CAPITOLO 6

Il giorno dopo Michael cercò subito Maria tra i corridoi della scuola. Non trovandola andò in segreteria.

MICHAEL: "Salve dovrei dare un libro a Maria ********* (nda-non le ho dato un cognome), sa se oggi è venuta a scuola?" la segretaria dopo un primo momento di scrutamento del ragazzo, guardò sul computer.

SEGRETARIA: "Maria ********* non viene più a scuola da noi, si è ritirata proprio questa mattina" Michael era sbalordito, Maria non l'avrebbe mai fatto, era troppo importante per lei la scuola, lo aveva capito da come ne parlava.

MICHAEL: "Ma ha cambiato scuola?" la segretaria lo guardò di nuovo.

SEGRETARIA: "Non siamo tenuti a darle questa informazione" Michael arrabbiato se ne andò mormorando un grazie.

Uscì subito da scuola anche se le lezioni non erano finite e si diresse verso casa sua.bussò alla porta, ma nuovamente era aperta.entrò ed era vuota.totalmente vuota.qualche mobile qua e là e degli scatoloni, sentì una presenza alle sue spalle e si voltò, si ritrovò davanti una ragazza bionda con in mano un bicchiere di caffè, era vestita un po' stranamente: aveva salopette di Jeans e i capelli tirati sotto una bandana legati in due trecce.

MICHAEL: "Maria" bisbigliò caldamente, la ragazza non si era accorta di lui, alzò lo sguardo che divenne subito freddo appena entrò in contatto con i suoi occhi.

MARIA: "Michael" affermò freddamente, anzi glacialmente.

MICHAEL: "Maria noi due dobbiamo parlare" la ragazza chiuse la porta.

MARIA: "Ma come? Vuoi parlare? Non vuoi più SCOPARE?" l'ultima parola, pronunciata in modo così volgare e pieno lo fece sussultare, come un pugnale ricevuto in pieno petto.

MICHAEL: "Maria io non volevo dire." La ragazza lo tagliò.

MARIA: "Fuori di qua, farabutto" iniziò ad insultarlo, lui si avvicinò.

MICHAEL: "Ti prego lasciami spiegare"

MARIA: "Non abbiamo niente da dire, io sto traslocando e ho poco tempo" dicendo questo lo trascinò alla porta e lo sbatté fuori.

Maria aprì improvvisamente gli occhi.aveva appena manipolato con la mente Michael, in modo che lui sapesse che lei stava andando via da Roswell anche se non era la realtà, in verità lei aveva cambiato scuola ma non poteva andare via da Roswell, non ancora almeno.

MICHAEL: "Max" bisbigliò dalla finestra dell'amico.

MAX: "Michael che ci fai qui?" chiese sorpreso nel vederlo.

MICHAEL: "Maria se ne sta andando da Roswell"

MAX: "Cosa?" il ragazzo fece passare l'amico dalla finestra e lo fece entrare nella camera.

MICHAEL: "È così, ed è colpa mia" Max gli mise una mano su una spalla.

MAX: "Lo sai che non è vero" Michael lo guardò con odio, ma quell'odio era più rivolto a se stesso.

MICHAEL: "Invece sì, sono io che ho detto quelle cose"

MAX: "Ma dai, per questa sciocchezza?" chiese senza capire.

MICHAEL: "Sciocchezza? In pratica io le ho fatto capire che di lei non me ne frega niente" disse arrabbiato.

MAX: "Ma perché ti scaldi tanto?." Michael abbassò la testa imbarazzato, mentre un profondo rossore lo colpì duramente in faccia ".Michael? Perché ti scaldi tanto?." di nuovo il ragazzo non rispose ".Michael ti prego dimmi che non è quello che sto pensando." lui alzò lo sguardo per guardare l'amico ".non è possibile!" concluse esasperato.

MICHAEL: "Che c'è?"

MAX: "Ti sei innamorato di lei?" quello che stava dicendo Max per Michael non aveva senso, o meglio ne aveva, ma fino ad allora non si era posto il problema AMORE.e che problema.

MICHAEL: "E anche se fosse?" Max lo guardò.

MAX: "Ma è un'aliena?!?!" ormai al culmine dell'esasperazione.

MICHAEL: "Anche Liz lo è!" Max scosse la testa.

MAX: "Lei è diversa!"

MICHAEL: "Cosa vuol dire?" chiese arrabbiato.

MAX: "Tu Maria non la conosci!" esplose anche lui.

MICHAEL: "E chi te lo dice? Io la conosco più di quanto tu non potrai mai conoscere Liz" quest'ultima frase fece molto male a Max soprattutto perché era consapevole che il ragazzo aveva ragione. Liz aveva tenuta nascosta la verità per mesi su di lei e sulle sue origini, mentre Maria no, però è anche vero che Michael l'ha scoperto da solo. E poi anche Kyle e Alex si sono fidati subito di Tess e Isabel. Però Liz aveva dato una grandissima prova di fiducia nei suoi confronti, in fondo fu la prima persona sulla faccia della terra a scoprire la verità.

MAX: "Hai ragione, ma Liz mi vuole bene e si fida di me"

MICHAEL: "Cosa forresti dire? Che Maria non mi vuole bene? Che lei non si fida di me?" Max si stava spazientendo e disse qualcosa che subito volle ritirare:

MAX: "Visto come l'hai trattata io al suo posto avrei fatto la stessa cosa" quella frase fece più male di una coltellata al cuore a Michael e senza guardare oltre l'amico uscì sbattendo chiusa la finestra.

Erano passate ormai tre settimane da quando Maria fece credere a Michael che lei se ne stava andando da Roswell, da quel giorno il ragazzo non era più lui, quella notte andò da Max che non gli fu di certo di aiuto anzi peggiorò le precarie condizioni.nel frattempo Max si sentiva in colpa, Isabel e Tess erano sempre più stronze, o meglio lo erano diventate dall'arrivo di Maria, Alex e Kyle sempre più scontrosi, Liz sempre più preoccupata per Max e per la amicizia tra i due ragazzi. Ed infine Maria.lei era quella che l'aveva presa peggio tra tutti gli altri. forse era triste. forse era sconvolta. forse entrambe le cose, ma ciò non toglie che questa cosa l'aveva profondamente cambiata o probabilmente solo in apparenza. e presto anche Michael se ne sarebbe accorto. Nel frattempo Maria aveva cambiato scuola, e anche lavoro senza però cambiare appartamento o città, come aveva fatto credere a Michael grazie alla manipolazione mentale.

Liz intravide Michael nel corridoio, come da tre settimane a quella parte era da solo, e da quella notte non parlò più con nessuno di loro, neanche al Crash Down.

LIZ: "Michael." lo chiamò ".ciao!" il ragazzo alzò la testa freddamente.

MICHAEL: "Ciao Liz, tutto bene?" chiese anche se non gliene poteva fregare di meno.

LIZ: "Io bene, ma tu e Max non tanto, senti questa sera c'è la festa alla vecchia fabbrica di sapone, se tu non porti il tuo grossissimo culo dentro quel posto io ti vengo a prendere e ti trascino lì per l'orecchio, uomo avvisato mezzo salvato" scherzò in tal modo che Michael non potette fare a meno di ridere.

MICHAEL: "Se tu provi a toccarmi ti denuncio, alieno avvisato mezzo salvato" i due scoppiarono a ridere dopo lo scherzo di Michael.

LIZ: "Ci sarai?" chiese con speranza nel tono di voce.

MICHAEL: "Ci sarò, ho proprio bisogno di svagarmi un po'" oramai Maria se n'era andata che torto che c'ha il ragazzo.

Max, Liz e Michael entrarono nella sala della festa mentre si sentiva dagl'alto parlanti della sottospecie di discoteca Sugar Water dei Cibo Matto.

Appena si guardarono un po' attorno Liz e Max presero vista di una coppia che ballava non troppo distante da loro, anzi più che ballare si strusciavano da matti, lei aveva un bicchiere in mano che di tanto in tanto posava alla bocca prendendo un piccolo sorso del contenuto, che di certo non era succo di frutta. In effetti da come si muoveva lei sembrava oramai completamente ubriaca, ma lei continuava a bere e a bere.il ragazzo proseguiva a toccarla nei posti più strani e lei sembrava non rendersene nemmeno conto. Continuando a bere la ragazza diede una scossa hai suoi capelli, mentre lui le baciava e succhiava la pelle piuttosto pallida del collo, lei indossava una minigonna nera molto corta e un top dello stesso colore, molto corto e scollato. Liz e Max si sorrisero, i due ragazzi erano un po' volgari, ma in fondo lì in mezzo chi vuoi che se ne accorga.

LIZ: "Michael guarda." indicando i due ragazzi ".loro sì che si sanno divertire!" lui sorrise, ma poi la ragazza si voltò stando con la schiena attaccata al petto del ragazzo che continuava ad accarezzare il sedere di lei con il basso ventre, loro sorridevano e sembravano felici, lei continuava a bere e la testa le girava confusamente, Michael allargò gli occhi, il cuore gli si strinse. infatti quella ragazza era proprio lei, Michael avvertì subito il forte cambiamento ricordandosi subito cosa provocava l'alcool a un alieno, infatti pochi giorni prima Kyle bevve un sorso di Angosturia e si ubriacò subito, Maria continuava a bere.per forza era così ubriaca che magari neanche se ne rendeva conto.

Anche Max e Liz spalancarono gli occhi, conoscevano Maria come una ragazza dolce, timida e pacata e ora avevano davanti a loro una volgare aliena ubriaca.

Michael non ci vedeva più dalla gelosia, ma soprattutto dalla rabbia e corse verso i due ragazzi mentre lui cercava disperatamente di baciarla e lei che si scansava per non essere baciata. Michael mise una mano sulla spalla di Maria che si voltò nuovamente, il ragazzo guardò negl'occhi dell'aliena, erano stanchi, rossi, gonfi e soprattutto non erano gli occhi vivaci che caratterizzavano il viso della ragazza.

MARIA: "Spaceboy" prese un altro sorso della bevanda che era nel bicchiere e ignorando l'altro ragazzo allacciò le braccia al collo di Michael e sorrise, un sorriso ubriaco. A lui non riuscì a non sentirsi in colpa e abbracciò stretta stretta Maria.

RAGAZZO: "Ehi, stava ballando con me!" ringhiò il ragazzo a Michael.

MICHAEL: "Se tocchi un'altra volta la mia ragazza di spacco la faccia" il tono di Michael era così forte e deciso che il ragazzo intimidito indietreggio.

RAGAZZO: "Va bene, stai calmo!" e alzando le braccia in segno di difesa se ne andò.

La musica stava finendo e Michael sussurrò a Maria:

MICHAEL: "Che cosa ci fai qui?" Maria alzò il bicchiere in aria sciogliendosi dall'abbraccio di lui e si mise ad urlare.

MARIA: "Mi godo la vita" prese l'ultimo sorso della bevanda nel bicchiere e senza neanche guardare Michael andò al bar, lui la seguì mentre Max e Liz continuavano a guardare la scena da lontano.

BARISTA: "Che cosa vuoi, dolcezza?" chiese il barista.

MARIA: "Un'altra birra!" affermò felice.

BARISTA: "È la ventisettesima che ti do questa sera sei sicura di reggere?" Maria annuì sorridente.

MICHAEL: "Ventisettesima?" chiese al barista ingoiando.

BARISTA: "E dovevi vederla le altre sere sembrava matta, e poi quanti ragazzi le offrivano da bere. tu se non sbaglio hai passato il centesimo" affermò divertito il barista, mentre Michael era sempre più geloso e arrabbiato con se stesso, Maria era una giovane e pura ragazza e dopo quello che lui le aveva fatto era diventata una "ubriacona lussuriosa".

MARIA: "Zitto e dammi questa birra" il barista stava per darle la birra quando Michael lo fermò, un ragazzo da dietro Maria arrivò e l'afferrò per la vita, trascinandola sulla pista da ballo, in un primo momento Michael rimase un po' spaesato, Maria e il ragazzo si misero a ballare a un metro e mezzo da Michael e lui riuscì a sentire la conversazione.

RAGAZZO: "Allora ti sei fatta l'altro tatuaggio, l'ultimo che mi hai fatto vedere era stupendo!" bisbigliò il ragazzo all'orecchio di Maria. Lei rise. si chiese Michael, subito andando a prendere Maria e trascinandola di nuovo al bancone del bar sotto le proteste del ragazzo.

MARIA: "Allora è pronta questa birra?" chiese un po' stizzita al barista, lui gliela diede mentre Michael era impegnato a cercare Liz e Max con lo sguardo, quando li trovò sorrise in vittoria e si voltò verso Maria, che con un solo sorso bevve tutta la birra e come una bambina disse:

MARIA: "Non ce n'è più!" con aria e tono triste.

MICHAEL: "Maria" la ragazza non lo calcolò nemmeno.

MARIA: "Ne voglio un'altra!" urlò al barista.

MICHAEL: "Hai bevuto abbastanza per questa sera, adesso ti porto a casa e quando sarai più lucida mi dovrai un sacco di spiegazioni" la ragazza protestò e fece per andarsene quando lui la tirò per un braccio e caricandosela su una spalla salutò Max e Liz.

MARIA: "Mettimi giù" continuando a colpirlo nella schiena.

MICHAEL: "Max, Liz, noi ce ne andiamo poi vi farò sapere" e così se ne andò.

MARIA: "Michaeeeeeeeel." la ragazza continuava a colpire la schiena di lui ".mi sento male, mettimi giù, ti prego" chiese piangendo per il mal di stomaco.

MICHAEL: "Ti credo che ti senti male: ti sei bevuta ventisette birre, per non parlare di tutte quelle delle altre sere." lui la mise giù tenendole le mani sulla vita ".non dobbiamo fare una luuuuunga chiacchierata" la ragazza cercò di districarsi dalla sua presa, ma le gambe non facevano il loro lavoro e prima di cadere in terra Michael la sorresse.

MARIA: "Lasciami non ho bisogno di te" disse bruscamente.

MICHAEL: "Ma se non ti reggi neanche in piedi" la prese in giro con la consapevolezza che lei di certo non sarebbe stata lucida per le prossime due ore almeno.

MARIA: "Cosa c'è Spaceboy? Ti preoccupi per me o mi vuoi solo SCOP..?" un singhiozzo le fermò la frase, ma lui la capì, ancora quella parola, tornava e ritornava, ma in fondo se la meritava ampiamente.

MICHAEL: "Andiamo ti porto a casa, dove abiti?" a Maria girava la testa, gli occhi gonfi le si stavano per chiudere e Michael la scosse in modo che non si addormentasse.

MARIA: "Lasciami." sussurrò prima di voltarsi e lasciare cadere dalla sua bocca una parte della birra che aveva bevuto quella sera. A Michael faceva male il cuore vederla così, o meglio, vederla così per colpa sua, le mise un braccio intorno alla vita e la sorresse mentre lei cercò uno spiraglio luminoso mentre dava di stomaco.

MICHAEL: "Andiamo, dimmi dove abiti, forza!" la ragazza si alzò e si asciugò la bocca dirigendosi barcollante verso la macchina, l'aprì e prese una bottiglietta d'acqua, prese un sorso per poi sputarlo, dopo prese due pastiglie e giù, se le ingoiò con un altro sorso d'acqua. Michael, arrabbiato, corse da lei e diede uno strattone per toglierle il tubetto delle pasticche.

MARIA: "Michael" si lamentò.

MICHAEL: "Cosa sono queste? Anche droga adesso?" Maria si sedette in macchina.

MARIA: "Non è droga è un'aspirina, idiota" idiota, sì è vero lui era un'idiota.

MICHAEL: "Scusa." sospirò pigramente ".forza dimmi dove ti sei trasferita" la ragazza aveva gli occhi semi chiusi.

MARIA: "Non mi sono trasferita"

MICHAEL: "Va bene andiamo" lui sospirò nuovamente, avrebbe lasciato le spiegazioni a dopo.

MARIA: "Dopo cosa? Dopo avermi SCOPATO" un'altra volta in un qualche modo lei riuscì a leggergli il pensiero.

MICHAEL: "Stai zitta" ordinò non sorpreso che gli aveva letto nel pensiero.

MICHAEL: "Siamo arrivati" Maria era seduta nel sedile di fianco a lui e si era leggermente addormentata. Lui la portò in casa sua e le preparò un brodino caldo, e soprattutto un bicchiere d'acqua calda con zucchero e limone, perfetto per le sbornie.

MARIA: "Grazie" sussurrò non appena gli porse il bicchiere, aveva ripreso un po' il suo colorito e ora era avvolta in una coperta seduta sul divano. Lui le si sedette di fianco.

MICHAEL: "Mi devi delle spiegazioni" richiese.

MARIA: "Io non ti devo un bel niente, e ora puoi anche andartene" dicendo così prese l'ultimo sorso d'acqua e si sdraiò accucciandosi su se stessa per stare il più possibile lontana da lui.

CONTINUA.