Capitolo 6

Mattina, subito dopo colazione, Sala Comune Serpeverde.

Fuu Marie: Charleeeyy?

ChaDo: *alza gli occhi dal libro che ha sotto mano* eh?

Fuu Marie: non dovresti fare qualcosa tu, stamattina?

Ray: E' vero, me ne stavo dimenticando!

ChaDo: Io? Cosa? Dormire?

Francine: Noo, Charley adesso continua la storia!

Blaise: che aspetti? Eravamo al quinto capitolo, dove Potter aveva i complessi da piccolo orfano iettatore…

ChaDo: bravo a descrivere la situazione, delicato…

Blaise: e va bene, quello che è… è vero che continui?

ChaDo: ma non ci sarebbe qualcosa di più importante da fare, noi tutti quanti?

Dorothy Jane: se escludi un corso intensivo di matematica, no.

Soren: allora Charlotte?

Queenie: non vediamo l'ora!

Nathan: dai cuginetta, leggi leggi!

ChaDo: buaaah… questo capitolo è preso dal punto di vista di Ron… vi prego, abbiate pietà di me *inizia a leggere*

[Dove Ron indaga]

Nessuno poteva capire, no, no davvero. Tutto quel tempo a origliare e impicciarsi dei fatti altrui, e ancora non eravamo giunti a nessuna conclusione.

Ah, be', come avremmo potuto mai, senza Hermione?

Ma non volevo perdere altro tempo a pensare a lei, quella pazza!, già era tanto che tutto quel gran daffare me l'avesse tolta dalla testa per un momento. Evitavo di guardarla, sapete?

E che dire, che dire? Gli indizi c'erano, ma prove, neanche a pagare un elfo domestico.

Vedevo Malfoy alzarsi dalla tavola durante il pranzo (mentre i suoi scimmioni continuavano ad abbuffarsi), per andare a parlare con uno o con un'altra, in modo assai strano, con fare circospetto!

Abituato a conoscerlo così come lo conoscevo, mi stupivo a vederlo scomodarsi, e con tanta frequenza; proprio lui, che non avrebbe mai avanzato l'idea di fare del proprio meglio o cose simili. E sghignazzava di gusto, ma davvero di gusto… tanto che ero sempre più convinto che si trattasse di un affare importantissimo.

Ma poi… poi c'era il vuoto totale.

Non uno straccio di sicurezza, neanche tanto così, perché almeno qualcuna delle nostre ipotesi potesse tener fronte al pericolo incombente.

Oltretutto, di ipotesi non ce n'erano.

Sì, sì, un po' fissati sull'argomento lo eravamo, ma non era poi così grave. Era quello che combinava Malfoy ad essere grave.

E poi alla fin fine era una specie di questione di scambio, con quell'imbecille di Serpeverde: lui faceva di tutto per rovinarci l'anno scolastico, prima uno sghignazzo, poi un'offesa, fino ad arrivare alle maniere forti e ai complotti; noi, invece, che di solito ce ne fregavamo altamente di quello che facevo il signorino, adesso dovevamo sgobbare a cercar di capire cosa diavolo aveva in mente per la sua prossima, ma di certo non ultima, impresa criminale, a danni di Harry.

Avevo talmente tanto a cui pensare, su questa faccenda, che qualsiasi altra cosa era dimenticata. Anche Hermione, pure se Harry, con il suo spirito d'imbecille doc, non evitava mai di dire, ogni qualvolta ci capitasse di entrare in biblioteca a fare questo o quest'altro, una frase del genere "Ah, qui ci vorrebbe Hermione". Poi davano a me del fissato.

Fissato era lui, lui, lui!

E io intanto indagavo. Davvero.

Decisi di fare il vago con Ginny, sperando di poter carpire qualche impressione sulle sue compagne Serpeverde.

- Gin, non è che hai notato qualcosa di strano ultimamente… dalle parti di… non so… Serpeverde?

Perfetto, mi dissi. Adesso lei si sarebbe sfogata con tutti i suoi problemi nei confronti di Harry, ma intanto mi avrebbe anche detto qualcosa di interessante sui Serpeverde.

- In che guaio vi state cacciando, questa volta? – mi rispose.

Ehm. Evidentemente non ero stato abbastanza vago. Non che qualcuno all'infuori di mia sorella potesse capirmi, no… be', magari con qualsiasi altra persona all'infuori di lei sarei stato abbastanza vago, ma con lei, con lei no, perché… ehm, insomma, sapete cos'è l'intuito fraterno e tutto quanto.

Non potevo ingannarla.

- Noi? Ma che vai a pensare?

Però ci provavo.

- Cosa devo andare a pensare quando un imbecille mi si presenta davanti all'improvviso chiedendomi così, tutto d'un botto, "cosa succede a Serpeverde?".

- be', non so, potevi pensare qualcosa del tipo er… ehm…

- "er" e "ehm" sono pensieri che giusto tu puoi fare, fratellino.

Che urto, diamine, perché adesso anche lei mi trattava come una pezza da piedi? Un po' di rispetto per suo fratello maggiore (uno dei tanti), dov'era?

Tutta colpa di Hermione, pensai, tutta colpa di quella maledetta sotutto – da quando era diventata sua amica, mia sorella era diventata anche un sacco acida!

Prima era dolce e carina, invece, intelligente quanto bastava, gentile e affettuosa.

Adesso, invece, neanche l'avessero incoronata Miss Hogwarts.

Mi era passata davanti anche lei (nonostante il Potter di qui e il Potter di là).

Ca**o.

Ehm! No, non dovrei parlare così della mia dolce sorellina. Magari un po' acida ultimamente, ma va bene, era comunque la mia dolce sorellina. E con sguardo sospettoso mi stava ancora osservando, fissa, con le mani ai fianchi.

Classico atteggiamento da Hermione.

- Be', allora? – chiesi; - notato niente di che nei Serpe?

Ginny sbuffò – e poi mi guardò male.

- Ron – disse; - ti proibisco categoricamente di fare qualcosa che metta in pericolo Harry!

Grazie per la considerazione, pensai. Se mi mettevo nei guai io… be', uno di meno, che faceva?

Ma perché avevo parlato?

- Gin, falla finita – sbuffai; - non sei mamma.

Effettivamente, anche mamma aveva un che di così maledettamente saccente che mi mandava in bestia. Probabilmente, pensai in un attimo, dev'essere un fatto da donne, comportarsi in modo così irritante.

- Non sono cose su cui scherzarci sopra – rispose lei, offesa.

Io, che guardavo da un'altra parte, la osservai con la cosa dell'occhio.

Sì, esattamente come mamma, a parte qualche chilo di meno (tanti – mia sorella era uno stecchino). Non va bene, Ron, non si fa così, Ron, stai attento a dove metti i piedi, Ron, con la tua goffaggine, Ron, potresti calpestare il caro Harry!

Ma perché tutta la mia famiglia (io compreso) dovevamo avere una passione così esagerata per Harry Potter? Non potevamo averla per, non so, le farfalle?

Ma questa era un'altra storia.

D'altra parte quando l'autrice ti mette a disposizione solo tre capitoli non è che puoi parlare di così tante cose.

Torniamo dunque al mio discorso con Ginny.

- Ma, cos'è successo? – mi chiese poi.

- Niente, niente, Gin.

- Dai!

- Aaah… prometti che non lo dici a Hermione?

Ginny sbuffò.

- Certo che sei proprio fissato con lei!

Arieccoci. Io. Fissato. Con. Hermione. Ma vi pare vero?

- Allora?

- D'accordo, prometto… tanto prima o poi lei lo scoprirà…

- Sì, sì, contaci. Be', comunque non è niente di che, lo sai che Malfoy cerca sempre di tirarci brutti scherzi! Prevenire è senz'altro meglio che curare!

Tant'è che non so quante volte durante la mia infanzia mi sono fatto curare i denti da zio Lance, mamma mi ingozzava di dolci dalla mattina alla sera e poi si lamentava che mi venivano le carie – be', un po' ero anch'io, i dolci mi piacciono, ma come si fa a non mangiare quando mamma non fa altro che cucinarli?

- Ma lasciate in pace Malfoy! – esclamò Ginny, proprio mentre stavo pensando che in effetti avevo un certo languorino; - quando si renderà conto di quanto è misera la sua vita ne avrà a male per tutta la vita! Lasciatelo perdere!

Lasciar perdere Malfoy? Esagerato.

- Sì – risposi – e qual è il prossimo passo, sorellina? Diventiamo suoi amici? Lo invitiamo a fare un giro sulla nostra ruota?

- e che siete, criceti?

No, non credevo fossimo criceti. Perché mai avevo parlato di ruote?

- intendevo… be', non importa che intendevo… voglio solo sapere che sai cosa stanno progettando i Serpeverde contro la finale di Quidditch!

- Ma che diavolo possono progettare? Sarà una cosa così, poi adesso Malfoy è prefetto, che ne sai che fanno?

- Sarà una cosa così? – feci, per niente convinto – e da quando in qua i Serpeverde fanno cose tanto per farle? Forse hanno improvvisamente scoperto il loro talento (inesistente) e vogliono metter su una commedia? Ma dai!

Ginny sbuffò.

- Be', se non vuoi accettare quello che ti dico, tanto vale che la fai finita di fare il gradasso, io penso che anche loro qualche volta possano divertirsi civilmente come tutti – una commedia no, ma dove ti scappano fuori queste idee assurde? – ma che ne sai, una festa…

- Non so che dirti – dissi, e poi la guardai di nuovo, e ci ritrovai la mia sorellina. Improvvisamente un moto di affetto mi spinse a chiederle scusa, ero stato sgarbato con la mia sorellina, ed era un peccato mortale, vedete. Mia madre mi aveva cresciuto con questa verità. Peccato non avesse fatto lo stesso trattamento anche ai gemelli.

Ginny sorrise e mi baciò su una guancia.

- ti voglio bene – disse.

Dio quant'era adorabile, non credete anche voi che sia adorabile, la mia Ginny?

[/Dove Ron indaga]

ChaDo: allora? Contenti?

Francine: ma che sono queste allusioni all'autrice?

ChaDo: ehm… nel prossimo capitolo, ci butteremo di nuovo nelle disgrazie della piccola Weasley…

Soren: ghghgh…

Queenie: ma dai, non fare così, poverina!

Fuu Marie: sì, ecco la santa di Serpeverde…

Nathan: povera Ginny!

Francine: già, poverina…

ChaDo: ma la fate finita di compatirla? Pensate un po' a me che perdo tutto questo tempo a leggervi la mia storia! Non lo sapete che-

*ma nessuno la ascolta – Nathan è stato preso da un attacco di felicità poiché Francine gli ha dato ragione, e tutti sono interessati agli inseguimenti*

Francine: VATTENE VIA!!! SEI UNA PIATTOLA!

Nathan: ghghg…

Fuu Marie: -____-

Fine Capitolo 6