Il muro

Le torri di Hogwarts brillavano in lontananza nel sole di Giugno. Molte persone si erano recate quel giorno al War Memorial per assistere alla cerimonia: tra la folla, Draco Malfoy aveva riconosciuto alcuni vecchi compagni di scuola.

Lui sedeva in prima fila assieme a sua moglie e ai due figli: accarezzò lievemente la testa bionda di sua figlia Èowyn, che alzò il volto verso di lui e sorrise.

Draco ricambiò il sorriso poi alzò gli occhi verso il cielo limpido d'inizio estate: soffiava un forte vento e ad Ovest si stavano ammassando delle nuvole scure. Si chiese se avrebbe piovuto prima di sera.

Eiluned adorava i giorni di Giugno come quello. Ricordò una volta, al terzo anno, quando era appena tornato a casa…

"Pensi che ci sarà un temporale, Draco?" chiese guardando fuori dalla finestra, verso Nord stavolta.

"Può darsi, Eiluned, può darsi" aveva risposto laconico il fratello.

"Oh, lo spero tanto! Adoro gli acquazzoni estivi" si era improvvisamente rabbuiata "Speriamo non comincia a piovere di brutto."

"Non preoccuparti, Eiluned" aveva risposto appoggiandole una mano sulla fragile spalla "Non succederà."

Eiluned era terrorizzata dai tuoni e dai fulmini, ma stranamente adorava la pioggia…quando pioveva e basta, senza lampi e tuoni, non c'era in tutto il Paese bambina più felice della sua Eiluned.

La sua dolce sorellina aveva sempre amato l'estate, anche prima che lui cominciasse a frequentare Hogwarts, quando l'estate era l'unica stagione in cui potevano stare insieme.

Riandò con il pensiero a quelle tre o quattro scappate che avevano fatto fuori di casa: era difficile sopportare la vista di Eiluned chiusa tra quelle mura quando fuori splendeva il sole.

Non che la portasse chissà dove: soltanto a fare un giro in giardino, perché potesse sentire il profumo dei fiori e toccarli anziché ammirarli soltanto da lontano. Ricordò il suo viso splendente, gli occhi grigi con quella corona azzurrissima attorno alla pupilla spalancati per non perdersi nemmeno il più piccolo dettaglio. Ricordò i suoi morbidi capelli biondi, in cui aveva infilato una rosellina.

Tornò a concentrarsi sulle parole dell'oratore: era ora.

Il telo venne tolto e la nuova lastra presentata al pubblico. Il War Memorial era diviso in due parti: lungo un muro erano segnati i nomi delle vittime dei Mangiamorte, Babbani o Maghi che fossero. Sull'altro, invece, erano segnati i nomi dei combattenti, coloro che erano caduti in battaglia combattendo per la loro libertà e la loro famiglia.

Un nuovo nome era stato aggiunto in quell'ultima sezione, dopo parecchi anni di discussioni e lotte: era il nome di sua sorella.

Chiuse gli occhi, ripensando a quella notte…

La porta si spalancò all'improvviso: Lucius Malfoy comparve sulla soglia avvolto nel suo mantello nero. Il libro che Eiluned teneva tra le mani cadde a terra.

"Che cosa stai facendo, Draco?" domandò con voce bassa e minacciosa.

Il quattordicenne si spostò dinnanzi alla sorella, facendole scudo col suo corpo, e fissò gli occhi in quelli grigi e freddi del padre. Non doveva avere paura. Se avesse mostrato di aver paura, sarebbe stata la fine per entrambi.

"Ti ho fatto una domanda Draco!"

"Sto con mia sorella."

La sberla che seguì avrebbe potuto gettare a terra anche un ragazzo ben più pesante del giovane Malfoy, ma si costrinse a restare in piedi.

"Ti avevo detto che non dovevi avere niente a che fare con lei…Ora vattene in camera tua. Immediatamente"

"No."

Lucius Malfoy sollevò un sopracciglio sorpreso e vagamente incredulo: "No?"

"No. Non abbandonerò mia sorella."

"Bene…" disse Lucius Malfoy con un ghigno crudele "Se è questo che vuoi…."

Draco alzò le braccia cercando di ripararsi un poco dalla grandinata di colpi, cercando di non crollare a terra…Ma pochi minuti dopo suo padre lo scaraventò sul pavimento e gli puntò contro la bacchetta: "Crucio."

Draco non sapeva cosa si provasse a finire bruciati vivi, ma era sicuro che fosse qualcosa di molto vicino al dolore che provocava la Cruciatus. Stinse gli occhi più forte che poteva, si morse le labbra per non gridare, insultandosi mentalmente perché dopo tanti anni avrebbe dovuto averci fatto il callo…ma come era possibile abituarsi ad una cosa del genere?

Sentì confusamente sua sorella che urlava di lasciarlo stare, di smetterla, gli stava facendo male…Poi urlò qualcos'altro: "Expelliarmus!"

Il dolore cessò così come era incominciato. Sebbene fosse ancora stordito e pesto, Draco si sforzò di spostare la testa per guardare cosa succedeva. Suo padre era a terra che si appoggiava alla parete contro cui l'incantesimo l'aveva scagliato. Eiluned invece stava in piedi, ritta e fiera, con la bacchetta del fratello stretta saldamente nella destra.

Per un attimo, Draco pensò confusamente che più che sua sorella – la sua dolce, timida Eiluned – gli sembrava di trovarsi al cospetto di una coraggiosa, indomabile guerriera proveniente direttamente da uno dei libri che gli raccontava sempre… Le sue guance erano pallide e il suo respiro affannoso, eppure il suo sguardo era d'acciaio.

Fin quando fosse vissuto, Draco non avrebbe mai potuto dimenticare quella visione. Eiluned abbassò lo sguardo verso di lui, porgendogli una mano per aiutarlo a rialzarsi…Ma un raggio la colpì e la sbatté all'indietro, scaraventandola dall'altra parte della stanza.

Lucius Malfoy in quel momento sembrava in preda alla follia: si scagliò sulla figlia e cominciò a colpirla selvaggiamente. Come aveva osato quella misera creatura alzare la mano su di lui!

Draco si scagliò contro di lui. Lottarono. Il ragazzo venne di nuovo gettato a terra e sottoposto alla maledizione Cruciatus molte e molte volte…Non avrebbe saputo dire quante.

E di nuovo quella voce chiara e decisa: "Lascialo stare!"

Eiluned raccolse tutte le sue forze e si scagliò contro suo padre, affondandogli i denti nel braccio che reggeva la bacchetta in un disperato quanto inutile tentativo.

Cadde a terra accanto a suo fratello. E poi di nuovo quella terribile parola: "Crucio"

Il corpicino sottile di Eiluned venne scosso da spasmi atroci, dalle sue labbra uscivano urla e singhiozzi alternati.

Draco cercò di alzarsi e avvicinarsi a lei, ma era troppo debole, la tortura era stata troppo dura.

Dopo pochi minuti Eiluned non aveva nemmeno più la forza di gridare: stava lì, a dibattersi e contorcersi sul pavimento in preda al dolore e alle convulsioni e Lucius non accennava a smettere..E Draco non poteva fare altro che stare a guardare, lottando disperatamente per rialzarsi ma continuando a scivolare a terra.

Finalmente, la tortura finì per entrambi. A grandi passi, l'uomo lasciò la stanza lasciando i due ragazzi distesi sul pavimento, come due bambole rotte.

"Eiluned…" bisbigliò Draco con voce spezzata "O Dio, Eiluned…Coraggio, piccola, è tutto passato…è tutto finito…è andato via…Eiluned…."

La fanciulla gli sorrise debolmente.

Tentò di allungare una mano verso di lui e Draco cercò di raggiungerla…Ma non ci riuscì. Soltanto pochi centimetri separavano le loro mani pallide, ma non riusciva a chiudere quella distanza.

Vide gli occhi di sua sorella perdere lentamente la loro luce finché non vennero appannati da velo invisibile: in quel momento seppe con certezza che era finita.

Eiluned era morta, combattendo contro suo padre per salvargli la vita.

Anche se era stata una vittima per la maggior parte della sua breve vita, la sua morte era stata quella di una guerriera. Una combattente. Come Èowyn di Rohan, il personaggio che tanto ammirava di un libro che non era riuscita a finire di leggere.

La prima cosa che aveva fatto Draco Malfoy dopo la fine della guerra era stata entrare in una libreria e comprare una copia di quel libro.

Aveva passato tutto il giorno seguente a leggerlo, così come quello dopo e quello dopo ancora.

Anni dopo, quando già era cominciata la sua battaglia perché il nome di sua sorella fosse accluso all'elenco dei morti in battaglia, si era innamorato di Ariadne Nachistos – che, per un incredibile gioco del destino, aveva conosciuto proprio grazie al libro preferito di Eiluned – e si erano sposati.

Avevano due avuto due figli: Caleb, il maggiore, che l'anno dopo avrebbe cominciato Hogwarts, e la piccola Èowyn, il ritratto vivente della sua Eiluned.

All'inizio Ariadne aveva suggerito di chiamarla così, come la sua coraggiosa zia. Ma Draco non aveva voluto: forse memore di come gli era apparsa la sorella nell'ultima notte della sua vita, aveva preferito chiamarla con il nome di quella combattente che viveva tra le pagine di un libro.

Non aveva mai avuto molta fantasia: di solito gli riusciva difficile raffigurarsi i personaggi di una storia…Ma con la Dama Bianca di Rohan era stato diverso, forse perché per un attimo l'aveva vista vera, reale…E ogni volta che cercava di raffigurare nella sua mente Èowyn di Rohan, non si meravigliava nell'accorgersi che aveva il volto di sua sorella.

Guardò sua figlia tornare verso di lui dopo aver deposto un mazzo di rose bianche ai piedi del muro.

Il ritratto vivente di Eiluned, ma allo stesso tempo una persona completamente diversa. Così uguali e così diverse. Ed era giusto che fosse così.

La cerimonia era terminata, la gente cominciò ad andar via. Lo sguardo di Draco incrociò quello di Ariadne, che gli fece un cenno d'assenso: aveva compreso.

Prese i bambini per mano e cominciò ad allontanarsi, lasciandolo solo.

Draco si alzò in piedi e si avvicinò lentamente al muro del War Memorial.Con profondo rispetto e altrettanto profondo dolore, appoggiò prima una mano, poi la fronte contro la fredda lastra di marmo scuro.

Terzo lastrone a destra, pannello 3-Est del War Memorial. E su quella lastra, insieme a quelli di altri combattenti, in quella limpida mattina di Giugno era stato aggiunto un nome: Eiluned Malfoy.

Una lacrima gli attraversò una guancia. Tutto ciò che gli restava di sua sorella era il suo nome su quel muro e la storia contenuta in un libro che aveva iniziato a raccontargli in un giorno di Giugno vent'anni prima.

"Riposa in pace, sorella."

Fine