NOTA: Perdonatemi, in questo pezzo ci sarà un linguaggio un po'.come
dire.colorito.
Maria e Michael attraversavano le isolate e fredde strade di Roswell. MICHAEL: "Ti ho fatto già questa domanda: ma cosa ti ha spinto a Roswell, New Mexico?" la ragazza si irrigidì per l'ennesima volta. MARIA: "Potremmo cambiare discorso?" Michael non era d'accordo, ma se lei non voleva parlare non poteva di certo costringerla.
Arrivarono al ristorante che erano le nove.per la maggior parte del tempo nessuno dei due disse parola.poi lui l'accompagnò a casa e lei gentilmente lo invitò ad entrare ;) MARIA: "Dai entra, mi fai un po' di compagnia" lui non sapeva se accettare o no. MICHAEL: "Va bene, in fondo mia madre mi ha detto di non tornare troppo presto" Maria rise. MARIA: "Hai ragione, Micky" mordendosi il labbro per cercare di non ridere. MICHAEL: "Micky a chi?" la guardò con uno sguardo furbo, con lo sguardo di chi sta progettando qualcosa. Maria si stava dirigendo verso la sua camera, aprì la porta si tolse la giacca e la fece volare sul letto, si girò per tornare dal ragazzo, ma.
Si sentì subito afferrata da dietro, Michael infatti con uno scatto felino avvolse le sue braccia attorno all'esile vita di lei e la spinse nella stanza, iniziando a farle il solletico.nella foga del momento non si accorsero neanche quando caddero sul letto. MICHAEL: "Allora? Chi è Micky?" Maria rideva a crepa pelle. MARIA: "Tu" Michael non smetteva. MICHAEL: "Chi?" Maria aveva le lacrime agl'occhi per le risate. MARIA: "Mi arrendo.mi arrendo" tutti e due si adagiarono sul letto prendendo fiato, avevano riso troppo. Si guardarono per un attimo.e subito videro accendersi la scintilla, una nell'occhio dell'altro.
Michael si tirò a se Maria e la baciò. Lei era sorpresa, ma forse un po' se lo aspettava o almeno lo desiderava ardentemente, e così ricambiò il bacio. In pochi momenti Michael si ritrovò sopra di lei, in preda ad un attacco di desiderio e le stava baciando e succhiando il collo. Lei catturò la testa di lui tra le sue mani e se lo portava ancora più vicino inclinando la propria testa per permettere a lui di baciare l'intera lunghezza del suo collo. Lei iniziò ad alzargli la maglietta ed accarezzargli la schiena, lui fremé e in pochi secondi la maglietta non c'era più. Lui cominciò a sbottonarle la camicetta, e pian piano scese con la bocca al delicato e candido petto di lei. Maria gemette. MARIA: "Michael." il ragazzo le rispose anche se non disse niente di preciso. MICHAEL: "Mar..sc.non.vol.Maria." Maria scoppiò a ridere, il ragazzo alzò la testa e la guardò negl'occhi ".che c'è?" Maria ora rideva solo con gl'occhi. MARIA: "Hai ricominciato a balbettare" scoppiò di nuovo a ridere e questa volta seguita da lui che sentendosi un po' in imbarazzo proruppe con una risata un tantino isterica. Finito di ridere tutti e due, si guardavano, lui era un po' in imbarazzo, ma lei aveva lo sguardo dolce e continuava ad accarezzargli la guancia, lui si avvicinò finché non sentì le calde labbra di lei spingere contro le sue, Maria riprese ad accarezzargli la schiena: cosa che fece salire il desiderio di lui quanto quello di lei o forse più, il ragazzo slacciò gli ultimi bottoni della sua camicetta e lei si alzò un po' con la schiena per permettergli di sfilargliela. Lui la prese tra le braccia e la portò un po' più al centro del letto dove le tolse anche i pantaloni, Michael le accarezzava la coscia e poi più su, più su finché non raggiunse la vita e lì si fermò. Alzò un attimo il braccio per permettere a lei di aver più facile accesso ai suoi pantaloni, con le sue piccole mani gli tirò giù la bottega dei Jeans e lui se li tolse da solo senza staccare gli occhi da lei. Una volta via i pantaloni tornò alla sua bocca, fece scivolare la mano dietro la schiena di lei e gli slegò fermaglio del reggiseno, lei arrossì brutalmente quando lui la guardò per un attimo, e poi con la sua bocca le catturò la punta del seno, poi lei rabbrividì quando sentì la sua lingua bagnata accarezzarlo. La sua bocca passò all'altro. Poi tornò su alla bocca di lei e un brivido freddo gli corse lungo la schiena, la ragazza si distaccò e lo guardò negl'occhi. MARIA: "Hai freddo? Vuoi fermarti?" chiese un po' preoccupata e un po' delusa. Michael sorrise e lei si sentì più sollevata. MICHAEL: "Un po' di freddo ce l'ho, ma non mi fermerei per tutto l'oro del mondo" Maria sorrise gli occhi le si riempirono di lacrime. MARIA: "Nessuno mi ha mai detto una cosa del genere?" lui ricambiò il sorriso. MICHAEL: "C'è sempre una prima volta!" la ragazza risorrise imbarazzata. MARIA: "Sarà vero!" MICHAEL: "Hai baciato molti ragazzi?" sputò fuori sentendosi terribilmente indiscreto. MARIA: "Uno" rispose caldamente. MICHAEL: "E dimmi un po': baciava meglio di me?" chiese spavaldamente. MARIA: "Intendevo uno compreso te" ammise mentre un forte rossore che partiva dalla punta dei piedi arrivò alla punta dei capelli.Michael dopo un po' realizzò quello che la ragazza gli aveva confessato e delicatamente la baciò sulla bocca senza dire più niente. I due scivolarono sotto le coperte spinti dal freddo, ed è proprio lì che i boxer di Michael sparirono misteriosamente ;) ma lui era troppo preso dal momento per accorgersene, il ragazzo fece scivolare un dito nell'elastico del perizoma di lei e glielo fece scivolare sulle gambe, lei alzò i piedi per permettere a lui di toglierli e farli volare sul pavimento poco distante. Michael era caldo, Maria era calda, i loro corpi erano ardenti. Lei sentiva che lui voleva entrare, ma era incerto. MARIA: "Michael." bisbigliò. Per uno strano effetto che ne lui ne lei concepirono, pian piano lui scivolò sempre più vicino a lei ed infine completandola, dalle labbra di Maria uscì un piccolo anelito di dolore, nuovamente lui le sfiorò le labbra con le sue e magicamente un piacere esorbitante prese il posto al precedente dolore. Michael dalla sua inesperienza sapeva abbastanza e Maria non era affatto delusa. Lui era sull'orlo dell'estasi, dell'oblio e voleva portare con se lei prima di precipitarvi giù, quando i due raggiunsero il massimo piacere nelle loro teste sembrava esserci il BIG BANG, prima un enorme palla in sfuocata, poi questa iniziò a girare fino a scoppiare, pezzi incandescenti volarono per tutto l'universo per poi assestarsi quando si assestarono anche le respirazioni dei due ragazzi. Michael stremato strisciò di fianco a Maria e lei subito si arricciò contro lui.
Pochi minuti più tardi, Maria si addormentò e Michael scese piano dal letto per non svegliarla.era così bella e si sentì una carogna per quello che stava per fare. devo scoprire se è chi dice che Liz è.no, non posso farlo.coraggio Michael, tu devi sapere.e se scopro la verità cosa cambierà? Niente suppongo.e se dovesse cambiare tutto?.no, non cambierà niente.basta solo che non mi scopra. pensò sommerso dai sensi di colpa, mentre usciva dalla stanza.
Michael entrò nella stanza dove c'era il computer. MICHAEL: "Vediamo di fare presto" borbottò tra se e se. Il ragazzo aprì un cassetto, e vide uno specie di ferma carte, grigio metallizzato, ovale.dove sopra c'era lo stesso simbolo del ciondolo di Liz e del ciondolo di Maria, lo toccò e in un momento dal simbolo si sprigionò un'intensa luce, che subito si affievolì. Questa cosa che aveva appena trovato proiettò alcune immagini, l'universo, i vari pianeti ed in fine la terra.per lui questa era una prova lampante. Rimise tutto a posto e tornò da Maria.
MICHAEL: "Maria svegliati" la ragazza pian piano aprì gli occhi e vedendolo sorrise. MARIA: "Ehi" sussurrò dolcemente. MICHAEL: "Ehi" sussurrò indietro, si chinò leggermente in avanti per baciarle la fronte, e continuava a chiedersi se era vero che lei era un'aliena sì lo è, e forse mi ha stregato pensò a malincuore. Si tirò su. MARIA: "Non ti ho stregato" disse Maria, aveva sentito le ultime tre parole dei suoi pensieri, in un qualche modo. MICHAEL: "Come?" chiese incredulo sì è un'aliena concluse. MARIA: "Niente ti ho chiesto dove stai andando" vedendolo rivestirsi. MICHAEL: "A casa, mia madre ha detto di non tornare troppo presto non di non tornare proprio" le sorrise debolmente. MARIA: "Hai ragione Micky, volevo dire Spaceboy" lui fece finta di sfolgorarla con lo sguardo, ma dolcemente. Una volta rivestito la baciò di nuovo, la salutò ed uscì.
Il giorno dopo a scuola Maria andò subito a cercare Michael, di solito era lui ha cercarla, ma ogni tanto anche le donne dovevano prendere l'iniziativa. Lo trovò che parlava con Max di fianco al suo armadietto. MAX: "Hai scoperto qualcosa?" chiese piano. MICHAEL: "Sì, venite tutti al Crash Down verso le sette e mezzo quando Maria se ne va e vi racconterò tutto" MAX: "Tipo una festa" buttò lì. MARIA: "Che festa?" la ragazza apparve dalla spalla di Michael. I due ragazzi si voltarono come se fossero stati scoperti con le mani nel sacco. MICHAEL: "Ma-Maria" balbettò chiedendosi se avesse sentito la conversazione. La ragazza sorrise e lui tirò un sospiro di sollievo: non aveva sentito niente. MAX: "Scusate ragazzi io vado a cercare Liz" lui se ne andò. Maria continuava a guardare Michael con il solito sorriso e lui si sentì nuovamente terribilmente in colpa. MICHAEL: "Scusa devo andare anche io" lei era incredula. mi sta evitando pensò.
Il pomeriggio Max, Michael e Maria come al solito fecero il loro turno al Crash Down, Liz arrivò e si sedette, Max subito la seguì finendo il suo turno, in un momento le porte si aprirono e Alex e Isabel e Kyle e Tess a braccetto entrarono e si sedettero nel tavolo di Max e Liz. MICHAEL: "Maria il tuo turno è finito ci vediamo dopo a casa mia" dicendo così le diede un bacino su una guancia e si andò a sedere con gli altri. Maria era ancora più sbalordita e con le lacrime agl'occhi se ne andò a cambiarsi, poco dopo tornò salutò tutti e se ne andò dal retrò.
ALEX: "Scoperto niente?" chiese. LIZ: "Forse non dovremmo parlarne adesso" guardando Isabel e Tess. KYLE: "Sanno tutto" la avvisò il ragazzo, Liz non fece obbiezioni in fondo lei l'aveva detto a Max.
Maria intanto arrivò alla fine del vicolo ma si accorse che aveva dimenticato le chiavi di casa nell'armadietto e tornò indietro. Aprì la porta del retro del Crash Down e prese le chiavi, stava per uscire quando sentì la voce di Michael pronunciare il suo nome e si mise vicino alla porta che divideva la cucina dalla sala ad origliare.
MICHAEL: "Maria ha lo stesso ciondolo che ha Liz quello con il turbine sopra" LIZ: "Quello non è un turbine, rappresenta l'albero della conoscenza, ed è alieno ce lo ha detto River Dog" MICHAEL: "Inoltre ha anche quello strano fermacarte che tu e Max avevate trovato nel deserto" ISABEL: "Come hai fatto a scoprirlo?" chiese curiosa.
Intanto Maria era entrata nella sala ma si soffermò in un angolo non vista, si chinò dietro al bancone e continuò ad ascoltare.
MICHAEL: "Sono stato a casa sua e ho aspettato che si addormentasse"
farabutto pensò Maria con gli occhi pieni di lacrime.
ISABEL: "Che si addormentasse? Come mai era così stanca? Che cosa avete fatto?" Michael abbassò lo sguardo imbarazzato, poi lo tirò su nuovamente. MICHAEL: "Non penso che siano affari tuoi" disse fermamente. La ragazza comprese e allargò gli occhi. ISABEL: "Te la sei scopata?" chiese arrabbiata, lei era gelosa, anche se usciva con Alex, Michael era da sempre il suo unico amore. La bocca di Maria si aprì in stupore boccheggiando. MICHAEL: "Isabel!." la sgridò ".non sono affari tuoi" ISABEL: "Te la sei scopata!" questa volta affermando la frase. Michael non si spiegava l'ira dell'amica. MICHAEL: "Sì, me la sono scopata! Sei contenta adesso?" gli occhi di Maria si allargarono improvvisamente e le lacrime che trattenne un attimo prima calarono sul suo volto ininterrottamente. Un senso di vuoto le occupava lo stomaco, i suoi polmoni non lavoravano più bene e non le permisero di respirare. Sì alzò involontariamente in piedi senza far rumore e guardò il gruppo degli amici, bhè ex amici, spostò un momento la mano che colpì una zuccheriera, questa cadendo si ruppe provocando un pesante rumore che fece voltare i ragazzi verso l'aliena.
Gli occhi di Michael entrarono in contatto con gli occhi di Maria che erano pieni di lacrime ma vuoti di espressione, mentre altre lacrime le scendevano sulle pallide guance. Il vuoto che era nello stomaco dell'aliena lo sentì anche Michael, e anche lui sentì il petto stringersi e stritolargli il cuore. MICHAEL: "Maria" bisbigliò con il cuore in gola. Il cuore di Maria era a pezzi. Camminando piano come se nulla fosse tornò in cucina prese le chiavi di casa e la borsa, sentì una mano calda che le afferrò il braccio. Lei si voltò e sorrise triste. MARIA: "Eri stato il primo." lui la tagliò. MICHAEL: "Eri? No aspetta un attimo, non." ora toccò a lei tagliarlo. MARIA: "E sei stato anche l'ultimo" con queste parole uscì piano dal Crash Down, mentre altre lacrime si aggiungevano a quelle precedenti.
Michael si sentì così in colpa che senza neanche guardare gli amici se ne andò, e non valevano i tentativi di Max di chiamarlo.lui non sentiva niente.non vedeva niente.nel suo cuore ormai rotto era rimasto solo un senso di vuoto e di colpa incolmabili. cosa voleva dire quando ha detto: e sei stato anche l'ultimo prese a correre più forte che poteva era diretto a casa di lei.
AMY: "Maria sei in anticipo, entra" le disse dolcemente. Lei aveva ancora gli occhi rossi, ma Amy non se ne accorse. MARIA: "No grazie, mi dispiace avvertirla solo adesso, ma non posso proprio farle più da Baby-sitter, le manderò una lettera dove le spiegherò tutto" AMY: "Tesoro è successo qualche cosa?" chiese preoccupata, ormai la ragazza era come una seconda figlia per lei. MARIA: "Per questa sera Michael ce la farà da solo, è in gamba" con questo la salutò e se ne andò. La donna vide la figura della ragazza allontanarsi fino a sparire, rimase un altro po' sulla porta interrogativa, finché non vide un'altra figura avvicinarsi: Michael, che non avendo trovato Maria si chiese se non fosse già andata a casa sua. Con ancora il fiatone corse dalla madre. MICHAEL: "Maria?" la donna lo guardò cercando di scrutarlo. AMY: "Se n'è appena andata dicendo che non può più farmi da Baby-sitter" Michael fece per andarle dietro ma la madre lo fermò. MICHAEL: "Che c'è?" chiese con ancora il fiatone per la precedente corsa. AMY: "Mi devi tenere i bambini io sto andando via, se ti serve Maria la troverai domani a scuola" trascinò dentro casa il figlio e chiuse la porta. MICHAEL: "Ma mamma?!?!" si lamentò, lei lo sfolgorò vorrà dire che le parlerò domani pensò.
CONTINUA.
Maria e Michael attraversavano le isolate e fredde strade di Roswell. MICHAEL: "Ti ho fatto già questa domanda: ma cosa ti ha spinto a Roswell, New Mexico?" la ragazza si irrigidì per l'ennesima volta. MARIA: "Potremmo cambiare discorso?" Michael non era d'accordo, ma se lei non voleva parlare non poteva di certo costringerla.
Arrivarono al ristorante che erano le nove.per la maggior parte del tempo nessuno dei due disse parola.poi lui l'accompagnò a casa e lei gentilmente lo invitò ad entrare ;) MARIA: "Dai entra, mi fai un po' di compagnia" lui non sapeva se accettare o no. MICHAEL: "Va bene, in fondo mia madre mi ha detto di non tornare troppo presto" Maria rise. MARIA: "Hai ragione, Micky" mordendosi il labbro per cercare di non ridere. MICHAEL: "Micky a chi?" la guardò con uno sguardo furbo, con lo sguardo di chi sta progettando qualcosa. Maria si stava dirigendo verso la sua camera, aprì la porta si tolse la giacca e la fece volare sul letto, si girò per tornare dal ragazzo, ma.
Si sentì subito afferrata da dietro, Michael infatti con uno scatto felino avvolse le sue braccia attorno all'esile vita di lei e la spinse nella stanza, iniziando a farle il solletico.nella foga del momento non si accorsero neanche quando caddero sul letto. MICHAEL: "Allora? Chi è Micky?" Maria rideva a crepa pelle. MARIA: "Tu" Michael non smetteva. MICHAEL: "Chi?" Maria aveva le lacrime agl'occhi per le risate. MARIA: "Mi arrendo.mi arrendo" tutti e due si adagiarono sul letto prendendo fiato, avevano riso troppo. Si guardarono per un attimo.e subito videro accendersi la scintilla, una nell'occhio dell'altro.
Michael si tirò a se Maria e la baciò. Lei era sorpresa, ma forse un po' se lo aspettava o almeno lo desiderava ardentemente, e così ricambiò il bacio. In pochi momenti Michael si ritrovò sopra di lei, in preda ad un attacco di desiderio e le stava baciando e succhiando il collo. Lei catturò la testa di lui tra le sue mani e se lo portava ancora più vicino inclinando la propria testa per permettere a lui di baciare l'intera lunghezza del suo collo. Lei iniziò ad alzargli la maglietta ed accarezzargli la schiena, lui fremé e in pochi secondi la maglietta non c'era più. Lui cominciò a sbottonarle la camicetta, e pian piano scese con la bocca al delicato e candido petto di lei. Maria gemette. MARIA: "Michael." il ragazzo le rispose anche se non disse niente di preciso. MICHAEL: "Mar..sc.non.vol.Maria." Maria scoppiò a ridere, il ragazzo alzò la testa e la guardò negl'occhi ".che c'è?" Maria ora rideva solo con gl'occhi. MARIA: "Hai ricominciato a balbettare" scoppiò di nuovo a ridere e questa volta seguita da lui che sentendosi un po' in imbarazzo proruppe con una risata un tantino isterica. Finito di ridere tutti e due, si guardavano, lui era un po' in imbarazzo, ma lei aveva lo sguardo dolce e continuava ad accarezzargli la guancia, lui si avvicinò finché non sentì le calde labbra di lei spingere contro le sue, Maria riprese ad accarezzargli la schiena: cosa che fece salire il desiderio di lui quanto quello di lei o forse più, il ragazzo slacciò gli ultimi bottoni della sua camicetta e lei si alzò un po' con la schiena per permettergli di sfilargliela. Lui la prese tra le braccia e la portò un po' più al centro del letto dove le tolse anche i pantaloni, Michael le accarezzava la coscia e poi più su, più su finché non raggiunse la vita e lì si fermò. Alzò un attimo il braccio per permettere a lei di aver più facile accesso ai suoi pantaloni, con le sue piccole mani gli tirò giù la bottega dei Jeans e lui se li tolse da solo senza staccare gli occhi da lei. Una volta via i pantaloni tornò alla sua bocca, fece scivolare la mano dietro la schiena di lei e gli slegò fermaglio del reggiseno, lei arrossì brutalmente quando lui la guardò per un attimo, e poi con la sua bocca le catturò la punta del seno, poi lei rabbrividì quando sentì la sua lingua bagnata accarezzarlo. La sua bocca passò all'altro. Poi tornò su alla bocca di lei e un brivido freddo gli corse lungo la schiena, la ragazza si distaccò e lo guardò negl'occhi. MARIA: "Hai freddo? Vuoi fermarti?" chiese un po' preoccupata e un po' delusa. Michael sorrise e lei si sentì più sollevata. MICHAEL: "Un po' di freddo ce l'ho, ma non mi fermerei per tutto l'oro del mondo" Maria sorrise gli occhi le si riempirono di lacrime. MARIA: "Nessuno mi ha mai detto una cosa del genere?" lui ricambiò il sorriso. MICHAEL: "C'è sempre una prima volta!" la ragazza risorrise imbarazzata. MARIA: "Sarà vero!" MICHAEL: "Hai baciato molti ragazzi?" sputò fuori sentendosi terribilmente indiscreto. MARIA: "Uno" rispose caldamente. MICHAEL: "E dimmi un po': baciava meglio di me?" chiese spavaldamente. MARIA: "Intendevo uno compreso te" ammise mentre un forte rossore che partiva dalla punta dei piedi arrivò alla punta dei capelli.Michael dopo un po' realizzò quello che la ragazza gli aveva confessato e delicatamente la baciò sulla bocca senza dire più niente. I due scivolarono sotto le coperte spinti dal freddo, ed è proprio lì che i boxer di Michael sparirono misteriosamente ;) ma lui era troppo preso dal momento per accorgersene, il ragazzo fece scivolare un dito nell'elastico del perizoma di lei e glielo fece scivolare sulle gambe, lei alzò i piedi per permettere a lui di toglierli e farli volare sul pavimento poco distante. Michael era caldo, Maria era calda, i loro corpi erano ardenti. Lei sentiva che lui voleva entrare, ma era incerto. MARIA: "Michael." bisbigliò. Per uno strano effetto che ne lui ne lei concepirono, pian piano lui scivolò sempre più vicino a lei ed infine completandola, dalle labbra di Maria uscì un piccolo anelito di dolore, nuovamente lui le sfiorò le labbra con le sue e magicamente un piacere esorbitante prese il posto al precedente dolore. Michael dalla sua inesperienza sapeva abbastanza e Maria non era affatto delusa. Lui era sull'orlo dell'estasi, dell'oblio e voleva portare con se lei prima di precipitarvi giù, quando i due raggiunsero il massimo piacere nelle loro teste sembrava esserci il BIG BANG, prima un enorme palla in sfuocata, poi questa iniziò a girare fino a scoppiare, pezzi incandescenti volarono per tutto l'universo per poi assestarsi quando si assestarono anche le respirazioni dei due ragazzi. Michael stremato strisciò di fianco a Maria e lei subito si arricciò contro lui.
Pochi minuti più tardi, Maria si addormentò e Michael scese piano dal letto per non svegliarla.era così bella e si sentì una carogna per quello che stava per fare. devo scoprire se è chi dice che Liz è.no, non posso farlo.coraggio Michael, tu devi sapere.e se scopro la verità cosa cambierà? Niente suppongo.e se dovesse cambiare tutto?.no, non cambierà niente.basta solo che non mi scopra. pensò sommerso dai sensi di colpa, mentre usciva dalla stanza.
Michael entrò nella stanza dove c'era il computer. MICHAEL: "Vediamo di fare presto" borbottò tra se e se. Il ragazzo aprì un cassetto, e vide uno specie di ferma carte, grigio metallizzato, ovale.dove sopra c'era lo stesso simbolo del ciondolo di Liz e del ciondolo di Maria, lo toccò e in un momento dal simbolo si sprigionò un'intensa luce, che subito si affievolì. Questa cosa che aveva appena trovato proiettò alcune immagini, l'universo, i vari pianeti ed in fine la terra.per lui questa era una prova lampante. Rimise tutto a posto e tornò da Maria.
MICHAEL: "Maria svegliati" la ragazza pian piano aprì gli occhi e vedendolo sorrise. MARIA: "Ehi" sussurrò dolcemente. MICHAEL: "Ehi" sussurrò indietro, si chinò leggermente in avanti per baciarle la fronte, e continuava a chiedersi se era vero che lei era un'aliena sì lo è, e forse mi ha stregato pensò a malincuore. Si tirò su. MARIA: "Non ti ho stregato" disse Maria, aveva sentito le ultime tre parole dei suoi pensieri, in un qualche modo. MICHAEL: "Come?" chiese incredulo sì è un'aliena concluse. MARIA: "Niente ti ho chiesto dove stai andando" vedendolo rivestirsi. MICHAEL: "A casa, mia madre ha detto di non tornare troppo presto non di non tornare proprio" le sorrise debolmente. MARIA: "Hai ragione Micky, volevo dire Spaceboy" lui fece finta di sfolgorarla con lo sguardo, ma dolcemente. Una volta rivestito la baciò di nuovo, la salutò ed uscì.
Il giorno dopo a scuola Maria andò subito a cercare Michael, di solito era lui ha cercarla, ma ogni tanto anche le donne dovevano prendere l'iniziativa. Lo trovò che parlava con Max di fianco al suo armadietto. MAX: "Hai scoperto qualcosa?" chiese piano. MICHAEL: "Sì, venite tutti al Crash Down verso le sette e mezzo quando Maria se ne va e vi racconterò tutto" MAX: "Tipo una festa" buttò lì. MARIA: "Che festa?" la ragazza apparve dalla spalla di Michael. I due ragazzi si voltarono come se fossero stati scoperti con le mani nel sacco. MICHAEL: "Ma-Maria" balbettò chiedendosi se avesse sentito la conversazione. La ragazza sorrise e lui tirò un sospiro di sollievo: non aveva sentito niente. MAX: "Scusate ragazzi io vado a cercare Liz" lui se ne andò. Maria continuava a guardare Michael con il solito sorriso e lui si sentì nuovamente terribilmente in colpa. MICHAEL: "Scusa devo andare anche io" lei era incredula. mi sta evitando pensò.
Il pomeriggio Max, Michael e Maria come al solito fecero il loro turno al Crash Down, Liz arrivò e si sedette, Max subito la seguì finendo il suo turno, in un momento le porte si aprirono e Alex e Isabel e Kyle e Tess a braccetto entrarono e si sedettero nel tavolo di Max e Liz. MICHAEL: "Maria il tuo turno è finito ci vediamo dopo a casa mia" dicendo così le diede un bacino su una guancia e si andò a sedere con gli altri. Maria era ancora più sbalordita e con le lacrime agl'occhi se ne andò a cambiarsi, poco dopo tornò salutò tutti e se ne andò dal retrò.
ALEX: "Scoperto niente?" chiese. LIZ: "Forse non dovremmo parlarne adesso" guardando Isabel e Tess. KYLE: "Sanno tutto" la avvisò il ragazzo, Liz non fece obbiezioni in fondo lei l'aveva detto a Max.
Maria intanto arrivò alla fine del vicolo ma si accorse che aveva dimenticato le chiavi di casa nell'armadietto e tornò indietro. Aprì la porta del retro del Crash Down e prese le chiavi, stava per uscire quando sentì la voce di Michael pronunciare il suo nome e si mise vicino alla porta che divideva la cucina dalla sala ad origliare.
MICHAEL: "Maria ha lo stesso ciondolo che ha Liz quello con il turbine sopra" LIZ: "Quello non è un turbine, rappresenta l'albero della conoscenza, ed è alieno ce lo ha detto River Dog" MICHAEL: "Inoltre ha anche quello strano fermacarte che tu e Max avevate trovato nel deserto" ISABEL: "Come hai fatto a scoprirlo?" chiese curiosa.
Intanto Maria era entrata nella sala ma si soffermò in un angolo non vista, si chinò dietro al bancone e continuò ad ascoltare.
MICHAEL: "Sono stato a casa sua e ho aspettato che si addormentasse"
farabutto pensò Maria con gli occhi pieni di lacrime.
ISABEL: "Che si addormentasse? Come mai era così stanca? Che cosa avete fatto?" Michael abbassò lo sguardo imbarazzato, poi lo tirò su nuovamente. MICHAEL: "Non penso che siano affari tuoi" disse fermamente. La ragazza comprese e allargò gli occhi. ISABEL: "Te la sei scopata?" chiese arrabbiata, lei era gelosa, anche se usciva con Alex, Michael era da sempre il suo unico amore. La bocca di Maria si aprì in stupore boccheggiando. MICHAEL: "Isabel!." la sgridò ".non sono affari tuoi" ISABEL: "Te la sei scopata!" questa volta affermando la frase. Michael non si spiegava l'ira dell'amica. MICHAEL: "Sì, me la sono scopata! Sei contenta adesso?" gli occhi di Maria si allargarono improvvisamente e le lacrime che trattenne un attimo prima calarono sul suo volto ininterrottamente. Un senso di vuoto le occupava lo stomaco, i suoi polmoni non lavoravano più bene e non le permisero di respirare. Sì alzò involontariamente in piedi senza far rumore e guardò il gruppo degli amici, bhè ex amici, spostò un momento la mano che colpì una zuccheriera, questa cadendo si ruppe provocando un pesante rumore che fece voltare i ragazzi verso l'aliena.
Gli occhi di Michael entrarono in contatto con gli occhi di Maria che erano pieni di lacrime ma vuoti di espressione, mentre altre lacrime le scendevano sulle pallide guance. Il vuoto che era nello stomaco dell'aliena lo sentì anche Michael, e anche lui sentì il petto stringersi e stritolargli il cuore. MICHAEL: "Maria" bisbigliò con il cuore in gola. Il cuore di Maria era a pezzi. Camminando piano come se nulla fosse tornò in cucina prese le chiavi di casa e la borsa, sentì una mano calda che le afferrò il braccio. Lei si voltò e sorrise triste. MARIA: "Eri stato il primo." lui la tagliò. MICHAEL: "Eri? No aspetta un attimo, non." ora toccò a lei tagliarlo. MARIA: "E sei stato anche l'ultimo" con queste parole uscì piano dal Crash Down, mentre altre lacrime si aggiungevano a quelle precedenti.
Michael si sentì così in colpa che senza neanche guardare gli amici se ne andò, e non valevano i tentativi di Max di chiamarlo.lui non sentiva niente.non vedeva niente.nel suo cuore ormai rotto era rimasto solo un senso di vuoto e di colpa incolmabili. cosa voleva dire quando ha detto: e sei stato anche l'ultimo prese a correre più forte che poteva era diretto a casa di lei.
AMY: "Maria sei in anticipo, entra" le disse dolcemente. Lei aveva ancora gli occhi rossi, ma Amy non se ne accorse. MARIA: "No grazie, mi dispiace avvertirla solo adesso, ma non posso proprio farle più da Baby-sitter, le manderò una lettera dove le spiegherò tutto" AMY: "Tesoro è successo qualche cosa?" chiese preoccupata, ormai la ragazza era come una seconda figlia per lei. MARIA: "Per questa sera Michael ce la farà da solo, è in gamba" con questo la salutò e se ne andò. La donna vide la figura della ragazza allontanarsi fino a sparire, rimase un altro po' sulla porta interrogativa, finché non vide un'altra figura avvicinarsi: Michael, che non avendo trovato Maria si chiese se non fosse già andata a casa sua. Con ancora il fiatone corse dalla madre. MICHAEL: "Maria?" la donna lo guardò cercando di scrutarlo. AMY: "Se n'è appena andata dicendo che non può più farmi da Baby-sitter" Michael fece per andarle dietro ma la madre lo fermò. MICHAEL: "Che c'è?" chiese con ancora il fiatone per la precedente corsa. AMY: "Mi devi tenere i bambini io sto andando via, se ti serve Maria la troverai domani a scuola" trascinò dentro casa il figlio e chiuse la porta. MICHAEL: "Ma mamma?!?!" si lamentò, lei lo sfolgorò vorrà dire che le parlerò domani pensò.
CONTINUA.
