[[[***La Verità***]]]

Il respiro era affannoso, le labbra di Draco erano gelide, e il suo alito caldo Hermione lo poteva sentire vicino al suo orecchio, come se tremasse per una paura indescrivibile. Quelle tre parole, Hermione non poteva crederci, era tutto un brutto sogno, e voleva svegliare. Però, quel freddo, quel respiro affannoso, e quel Serpeverde troppo vicino a lei erano più che reali…

Draco accarezzò un po' i capelli della ragazza, li spostò dal collo, stava quasi per baciarselo, ma Hermione non poteva permetterglielo, lui era Draco, famiglia dei Malfoy, quel Serpeverde che sempre l'aveva insultata e umiliata, e non era possibile che Draco in quel momento le stesse dichiarando il suo amore…

- Malfoy…ma che stai facendo…? Io sono Granger… la mezzosangue… –  sussurrò Hermione, sentendo l'alito del ragazzo nel collo. Poi, in un momento, sentì le labbra gelide toccargli la pelle, non era possibile, Draco Malfoy la stava baciando in quello stesso istante. Doveva per forza essere un sogno!

Dopo baciarla, con molto coraggio alzò la testa e fissò gl'occhi della ragazza con una espressione indescrivibile. Hermione, per qualche ragione, non era più spaventata, ma sembrava ancora insicura di quello che stava succedendo.

- Solo devi promettermi una cosa, Hermione – sussurrò Draco un po' nervoso, accarezzando la guancia sinistra della ragazza, e racchiudendola con l'altra mano appoggiata alla parete. – Non devi dire a nessuno niente di quel che… di quel che è appena accaduto, d'accordo? Questo DEVE rimanere tra te e me… soltanto tra noi due… – Draco avvicinò senza volere le labbra a quelle di Hermione, quasi la baciava… però, come s'era d'aspettarsi, i corridoi di Hogwarts non erano mai soli, ed un miagolio aveva fatto tornare in sé i due allievi. Draco e Hermione videro per terra, una gatta magra e brutta, che li guardava con occhi gialli e luccicanti di trionfo.

- Oh mio Dio! – mormorò Hermione, che si aveva spaventata – Gazza di sicuro è da queste parti!! Che possiamo fare?

- Cazzo! – fu tutto quello che sussurrò Draco, guardando Mrs. Purr. Poi guardò di nuovo a Hermione – Stai attenta al ritorno – le sussurrò, e senza chiedere permesso, le baciò nelle labbra molto fortemente, per poi correre verso la sua destra, con Mrs. Purr che lo seguiva.

- Ormai, Malfoy… – sussurrò Hermione, toccandosi le labbra e guardando Draco che s'allontanava nell'oscurità – non sei più un purosangue... – prese il suo zaino e con cautela se ne andò verso la torre di Grifondoro.

*

Al giorno seguente, Hermione non sapeva cosa pensare. Quella dichiarazione d'amore e quei due baci di Draco, erano forse stati reali? Aveva forse sognato tutto quello, tradendo il suo amore per Harry perfino nei sogni? O era stato tutta verità, e aveva tradito sul serio al suo fidanzato…?

Si diresse verso la sala da pranzo, e quando arrivò intravide Harry nel tavolo dei Grifondoro. Poi, vide verso il tavolo di Serpeverde, e notò che Draco non s'era accorto del suo arrivo. Appena si sedette, Harry le diede un tenero bacio nella guancia.

- Buongiorno – disse sorridente. Hermione gli sorrise, anche se sentiva un enorme sentimento di colpa.

- Ciao – disse, e prese l'omelette di uova che c'era davanti a lei. Poi notò che Harry la stava guardando strana. – Che? – chiese.

- Come mai sei così fredda oggi? – le chiese. Hermione arrossì un po'.

- Fredda? Perché, cos'ho detto?

- M'hai salutato con un "Ciao" senza neanche guardarmi – le disse, guardandola con indulgenza. Hermione rimase perplessa, sapeva che non era solo per quello. – Poi hai delle occhiaie che non ti dico – le mise un dito su una della occhiaie viola ben marcate. – Dove sei stata ieri sera?

- Ma che ti prende Harry?! – disse Hermione, togliendogli la mano dalla sua faccia – Ero in biblioteca, facendo la mia ricerca!

- Ma sì! – esclamò Harry, senza accorgersene che i Grifondoro stavano iniziando a scrutarli – È normalissimo che Hermione Granger rientri mezz'ora dopo quella impostata di rientro!! – Hermione diventò pallida come un cencio, primo per la gente che li stava guardando, poi per quello che aveva scoperto: lei aveva rientrato proprio mezz'ora dopo quella stabilita al rientro.

- Harry!! – mormorò, alzandosi e prendendolo dalla mano – Vieni con me un momento!! – il ragazzo s'alzò, e seguì Hermione, che aveva attirato l'attenzione anche delle altre case, includendo Serpeverde. Diede uno sguardo a quest'ultima, e notò che Draco la guardava non col solito ghigno, ma piuttosto preoccupato.

- Chissà cosa sarà successo tra la mezzosangue e Potter? – disse Pansy Parkinson, che era seduta accanto a Draco, guardando con curiosità i due Grifondoro che si nascondevano dietro una grossa colonna. Draco s'alzò, e senza dire niente, se ne andò vicino dove s'erano nascosti Harry e Hermione.

- Ma sei proprio pazzo! – esclamò Hermione, rimproverando Harry – Dire queste cose davanti a tutti!!

- Ma guarda tu!! Voglio sapere perché sei rientrata così tardi!! Non è da te, la miglior Prefetta di tutte e quattro le case!! Cos'hai fatto di speciale?! – Harry non ricevette nessuna risposta, ma purtroppo uno bello schiaffeggio da parte della sua fidanzata.

- Maleducato! Stupido! Cosa credi che io abbia fatto?! Mi pensi una immorale?! – gridò, guardando gl'occhi di Harry, questo che si accarezzava la guancia schiaffeggiata.

- Non intendevo in quel senso!! – gridò Harry a sua volta. Poi Hermione voltò la faccia alla sua sinistra, era diventata di nuovo pallida, perdendo il colore rosso della rabbia, e Harry guardò anche verso l'altro lato. Draco era lì, con un ghigno piuttosto divertito.

- Allora in che senso volevi dirlo, Potter? Mi sembra strano, sai, che la mezzosangue si scateni in quel modo. Cosa le hai detto, per farla diventare così, Potter?

- Sono fatti nostri, Malfoy – disse Harry infilando la mano nella tasca e prendendo la sua bacchetta. – Sparisci!

- Pensi che sono il tuo servo? – disse Draco, avvicinandosi molto tranquillamente ai due Grifondoro – Pensi che anche lei lo sia? – indicò Hermione, con certo disprezzo. Hermione era rimasta in silenzio, non voleva che per caso le uscissero delle parole che la tradissero, già che si era convinta che quello che era successo la sera anteriore era realtà. Harry parve un po' confuso, e impugnò di più la bacchetta.

- Da quando t'interessa la mia relazione con Hermione? – disse, con tanta di quella rabbia che poteva uscirgli veleno dalla bocca. A Hermione il cuore le batté forte, sapeva che qualcosa stava per accadere, però Draco parve calmo comunque.

- È forse perché sono una persona molto curiosa? – disse Draco, con calma. Per niente al mondo si farebbe scoprire.

- Maledetto bastardo, io…

- Adesso basta! Non voglio essere spettatrice dei vostri scontri! – esclamò Hermione, facendo che i ragazzi s'impressionassero. – Parliamo dopo con più calma – gli disse a Harry, e poi diede un'occhiataccia a Draco, più furiosa che mai.

*

In tutto il giorno, Hermione e Harry non si diressero una parola, fino all'ora di cena. Hermione era poi molto arrabbiata con Draco, se non fosse stato per lui, avrebbe aggiustato le cose col suo fidanzato, e Harry non avrebbe frainteso che qualcosa stava accadendo di strano. Stava già per finire l'ora di cena, Hermione aveva finito di mangiare, e adesso stava salendo le scale per andare alla torre e rilassarsi un po' con un bel libro.

Appena entrata, oltrepassando le poltrone della sala di ritrovo, ascoltò la voce di Harry chiamarla da di dietro.

- Adesso possiamo parlare, se non ti dispiace? – disse con un tono piuttosto calmo, uno dei privilegi del ragazzo. Sapeva poi controllarsi nelle situazioni peggiori (di quando in quando), ed era una delle cose che tanto piacevano a Hermione. Perciò l'amava, o almeno così pensava…

- Certo – disse Hermione tornando alle poltrone, e sedendosi davanti ad Harry. Questi la guardò con molta serietà rassegnazione.

- Scusami tanto per questa mattina – disse – ma mi era venuto una collera che non so perché, sentivo come se tu mi stessi nascondendo qualcosa – poi vide negl'occhi la sua ragazza, Hermione, e si chiedeva se davvero aveva lui la ragione.

- Harry, ti ricordi che ieri t'ho detto che dovevo prendere dei libri e fare una ricerca? – disse Hermione con tono dolce, Harry assentì – Beh, non mi sono accorta dell'ora, e quando sono ritornata, Mrs. Purr m'ha visto, e per poco no mi trova Gazza – disse tutto d'un fiato. Un piccolo sorriso apparve nella faccia del ragazzo dalla cicatrice. Poi s'avvicinò alla faccia di Hermione.

- Lo sai molto bene che io ti amo – disse e la baciò dolcemente nelle labbra.

*

Ormai era già la mattina del 14 febbraio, che tutti gl'innamorati parevano sotto un incantesimo d'amore, giacché se ne stavano sempre a dire "Ti amo",  e si davano dei bigliettini durante le classi, che dicevano "T.V.T.T.T.T.E.TR.TR.B.". Le cose tra Harry e Hermione erano migliorate al 100%, come se niente fosse accaduto. Harry le dimostrava il suo grande affetto ogni momento, mentre Hermione faceva lo stesso, anche se certa situazione le turbava…

In quelle due settimane prima di San Valentino, Hermione e Draco non s'erano più scambiato una parola, ed era questo che preoccupava a Hermione. Forse in realtà Draco aveva solo giocato con lei quella sera, chissà fino a che punto voleva arrivare, però lei era sicura che qualche ragione ci doveva essere per averlo fatto. Forse aveva giocato all'azzardo con degli amici e se lui era riuscito a baciarla avrebbe vinto un certo premio. Però, quella dichiarazione, quel bacio al collo, quel bacio così intenso nelle labbra, quelle parole e quello sguardo così seducente l'erano sembrato troppo vere per essere una recitazione. Se continuava così, finirebbe per ammalarsi dall'incognita, e perciò doveva parlare con Draco al più presto.

In quel momento Hermione era nella classe di Pozioni, due ore piene, con Piton che era più irritante che mai, già che a lui non piacevano questi giorni festivi.

- Non crediate che oggi faremo delle stupide pozioni d'amore o succhi d'affetto, ma tutto il contrario, faremo la pozione Sensolitos, che consiste nel fare così sensibile ad una persona che per qualsiasi cosa, può mettersi a piangere o può arrabbiarsi, e la mischieremo con la pozione Sinceratrio, per diventare più sinceri che mai, a base della Verisaterum – Piton disse tutto questo d'un fiato, e gli allievi già iniziavano ad annoiarsi, anche se la lezione era appena iniziata.

- Ma professore – intervenne Hermione – non crede che sia pericoloso mischiare le due pozioni? Dico, se qualcuno la berrebbe, sarebbe più che sensibile e sarebbe tanto sincero da dire i segreti più nascosti – Piton la vide con un ghigno simile a quello di Draco, ma molto più malvagio.

- Se tanto le preoccupa, signorina Granger – disse lentamente Piton, – allora sarà la prima a bere la pozione – Hermione aprì gl'occhi tanto da uscirgli dalle orbite, Piton s'allontanò dal suo banco e lei diede una rapida occhiata a Draco, che non sembrava preoccupato, ma non aveva l'espressione di trionfo che avrebbe se davvero non amasse la mezzosangue Granger.

L'ora in cui si fece la prima pozione, Hermione era molto tesa, voleva ottenere un buon voto però non voleva bere quella pozione, non sapeva quanto tempo durava e non voleva tradirsi con delle parole che potevano uscirle dalla bocca. Forse era meglio se per quella volta lasciasse perdere i bei voti, era meglio se faceva la pozione sbagliata. Perciò, cambiò gl'ingredienti un po' sulla quantità, e così la pozione invece di essere blu scuro, era diventata un verde chiaro. Poi Piton andò da lei, per esaminare la sua pozione.

- Crede di aver fatto giustamente, signorina Granger? – chiese con un muso.

- Non lo so, professore – disse Hermione, recitando molto bene la parte dell'innocente, e vedendo la lista di ingredienti – ho fatto tutto quello che dice qua ma non so perché non esce blu scuro – poi vide negl'occhi il suo professore. – Sicuro che il colore deve essere per forza blu scuro? – Piton la guardò con rabbia, non sopportava che un alunno mettesse in dubbio le sue conoscenze.

- Se vuole, può consultare il libro, se davvero non mi crede – sibilò il professore alla ragazza. Hermione ubbidì, e lo cercò nello zaino, pensando che finalmente se l'era squagliata.

- Bene alunni – disse Piton chiamando l'attenzione di tutti – anche se non crediate, la signorina Granger ha sbagliato la pozione – tutti guardarono verso Hermione, che era "indaffarata" nel cercare la pozione sul libro – e perciò non possiamo farle la prova a lei – disse poi, andando verso Draco. – Però immagino che il signor Malfoy l'ha fatto giustamente – vide con un sorriso il calderone di Draco – sì, ha l'esatto blu scuro richiesto dalla pozione – Hermione pensò che quella notizia non era per niente buona, mentre ascoltava. – Bene, perciò penso che il signor Malfoy potrebbe mettersi a prova – Draco vide sorpreso il suo professore, Hermione alzò la testa d'un colpo dal libro, mentre Harry e Ron ridevano trionfanti.

- Hai visto, Hermione? Sbagliare di quando in quando ha i suoi vantaggi – disse Harry, accarezzando la testa della sua ragazza.

- Sì... – disse Hermione cercando di essere convincente – hai ragione.

*

Dopo che Draco bevette la pozione, fu il peggior caos che potesse aver esistito in tutta la storia di Hogwarts. Per fortuna, la pozione della sensibilità le era riuscita male, però comunque quella della sincerità se l'era bevuta, e per poco non rivelava di amare Hermione. La pozione durava sei ore, e siccome l'aveva bevuta alle dieci e trentacinque, non finirebbe fino a che scoccassero le quattro e trentacinque. In quel momento stavano finendo le classi pomeridiane, e Hermione voleva parlare chiaramente con Draco.

In quel instante, la ragazza stava uscendo dalla sua classe d'Aritmanzia, e prima che Harry la andasse a cercare, cercò Draco con gl'occhi. Appena visto Pansy Parkinson, Hermione s'avvicinò con cautela, e prese per il braccio Draco senza che nessuno la vedesse, tra il mucchio di gente.

- Dobbiamo parlare – disse la ragazza seriamente e anche con lo sguardo molto serio. Draco sorrise come stupito.

- Proprio adesso? Non dovresti essere col tuo cuoricino a festeggiare questo giorno così speciale? – chiese Draco, col gruppo di Serpeverde che s'allontanava.

- Non fare lo scemo e vieni con me – Hermione lo portò in un angolo desolato, dove nessuno li poteva vedere.

- Quindi cara secchiona Granger, di che cosa vuoi parlarmi? – disse Draco facendo finta di essere interessato.

- Allora – disse Hermione posando lo zaino per terra, – mi puoi spiegare cosa è successo quell'altra sera? – fissò quello Serpeverde che per sei lunghi anni l'aveva insultata, e settimane fa l'aveva baciata. Con la pozione, approfitterebbe la sua sincerità per trargli tutta la verità.

- Quale altra sera? – chiese Draco, posando lo zaino anche per terra.

- Quella in cui m'hai detto che mi amavi e che m'hai baciata – disse Hermione arrossendo un po' al ricordo. Però Draco, sotto l'incantesimo, rimase tranquillo.

- Sì? E quindi?

- Beh, spiegami perché l'hai fatto.

- Te l'ho già detto, io ti amo – disse Draco normalmente. A Hermione quell'atteggiamento la faceva pensare che quello non fosse il vero Draco Malfoy, giacché questi non avrebbe detto così aperta e facilmente che l'amava.

- Da… da quand'è che mi ami…? – chiese, Draco che sembrava stufo di quell'incontro.

- Non ricordo bene, forse un mese dopo che era iniziata la scuola? Umh… aspetta... – Draco ci pensò su per alcuni secondi – Ah sì! Quella volta nei giardini di Hogwarts, ricordi? Stavi scrivendo in un quaderno o in qualcosa del genere, poi m'hai visto e te ne sei andata come se avessi visto la persona più odiosa del mondo – Hermione arrossì un po', non sapeva per quanto tempo Draco l'aveva fissata, però ricordava quel momento.

- E poi? – chiese ancora. Draco si sedette per terra.

- Beh, poi iniziai a fissarti tutti i giorni, non volevo convincermi che ti amavo, poi è arrivata Klaryn e...

- Klaryn? – chiese Hermione con stranezza, sedendosi incoscientemente al suo fianco – Chi è?

- È una Vitamor, tu di sicuro devi saperne cos'è – Draco vide come Hermione cercava di far memoria per sapere cos'era e non rimanere come un'ignorante (essendo la più intelligente di tutta Hogwarts). Dopo un po' sembrò proprio che una lampadina si accendesse sopra la sua testa.

- Ma sì! Sono quegli spiriti di carne ed ossa che non muoiono mai, ma quando il Signore lo decide, giusto?! E dove l'hai trovata? – chiese con entusiasmo.

- Un anno fa, nei giardini di Hogwarts, mentre lei faceva crescere in un baleno delle rose e dei girasoli. Mi sa che i giardini sono pieni di loro e perciò crescono così vivacemente i fiori, perché secondo quello che m'ha spiegato Klaryn, lei in quel momento s'era tolto il campo d'invisibilità per sentirsi più libera – Hermione pareva perplessa per quel racconto, e non vedeva l'ora di conoscere quella Vitamor.

- Quindi tu pensi che ci sono abbastanza in tutti i giardini?!

- Beh, Klaryn non me l'ha voluto dire, però mi è sembrato di sì – Draco poggiò la testa sulla parete, all'eguale della schiena. Poi guardò Hermione, che pareva pensare un giorno libero in cui visitare i giardini.

- Senti, me ne posso andare di già? Oggi è stata proprio una giornataccia – disse dopo un po', alzandosi. Hermione scese dalle nuvole e vide Draco che prendeva lo zaino. Anche lei s'alzò.

- Eh… no… aspetta – disse Hermione. Draco la guardò stufo.

- Che c'è?

- No…niente... – disse Hermione prendendo la sua borsa. Draco si voltò per andarsene.

- Beh, allora io vado – disse, e camminò fischiando verso le scale che davano ai sotterranei. Hermione pareva come involta nel suo mondo, quando allora si svegliò del tutto.

- Oh cavolo!! – esclamò, picchiandosi la fronte – Non ho finito di fargli delle domande! Caspita!!

E così, arrabbiata con sé stessa, se ne andò verso il piano della torre di Grifondoro.

N/A: Ringraziamenti speciali a Katafae per il solo fatto di aver aggregato questa fic ai suoi preferiti e per avermi aggregato ai suoi autori preferiti!! I will write to you an email sometime, but if you want you can add my email addresse to your MSN Messenger, if you have. See ya! ^^U