Chloe si trovò in piedi nell'attico, fuori vide che era notte. Si guardò intorno. Pensava di finire dovunque nella certezza del suo gesto, di essersi buttata sul corpo che bruciava di Lucifer, mai di essere nell'attico. Una decisione di cui non si pentiva, perché aveva intravisto nelle fiamme Lucifer sofferente ma soprattutto aveva visto la propria anima. Un anima che se avesse abbandonato Lucifer in quel momento sarebbe stata sempre triste, dolore per chiunque. Una voce profonda la portò nel balcone. Vide Lucifer vestito come sempre elegantemente, in ginocchio con qualcuno che lo strangolava. Con orrore e sorpresa Chloe capì che l'altro era un Lucifer infernale con il corpo bruciato. Il Lucifer bruciato urlava con voce roca

"Assassino! Veleno! Meriti solo sofferenza e dolore"

Chloe si avvicinò alcuni passi, gridando al Lucifer bruciato che stava tentando di soffocare l'altro Lucifer

"Lascialo stare! Non merita tutto questo. Ha fatto i suoi errori, pagando anche troppo. Io sono l'unica responsabile di tutto questo! Ti prego ascoltami!"

L'altro Lucifer demoniaco urlò con più rabbia a Chloe, stringendo ancora di più la gola di Lucifer

"Assassino! Assassino del fratello"

Chloe si avvicinò di altri due passi urlando a sua volta a quel Lucifer pieno di odio

"Voleva uccidermi! Uriel voleva uccidermi! Anche Amenadiel l'ha capito! Era legittima difesa! Ti scongiuro Lucifer, anche questo te stesso bruciato fa parte di te. Ascoltami!"

Stupì Chloe lo sguardo del Lucifer normale che era strangolato. Era uno sguardo sbigottito, incredulo. Quella reazione diede la forza a Chloe di tentare ancora di più. Afferrò il braccio sinistro del Lucifer bruciato. Improvvisamente Chloe capì cosa doveva fare. Accarezzò la guancia sinistra bruciata di Lucifer. Il Lucifer bruciato lasciò l'altro Lucifer guardando Chloe sorpreso. Un lampo coprì tutto. Per Chloe era come se fosse spostata da un fortissimo vento. Un vento così forte da doversi coprire gli occhi con le mani.

Chloe ebbe il coraggio di riaprire gli occhi solo quando non sentì il forte vento su di lei. Si trovò nuovamente in piedi ma su un pianale che le sembrò di cemento. Nulla era il suo stupore quanto vedere a qualche metro da lei un cancello dorato. Il cancello era così alto da non vedere la fine tra le nuvole. Guardando meglio Chloe vide oltre i confini del pianale solo nuvole, percependo nella sua mente che quella era l'entrata del paradiso. Un movimento alla sua destra la spaventò. Vide qualcuno con due enormi ali di pipistrello che planava vicino al cancello del paradiso. Quel qualcuno indossava una specie di saio nero con il cappuccio calato sulla testa. Chloe sobbalzò capendo che era Lucifer andandogli incontro. Si bloccò quando vide alcuni angeli con indosso armature dorate uscire fuori dal cancello del paradiso circondano Lucifer. Gli angeli lo picchiarono selvaggiamente. Chloe cercò di raggiungerli per aiutare Lucifer ma era come bloccata. Era certa fosse un ricordo doloroso di Lucifer. Poco dopo, dal cancello dorato del paradiso uscì anche Michael con indosso un'armatura grigia. Chloe tentò di raggiungerli nuovamente ma per quanto correva restava sempre nello stesso punto. Il gemello di Lucifer lo afferrò per la testa. Chloe sobbalzò, perché vide Lucifer sanguinante e senza forza per difendersi. Michael disse agli altri angeli dopo una risata maligna

"Vediamo come starà il re dell'inferno senza orecchie e naso"

Chloe stava per urlare di fermarsi quando vide nella mano destra di Michael un pugnale. Fermò la mano di Michael un'altra mano con un foro nel polso. Chloe riconoscete Jesus.

Vedendo Jesus gli altri angeli arretrarono di un passo. Per la gioia di Chloe quegli angeli così spavaldi diventarono molto spaventati con lo sguardo basso. Invece Michael cercava senza successo di liberare il polso destro dalla stretta della mano sinistra di Jesus che disse agli altri angeli

"Vergogna! Seppure Michael si tratta del vostro comandante non dovete eseguire azioni contrarie al vostro status…"

Altri angeli in armature lucenti circondarono quegli angeli che avevano picchiato Lucifer, continuando Jesus che sempre teneva stretto il polso destro di Michael nella sua mano sinistra

"...come coreggente del trono, dopo vi giudicherò uno a uno…"

Mentre gli angeli rientravano nel paradiso, lo sguardo di Jesus bloccò Michael nel fare altro, dicendo il gemello di Lucifer

"Io…volevo solo far in modo…"

Jesus disse all'angelo

"Non mentire Michael. Volevi solo umiliarlo ulteriormente. Ti sei permesso di usare i fogli di carta di nostro padre Dio per scrivergli una bugia, che voleva redimere la sua anima. Come puoi essere così vile? Come può nostro padre non accorgersi"

Jesus mosse appena la mano sinistra mandando Michael contro il cancello del paradiso, provocando in Chloe una risata. Un malconcio Michael si alzò, dicendo Jesus mentre l'angelo rientrava nel paradiso

"Mi auguro che nostro padre finalmente si accorga di come sei veramente. Quanto desidero si tolga dal suo dolore"

Rimasto solo con Lucifer ancora svenuto sul pianale, Jesus toccò la fronte dell'angelo caduto con la mano sinistra, guarendo totalmente il corpo. Chloe era certa che nello sguardo di Jesus ci fosse tanta compassione. Uno sguardo che non tranquillizzo Lucifer. Appena sveglio il re dell'inferno si allontanò da Jesus. Visibilmente a disagio, Lucifer disse al fratellastro

"Non mi farò ingannare nuovamente…perché non mi odi?"

Jesus gli sorrise amichevolmente

"Perché io posso leggere nell'animo di chiunque. Nella tua ribellione desideravi solo pari libertà che nostro padre concedeva agli esseri umani. Purtroppo sbagliasti usando la spada invece che la parola…"

Chloe ricordava perfettamente che molte volte Lucifer usava quella frase per spiegare lo sbaglio nella sua ribellione

"...Sei stato punito anche troppo. Fin dal nostro primo incontro nel deserto vidi che il tuo cuore si trova pieno di spine. Ti senti solo ma non vorresti mai tornare a quel tempo quando eri un angelo…"

Jesus indicò con la mano destra il paradiso

"...non posso darti torto. Quando arrivai qui dopo la mia resurrezione era più una caserma militare. Sono riuscito nel rendere tutto più familiare"

Lucifer rise ma Chloe capì era una risata fredda

"Jesus, non mi piacciono i lunghi discorsi. Lo so, vuoi dirmi che non cambierò mai"

Chloe non poté non sorridere appena, riconoscendo il suo Lucifer sempre sicuro di sapere tutto, come le mancava. Anche Jesus sorrise, chiarendo al re dell'inferno

"Tutti possono cambiare. Dipende solo da noi decidere se essere un anima lucente od oscura. La redenzione giunge in molti modi. Tu però non la cerchi, tu cerchi solo una vera famiglia che ti voglia bene"

La colpa travolse Chloe al ricordo di aver distrutto, aiutata da Kinley, tutte le piccole certezze di Lucifer. Un angelo caduto che si sentiva finalmente accettato. Un angelo caduto calunniato da tutti. Un angelo caduto che Chloe era certa di aver riportato nel dolore. Lo sguardo di Chloe andò al cancello del paradiso, odiando profondamente Dio che con le sue macchinazioni aveva spezzato il figlio ribelle ma anche un'umana.

Lucifer arretrò altri passi da Jesus, urlandogli

"Mi dispiace per te Jesus. Io sono un veleno per tutti"

Per poi correre oltre il pianale, volando via. Chloe voleva chiedere alcune cose a Jesus ma il luogo era cambiato nuovamente.

Era in piedi nel suo appartamento. Vide Trixie che portava dalla cucina un enorme torta alla cioccolata seguita da Maze. La bambina disse alla demone mentre appoggiava la torta sul tavolo basso che era tra la tv e il divano

"La mamma non può essere qui perché si trova con papà, Ella e Piers a quel corso di aggiornamento. Non voglio che il compleanno di Lucifer passi"

Chloe ricordò quel periodo. Era infatti andata per un corso di aggiornamento sul terrorismo a Washington con Ella, Dan e Piers. Due settimane nel quale vide pochissimo Piers con suo gran sollievo, avendo sempre in mente Lucifer. Poco dopo nell'appartamento arrivò Lucifer con Linda e Amenadiel. Non le avevano mai detto nulla di quella festa di compleanno per Lucifer. Un Lucifer che tentava di sembrare non felice della festa organizzata da Trixie ma in alcuni momenti Chloe era certa fosse commosso. In quell'ambiente così famigliare Chloe avrebbe voluto esserci. Ci fu lo spegnimento di una sola candelina che Trixie aveva decorato con due ali rosse. Di seguito l'apertura di regali per Lucifer con una serata di giochi in scatola che entusiasmo tutti. Finirono la festa di compleanno con la visione del film Wall-e. Alla fine, dopo che Amenadiel e Linda andarono via, per richiesta di Trixie fu Lucifer che gli lesse la favola quella notte. Chloe guardò quel momento sulla porta della camera della figlia, inevitabilmente commuovendosi. Era per la detective un momento dove il suo Lucifer dimostrava quanto fosse paterno con Trixie. Un momento che Chloe evidenziò urlando intorno a lei

"Lucifer ecco cosa sei. Un meraviglioso eccentrico essere eterno. Smettila di sentirti sempre un rinnegato. Fu il mio sbaglio che incrinò le tue certezze. Io sbagliai!"

Un'intensa luce dietro Chloe la sorprese. C'era un Lucifer versione bruciata avvolto dalle fiamme.

Poco prima in quella zona.

Lucifer sentiva una sorta di malinconia mentre era avvolto dalle fiamme che lui aveva evocato. Era qualcosa di eccezionale che un angelico, anche come lui, potesse evocare le fiamme per scomparire. Ricordò una frase della detective su di lui

"Lucifer non sottovalutarti, puoi fare tutto"

Ma non poteva immaginare che sul percorso verso l'oblio più assoluto avrebbe rivisto momenti brutti e belli della sua eternità. Molti, anzi la maggioranza dei suoi ricordi erano dolorosi e piena di solitudine. Pochi piacevoli erano con la sua famiglia in paradiso. Pochi momenti come quelli con la sorella Azrael. Si stupì di vedere anche qualche momento con Jesus che lo irritata perché era l'unico che capiva ogni suo gesto. Invece molti ricordi piacevoli erano con la detective con tutto il mondo attorno. Inevitabilmente il ricordo delle parole della detective nell'attico, dove gli confessò che la terrorizzava, diede più forza alle fiamme intorno a lui. Quando era oramai nel nulla, provando infinita solitudine ricordando che la sua Chloe preferiva un pupazzo a lui, qualcosa lo incuriosì. Vide la sua Chloe. Era nel ricordo del compleanno che gli aveva organizzato Trixie. Con cautela si avvicinò a colei che mai poteva credere in quel suo percorso verso l'oblio. Maggiormente lo scossero le parole gridate dalla detective

""Lucifer ecco cosa sei. Un meraviglioso eccentrico essere eterno. Smettila di sentirti sempre un rinnegato. Fu il mio sbaglio che incrinò le tue certezze. Io sbagliai!"

Si avvicinò a lei molto confuso, era certo che per lei fosse un mostro.

Vedendo Lucifer, Chloe gli corse incontro ma la voce del re infernale le gridò, bloccando il suo passo

"Fermati dove sei!"

Eseguendo Chloe ma controvoglia. Non provava nessuna paura nel vederlo coperto di fiamme nella sua versione bruciata. Lucifer le disse con voce stanca mentre le fiamme cominciarono nel bruciare tutto intorno a loro

"Perché sei qui? Lasciami morire…voglio scomparire"

Chloe si avvicinò a lui gridando

"Non puoi farlo! Non lo meriti"

Lucifer scosse appena la testa, la sua voce era quasi metallica

"Io sono veleno. Sono solo dolore"

Chloe si avvicinò ancora di più a quel Lucifer che sentiva scomparire, ignorando che intorno a loro tutto scompariva

"Ti sbagli Lucifer, tu sei più di quanto credi. Sei la felicità per molti. Basta guardare nei tuoi ricordi"

Lucifer le ricordò

"Ti terrorizzo"

Non potendo rispondere Chloe per un'intensa luce che coprì tutto.

Intanto nell'appartamento della madre di Chloe.

Dai corpi di Chloe e Lucifer che bruciavano si sparse un'intensa luce bianca. Amenadiel dovette fermare il tempo per non far vedere l'evento agli esseri umani. La luce era così luminosa che Michael e Amenadiel dovettero volare fuori dal balcone dell'appartamento. Mai nessuno dei due aveva visto qualcosa del genere.

In quella luce, nel percorso da fare Chloe si trovò la notte nell'attico dopo l'arresto di Kinley. Lei era appena andata via. Vide Lucifer togliersi la giacca mentre delle lacrime gli bagnavano le guance. Chloe tentò di dirgli qualcosa ma non la sentiva. Lo vide andare al bar dell'attico bevendo di tutto. Una luce comparve vicino al balcone. Lucifer, nella versione bruciata, era avvolto da fiamme. Chloe notò che le fiamme erano diminuite, realizzando che Lucifer nella versione bruciata era nudo. Quel Lucifer le disse con voce debole ma non metallica

"Ti prego vattene. Lasciami scomparire"

Calde lacrime bagnarono le guance di Chloe che gli disse convinta

"Non ti permetterò di farlo. Ascoltami"

Un no di Lucifer rimbombo intorno a Chloe, aggiungendo con rabbia

"Smettila maledetta umana! Non puoi salvarmi! Io…io devo scomparire…ti resta il pupazzo"

Chloe cercò di ignorare le sensazione che percepiva da Lucifer. Sensazioni di malinconia, solitudine e rabbia. Si avvicinò a lui, continuando

"Quel pupazzo era solo un mio modo per lenire il dolore della tua mancanza. Amenadiel mi ha detto che quando io accettai di sposare Cain, tu eri corso per dirmi cosa provavi per me. Eri purtroppo arrivato tardi…"

Chloe lasciò da parte ogni indecisione

"...cosa che accade per me. Dopo i fatti per la collana di Eva, io ero corsa al Lux per dirti che ti amo. Solo vederti mi aveva resa felice in un modo che non ricordavo, seppure il tuo atteggiamento era freddo e distante da me…"

Chloe respirò profondamente quando riconoscete lo sguardo di Lucifer di quando ti dava completa attenzione, riaffermando

"...Io ti amo! Io che fui creata per essere tua nemica, io ti amo"

Vide Lucifer come sobbalzare, quasi impaurito

"...volevo così tanto dirtelo quella notte, dirti che ti volevo nella mia vita. Invece tu stavi baciando Eva. Non volevo essere una disturbatrice. Sono finita per accontentarmi di quel pupazzo…"

Ridacchiò

"...volevo così tanto qualcosa di tuo che arrivai nel rubare dei vestiti nell'attico…"

Si avvicinò altri passi mentre il Lucifer al bar dell'attico beveva e beveva alcol a fiumi

"...Lucifer ci siamo fatti troppo male, tra congiure ordite da chiunque e nostre paure. Meritiamo di essere felici"

Lucifer le disse con voce debole, sempre più debole

"Io…io sono veleno…io non riesco…vorrei dirti parole…vorrei dirti quelle parole da innamorati"

Chloe andò oltre la paura delle fiamme, toccando con le mani le guance di Lucifer. Non ci furono bisogno di parole, le menti di Lucifer e Chloe erano unite. Le parole di Chloe divennero come un balsamo per il cuore circondato di spine di Lucifer

"Lucifer non servono vane parole quando i fatti mostrano più di tutto cosa provi. Basta, non sei un veleno per tutti. Tu sei invece una luce, mio creatore delle stelle. Tu più di tutti conosci la solitudine capendo in modo perfetto chi può aspirare alla redenzione o restare per l'eternità un male assoluto. Sei il giudice più terribile di te stesso. Da ora basta. Non sai dire parole d'amore? Dirò abbastanza parole d'amore anche per te, perché io ti amo di un amore immenso più delle fiamme del tuo dolore"

Un bacio unì quelle due anime innamorate, un bacio che ingrandì le fiamme ma non più di dolore, era la fiamma dell'amore nel quale Lucifer disse abbracciato alla sua Chloe

"Sei riuscita nel districare le spine intorno al mio cuore. Quella solitudine che mi toglieva il respiro non c'è più. Ora conosco anche la verità che non sei un dono da parte di mio padre, dovevi essere una nemica, invece sei diventata la mia salvezza. Chloe, io ti amo"

Non immaginavano che dell'appartamento della madre di Chloe la luce sprigionata dai loro corpi in fiamme fosse aumentata. Amenadiel che aveva fermato il tempo vide suo fratello Michael spaventato volare via ma soprattutto vide quasi tutta Los Angeles coperta dalla luce bianca. L'angelo stava per pregare il padre Dio ma non ci fu bisogno, il genitore comparve in aria vicino l'immensa luce. Alla destra di Dio comparve Jesus, nessuno dei due aveva bisogno di ali per restare in aria. Avvicinandosi, Amenadiel sentì il padre Dio dire al figlio Jesus

"Come può essere successo? Jesus ti giuro non capisco come fermarli. Si tratta di un qualcosa di impensabile"

Jesus scosse la testa, dicendo con calma mentre faceva segno con la mano destra ad Amenadiel di avvicinarsi

"Padre cosa potevi aspettarti. Ti abbiamo sempre detto che Lucifer era cambiato grazie all'umana Chloe"

Amenadiel si pose alla sinistra del padre affermando sicuro al genitore

"Si padre, Jesus non sbaglia. Persino anime luminose ti hanno detto quanto Lucifer vada verso la redenzione"

Amenadiel si preoccupò, perché vide Jesus fissare il padre incredulo. Il coreggente del trono del paradiso si posizionò di fronte al loro padre Dio mentre la luce sembrava pulsare ma non aumentare, chiedendo

"Cos'hai fatto padre? Perché percepisco preoccupazione e rimorso?"

Dio abbassò lo sguardo, rispondendo

"Ero così deluso da Samael, certo che non si sarebbe mai redento. Quando venivano dicendomi che era cambiato, sinceramente ero incredulo. Dovette comprendere perché fusi l'essenza di Samael con l'inferno"

Sempre restando in aria Jesus arretrò dal padre Dio e Amenadiel. L'angelo era incredulo oltre che deluso dal padre. Perché le parole del padre Dio erano la tomba della possibile redenzione di Lucifer. Amenadiel sapeva bene che fondendo Dio l'essenza di un angelo con un luogo nulla poteva liberarlo da questo. L'animo di Amenadiel si riempì di rabbia e sofferenza per suo fratello Lucifer che tutto voleva lasciare solo seppure era arrivato alla redenzione.

La voce di Jesus svegliò Amenadiel dai suoi pensieri

"Amenadiel vieni con me. Entriamo nella luce, forse potrò aiutare Lucifer"

Dio afferrò il braccio destro del figlio Jesus, dicendogli preoccupato

"Non farlo Jesus. Non puoi sapere cosa può succedere"

Jesus appoggiò la mano destra sulle mani del padre con un piccolo sorriso, lanciandosi nella luce. Lo segui Amenadiel.

Nella luce.

Tutto si aspettava Amenadiel, meno che meno di finire tra i rami di una palma. Sorpreso con molta difficoltà tentò di alzarsi sopra la palma. Vide intorno a sé un vero paradiso terrestre.

CONTINUA