Empty and Alone

La carrozza supera una svolta della strada e vedo comparire il  castello di Hogwarts, aggrappato alla sua collinetta e circondato dal lago. Mi sono sempre chiesta se fosse stato costruito così per tenere i nemici – ma quali nemici? – fuori o noi studenti dentro. Quel posto non mi è mai piaciuto e la cosa che odio più di tutte è che, per quanto ci provi, non puoi sfuggirgli: in qualunque posto del parco che lo circonda si riflette la sua ombra. Alcuni lo definirebbero una presenza benigna e rassicurante. Io no. Questo dannato posto, con le sue stupide regole e le sue consuetudini idiote…Questo carcere in cui siamo rinchiusi. No…in cui sono rinchiusa. Credo di essere l'unica che si sente effettivamente prigioniera qui dentro: per tutti gli altri è un rifugio, un conforto…"L'ultimo baluardo contro la Magia Oscura". Al diavolo. Odio questo posto. Non riesco più a sopportarlo. Vorrei dargli fuoco, ridurlo in cenere, cancellarlo dalla faccia della terra…Vorrei ballare nel prato agitando le braccia e ridere, ridere, ridere mentre il fuoco lo divora e lo consuma, mentre la struttura cede e soccombe…Proprio come Draco. L'unica cosa che rendeva questa prigionia sopportabile. Sono giunta fino in Sala Grande e siedo al mio solito posto, ora. Vedo tutti gli altri studenti chiacchierare allegri e spensierati, ridere, scherzare con gli amici nella sala inondata di luce…E poi ci sono io, avvolta nell'ombra. Io, che non li lascio in pace. Io, che gli do fastidio perché non smetto di accusarli. Draco se n'è andato, ma io sono rimasta. Sono la nota stonata nella loro perfetta sinfonia, il filo rotto dell'ordito che rovina tutta la pezza di tessuto, la macchia scura nel loro perfetto quadro di luce. Esattamente, quadro…Perché io non credo a quello che vedo. Loro tentano di non vedermi, di ignorare la mia esistenza…Ma nonostante tutto, non possono. Tutti, prima o poi, sono costretti ad alzare gli occhi dal piatto, dal viso del vicino… allora questa macchia scura che io sono attira il loro sguardo come un calamita, gli ricorda quello che vorrebbero dimenticare. Dicono che sono pazza, ma forse i pazzi sono loro, così impegnati a fingere che non sia successo niente, così ansiosi di dimenticare, così sconvolti all'idea di potersi macchiare di qualche colpa, soprattutto d'una così grave. Ma non si sfugge alle proprie responsabilità: io sono qui per ricordarglielo. Anche per questo non me ne vado.

Ecco Potter con i suoi amichetti. Con chi litigherai adesso, Potter? Chi sarà il tuo nemico? Vorrei quasi chiederglielo…Magari sarò io. Sarebbe la scelta più probabile e più logica: chi meglio di me contro il Ragazzo-immagine? Risposta: Draco. Ma Draco è morto. E io sono qui.

Esco dalla Sala Grande senza aspettare la fine del banchetto, e chissenefrega se è contro le regole. Tengo le braccia incrociate e strette contro il mio corpo, perché ora che Draco se n'è andato, non c'è più nessuno ad abbracciarmi e a tenermi insieme quando sto per andare in pezzi…E ormai mi sento sempre così, come se stessi per rompermi. Chissà se anche Potter qualche volta si sente così? Credo di sì. Infondo – molto infondo – lui un po' mi ricorda Draco…. Mi chiedo se anche lui si sia accorto quanto siano diventati silenziosi i corridoi da quando Draco non c'è più. Mi chiedo se qualche volta si senta solo come me, ora che non ha più nessuno con cui litigare, nessuno con cui confrontarsi continuamente, nessuno da battere…Sì, mi faccio spesso queste domande. Mi illudo di non essere l'unica a sentire la mancanza di Draco? Ma né a questa né alle altre domande so rispondere….Io non sono un Grifondoro. Non ho la verità in tasca.

Sono sempre stati così vuoti e freddi i corridoi di Hogwarts? O sono solo specchi che mi riflettono, vuota e sola?