ChaDo: abbiamo ancora tempo, Dolly Jane?
Dorothy Jane: sì, ma sbrigati…
Fuu Marie: quando viene Orsy, Dolly Jane?
Dorothy Jane: se vogliamo finire di sentire questa storia, speriamo il più tardi possibile!
Soren: tiè!
Fuu Marie: ç___ç
ChaDo: cominciamo? Abbiamo finito con Ginny, adesso andiamo con Ron, anche se non è l'ultima volta che lo vedremo!
Queenie: meno male, è un figo da paura…
Ray: ma questa sta male!
ChaDo: *inizia a leggere*
[Dove Ron realizza]
Ed eccoci qui, di nuovo.
- Momenti mi si mangiava!
Perché, a me no? Tralasciando che sono stato cattivo con lei e voi siete di parte, ma non era forse vero che mi stava mangiando?
- Ma che le hai detto?
Avrei voluto saperlo anch'io. Poi quando si parlava di persone testarde che non stanno mai a sentire gli altri tutti indicavano sempre me.
- Ron?
- EH?
- Ma mi vuoi sentire?
- NO.
Harry sbuffò malamente.
D'accordo, non ero proprio dell'umore adatto per star a parlare con lui in quel momento. In quel momento, così come in tanti altri, ma cacchio!
- Ron, ascolta… lo so che ti piglia così quando litighi con lei, ti conosco da cinque anni ormai, ricordi? Ma è assolutamente inutile continuare così quando tu invece volevi farci pace…
- Ma chi ci vuole far pace con quella?! Ma chi ci vuole parlare?!
- Ron, ti senti quando parli? – fece lui tutto serio, come risposta.
- Eh?
- Dico, non è vero che non ci vuoi far pace, d'impulso dici certe stupidaggini che non stanno né in cielo né in terra…
- Sì, prova a cercare in qualche altro sito, hai visto mai…
- Hai intenzione di mandarmi al diavolo anche tu?
E perché no? Pensai. Tanto andava a finire che tra il diavolo e Voi-sapete-chi non c'era neanche tanta differenza, anzi, forse il diavolo non era così male…
Vedete, che in momenti come questi era meglio non parlarci con Harry.
Pensavo sempre ad un sacco di cattiverie, e mi immagino, lì, davanti a Harry, io, rosso in viso, in un misto tra rabbia e disperazione. Ma si poteva continuare così?
- Anche Hermione me ne ha cantate quattro, quindi, se vuoi farlo anche tu, accomodati, tanto ormai…
E aveva fatto bene. Ora c'era da chiedersi se era più impicciona la Sprite oppure lui.
- E falla finita! – gridai – non voglio più sentir parlare di questa roba fino al prossimo anno, fammi trascorrere questo ultimo trimestre sereno!
Come se non ci fossero i G.U.F.O. in arrivo, montagne di compiti da fare e di libri da studiare… Hermione di certo non si troverà come noi tutti due giorni prima degli esami con un mucchio di lavoro ancora da fare.
- Be', in effetti – disse Harry infine, pensieroso – vedi che abbia un sacco di cose a cui pensare.
In quanto sarebbe stata la finale di Quidditch? Una, due settimane? I serpeverde ormai avevano avuto tutto il tempo di prepararsi per i loro piani criminali.
Ma alla fine, chi se ne fregava?
Forse non c'era affatto da preoccuparsi, come aveva detto Hermione. Che Draco si scannasse con Harry, e che Harry facesse pure quello che voleva, io avevo ben altri problemi, e se si andava avanti così alla finale di Quidditch non ci arrivavo proprio, che si trovassero un altro Portiere.
- Dobbiamo fare il punto della situazione delle indagini.
Dovevo assolutamente capire che fare. Allora, potevo ammazzarmi.
Prima, però, per sicurezza, ammazzavo anche Malfoy.
Lo avrei strozzato con il filo interdentale, altro che Avada Kedavra, che poi scappa fuori il becchino e chi lo rimanda più indietro. *stacchetto dell'Avada Kedavra*
Almeno avrei fatto qualcosa di buono, con tutte le cattiverie che quel cretino aveva detto a Hermione. Qualcosa di buono per lei, dunque.
(e per tutti. Chi non vorrebbe Malfoy morto? Okay, abbassate le mani. E dai, era un modo di dire! Oh, e lo so che adorate tutte Malfoy e odiate me. Siete di parte, no?)
- Partiamo dall'inizio: circa una decina di giorni fa, Neville scopre un complotto tra Draco Malfoy e qualche altro Serpeverde…
Giustamente, era meglio ricapitolare tutto dall'inizio. Lo sapete, ogni volta che uno muore vede tutta la sua vita in un solo colpo. Era meglio prepararsi.
Che cazzo avevo fatto stavolta per litigare con lei?
Di solito non me lo ricordo mai, e questa volta non era un'eccezione. Quanto tempo era passato? Due settimane?
Davvero solo due settimane?
Ah, già. Era successo tutto quel benedettissimo giorno dell'esplosione a Diagon Alley. O meglio dire maledettissimo, vedendo poi com'è andata a finire.
Fatto sta che ero piuttosto su di giri quel giorno; Hermione era scioccata e non aveva quasi toccato cibo, e mentre Harry era andato a parlare con il professore di DADA io ero a andato a cercarla in biblioteca.
La sua sensibilità era stata colpita troppo duramente per farla star zitta, un po' come il fatto degli elfi domestici e tutta quella roba lì. Non sapevo che fare.
Mi sono sempre trovato a disagio a parlare con lei, di solito andava sempre a finire sul ridere o con un litigio. Lei era troppo intelligente per stare a sentire i miei discorsi sconclusionati e non avevo mai niente da dire in realtà che potesse attirare la sua attenzione.
- Secondo motivo per cui dovrebbero avercela con me: Malfoy ha sempre…
Ero troppo stupido io, e davanti a lei mi sentivo anche più imbecille di quell'imbecille di Harry.
Si era sfogata con me, però, cose che forse non le avevo mai sentito dire ("Non lo so" era il massimo), confidando nel fatto che la potessi capire.
Sapevo benissimo che nessuno in questo mondo poteva essere perfetto, ancor di più degli altri essendo io l'esatto opposto della perfezione, e sapevo che anche lei che vi si avvicinava tanto per me poteva cadere ogni tanto, ma non l'avevo mai vista così piccola per forza e coraggio, sembrava non riuscisse neanche a sperare ed a sognare, così schiacciata dalle disgrazie del mondo che lei aveva accettato come la favola della sua vita.
Ed io, stupido, fermo lì ad ascoltarla, in quella sua innaturale insicurezza, avevo solo in mente l'idea di baciarla.
- Ora, questo è assurdo, nevvero?
Assurdo? Assolutamente idiota!
Da dove era venuta questa idea? Be', non era la prima volta che mi saltava in testa, ma allora avevo solo dodici anni ed ero uno stupidissimo ragazzino che credeva di poterla risvegliare dalla pietrificazione del Basilisco con un bacio alla Briar Rose (La bella addormentata; NdA).
Ormai avrei dovuto capire che non dovevo più credere alle favole… era finito il tempo degli incantatori!
- E a quel viscido di Malfoy piacerebbe da morire umiliarmi un'altra volta…
E a me sarebbe piaciuto da morire poterla baciare, ma insomma, dimenticavo forse il fatto che lei era una ragazza seria e ancor di più la mia migliore amica, e non avrei dovuto neanche pensare a cose del genere.
- Altro ragazzo coinvolto nella storia è un tale Willow, probabilmente di qualche anno più grande di noi…
E poi c'era Harry e tutta la sua storia. Non c'era certo da pensare a cose futili come baci quando c'era un pazzo maniaco che cercava di ammazzare il nostro migliore amico.
Era ritornato dal colloquio con il professore, e non c'era più niente da fare.
- E si intromette anche Colette Compton, avvenente Serpeverde del settimo anno.
E poi alla fine avevamo litigato, con Harry in mezzo a noi, come al solito, forza che scatenava la maggior parte delle discussioni, ora niente di male da dire, ma perché voler metterci in mezzo anche Viktor Krum?
Ora non ditemi che ormai avrei dovuto accettarlo, perché quando non ci si riesce non ci si può far proprio niente. E oltretutto metterlo anche in mezzo! "Magari potrebbe radunare un po' di gente che sta dalla nostra parte".
Sì. A Durmstrang. Lui, insieme a tutti gli altri, con le Arti Oscure e tutto quanto.
Un gran giocatore di Quidditch, non c'era proprio niente da dire su questo, ma tutto il resto? Io non mi fidavo a fargli sapere tanto così da renderlo capace di aiutarci, poteva sempre essere un Mangiamorte. Non mi fidavo a farci aiutare da lui neanche in una situazione assolutamente sicura, pian piano sarebbe entrato sempre più all'interno del nostro giro. Non mi fidavo a lasciare Hermione con lui, le che già era in pericolo per essere amica di Harry.
Non lo potevo sopportare.
- E così, con tutto quello che sappiamo, siamo di nuovo da capo a dodici.
Credete che io sia stupido.
Ma l'ho detto sin dall'inizio, che quello stupido qui dentro è Harry. Magari nelle sue cronache non c'è scritto per motivi di marketing, ma io glielo dico ogni giorno che è un emerito imbecille.
Non mi fate fare ora la figura di quello che lo tradirebbe per soldi o per potere o per quello che volete.
Io non lo tradirei mai.
Ma a continuare a fare punti della situazione davanti a me che non lo stavo ascoltando minimamente, non credete fosse totalmente inutile?
L'ho già detto, io non ci sarei arrivato alla finale di Quidditch.
Ero sin troppo sfigato già per conto mio, vedete, e poi, quando mi ero addirittura deciso a chiederle scusa, lei fa anche la difficile e litighiamo di nuovo, e non riesco neanche a riempirla di botte, non riesco neanche a odiarla.
Di che sto parlando? Oh cacchio, sono tre capitoli che non faccio altro che dire quanto mi piace Hermione e voi mi chiedete ancora di che sto parlando? E va bene che non sono un genio e neanche uno scrittore, e va bene che l'autrice fa certe decodificazioni che neanche le antiche rune così, ma vedi poi che i fan di Harry Potter possono essere solo gente più imbecille di lui!
Ehm, che ho esagerato con gli insulti? Okay, forse quella di Harry non dovevo dirla.
No, che hai detto? Se mi piaceva Hermione? A me?
L'ho detto?
Ah.
Ehm.
Be', dovete anche capirmi, lei è così carina, e così intelligente, a chi non piacerebbe? Anche a Neville piace. Scommetto che anche per Harry è così. E anche per Malfoy, pure se non vuole ammetterlo.
- Ron?
Cazzo. Già.
Questi me la fregano se non mi sbrigo.
- Ron? Ron? Ci sei?
- Eh? Sì, sì.
- E stai pensando a quello che ti ho appena detto?
Macchè. L'unica cosa che riuscivo a pensare era che Hermione mi piaceva più di qualunque altra cosa al mondo.
Ma perché non l'avevo detto prima?
E perché non l'avevo detto a lei – subito?
- Non capisci che se non ci fai pace non riusciremo mai a combinare niente?
Quanto ero imbecille da uno a dieci? Ditemelo, vi prego. Undici? Quindici? Centomila?
Quanto Harry?
- Abbiamo bisogno di lei, assolutamente, per-
Parole sante. Avevo bisogno di lei. Avevo maledettamente bisogno di lei.
- Hai… hai ragione – mormorai.
Il mio amico mi guardò compiaciuto. Be', aveva ragione davvero.
Era un imbecille, questo sì, ma a volte talmente tanto imbecille da diventare un genio. Wow.
Un moto di affetto verso di lui mi portò ad abbracciarlo con tutta l'anima, a stritolarlo. Prima di lasciarlo, gli schioccai un bacio sulla guancia.
Be', non potevo presentarmi senza aver provato neanche una volta.
Mi guardò terrorizzato.
- Harry, è stupendo, non credi? – esclamai, i miei pensieri già proiettati verso quello splendore, i suoi meravigliosi occhi, la sua bocca del colore della ciliegia, come le marmellate che faceva mamma… così dolce, così terribilmente adorabile… lei, non la marmellata. Okay, anche la marmellata.
- Sono innamorato! – annunciai, lanciando un altro sorriso a Harry, che si tirò indietro, spaventato, come se gli avessi fatto chissà che. E senza neanche salutarlo, lasciai l'aula e corsi via a cercare Hermione.
[/Dove Ron realizza]
ChaDo: anf, anf…
Soren: porello… è andato fuori di testa anche lui.
Francine: ma quanto sei stupido! Anch'io vorrei aver dietro uno così innamorato, e invece…
Nathan: *pronto a sentirsi dire qualcosa di brutto*
Francine: … non c'è un cane che mi si fila!
Nathan: ma ci sono io!
Francine: a cuccia, PIATTOLA!
Blaise: ghghg… il prossimo capitolo, Charley?
ChaDo: uhm… aspe'… chi c'era? Ah, sì, Potter…
Fine Capitolo 12
