riflettere riuscirà a riflettere ma, se la Vostra anima parla ma Voi non volete sentirla. beh, nemmeno Lothlorien la farà parlare più forte o tanto meno cambierà la Vostra volontà. In verità Lòrien non è magico ma chi lo visita può scoprire la magia dentro di sé." "Oltre ad essere incantevole più di un fiore sei anche saggia, forse la persona più saggia che abbia mai incontrato . dimmi chi sei, oh misteriosa Dama!" "Tenebroso Cavaliere, non voglio conoscere il Vostro nome, mi coprirò le orecchie se lo proferirete. così io non Vi dirò il mio. sento che sarà una grande fonte di sofferenza." nel dirle quelle parole la sgomentarono, le disse senza rendersene conto, come se qualcuno avesse preso in prestito la sua bocca e gliele avesse fatte dire.
Il Cavaliere scese da cavallo, lei non aveva più timore ma si sentiva come incollata al terreno, voleva rimanere lì, anche se Legolas l'avesse veduta, non le importava il resto. Nella prima luce dell'albeggio riuscì a scorgere i tratti del Cavaliere. era alto e aveva un fisico possente e lineamenti virili, cose molto inusuali per un elfo,.era vestito di nero, quasi dovesse nascondersi da qualcosa o mimetizzarsi nella notte. Il Cavaliere s'inginocchiò davanti ad Annùndil, colse dolcemente un fiore dal terreno e, tra le sue mani, lo mise innanzi a lei.
"Vi chiederei a quale razza appartenete. elfo o uomo.ma la tua dolcezza nel svellere questo fiore parla da sola. siete Voi quindi un elfo? E perché allora prendereste un fiore levandolo dal suo terreno. è l'ultima cosa che noi elfi faremmo." "Io nemmeno coglierei un fiore se sapessi di non fare anche la sua volontà, forse nessun elfo ha mai visto una creatura come te. perché i fiori, piuttosto di vivere tanto tempo piantati a terra, sia esso anche il terreno di Lothlorien, preferirebbero morire tra i tuoi morbidi capelli dopo appena averli sfiorati. così m'appresto a esaudire quest'esil fiore." il Cavaliere baciò il fiore, s'alzò, e dopo aver delicatamente disposto i capelli di Annùndil dietro il suo orecchio sinistro, vi collocò il fiore. "La tua bellezza e saggezza e quant'altro ancora non conosco fa rinascere questo fiore. sfido che qualsiasi cosa morta vicino al tuo viso tornerebbe alla vita. ora, mia Dea, oserei chiederti un bacio, uno dalle tue giovani labbra. se non avessi paura di rovinare quella divina armonia ch'è tutta in te. credimi, mia Dama, così poco è il tempo che ti conosco e così tanto è l'amore che nutro per te." "Accoglierete sulle tue labbra il mio peccato. ardito Cavaliere?" "Tutto tu fai divenire così dolce che anche la morte parrebbe una rosea conseguenza." "Allora ripongo la mia fiducia nei Vostri sentimenti. dandoVi un bacio il cui significato e le cui conseguenze sono molto più profonde di quel semplice gesto." "Misteriosa Dama della notte. io mio cuore è tuo. sia se lo custodirai dolcemente nella tue mani, sia se sarà trafitto da una freccia per l'indomabile sentimento ch'or provo!" "Le frecce saranno molte di più. e i nostri cuori non potranno morire se non dopo aver passato ben altre sofferenze. valgon le mie labbra questo Vostro dolore?" "Se anche non avessi le tue labbra ora tu avresti me. morirò quando non penserò più a te. qualunque cosa accada. qualunque destino ci aspetta!" "Allora esse. od almeno il mio cuore sarà Vostro per sempre, pur se la morte sola servisse per non farmi avere ad altri che non siate Voi." "Promettimi che avrai a cuore la tua giovane vita. dovessi dare al altri ciò che da ora mi appartiene."
Lei non poteva credere a quello che stava facendo. quel giorno era stata fidanzata ufficialmente e alla prima possibilità tradiva Legolas con un perfetto sconosciuto. avrebbe potuto essere una prova mandatale da Galadriel per sondare la sua fedeltà o chissà cos'altro. ma la razionalità non riusciva a vincerla, quella persona le ispirava fiducia, amore, sapeva che non era un bacio come quello con Legolas che l'attendeva, sapeva. ma non capiva.
Il Cavaliere e Annùndil s'avvicinarono contemporaneamente. il Cavaliere fece scorrere la sua mano sul collo di lei, poi sotto i capelli, inebriandosi del suo profumo. Annùndil chiuse gli occhi, tremava ma si sentiva sicura tra le mani di questo nuovo sconosciuto. lentamente le sue mani si schiusero in un tenero abbraccio ma stretto quasi volesse nascondersi e sparire insieme a lui. ed i loro nasi si sfiorarono lasciando le loro labbra socchiudersi. prima per veloci attimi per poi tornare a dividersi e ad unirsi nuovamente. una calda lacrima rigò il viso di Annùndil per scendere da quello del Cavaliere. e non sembravano più volersi dividere. sarebbero rimasti lì per sempre ma entrambi capivano di essere nei guai e, lentamente, si trovarono abbracciati stretti quasi avessero paura che qualcuno sarebbe arrivato e li avrebbe allontanati a forza.
"Mai un bacio mi fece sentire sì vivo." sussurrò il Cavaliere all'orecchio di Annùndil ".ma le mie labbra Vi faranno morire." fu la risposta di lei "Ormai ho molto più di ciò che molti hanno dopo un'intera vita. che m'uccidano anche ora. non tornerei indietro nemmeno se
potessi, mai, non rinuncerei a te, a quel bacio, alle tue parole,. mai!" "Non lasciatemi già senza di Voi. fate attenzione alla Vostra vita, è un tesoro di cui d'ora in poi avrò bisogno. oggi mi avete portato la luce, ma i miei occhi non vedono ancora senza i Vostri." "Debbo tener segreto quest'incontro?" "Per l'amore che nutrite per me fatelo, nel momento in cui qualcuno parlerà la nostra vita sarà terminata." "Presto dovrete fare ritorno alla vostra dimora. si fa giorno mia Dama, un'ultima cosa ti chiedo. potrò domani notte incontrarvi ancora qua. per poter vivere ancora delle tue parole e dei tuoi respiri?" "Non so cosa mi serbi il destino ma impiegherò tutta me stessa per esserci!" "Dama, di tutta la mia povera e miserabile vita tu sei la cosa più bella. non so chi ti abbia, o chi ti debba avere, ma nessuno meno uno, tra le persone che conosco, merita di stare con te! Arrivederci Fior D'Aurora!" il Cavaliere sorrise e se ne andò silenziosamente insieme al suo cavallo.
Annùndil rimase ferma a guardarlo finchè non sparì nella nebbia che stava levandosi. non sapeva cosa pensare di sè stessa. ma ora sapeva che il bacio con Legolas non aveva avuto assolutamente nessun significato. da così poco conosceva quel Cavaliere ma, anche se può essere incredibile, lo amava!
Così Annùndil, Sola, camminò a lungo, senza prestare attenzione a dove andava, alla strada che percorreva e, sotto sotto, sperava di non riuscire più a tornare indietro sperava che succedesse qualcosa che smuovesse un sì immutabile destino scoperto da poche ore.
Aveva solo una cosa in testa. la parola 'Legolas' e ormai la tormentava, tanto da sembrare un parola di cui non sapeva il significato, e ciò un po' la spaventava. non aveva avuto premonizioni, sensazioni, nulla che la consigliasse. forse perché non bisognava di consigli. doveva solo fare ciò che i sovrani le chiedevano. nient'altro.
Si fermò di camminare quando avvertì in lontananza gli zoccoli di un cavallo.. pian piano s'avvicinavano. sentiva che non era nulla di buono, che non doveva stare lì, ma voleva aspettare. non voleva più fidarsi di 'ciò che doveva essere'. s'avvicinava. sempre di più. era un cavaliere, uno soltanto. e ben presto la raggiunse in un misto di curiosità e incredulità per vedere una sì giovane e, al vedere gli abiti, importante Dama in un posto sì buio, lontano, in un ora sì sconvenevole per starsene in giro.
Il cavaliere si sentì strano. fu come se avesse già visto quella giovane ma non riusciva a ricordare. forse più di quello sentì una forte attrazione, qualcosa di inspiegabile ma fortissimo che non lasciava scampo .non sapeva chi fosse ma sentiva che doveva farsi avanti, o anche solo lo voleva. Così s'avvicinò. più s'avvicinava più sentiva che lei. lei. non sapeva come ma aveva a che fare con lui. sentì che qualsiasi regola avesse trasgredito doveva avvicinarla. magari parlando avrebbe ricordato.
"L'aurora mi regala il suo più bel fiore. dimmi, bella Dama, perché sei sola sul finir della notte?" chiese lievemente, quasi sentisse che quel che stava facendo era come un reato. ma nemmeno lei sembrava reputarlo tale perché rispose. sentiva che doveva, o forse voleva, rispondere. "Cavaliere della notte. non sarei una Dama se andassi a raccontare i miei fatti a chiunque." "Dimmi almeno, o Dama, se questo stupendo Bosco è Lothlorien, il Bosco D'Oro, che ogni elfo sogna di vedere almeno una volta nella vita. è vero che in questo posto le membra trovano riposo e che acqua, fiori, alberi,. ispirano riflessione?" "Questo posto è sì, la splendida Lothlorien. chiunque venga in questo luogo con l'intenzione di riflettere riuscirà a riflettere ma, se la Vostra anima parla ma Voi non volete sentirla. beh, nemmeno Lothlorien la farà parlare più forte o tanto meno cambierà la Vostra volontà. In verità Lòrien non è magico ma chi lo visita può scoprire la magia dentro di sé." "Oltre ad essere incantevole più di un fiore sei anche saggia, forse la persona più saggia che abbia mai incontrato . dimmi chi sei, oh misteriosa Dama!" "Tenebroso Cavaliere, non voglio conoscere il Vostro nome, mi coprirò le orecchie se lo proferirete. così io non Vi dirò il mio. sento che sarà una grande fonte di sofferenza." nel dirle quelle parole la sgomentarono, le disse senza rendersene conto, come se qualcuno avesse preso in prestito la sua bocca e gliele avesse fatte dire.
Il Cavaliere scese da cavallo, lei non aveva più timore ma si sentiva come incollata al terreno, voleva rimanere lì, anche se Legolas l'avesse veduta, non le importava il resto. Nella prima luce dell'albeggio riuscì a scorgere i tratti del Cavaliere. era alto e aveva un fisico possente e lineamenti virili, cose molto inusuali per un elfo,.era vestito di nero, quasi dovesse nascondersi da qualcosa o mimetizzarsi nella notte. Il Cavaliere s'inginocchiò davanti ad Annùndil, colse dolcemente un fiore dal terreno e, tra le sue mani, lo mise innanzi a lei.
"Vi chiederei a quale razza appartenete. elfo o uomo.ma la tua dolcezza nel svellere questo fiore parla da sola. siete Voi quindi un elfo? E perché allora prendereste un fiore levandolo dal suo terreno. è l'ultima cosa che noi elfi faremmo." "Io nemmeno coglierei un fiore se sapessi di non fare anche la sua volontà, forse nessun elfo ha mai visto una creatura come te. perché i fiori, piuttosto di vivere tanto tempo piantati a terra, sia esso anche il terreno di Lothlorien, preferirebbero morire tra i tuoi morbidi capelli dopo appena averli sfiorati. così m'appresto a esaudire quest'esil fiore." il Cavaliere baciò il fiore, s'alzò, e dopo aver delicatamente disposto i capelli di Annùndil dietro il suo orecchio sinistro, vi collocò il fiore. "La tua bellezza e saggezza e quant'altro ancora non conosco fa rinascere questo fiore. sfido che qualsiasi cosa morta vicino al tuo viso tornerebbe alla vita. ora, mia Dea, oserei chiederti un bacio, uno dalle tue giovani labbra. se non avessi paura di rovinare quella divina armonia ch'è tutta in te. credimi, mia Dama, così poco è il tempo che ti conosco e così tanto è l'amore che nutro per te." "Accoglierete sulle tue labbra il mio peccato. ardito Cavaliere?" "Tutto tu fai divenire così dolce che anche la morte parrebbe una rosea conseguenza." "Allora ripongo la mia fiducia nei Vostri sentimenti. dandoVi un bacio il cui significato e le cui conseguenze sono molto più profonde di quel semplice gesto." "Misteriosa Dama della notte. io mio cuore è tuo. sia se lo custodirai dolcemente nella tue mani, sia se sarà trafitto da una freccia per l'indomabile sentimento ch'or provo!" "Le frecce saranno molte di più. e i nostri cuori non potranno morire se non dopo aver passato ben altre sofferenze. valgon le mie labbra questo Vostro dolore?" "Se anche non avessi le tue labbra ora tu avresti me. morirò quando non penserò più a te. qualunque cosa accada. qualunque destino ci aspetta!" "Allora esse. od almeno il mio cuore sarà Vostro per sempre, pur se la morte sola servisse per non farmi avere ad altri che non siate Voi." "Promettimi che avrai a cuore la tua giovane vita. dovessi dare al altri ciò che da ora mi appartiene."
Lei non poteva credere a quello che stava facendo. quel giorno era stata fidanzata ufficialmente e alla prima possibilità tradiva Legolas con un perfetto sconosciuto. avrebbe potuto essere una prova mandatale da Galadriel per sondare la sua fedeltà o chissà cos'altro. ma la razionalità non riusciva a vincerla, quella persona le ispirava fiducia, amore, sapeva che non era un bacio come quello con Legolas che l'attendeva, sapeva. ma non capiva.
Il Cavaliere e Annùndil s'avvicinarono contemporaneamente. il Cavaliere fece scorrere la sua mano sul collo di lei, poi sotto i capelli, inebriandosi del suo profumo. Annùndil chiuse gli occhi, tremava ma si sentiva sicura tra le mani di questo nuovo sconosciuto. lentamente le sue mani si schiusero in un tenero abbraccio ma stretto quasi volesse nascondersi e sparire insieme a lui. ed i loro nasi si sfiorarono lasciando le loro labbra socchiudersi. prima per veloci attimi per poi tornare a dividersi e ad unirsi nuovamente. una calda lacrima rigò il viso di Annùndil per scendere da quello del Cavaliere. e non sembravano più volersi dividere. sarebbero rimasti lì per sempre ma entrambi capivano di essere nei guai e, lentamente, si trovarono abbracciati stretti quasi avessero paura che qualcuno sarebbe arrivato e li avrebbe allontanati a forza.
"Mai un bacio mi fece sentire sì vivo." sussurrò il Cavaliere all'orecchio di Annùndil ".ma le mie labbra Vi faranno morire." fu la risposta di lei "Ormai ho molto più di ciò che molti hanno dopo un'intera vita. che m'uccidano anche ora. non tornerei indietro nemmeno se
potessi, mai, non rinuncerei a te, a quel bacio, alle tue parole,. mai!" "Non lasciatemi già senza di Voi. fate attenzione alla Vostra vita, è un tesoro di cui d'ora in poi avrò bisogno. oggi mi avete portato la luce, ma i miei occhi non vedono ancora senza i Vostri." "Debbo tener segreto quest'incontro?" "Per l'amore che nutrite per me fatelo, nel momento in cui qualcuno parlerà la nostra vita sarà terminata." "Presto dovrete fare ritorno alla vostra dimora. si fa giorno mia Dama, un'ultima cosa ti chiedo. potrò domani notte incontrarvi ancora qua. per poter vivere ancora delle tue parole e dei tuoi respiri?" "Non so cosa mi serbi il destino ma impiegherò tutta me stessa per esserci!" "Dama, di tutta la mia povera e miserabile vita tu sei la cosa più bella. non so chi ti abbia, o chi ti debba avere, ma nessuno meno uno, tra le persone che conosco, merita di stare con te! Arrivederci Fior D'Aurora!" il Cavaliere sorrise e se ne andò silenziosamente insieme al suo cavallo.
Annùndil rimase ferma a guardarlo finchè non sparì nella nebbia che stava levandosi. non sapeva cosa pensare di sè stessa. ma ora sapeva che il bacio con Legolas non aveva avuto assolutamente nessun significato. da così poco conosceva quel Cavaliere ma, anche se può essere incredibile, lo amava!
