Charter 6
La serata era stata perfetta, degna di ogni più sperata previsione e d'altronde non poteva essere altrimenti, in fondo lui era li per questo, per una serata perfetta.. O forse no? No, sapeva bene che non era questo che lo aveva spinto ad andare da lei quella sera, sapeva bene che c'era dell'altro, ma quello che non sapeva e lo tormentava era il fatto di non riuscire a capire se fosse stato davvero pronto, se fosse stato pronto ad accettarlo..
"Se puoi sognarlo puoi farlo."
Al suono della sua voce Grissom sollevò la testa in direzione di Heather che era seduta accanto a lui di fronte ad un caldo e scoppiettante caminetto in una delle sale della grande residenza che lei chiamava " il suo regno".
"Scusa dicevi?" chiese lui in qualche modo imbarazzato per l'essere stato colto distratto.
"Non lo ho detto io signor Grissom, lo ha detto Walt Disney"
"Vuoi dire quello dei cartoni animati?" chiese Gil conoscendo i suoi limiti in materia.
"Proprio lui, il papà di topolino e il realizzatore dei sogni."
"Tu mi stupisci sempre di più Heather, riesci sempre a dire le cose difficili sottoforma di.non so neanche come chiamarlo."
"Scherzando si può dire tutto,anche la verità.." continuò lei
"Topolino?"
"No, Freud, ma vedo che hai appreso la nozione.." Disse lei riferendosi al fatto di scherzare e sorridendo al suo tentativo.
"Beh, se comincio a scherzare, magari poi finisco col dire la verità."
"O ad ammetterla...quando scoprirò chi sono sarò finalmente libero."
"Qui sono più preparato che non sui cartoni animati.Ralph Waldo Emerson" rispose lui con un sorriso di soddisfazione.
"Allora dovrebbe essere più facile lasciarti andare, ammettere ciò che vuoi realmente, o se preferisci ciò che sei realmente.." bisbigliò Heather prima di prendere il calice di vino e bagnarsi le labbra.
"Già, i piaceri semplici sono l'ultimo rifugio della gente complicata.." ammise Grissom sospirando e prendendo a sua volta il calice col vino.
"Ma soltanto i grandi uomini possono avere grandi difetti."
"E l'amore è un difetto?"
"Non devi vederlo come una cosa negativa Gil." disse lei avvicinandosi e prendendo una delle sue mani nella propria..
"L'amore è un castigo: siamo puniti per non aver saputo restare soli.Margherite Yourcendar" replicò Grissom incatenando i suoi occhi con quelli di Heather per ottenere una risposta.
"Non nasconderti dietro le paure di altri Gil, vivi a pieno le tue emozioni, non avere paura di incontrare le cose vere della vita." insistette Heather.
Grissom sospirò profondamente e poi disse "E le cose vere della vita non si studiano, ne si imparano, ma .." - "Si incontrano.Oscar Wilde" finì lei la frase per lui...
"Ma se quando le incontri non le guardi in faccia, allora non saprai mai di averle incontrate.." aggiunse lei quasi sospirando.
"Freud?"
"No, Lady Heather." disse lei avvicinandosi lentamente a lui e unendo le loro labbra in un casto ma potentissimo bacio..
"Lo sai, potrei anche abituarmici a tutto questo." le disse quando si separarono
"L'abitudine rende sopportabili anche le cose più spaventose."
"Esopo..ma io intendevo tutto Heather, non solo ..questo.." balbettò Grissom ridendosi al loro precedente bacio. "Voglio dire, questa serata, tu , io, il vino, il camino, tutti questi aforismi.il bacio e.."
"E cosa Gil?"
"E." riprovò lui
"Io posso indicarti la via, la porta la devi aprire tu."
"Ancora Lady Heather?"
"No.Matrix..coraggio Gil non avere paura."
"Non posso, non ci riesco è come se poi."
"Come se perdessi il controllo?"
"Si, esatto, perderei il controllo sulla mia vita.insomma, non sarei più quello che sono stato in tutti questi anni .io."
"Prima di amare non ho mai vissuto pienamente."
"Emily Dickinson.. Ma se io non ci riuscissi?... Se non ne fossi capace?" chiese lui. e Heather si rese conto in quel momento di quanta tenerezza potessero fare quegli occhi quando celavano paura e insicurezza.
"L'amore è un erba spontanea Gil, non una pianta da giardino." disse lei nel tentativo di fargli capire che non c'era un unico modo di amare, che non esistono regole nel gioco dell'amore, l'unica cosa logica è seguire il proprio istinto, lasciarsi trasportare ed essere liberi..
"La verità può colpirti in qualsiasi momento e aprirti gli occhi."
"Questa non l'ho mai sentita.di chi è? Un poeta anonimo?" chiese Heather.
"No.Gil Grissom...ti ho sempre amata Heather, ma sono sempre stato troppo vigliacco per ammetterlo.."
"Non è mai troppo tardi per rimediare Gil, mai."
Quella sera Grissom riusì a raggiungere il suo traguardo più importante, non era tanto ammettere di essersi innamorato, ma piuttosto aver dimostrato a se stesso che anche lui, Gil Grissom era un uomo libero, libero di fare ciò che voleva, ciò che sognava...perchè se puoi sognarlo puoi farlo..
TBC
La serata era stata perfetta, degna di ogni più sperata previsione e d'altronde non poteva essere altrimenti, in fondo lui era li per questo, per una serata perfetta.. O forse no? No, sapeva bene che non era questo che lo aveva spinto ad andare da lei quella sera, sapeva bene che c'era dell'altro, ma quello che non sapeva e lo tormentava era il fatto di non riuscire a capire se fosse stato davvero pronto, se fosse stato pronto ad accettarlo..
"Se puoi sognarlo puoi farlo."
Al suono della sua voce Grissom sollevò la testa in direzione di Heather che era seduta accanto a lui di fronte ad un caldo e scoppiettante caminetto in una delle sale della grande residenza che lei chiamava " il suo regno".
"Scusa dicevi?" chiese lui in qualche modo imbarazzato per l'essere stato colto distratto.
"Non lo ho detto io signor Grissom, lo ha detto Walt Disney"
"Vuoi dire quello dei cartoni animati?" chiese Gil conoscendo i suoi limiti in materia.
"Proprio lui, il papà di topolino e il realizzatore dei sogni."
"Tu mi stupisci sempre di più Heather, riesci sempre a dire le cose difficili sottoforma di.non so neanche come chiamarlo."
"Scherzando si può dire tutto,anche la verità.." continuò lei
"Topolino?"
"No, Freud, ma vedo che hai appreso la nozione.." Disse lei riferendosi al fatto di scherzare e sorridendo al suo tentativo.
"Beh, se comincio a scherzare, magari poi finisco col dire la verità."
"O ad ammetterla...quando scoprirò chi sono sarò finalmente libero."
"Qui sono più preparato che non sui cartoni animati.Ralph Waldo Emerson" rispose lui con un sorriso di soddisfazione.
"Allora dovrebbe essere più facile lasciarti andare, ammettere ciò che vuoi realmente, o se preferisci ciò che sei realmente.." bisbigliò Heather prima di prendere il calice di vino e bagnarsi le labbra.
"Già, i piaceri semplici sono l'ultimo rifugio della gente complicata.." ammise Grissom sospirando e prendendo a sua volta il calice col vino.
"Ma soltanto i grandi uomini possono avere grandi difetti."
"E l'amore è un difetto?"
"Non devi vederlo come una cosa negativa Gil." disse lei avvicinandosi e prendendo una delle sue mani nella propria..
"L'amore è un castigo: siamo puniti per non aver saputo restare soli.Margherite Yourcendar" replicò Grissom incatenando i suoi occhi con quelli di Heather per ottenere una risposta.
"Non nasconderti dietro le paure di altri Gil, vivi a pieno le tue emozioni, non avere paura di incontrare le cose vere della vita." insistette Heather.
Grissom sospirò profondamente e poi disse "E le cose vere della vita non si studiano, ne si imparano, ma .." - "Si incontrano.Oscar Wilde" finì lei la frase per lui...
"Ma se quando le incontri non le guardi in faccia, allora non saprai mai di averle incontrate.." aggiunse lei quasi sospirando.
"Freud?"
"No, Lady Heather." disse lei avvicinandosi lentamente a lui e unendo le loro labbra in un casto ma potentissimo bacio..
"Lo sai, potrei anche abituarmici a tutto questo." le disse quando si separarono
"L'abitudine rende sopportabili anche le cose più spaventose."
"Esopo..ma io intendevo tutto Heather, non solo ..questo.." balbettò Grissom ridendosi al loro precedente bacio. "Voglio dire, questa serata, tu , io, il vino, il camino, tutti questi aforismi.il bacio e.."
"E cosa Gil?"
"E." riprovò lui
"Io posso indicarti la via, la porta la devi aprire tu."
"Ancora Lady Heather?"
"No.Matrix..coraggio Gil non avere paura."
"Non posso, non ci riesco è come se poi."
"Come se perdessi il controllo?"
"Si, esatto, perderei il controllo sulla mia vita.insomma, non sarei più quello che sono stato in tutti questi anni .io."
"Prima di amare non ho mai vissuto pienamente."
"Emily Dickinson.. Ma se io non ci riuscissi?... Se non ne fossi capace?" chiese lui. e Heather si rese conto in quel momento di quanta tenerezza potessero fare quegli occhi quando celavano paura e insicurezza.
"L'amore è un erba spontanea Gil, non una pianta da giardino." disse lei nel tentativo di fargli capire che non c'era un unico modo di amare, che non esistono regole nel gioco dell'amore, l'unica cosa logica è seguire il proprio istinto, lasciarsi trasportare ed essere liberi..
"La verità può colpirti in qualsiasi momento e aprirti gli occhi."
"Questa non l'ho mai sentita.di chi è? Un poeta anonimo?" chiese Heather.
"No.Gil Grissom...ti ho sempre amata Heather, ma sono sempre stato troppo vigliacco per ammetterlo.."
"Non è mai troppo tardi per rimediare Gil, mai."
Quella sera Grissom riusì a raggiungere il suo traguardo più importante, non era tanto ammettere di essersi innamorato, ma piuttosto aver dimostrato a se stesso che anche lui, Gil Grissom era un uomo libero, libero di fare ciò che voleva, ciò che sognava...perchè se puoi sognarlo puoi farlo..
TBC
