CAPITOLO 10

La sera, le due sorelle erano nell'appartamento di Maria, dopo una buona cena e una sera senza i rispettivi fidanzati si distesero sul letto, la biondina con una mano teneva quella della sorella e con l'altra sfiorava il ritratto di Isabel. Liz intanto fece lo stesso.

Pochi minuti dopo entrambe si addormentarono e quando aprirono gli occhi si ritrovarono in una stanza completamente argentea con forti luci che la illuminavano. In un angolo una figura, che sembrava una persona rannicchiata, stava singhiozzando sommessamente.

LIZ: "Izzy" la chiamò. La figura alzò la testa ed era proprio Isabel.

ISABEL: "Liz" urlò prima di alzarsi in piedi e correre ad abbracciare l'amica.

LIZ: "Perché piangi?" chiese un po' preoccupata.

ISABEL: "Sono rinchiusa qui dentro e non posso uscire" pianse stringendo ancora Liz.

LIZ: "Chi ti tiene rinchiusa?" chiese ritornando la stretta.

ISABEL: "Non lo so.non è una persona"

MARIA: "Che vuoi dire?" chiese parlando per la prima volta.

ISABEL: "Tu sei Maria, la ragazza nuova, che ci fai qui?" chiese inconsapevole.

LIZ: "Isabel stai bene? Mi sembri strana, hai parlato con lei fino a questa mattina"

MARIA: "E aggiungerei che non sei stata molto gentile" borbottò abbastanza per farsi sentire.

ISABEL: "Mi dispiace tanto, ma ultimamente non sono più io, quello che mi tiene prigioniera è una cosa, non so spiegarlo, ma mi fa fare quello che vuole. Liz ho paura, ti prego aiutami." pianse.

LIZ: "Non ti preoccupare, Maria è una di noi, vedrai che sapremo aiutarti" Isabel annuì.

ISABEL: "Mi fido." disse sorridendo ".anche Tess è nel mio stato più o meno, dovrete aiutare anche lei, la cosa che mi tiene prigioniera tiene la mente anche di lei però è nel mio corpo non nel suo, magari sarà più facile salvarla, pensate prima a lei" disse con un filo di speranza nella voce.

MARIA: "Certamente" Isabel le sorrise, un sorriso sincero che fin'ora non aveva ancora visto.

ISABEL: "Grazie" e così dicendo l'abbracciò bisbigliando: "Salutami Alex" Maria annuì, ma non fece in tempo a riabbracciarla indietro che lei sparì e le due ragazze furono catapultate fuori dalla mente di Isabel.

LIZ: "E adesso che cosa facciamo?" chiese respirando e guardando la sorella.

MARIA: "Non ne ho la minima idea, ma prima dobbiamo dirlo a Kyle e Alex, devono aiutarci a salvare le loro vite." Liz annuì scendendo dal letto.

LIZ: "Pensi che siano stati i nostri nemici, Alex li ha chiamati Skins" Maria annuì e scese anche lei dal letto. La ragazza era convinta che a Michael non dovrebbe dire niente, ma sfortunatamente per lei il suo cuore gli diceva tutt'altra cosa.e al cuor non si comanda.

MARIA: "Adesso il Crash Down è chiuso, informeremo gli altri domani" annunciò.

Infatti il giorno dopo, a scuola, prima di incontrare gli altri, Maria decise di andare da Michael a chiedergli scusa, si diresse verso l'armadietto del ragazzo e lì lo trovò. Ma non era da solo, con lui c'era Isabel, o meglio lo Skin nel corpo di Isabel.

Lo Skin non appena vide Maria con la coda dell'occhio si avvicinò a Michael, se lo prese e lo baciò. Maria per niente gelosa si avvicinò a loro e si chiarì la gola, il ragazzo intanto aveva preso Isabel dalle spalle e l'aveva allontanata da lui, guardandola stranamente.

MARIA: "Disturbo?" chiese sorridendo a Michael e Isabel.

MICHAEL: "Non è come pensi" tentò di giustificarsi subito.

ISABEL: "Sì, che lo è" contrariò Michael.

MARIA: "Grazie Isabel, so che è come penso" le sorrise piacevole, prese Michael per un braccio e lo trascinò nella stanza dei cancellini, lasciando la ragazza a bocca aperta.

MICHAEL: "Ma?" chiese solo incapace di formare una qualsiasi parola.

MARIA: "Fra un po' capirai" disse sedendosi su un tavolo alla schiena della stanza. Il ragazzo le si sedette di fianco.

MICHAEL: "Perché mia hai portato qui?" chiese debolmente.

MARIA: "Volevo chiederti scusa" Michael aggrottò le ciglia.

MICHAEL: "Per ieri?" Maria annuì.

MARIA: "Ieri sera io e Liz siamo andate nel sogno di Isabel, e quel che abbiamo visto non ci è piaciuto molto. Isabel stava piangendo e ci ha detto che non è lei che fa tutte quelle cose, ma una cosa che le fa fare quello che vuole"

MICHAEL: "Uno Skin?" venne subito alla conclusione. La ragazza annuì di nuovo.

MARIA: "Già, e ho capito che non è innamorata di te, alla fine quando le ho detto che avremmo salvato lei e Tess, mi ha abbracciato e mi ha detto "Salutami Alex" e non "Salutami Michael" e da lì ho capito" sorrise compiaciuta delle sue azioni.

MICHAEL: "Anche Tess è posseduta?" chiese prendendo una mano della ragazza tra le sue.

MARIA: "Sì" Michael annuì.

MICHAEL: "Anche io ti devo chiedere scusa, per aver alzato la voce" Maria sorrise e lo baciò teneramente sulle labbra.

Michael, ovviamente, rispose subito al bacio, e mise le braccia intorno a lei che subito gli andò in braccio per avvicinarsi a lui. Questa volta niente flash, ma in compenso il bacio era stellare. Maria si lamentò contro la bocca di lui, che sorridendo l'alzò dalle sue gambe per poi riabbassarla per farla stare a cavalcioni su di lui.

MARIA: "Michael." si lamentò quando sentì il desiderio del ragazzo strofinarsi contro lei.

MICHAEL: "Maria" si lamentò anche lui.

MARIA: "Fra un po' dovremmo essere in classe" disse strofinando il suo corpo a quello di lui.

MICHAEL: "Se fai così però non capisco più nulla"

MARIA: "Hai ragione" così dicendo si staccò da lui e lo beccò sulle labbra per poi saltare giù dalle sue gambe. Lui arrivò subito fuori e l'afferrò dalle anche per poi sbatterla contro la porta.

MICHAEL: "Non così in fretta" disse prima di prenderla un'altra volta in un bacio.

MARIA: "Sta sera, promesso" dicendo così rispose per un momento al bacio, ma poi aprì la porta e uscì lasciando Michael ancora dentro.

Non appena fu fuori si scontrò con una persona.

ISABEL: "Maria" disse freddamente.

MARIA: "Isabel, ciao" la sua voce era dolce, calda e soffice. Isabel irritata se ne andò, mentre Maria ghignava alla grande.

MARIA: "Scoperto qualche cosa?" chiese a Liz, che era già da un paio di ore davanti ad un computer cercando di decifrare i libri.

LIZ: "Per ora niente" disse con il tono di sconfitta che fece raggelare la sorella.

MARIA: "Sono sicura che presto troveremo qualche cosa, me lo sento nel cuore" le fece l'occhiolino e si rimise a studiare il computer.

La sera.

Il ragazzo sorrise dolcemente alla nudità della sua innamorata, soprattutto perché lui era ancora del tutto vestito. Continuava ad accarezzare il corpo di lei in moti lenti e sinuosi, lei chiuse gli occhi. La ragazza non riusciva a pensare ad altro che le sue mani su tutto il suo corpo, il calore che emanavano le lasciavano, una tenera sensazione di pace e tenerezza.

MARIA: "Eh no" si lamentò alzandosi a sedere.

MICHAEL: "Come no?" chiese con falso dispiacere.

MARIA: "Io sono già pronta, ma tu non tanto mio caro" gli fece segno -no- con il dito. Poi ghignò diabolicamente e con uno scatto lo fece finire sotto di lei. E ancora più velocemente gli tolse camicia e pantaloni.

MICHAEL: "Wow che fretta" rise mentre le delicate manine di Maria stavano tentando di sollevare l'elastico dei boxer, il ragazzo guardò le mani di lei che fecero scivolare i suoi boxer sulle sue gambe lasciandolo scoperto alla vista della ragazza.

MARIA: "Adesso siamo pari, ma." lui aggrottò le ciglia.

MICHAEL: "Ma.?" la ragazza fece segno di nuovo con il dito a Michael, poi abbassò la testa sul suo desiderio. Michael ingoiò, appena sentì il calore della bocca di lei, con uno scatto raggruppò le lenzuola sotto i suoi pugni. Aprì gli occhi e vide la testolina bionda della ragazza alzarsi e abbassarsi su di lui. Il ragazzo vedeva le stelle, un calore seducente gli si raggruppò allo stomaco e immerse le mani nei capelli di lei, poi le alzò la testa dolcemente quando sentì il calore esplodere per tutto il suo corpo.

Lei si distese vicino a lui, che ansimava vertiginosamente, poi voltò la testa e incontrando il suo sguardo le passò un braccio intorno la vita, posandosi su un fianco.

MARIA: "Com'è stato?" Michael sorrise, le guance di Maria si colorarono di una leggera tonalità di rosso e abbassò lo sguardo.

MICHAEL: "Sei stata grande, ma preferisco la vecchia maniera" lei rise e lui le scivolò sopra, divaricandole le gambe. La ragazza lo abbracciò e quando lui la penetrò era come se fosse stata la prima volta, mentre lui prendeva il ritmo che piaceva a lei, Maria gli baciava il collo aumentando il desiderio di lui. Non appena Michael e Maria raggiunsero il giusto ritmo, il solito calore ricoprì gli stomaci di entrambi. Maria si inarcò divaricando ancora di più le gambe e piegando le ginocchia, una sensazione di piacere molto forte la immerse.

MARIA: "Sì.oooh sì" mormorava nell'orecchio di Michael, mentre lui stringendo gli occhi, diede un'ultima spinta, con un colpo secco vennero insieme per poi giacere l'uno sull'altra in preda ad una respirazione incontrollabilmente forte.

CONTINUA.