TITOLO: AL RISVEGLIO DA UN INCUBO
AUTORE: GeNesiS
GENERE: GENERAL/ROMANCE
RATING: PG-13
PARING: N/S
SPOILER: " STALKER "
Sara era stata la prima ad arrivare in ospedale, quando Warrick l'aveva chiamata per avvisarla che Nick era stato ricoverato dopo un attacco sulla scena del crimine.
Flash back
Sara stava tornando al laboratorio dopo aver interrogato gli elettricisti che avevano lavorato a casa di Jane Gallaway senza scoprire niente di utile per il caso quando sentì il suo cellulare suonare, accostata la sua SUV al lato della strada guardò l'identificatore delle chiamate, era Warrick.
" Ehi Warrick, spero che tu e Nick abbiate avuto più fortuna di me
riguardo." - Warrick la interrompette prima che lei riuscisse a
terminare la frase - " Nick è in ospedale" disse con la voce soffocata
dai sensi di colpa, Sara rimase bloccata da quell'affermazione, le
uniche parole che riempivano la sua mente erano NICK e OSPEDALE, dopo
qualche istante finalmente riuscì a dire - "Dove? Warrick, ti prego
dimmi dove l'hanno portato" le parole le uscirono singhiozzanti e
contenevano tutta la paura che Sara provava in quel momento al
pensiero che Nick potesse essere ferito e forse peggio, ma Sara si
proibì di pensare che Nick potesse morire, perché non poteva farlo,
non poteva lasciarla, non adesso che finalmente aveva capito cosa
provava veramente per lui, ed era qualcosa che andava al di la della
semplice amicizia.
Fine Flash back
Sara era appena arrivata alla stanza di Nick e vide Warrick al telefono, **starà chiamando gli altri **pensò Sara, mentre cercava disperatamente di poter vedere qualche cosa dalla porta lievemente aperta della stanza di Nick, ma l'unica cosa che riuscì a vedere fu una donna in camice bianco, **probabilmente una dottoressa** pensò che stava finendo di visitare il CSI. Non riuscendo a vedere Nick la paura che Sara aveva provato fino a quel momento aumentò, la testa era come se le scoppiasse, il battito cardiaco aveva superato di gran lunga il normale ritmo e avevano cominciato a tremarle le mani, all'improvviso senti qualcosa toccargli la spalla destra e si girò di scatto rilasciando il respiro che non si era accorta di trattenere, era Warrick con il viso segnato dai rimorsi. Ehi, Sara, hai fatto in fretta" disse lui con tono lieve - "Si, beh, ero in zona, ma cosa è successo? Cosa è successo a Nick?"- Warrick prese un lungo respiro e raccontò a Sara cosa era successo a casa di Nigel Crane. Ascoltando le parole del collega Sara sentì un brivido percorrerle l'intero corpo quando Warrick le disse la parte della finestra e della caduta di Nick; poco dopo arrivarono Catherine Willows e Gil Grissom visibilmente e ovviamente preoccupati per quello che era successo al giovane CSI.
Pochi minuti dopo si aprì la porta della stanza e Sara e Catherine balzarono in piedi alla vista della dottoressa in attesa di sapere come stava il loro collega. "Commozione celebrale, due costole rotte, distorsione al polso, cinque punti di sutura.poteva andare molto peggio" fu il resoconto della dottoressa non poi cosi grave tutto sommato, ma tutto quello che Sara voleva in questo momento era poter vedere Nick, poter nuovamente vedere il suo viso, il suo sorriso. "Si riprenderà vero?" chiese Warrick preoccupato - " Deve riposare ma non credo che lo tratterremmo a lungo"- disse la dottoressa mentre Grissom si sistema gli occhiali sollevato dopo aver sentito la prognosi - "Grazie dottoressa" fu la risposta del supervisore. Dopo aver detto a Warrick di non incolparsi dell'accaduto Grissom e Catherine si apprestarono ad andare sulla nuova scena del crimine per cercare di scoprire cosa fosse accaduto; prima di uscire Grissom guardò Sara come per chiederle cosa volesse fare e lei sapeva bene quale era la risposta e la sapeva anche lui cosi se ne andò con Cath senza dire niente.
L'infermiera di turno aveva appena fatto sapere che il paziente stava riprendendo conoscenza e che era possibile effettuare una sola visita alla volta, Sara sapeva che sicuramente Warrick avrebbe voluto parlare con Nick per chiarirsi sull'accaduto, ma in cuor suo sperava di poter vedere subito Nick, alzando la testa incontò gli occhi del collega e disse -" Warrick, penso che tu voglia entrare." ma ancora una volta fu interrotta dalle parole dell'altro - "No Sara, è più giusto che sia tu ad entrare per prima e sono sicuro che anche Nick gradirà di più" disse aggiungendo un sorriso sull'ultima affermazione. Sara rimase un po' a pensare a quello che aveva appena sentito ma non obbiettò, non poteva rifiutare la generosa offerta che le era stata concessa cosi con un lieve sorriso ringraziò l'amico ed entrò nella stanza di Nick.
Appena aprì la porta lo vide, gli occhi socchiusi e un grande cerotto che gli copriva gran parte della fronte ancora una volta si ritrovò a trattenere il respiro mentre lentamente si avvicinava a quel freddo letto d'ospedale sul quale era distesa la cosa più importante della sua vita. Nick aprì lentamente gli occhi e appena riconobbe la figura di Sara, anche se un po' sfocata per l'effetto della botta in testa, le sue labbra lasciarono trasparire un sorriso e vedendolo Sara si sentì subito meglio.
-"Ehi uomo d'acciaio, come stai?" - " Come se fossi stato investito da un camion, qualcuno ha preso la targa?"- Fu il turno di Sara a sorridere adesso mentre con una mano accarezzava lievemente la fronte di Nick, proprio accanto al bendaggio. -"Sai mi hai fatto spaventare da morire Nick io." Sara sentì una lacrima scenderle sulla guancia ma prontamente Nick la rimosse con il pollice della sua mano sinista, e disse dolcemente -"Ehi, non devi piangere Sara, non mi perdonerei mai se ti facessi piangere"- Sara abbozzò un altro sorriso mentre le mani stringevano quella di Nick e lentamente vi strofinava contro la guancia dove lui aveva appena asciugato la lacrima. In quel momento qualcuno bussò alla porta, era Warrick seguito dalla dottoressa che aveva annunciato che Nick poteva essere dimesso.
Nel corridoio Sara insistette nel voler spingere Nick sulla sedia a rotelle e i tre si avviarono verso la macchina di Sara, che si era proposta di riaccompagnare a casa il collega. Il breve tratto di strada che portava alla casa di Nick fu percorso in silenzio, nessuno dei due sapeva cosa dire all'altro, poi arrivati a destinazione scesero dalla macchina e Sara accompagnò Nick all'ingresso di casa sua, entrarono e Nick andò subito a sedersi sul divano, il dolore alle costole era ancora molto forte. -" Allora se non hai bisogno di niente io vado" disse Sara non volendo veramente andarsene, - " Perché non rimani un po'? Potresti farmi un po' di compagnia, sai non mi va di restare solo in questo momento"- Sara annui lievemente e Nick le fece segno di andarsi a sedere accanto a lui, Sara si accomodò sul divano vicino a Nick e i due cominciarono a parlare, non in particolare di quello che era successo, ma in generale gradendo l'uno la compagnia dell'altra. Era passata ormai più di un ora e Nick si era addormentato sulla spalla di Sara ancora visibilmente provato dall'accaduto, lei lo osservava dormire e delicatamente gli accarezzava la fronte passando la mano sui suoi corti capelli scuri. Improvvisamente il suono di un cellulare interrompette il momento Sara cercò di affrettarsi a rispondere per evitare che il rumore svegliasse Nick, ma fu inutile, il CSI si aprì gli occhi ancora piuttosto addormentato guardò la collega rispondere alla chiamata.
-" Era Grissom, mi dispiace Nick devo andare e mi dispiace anche averti svegliato" - " Cosa? no non preoccuparti, anzi ti ringrazio di essere rimasta e di avermi lasciato dormire sulla tua spalla" disse lui leggermente imbarazzato, Sara lo guardò e timidamente sorrise prima di alzarsi dal divano e dirigersi verso la porta. Prima di oltrepassare l'uscio si girò e vide che Nick si era già alzato dal divano ed era a pochi passi da lei, prima che potesse dire qualche cosa Nick la strinse in un caldo e lungo abbraccio mentre le bisbigliava tra i capelli un " Grazie di tutto Sara".
Sara raggiunse il laboratorio e si diresse verso la sala audio visiva dove trovò Grissom, Cath, Warrick e Archie intenti a guardare degli spezzoni di video trovati durante la perquisizione a casa di Crane. La visione fu agghiacciante, quel tipo era proprio matto e Sara dovette controllarsi per non inveire contro il monitor quando vide l'immagine di quello psicopatico che disse: " Nick, mi permetteresti di fermarti il cuore?".fu quest'ultima frase ad allarmare ancora di più i CSI e si convinsero che Nick era davvero in pericolo, Sara avrebbe voluto andare da Nick ma Grissom glielo proibì e chiamò invece Brass perché si dirigesse subito a casa del giovane CSI e poi chiamò Nick per avvisarlo di quanto avevano scoperto.
Al dipartimento di polizia Sara era agitatissima, aveva sentito tramite il canale della polizia cosa era successo a casa di Nick ed era in ansia su come stesse lui dopo quello che aveva passato.
SARA'S POV
Finalmente lo vidi arrivare attraverso il corridoio, accanto a lui c'era Brass, l'espressione del suo volto fu come una pugnalata al cuore, era distrutto, shockato, il suo splendido viso segnato da un misto di paura, rabbia e pena, tanta pena per l'uomo che aveva cercato di ucciderlo poco prima. Poi ci fu l'interrogatorio, eravamo tutti e cinque dietro al vetro della sala nascosta ad ascoltare la cantilena che Crane continuava a ripetere da quando era stato arrestato " Sono uno chi sono, sono uno chi sono" e ogni volta vedevo Nick irrigidirsi sempre di più, avrei voluto andare da lui, abbracciarlo e dirgli che sarebbe andato tutto bene, ma non potevo non con Grissom e gli altri nella stanza, non era ancora il momento, tutto quello che dissi fu "Gli daranno l'ergastolo Nick, è finita" ma lui scosse la testa e disse continuando a guardare Crane che adesso si era alzato e si era diretto al vetro proprio di fronte a Nick -" Non è finita per me, è finita per Gane Gallaway" - all'inizio non capì le sue parole ma poi colsi quello che volevano dire poi cominciarono a lasciare tutti la stanza e cosi feci anche io, decisi che avrei aspettato Nick in corridoio e sarei stata con lui se ne avesse avuto bisogno.
Nick uscì dalla stanza e tirò un gran sospiro come se si fosse appena tolto un gran peso di dosso poi alzò la testa e i nostri sguardi si intrecciarono, quel attimo valeva più di mille parole. Dopo qualche secondo Nick cominciò ad avvicinarsi a me e io continuavo a guardare nei suoi bellissimi occhi cercando di trovare il coraggio per dichiarare i miei sentimenti ma riuscì solamente a dire " Come stai Nick?"- lui mi guardò come si fosse aspettato quella risposta poi disse " Ci sono stati giorni migliori" e abbozzò un lieve sorriso io ricambiai e aggiunsi " Dai che ti riaccompagno a casa, hai bisogno di riposare"- lui si fermò mi strinse gentilmente il braccio e disse - " Non posso tornare a casa Sara, è una scena del crimine, tu vai pure io chiamerò un taxi e andrò a dormire in albergo"- "No Nick, non ci penso neanche a farti dormire in un albergo, vieni a dormire da me, sarei felice di ospitarti" dissi quasi pregandolo di accettare - lui mi guardò e disse insicuro -"Non devi farlo Sara, io non voglio essere un peso per te"- " Non devi neanche pensare una cosa del genere Nick, sarei felicissima se venissi da me stasera e non accetto rifiuti" questa volta riuscì a mettere un po' di ironia nella frase e funzionò, Nick prese un lungo respiro ma poi accettò la sua offerta.
AUTORE: GeNesiS
GENERE: GENERAL/ROMANCE
RATING: PG-13
PARING: N/S
SPOILER: " STALKER "
Sara era stata la prima ad arrivare in ospedale, quando Warrick l'aveva chiamata per avvisarla che Nick era stato ricoverato dopo un attacco sulla scena del crimine.
Flash back
Sara stava tornando al laboratorio dopo aver interrogato gli elettricisti che avevano lavorato a casa di Jane Gallaway senza scoprire niente di utile per il caso quando sentì il suo cellulare suonare, accostata la sua SUV al lato della strada guardò l'identificatore delle chiamate, era Warrick.
" Ehi Warrick, spero che tu e Nick abbiate avuto più fortuna di me
riguardo." - Warrick la interrompette prima che lei riuscisse a
terminare la frase - " Nick è in ospedale" disse con la voce soffocata
dai sensi di colpa, Sara rimase bloccata da quell'affermazione, le
uniche parole che riempivano la sua mente erano NICK e OSPEDALE, dopo
qualche istante finalmente riuscì a dire - "Dove? Warrick, ti prego
dimmi dove l'hanno portato" le parole le uscirono singhiozzanti e
contenevano tutta la paura che Sara provava in quel momento al
pensiero che Nick potesse essere ferito e forse peggio, ma Sara si
proibì di pensare che Nick potesse morire, perché non poteva farlo,
non poteva lasciarla, non adesso che finalmente aveva capito cosa
provava veramente per lui, ed era qualcosa che andava al di la della
semplice amicizia.
Fine Flash back
Sara era appena arrivata alla stanza di Nick e vide Warrick al telefono, **starà chiamando gli altri **pensò Sara, mentre cercava disperatamente di poter vedere qualche cosa dalla porta lievemente aperta della stanza di Nick, ma l'unica cosa che riuscì a vedere fu una donna in camice bianco, **probabilmente una dottoressa** pensò che stava finendo di visitare il CSI. Non riuscendo a vedere Nick la paura che Sara aveva provato fino a quel momento aumentò, la testa era come se le scoppiasse, il battito cardiaco aveva superato di gran lunga il normale ritmo e avevano cominciato a tremarle le mani, all'improvviso senti qualcosa toccargli la spalla destra e si girò di scatto rilasciando il respiro che non si era accorta di trattenere, era Warrick con il viso segnato dai rimorsi. Ehi, Sara, hai fatto in fretta" disse lui con tono lieve - "Si, beh, ero in zona, ma cosa è successo? Cosa è successo a Nick?"- Warrick prese un lungo respiro e raccontò a Sara cosa era successo a casa di Nigel Crane. Ascoltando le parole del collega Sara sentì un brivido percorrerle l'intero corpo quando Warrick le disse la parte della finestra e della caduta di Nick; poco dopo arrivarono Catherine Willows e Gil Grissom visibilmente e ovviamente preoccupati per quello che era successo al giovane CSI.
Pochi minuti dopo si aprì la porta della stanza e Sara e Catherine balzarono in piedi alla vista della dottoressa in attesa di sapere come stava il loro collega. "Commozione celebrale, due costole rotte, distorsione al polso, cinque punti di sutura.poteva andare molto peggio" fu il resoconto della dottoressa non poi cosi grave tutto sommato, ma tutto quello che Sara voleva in questo momento era poter vedere Nick, poter nuovamente vedere il suo viso, il suo sorriso. "Si riprenderà vero?" chiese Warrick preoccupato - " Deve riposare ma non credo che lo tratterremmo a lungo"- disse la dottoressa mentre Grissom si sistema gli occhiali sollevato dopo aver sentito la prognosi - "Grazie dottoressa" fu la risposta del supervisore. Dopo aver detto a Warrick di non incolparsi dell'accaduto Grissom e Catherine si apprestarono ad andare sulla nuova scena del crimine per cercare di scoprire cosa fosse accaduto; prima di uscire Grissom guardò Sara come per chiederle cosa volesse fare e lei sapeva bene quale era la risposta e la sapeva anche lui cosi se ne andò con Cath senza dire niente.
L'infermiera di turno aveva appena fatto sapere che il paziente stava riprendendo conoscenza e che era possibile effettuare una sola visita alla volta, Sara sapeva che sicuramente Warrick avrebbe voluto parlare con Nick per chiarirsi sull'accaduto, ma in cuor suo sperava di poter vedere subito Nick, alzando la testa incontò gli occhi del collega e disse -" Warrick, penso che tu voglia entrare." ma ancora una volta fu interrotta dalle parole dell'altro - "No Sara, è più giusto che sia tu ad entrare per prima e sono sicuro che anche Nick gradirà di più" disse aggiungendo un sorriso sull'ultima affermazione. Sara rimase un po' a pensare a quello che aveva appena sentito ma non obbiettò, non poteva rifiutare la generosa offerta che le era stata concessa cosi con un lieve sorriso ringraziò l'amico ed entrò nella stanza di Nick.
Appena aprì la porta lo vide, gli occhi socchiusi e un grande cerotto che gli copriva gran parte della fronte ancora una volta si ritrovò a trattenere il respiro mentre lentamente si avvicinava a quel freddo letto d'ospedale sul quale era distesa la cosa più importante della sua vita. Nick aprì lentamente gli occhi e appena riconobbe la figura di Sara, anche se un po' sfocata per l'effetto della botta in testa, le sue labbra lasciarono trasparire un sorriso e vedendolo Sara si sentì subito meglio.
-"Ehi uomo d'acciaio, come stai?" - " Come se fossi stato investito da un camion, qualcuno ha preso la targa?"- Fu il turno di Sara a sorridere adesso mentre con una mano accarezzava lievemente la fronte di Nick, proprio accanto al bendaggio. -"Sai mi hai fatto spaventare da morire Nick io." Sara sentì una lacrima scenderle sulla guancia ma prontamente Nick la rimosse con il pollice della sua mano sinista, e disse dolcemente -"Ehi, non devi piangere Sara, non mi perdonerei mai se ti facessi piangere"- Sara abbozzò un altro sorriso mentre le mani stringevano quella di Nick e lentamente vi strofinava contro la guancia dove lui aveva appena asciugato la lacrima. In quel momento qualcuno bussò alla porta, era Warrick seguito dalla dottoressa che aveva annunciato che Nick poteva essere dimesso.
Nel corridoio Sara insistette nel voler spingere Nick sulla sedia a rotelle e i tre si avviarono verso la macchina di Sara, che si era proposta di riaccompagnare a casa il collega. Il breve tratto di strada che portava alla casa di Nick fu percorso in silenzio, nessuno dei due sapeva cosa dire all'altro, poi arrivati a destinazione scesero dalla macchina e Sara accompagnò Nick all'ingresso di casa sua, entrarono e Nick andò subito a sedersi sul divano, il dolore alle costole era ancora molto forte. -" Allora se non hai bisogno di niente io vado" disse Sara non volendo veramente andarsene, - " Perché non rimani un po'? Potresti farmi un po' di compagnia, sai non mi va di restare solo in questo momento"- Sara annui lievemente e Nick le fece segno di andarsi a sedere accanto a lui, Sara si accomodò sul divano vicino a Nick e i due cominciarono a parlare, non in particolare di quello che era successo, ma in generale gradendo l'uno la compagnia dell'altra. Era passata ormai più di un ora e Nick si era addormentato sulla spalla di Sara ancora visibilmente provato dall'accaduto, lei lo osservava dormire e delicatamente gli accarezzava la fronte passando la mano sui suoi corti capelli scuri. Improvvisamente il suono di un cellulare interrompette il momento Sara cercò di affrettarsi a rispondere per evitare che il rumore svegliasse Nick, ma fu inutile, il CSI si aprì gli occhi ancora piuttosto addormentato guardò la collega rispondere alla chiamata.
-" Era Grissom, mi dispiace Nick devo andare e mi dispiace anche averti svegliato" - " Cosa? no non preoccuparti, anzi ti ringrazio di essere rimasta e di avermi lasciato dormire sulla tua spalla" disse lui leggermente imbarazzato, Sara lo guardò e timidamente sorrise prima di alzarsi dal divano e dirigersi verso la porta. Prima di oltrepassare l'uscio si girò e vide che Nick si era già alzato dal divano ed era a pochi passi da lei, prima che potesse dire qualche cosa Nick la strinse in un caldo e lungo abbraccio mentre le bisbigliava tra i capelli un " Grazie di tutto Sara".
Sara raggiunse il laboratorio e si diresse verso la sala audio visiva dove trovò Grissom, Cath, Warrick e Archie intenti a guardare degli spezzoni di video trovati durante la perquisizione a casa di Crane. La visione fu agghiacciante, quel tipo era proprio matto e Sara dovette controllarsi per non inveire contro il monitor quando vide l'immagine di quello psicopatico che disse: " Nick, mi permetteresti di fermarti il cuore?".fu quest'ultima frase ad allarmare ancora di più i CSI e si convinsero che Nick era davvero in pericolo, Sara avrebbe voluto andare da Nick ma Grissom glielo proibì e chiamò invece Brass perché si dirigesse subito a casa del giovane CSI e poi chiamò Nick per avvisarlo di quanto avevano scoperto.
Al dipartimento di polizia Sara era agitatissima, aveva sentito tramite il canale della polizia cosa era successo a casa di Nick ed era in ansia su come stesse lui dopo quello che aveva passato.
SARA'S POV
Finalmente lo vidi arrivare attraverso il corridoio, accanto a lui c'era Brass, l'espressione del suo volto fu come una pugnalata al cuore, era distrutto, shockato, il suo splendido viso segnato da un misto di paura, rabbia e pena, tanta pena per l'uomo che aveva cercato di ucciderlo poco prima. Poi ci fu l'interrogatorio, eravamo tutti e cinque dietro al vetro della sala nascosta ad ascoltare la cantilena che Crane continuava a ripetere da quando era stato arrestato " Sono uno chi sono, sono uno chi sono" e ogni volta vedevo Nick irrigidirsi sempre di più, avrei voluto andare da lui, abbracciarlo e dirgli che sarebbe andato tutto bene, ma non potevo non con Grissom e gli altri nella stanza, non era ancora il momento, tutto quello che dissi fu "Gli daranno l'ergastolo Nick, è finita" ma lui scosse la testa e disse continuando a guardare Crane che adesso si era alzato e si era diretto al vetro proprio di fronte a Nick -" Non è finita per me, è finita per Gane Gallaway" - all'inizio non capì le sue parole ma poi colsi quello che volevano dire poi cominciarono a lasciare tutti la stanza e cosi feci anche io, decisi che avrei aspettato Nick in corridoio e sarei stata con lui se ne avesse avuto bisogno.
Nick uscì dalla stanza e tirò un gran sospiro come se si fosse appena tolto un gran peso di dosso poi alzò la testa e i nostri sguardi si intrecciarono, quel attimo valeva più di mille parole. Dopo qualche secondo Nick cominciò ad avvicinarsi a me e io continuavo a guardare nei suoi bellissimi occhi cercando di trovare il coraggio per dichiarare i miei sentimenti ma riuscì solamente a dire " Come stai Nick?"- lui mi guardò come si fosse aspettato quella risposta poi disse " Ci sono stati giorni migliori" e abbozzò un lieve sorriso io ricambiai e aggiunsi " Dai che ti riaccompagno a casa, hai bisogno di riposare"- lui si fermò mi strinse gentilmente il braccio e disse - " Non posso tornare a casa Sara, è una scena del crimine, tu vai pure io chiamerò un taxi e andrò a dormire in albergo"- "No Nick, non ci penso neanche a farti dormire in un albergo, vieni a dormire da me, sarei felice di ospitarti" dissi quasi pregandolo di accettare - lui mi guardò e disse insicuro -"Non devi farlo Sara, io non voglio essere un peso per te"- " Non devi neanche pensare una cosa del genere Nick, sarei felicissima se venissi da me stasera e non accetto rifiuti" questa volta riuscì a mettere un po' di ironia nella frase e funzionò, Nick prese un lungo respiro ma poi accettò la sua offerta.
