IL GIOCO CHE UCCIDE

Come poteva essere che la causa di morte fosse per arresto cardiaco per tutti e sei i marines imbustati nelle sacche nere?. Questo era quello che Parker si chiedeva sulla scena del crimine avvenuta nella base di Norfolk. La dottoressa Mary Mayer assegnata alla base disse che non gli capitò ma un caso clinico come quello. Da un mese alla base si sperimentava un modo per dar svago ai marines facendoli immergere in videogiochi. Un esperimento creato dalla Buttefly Industry, tutto ciò che si voleva provare era un possibile collegamento tra mente e computer un incontro tra coscienza e macchina. Condusse gli agenti dell'NCIS all'interno di una stanza adibita apposta con lettini, computer e monitor per i parametri vitali.

Ogni soggetto si distendeva con cavi elettrodi alla testa e con uso di sostanze rilassanti la mente poteva entrare in contatto col il computer entrando nel gioco (ogni soggetto poteva sceglierne uno qualsiasi all'interno della lista dei giochi). Il limite massimo di gioco era di un ora e per evitare che ogni soggetto rimaneva troppo a lungo nel gioco occorreva un calcio, uno stimolo per farlo tornare alla realtà.

Parker come capo squadra dispose i compiti per il resto dei suoi agenti eccetto per Jessica. "Che hai in mente?"

"Ci immergeremo nel gioco" rispose convinto "Ne sei sicuro? Insomma può essere pericoloso"; conosceva i rischi ma voleva capirci qualcosa almeno lo doveva alle famiglie dei sei marines morti. Jessica non ebbe nulla da obbiettare agganciando le dita nel palmo di Parker "Si ne sono sicuro"

Torres e McGee conducevano le indagini sulla Butterfly Industry. Il dirigente di grado superiore testimoniò di aver dovuto licenziare un loro dipendente e costretto a cambiare la motivazione del suo licenziamento. "Il capo del progetto Alan Middle era a capo del progetto ma sapeva dei rischi che potevano presentarsi come intrusioni hacker o come una perdita di coscienza"

"Che intende?" Domandò Torres "Una possibile parte di noi stessi potrebbe rimanere intrappolato in un computer quindi in coma" questa ultima frase indurì gli spiriti degli agenti. In gran fretta corsero alla base navale ma una volta entrati il programma era già avviato e Parker e Jessica ormai all'interno del gioco. Alan Middle era il soggetto in questione ed sparì da quella stessa mattina. A casa sua non c'era e nemmeno al lavoro ma un bel giovanotto si presentò come il figlio, Frank Middle "Non lo vedo da stamattina e non risponde alle mie chiamate e neppure mia madre lo ha sentito anche essendo separati".

All'interno del gioco si svegliarono in mezzo ad una prateria verde probabilmente su Isla Nublar "Benvenuti al Jurassic Park, sono John Hammond". L'NPC (Non-Player Character) di John Hammond apparve davanti a loro spiegando come svolgere il gioco "Seguite ogni ordine che vi verrà impartito per superare i livelli e creare il vostro parco dei dinosauri". Si addentrarono nel parco in costruzione. In alto potevano vedere le vite, il livello dei soldi, ed il numero del livello mentre in basso a destra la mappa del parco da completare.

Il secondo NPC era Alan Grant: "Salve voi siete i nuovi esperti da me richiesti. Per prima cosa dovete recuperare tutte le uova dei Velociraptor e metterle in quella gabbia e catturare i quattro animali. E ricordate le uova sono finte perché come sapete ogni dinosauro del Jurassic Park è femmina"

Parker sollevò entrambe le sopracciglia "E noi dovremmo farci rincorrere da dei dinosauri per creare un parco?!"

"Esatto … buon lavoro".

McGee ottenne il permesso per accedere al programma in atto e così facendo nel gioco per seguirne le possibili incursioni. Ogni gioco era protetto dal sistema utilizzato dall'azienda Butterfly Industry creatrice del programma. Agiva al computer in silenzio controllando ogni codice mentre Torres non riusciva a star fermo saltando ogni volta che un bip di troppo nei parametri vitali.

"Allora da che parte?" Chiese Jessica a Parker reggendo un uovo di Velociraptor in mano "Davvero intendi seguire le regole del gioco? Basterebbe semplicemente attendere il colpevole da qualche parte in questo mondo assurdo"

"Alan Grant ha detto di portare le uova nella gabbia del Velociraptor per superare il livello abbiamo soltanto un ora di tempo". Tutto sommato ebbe ragione anche se era decisamente assurdo per arrestare il colpevole dovevano per forza giocare. Il Non-Player Character o vero NPC di Alan Grant diede ordini precise per superare i livelli.

"E come credi che quelle uova ci porteranno al Velociraptor?" alzò l'indice, un fruscio si mosse tra il denso fogliame "Sono cacciatori, si muovono in branco" un occhio giallo spuntava tra la fessura delle felci. Come da istinto animale scrutava la preda e guidava il branco comunicando con versi "Non siamo soli. Ci osservano" Jessica deglutì la saliva "Corri" afferrarono tutte le uova nel nido correndo verso il recinto elettrificato.

Ciondolava la testa come una gazza ladra in procinto di rubare qualcosa di brillante. Il branco corse dietro agli umani dentro come da istinto da madre protettrice. "Ottimo lavoro" rispose Alan Grant "La mia squadra di ricercatori ha trovato un nuovo scavo, un Gigantosaurus. Ora clicca sullo store e posiziona lo scavo". Cliccarono il reperto nello store pagando 5000 monete e lo piazzarono ai loro piedi "Ottima postazione ai visitatori piacerà. Provate a scorrere lo store e piazzare i dinosauri nei recinti". Il gioco procedeva e Parker spendeva soldi nel riempire i recinti di esemplari carnivori ed l'ora di gioco possibile era allo scadere e non era successo ancora nulla.

Alan Grant ricomparve per avvisare di un intoppo in corso "Benissimo ricercatori, un T-Rex è scappato dal recinto e prima che possa fare del male a qualcuno dovete stanarlo e riportarlo nel suo recinto. È consigliabile usare dei dardi lo farà dormire per un po'"

McGe trovò un incursione nel sistema, superò ogni codice di sicurezza del programma entrando nel gioco. Nascosti dietro ad un tronco spezzato Parker vide avvicinarsi una figura, pensò che fosse un NPC così scavalcò il tronco andandogli incontro. Ma quel tizio non aveva intenzioni pacifiche, e non era nemmeno un NPC. "Vado da lui, probabilmente ci darà qualche nuovo obbiettivo da raggiungere"

"Ed io dovrei starmene qui in attesa del T-Rex!?" si indurì non dando retta al capo. prima che potesse raggiungerlo avvertì un colpo e Parker cadde a terra. Lasciò scappare via l'uomo con la pistola soccorrendo il compagno caduto.

L'ora era in scadenza ed il calcio arrivò per Jessica, Bobby Darin cantava Sweet Lover "Alden non c'è più tempo dobbiamo andare non puoi lasciarmi" il sangue scorreva e Jessica premeva sulla ferita sperando che si svegliasse con il calcio ma non arrivò mai, udì solo Bobby Darin suonare ancora "Tu verrai con me, non ti abbandono" respirava velocemente e le parole faticavano ad uscire "Jess … devi lasciarmi andare o rimarrai intrappolata nel gioco"

Jessica si rabbuiò di tristezza con gli occhi pieni d'odio. Si staccò da lui levandosi ogni traccia di lacrima sul viso "Non posso vivere senza di te"

"Va ho detto! Non voglio che mi vedi morire" Chinò il capo sul suo scontrando la fronte con gesto di puro affetto sigillando l'addio disperato con un bacio ancora più doloroso. Si risvegliò da una situazione disperata avendo lasciato l'uomo che più amava morire dissanguato dentro ad uno stupido gioco per ritrovarsi davanti alla stessa situazione dolorosa con Parker in fin di vita; non osò nemmeno guardarlo in volto, si staccò gli elettrodi sulla fronte

"McGee c'era un uomo nel gioco".

"Era questo o questo?" mostrò le foto del padre e del figlio Middle e le scelse il figlio Frank. "Torres è appena andato a prenderlo, ho visto una sua incursione nel gioco dal suo indirizzo IP". Le condizioni di Parker non migliorarono era morto da cinque minuti e ogni massaggio cardiaco non funzionò e questo Jessica non poteva sopportarlo uscì dalla stanza raggomitolandosi a terra.

La dottoressa Mary Mayer riempì una siringa con dell'adrenalina, sbottonò la camicia ed infilò nel petto la siringa. Con un "calcio forte" avvertì il dolore nel petto seguito da un grido.

Alan Middle si rifugiò nella casa in campagna non appena seppe delle morti dei marines e non immaginò la colpevolezza del figlio non prima di avere avuto la visita dell'NCIS; disse che voleva vendetta per il licenziamento del padre ma che non sapeva che provocò la morte reale di quei sei marines. Pensava che eliminare giocatori nel gioco il programma andasse in tilt.

Parker borbottava di stare bene, ancora "imprigionato" nell'infermeria della base di Norfolk veniva sottoposto ad esami completi "Sto benissimo dottoressa Mayer. Come vede posso reggermi in piedi da solo"

"Io le credo agente Parker ma lei è morto per almeno cinque minuti e devo farle un check-up completo" tirò indietro la testa affrontando la fronte "Ma io sto bene" ripeté con tono.

"Fa sempre così dottoressa, lui è un gatto che si lecca le ferite da solo"Con vitalità Jessica si aggrappò al petto del compagno "Credevo di averti perso per sempre"

"Sono ancora qui mi sembra". Furono lasciati soli con un po' di intimità e non perse tempo a far calare una lacrima "Sei la mia volpe grigia e non sopporto l'idea di perderti" sistemò il ciuffo grigio "Non so dove mi trovassi ma quando tu sei sparita tutto attorno a me si è fatto estraneo. Non sapevo dove fossi. So che è assurdo ma mi sentivo bene e sapevo di non trovarmi nel gioco di aver interrotto quel collegamento e la tua mano mi ha dato coraggio per tornare indietro. Tu eri li con me come lo sei sempre …. Al mio fianco"

Arrossì. Le guancie diventarono rosse. Appoggiò la testa contro la sua spalla e la mano stretta nel palmo suo. "Mi sono scordata di dirti buon compleanno Alden!".