Bene ragazze (e ragazzi se ci sono), ecco la mia prima fic in italiano, spero vi piaccia ^-^.
[*La Vitamor*]
Sentendosi così stanca, Hermione si sdraiò nel suo letto. In quei giorni s'era sentita così... strana. Si era sentita osservata, ma osservata da una persona insolita... Draco Malfoy.
Erano giorni da quando aveva avuto quella strana sensazione. Mentre era uscita dalla classe d'Aritmanzia…aveva visto a Draco con un paio d'amici gironzolare per di lì. Harry e Ron l'avevano aspettato proprio nelle scale di quel corridoio, mentre Draco era stato proprio davanti alla porta. E quando lei era uscita da quest'ultima… aveva trovato lo sguardo del ragazzo proprio nei suoi occhi, e non di nessun altro. Allora si era sentita intimidita, ma non era arrossita. Però, i giorni che seguirono, furono ancora peggio…
Quella sera, per esempio, mentre era a cena, le era caduto il cucchiaio, e quando si era chinata per riprenderlo, aveva guardato al tavolo di Serpeverde. Poi, in un istante, aveva trovato a Draco che la fissava senza toglierli un occhio. Lei era arrossita bruscamente, e Harry, vedendola rossa in faccia, le aveva chiesto cosa le fosse successo. Lei, però, senza saper cosa dire, non aveva risposto.
E adesso si trovava là, nella sua camera, con le compagne Calì Patil e Lavanda Brown che dormivano profondamente. Hermione era tesa, non riusciva a dormire, e il freddo di quella notte d'inverno aumentava sempre di più. I suoi pensieri non facevano vedere Harry, il quale era diventato il suo grande amore proprio lo scorso anno (il quinto), ma facevano vedere un'altra persona, e quella era proprio Draco.
- Ma perché mi viene in mente quel cretino? – si chiese Hermione a bassa voce, mentre fissava il tetto della sua camera – È proprio strano, anche, che in queste ultime settimane mi fissi senza ragione… – Hermione volse il suo sguardo verso il tavolino che aveva affianco – Non sarà per caso…che è innamorato di me…? – poi chiuse gli occhi, come per cercare nella sua mente quel Serpeverde che da anni l'aveva insultata e odiata – Ma no, è impossibile… io sono la mezzosangue, e lui mai s'innamorerebbe di una come me… – aprì gl'occhi, e sentì la sua fronte imperlata in sudore. Sentì il suo cuore battergli forte, come se qualche pensiero insulso le venisse in mente – Oh, Hermione... – si mise due dita sulla bocca, mentre sussurrava – non sarà per caso che tu sei innamorata di lui…?
*
I giorni che seguirono, Hermione si sentì attrarre dalla bellissima figura di Draco. Le volte che questi la fissava, lei non abbassava lo sguardo, ma arrossiva lievemente e lo fissava, tale quale. Il ragazzo, però, vedendo che Hermione era adesso quella che fissava, si sentiva intimidito, e varie volte anche lui arrossiva. Quest'atteggiamento poteva anche sembrare un po' infantile, ma siccome era una strana sensazione, i ragazzi non sapevano cosa dire né come agire.
Draco aveva iniziato a fissarla proprio due mesi dopo l'inizio di quell'anno, il sesto. La sua pettinatura era cambiata, ormai non aveva i capelli all'indietro, ma proprio normali, che cadevano su tutte le parti, quasi come un Babbano.
Tutto era iniziato un giorno nel quale lui era stato in uno dei giardini di Hogwarts, camminando e guardandosi attorno. Tanti pensieri lo avevano tormentato... in tutta l'estate, la sua mansione non era che stata esaminata dal Ministero della Magia per colpa di suo padre, che aveva comprato Materiale Scuro e ovviamente illegale. Dannato padre… Draco aveva iniziato ad avere certo rancore verso il suo genitore, aveva pensato che lui era la fonte di quella sua fama di famiglia Mangiamorte, e che lui gli aveva influito tutte le strane idee sul potere scuro di Voldemort.
E mentre aveva pensato a tutte queste cose, aveva trovato, seduta su una panchina, ad una sedicenne dagli occhi marrone, capelli crespi lunghi fino alla vita, di colore castano chiaro... certamente, Hermione Granger.
Per la prima volta l'aveva vista tutta indaffarata su un quaderno, coi capelli che le ricadevano nelle spalle, sembrando quasi una Dea. Lui era rimasto lì in piedi, a pochi metri dalla ragazza, fissandola. Non l'aveva vista mai così…carina. Le era sembrata piuttosto bella, e questo era la cosa che le preoccupava. Allora Hermione aveva alzato lo sguardo dal quaderno, e quello che i suoi occhi avevano trovato per primo era stata la figura di un ragazzo dai capelli biondi (che cadevano da tutte le parti), alto, magro e pallido…Draco Malfoy.
La ragazza si era sorpresa proprio al trovare lì il Serpeverde che la fissava. Non aveva tolto lo sguardo dai suoi occhi grigi, ma in ogni modo si era sentita intimidita. Cosa vuole quello lì da me? si era chiesta, mentre lo guardava con incognita Forse vuole infastidirmi ancora una volta? Vuole infastidire me…la mezzosangue?.
Dopo averlo fissato per un po' in silenzio assoluto, aveva chiuso il suo quaderno (possibilmente un diario) con violenza, e se n'era andata via con un'aria arrabbiata e stanca. Draco l'aveva continuata a fissare anche dopo che lei si era alzata e s'era allontanata, sparendo tra le porte di Hogwarts. Aveva iniziato a sentire qualcosa di nuovo in sé, un sentimento strano che aveva toccato il suo cuore di pietra…
E così, nei giorni che lo susseguirono, Draco continuò a fissarla, e quando si rese conto che anche Hermione lo fissava, cercò di non guardala più. In quel momento, ad esempio, Draco era nella Sala Comune di Serpeverde, pensando un po' a quella Grifondoro che aveva iniziato a fissare giorni fa…
- Non capisco perché così all'improvviso, cominciassi a guardarla sempre... – si disse, fissando il fuoco che danzava nel camino – Perché? Perché la fisso così? Non ho proprio idea... – uno strano pensiero fulminò la sua mente, e Draco si sentì rabbrividire – Ma no... io non posso... lei è... è una mezzosangue... io non posso innamorarmi di lei, perché io... io sono un purosangue, e non posso tradire la mia razza...
- Ma perché, poi, devi sempre seguire quel che dicono gli altri...? Quel che dice... tuo padre? – sentì Draco una voce alle sue spalle sussurrarle con dolcezza. Draco si girò nel divano, e trovò al girarsi una bellissima ragazza dai capelli lunghi un po' ondulati fino alla vita color dorato e con strisce di bronzo, la frangetta quasi lunga quanto i capelli ondulata e gli occhi color miele. In quel momento portava un bellissimo vestito bianco e platino, che toccava per terra e aveva le maniche lunghe. Draco sospirò. Quella ragazza quattordicenne non era che una Vitamor, uno spirito di carne e ossa che non era mai morto e che non moriva mai, ma solo quando Il Signore l'avrebbe deciso. Draco l'aveva scoperta lo scorso anno, in un giardino di Hogwarts, ed erano diventati "intimi amici".
- Klaryn, sai bene che non devi spaventarmi in quel modo – disse Draco, accomodandosi di nuovo nel divano. – Mi temevo un'altra persona...
- Come chi...? – chiese Klaryn, con una voce dolcissima, fluttuando a mezz'aria adesso davanti a Draco.
- Beh, uno dei ragazzi o delle ragazze... – disse Draco, fissando il tetto. Klaryn sorrise.
- E t'importa tanto quel che dicono gli altri...? – chiese la Vitamor, sedendosi nel divano davanti al ragazzo, anche se non ne aveva bisogno. Draco volse il volto verso di lei.
- Tu che ne pensi? – chiese, sedendosi più dritto. Klaryn guardò il Serpeverde, con varie ciocche di capelli davanti agli occhi, e sorrise.
- Penso che sei veramente orgoglioso – sussurrò Klaryn, giocando colle ciocche. – E penso che tu credi che, se qualcuno venisse a sapere che ti piace una persona di un'altra "razza" (come dici tu), saresti rovinato – Klaryn smise di giocare colle ciocche, e guardò il suo amico con molta serietà.
- Forse hai ragione... – sussurrò Draco, quasi per sé stesso, guardando il fuoco nel camino – però, io non posso rischiare la mia apparenza... se in realtà mi piace quella mezzosangue... davvero sono rovinato – Draco poi fissò a Klaryn negli occhi, con lo sguardo grigio, sentendosi rimproverato da quella bellissima Vitamor. Klaryn si alzò, e s'inginocchiò davanti al ragazzo, con faccia seria e triste.
- Posso immaginarmi – sussurrò con la sua voce dolce – che questo è duro d'accettare per te. Lei per te è una ragazza che non può esistere nella tua mente, però esiste. E devi accettarlo. Io non conosco l'amore, perciò non posso sapere come ti senti, ma capisco che non stai trascorrendo un momento di pace, soprattutto perché tu hai odiato ciecamente quella ragazza. Però io l'osservata bene durante l'ultimo anno e ti dico che non è solo una secchiona che pensa ai bei voti. Lei potrebbe arrivare ad amarti, così… - Klaryn appoggiò le sue mani su quelle di Draco, ma questi, senza rendersene conto, le tolse bruscamente, alzandosi. Klaryn si spaventò, e fluttuò a mezz'aria, con una luce gialla fluorescente che la circondava. Quello era il campo di protezione dei Vitamor, che scattava quando si sentiva pericolo. Draco adesso non sapeva che spiegazione logica dare.
- Scusami Klaryn, io…io non volevo, davvero, no so che… – disse Draco, vedendo a Klaryn che fluttuava con una luce gialla molto radiante. Klaryn, i capelli che brillavano come non mai, scosse la testa.
- Ho capito, Draco – sorrise, scendendo a terra, col campo che non smetteva di brillare; – so che non hai voluto. Hai sentito un'energia così positiva che il tuo corpo è reagito come un antidoto, difendendosi. Sei troppo pieno di energia negativa. Così non potrai mai avvicinarti a lei… e neanche a me – la Vitamor sorrise tristemente, voleva a Draco come ad un fratello, e le faceva male che Draco fosse tutto lo opposto a lei.
- Ma… io… scusa, non era mia intenzione – Draco fece per avvicinarsi, ma la "fantasma" scosse la testa di nuovo, alzando una mano. Lo salutò con la mano, e poi sparì nell'aria, senza lasciare traccia. Draco rimase lì vedendo il vuoto, per poi voltarsi e dare un calcio al divano dove s'era seduto.
- Cazzo! Merda alla mia vita!! – il divano cadde con un profondo tonfo, con Draco che se ne andava nella sua camera.
