FOTO RICORDO

Non fu semplice stare ai piedi della fredda lapide di Clayton Reeves con ancora il mazzo di fiori incartati nel pugno destro. Il cielo era grigio ed il tempo freddo, i dorsi delle mani divenivi rossi. Il cimitero si presentava spoglio di gente, solo pochi alla mattina camminavano lungo i vialetti del cimitero a depositare fuori ai cari. Non era sola per l'esattezza se contava i morti ospiti sotto terra ma dava lo stesso un certo effetto di brivido.

Si inginocchiò a terra svuotando il vaso dall'acqua stagnante e gettò via i fiori appassiti. Infondo alla fila di lapidi si trovava una fontana e una canna in plastica verde. Avvertiva addosso a se la presenza di un uomo in piedi accanto ad un albero con le mani nel cappotto scuro che la scrutava dietro i Rayban scuri. Lo lasciò perdere continuando quello che stava facendo. Riempito il vaso di fiori freschi continuò a fissare la lapide in seguito si inginocchiò e posò le labbra sulla freddo marmo "Non sai quanto mi manchi Clay".

Abbassò ancor di più il berretto color senape sulla fronte stringendo più forte la sciarpa. Camminava con le mani affondate nelle tasche del cappotto verde. Prima di tornare in hotel per chiamare Torres volle concedersi una colazione abbondante e del caffè bollente. Non le andava di prendere un taxi quindi optò per una camminata verso il centro. Lo stesso tizio dagli occhiali scuri del cimitero lo vide di nuovo camminare a distanza dietro a lei accelerò il passo e svolto a destra poi a sinistra e ancora a destra entrando in vicolo.

Tirò fuori dalla fondina la SIG-Sauer "NCIS!" Ma il tizio gli tolse il caricatore dall'arma non riuscì a vederlo in faccia ma la stretta alla schiena l'avvertì.

Con una testata all'indietro si liberò dalla presa lanciando ganci destri. Il tizio sembrava addestrato, ogni sua mossa di difesa, ogni suo attacco era coordinato; con velocità la bloccò a terra. Distesa praticamente sopra l'uomo lo vide chiaramente in viso, occhi vitrei e capelli biondi chiari "Potrei arrestarti per aggressione ad un federale" seguiva ogni sua espressione, sentiva il battito accelerato di lei rimbombare sul petto suo "Eleaonor Bishop? Mi manda Clayton Reeves … possiamo parlarne da un'altra parte?" Bishop si scostò dal tizio sotto di lei. "Chi sarebbe lei" si sistemò il cappotto in disordine "Bond. James Bond".

La portò in una caffetteria in centro. Fissava il menù ordinando tre diverse fette di torte e del caffè "Non ho cenato ieri sera" rispose sentendosi sotto esame dall'uomo seduto davanti a lei muto e privo di sorriso "Lei è uno di loro vero? Il portamento, il suo vestire …. Ho occhio per queste cose".

Non le staccò gli occhi di dosso, inclinò di pochi gradi il capo "Si servo la corona inglese. E tu invece? Un agente dell'NCIS non si addestra come hai fatto te. Reeves mi ha parlato molto sul Ellie Bishop; allegra, estroversa e amante del divertimento con un grande cuore" sollevò gli angoli della bocca "Quello che vedo con i miei occhi è una donna fredda e matura, dietro quegli occhi castani nascondi rabbia" deglutì la saliva irrigidendo i nervi del collo "

Avvertì che la sua privacy fosse stata violata, in un certo senso era la verità, cambiò atteggiamento da quando Naasir, Reeves morirono, Abby lasciò l'incarico e questo pesava molto sulla squadra e si agiterà e si arrabbierà se succede loro qualcosa. Col tempo si indurì molto ed i sentimenti si mutarono volendo proteggere al meglio la sua seconda famiglia. Lavorando a fianco con Torres il loro legame si fece più intenso vedendolo più che un solo amico.

Un colpo successivo al cuore accadde quando Xavier Zolotov, investì Torres con la sua auto mentre correvano insieme, causando il ricovero in ospedale di Torres in condizioni critiche che le portò una maggiore rabbia e voglia di vendetta, quella vendetta che sorgeva ogni qualvolta che la squadra era in pericolo e tutti i suoi sorrisi sparivano.

"Quindi che cosa le ha detto Clay?"

"Ho conservato un regalo per lei da parte sua. Mi disse che si scordò di farglielo avere ma poi è morto e io sapevo che prima o poi lei sarebbe venuta sulla sua tomba".

Lo seguì ugualmente a casa sua anche se non lo conosceva affatto a parte conoscere il suo nome. "Vedo che la pagano più di me !' commentò lei ammirando la casa "Fa come se fossi a casa tua" la lasciò girovagare per ol il soggiorno nel mentre andò in camera da letto a prendere il regalo per lei.

Non la lasciò molto da sola ma quando riapparve nel soggiorno col il pacchetto la vide attaccata alla bottiglia di un vecchio scotch Scozzese "La tenevo da parte quella"

"Ti dispiace? Non lo sapevo" ormai lo vuotò nel bicchierino e visto che era li lo mando già di un colpo "Visto che bevi ti farò compagnia" ma prima le consegnò il regalo. Attese diversi istanti prima di scartarlo "E' domani il mio compleanno ma lo voglio aprire l stesso anche se si dice che porta sfortuna".

Lo scartò trovandosi tra le mani un puzzle personalizzato di 1000 pezzi con la foto di loro due alle giostre con un gigante panda di pezza vinto al tiro a segno. "Gli dissi che detestavo quella foto e mi giurò di averla eliminata"

"Perché? Sembrate così felici"

"Quando è morto l'MI6 si è portato via tutto e l'unica cosa che mi è rimasto di Clay è una foto …. ed ora questo … "

"Tu nascondi ogni sentimento dietro la logica" si lasciò cadere sullo schienale del divano "Tu mi oggi mi hai detto che sono fredda e matura ed è vero anche se lo nego sempre ma perché ne ho passate tante. Prima il divorzio da mio marito che l'ho superato con un periodo molto felice per me, quando ho conosciuto il mio quasi marito Qasim Naasir e dall'arrivo di Clay ma poi me li hanno portati via, gli ho persi uno dopo l'altro. È chiaro che per me l'NCIS sia la mia seconda famiglia e non permetto a nessuno di fare loro del male".

Quelle parole tuonavano mentre le pronunciava e Bond rimaneva ad ascoltarle, non osò chiederle nello specifico per mano di chi le persone che amava persero la vita ma immaginò che la causa fosse qualcosa di malvagio. "Anche io ho perso una donna che amavo. Quando ti affezioni ad una persona è difficile levarsela dal cuore e se una forza oscura te la porta via allora la vendetta emerge da dentro di noi". Allontanò la bottiglia dalla vista di Bishop offrendole del caffè.

Ritornò con le tazze di caffè nelle mani ma la vide addormentata sul divano. Posò le tazze sul tavolino, le levò gli stivaletti per finire la coprì con una coperta fino alle spalle "Ti auguro di sognare ogni tuo più bel ricordo".