PRIMO ANNO

PARTE SECONDA

Il telefono prese a squillare all'improvviso rompendo il silenzio che si era creato. In quel momento non aveva nessuna intenzione di rispondere, perciò con un rapido gesto della bacchetta zittì l'apparecchio e riprese ad osservare il paesaggio notturno. In tutti quegli anni fu grata ad Hermione per l'amicizia che avevano instaurato assieme. Lei era certa che quello che accadde quel giorno consolidò ancora di più il loro legame. Senza Hermione non sarebbe stata in grado di affrontare il futuro, ed Hermione senza di lei non sarebbe stata in grado di affrontare il passato.

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Qualche giorno dopo, la tregua che sembrava essersi creata tra Hermione e i due ragazzi, venne nuovamente interrotta durante la lezione di Incantesimi. Il professor Vitious, finalmente aveva deciso di insegnare un vero incantesimo, dopo tanto tempo passato ad imparare la posizione e il movimento corretti per utilizzare la bacchetta, e quel giorno avrebbero dovuto imparare l'incantesimo Wingardium Leviosa, una formula magica per far levitare gli oggetti. Il professore aveva diviso in coppie i ragazzi, e Ryta ed Harry lavoravano insieme. Hermione era capitata proprio con Ron. Il ragazzo sbagliava la pronuncia, e non riusciva a far levitare la sua piuma. Hermione allora gli spiegò con tono arrogante quel era la formula giusta, e dopo di che riuscì a compiere l'incantesimo in modo corretto con la sua piuma. Anche Ryta riuscì a far levitare la sua, ma solo quando la lezione era quasi finita. Uscendo dall'aula di incantesimi, però Ryta provò la sgradevole sensazione, che non l'accompagnava più da alcuni mesi, quando qualcuno si divertiva a schernire gli altri. Ron infatti, evidentemente irritato per quello che era successo in classe, imitava in modo che i presenti sentissero, la voce di Hermione. - "Wingardium Leviosa, bisogna calcare la voce sul Gar". non c'è da stupirsi che nessuno la sopporti, quella ragazza è un incubo parola mia!!!- Ryta non avrebbe mai voluto udire quelle parole, ma soprattutto non avrebbe mai voluto che Hermione le sentisse. Presa dalla tristezza, infatti, la ragazzina si allontanò piangendo facendosi largo per passare tra Harry e Ron, i quali si resero conto di aver esagerato. Un moto di rabbia invase Ryta, che non potè fare a meno di sorpassarli, e di guardare in faccia i due ragazzi con un'espressione di disprezzo dipinta sul volto; poi si allontanò senza dire una parola, in cerca della sua amica. A sera Ryta si diresse nella sala Grande per il banchetto che si teneva per festeggiare Halloween, portando con sé una borsa. Sbuffando nervosamente, fu costretta a sedersi all'unico posto libero, proprio davanti a Ron ed Harry, i quali la osservavano con un'espressione interrogativa e preoccupata allo stesso tempo. - Ehm. dov'è Hermione?- chiese Harry piuttosto imbarazzato, e lo fu ancora di più quando Ryta gli rivolse uno sguardo carico di rancore. - E' in bagno che piange - rispose secca, mentre metteva alcuni dei numerosi dolci in un panierino, che qualche giorno prima aveva ospitato dei dolci che sua madre le aveva mandato. I due ragazzi la osservavano sorpresi. - Ma che stai facendo?- Ryta in un primo momento non rispose, poi parlò in tono gelido. - Non mi sembra giusto che Hermione si perda questo banchetto. per voi - quelle ultime parole, riempirono di sensi di colpa Ron ed Harry. Ryta non parlò più, mentre continuava a riempire di tanto in tanto il paniere di quello che compariva magicamente sulle portate d'oro. Ma il suo lavoro dovette interrompersi all'improvviso, quando nella sala entrò il professor Raptor, ansimante e terrorizzato, il quale ebbe appena il tempo di urlare che un Troll si aggirava per i sotterranei, prima di svenire. La sala entrò nel panico, che solo il professor Silente riuscì a calmare; ordinò ai prefetti di accompagnare gli studenti nelle proprie sale comuni, e poi si allontanò assieme ai professori. Mentre la classe di Ryta saliva le scale per tornare nella loro torre, la ragazzina riuscì ad eludere la sorveglianza di Percy Weasley, il prefetto fratello di Ron, e si diresse verso il bagno, dove Hermione, ignara ancora piangeva. Non appena entrò nel bagno corse verso di lei, e cercò di farla riprendere perché scappassero via, ma Hermione era ancora scossa dai singhiozzi, e non ne voleva sapere di muoversi. Poi udirono entrambe il rumore di una porta che veniva chiusa a chiave, e uno strano olezzo maleodorante. Si voltarono in preda al terrore, mentre la gigantesca ombra del Troll le sovrastava. Hermione urlò per la paura, mentre Ryta cercava di lottare contro le gambe che stavano per cederle, e cercava in tutti modi di trovare qualcosa da fare che potesse servirle. In un vano tentativo schivò un colpo della clava che il Troll brandiva, e lo colpì con un pezzo di tubature. Pensò anche a qualche incantesimo, ma era impossibile riuscire a riflettere in una situazione del genere. Quando ormai non sperava più in niente, vide Harry e Ron. - Come state!?!- chiese Ron preoccupato, mentre si avvicinava a lei ed Hermione, ed Harry cercava di attirare l'attenzione del Troll. Il ragazzo riuscì a saltargli al collo da dietro le spalle, ma si rivelò un azione molto stupida, perché il Troll cercò di scrollarselo di dosso, con il risultato di far infilare la bacchetta di Harry nel suo naso. - Ron, fa qualcosa!!!- senza pensarci un attimo, Ron prese la sua bacchetta e provò il primo incantesimo che gli passò per la mente. - Wingardium Leviosa!- la clava del Troll si sollevò per qualche istante, e poi cadde pesantemente sulla testa dell'essere, che cadde a terra svenuto. Harry si rialzò da terra ed estrasse la sua bacchetta dal naso del Troll, poi si avvicinò agli altri. - State tutti bene?- chiese. Ryta e Ron annuirono, mette Hermione era ancora nascosta sotto un lavandino rimasto intero. In quello stesso istante irruppero nel bagno la professoressa McGranitt, il professor Piton e il professor Raptor, che per lo spavento si sedette su una tazza con una mano sul cuore, terrorizzato (questa parte l'adoro!!! NdA). - Che cosa diavolo credevate di fare!?!- chiese la professoressa McGranitt con un tono di voce gelido, ma accusatorio, che disarmò completamente Ryta e i ragazzi. La ragazzina stava per dirle qualcosa per cercare di spiegarsi, quando una voce sottile e spaventata, proveniente dall'angolo del bagno, la interruppe. - La prego, professoressa McGranitt. erano venuti a cercare me.- la professoressa si voltò verso Hermione, indignata, mentre Ryta osservava i volti sbalorditi di Ron ed Harry. - Signorina Granger! - le disse lasciando trasparire la rabbia. - Mi scusi, io aveva letto tutto sui mostri, e volevo provare a sconfiggerne uno da sola. ma per fortuna i miei amici sono venuti a salvarmi.- continuò poi la ragazzina, mentre a Ron cadeva di mano la bacchetta per lo stupore. - Beh in questo caso. Signorina Granger, cinque punti in meno a Grifondoro! Se non sei ferita torna immediatamente nella tua torre. E quanto a voi.- mentre Hermione usciva dal bagno con la testa china, la professoressa si voltò verso gli altri - . per la vostra fortuna sfacciata per aver sconfitto un Troll di montagna, assegnerò cinque punti ciascuno. Adesso andate nella vostra sala, gli altri stanno continuando i festeggiamenti - senza pensarci due volte Ryta e i due ragazzi si allontanarono, con il sorriso sulle labbra. - Cavolo che fortuna! Anche se abbiamo perso cinque punti, non li abbiamo proprio sentiti!- disse Ron entusiasta. Ryta sorrise, mentre passavano per il buco del ritratto della Signora Grassa. Hermione li attendeva vicino all'entrata, e si avvicinò a loro. Con un leggero imbarazzo, la ragazzina li ringraziò, e poi fu imitata da Harry e Ron. Ryta osservava la scena compiaciuta, mentre il pensiero che d'ora in poi sarebbero diventati dei grandi amici si faceva sempre più vivo nella sua mente.

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Amici. quella parola suonava così strana a lei che aveva vissuto sempre da sola. ripercorse velocemente tutto quello che successe in seguito, che portò i ragazzi ad occuparsi di quella faccenda della pietra filosofale. prima la visione della gamba ferita di Piton, poi la prima partita di Quidditch di Harry, dove il ragazzo subì il malocchio dallo stesso Piton, almeno così credevano, e poi ancora le rivelazioni di Hagrid su Nicholas Flamel, che aveva inventato la famosa pietra, e poi la storia dello specchio dei desideri, durante le vacanze di Natale. tanti particolari, che li condussero tutti ad un unico posto.

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- Ma sei sicuro che stiamo facendo la cosa giusta?- chiese Ron timoroso mentre si avvicinavano alla porta del terzo piano. - Oh insomma Ron! A quest'ora Piton avrà sicuramente tentato di prendere la pietra! Se hai così tanta paura potevi anche non venire!- lo rimbeccò Hermione. Ron sbuffò rumorosamente, beccandosi per reazione due gomitate nei fianchi da Harry e Ryta, perché facesse silenzio. Appena entrarono nella stanza dove Fuffy faceva la guardia alla botola, notarono che il grosso cane a tre teste dormiva sotto l'effetto della musica di un'arpa. - Visto è già arrivato!- esclamò Hermione a Ron. - Muoviamoci allora!- disse Harry per evitare che litigassero ancora, e si mise a suonare il flauto che aveva ricevuto per Natale da Hagrid. Fuffi in pochi minuti si addormentò. Dopo aver aperto la botola, Harry passò il flauto ad Hermione che continuò a suonare e scese per primo nella botola, poi dopo aver dato l'ok, scesero anche gli altri, e atterrarono su qualcosa di soffice, una pianta forse. Chi avrebbe mai potuto pensare che quella pianta era il tranello del diavolo? Per fortuna grazie ad Hermione riuscirono a liberarsi dalla pianta mortale e a proseguire lungo il cammino. Grazie all'abilità con la scopa di Harry e con l'aiuto di Ryta superarono anche il secondo tranello, quello con le chiavi e infine fu anche grazie a Ron e alla sua bravura con gli scacchi che superarono l'altra prova. Purtroppo però il rosso era rimasto ferito, perciò Ryta ed Harry furono costretti a proseguire da soli, mentre Hermione era rimasta con il ragazzo. Questa volta fu il turno di Ryta di dare il suo contributo, e risolse un quesito di logica, che avrebbe portato Harry nell'ultima stanza e lei in quella precedente. Dopo che il ragazzo l'ebbe ringraziata, Ryta era tornata dai suoi amici, terribilmente preoccupata per Harry, ma per fortuna pochi minuti dopo era apparso Silente, che aveva poi tratto in salvo il ragazzo. Qualche giorno più tardi Harry si era finalmente ristabilito e tutti avevano conosciuto la storia sulla pietra filosofale. Quello era stato un anno molto particolare, il primo di altri sei che le era rimasto sempre nel cuore.

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Il telefono non accennava a smettere di suonare. L'incantesimo ormai aveva perso il suo effetto e quell'insopportabile suono continuava imperterrito. Alla fine Ryta, stufa, decise di rispondere. - Pronto, chi parla?- - Lei è Ryta Falck?- fece una voce seria e maschile. - Sì, sono io, con chi parlo?- - Non ha importanza. sei tu che hai scritto quell'articolo su quell'organizzazione criminale, vero? Beh per colpa tua abbiamo avuto dei gravi problemi, perciò adesso abbiamo deciso che tu debba morire!-

Continua.