Un mese dopo l'arrivo dei genitori di Lucifer sulla Terra.

Los Angeles. Centrale di polizia. Notte. Laboratorio di Ella.

Ella odiava le lacrime, soprattutto mentre era impegnata in laboratorio. Cercava di controllare alcuni referti al microscopio ma le era proprio impossibile. Come quasi ogni notte che aveva deciso di trascorrere nella centrale di polizia. L'unico modo che le era sembrato corretto per cercare di non pensare, di lenire il dolore di Michael andato via. Il suo angelo che cercava di rimediare ai guai creati dalla madre la Dea.

Molto stanca Ella si diresse, sempre nel laboratorio, dietro un armadio per i medicinali. Anni prima aveva posizionato un letto singolo dove poteva dormire. Di solito le serviva se doveva restare in laboratorio fino a tarda ora. Molto triste spense le luci del laboratorio sperando di riuscire nel dormire.

Mai nessun altro era mancato così tanto a Ella. Prima di Michael, dopo il serial killer Pete, lei che era certa di attirare solo uomini e donne dall'anima nera. Michael le dimostro il contrario. Grazie a quell'angelo lei aveva ritrovato la voglia d'innamorarsi. Non poteva certo immaginare che dopo uno splendido appuntamento, le parole di Michael

"Domani cercherò Lucifer e Amenadiel per parlargli di alcuni…"

Vedendo il suo Michael preoccupato

"...alcuni dubbi"

La mattina dopo non l'avrebbe più trovato nella villa sulla spiaggia. Le aveva solo lasciato una lettera

"Mia amata e adorata Ella purtroppo il nostro sogno d'amore termina qui. Purtroppo sono costretto nel lasciare anche la mia vita come insegnante per cercare di salvare tutti da un incubo derivato dalla mia vecchia natura malvagia. Vorrei così tanto spiegarti tutto ma se indugio ancora qualche altro essere magico potrebbe morire. Vederti di persona poi mi toglierebbe il coraggio di farlo. Lascio a Lucifer il compito di dirti quanto il mio passato non mi vuole dare pace. Ti amo. Dal tuo infelice Michael"

Trovando Ella che il cellulare di Michael risultava disattivato. Neanche mezz'ora dopo Ella si presentò all'attico con la lettera di Michael.

Nell'attico Ella fu testimone di un incantesimo di protezione operato da Dio Amenadiel. La protezione andava dal tetto dell'attico arrivando ai sotterranei. In più Ella scoprì che da quel giorno Linda con il figlio Charlie, Chloe con le due figlie ed Eva non potevano uscire dalla palazzina. In quel momento Ella ricordò bene il suo crollo, dicendo prima di svenire nelle braccia di Maze

"Devo trovare Michael"

Si svegliò distesa sul divano dell'attico. Con lei c'era solo Lucifer che le sorrise amichevolmente, offrendole del whisky sedendosi con lei sul divano. Il terapeuta delle anime dell'inferno le disse

"Mi dispiace che tu sia capitata in questa giostra di eventi…"

Ella riconoscete lo sguardo furioso di Lucifer a un ricordo

"...unica colpevole mia madre…"

Lo sguardo di Lucifer si addolcii tornando su Ella che era in silenziosa attesa delle spiegazioni

"...tu sai tutto il passato di mio fratello Michael, influenzato dell'anima nera di mia madre la Dea…"

Ella annuì positivamente

"...ma non potevamo immaginare che ci fosse altro da sapere. Prima cosa, Michael da tempo vedeva in alcune occasioni la sua versione malvagia negli specchi…"

Ella capì perché Michael nella camera da letto e nel bagno copriva gli specchi

"...un qualcosa che lui era certo di poter controllare. Intanto il nostro Dio Amenadiel non aveva mai riferito ai nostri genitori che avevamo scoperto il maleficio che operò nostra madre su me e Michael…"

Lucifer svuotò il bicchiere di whisky riempiendo subito un altro

"...nuova separazione dei miei genitori, con mio padre tornato in paradiso, non riesce nel perdonare mia madre...del resto nessuno dei suoi figli. Io invece sono riuscito nel perdonare il nostro Dio Amenadiel, un Dio con un cuore cosi grande che in alcuni momento non ragiona. Perché avvertendo i nostri genitori, avremmo potuto fermare prima della sua comparsa un mostro che da giorni uccide magici ed eterni vicino e in Los Angeles, un lupo mannaro…"

Ella sgranò gli occhi, non tanto per l'Incredulità avendo visto di tutto ma perché comprendeva quanto era pericoloso un lupo mannaro

"...una sorta di arma secondaria preparata da mia madre la Dea. Un lupo mannaro che doveva comparire alla morte di Michael, invece lo ha fatto dopo aver ucciso quel Michael malvagio nello specchio. Ella non puoi immaginare quanta rabbia provai verso mia madre che comparve qui nella nostra realtà. Nel suo universo aveva percepito che il lupo mannaro era libero"

Ella si rigirò nel letto singolo nel laboratorio, ricordando che alla fine del racconto di Lucifer cercò di dire qualcosa ma aveva la bocca secca. Bevete del whisky dal bicchiere che teneva tra le mani, domandando con voce un po' roca a Lucifer

"Michael dove si trova?"

L'appoggio della mano destra di Lucifer sul suo avambraccio sinistro la preoccupava, era il modo con il quale il suo amico tentava di consolarla

"Stamattina ho detto tutto a Michael con le nostre ulteriori scoperte. La principale che il lupo mannaro non può ucciderlo, morirebbe anche lui. Soprattutto che il lupo uccide magici ed eterni per raccogliere energia per andare in paradiso dove vuole prendere il trono del paradiso…"

Per Ella era giustificata la magie di Lucifer, Dio Amenadiel e Maze di proteggere i loro familiari con essenza magica

"...inevitabilmente Michael…"

Ella non avrebbe mai dimenticato quella bruciante lacrima dall'occhio destro, finendo la frase di Lucifer in un sussurro

"Vuole catturare da solo il lupo mannaro"

Lucifer annuì di si aggiungendo

"Purtroppo per via del libero arbitrio Amenadiel non può monitorare la Terra. Sempre questa mattina dovevo andare con Michael per cercare il lupo mannaro. Invece Michael mi ha detto in un messaggio audio che vuole andare da solo. Perché io come Amenadiel abbiamo qualcuno da proteggere…"

Lucifer guardò con affetto la sua amica

"...come lui vuole proteggerti, amandoti in un modo che nemmeno immaginava"

Ella scossa da singhiozzi di pianto fu accolta da un abbraccio di Lucifer.

Solo la stanchezza riuscì nel far addormentare Ella nel suo laboratorio. Sognò il suo Michael. Il suo angelo che grazie alla sua caparbietà era riuscito nel far allontanare il lupo mannaro da Los Angeles, obbligando l'essere ad arrivare nelle montagne rocciose nel New Mexico.

L'alba del giorno dopo. Montagne rocciose nel New Mexico.

Il lupo mannaro si era nascosto in una grotta per tentare di medicare delle ferite procurate dall'ultimo tentativo di Michael di ucciderlo. La rabbia lo faceva quasi impazzire. Lui era stato programmato per prendere il posto di Michael alla sua morte, rubare l'energia da qualunque essere magico per andare in paradiso prendendo il trono. Invece da settimane stava usando la magia con le forze per scappare da quell'angelo. Il lupo mannaro percepì qualcosa muoversi fuori la grotta. Cercando di celarsi nelle ombre il lupo mannaro scoprì che era un coniglio. Quell'animale diventò la sua colazione.

In una radura Michael si guardò intorno cercando tracce del lupo mannaro. L'essere riusciva nel celare la sua essenza magica a chiunque ma non a lui. Stanco Michael di sedette su una roccia per riposare. Indossava la stessa armatura dello scontro con Lucifer che diventò Dio. In quelle settimane gli era stata necessaria. In più portava con sé una spada con la lama forgiata all'inferno, oltre a molti coltelli dalle lame angeliche. Erano le uniche armi che potevano ferire e uccidere il lupo mannaro che Michael doveva ammettere era bravo nella lotta come nello sfuggirgli. Il canto d'un usignolo lo rassereno. Per non perdere la concentrazione affilò uno dei coltelli angelici che portava alla cintura. Nel riflesso della lama del coltello vide il suo viso. Sorrise pensando cosa avrebbe potuto dire suo fratello Lucifer per la barba e i capelli lunghi e neri. Inevitabilmente pensò a Ella, provando quella nostalgia che lo facevano desiderare di tornare da lei. Più di ogni altro momento Michael comprendeva cosa aveva provato il fratello Lucifer quando tornò all'inferno per difendere la sua amata Chloe. In un secondo il lupo mannaro gli saltò addosso da delle rocce. Il lupo mannaro tentava di azzannare dietro il collo Michael. L'angelo riuscì nel rivoltare le cose. Il lupo mannaro finì sotto Michael che decise di fare l'impensabile. Capì che il lupo mannaro era stanco, trovandosi sotto la sua schiena. L'angelo estrasse un lungo coltello pugnalandosi al petto. La lama colpì anche il cuore del lupo mannaro che morì. Nello stesso momento Ella si svegliò nel letto del laboratorio urlando

"Michael!"

Lucifer che era vicino al laboratorio con Chloe, entrò trovando la sua amica in piedi che tremando gli disse

"Mi…Michael…Amenadiel lo cerchi…lui…non può essere"

Lucifer strinse a sé Ella che stava per crollare, pregando il Dio Amenadiel.

Poco dopo, montagne rocciose del New Mexico.

Dio Amenadiel comparve a pochi metri dove vide la sorella Azrael in ginocchio. Il cuore del Dio provò un profondo dolore vedendo Michael con un pugnale conficcato nel petto. Sotto Michael il lupo mannaro morto. Tolse Dio Amenadiel dai suoi pensieri addolorati la sorella Azrael che disse mentre gettava una polvere scura dove era conficcato il pugnale nel petto di Michael

"Devi sbrigarti, può ancora farcela"

Dio Amenadiel era certo di aver sentito male ma Azrael gli spiegò

"Devi rendere il corpo di Michael semi trasparente mentre lo tolgo da sopra il lupo mannaro. Nel colpo al suo petto, Michael a solo sfiorato il cuore"

Dio Amenadiel sorrise felice eseguendo. Una piuma miracolosa dalle ali di Dio Amenadiel ridiede la completa vita a Michael.

Il giorno dopo. Ospedale di Los Angeles. Pomeriggio.

Ella percorse lentamente il corridoio del reparto di medicina generale. Accanto a lei Maze. La demone le aveva detto poco prima nel suo laboratorio, qualcosa che Ella non credeva ancora possibile

"Michael è vivo. Il lupo mannaro l'ha fatto fuori con un'idea geniale. Si trova all'ospedale di Los Angeles, quello dove possono andare tutti i magici"

Di fronte alla porta della camera d'ospedale Ella si bloccò. Voleva rivedere Michael ma una sorta di paura la bloccava. Disse a Maze non smettendo di fissare la porta

"Ti prego Maze, vai tu dentro…"

Ella non sapeva cosa dirle, finendo solo con

"...digli che mi dispiace"

Correndo via lungo il corridoio. La demone odiava vedere l'amica Ella così in difficoltà. Aprì la porta della camera d'ospedale dove era Michael, senza l'umana amata dell'angelo.

Il giorno dopo. Villa sulla spiaggia. Mattina. Camera da letto.

Ella tirò fuori la testa da sotto le coperte, percependo un fortissimo dolore alla fronte. La notte passata si era scolata un enorme bottiglia di tequila, guardando in tv il dvd del film Disney Rapunzel. Poi era stato il buio. Prima si era crogiolata nei mille dubbi, sul perché aveva provato una paura che neanche per il serial killer Pete aveva provato. Guardandosi meglio intorno scoprì che non era nel suo appartamento ma nella villa dove risiedeva Michael. Confusa si diresse in fretta fuori la camera da letto, ogni tanto frenata da un dolore alla testa, ricordo della sbronza. Nella mano destra teneva stretto il cellulare che aveva trovato sul comodino accanto al letto. Vicino la cucina sentì una voce inconfondibile dirle

"Un buon caffè molte volte aiuta dopo una sbronza"

Nella cucina c'era Michael seduto dietro la penisola. Le sorrideva, dicendole mentre appoggiava il suo cellulare sul bancone

"Prima di pensare che ti abbia sequestrato ascolta"

Dal cellulare di Michael, Ella sentì la sua voce ubriaca dire

"Va bene…voglio dirtelo, io ti amo. Mai amato nessuno come te. Sei tutto quello che…anche più di quello che merito…ti amo perfezione…ma…ma tu meriti di meglio…una perfetta come te…io…mi manchi, mi manchi…"

Poi si sentì un tonfo e la voce di Ella sempre ubriaca che urlava da lontano

"...qualcuno perfetta che non cade nella sua cucina"

Inevitabilmente risero tutte due alle successive imprecazioni e proteste di un ubriaca Ella al cellulare che non voleva raggiungerla. Michael spense il suo cellulare, dicendo a Ella sempre in piedi vicino la porta di entrata della cucina

"Ella sei tu la perfezione per me. Nessuno come te riuscì nel farmi sentire bene in ogni momento. Ero così terrorizzato di perderti che non rivelai a nessuno quel Michael malvagio nello specchio. Tu sei l'unica perfezione che voglio. Prima d'incontrarti ce stato il nulla nel mio cuore sull'amore. Se tu vorrai smettere di stare con me, dopo di te nella mia esistenza ci sarà il nulla"

Ella era con gli occhi lucidi, cercava di elaborare cosa dire così l'amore detto da Michael l'aveva colpita. Non poté non vedere nella zona della spalla destra di Michael, sotto la camicia grigia che indossava, un rigonfiamento. Si ricordò che era in ospedale. Ella si avvicinò a quell'angelo così innamorato di lei, domandandogli

"Sei venuto da me nonostante eri ancora ricoverato in ospedale?"

Michael stava per risponderle ma Ella gli coprì le labbra con le dita della mano destra, dicendo con voce rotta

"Non dire nient'altro o il mio cuore scoppierà così tanto pieno d'amore per te…"

Calde lacrime bagnarono le guance di Ella

"...Sei venuto nel mio appartamento, portandomi in volo qui nonostante tu sia ancora convalescente"

Non dovete rispondere Michael. Parlò per tutte due un lungo e appassionato bacio. Erano certi che il loro sentimento, il loro amore avrebbe superato tutto.

FINE