CAPITOLO 6

TERZO ANNO

Un rumore di auto ridestò Ryta dai suoi ricordi, e mentre le luci si riflettevano dalla finestra sul soffitto della stanza, la donna si rigirò più volte nel letto in cerca di una posizione più comoda. Quel poco di sonno che pian piano si era impadronito di lei, sembrava se ne fosse andato insieme all'auto che era passata, e per un momento maledisse quell'oggetto Babbano che le aveva tolto quell'attimo di tranquillità. Sognare quei ricordi le aveva fatto meno male di quando lo aveva fatto da sveglia, e adesso sembravano voler continuare, senza darle tregua. Come fare a fermarli? Impossibile.

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Del secondo anno non ricordava più niente, tranne che alla fine si saltarono gli esami e il banchetto di fine anno fu uno dei più allegri. Questo perché, come tanti era stata vittima, assieme alla sua amica Hermione, del Basilisco. Dai racconti dei suoi amici, aveva saputo che Harry e Ron si erano avventurati nella Camera dei Segreti assieme ad Allock, e che Ron era stato poi costretto a fermarsi con il professore che aveva avuto un piccolo incidente con la memoria, mentre Harry era andato avanti da solo. Lui aveva scoperto che l'erede era stranamente la sorella di Ron, Ginny Weasley che era stata fuorviata dal famoso Tom Riddle, che si era rivelato essere la precedente identità di Voldemort. Harry aveva combattuto contro il Basilisco e aveva salvato Ginny e Ryta aveva ascoltato tutta la storia a bocca aperta e un po' invidiosa per essersi persa un sacco di tempo e altre avventure che Ron avrebbe preferito non vivere mai, come quella dei ragni e di Aragog. Comunque alla fine l'anno si era concluso con le lamentele di Hermione sull'espresso di Hogwarts, che avrebbe voluto fare gli esami e la reazione in contemporanea dei suoi amici che le avevano risposto in modo poco carino. Anche quelle vacanze trascorsero tranquille e serene per la ragazza e l'inizio del terzo anno si rivelò, come al solito, pieno di novità e di pericoli. Si era infatti diffusa la notizia perfino tra i Babbani, che un feroce assassino Sirius Black, fosse evaso dalla prigione di Azkabam, il carcere dei maghi, gestito da terribili creature dette Dissennatori, capaci di eliminare ogni sentimento di felicità soltanto con la loro presenza. Si era poi venuto a sapere che Black era il padrino di Harry, nonché ex-migliore amico dei suoi genitori, ed era intenzionato ad andare ad Hogwarts, forse per ucciderlo. Per questo Harry era guardato a vista da tutti, perfino dal Ministro della magia, Cornelius Caramell. Ryta aveva incontrato i suoi amici dopo due mesi di vacanza, solo alla stazione di King's Cross, perché non era potuta andare lo stesso giorno a Diagon Alley, per fare le consuete spese di inizio anno. Già dal primo momento si era resa conto che qualcosa non andava, perché il padre di Ron, il signor Weasley controllava continuamente Harry, tanto che quasi dimenticò di salutare la ragazza che aveva conosciuto il primo anno. Ron poi, era particolarmente nervoso con Hermione, che portava in un panierino un fulvo e rosso gatto, che si agitava molto probabilmente desideroso di agguantare il povero topo del rosso, Crosta. Dopo aver salutato tutti (il signor Weasley alla fine si era accorto di lei), erano saliti sull'espresso per Hogwarts, e avevano trovato posto nell'ultimo scompartimento del treno. Lì avevano trovato un uomo che dormiva vicino al finestrino. - Chi sarà?- aveva chiesto Ron curioso, e stupito del fatto che ci fosse un adulto su quel treno. - Deve essere il nuovo professore. forse quello di Difesa contro le Arti Oscure.vedete sula sua valigetta c'è scritto professore R.J. Lupin.- ipotizzò Ryta ricordando che fine avesse fatto il precedente professore di quella materia. Mentre tutti gli altri si accomodavano Ryta non smise mai di togliere gli occhi di dosso dall'uomo che dormiva profondamente. Nonostante il suo aspetto trasandato e forse stanco, c'era qualcosa di affascinante, anzi che la affascinava, perché gli altri quasi scordarono la sua presenza dopo che il treno fu partito. - Cos'hai da guardare?- chiese Harry a Ryta facendola voltare bruscamente. - Eh? N-niente, niente!- si affrettò a rispondere lei. Ma perché si era affrettata tanto a mentire?, pensò subito dopo. Il viaggio fu abbastanza tranquillo, tranne che per un'intrusione di Malfoy, che scappò subito non appena si rese conto che non erano soli. Poi quando ormai si era fatta sera e l'arrivo era prossimo, successe un piccolo incidente. Il treno si fermò all'improvviso, e le luci si spensero. Dopo qualche istante, un mostro, se così si poteva definire quello che si erano trovati davanti, era comparso davanti alla porta; tutti aveva provato un freddo penetrante, e sembrava che niente più potesse renderli felici. Solo Harry era improvvisamente svenuto. Grazie al professor Lupin che si era finalmente svegliato per gli urli che si erano scatenati, il Dissennatore, perché era di quello che si trattava, se ne era andato, ed Harry aveva ripreso conoscenza. L'uomo aveva dato della cioccolata al ragazzo perché si riprendesse e poi ne aveva data anche agli altri. Tutti si chiedevano come mai Harry avesse perso conoscenza, ma il treno era ormai giunto a destinazione e si preoccuparono di più di tenerlo d'occhi verso l'uscita. Mentre percorrevano il viale fino al castello con le carrozze magiche, i ragazzi videro che altri Dissennatori circondavano la scuola. - Hai visto? Ce ne sono degli altri!- esclamò Ryta. La ragazza vide Harry chiudere gli occhi e nascondere il viso dentro la carrozza, e cercò di tirarlo su. - Oh, avanti Harry, non ti sarai vergognato per quello che ti è successo!- Harry la guardò senza rispondere, mail suo sguardo diceva tutto. - Ma che vuoi che sia!- continuò lei - magari ti fanno schifo di più che a noi quei cosi! Vedi Ron per esempio, se si fosse trovato davanti Aragog avrebbe avuto la stessa reazione!- - Uffa Ryta, la vuoi smettere con questa storia? Tu non c'eri perciò non puoi capire cosa abbiamo passato io ed Harry quella sera!- ribatté Ron tutto agitato. Harry sorrise debolmente, mentre sentiva che il gelo stava scomparendo. Vicino alla porta d'ingresso, incontrarono nuovamente Malfoy, che con aria maligna aveva bloccato la loro strada. - Allora Potter, è vero che sei svenuto? Cos'è hai avuto paura del Dissennatore?- Harry non sapeva cosa rispondere, e Ryta pensò bene di farlo lei. - Per lo meno noi non abbiamo avuto paura del professore che avevamo nello scompartimento! NOI, non siamo scappati per paura di essere beccati a fare stupidaggini proprio il primo giorno!- Malfoy si allontanò. E così anche il terzo anno era incominciato, con delle novità ovviamente, come la nuova nomina del professor Lupin e quella di Hagrid, che era diventato insegnante di Cura delle Creature magiche. Questa era una, assieme a Divinazione, delle nuove materie che dovevano studiare da quell'anno in poi. Hermione invece oltre a queste, aveva deciso di studiare tutte le altre materie che le avevano proposto, e quindi anche Aritmanzia, Antiche Rune e Babbanologia, così che era diventata così impegnata che persino Ryta la vedeva solo durante le lezioni, i pasti o la notte, e spesso nemmeno capitava. Inoltre sin dall'inizio c'era un mistero che la avvolgeva, in quanto era stata vista in più posti nella stessa ora, e Ryta aveva ipotizzato qualcosa di particolare. L'unica materia in cui Hermione non andava bene era Divinazione, nella quale, stranamente, Ryta ogni tanto eccelleva, tanto che era diventata il bersaglio della professoressa, Sibilla Cooman, che era solita predire sempre i fatti in modo opposto da come lo faceva la ragazza. Questa poi trovava un gusto particolare nel predire la morte e altra gravi catastrofi ai suoi studenti, e nella loro classe il bersaglio preferito era Harry. La prima lezione di Lupin si era rivelata molto interessante, di sicuro era il migliore insegnante di Difesa contro le Arti Oscure che avessero mai avuto, ci sapeva fare in quella materia, e Ryta pendeva dalla sue labbra. Quel professore le piaceva molto, e ogni cosa era per lei legge. Si innervosiva quando qualcuno prendeva in giro il suo aspetto trasandato, e non vedeva l'ora che arrivasse il momento di andare a lezione da lui. insomma Difesa contro le Arti Oscure era diventata la sua materia preferita. - Ma si può sapere cosa ci provi in Lupen?- le aveva chiesto un giorno Harry, particolarmente infastidito dal comportamento della ragazza. - Non puoi capire tu! Lui è così. così. non trovo le parole per definirlo!- concluse mentre gli occhi le brillavano. Harry a quanto sembrava, era combattuto tra il rispetto che provava per il professor Lupin e il fatto che Ryta avesse occhi solo per lui. Chissà perché poi! Anche il consueto torneo di Quidditch era iniziato, e durante la prima partita la squadra di Grifondoro aveva subito una pesante sconfitta a causa dei Dissennatori che avevano invaso il campo mentre si stava svolgendo la competizione, ed Harry aveva era svenuto di nuovo ed era precipitato, mentre la sua famosa Nimbus Duemila era finita sul Platano Picchiatore ed era andata distrutta. Così Harry aveva chiesto al professor Lupin di aiutarlo a trovare una soluzione, perché non venisse più abbattuto dai Dissennatori ogni volta. Il professore lo aveva invitato a seguire alcune sue lezioni serali perché imparasse un nuovo incantesimo, quello del Patronus, un protettore appunto, creato da un pensiero felice, che potesse allontanare le terribili creature. - E dai Ron, fammi questo favore!- aveva chiesto la prima sera di quelle lezioni Ryta a Ron. - Non mi sembra il caso Ryta, non voglio prendere cose che non sono mie!- aveva risposto l'amico. - Ma dai che ti costa, Harry non c'è e non saprà mai che ho preso in prestito il suo mantello!- continuò la ragazza cercando di convincerlo. - Ma scusa, ma perché vuoi per forza andare a spiare la loro lezione!- riprese il rosso. - Perché voglio vedere il professore, e poi sono curiosa di conoscere questo incantesimo! Anche se Harry ce lo spiegherà, non è la stessa cosa vederlo da un professore esperto!- - Ma allora perché non chiedi di vedere la lezione!- - Perché Harry non me lo permetterebbe mai! Lo sai che si vergogna se dovesse svenire di nuovo! Oh avanti Ron, fallo per me! In cambio io poteri farti il tema che ci ha dato la McGranitt. e magari. anche quello terribile di Storia della Magia.- Ryta attendeva una risposta. Sapeva che Ron odiava fare i temi, al contrario di lei, che adorava scrivere, e quella era una proposta allettante. Ron ci pensò su qualche minuto, poi alla fine acconsentì e le portò il mantello, ben nascosto, dalla loro camera. - Oh ti ringrazio Ron, sei un amico!- esclamò Ryta dandogli un bacio sulla guancia e facendolo arrossire in zona orecchie. - Ryta avrebbe dovuto farli da solo i temi!- esclamò Hermione sbucando da una pila di libri ancora da leggere. - Nessuno ha chiesto il tuo parere!- la rimbeccò acido Ron. In quel periodo era piuttosto in collera con lei, perché il suo gatto, Grattastinchi, aveva più volte tentato di uccidere Crosta. Hermione non rispose e in silenzio ritornò a studiare. Ryta salutò Ron e poi si avvicinò ad Hermione. - Lascialo perdere, lo sai com'è fatto! Gli passerà!- Hermione non alzò lo sguardo dal libro ma Ryta era sicura che sperasse in quello già da tempo. Poi la salutò e uscì dalla Sala Comune. Con il mantello raggiunse Lupin ed Harry che facevano lezione. Per fortuna si era trovata all'inizio, e approfittando della presenza di Pix, era entrata nell'aula che avevano occupato. Si sedette su una delle scrivanie e seguì la lezione ben nascosta sotto il mantello. Il professore aveva saputo che la paura più grande di Harry non era Voldemort, ma proprio i Dissennatori, così aveva preso un Molliccio, creatura che prende le sembianze delle paure più intense di chi lo incontra, per la lezione. Non appena lo aveva liberato, questo si era trasformato in un Dissennatore ed Harry aveva incominciato a sentire i primi disturbi. Avrebbe dovuto provare a lanciare l'incantesimo Expecto Patronum, ma non ci riuscì, perché svenne quasi subito. La cosa strana era che non appena Harry iniziò a sentirsi male, anche Ryta aveva provato gli stessi sintomi. Cos'erano quelle voci che chiedevano aiuto? Di chi era la voce della donna che supplicava di risparmiare suo figlio? E quella risata? Quando Ryta si riprese, vide che Lupin stava cercando di rianimare Harry che giaceva ancora a terra e aveva le lacrime agli occhi. Ma che succede? Si chiese Ryta, mentre avvertiva anche sul suo viso le lacrime. Possibile che quella voce era della madre di Harry? Mentre sentiva la spiegazione di Lupin, che diceva ad Harry che i Dissennatori fanno rivivere le esperienze più brutte vissute, comprese che su quello non c'erano più dubbi. Ma perché anche lei aveva sentito tutto? Cosa aveva a che fare con il suo amico? Erano molti i dubbi, ma per la prima volta le ritornò in mente che anche il primo anno lei aveva ascoltato la voce del Cappello Parlante che parlava ad Harry. Che ci fosse un legame tra quei due fatti? Era tutto molto confuso, e lei si sentiva spossata e senza forze per poter ragionarci su. Per fortuna aveva in tasca un cioccolatino che le aveva inviato sua madre assieme ad una lettera e a tante altre caramelle, e per un po' riprese a stare meglio. Volle assistere fino alla fine della lezione, e decise che lo avrebbe fatto per tutte le altre, perché voleva scoprire il motivo per cui anche lei fosse legata a quello che accadeva ad Harry, e per poter stare vicino al suo amico. Ormai di vedere il professore anche la sera non le importava più. Nel frattempo si era organizzata la prima gita ad Hogsmead, il paese vicino alla scuola, interamente magico, a cui potevano partecipare tutti gli studenti dal terzo anno in poi con un autorizzazione dei genitori. Harry era l'unico del suo gruppo a non avere l'autorizzazione, perciò era stato costretto a rimanere ad Hogwarts. La seconda gita, invece, Harry riuscì a raggiungere Ryta e gli altri. I suoi amici infatti, credevano, mentre si trovavano nel negozio di dolci della città, Mielandia, avvertirono la presenza di Harry nascosto sotto il mantello, che grazie ad una mappa datagli dai gemelli Fred e George, detta Mappa dei Malandrini, era riuscito a sgattaiolare fuori dalla scuola attraverso dei sotterranei. Quella volta i ragazzi fecero visitare la città al ragazzo, e gli mostrarono tutte le meraviglie che ospitava: il centro della Posta, la Stamberga Strillante, Zonko, il negozio di scherzi, Mielandia, e il bar affollatissimo di Madama Rosmerta, Ai tre manici di scopa. E proprio lì scoprirono che Sirius Black era stato un grande amico di James e Lily Potter, i genitori di Harry, e che li aveva traditi facendoli assassinare da Voldemort, e che poi aveva ucciso un altro loro amico che aveva tentato di vendicare i Potter, Peter Minus. Harry aveva provato una rabbia incontrollata che esplose quando incontrò faccia a faccia proprio Sirius Black. Per tutto l'anno scolastico la presenza di Black era diventata assai pericolosa in tutta la scuola, tanto che più volte era riuscito ad entrare e spesso era arrivato fin dentro la stanza di Harry. Ma non era mai riuscito ad ucciderlo. Ron ed Hermione non facevano altro che litigare, e sembrò che non ci potesse essere più niente da fare quando Ron trovò delle tracce di sangue sulle sue lenzuola e Crosta era sparito. Era tutta colpa di Grattastinchi, e sembrava che tra Ron ed Hermione non ci potesse essere più la parola amicizia. La cosa si aggravò anche quando Harry ricevette una mitica e costosissima Firebolt per Natale, da un anonimo ed Hermione, per paura che si trattasse di una trappola aveva avvertito la McGranitt, che l'aveva sequestrata. Quella volta anche Ryta era rimasta male per il suo comportamento, e per un po' aveva preferito evitarla, più di quanto non lo facesse lei di già a causa dello studio. Alla fine la famosa Firebolt non aveva nulla ed Harry giocò l'ultima importantissima partita che permise a lui e alla sua squadra di vincere finalmente la famosa coppa di Quidditch. Il tempo volò via velocemente e gli esami furono alle porte. Riuscirono a passarli tutti, e la sera dell'ultimo giorno, Harry e tutti gli altri andarono da Hagrid, che in quel periodo aveva avuto un gran da fare perché il Ministero voleva abbattere uno dei suoi Ippogrifi che era considerato pericoloso. Il Gigante aveva allontanato i suoi amici prima che arrivasse la commissione incaricata di abbattere la creatura, e mentre si dirigevano di nuovo verso la scuola, accadde l'irreparabile. Il topo di Ron, che era stato ritrovato vivo proprio da Hagrid, era scappato dalle mani di Ron, ed era stato inseguito da un grosso cane nero. Ron, nel tentativo disperato di recuperare il topo, era stato trascinato via dal cane verso il Platano Picchiatore. Qui l'animale era entrato in un cunicolo e alla fine Harry, Ryta ed Hermione erano partiti all'inseguimento fino alla Stamberga Strillante, quello era un altro dei tanti passaggi che portavano ad Hogsmead. E fu così che scoprirono tutto: che Sirius non era un criminale, che in realtà a tradire i genitori di Harry non era stato lui, ma quel Peter Minus di cui tutti parlavano, e che si nascondeva da anni sotto le sembianze di un topo, il topo Crosta. Scoprirono che in realtà Sirius voleva uccidere solo Peter, e che Lupin era stato uno dei grandi amici di Sirius e di James Potter, che erano tutti degli Animagi, cioè dei maghi in grado di tramutarsi in animali, che tutti e quattro facevano parte della famosa banda dei Malandrini, e che Remus Lupin in realtà era un Lupo Mannaro, cosa che scioccò Ryta, che non aveva sospettato nulla. Da lui stesso seppero che durante le notti di luna piena veniva portato in quella casa abbandonata perché non facesse del male a qualcuno e di come i suoi amici per restargli vicino decisero di diventare degli Animagi clandestini. Furono molte le cose che scoprirono quella sera, ma quando sembrava che forse tutto si sarebbe sistemato e Sirius Black potesse venire scagionato, le cose andarono diversamente. Proprio quella sera Lupin si trasformò in un Lupo Mannaro, e Peter Minus riuscì a scappare. In più giunsero i Dissennatori, e mentre tutti venivano bloccati dal loro potere, Sirius veniva nuovamente catturato.

- Hermione, perché non ci fai tornare indietro nel tempo?- - Eh? E. e tu come fai a saperlo?- chiese Hermione sconcertata. Si trovavano nell'infermeria della scuola. Si erano risvegliati in quel posto dopo essere stati attaccati dai Dissennatori. Ron era ancora incosciente, perché era quello che aveva subito più danni; da alcuni discorsi che provenivano da dietro la porta avevano saputo che Sirius si trovava nella torre più alta e che stava per essere ucciso dai Dissennatori. Loro erano stati portati fin lì da Piton, che si era preso tutto il merito "della cattura del feroce assassino e della protezione degli studenti". I ragazzi speravano che arrivasse Silente per poter spiegare ogni cosa, e infatti avvenne proprio in quel momento. - Ma sì, dai! Ormai ho capito che usi qualcosa che ti fa tornare indietro nel tempo per poter seguire più lezioni allo stesso tempo, altrimenti non ce la faresti mai! Se lo usassimo adesso potremmo salvare Sirius!- esclamò Ryta mentre Harry ed Hermione la guardavano stupiti. - Hai avuto proprio una bella idea, cara Ryta!- era Silente. Subito i ragazzi tentarono di spigare l'accaduto e Silente fu pronto ad aiutarli, ma nessuno gli avrebbe creduto, perciò acconsentì ad utilizzare l'idea di Ryta. Hermione infatti aveva una GiraTempo che le permetteva di tornare indietro nel tempo. E così fecero. Salvarono la vita all'Ippogrifo, chiamato Fierobecco, e quando Sirius fu catturato, volarono con l'animale fino alla torre più alta e gli permisero di fuggire. L'uomo promise di rimanere in contatto con Harry e alla fine lui e le ragazze tornarono appena in tempo nell'infermeria. La notizia della scomparsa di Sirius fece scalpore, tutti avevano paura di lui, tutti tranne Harry e i suoi amici, che lo sapevano innocente e al sicuro sa qualche parte con Fierobecco. Soltanto il giorno dopo, Ryta dovette dire addio al professore Lupin. Passeggiava in giardino da sola, ancora assonnata per l'avventura della sera prima. i suoi amici erano da Hagrid, a prendere il the, e lei li avrebbe presto raggiunti. La voce della McGranitt che chiacchierava con Vitous sul fatto che Piton quella mattina avesse riferito ai Serpeverde che Lupin era un Lupo Mannaro, la fece trasalire. La prima cosa che le venne in mente fu che probabilmente il professore stesse facendo le valigie. Corse a perdifiato per la scuola fino a raggiungere il suo ufficio e bussò mentre entrava. - professore- esclamò - E'. è vero che sta andando via?- il professore la fissò un attimo, poi smise di riempire la sua valigia e si avvicinò a lei. - E' così Ryta. me ne devo andare.- - Non è giusto che per colpa di quel. di Piton - si corresse ricordando di essere sempre davanti ad un professore -. lei debba rinunciare a quest'incarico!- se prima non poteva vedere il professore di pozioni, adesso lo odiava con tutto il cuore. - Capisco, ma non posso evitare che arrivino dei gufi di protesta dei genitori che non vogliono che un Lupo mannaro insegni ai loro figli, cerca di capirmi!- cercò di spiegarsi Lupin. - Ma non è giusto! Lei. lei è il migliore insegnante che abbiamo mai avuto, non ci può abbandonare così!- Ryta non voleva darsi per vinta. - Non credo che nessuno voglia più che io insegni qui.- - Beh io sì! E anche Harry e tutta la classe! Sono sicura che adesso la apprezzeranno anche di più!- Lupin sorrise alla determinazione di Ryta. - Mi dispiace, ma non posso cambiare idea.- - Ma la prego professore, non può abbandonare Harry, tutti i suoi studenti.e me! Non mi lasci sola!!!- ma che diamine le era saltato in testa? Non appena ebbe finito di parlare, si mise una mano sulla bocca, quasi a nascondere quelle parole così stupide che le erano uscite senza pensarci. Abbassò lo sguardo rossa in viso, e non si accorse che Lupin le sorrideva, e si era inginocchiato. Solo quando sentì una sua mano posarsi sulla spalla amichevolmente, riprese a respirare, ma ancora non osava alzare lo sguardo. - Sono molto lusingato dalla tua proposta Ryta.-iniziò seriamente Lupin. L'ultima cosa che avrebbe fatto sarebbe stata prenderla in giro per quello che aveva detto -. ma sono convinto che se guardi meglio nel tuo cuori, e lo ascoltassi. beh, forse ti renderesti conto di non essere poi così sola! Hai già qualcuno di molto importante al tuo fianco.- Ryta lo fissava sbigottita. Cosa intendeva con quelle parole? Ma i suoi pensieri furono interrotti dallo bussare della porta, e da una voce familiare. - Ho appena parlato con Hagrid. dice che lei ha dato le dimissioni!- Harry ansimava, forse per aver fatto tutta la strada dalla casa del Guardiacaccia correndo. Ryta si voltò bruscamente sorpresa, e finalmente comprese cosa voleva dirle il professore. Forse erano state le sue parole, forse lei stessa lo sapeva già da tempo, ma non appena lo vide lì, davanti a lei, qualcosa cambiò. Le apparve diverso, non più amico, ma un ragazzo, un bel ragazzo per giunta! Il suo cuore cominciò a battere velocemente e lei lo sentì. Doveva ascoltare il suo cuore, quello le aveva detto il professore. Lui aveva ragione, per lei esisteva già una persona importante! Ed era Harry Potter, il suo migliore amico e il ragazzo di cui lei si era innamorata. Possibile che ci avesse messo tanto di quel tempo a capirlo? Che stupida era stata! Tutte quelle attenzioni per le lezioni serali, tutte le battute poco carine sulla Cercatrice di Corvonero, Cho Chang, che aveva dato l'imbocca al lupo ad Harry prima dell'ultima partita, e la gelosia durante la partita Grifondoro-Corvonero, perché lui cedeva il posto alla Chang e lei gli urlava di non fare il gentiluomo, perché non era il momento e quasi cascava dagli spalti, e poi tutte le preoccupazioni, quando aveva un problema o non stava bene: lei era sempre la prima che gli restava vicino. E tutto questo per un'unica ragione: l'amore. Si avvicinò alla porta mentre Lupin spiegava più o meno le stesse cose ad Harry. beh più o meno, e cercò di calmarsi. Anche se aveva scoperto di essere innamorata di lui, non voleva dire che per lui fosse lo stesso, e tranne che per le vacanze avrebbe dovuto conviverci quasi per tutto l'anno. Fece un lungo respiro e intanto arrivava anche Silente. Dopo una breve chiacchierata Lupin lasciò lo studio e salutò tutto. Quando si avvicinò a Ryta le fece l'occhiolino, e lei rispose con un'espressione che lasciava intendere tutto. Poi mentre si allontanava, Ryta si ricordò di dirgli grazie. Lo richiamò dalle scale, e lui le sorrise prima di voltarsi e uscire dalla scuola. - Grazie di cosa?- aveva chiesto Harry curioso. - Di niente.- rispose lei calme, mentre dentro bolliva, fuori era riuscita a sembrare normale. - Ma ci sarà un motivo!- disse ancora Harry. - Te lo spiegherò quando sarai più grande!- rispose ancora con calma Ryta. - Ma per chi mi hai preso! E poi non mi farai preoccupare!- disse lui senza pensarci. - Eh? Preoccupare per cosa? Ma non è che sei un po' geloso?- Harry arrossì appena e si voltò dall'atra parte. - Io geloso di te? Ma stiamo scherzando? Andiamo che ci aspettano gli altri!- Ryta sorrise mentre lui la precedeva e borbottava qualcosa come: - Tsk! Io, geloso di quella, ma non scherziamo!- Forse una piccola speranza ce l'aveva.

Continua.