Maria entrò piano nel Crash Down.
MARIA: "Salve" Max guardò l'orologio.
MAX: "Ciao! Se sei sempre così puntuale diventerai la pupilla di mio padre"
Maria sorrise dolcemente e a Michael gli si sciolsero le ginocchia.
MICHAEL: "Ciao" salutò anche lui. Maria si avvicinò a Max e gli porse la
mano.
MARIA: "Noi ci siamo già conosciuti, ma è la prima volta che parliamo, in
realtà" Max ricambiò la stretta. Sentendo che qualche cosa o qualcuno
dietro di loro stava ringhiando, lasciò subito la mano della ragazza, poi
sorrise imbarazzato.
MAX: "Vai a metterti la divisa, fra un po' si comincia!" Maria annuì e andò
verso la cucina.
MAX: "Michael!" con un tono di rimprovero "Non fare più una cosa del genere, mi hai fatto paura" MICHAEL: "Abbaio ma non mordo" Maria uscì dalla cucina con il grembiule in mano. MARIA: "Ehy, quella è una mia battuta." poi sorrise ".qualcuno di molto gentile può aiutarmi ad allacciare questo grembiule? Io non ci riesco" Max annuì. MAX: "Certo vieni qua" Max allacciò il grembiule della ragazza e sentì di nuovo lo stesso ringhio di cinque minuti fa, lei tornò in cucina. MICHAEL: "Rammenta che sei già fidanzato" gli ricordò. MAX: "Geloso?" chiese guardandolo maliziosamente. MICHAEL: "Geloso io?" in quel momento entrarono Isabel e Kyle nel Crash Down.
ISABEL: "Salve ragazzi" salutò, e lo stesso fece Kyle. Max e Michael ricambiarono il saluto, e Max andò a prendere l'ordinazione mentre Michael raggiunse Maria in cucina.
MICHAEL: "Ciao" MARIA: "Ciao" MICHAEL: "Che hai?" chiese sputando fuori le parole e arrivando subito al problema. MARIA: "Io non ho niente e tu?" MICHEL: "Non hai niente? Ma se da un momento all'altro hai cambiato atteggiamento" Maria sospirò. MARIA: "Michael ti ricordi cos'ha detto ieri Tracy? Voi siete fidanzati! Bhè, non possiamo esserlo e non possiamo neanche essere amici" affermò risoluta. MICHAEL: "Perché non possiamo essere neanche amici? Che problema c'è?" già che problema c'è? pensò Maria con aria un po' triste. MARIA: "Nessun problema, e va bene." Michael le porse la mano. MICHAEL: "Promesso?" chiese. MARIA: "Promesso!" affermò.
Maria stava per lasciare la presa quando una mano di Michael le afferrò un braccio e la spinse contro il suo torace, lei aveva la testa bassa, lui le mise un dito sotto al mento e le tirò su il viso in modo da guardarla negl'occhi.poi la baciò.Maria gemette non appena sentì la sua mano che pascolava dalla coscia fin sotto la divisa, piccoli gemiti continuavano ad uscire dalla bocca di lei e Michael era ancora più incoraggiato a continuare, Maria gli tolse la maglietta della divida del Crash Down, quella con l'alieno al posto del taschino, e pian piano iniziò a baciargli il collo per poi scendere sui forti pettorale e sullo stomaco, poi tornò su e lui gli catturò le labbra con le sue. La lingua di Michael era scivolata piano dentro la bocca di Maria ed andava ad accarezzarle la sua lingua, non appena sentì la lingua di Michael sulla sua il suo corpo reagì e lei gli saltò in braccio.
MICHAEL: "Maria questa volta tocca a te lasciarmi la mano" la risvegliò un'altra volta dal sogno. MARIA: "Cosa?" scotendo la testa per allontanare quei pensieri che odiava ed amava allo stesso tempo.
MAX: "Forza ragazzi, è arrivata gente" urlò dalla sala del locale. MICHAEL: "Andiamo" fece segno con la testa a Maria. MARIA: "Arrivo subito." la ragazza andò in bagno e si sciacquò un po' il volto ".Maria riprenditi, non puoi fare sempre così, in poco più di due giorni ti è già successo tre volte, ripigliati!"
Il pomeriggio passò lento, stadi di pienone si alternava a stadi dove non c'era un cane dentro al locale.Maria, Michael e Max erano seduti svogliatamente al bancone, con l'aria visibilmente annoiata, la ragazza si stava per addormentare.non c'era proprio nessuno che voleva mangiare a quell'ora? MICHAEL: "Uffa, ma che ore sono?" Max guardò l'orologio. MAX: "Le otto meno un quarto" Maria sentendo l'ora volò giù dalla sedia, presa dal panico. MARIA: "Cosa?" Max prese un po' paura dalla reazione della ragazza. MAX: "Che c'è, hai un appuntamento?" Maria corse in cucina a cambiarsi pochissimi minuti dopo tornò fuori con i suoi vestiti normali. MAX: "Scusa dovevo avvertirti prima" Maria sorrise. MARIA: "Non ti preoccupare basta che faccio una corsa" Michael non si fece sfuggire l'occasione. MICHAEL: "Se vuoi ti accompagno a casa io, ho la macchina" Maria ci pensò su un po' non è una buona idea. poi lo guardò negl'occhi .al diavolo MARIA: "Va bene" i tre ragazzi si salutarono.
MARIA: "Ti ringrazio, se non mi avessi accompagnato avrei fatto tardi da tua madre" poi aprì la porta del suo appartamento e fece accomodare Michael, che fu subito investito da un profumo di vaniglia.il profumo di Maria. L'appartamento era molto solare e accogliente, per terra c'era un moquette color sabbia, alla destra della porta un piccolo cucinotto con tutti i mobili bianchi, mentre sul davanti c'era un'ampia sala: attaccate al muro tante scansie di un bel color noce, una di queste scansie teneva sorretta una bellissima televisione con un lettore DVD e un Video registratore ai lati, sopra la televisione un'altra scansia con un impianto stereo. Le altre mensole erano occupate da soprammobili e da libri. Al centro della stanza c'era un tavolino, un divano con delle decorazioni a fiori e due poltrone hai lati del tavolino. Davanti a se Michael si ritrovò tre porte. MICHAEL: "Posso vedere la tua casa?" MARIA: "Ma certo, fai tu, io vado di là e mi cambio" Maria prima di andare a cambiarsi mise sul fuoco un po' di acqua per il caffè e Michael ne approfittò per andare a sbirciare nella sua camera. Il letto era a due piazze con un panno che ritraeva due orsi polari che dormivano uno accucciato all'altro tra la neve, poi di fianco al letto c'era un comodino sempre color noce, con sopra una lampada e il telefono, di fronte al letto, sempre dello stesso colore c'era un ampio armadio. Maria si avvicinò al ragazzo.
Si stava avvicinando sempre di più, di più, di più finché la sua bocca non si compresse contro la bocca di lui. Michael la spinse contro la porta e iniziò a baciarle con passione il collo, Maria iniziò a respirare paurosamente aspro e gli catturò la testa con le braccia, Michael gemette e la ragazza iniziò a strusciarsi ferocemente contro le sue gambe, Michael le aprì la camicetta e iniziò a massaggiarle il fianco e lei cominciò a baciargli la fronte, il naso, le guance per finire sul collo, iniziando a succhiarlo vorticamene. Michael gli catturò di nuovo le labbra e lei iniziò a far scendere le mani sulla lampo dei suoi pantaloni.
Il telefono squillò e Maria si svegliò dal sogno, andò a rispondere, ma non c'era nessuno all'altro capo così tornò da Michael. MARIA: "Michael? Posso entrare nella mia camera?" Michael si destò anche lui dallo stesso sogno. MICHAEL: "Oh, scusa!" la fece entrare e la ragazza si cambiò. Il ragazzo andò a vedere il bagno, ed era tutto azzurro, aveva la doccia e la vasca...idromassaggio si tratta bene la bambina pensò sorridendo. Ora toccava all'ultima stanza, aprì la porta ed entrò: era quasi vuota a parte una scrivania con un computer sopra.chiuse la porta, si girò e Maria era davanti a lui. MARIA: "Andiamo?" Michael annuì.
MICHAEL: "Stereo, televisione gigante, lettore DVD, videoregistratore." si mise a elencare ".computer, vasca idromassaggio.hai fatto una rapina in banca?" Maria scoppiò a ridere. MARIA: "Te lo avevo detto che mi tratto bene, comunque la vasca idromassaggio c'era già nell'appartamento. E poi è per questo che faccio tre lavori, anche se in realtà non avrei bisogno di tutti e tre.ma siccome senza lavoro non avrei niente da fare, eccomi qua a Roswell, New Mexico con tre lavori e la scuola da mantenere" questa volta toccò a Michael scoppiare a ridere. MICHAEL: "Perché proprio a Roswell?" Maria lo guardò come se fosse un alieno :lol MARIA: "Certo che ne fai di domande, Spaceboy, eh?" sorrise, per deviare il discorso.
Arrivati a casa DeLuca, Michael aprì la porta e subito Tracy gli corse in braccio piangendo. MICHAEL: "Come mai piangi?" le chiese prendendola in braccio. Dalla spalla del ragazzo, la bambina vide Maria e sorrise. MARIA: "Ciao." Tracy sorrise di nuovo ".lo sai che le brave bambine non piangono?" la bambina annuì. TRACY: "La mamma ha detto che sono cattiva perché le ho versato la cioccolata sulle scarpe" continuando a piangere, ma facendo il possibile per non farlo. MARIA: "Non ti preoccupare tua madre si sbaglia di grosso te lo posso assicurare" così dicendo le fece l'occhiolino, all'improvviso entrò Amy DeLuca. AMY: "Ragazzi, meno male che siete arrivati" disse sospirando con in braccio il bambino e in una mano il biberon, Maria si avvicinò a lei. MARIA: "Vuole una mano?" Amy ringraziò con uno sguardo stanco che fece tenerezza alla ragazza e le porse il bambino. AMY: "Grazie, che brava ragazza che sei, non come Michael." guardando il ragazzo ".se un giorno si dovesse sposare spero che lo faccia con una ragazza come te" l'aliena si sentì un po' lusingata. MICHAEL: "Mamma?!?!?!" la sgridò. MARIA: "Non so se le conviene, comunque la ringrazio per i complimenti" prese il bambino e il biberon poi si sedette sul divano. AMY: "Io allora vado, grazie di tutto Maria" la ragazza sorrise nuovamente. MARIA: "Per me è un piacere"
MICHAEL: "Maria, io vado a fare una doccia sei sicura di cavartela da sola?" chiese posando dolcemente la sorellina che si era un po' calmata per terra. MARIA: "Io non sono sola, c'è Tracy che mi da una mano? In fondo lei è abbastanza grande per aiutarmi, giusto?" Michael andò nella sua camera e Maria fece l'occhiolino alla bambina che annuiva soddisfatta.
Il ragazzo era sotto la doccia quando sentì la porta aprirsi.schiuse leggermente lo sportello della doccia, il giusto per vedere chi fosse entrato.davanti a lui, Maria completamente nuda che stava tentando di entrare nella doccia, il ragazzo le porse una mano per aiutarla, lei entrò e iniziò a baciarlo. Michael ricambiò, prima un bacio casto poi le loro lingue si incontrarono e Maria iniziò a baciargli il petto scendendo sempre più giù fino ad arrivare al suo già grande desiderio.Michael gemette il suo nome. MICHAEL: "Mariaah.Mariaaah."
MARIA: "Michael, Michael stai bene?" continuando a bussare alla porta del bagno. Lui si destò dall'ennesimo sogno. MICHAEL: "Sì, sì sto bene" la ragazza si sentì più sollevata. MARIA: "Mi stavi chiamando?" Michael si sentì molto in imbarazzo. MICHAEL: "No ti sbagli, stavo solo cantando, lo faccio sempre quando faccio la doccia" lei guardò male solo la porta e poi tornò dai due bambini.
Il telefono squillò e Michael oramai cambiato corse a prenderlo, purtroppo però non vide la sedia con sopra la borsa di Maria e prendendoci contro la fece cadere, la ragazza sentendo il rumore corse in corridoio, vide Michael per terra, la sedia ribaltata e la borsa a terra con il suo contenuto sparso qua e là. Michael tra le cose di Maria vide un ciondolo e si ricordò che Liz ne aveva uno uguale, forse qualcosa voleva dire, la ragazza corse a riprendere le cose, Michael riuscì a prenderle il ciondolo e andò subito a rispondere al telefono. LIZ: "Michael sono Liz, lascia stare Maria, ci penso io a lei" Michael rimase deluso. MICHAEL: "Come vuoi" affermò tristemente.
MARIA: "Chi era?" chiese lei non appena il ragazzo tornò da Maria e i bambini. MICHAEL: "Nessuno, scusa se prima ti ho fatto cadere la borsa" MARIA: "Non importa lascia stare" poi lui andò in camera sua.
Il giorno dopo, lei non andò a scuola, disperata cercava ovunque quel ciondolo.lo cercò e lo ricercò in tutta la casa, ma niente. Era una delle due cose a cui teneva di più, come avrebbe potuto perderlo.
Intanto Michael a scuola la cercava dovunque: MICHAEL: "Avete visto Maria?" chiese con voce preoccupata. LIZ: "Io no" guardando Max per vedere cosa avrebbe detto. Lui scosse la testa. MAX: "Neanche io" ISABEL: "Meglio se non si fa più vedere in giro" TESS: "Sono d'accordo con lei" concluse la biondina, guardando Isabel in complotto. Michael le sfolgorò. MICHAEL: "Spero solo che non sia successo niente di grave"
Il primo pomeriggio arrivò in fretta e Maria non avendolo trovato si accasciò per terra, vicino al divano, molte lacrime le passarono sul volto e lei non fece neanche il tentativo di trattenerle. MARIA: "Come ho potuto perderlo? È tutto quello che ho su i miei veri genitori, e io cosa faccio? Lo perdo!" dicendo così si appoggiò sul fianco del divano e raccogliendo le gambe senza mai smettere di piangere si addormentò.
Michael era davanti all'appartamento della ragazza, era uscito prima da scuola ed era indeciso se bussare ed entrare o tornarsene a casa. no, non posso andare via, devo sapere cos'è successo pensò, iniziò a bussare, ma la porta si aprì oddio, è aperta! E se fosse entrato un ladro scostò un po' la porta ed entrò.vide subito Maria stesa a terra e una sensazione di terrore puro e crudo si impadronì del suo corpo. MICHAEL: "Maria" urlò in preda al panico, corse dalla ragazza e la scosse poi le sentì il polso: era viva e respirava normalmente "Maria.Maria.cos'hai? Stai male? Maria svegliati" la ragazza sembrava essere caduta in un sonno molto profondo, lui la prese in braccio e la portò in camera. Si sdraiò di fianco a lei e iniziò ad accarezzarle la fronte, una singola lacrima scese sulla guancia di Maria, il ragazzo l'asciugò con il dorso della mano e lei inconsapevolmente si accoccolò contro di lui.
Molti minuti dopo Maria aprì lievemente gli occhi e sentì subito qualcosa di caldo di fianco a lei e sopra la sua pancia, aprì un altro po' gli occhi ancora disorientata, si tenne una mano sulla fronte, la testa le faceva male da impazzire, come se gliela stessero martellando, chiuse gli occhi per poi riaprirli e si accorse che Michael, addormentato, era lì di fianco a lei che la teneva stretta, e una mano di lui la proteggeva ed era proprio sulla sua pancia all'altezza dell'ombelico. Da uno stato di sorpresa passò a uno stato di tristezza ripensando al ciondolo, e iniziò di nuovo a piangere. Michael sentendo i piccoli singhiozzi che scotevano il suo corpo, si svegliò e vedendola piangere gli si strinse il cuore. MICHAEL: "Che hai? Stai male?" la ragazza scosse la testa. MARIA: "No è che." le parole gli si ruppero in bocca. MICHAEL: "Non dirmelo se non vuoi." come faccio a non dirtelo? Se non mi avessi detto questa frase non ti avrei detto niente neanche io, ma se fai così, come posso nascondertelo pensò tra le lacrime. MARIA: "Ho perso il mio ciondolo" MICHAEL: "Quale ciondolo?" chiese, ma sapendo già qual'era. In quel momento si sentì in colpa come un killer omicida, era stato lui a procurarle tante lacrime. MARIA: "Un ciondolo con un turbine impresso sopra." poi scoppiò di nuovo in lacrime ".era tutto ciò che avevo della mia famiglia.la mia vera famiglia!" la ragazza non riusciva a trattenere le lacrime, Michael senza pensarci sopra un attimo la riprese tra le braccia e lei lasciò le lacrime andare. Piangere era una cosa nuova per lei, ma la faceva sentire molto meglio. Poco dopo lui si alzò, andò a prendere la giacca, che aveva lasciato sul divano e tornò, Maria si tirò su a sedere, i suoi occhi si allargarono in sorpresa quando Michael tirò fuori da una tasca il suo ciondolo, si avvicinò a lei e glielo mise in mano, poi le si sedette di fianco. La ragazza guardava il ciondolo con ammirazione. MICHAEL: "Lo hai lasciato a casa mia" Maria lo guardò e lo abbracciò presa da un momento di follia. Se lo stringeva così forte a se che a lui pareva di soffocare, ma in fondo la stretta della ragazza era calda e lui non ci stava affatto male, così ricambiò l'abbraccio e lei tornò a sorridere come prima.
Il giorno dopo a scuola, Maria era appena arrivata nei corridoi, il giorno appena passato sembrava non finisse mai, come le varie fantasie che aveva su Michael, prima e dopo che se ne era andato dal suo appartamento, lo conosceva da neanche cinque giorni e già era riuscito a farla sentire bene con se stessa. Ma proprio perché ci teneva molto a lui, non poteva stare con lui. MICHAEL: "Maria? Ciao!" la ragazza era al suo armadietto e lui le si avvicinò. MARIA: "Ciao Spaceboy" disse vivacemente. MICHAEL: "Domani è Sabato cosa fai?" chiese speranzoso. MARIA: "Tua madre mi ha chiesto se posso stare a casa vostra perché lei deve andare non so dove" MICHAEL: "Quella povera pazza" pensò ad alta voce scotendo la testa. Poi scoccò un bacino su una guancia a Maria e le sussurrò. MICHAEL: "Ci vediamo in classe" l'aliena rabbrividì dal suo respiro sulla sua pelle. MARIA: "Ciao" il ragazzo se ne andò.
La sera a casa DeLuca, Amy era molto tranquilla, si avvicinò a Maria che stava cullando il piccolo Daniel e le disse: AMY: "Ho disdetto il mio impegno per sta sera puoi andare a casa" Maria la guardò. MARIA: "Grazie" Amy le si avvicinò ulteriormente e le sussurrò all'orecchio: AMY: "Sai: piaci a tutti i miei figli." poi indicò con la testa Michael e Tracy che stavano giocando sul divano ".a TUTTI i miei figli" facendole l'occhiolino prese Daniel oramai addormentato e lo portò in camera sua, poi andò a prendere Tracy dalle braccia del fratello. TRACY: "Non voglio andare a letto mamma" si lamentò la bambina ormai in braccio alla madre. AMY: "Se vai a letto ti racconto una favola" alla bambina si illuminarono gli occhi e Michael e Maria si sorrisero. TRACY: "Corro" la bambina corse in camera sua, Amy si voltò verso Michael e gli diede dei soldi. AMY: "Voi due non avete ancora mangiato: offri a Maria la cena." la ragazza stava per dire che non poteva, ma Amy la sfolgorò ".non accettare un NO come risposta" disse al figlio. MICHAEL: "Certo" Maria si arrese. MARIA: "E va bene" Amy fece l'occhiolino al figlio mentre Maria prendeva la borsa. AMY: "Micky, non tornare troppo presto" Maria sentendo quel nome quasi scoppiò a ridere e Michael annuì con la testa a sua madre, cercando di stare calmo.
CONTINUA.
MAX: "Michael!" con un tono di rimprovero "Non fare più una cosa del genere, mi hai fatto paura" MICHAEL: "Abbaio ma non mordo" Maria uscì dalla cucina con il grembiule in mano. MARIA: "Ehy, quella è una mia battuta." poi sorrise ".qualcuno di molto gentile può aiutarmi ad allacciare questo grembiule? Io non ci riesco" Max annuì. MAX: "Certo vieni qua" Max allacciò il grembiule della ragazza e sentì di nuovo lo stesso ringhio di cinque minuti fa, lei tornò in cucina. MICHAEL: "Rammenta che sei già fidanzato" gli ricordò. MAX: "Geloso?" chiese guardandolo maliziosamente. MICHAEL: "Geloso io?" in quel momento entrarono Isabel e Kyle nel Crash Down.
ISABEL: "Salve ragazzi" salutò, e lo stesso fece Kyle. Max e Michael ricambiarono il saluto, e Max andò a prendere l'ordinazione mentre Michael raggiunse Maria in cucina.
MICHAEL: "Ciao" MARIA: "Ciao" MICHAEL: "Che hai?" chiese sputando fuori le parole e arrivando subito al problema. MARIA: "Io non ho niente e tu?" MICHEL: "Non hai niente? Ma se da un momento all'altro hai cambiato atteggiamento" Maria sospirò. MARIA: "Michael ti ricordi cos'ha detto ieri Tracy? Voi siete fidanzati! Bhè, non possiamo esserlo e non possiamo neanche essere amici" affermò risoluta. MICHAEL: "Perché non possiamo essere neanche amici? Che problema c'è?" già che problema c'è? pensò Maria con aria un po' triste. MARIA: "Nessun problema, e va bene." Michael le porse la mano. MICHAEL: "Promesso?" chiese. MARIA: "Promesso!" affermò.
Maria stava per lasciare la presa quando una mano di Michael le afferrò un braccio e la spinse contro il suo torace, lei aveva la testa bassa, lui le mise un dito sotto al mento e le tirò su il viso in modo da guardarla negl'occhi.poi la baciò.Maria gemette non appena sentì la sua mano che pascolava dalla coscia fin sotto la divisa, piccoli gemiti continuavano ad uscire dalla bocca di lei e Michael era ancora più incoraggiato a continuare, Maria gli tolse la maglietta della divida del Crash Down, quella con l'alieno al posto del taschino, e pian piano iniziò a baciargli il collo per poi scendere sui forti pettorale e sullo stomaco, poi tornò su e lui gli catturò le labbra con le sue. La lingua di Michael era scivolata piano dentro la bocca di Maria ed andava ad accarezzarle la sua lingua, non appena sentì la lingua di Michael sulla sua il suo corpo reagì e lei gli saltò in braccio.
MICHAEL: "Maria questa volta tocca a te lasciarmi la mano" la risvegliò un'altra volta dal sogno. MARIA: "Cosa?" scotendo la testa per allontanare quei pensieri che odiava ed amava allo stesso tempo.
MAX: "Forza ragazzi, è arrivata gente" urlò dalla sala del locale. MICHAEL: "Andiamo" fece segno con la testa a Maria. MARIA: "Arrivo subito." la ragazza andò in bagno e si sciacquò un po' il volto ".Maria riprenditi, non puoi fare sempre così, in poco più di due giorni ti è già successo tre volte, ripigliati!"
Il pomeriggio passò lento, stadi di pienone si alternava a stadi dove non c'era un cane dentro al locale.Maria, Michael e Max erano seduti svogliatamente al bancone, con l'aria visibilmente annoiata, la ragazza si stava per addormentare.non c'era proprio nessuno che voleva mangiare a quell'ora? MICHAEL: "Uffa, ma che ore sono?" Max guardò l'orologio. MAX: "Le otto meno un quarto" Maria sentendo l'ora volò giù dalla sedia, presa dal panico. MARIA: "Cosa?" Max prese un po' paura dalla reazione della ragazza. MAX: "Che c'è, hai un appuntamento?" Maria corse in cucina a cambiarsi pochissimi minuti dopo tornò fuori con i suoi vestiti normali. MAX: "Scusa dovevo avvertirti prima" Maria sorrise. MARIA: "Non ti preoccupare basta che faccio una corsa" Michael non si fece sfuggire l'occasione. MICHAEL: "Se vuoi ti accompagno a casa io, ho la macchina" Maria ci pensò su un po' non è una buona idea. poi lo guardò negl'occhi .al diavolo MARIA: "Va bene" i tre ragazzi si salutarono.
MARIA: "Ti ringrazio, se non mi avessi accompagnato avrei fatto tardi da tua madre" poi aprì la porta del suo appartamento e fece accomodare Michael, che fu subito investito da un profumo di vaniglia.il profumo di Maria. L'appartamento era molto solare e accogliente, per terra c'era un moquette color sabbia, alla destra della porta un piccolo cucinotto con tutti i mobili bianchi, mentre sul davanti c'era un'ampia sala: attaccate al muro tante scansie di un bel color noce, una di queste scansie teneva sorretta una bellissima televisione con un lettore DVD e un Video registratore ai lati, sopra la televisione un'altra scansia con un impianto stereo. Le altre mensole erano occupate da soprammobili e da libri. Al centro della stanza c'era un tavolino, un divano con delle decorazioni a fiori e due poltrone hai lati del tavolino. Davanti a se Michael si ritrovò tre porte. MICHAEL: "Posso vedere la tua casa?" MARIA: "Ma certo, fai tu, io vado di là e mi cambio" Maria prima di andare a cambiarsi mise sul fuoco un po' di acqua per il caffè e Michael ne approfittò per andare a sbirciare nella sua camera. Il letto era a due piazze con un panno che ritraeva due orsi polari che dormivano uno accucciato all'altro tra la neve, poi di fianco al letto c'era un comodino sempre color noce, con sopra una lampada e il telefono, di fronte al letto, sempre dello stesso colore c'era un ampio armadio. Maria si avvicinò al ragazzo.
Si stava avvicinando sempre di più, di più, di più finché la sua bocca non si compresse contro la bocca di lui. Michael la spinse contro la porta e iniziò a baciarle con passione il collo, Maria iniziò a respirare paurosamente aspro e gli catturò la testa con le braccia, Michael gemette e la ragazza iniziò a strusciarsi ferocemente contro le sue gambe, Michael le aprì la camicetta e iniziò a massaggiarle il fianco e lei cominciò a baciargli la fronte, il naso, le guance per finire sul collo, iniziando a succhiarlo vorticamene. Michael gli catturò di nuovo le labbra e lei iniziò a far scendere le mani sulla lampo dei suoi pantaloni.
Il telefono squillò e Maria si svegliò dal sogno, andò a rispondere, ma non c'era nessuno all'altro capo così tornò da Michael. MARIA: "Michael? Posso entrare nella mia camera?" Michael si destò anche lui dallo stesso sogno. MICHAEL: "Oh, scusa!" la fece entrare e la ragazza si cambiò. Il ragazzo andò a vedere il bagno, ed era tutto azzurro, aveva la doccia e la vasca...idromassaggio si tratta bene la bambina pensò sorridendo. Ora toccava all'ultima stanza, aprì la porta ed entrò: era quasi vuota a parte una scrivania con un computer sopra.chiuse la porta, si girò e Maria era davanti a lui. MARIA: "Andiamo?" Michael annuì.
MICHAEL: "Stereo, televisione gigante, lettore DVD, videoregistratore." si mise a elencare ".computer, vasca idromassaggio.hai fatto una rapina in banca?" Maria scoppiò a ridere. MARIA: "Te lo avevo detto che mi tratto bene, comunque la vasca idromassaggio c'era già nell'appartamento. E poi è per questo che faccio tre lavori, anche se in realtà non avrei bisogno di tutti e tre.ma siccome senza lavoro non avrei niente da fare, eccomi qua a Roswell, New Mexico con tre lavori e la scuola da mantenere" questa volta toccò a Michael scoppiare a ridere. MICHAEL: "Perché proprio a Roswell?" Maria lo guardò come se fosse un alieno :lol MARIA: "Certo che ne fai di domande, Spaceboy, eh?" sorrise, per deviare il discorso.
Arrivati a casa DeLuca, Michael aprì la porta e subito Tracy gli corse in braccio piangendo. MICHAEL: "Come mai piangi?" le chiese prendendola in braccio. Dalla spalla del ragazzo, la bambina vide Maria e sorrise. MARIA: "Ciao." Tracy sorrise di nuovo ".lo sai che le brave bambine non piangono?" la bambina annuì. TRACY: "La mamma ha detto che sono cattiva perché le ho versato la cioccolata sulle scarpe" continuando a piangere, ma facendo il possibile per non farlo. MARIA: "Non ti preoccupare tua madre si sbaglia di grosso te lo posso assicurare" così dicendo le fece l'occhiolino, all'improvviso entrò Amy DeLuca. AMY: "Ragazzi, meno male che siete arrivati" disse sospirando con in braccio il bambino e in una mano il biberon, Maria si avvicinò a lei. MARIA: "Vuole una mano?" Amy ringraziò con uno sguardo stanco che fece tenerezza alla ragazza e le porse il bambino. AMY: "Grazie, che brava ragazza che sei, non come Michael." guardando il ragazzo ".se un giorno si dovesse sposare spero che lo faccia con una ragazza come te" l'aliena si sentì un po' lusingata. MICHAEL: "Mamma?!?!?!" la sgridò. MARIA: "Non so se le conviene, comunque la ringrazio per i complimenti" prese il bambino e il biberon poi si sedette sul divano. AMY: "Io allora vado, grazie di tutto Maria" la ragazza sorrise nuovamente. MARIA: "Per me è un piacere"
MICHAEL: "Maria, io vado a fare una doccia sei sicura di cavartela da sola?" chiese posando dolcemente la sorellina che si era un po' calmata per terra. MARIA: "Io non sono sola, c'è Tracy che mi da una mano? In fondo lei è abbastanza grande per aiutarmi, giusto?" Michael andò nella sua camera e Maria fece l'occhiolino alla bambina che annuiva soddisfatta.
Il ragazzo era sotto la doccia quando sentì la porta aprirsi.schiuse leggermente lo sportello della doccia, il giusto per vedere chi fosse entrato.davanti a lui, Maria completamente nuda che stava tentando di entrare nella doccia, il ragazzo le porse una mano per aiutarla, lei entrò e iniziò a baciarlo. Michael ricambiò, prima un bacio casto poi le loro lingue si incontrarono e Maria iniziò a baciargli il petto scendendo sempre più giù fino ad arrivare al suo già grande desiderio.Michael gemette il suo nome. MICHAEL: "Mariaah.Mariaaah."
MARIA: "Michael, Michael stai bene?" continuando a bussare alla porta del bagno. Lui si destò dall'ennesimo sogno. MICHAEL: "Sì, sì sto bene" la ragazza si sentì più sollevata. MARIA: "Mi stavi chiamando?" Michael si sentì molto in imbarazzo. MICHAEL: "No ti sbagli, stavo solo cantando, lo faccio sempre quando faccio la doccia" lei guardò male solo la porta e poi tornò dai due bambini.
Il telefono squillò e Michael oramai cambiato corse a prenderlo, purtroppo però non vide la sedia con sopra la borsa di Maria e prendendoci contro la fece cadere, la ragazza sentendo il rumore corse in corridoio, vide Michael per terra, la sedia ribaltata e la borsa a terra con il suo contenuto sparso qua e là. Michael tra le cose di Maria vide un ciondolo e si ricordò che Liz ne aveva uno uguale, forse qualcosa voleva dire, la ragazza corse a riprendere le cose, Michael riuscì a prenderle il ciondolo e andò subito a rispondere al telefono. LIZ: "Michael sono Liz, lascia stare Maria, ci penso io a lei" Michael rimase deluso. MICHAEL: "Come vuoi" affermò tristemente.
MARIA: "Chi era?" chiese lei non appena il ragazzo tornò da Maria e i bambini. MICHAEL: "Nessuno, scusa se prima ti ho fatto cadere la borsa" MARIA: "Non importa lascia stare" poi lui andò in camera sua.
Il giorno dopo, lei non andò a scuola, disperata cercava ovunque quel ciondolo.lo cercò e lo ricercò in tutta la casa, ma niente. Era una delle due cose a cui teneva di più, come avrebbe potuto perderlo.
Intanto Michael a scuola la cercava dovunque: MICHAEL: "Avete visto Maria?" chiese con voce preoccupata. LIZ: "Io no" guardando Max per vedere cosa avrebbe detto. Lui scosse la testa. MAX: "Neanche io" ISABEL: "Meglio se non si fa più vedere in giro" TESS: "Sono d'accordo con lei" concluse la biondina, guardando Isabel in complotto. Michael le sfolgorò. MICHAEL: "Spero solo che non sia successo niente di grave"
Il primo pomeriggio arrivò in fretta e Maria non avendolo trovato si accasciò per terra, vicino al divano, molte lacrime le passarono sul volto e lei non fece neanche il tentativo di trattenerle. MARIA: "Come ho potuto perderlo? È tutto quello che ho su i miei veri genitori, e io cosa faccio? Lo perdo!" dicendo così si appoggiò sul fianco del divano e raccogliendo le gambe senza mai smettere di piangere si addormentò.
Michael era davanti all'appartamento della ragazza, era uscito prima da scuola ed era indeciso se bussare ed entrare o tornarsene a casa. no, non posso andare via, devo sapere cos'è successo pensò, iniziò a bussare, ma la porta si aprì oddio, è aperta! E se fosse entrato un ladro scostò un po' la porta ed entrò.vide subito Maria stesa a terra e una sensazione di terrore puro e crudo si impadronì del suo corpo. MICHAEL: "Maria" urlò in preda al panico, corse dalla ragazza e la scosse poi le sentì il polso: era viva e respirava normalmente "Maria.Maria.cos'hai? Stai male? Maria svegliati" la ragazza sembrava essere caduta in un sonno molto profondo, lui la prese in braccio e la portò in camera. Si sdraiò di fianco a lei e iniziò ad accarezzarle la fronte, una singola lacrima scese sulla guancia di Maria, il ragazzo l'asciugò con il dorso della mano e lei inconsapevolmente si accoccolò contro di lui.
Molti minuti dopo Maria aprì lievemente gli occhi e sentì subito qualcosa di caldo di fianco a lei e sopra la sua pancia, aprì un altro po' gli occhi ancora disorientata, si tenne una mano sulla fronte, la testa le faceva male da impazzire, come se gliela stessero martellando, chiuse gli occhi per poi riaprirli e si accorse che Michael, addormentato, era lì di fianco a lei che la teneva stretta, e una mano di lui la proteggeva ed era proprio sulla sua pancia all'altezza dell'ombelico. Da uno stato di sorpresa passò a uno stato di tristezza ripensando al ciondolo, e iniziò di nuovo a piangere. Michael sentendo i piccoli singhiozzi che scotevano il suo corpo, si svegliò e vedendola piangere gli si strinse il cuore. MICHAEL: "Che hai? Stai male?" la ragazza scosse la testa. MARIA: "No è che." le parole gli si ruppero in bocca. MICHAEL: "Non dirmelo se non vuoi." come faccio a non dirtelo? Se non mi avessi detto questa frase non ti avrei detto niente neanche io, ma se fai così, come posso nascondertelo pensò tra le lacrime. MARIA: "Ho perso il mio ciondolo" MICHAEL: "Quale ciondolo?" chiese, ma sapendo già qual'era. In quel momento si sentì in colpa come un killer omicida, era stato lui a procurarle tante lacrime. MARIA: "Un ciondolo con un turbine impresso sopra." poi scoppiò di nuovo in lacrime ".era tutto ciò che avevo della mia famiglia.la mia vera famiglia!" la ragazza non riusciva a trattenere le lacrime, Michael senza pensarci sopra un attimo la riprese tra le braccia e lei lasciò le lacrime andare. Piangere era una cosa nuova per lei, ma la faceva sentire molto meglio. Poco dopo lui si alzò, andò a prendere la giacca, che aveva lasciato sul divano e tornò, Maria si tirò su a sedere, i suoi occhi si allargarono in sorpresa quando Michael tirò fuori da una tasca il suo ciondolo, si avvicinò a lei e glielo mise in mano, poi le si sedette di fianco. La ragazza guardava il ciondolo con ammirazione. MICHAEL: "Lo hai lasciato a casa mia" Maria lo guardò e lo abbracciò presa da un momento di follia. Se lo stringeva così forte a se che a lui pareva di soffocare, ma in fondo la stretta della ragazza era calda e lui non ci stava affatto male, così ricambiò l'abbraccio e lei tornò a sorridere come prima.
Il giorno dopo a scuola, Maria era appena arrivata nei corridoi, il giorno appena passato sembrava non finisse mai, come le varie fantasie che aveva su Michael, prima e dopo che se ne era andato dal suo appartamento, lo conosceva da neanche cinque giorni e già era riuscito a farla sentire bene con se stessa. Ma proprio perché ci teneva molto a lui, non poteva stare con lui. MICHAEL: "Maria? Ciao!" la ragazza era al suo armadietto e lui le si avvicinò. MARIA: "Ciao Spaceboy" disse vivacemente. MICHAEL: "Domani è Sabato cosa fai?" chiese speranzoso. MARIA: "Tua madre mi ha chiesto se posso stare a casa vostra perché lei deve andare non so dove" MICHAEL: "Quella povera pazza" pensò ad alta voce scotendo la testa. Poi scoccò un bacino su una guancia a Maria e le sussurrò. MICHAEL: "Ci vediamo in classe" l'aliena rabbrividì dal suo respiro sulla sua pelle. MARIA: "Ciao" il ragazzo se ne andò.
La sera a casa DeLuca, Amy era molto tranquilla, si avvicinò a Maria che stava cullando il piccolo Daniel e le disse: AMY: "Ho disdetto il mio impegno per sta sera puoi andare a casa" Maria la guardò. MARIA: "Grazie" Amy le si avvicinò ulteriormente e le sussurrò all'orecchio: AMY: "Sai: piaci a tutti i miei figli." poi indicò con la testa Michael e Tracy che stavano giocando sul divano ".a TUTTI i miei figli" facendole l'occhiolino prese Daniel oramai addormentato e lo portò in camera sua, poi andò a prendere Tracy dalle braccia del fratello. TRACY: "Non voglio andare a letto mamma" si lamentò la bambina ormai in braccio alla madre. AMY: "Se vai a letto ti racconto una favola" alla bambina si illuminarono gli occhi e Michael e Maria si sorrisero. TRACY: "Corro" la bambina corse in camera sua, Amy si voltò verso Michael e gli diede dei soldi. AMY: "Voi due non avete ancora mangiato: offri a Maria la cena." la ragazza stava per dire che non poteva, ma Amy la sfolgorò ".non accettare un NO come risposta" disse al figlio. MICHAEL: "Certo" Maria si arrese. MARIA: "E va bene" Amy fece l'occhiolino al figlio mentre Maria prendeva la borsa. AMY: "Micky, non tornare troppo presto" Maria sentendo quel nome quasi scoppiò a ridere e Michael annuì con la testa a sua madre, cercando di stare calmo.
CONTINUA.
