Serpeverde: Draco Malfoy
Quando dico che gioco a Quidditch per la mia Casa, di solito la gente dice: Non mi sembra che ci siano ragazze nella squadra di Serpeverde, guardandomi con severità, come a sfidarmi a ripetere quella che credono una bugia.
Eppure è vero: sono una riserva.
Beh, no…Non una riserva qualsiasi. Sono la tua riserva.
Oh, certo, tu non sai neanche che esisto…O forse lo sai.
Non posso esserne completamente certa.
Sei un ragazzo strano, Draco Malfoy. Non è facile inquadrarti, checché ne dicano gli altri.
Ma come possono pretendere loro di conoscerti meglio di me, la tua riserva…La tua ombra.
Voi giocatori siete le star, noi siamo solo…Solo gli stuntman del Quidditch.
Siamo solo le riserve. Eppure, anche noi ombre abbiamo orecchie per sentire e occhi per vedere…E li usiamo, cosa credete.
Sappiamo usarli molto bene.
Confesso di averti sempre osservato, Draco: i miei occhi hanno colto sfumature, dettagli, discordanze che gli altri non hanno notato o su cui non si sono soffermati.
Sono la tua riserva da quattro anni, eppure ancora non riesco ad avere il tuo ritratto completo: ho imparato a prevedere le tue mosse sul campo da Quidditch, ma a terra, nella vita di tutti i giorni, riesci ancora a sorprendermi e spiazzarmi.
Oh, non sono ossessionata da te come i fratelli Canon lo sono della tua nemesi…Il fatto è che, contrariamente a quanto pensi, c'è qualcuno che si preoccupa per te.
Sì. Proprio io. La tua riserva.
Quando è cominciata non lo so, nemmeno lo ricordo…Ma ricordo molto bene come.
Sono gli occhi la chiave di tutto, qui come sul campo.
È quello sguardo che hai qualche volta….Quello sguardo vuoto, spento, stanco.
Lo sguardo di chi ha perso tutti i sogni, forse non ne ha mai avuti.
Sono stata l'unica a notare quello sguardo? Può darsi, perché tu sei bravo a nasconderti: dietro il tuo nome, dietro tuo padre, dietro i muri che ti sei costruito…Ma qualche volta esci ancora allo scoperto.
Probabilmente non te ne accorgi nemmeno, neppure gli altri se ne accorgono.
Sarà perché non ti vedono mai. Si fermano alla tua facciata.
Se solo potessero vederti ora, anche soltanto un secondo….
Non capirebbero, ma il loro incrollabile castello di certezze di certo comincerebbe a vacillare.
Hai di nuovo quello sguardo negli occhi. Sei senza difese.
E anche oggi, come tutte le altre volte, vedo tutta la tua tristezza, tutto il tuo dolore.
So che la tua vita non è perfetta, l'ho capito da molti piccoli, insignificanti dettagli…Che però messi tutti insieme mi danno un quadro abbastanza preciso della situazione.
Nei tuoi occhi ho conosciuto la paura che hai dell'uomo seduta là fuori in tribuna e che porta il tuo stesso cognome. L'uomo che ti sta uccidendo.
E oggi, prima che un'altra partita cominci, prima ancora che venga fischiato il calcio d'inizio, posso vedere la tua stanchezza.
Ma non è stanchezza fisica la tua: tu sei stanco di tutta questa vita, di questa lotta che ti ha logorato giorno dopo giorno, anno dopo anno.
Non vorresti altro che riposare un poco, magari chiudere gli occhi e sognare…ma non ti è concesso, lo sai bene tu come lo so anch'io.
A volte mi odio, lo sai?
Perché non riesco a fare niente, posso solo restare qui in un angolo a guardare. Ti guardo mentre ti allontani sempre di più lungo una strada che non hai scelto.
A volte mi chiedo cosa ne sarà di te, ma non sono sicura di voler conoscere la risposta: potrebbe essere qualcosa che non vorrei sentire.
Quando finirà la scuola il nostro debole legame verrà spezzato: non sarò più la tua riserva. Probabilmente non ci vedremo mai più…Ma visto dove la tua strada ti sta conducendo, chissà chi ti vedrà ancora.
L'oscurità potrà anche inghiottirti, Draco, ma credimi, tu non scomparirai mai del tutto.
Resterai sempre una spina di rimorso nel cuore della ragazza che avrebbe potuto aiutarti e non è stata capace di farlo.
Io, la tua riserva.
