Capitolo 4
Era fermo davanti a casa sua da ormai diversi minuti, e non è che fosse la prima volta che andava da lei, ma adesso si sentiva nervoso, molto nervoso…
Lui e Heather si vedevano ormai da diversi mesi e tutte le volte era sempre stato lui a cercarla; lei gli aveva detto che se avrebbe avuto bisogno di lei avrebbe saputo dove trovarla, ma non gli fece pressioni… "Metti il tempo al tuo servizio" gli aveva detto una volta e lui stava proprio facendo questo, si prendeva il tempo che gli occorreva, si prendeva il tempo necessario per abituarsi a questa nuova situazione e primo fra tutti era stato lui a stupirsene, non si era mai comportato in quel modo con una donna prima d'ora; non aveva mai ammesso e soprattutto non aveva mai fatto capire a nessuna quanto lui potesse averne bisogno; a dir il vero non aveva mai provato questo bisogno, una sensazione completamente nuova per lui, e la cosa lo metteva in imbarazzo e lo spaventava, lo spaventava a morte perché sapeva che con Heather sarebbe stato vulnerabile…
Stava ancora pensando a quale fosse la cosa migliore da fare quando si rese conto che il suo dito aveva già premuto il campanello al recapito di Heather e pochi secondi dopo la porta si aprì rivelandola nel suo solito ed elegante aspetto…
"Signor Grissom, che piacere, a cosa devo la tua visita?" chiese lei rimanendo sulla via dell'ingresso…
-"Mi chiami signor Grissom ma mi dai del tu…?" chiese lui incuriosito e piegando la testa di lato e inarcando entrambe le sopracciglia come era solito fare quando qualcuno stuzzicava la sua curiosità.
"Sai penso che la nostra conoscenza sia abbastanza approfondita da eliminare le formalità del 'LEI' e mi piace chiamarti signor Grissom, perché tutte le volte che me lo senti dire hai quell'espressione…" rispose lei incontrando gli occhi di Grissom in segno di sfida…-"Ma rispondi alla mia domanda, non dovresti essere al lavoro? In fondo è quasi l'una del mattino.." disse bagnandosi il labbro inferiore con la punta della lingua…
"Si, infatti , ma anche Batman ogni tanto non lavora la notte…" disse lui…
"Coraggio signor Grissom, dimmi quello che stai realmente pensando adesso"
"E tu come fai a sapere che sto pensando a qualcosa?"
Lei si avvicinò lentamente all'orecchio di lui e vi bisbigliò
"Me lo dicono i tuoi occhi Gil…. E sai quello che si dice, …'Gli occhi sono lo specchio dell'anima'"
"Vuoi sapere quello che penso adesso?...Ho bisogno di te Heather, ho tremendamente bisogno di stare con te stasera…" disse riuscendo finalmente ad dire quello che, fino ad un attimo prima non riusciva ad ammettere con se stesso e cercando contemporaneamente un qualsiasi segno di approvazione da parte di lei, e lo trovò; lo trovò nei suoi occhi, lo specchio della sua anima e sapeva di non aver bisogno di nient'altro…
TBC
Era fermo davanti a casa sua da ormai diversi minuti, e non è che fosse la prima volta che andava da lei, ma adesso si sentiva nervoso, molto nervoso…
Lui e Heather si vedevano ormai da diversi mesi e tutte le volte era sempre stato lui a cercarla; lei gli aveva detto che se avrebbe avuto bisogno di lei avrebbe saputo dove trovarla, ma non gli fece pressioni… "Metti il tempo al tuo servizio" gli aveva detto una volta e lui stava proprio facendo questo, si prendeva il tempo che gli occorreva, si prendeva il tempo necessario per abituarsi a questa nuova situazione e primo fra tutti era stato lui a stupirsene, non si era mai comportato in quel modo con una donna prima d'ora; non aveva mai ammesso e soprattutto non aveva mai fatto capire a nessuna quanto lui potesse averne bisogno; a dir il vero non aveva mai provato questo bisogno, una sensazione completamente nuova per lui, e la cosa lo metteva in imbarazzo e lo spaventava, lo spaventava a morte perché sapeva che con Heather sarebbe stato vulnerabile…
Stava ancora pensando a quale fosse la cosa migliore da fare quando si rese conto che il suo dito aveva già premuto il campanello al recapito di Heather e pochi secondi dopo la porta si aprì rivelandola nel suo solito ed elegante aspetto…
"Signor Grissom, che piacere, a cosa devo la tua visita?" chiese lei rimanendo sulla via dell'ingresso…
-"Mi chiami signor Grissom ma mi dai del tu…?" chiese lui incuriosito e piegando la testa di lato e inarcando entrambe le sopracciglia come era solito fare quando qualcuno stuzzicava la sua curiosità.
"Sai penso che la nostra conoscenza sia abbastanza approfondita da eliminare le formalità del 'LEI' e mi piace chiamarti signor Grissom, perché tutte le volte che me lo senti dire hai quell'espressione…" rispose lei incontrando gli occhi di Grissom in segno di sfida…-"Ma rispondi alla mia domanda, non dovresti essere al lavoro? In fondo è quasi l'una del mattino.." disse bagnandosi il labbro inferiore con la punta della lingua…
"Si, infatti , ma anche Batman ogni tanto non lavora la notte…" disse lui…
"Coraggio signor Grissom, dimmi quello che stai realmente pensando adesso"
"E tu come fai a sapere che sto pensando a qualcosa?"
Lei si avvicinò lentamente all'orecchio di lui e vi bisbigliò
"Me lo dicono i tuoi occhi Gil…. E sai quello che si dice, …'Gli occhi sono lo specchio dell'anima'"
"Vuoi sapere quello che penso adesso?...Ho bisogno di te Heather, ho tremendamente bisogno di stare con te stasera…" disse riuscendo finalmente ad dire quello che, fino ad un attimo prima non riusciva ad ammettere con se stesso e cercando contemporaneamente un qualsiasi segno di approvazione da parte di lei, e lo trovò; lo trovò nei suoi occhi, lo specchio della sua anima e sapeva di non aver bisogno di nient'altro…
TBC
