Standard disclaimers: Sono nel primo capitolo.
Introduzione dell'autore: Ciao! Ancora un grazie speciale a tutti voi! Vi ringrazio per essere ancora qui con me. Buona lettura e preparatevi per un altro paragrafo d'azione!! ^__^
Avvertenze per questo paragrafo: ATTENZIONE, per favore. Per questo paragrafo propenderei per un bel bollino rosso. Le scene che saranno descritte potrebbero risultare sgradevoli o comunque inadatte ad un pubblico troppo giovane a causa del contenuto violento.
~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°
Ep. 1, Par. 5: "È la cosa giusta da fare."
By Darkwing
Terra
Arabia Saudita - Deserto di An Nafûd
"Secondo i tracciati radar quella capsula dovrebbe essere caduta in questa zona. Non dovremmo essere lontani perciò tenete gli occhi aperti." Comunicò il caposquadra agli altri membri del gruppo di ricerca.
"Sì, signore." Risposero gli altri uomini quasi all'unisono.
In silenzio i soldati federali fecero spostare i pesanti mobile suit da battaglia su cui viaggiavano attraverso le sdrucciolevoli barcane del deserto sahariano, e continuarono l'estenuante ricerca sotto il sole torrido. L'oggetto del loro interesse era precipitato poche ore prima, ma al momento dell'impatto era in corso una pericolosa tempesta di sabbia, perciò le ricerche avevano avuto inizio solo una volta che era calato il vento.
"Regolate i sensori alla massima sensibilità. I resti potrebbero essere sepolti sotto le dune." Ordinò nuovamente il responsabile delle ricerche.
Tutti adeguarono i detector dei Leo alle nuove disposizioni e proseguirono a scandagliare il sottosuolo. Immediatamente i computers dei mobile suit segnalarono l'abbondante presenza di minerali metallici tutto intorno.
"No. Così non funziona. L'alta percentuale di ferro del terreno falsa le letture," riprese il caposquadra. "Procediamo a vista."
"Hey, ma che fanno? Ci ignorano?"
Il capitano delle forze speciali dei Maguanacs del settore indipendente medio-orientale rispose al suo subordinato sulla frequenza di guerra riservata. "Non riescono a rilevarci," dichiarò, "Almeno per ora sembra che nasconderci sotto la sabbia abbia funzionato."
Una terza voce si intromise nella conversazione, contrastando quella del comandante per la sua limpida freschezza. "Rashid ha ragione. I loro scanner devono essere confusi dalla massiccia presenza di minerali metallici del terreno e, con il caldo che c'è, le nostre tracce termiche si confondono."
"E allora che facciamo?"
"Aspettiamo," riprese il giovane. "Quando avranno trovato la capsula si raduneranno. Allora usciremo allo scoperto..."
"...E gli faremo una bella sorpresina!" Sghignazzò l'altro.
"Auda!" La voce tonante del comandante riprese il pilota. "Faremo come dice Quatre, ma frena l'entusiasmo!"
"Uh, Sì, Rashid." Auda capitolò immediatamente.
Quatre riprese la parola. "Ragazzi...ma siete sicuri di quello che state facendo? Aiutarmi per voi sarà molto compromettente. Quando sono venuto quaggiù non avevo intenzione di coinvolgervi fino a qiesto punto."
"È la cosa giusta da fare." Tagliò corto Rashid. Ma dopo una manciata di secondi riprese la parola in tono autoritario. "A tutte le unità," richiamò. " Il nemico è in posizione. Si dia inizio all'operazione."
Come un sol uomo i Maguanacs obbedirono al loro comandante facendo emergere dalla sabbia i corpi tozzi dei loro mobile suit. In mezzo a loro, spiccava per contrasto la figura bianca del Gundam pilotato da Quatre. Rapidamente le unità di terra medio-orientali si disposero in modo da tenere sotto tiro i Leo di OZ. Quatre fece avanzare il Sandrock avvicinandosi alla squadra di ricerca nemica, ed in risposta ottenne immediatamente una raffica di proiettili. La corazza del Gundam deflesse i colpi senza che il mobile suit o il suo pilota subissero il minimo danno, scatenando così il panico tra i reparti di OZ.
"Ma cos'è quello?" Gridò un soldato.
"E' del tutto illeso!" Esclamò una seconda voce.
Con una stretta al cuore Quatre udì le grida spaventate dei piloti avversari attraverso la propria radio. Pensò che dentro a quei suit c'erano degli uomini simili a lui, a Rashid e agli altri ragazzi.
Attivò una connessione con i nemici sulla loro frequenza e parlò con voce chiara, ma risoluta.
"Interrompete l'attacco e abbassate le armi." Ordinò. "Avrete salva la vita."
Per tutta risposta i Leo armarono i lanciarazzi.
'Perchè...?' si domandò brevemente Quatre. In questo modo non avrebbe avuto scelta. Strinse le agili dita attorno ai comandi ed armò gli arti superiori del Sandrock con le due micidiali sciabole in lega di gundanio che facevano parte del suo equipaggiamento. Nello stesso momento in cui Rashid diede l'ordine di attacco ai propri uomini, Quatre spinse in avanti i controlli facendo compiere al Sandrock un balzo molto più agile di quanto la sua mole avrebbe lasciato intendere essere possibile. Brandendo con inverosimile rapidità le due affilate lame gemelle, si sbarazzò facilmente degli avversari a lui più vicini, lasciando ai Maguanacs il compito di occuparsi dei superstiti rimasti. In pochi minuti il campo di battaglia tornò silenzioso, greve del peso della morte.
Stanco - più di quanto fosse giustificabile per l'impegno nel breve combattimento - Quatre si tolse gli occhiali che proteggevano i suoi occhi chiarissimi dal prepotente sole del deserto, e sospirò abbandonandosi sul sedile. 'Che sciocchi,' pensò con un misto di commiserazione e rabbia. 'Io li avevo avvertiti..'
* * * * *
Terra
Mar Cinese Meridionale - 117° E, 13°N
Se il cielo fosse stato sgombro dalle nubi, la luce rosea dell'alba non avrebbe tardato a riflettersi sulle acque immobili del Mar Cinese Meridionale. Una calma pesante ed innaturale, come quella che talvolta precede le tempeste, circondava la Quinta Flotta federale di pattuglia lungo le coste delle Filippine.
Dalla plancia del piccolo vascello scientifico affiliato alla spedizione, il meteorologo capo controllò i dati inviati dal satellite ed aggrottò le sopracciglia pensieroso.
Il suo giovane assistente, nonchè secondo in comando, notando l'espressione preoccupata del superiore si accostò timidamente agli schermi, ma non ebbe bisogno di porre alcuna domanda per ottenere risposta ai propri dubbi.
"Un'altra allegra signorina..." Spiegò l'anziano meteorologo accennando alla vorticosa perturbazione che si stava formando sulla zona.
Il ragazzo sorrise per abitudine all'allusione dell'uomo. Era infatti consuetudine, nel loro gergo quotidiano, riferirsi ai tifoni tropicali come se fossero delle ragazzacce volubili e capricciose da cui tenersi prudentemente alla larga.
Il giovane diede una scorsa alle letture ed annuì. "Sì, ma se il vento mantiene l'intensità e la direzione attuali dovremmo farcela a rientrare in porto."
"Penso di sì. Non dovrebbero esserci problemi." Rispose lo scienziato, senza tuttavia distogliere lo sguardo dagli strumenti.
Un rombo tonante sovrastò per qualche secondo il rumore dei motori della piccola nave.
"Ecco che la bisbetica comincia a brontolare." Scherzò il giovane tecnico.
"Già. Prima di quanto pensassi, in realtà." Commentò l'uomo più esperto.
Il ragazzo si accostò all'ampia vetrata e raccolse il binocolo per scrutare il cielo. I modelli matematici di previsione teorica generalmente funzionavano ma, nonostante gli sforzi degli uomini, la natura conservava ancora una discreta dose di imprevedibilità. A volte, soprattutto quando si era in mare, una valutazione soggettiva tramite un'osservazione diretta e basata sull'esperienza personale poteva essere valida tanto quanto il responso snocciolato da un computer.
Non quella volta però. Il cielo di piombo si fondeva all'orizzonte con il grigio del mare immobile, ma non c'era un alito di vento a screstare le onde, nè traccia di nubi temporalesche. Eppure quel tuono lo avevano udito entrambi distintamente...
Un secondo boato fantasma fece vibrare i vetri della plancia di comando.
Sempre più incuriosito il tecnico proseguì l'ispezione del cielo, ma quando il ristretto campo visivo del binocolo si oscurò di fronte ad un'opaca cortina grigia, troppo vicina per essere risolta, abbassò stupito lo strumento.
"Oh, mio Dio..." Bisbigliò, perdendo immediatamente colore dalle guance.
"Che c'è?" Il meteorologo capo alzò lo sguardo dai monitor e si volse verso il proprio pallido assistente. Questi tacque e si limitò ad alzare un braccio per indicare qualcosa fuori dalla finestra.
Vagamente contrariato per essere stato interrotto, l'uomo seguì lo sguardo del suo secondo, ma l'irritazione si mutò rapidamente in sgomento quando vide la densa spirale di fumo che avvolgeva la torretta della portaerei, e le lingue di fuoco rosso-azzurro che si alzavano dal ponte.
"Ma che diamine...Cos'è successo laggiù?"
"Non ne ho idea." Il ragazzo scosse la testa incredulo. "Un incidente sul ponte di volo, forse."
"Contattiamoli."
Senza farselo ripetere il giovane si precipitò alla radio e stabilì un contatto, ma quando non ottenne risposta perse incontrollabilmente la calma. "Non rispondono!"
"Prova su un'altra frequenza."
Dopo alcuni tentativi andati a vuoto si tolse le cuffie disperato. Certamente era stato addestrato entro i ranghi militari della Marina federale, ma era un tecnico non un uomo d'azione, e non era mentalmente preparato a quanto stava accadendo. "Cosa possiamo fare? Siamo completamente tagliati fuori! Non sappiamo neppure che cosa stia succedendo laggiù!" Lamentò in preda al panico.
"Innanzitutto cerchiamo di mantenere la calma." Ordinò l'ufficiale scientifico, ma quando il ragazzo gridò, capì di non essere stato ascoltato.
"Guardi!"
Accompagnato da una lacerante raffica di mitragliatori, un mobile suit bianco rosso e blu comparve in quel momento tra le volute di fumo sul ponte della nave ammiraglia, e diresse i propri colpi verso la fregata d'appoggio. La velenosa luce verde che animava le telecamere anteriori del suit non identificato lampeggiavano come gli occhi di una fiera pericolosa, mentre il suo braccio destro, retrattile ed armato con un massiccio artiglio metallico, ricordava le movenze sensuali quanto micidiali di una mantide gigantesca.
"Non ho mai visto niente del genere..." Lo scienziato scosse la testa, troppo incredulo perfino per provare paura.
Il giovane tecnico al suo fianco non diede segno di averlo sentito e rimase scioccamente impalato, paralizzato dal terrore. Entrambi si ritrovarono improvvisamente incapaci di alcun movimento, quando lo sguardo artificiale del suit nemico si volse nella loro direzione.
Trattennero il fiato, come se in questo modo avessero potuto fermare il tempo e ritardare l'inevitabile futuro che li attendeva, ma neanche un secondo più tardi una raffica di colpi li raggiunse e pose fine alla loro esistenza prima ancora di aver dato loro il tempo di rendersene conto.
Il piccolo vascello scomparve in pochi minuti fagocitato dalle onde, senza aver avuto alcuna possibilità di opporre la minima resistenza.
'Un altro in meno...' Pensò freddamente Wu-Fei, mantenendo la concentrazione sul difficile compito di manovrare lo Shenlong in uno spazio tanto ristretto quale il ponte di una nave. 'Comunque non ho ancora finito.' Si disse.
Allungò il braccio artigliato del suo Gundam e lo scagliò contro ciò che restava della torre di controllo, sfondando le paratie metalliche con facilità.
Quando lo squillo insistente del radar lo avvertì dell'arrivo di due unità aeree, estrasse rapidamente il braccio articolato dalle lamiere e lo diresse verso i due caccia in avvicinamento. Non appena furono a portata, premette con decisione i controlli di tiro.
Vagamente simili alle fauci di un drago, gli affilati artigli di gundanio all'estremità dell'arto si aprirono vomitando una lunga e devastante lingua di fuoco. Investiti dall'inattesa tempesta di fiamme, i due velivoli si incendiarono e precipitarono in mare senza essere riusciti a portare a termine il proprio attacco.
Wu-Fei strinse gli occhi a mandorla fino a renderli due srette fessure, senza nascondere minimamente le violente e contrastanti passioni che vi aveva acceso quella prima battaglia.
"Com'è vero che mi chiamo Chang Wu-Fei," disse a se stesso, rinnovando i propri propositi. "Giuro che vincerò." Poi, in silenzio, recitò un'intima preghiera, rivolgendosi allo spirito che percepiva al suo fianco, nel cuore dello Shenlong. 'Vincerò per te Nataku. Dammi la tua forza e vincerò...te lo prometto.'
TBC...
~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°
AN: Eccoci qui! Gli attori principali hanno preso tutti posto sul palcoscenico! Spero che questi brevi intermezzi siano serviti a fornire una prima degna(?) presentazione dei nostri eroi. Comunque non è finita (anzi, direi che il bello verrà adesso), e ci saranno ancora moltissime occasioni per approfondire la conoscenza. Nel frattempo, sarò felice di sapere cosa ne pensate!
Salutoni!! ^__^
