ChaDo: allora, capitolo nove… ma siete sicuri?
Fuu Marie: leggi leggi…
ChaDo: Harry e Ron, dopo che Neville se n'è andato per fatti suoi, hanno continuato a chiacchierare della misteriosa questione di Malfoy… *inizia a leggere*
[Dove Harry convince Ron a far pace]
Neville ci aveva dunque lasciato. Solo allora Ron decise di dire il ricavato delle sue ultime indagini.
- Ne sei proprio sicuro?
- ma sì, ti dico! Quel viscido di Malfoy si è messo a confabulare con quelli del settimo anno di Serpeverde!
Annuii. Non era certo la prima volta che Malfoy veniva assecondato anche dai più grandi, i quali forse avevano timore dell'influenza del padre sul mondo magico.
Però…
- scusa, ma chi te lo ha detto? – chiesi.
Ron sbuffò. – i gemelli!
- Non ne avrai parlato con i gemelli?!
- No, no, ho fatto il vago…
- Per come puoi fare il vago tu…!
- Oh, insomma, finiamolo! Ti dico che ho fatto il vago.
- Quando?
Ron sbuffò per una seconda volta.
- ecco… - iniziò.
- Allora?
- In poche parole, non è che ci abbia proprio parlato, con i gemelli.
- Come?!
Sembrava quasi imbarazzato.
- Cioè, sai quando siamo tornati dagli allenamenti, l'altroieri…
Grazie al cielo, la botta che mi ero preso dal bolide non mi aveva impedito di continuare a giocare. È stata una cosa piuttosto leggera.
- E allora?
- Be', tornando ho visto Fred e Angelina che, ehm, parlavano.
- Parlavano?
Ron distolse lo sguardo. Adesso era propriamente imbarazzato.
- Be', parlavano anche…
- E che dicevano?
Non era molto contento delle mie interruzioni frequenti.
- Ma la vuoi finire di fare domande? Sto parlando!
Tacqui.
Con tutti i miei propositi, non potevo fare a meno di seguire le "indagini" che Ron e Neville (questo, per quanto poteva) stavano svolgendo. Non che avessimo molte buone notizie, a volte pareva che fosse qualcosa di più pesante, rispetto a un sabotaggio di una partita di Quidditch.
- Scusa – dissi infine, rivolto al mio amico. Questo riprese a parlare.
- In pratica, parlavano di Lee. Angelina diceva qualcosa del genere "Non dovrebbe stare dietro Colette Compton, quella là va pure con Malfoy".
Frase che a me non diceva assolutamente niente.
- Colette Compton? – chiesi allora, cercando di rammentare un volto nella mia testa con quel nome.
- Harry! – mi rimproverò Ron.
- Eh?
- Quella – e qui disse una cosa che meglio non scrivere – di Serpeverde, settimo anno, Prefetto… quella americana!
Sbuffai. Non avevo presente in mente nessuna americana, no davvero.
- Be', solo tu ti metti a guardare le Serpeverde!
Annotazione giusta da fare. Non c'erano Serpeverde degne di nota, essendo Serpeverde.
Ron non era dello stesso parere.
- Come ca**o fai a non notarla? Hai gli occhi foderati di prosciutto, ecco che è…
Non sopportavo Ron quando mi diceva che avevo gli occhi foderati di prosciutto. Potevo essere un po' miope, ma comunque… Ron aveva realmente bisogno di litigare. Se non c'è Hermione, cercava di litigare addirittura con me. Gli mancava troppo quella ragazza.
- E allora? – feci poi.
Strabuzzò gli occhi.
- Come "e allora?"?!?
- Cioè, che questa "va" con Malfoy, a me che me ne può fregare?
- Ma non capisci? I genitori di Colette Compton sono commercianti, hanno negozi in tutto il mondo, vendono ingredienti per pozioni! È facile che Malfoy traviando quella povera figliola la costringa a procurargli qualcosa di illegale, non so, veleni…
Non sopportavo neanche quando aveva questi lampi di intelligenza, era del tutto fuori luogo.
- Sai, certe volte somigli a Hermione – gli dissi per ripicca.
Ron ci rimase secco, o qualcosa del genere. Poco dopo, era sul punto di picchiarmi.
- NON-DIRE-QUEL-NOME!
Quella frase l'avevo già sentita. Sì, sì, Ron la diceva spesso, ma in un contesto diverso.
- Sei anche monotono – dissi.
Ma Ron non mi ascoltava più, amen.
Che fare quando ogni coincidenza, anche quella meno probabile, dev'esser presa per un potenziale indizio?
Che fare quando, pur di scoprire l'ultimo complotto contro di me, bisognava controllare il significato di ogni parola sul dizionario?
- diceva proprio vendetta?
- Sì, sì.
- Ma ne sei proprio sicuro?
- Sì!
- E che altro diceva?
- Non ricordo bene…
- DEVI ricordare!
- Okay, okay… adesso… adesso ci penso.
- ma, ascolta: diceva "alla vendetta", o "della vendetta"… o "per la vendetta"?
- ma che differenza fa?
- voglio sapere cos'ha detto, parola per parola!
- Be', allora…
- allora?
- nonricordoaltro.
- che ha detto?
- che non se ne ricorda.
- NON PUOI NON RICORDARTENE!
E dunque era così difficile capire qualcosa, e ogni ipotesi portava con sé mille diverse possibilità.
E, seriamente, per la prima volta i conti non mi tornavano.
…
- Ron?
- Eh?
Presi coraggio.
- Sai, penso che dovresti far pace con Hermione.
Si rabbuiò appena nominai il suo nome. E non si degnò neanche di rispondermi.
- Perché no? – chiesi.
- Perché no cosa?!
Sbuffai.
- Lo sai benissimo cosa.
Silenzio.
- che palle che sei – disse infine.
- voi due non siete certo meglio – dissi.
- Ca**o, Harry! Che ti dobbiamo fare sempre da spalle, neanche ci chiamassimo Tiger e Goyle???
- Non è tanto quello, ma piuttosto-
- No, è proprio quello, Harry, è proprio quello! Pretendi che io e te e lei stiamo sempre appiccicati, pretendi che siamo una cosa sola, anche quando non dobbiamo difenderci da chissà quale pericolo! Tra un po' Hermione, pur di tenerti sotto controllo, dormirà nel letto di Neville. O che ne so, magari Seamus gradirebbe di più…
Mi aveva preso alla sprovvista.
- Non-
Mi guardò, sfidandomi a dire qualcosa di sensato che mi discolpasse.
Parlai tutto d'un fiato.
- il fatto è che siete miei amici e litigate per motivi così futili…
- saranno affari nostri, no?
- Sì, non dico questo, ma…
Non reggeva, non reggeva.
- Vedi che magari riusciamo a risolverli anche senza dover fare le cose a tre.
Tentai di protestare.
- Ma hai visto come sta Hermione…
- Harry, quella è colpa sua, sua, sua! Se le piace farsi male da sola, con tutti quei stramaledetti libri, è colpa sua!
Era rosso in faccia dalla rabbia, mentre mi gridava quelle cose. Ma non so cosa realmente stesse pensando.
Interruppi il silenzio tra noi solo dopo che mi venne di nuovo il coraggio di rispondergli, un momento interminabile, ve lo posso assicurare.
- non sono i libri che le fanno male, Ron.
Mi guardò, stava riprendendo fiato, convinto di aver avuto l'ultima parola. Mi fece segno come per spiegare meglio quello che avevo detto.
- Non sono i libri che la fanno stare così, sei tu che non le rivolgi parola.
Insomma, una cosa a cui ero arrivato da solo, per favore, fatemela dire con un po' di effetto.
Sulle sue labbra si formò un sorriso amaro, gli occhi azzurri ora spenti, privi di qualsiasi moto di rancore o entusiasmo.
- sciocchezze – disse soltanto.
Sembrava un cucciolo bastonato, e con una certa vergogna ammisi a me stesso che non era così che dovevano andare le cose. L'avevo ferito gravemente, e in qualche modo volevo riparare.
- Non pensare che non gliene freghi niente di te, sei comunque il suo migliore amico.
- Sei TU il suo migliore amico, Harry. Io sono solo un povero imbecille che vi gira attorno, e che cerca di copiare i suoi temi chilometrici quando non so che scrivere.
- Però lei piange quando litiga con te – gli feci notare.
- è solo che sono uno stronzo e allora la faccio piangere. Per gusto, sai.
Ma non era così, accidenti. E mancava poco che Ron avesse gli occhi lucidi.
Certo mi lasciava un po' interdetto, a volte.
- se lo ammetti – parlai, pur rischiando di venire spiaccicato da qualche parte – perché non fai pace con lei? Non c'è neanche bisogno che tu le dica qualcosa di particolare… ti perdona all'istante.
Abbassò gli occhi.
- Lascia perdere, Harry, okay?
Il discorso cadde lì. Io, almeno, avevo detto la mia.
Più tardi, però, prima di cena, mi fermò.
- Harry…
- uh?
- Forse… forse farò come hai detto tu.
Sorrisi, mentre lo vedevo allontanarsi da me.
Poi pensai che probabilmente era anche un atto egoistico da parte mia, come aveva detto lui. In quel caso, però, non avrebbe portato che bene. Almeno così credevo.
[/Dove Harry convince Ron a far pace]
Fuu Marie: GU!
Francine: bella botta a Potter, eh?
Blaise: ma io lo trovo piuttosto montato!
Nathan: andiamo a smontare Potter! Vieni anche tu, Franz?
Francine: bleah! PIATTOLA!
Dorothy Jane: sì, ci manca, con tutto quello che dobbiamo fare oggi!
Soren: potremmo buttargli Ray addosso!
Ray: ehi, ma che vi passa per la capoccia? Io?
Queenie: non dite queste brutte cose al mio Ray…
ChaDo: uff… il prossimo capitolo, dalla parte di Hermione… vedrete che succede adesso…
Fine Capitolo 9
