CAPITOLO 5

SECONDO ANNO

- . abbiamo deciso che tu debba morire!- fece la voce maligna dall'altro capo del telefono. - Che cosa? Se questo è uno scherzo.- disse Ryta preoccupata. - No, non è uno scherzo anzi. ho notato che fino a poco fa te ne stavi tranquilla sul balcone. Eh! Eh! Preparati, stiamo arrivando!- - Accidenti!- imprecò la donna riagganciando il telefono e raccogliendo alcune delle sue cose con alcuni incantesimi. Prese in fretta e furia la sua scopa e si preparò a scappare.

- Hermione apri ti prego! Avanti, lo so che sei sveglia!- Ryta bussava insistentemente alla porta di una graziosa abitazione bianca. Nonostante l'orario un piccolo bagliore di una lampada accesa proveniva dall'abitazione. - Arrivo, arrivo! Ma che succede a quest'ora?- disse una voce femminile che si avvicinava alla porta. - Sbrigati Hermione, sono io, Ryta!- la padrona di casa finalmente aprì la porta e con aria piuttosto stupita accolse la donna. - Ma si può sapere che ti prende? Così rischi di svegliare i bambini! Non mi dire che ti stanno di nuovo cercando!- esclamò poi Hermione mentre Ryta chiudeva la porta e controllava dalla finestra se qualcuno l'aveva seguita. - E' per l'articolo di due giorni fa.- si spiegò -. questo mese è già la terza volta! Possibile che diano così fastidio i miei articoli? E poi ancora non so come diavolo abbiano fatto a rintracciarmi. il cognome a cui è intesta l'abitazione è diverso.- disse un po' più rassicurata e abbracciando Hermione salutandola. - Beh, se ti vai a scegliere sempre gli argomenti più pericolosi! - ribatté l'amica salutandola a sua volta - E poi non ci vuole molto con la magia a rintracciarti, ho studiato che.- - No, non importa, ho capito grazie.- la interruppe prima di fare lezione di magia nell'ingresso. Hermione, che era abituata a quelle reazioni, lasciò correre, anche se un po' contrariata -Ti chiedo scusa per l'intrusione, ma credo che mi dovrete ospitare per un po'. ci sono problemi?- chiese titubante. Hermione si raddolcì e sorrise. - Ma che problemi! Lo sai che ci fa sempre piacere che tu stia con noi! I gemelli ed Emily ne saranno entusiasti! proprio oggi mi hanno chiesto che fine avesse fatto la zia Ryta!- esclamò contenta Hermione mentre con un gesto della bacchetta sollevava la valigia dell'amica e il vecchio baule della scuola che si era portata dietro. - Ma che ci fai ancora con quel baule? E' vecchissimo ormai!- chiese sorpresa. - L'ho portato via con me perché lo avevo in casa. Dentro ci sono alcune cose che avevo riposto e non ho avuto il tempo di prenderle. così ho portato via tutto!- concluse seguendola su per le scale al secondo piano. - Ma l'esame per la Smaterializzazione non l'hai ancora fatto?- chiese Hermione come se la stesse rimproverando. - Non è avuto il tempo, Hermione! Lo sai che ho molto da fare in questi giorni, è inutile che tu mi faccia la predica!- - D'accordo, ma lo sai che non puoi ridurti a viaggiare sempre con la scopa! Smaterializzarsi è molto più sicuro! Cosa direbbero i tuoi se te ne vai ancora a spasso per l'Inghilterra con una Firebolt?- - Infatti loro non sanno niente! Se venissero a conoscenza che sono costretta a scappare da feroci assassini li prenderebbe un infarto!- esclamò seria la donna. Hermione sospirò. Dopotutto era lei che aveva scelto quella vita così pericolosa, forse da quando era entrata ad Hogwarts. era meglio cambiare discorso. - Ron sta già dormendo, forse è meglio non svegliarlo. anche perché non lo farebbe comunque!- scherzò la donna mentre Ryta ridacchiava in silenzio -. oh, ma guarda chi c'è qui ancora sveglia!- Una graziosa bambina di sei anni sbucava dall'oscurità di una stanza, evidentemente curiosa di sapere chi facesse tanto baccano. Ancora assonnata, una manina che si stropicciava insistentemente uno dei due occhietti castani e un orsacchiotto sotto il braccio, spiava lentamente da dietro la porta. Ryta immediatamente non seppe resistere e dopo averle scompigliato un po' la sua meravigliosa cascata di riccioli scuri, la prese in braccio e le dette un bacio. - Mi dispiace di averti svegliata, piccola!- Emily sorrise appena mentre veniva portata nuovamente nel suo caldo letto. - E' un amore!- esclamò a voce bassissima Ryta mentre la osservava addormentarsi. - Almeno lei è un amore! Gli altri due sono dei piccoli diavoletti! Delle pesti sarebbero molto più tranquille di loro!- esclamò sospirando Hermione, pensando agli altri due suoi figli, Thomas e Joey. - Oh avanti! Anche loro sono degli amori quando ti fanno gli occhietti dolci (o parameciosi, come direbbero Luna Malfoy e VidelSSJ! NdA)!- osservò Ryta mentre chiudevano senza far rumore la porta della stanza di Emily e aprivano quella degli ospiti. - Allora buon riposo Ryta!- - Grazie Hermione, buonanotte. ah, a proposito.- chiese all'improvviso la donna facendo voltare l'amica - Hai. - sembrava un po' titubante -. hai saputo niente di oggi?- Hermione la osservò con aria interrogativa. - Oggi? Perché è successo qualcosa?- - No. no, no! Non è successo niente, lascia stare! Sto morendo di sonno, credo che mi metterò subito a dormire!- Hermione la fissò per qualche istante, poi ricambiò la buona notte e chiuse la porta. Era convinta che Ryta si riferisse a qualcosa di particolare, ma evidentemente lei non era ancora pronta per parlarne. Le avrebbe chiesto tutto domani. Ora era meglio andare a dormire! Ryta fissava il soffitto bianco. Era già sotto le coperte, ma non aveva per niente sonno, aveva mentito ad Hermione per evitare di tornare su quell'argomento. Invece, sola e immersa nel silenzio, i ricordi tornarono ad affiorarle alla mente, ancora una volta.

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Tornare a casa per le vacanze era stata in assoluto l'esperienza più strana! Ma soprattutto si era rivelata la più difficile. Dopo il primo anno ad Hogwarts, ritornare nel mondo Babbano impegnava un notevole sforzo di memoria e di convincimento, che per tutti quei mesi Ryta non aveva vissuto in un sogno. Nella sua casa a Penwith non c'erano stormi di gufi che portavano la posta a colazione, i piatti non si riempivano da soli e niente parlava o si muoveva da solo, ma soprattutto nessuno era suo amico. In effetti si era ritrovata di nuovo sola, visto che i ragazzi della sua età non si avvicinavano sempre nella convinzione che lei fosse strana. Ma lei era veramente strana, e in qualche modo quel pensiero le dava la forza di andare avanti, nella prospettiva di un prossimo nuovo anno nella scuola di magia con i suoi amici. Per il momento non voleva essere triste, e ne approfittava ogni giorno per godersi le vacanze al mare, quel mare che per un lungo periodo di tempo non avrebbe visto più. Grazie al suo gufo Luna (voglio chiarire una piccola cosa riguardo questo nome, visto che ogni volta che Luna Malfoy legge questa storia mi chiede perché doveva proprio diventare un gufo, e come può un uccello fare coppia con un furetto. spero abbiate capito l'allusione. in pratica il nome del gufo di Ryta è stato scelto prima che nascesse il personaggio protagonista di "Nata per soffrire". Quindi non ci posso fare niente, Luna!!! Rassegnati a comparire come un gufo in questa storia!!! Poi. chissà. NdA for Luna Malfoy), si era tenuta sempre in contatto con Hermione e Ron, ma la cosa strana era che Harry non aveva mai risposto alle sue lettere, e la cosa un po' la preoccupava. Solo quando era rientrata a scuola, aveva saputo che tutte le sue lettere e quelle dei suoi amici erano state intercettate da un elfo magico, che non voleva assolutamente che Harry ritornasse ad Hogwarts. Quell'anno fu molto particolare, perché per un periodo di tempo la scuola rischiò persino di essere chiusa per via della famosa Camera dei Segreti. Iniziò già in modo molto strano, quando sia lei che Hermione non incontrarono sul treno né Harry né Ron, poi seppero che avevano viaggiato fino ad Hogwarts con una vecchia Ford Anglia con il potere di volare, e avevano quasi rischiato di morire sul Platano Picchiatore. Poi quell'anno come nuovo insegnante di Difesa contro le Arti Oscure era stato scelto Gilderoy Allock un idiota, inetto e pomposo insegnante, come lo definivano Harry, Ron e Ryta, ma che aveva fatto perdere la ragione ad Hermione, che pendeva continuamente dalle sue labbra. Quell'anno qualcosa di oscuro si era aggirato nella scuola, qualcosa che aveva attirato ovviamente l'attenzione dei ragazzi, e che avevano collegato alla voce dentro ai muri che solo Harry percepiva. E poi la notte di Halloween avevano trovato la gatta di Gazza, Mrs Purr pietrificata e una scritta sul muro che avvertiva l'apertura della famosa camera. Da lì in poi molti studenti erano stati pietrificati, e tutti temevano di subire la stessa fine. Per un caso, poi si credeva che fosse Harry la causa di tutto, e quindi che fosse l'erede di Serpeverde, cioè colui che aveva creato la camera. Molti si erano allontanati da lui per questo, ma i suoi amici no, e soprattutto Ryta aveva cercato di dargli fiducia in se stesso. - Perché non ti allontani anche tu? Lo sai che sono pericoloso!- esclamò Harry una sera. Era davanti al fuoco della sala Comune, ormai deserta per via dell'orario, o come aveva pensato lui per la sua presenza. Ryta era rimasta allibita per quell'affermazione, e con molta faccia tosta e senza aprire bocca gli si era seduta a fianco guardandolo in segno di sfida. - Ho capito.- disse lui sospirando -. hai vinto tu!- Ryta sorrise e poi pensò che era meglio fargli sparire la depressione che lo attanagliava. - Non devi essere così pessimista, Harry. Dopotutto lo sai meglio di me che tu non centri nulla con questa storia dell'erede!- - Su questo inizio a nutrire seri dubbi!- esclamò subito dopo il ragazzo - Non solo parlo il Serpentese e sento quella strana voce nei muri, ma tutti quelli che hanno a che fare con me vengono pietrificati!- Ryta non poteva sopportare di vedere qualcuno abbattersi a quel modo, e infervorandosi si alzò in piedi e lo fissò negli occhi con decisione. - Beh, io sono convinta che tu non centri niente, e niente mi farà cambiare idea a riguardo!!!!- esclamò convinta. Harry la osservò per un po' sorpreso da quella reazione. - E' tutto inutile!- esclamò poi sorridendo - Non potrei mare sprofondare nell'oblio se ho l'inossidabile Ryta al mio fianco! Tu non piangi mai!- ironizzò. - Ma andiamo, non dire stupidaggini!- si giustificò lei non sentendo per niente quel complimento. - No sul serio! - continuò lui - in due anni che ti conosco non ti ho mai vista piangere, nemmeno quando ti fai male!- - Si, ho capito buonanotte!- e mentre Harry continuava ad affibbiarle epiteti su quella sua particolarità, lei salì fino al dormitorio femminile sparendo alla sua vista.

Ovviamente anche il secondo anno uno dei tanti problemi dei ragazzi era tornato a galla. Draco Malfoy. Tra battibecchi e battute in qualche modo Ryta e gli altri avevano imparato a convivere con quel ragazzo, ma ci fu una volta che il biondo superò ogni limite. Ryta aveva portato con sé dal mondo dei Babbani il suo diario segreto, nel quale ogni giorno annotava i suoi pensieri e i suoi stati d'animo; quel diario era un suo piccolo tesoro, perché rileggendolo si rendeva conto di quanto in poco tempo fosse cambiata la sua vita e di quanto fosse felice da due anni. Aveva poi fatto un piccolo incantesimo che le permetteva di avere pagine infinite, così che potesse essere sempre lo stesso. Un giorno, malauguratamente avvenne che il diario le cadde dalla borsa e finisse nelle mani di Malfoy. Al ragazzo venne la felice idea di burlasi della ragazza, vendicandosi tra l'altro di alcune sue battutacce che lo avevano messo in ridicolo, leggendo il diario ad alta voce ai suoi compagni nel giardino, a portata di orecchio di tutti. Ryta, che disperata cercava in lungo e in largo il suo diario, non appena sentì una voce che leggeva i suoi pensieri impallidì e un moto di rabbia la pervase quando riconobbe chi parlava. - Sentite qua!- urlava Malfoy con un ghigno diabolico stampato sul viso - Caro diario, non sai come sono felice ora. Finalmente ho degli amici e non sono circondata da quell'odiosa gente che mi prende in giro. bla bla bla . è da tanto ormai che non piango più. bla bla - e continuava saltando quello che non gli interessava e leggendo ad alta voce ciò che più riteneva divertente. Ryta sentiva le lacrime che le bruciavano gli occhi, ma non avrebbe pianto se non prima di dare una lezione a quel bastardo!. Senza pensarci due volte si fece largo tra la folla dei Serpeverde e degli altri studenti curiosi che si erano fermati ad ascoltare, e raggiunse in un attimo il biondo, che ancora intento a leggere non l'aveva notata. Ryta dette un pugno al diario, che fini sul naso delicato di Malfoy, il quale urlò per il dolore; poi la ragazza pensò bene di concludere chiudendogli l'agenda in faccia così da completare l'opera. Gli tolse poi di mano il suo tesoro prima che il sangue potesse sporcarlo e gli tirò uno schiaffo ancora non contenta. Tutti erano rimasti allibiti, tutti tranne Goyle e Tiger, che da bravi scimmioni si avvicinarono per fermarla prima che potesse scappare. Ma Ryta fu più veloce di loro: tirò un potente calcio negli stinchi a Tiger, e riempì di pustole il viso di Goyle estraendo la bacchetta e lanciandogli un incantesimo Furnunculus. Fatto questo scappò via, perché sentiva di non poter resistere più, e non degnò nemmeno di uno sguardo i suoi amici, perché era convinta che da quel momento in poi si sarebbero comportati come i suoi vecchi compagni di scuola. Senza meta si andò a rifugiare nella Guferia, sicura di non trovare nessuno che potesse andarle contro. Non ricordò per quante ore era stata lì su, ad osservare i gufi e le civette che dormivano, ma era convinta che fosse quasi ora di cena quando notò che alcuni uccelli si preparavano alla caccia notturna. Stava pensando di tornare in camera e saltare la cena, quando avvertì che qualcuno si stava avvicinando. Uffa, chi è che rompe! Pensò cercando di nascondersi nella penombra da un lato dell'ingresso. La figura entrò noncurante nella stanza, e si fermò al centro osservando da un lato e dall'altro la Gufiera. Dai capelli nerissimi e perennemente in disordine, e dalla figura magra, Ryta capì che si trattava di Harry. Prima che lui potesse voltarsi e la vedesse lì a terra, decise prendere la parola. - Dì la verità. ora ti sei rimangiato tutto quello che hai detto quella sera.mi sbaglio forse?- Harry sussultò e si voltò di scatto riconoscendo subito la voce. Non appena la vide, per sorpresa della ragazza, il mago sorrise e si avvicinò a lei. - Era ora! E' da ore che ti cerchiamo!- Ryta non rispose, e tenne il viso nascosto tra le gambe accostate al busto. Harry si sedette a fianco a lei e attese in silenzio una sua parola. Ryta non voleva parlare, ma soprattutto non voleva farsi vedere da lui con il volto rigato dalle lacrime. Alla fine però, fu lei stessa a prendere coraggio e a parlare. - Non sono la persona forte che tu credevi. ti sei sbagliato completamente!- esclamò, il viso ancora nascosto. - Beh - rispose lui tranquillo e guardandola dolcemente - non sarebbe stato normale se fossi stata diversa!- quelle parole, così semplici e dolci penetrarono nel cuore di Ryta come un soffio caldo e le infusero serenità. Alzò lo sguardo per incontrare i suoi occhi verdi, e senza più resistenza si abbandonò al pianto tra le sue braccia. Come le ricordava calde e accoglienti, lei che non voleva mai l'aiuto di nessuno, che aveva giurato di farcela sempre con le sue forze, si era arresa al suo sguardo e alle sue parole amichevoli. Harry la strinse forte e lasciò che si sfogasse per qualche minuto. Poi riprese a parlare. - Devo ritenermi fortunato! Sono l'unico che ha visto piangere l'inossidabile Ryta!- - Oh smettila, scemo!- esclamò lei abbandonando il suo abbraccio e dandogli un amichevole colpetto alla spalla. Dopo ricordò lo stato in cui si trovava e ritornò nuovamente triste. Si poggiò al muro sospirando e pensando alla figura che aveva fatto. - Che cosa pensano adesso tutti di me? Che sono una stupida o cos'altro?- Harry inspiegabilmente rise. - Veramente tutti ti credono "forte"! Non è da tutti tenere testa a quello stupido di Malfoy e a quei due scimmioni di Tiger e Goyle! Dopo quello che hai fatto ti ammirano tutti, e non credo che abbiano preso in considerazione quello che Malfoy ha letto ad alta voce!. e poi è uno spasso vedere il povero caro Malfoy con il naso bendato e gonfio! E la cosa più bella è che non ha potuto dire niente, perché sa che è dalla parte del torto! Se ti sbrighi lo trovi in Sala Grande!- Ryta ascoltava stupita le parole di Harry. Poi abbassò lo sguardo senza cambiare espressione. - Io. io credevo di essere diventata lo zimbello di tutta la scuola!- - Ma quale zimbello! Lo sai che ci sono un sacco di ragazzi nelle tue stesse condizioni? E poi prendi me come esempio. Durante l'estate altro che "Grande Harry Potter"! Se vedi come vengo trattato e come sgobbo a casa dei Dursley, c'è da spaventarsi! Dico sul serio!- Ryta si sentì molto più sollevata mentre Harry le raccontava delle sue disavventure tra i Babbani, ormai non doveva più temere niente! - Io sto morendo di fame!- esclamò all'improvviso Harry dopo qualche minuto -. dai andiamo a cena che è ora! E poi devi tranquillizzare Hermione, era disperata perché non sapeva dove ti eri cacciata!- mentre Harry si alzava e le dava una mano a fare lo stesso, Ryta gli sorrise e lo ringraziò. Aveva capito di aver un grande amico al suo fianco. non era sola!

Per quanto riguardava la storia della Camera dei Segreti, con Hermione si era scervellata parecchio alla ricerca di una soluzione. Investigare era una cosa che adorava, e quella situazione di mistero e di precarietà le metteva in continuazione in moto la mente, tanto che dovette fare un enorme sforzo per concentrarsi a scuola, durante le lezioni. Dopo le vacanze di Natale, avevano avuto l'idea di utilizzare la Pozione Polisucco per prendere le sembianze di alcuni alunni di Serpeverde, infiltrarsi nella loro Sala Comune e avere informazioni da Draco Malfoy sull'erede di Serpeverde. Harry e Ron presero le sembianze di Tiger e Gyle, Ryta invece avrebbe voluto entrare nella Sala dei Serpeverde con le sembianze di Pansy Parkinson, ragazza che le stava particolarmente antipatica, e che aveva tentato quasi di ammazzarla durante un combattimento quando era stato fondato il Club dei Duellanti da Gilderoy Allock, ma quando aveva espresso l'idea di far fare una brutta figura alla ragazza e di picchiare Malfoy, dato che ancora le bruciava il recente scherzetto, i suoi amici preferirono preparare la pozione solo per loro tre. Hermione voleva prendere le sembianze di Millicent Bulstrode, ma per un malaugurato incidente, si trasformò in un gatto, perciò i due ragazzi furono costretti ad andare da soli. Alla fine non avevano scoperto nulla a riguardo, e per giunta Hermione era stata costretta a stare in infermeria per un mese intero. Ma anche se non avevano scoperto nulla, Ryta non aveva mai smesso di cercare altre informazioni. Era convinta che tra la Camera dei Segreti, la voce nei muri che ascoltava Harry prima di trovare altre vittime pietrificate, il diario segreto di Tom Riddle, e forse anche il bagno di Mirtilla Malcontenta, ci fosse un legame, un qualcosa che legasse tutti questi elementi e che portasse ad un'unica soluzione: la stessa Camera dei Segreti. Nel frattempo l'aria che si respirava ad Hogwarts era carica di tensione, perché nessuno riusciva a spiegarsi il motivo di quegli attentati, e si prefiggeva l'idea di una prossima chiusura della scuola. Ryta non voleva assolutamente ritornare nella sua città e nella sua vecchia scuola, perciò nell'ultimo periodo si era sempre più isolata dal mondo in cerca di una soluzione. Prima che iniziasse la seconda partita di Quidditch di quell'anno, alla fine, le venne l'illuminazione. Era da un po' che in silenzio mugugnava e congetturava, e supponeva su qualsiasi possibile soluzione, ma non le veniva in mente nulla. Erano sulle scale che portavano alla porta d'ingresso, e tutti insieme accompagnavano Harry verso il campo. Hermione stanca dei suoi mugugni alla fine aveva sbottato, chiedendole che diavolo avesse da un po' di tempo a quella parte. - E' che non riesco a capire cosa si cela dietro questi attentati! Prima Mrs Purr e Canon, poi Justin Finch-Fletchley e il povero Nick-quasi-senza- testa, cosa diavolo hanno visto perché venissero pietrificati?- chiese inconsciamente rivolta alla sua amica. Poi, come se avesse visto la soluzione sul muro che si era messa a fissare, si voltò velocemente verso gli altri. - Aspetta! Ci sono!- esclamò. Tutti si fermarono per le sue urla e la osservarono incuriositi. - Ci sei su cosa?- chiese Ron senza pensarci troppo. - Ma certo! Hanno visto. hanno visto - iniziò a parlare da sola, mentre gli altri la guardavano sbigottiti. - Ma si può sapere che ti prende, Ryta?- chiese Harry seriamente preoccupato per la sua amica. - Non c'è tempo da perdere, Hermione vieni con me, ho bisogno del tuo aiuto! Voi iniziate ad andare al campo, vi raggiungiamo là. Avanti Hermione muoviti!- concluse trascinando dietro di sé l'amica che assieme a Ron ed Harry la fissavano sconvolti. Quando furono quasi all'entrata della Biblioteca, Hermione stanca del suo silenzio intervallato da altri mugugni, la precedette e le chiese spiegazioni. - Ma non capisci? L'ho detto io stesso! Devono aver visto qualcosa, qualcosa di molto particolare!- - Ma chi?- chiese Hermione che ancora non capiva dove volesse arrivare. - Ma Justin, Mrs Purr e tutti gli altri! Allora loro camminano per i corridoi deserti di Hogwarts, vedono qualcosa e vengono pietrificati!- - Già, ma cosa?- chiese ancora Hermione. - E' proprio qui che entri in gioco tu! Tu conosci almeno metà dei libri di questa Biblioteca, e sicuramente mi potrai dare una mano per trovare cosa li ha pietrificati. Allora, mi aiuti?- Hermione fissò per qualche istante la ragazza, che con sguardo implorante e le mani giunte attendeva una sua risposta, poi sorrise. - E va bene. credo già di avere un'idea su cosa cercare.- rispose mentre Ryta le saltava al collo per abbracciarla. - Allora, dovrebbe essere qui.- disse mentre scorreva gli occhi su un polveroso ed enorme volume, mentre Ryta attendeva con ansia. - Ecco qui! Tra gli animali. bla bla bla. il Basilisco. vive centinaia d'anni e raggiunge grandezze sovraumane. lo sguardo del Basilisco provoca la morte istantanea.. questo non ci interessa. ecco fugge al canto del gallo che gli è fatale - - Beh, se non mi sbaglio Hagrid si lamentava perché qualcuno gli aveva ammazzato i galli! Potrebbe essere stato questo Basilisco, e poi hai detto che vive centinaia d'anni, quindi anche questo è un altro punto a favore!- cercò di ipotizzare Ryta. - Già, ma vorrei ricordarti che il Basilisco uccide chi guarda i suoi occhi, non pietrifica!- le ricordò Hermione. - Ma chi delle vittime ha visto veramente il Basilisco?- Hermione la fissò incuriosita, e Ryta continuò - procediamo per gradi. prima è stata pietrificata Mrs Purr, ma perché? Semplice, ha visto la bestia attraverso il riflesso dell'acqua. Ti ricordi? Il bagno di Mirtilla era tutto allagato.- lo sguardo di Hermione si fece ancor più interessato -.poi è stato il turno di Colin Canon, e lui ha visto tutto tramite l'obiettivo, quindi Justin ha visto il Basilisco attraverso Nick-Quasi-Senza-Testa, e quest'ultimo è un fantasma, quindi è già morto e non può accadergli una seconda volta! Ora mi viene da pensare anche ad un'altra cosa, come può muoversi a suo piacimento per tutta la scuola senza dare nell'occhio?- Hermione ci pensò un attimo, poi comprese dove volesse arrivare la sua amica. - Le tubature!- esclamò. - Esatto! Per questo Harry lo sentiva attraverso i muri, e solo lui, perché parla il Serpentese. E adesso, secondo te, dove potrebbe trovarsi la camera dei segreti?- - Beh, non saprei, cosa centra con il Basilisco?- - Non ci arrivi? Secondo quello che ci ha raccontato Harry riguardo quello che ha visto sul diario di Riddle, cinquant'anni fa una ragazza è stata assassinata in un bagno, e non si è mai capito come mai sia morta. e dimmi, noi non conosciamo qualcuno che è morta da cinquant'anni in un bagno e si deprime facendo pesare a tutti il fatto che sia un fantasma?- - Stai dicendo che Mirtilla Malcontenta in realtà.- -. è stata uccisa dal Basilisco che era uscito dalla Camera dei Segreti!- concluse Ryta vittoriosa. - Ma allora dobbiamo avvertire tutti! Presto, dobbiamo correre al campo!- esclamò Hermione agitata. Chiusero in fretta il libro e Ryta fece appena in tempo a prendere la pergamena sulla quale Hermione aveva appena scarabocchiato tutte le sue deduzioni, prima di correre verso l'uscita. Avevano da poco imboccato il primo angolo, quando Hermione si bloccò di colpo. - Aspetta un attimo! Non possiamo correre così in giro per la scuola! Se vedessimo il Basilisco per noi sarebbe la fine!- - Hai ragione - concordò Ryta - aspetta ho qui con me uno specchietto!- si fermarono ad un angolo - allora pronta? Prima vediamo se c'è qualcuno, e poi corriamo!- - D'accordo! Allora.- fece Hermione sospirando -. pronte. via!- ma quello che videro fu soltanto buio e niente più.

Continua.