CAPITOLO 7
QUARTO ANNO -PARTE PRIMA-
E così alla fine anche i suoi ricordi erano arrivati al famoso quarto anno. Di lì in poi niente sarebbe stato più come prima. Il sonno sembrava che le fosse passato del tutto, invece avrebbe preferito dormire, perché da lì in poi sarebbero iniziati i ricordi più dolorosi, e lei non voleva piangere ancora. aveva promesso di non farlo più.
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Quella fu un'estate parecchio lunga rispetto alle precedenti, perché non passava giorno che Ryta non desiderasse di poterlo rivedere; ma non poteva accorgersene prima che finisse l'anno?, Si diceva ogni volta. Durante quei due mesi, finalmente aveva deciso di fare un cambiamento totale. Ma non era per apparire più bella ai suoi occhi, o per sembrare diversa ad ogni costo, no. Solo si era sentita di cambiare aspetto, di diventare grande. Aveva tagliato senza troppe scene la sua lunga chioma castana e aveva preferito un taglio più sbarazzino, con il capelli tutti scalati e ondulati, e finalmente i suoi genitori avevano acconsentito a che mettesse le lenti a contatto, così che togliesse quei terribili occhiali che tanto detestava. Ryta era rimasta entusiasta per quel regalo di compleanno un po' posticipato (era nata infatti il 22Maggio), e aveva ringraziato i suoi genitori, per giorni, ogni volta che ne aveva avuto l'occasione. Così diversa e più cresciuta in quei due mesi, sembrava un'altra persona, ma non completamente diversa, solo migliore. Ron aveva invitato tutti i suoi amici a vedere la Finale della Coppa del Mondo di Quidditch, e lei aveva accettato subito, in vista di una partita fantastica. Quel giorno di fine estate, mentre con una passaporta inviatagli dal signor Weasley, un oggetto magico in grado di trasportare i maghi da un posto all'altro in pochi secondi, si dirigeva verso la Tana, la dimora dei Weasley, la tensione sembrava aumentare a dismisura, e il cuore non aveva smesso un secondo di battere velocemente. Che stupida, diceva a se stessa, mentre si avvicinava alla singolare abitazione che sembrava reggersi in piedi proprio magicamente. - Chissà che cosa penserà del mio nuovo look. chissà se gli piacerà.- continuava a ripetere e intanto il cuore sembrava impazzito. - Basta!- esclamò fermandosi in mezzo alla strada - devo calmarmi! Non posso farmi vedere in questo stato, devo sembrare il più normale possibile. altrimenti come farò quest'anno.- prese un grosso respiro, e finalmente suonò il campanello. Si aspettava sicuramente la signora Weasley, che le avrebbe aperto con il sorriso sulle labbra e le avrebbe regalato uno dei suoi potenti abbracci, ma invece si trovò in una situazione che non si sarebbe mai aspettata. - Salve, desidera qualcosa?- fece una voce un po' più profonda di come la ricordava, ma di sicuro riconoscibilissima. Ryta provò a parlare, ma dalla sua bocca non uscì nessun suono tanto forte era stata l'emozione di vederselo così all'improvviso, così cresciuto e sempre così carino, puntualizzò. - Harry caro, chi è alla porta?- fece la voce della signora Weasley dalla cucina. Poi la sua figura robusta sbucò dalla porta e si avvicinò al ragazzo. - Hai bisogno di qualcosa?- chiese Harry a Ryta che non l'aveva per niente riconosciuta. La ragazza aveva ottenuto una reazione che non si aspettava di certo. Non appena vide la signora Weasley, cercò di riprendersi, e finalmente le uscirono le parole. - Ecco io.- stava per dire, ma la signora la interruppe. - Oh, ma devi essere una nostra vicina di casa, vero?- - Eh? N-no, io.- - Hai bisogno di qualcosa? Tua madre ti ha mandato qui?- - No, io.- - ma allora di cosa hai bisogno, cara?- continuava la signora Weasley senza darle il tempo di spiegarsi. Poi una voce interruppe tutti, che spostò l'attenzione dei presenti di nuovo su Ryta, ma questa volta sembravano più che sorpresi. - Oh, ciao Ryta!- esclamò Hermione - Ma cosa hai fatto hai capelli?- Ryta si sentì arrossire un po' mentre tutti la fissavano sbigottiti. - Ehm. salve.- disse un po' imbarazzata. - Ryta? Sei tu la piccola Ryta? Ma sei una signorina ormai!- esclamò la signora Weasley mentre la riabbracciava. Harry intanto non parlava più, era rimasto troppo sorpreso per l'accaduto. Presto si avvicinarono tutti alla porta per salutare la nuova arrivata, e poco dopo si accomodarono nel piccolo salottino di casa Weasley. Mentre tutti si allontanavano dall'ingresso, Ryta per ultima si era accorta che Harry era rimasto indietro, e aveva atteso che tutti gli altri si fossero allontanati, poi si era voltata con il sorriso sulle labbra. - Ciao Harry.- aveva detto. - C-ciao.- fece lui sorridendo poco dopo. - Sono contenta di rivederti! Ora però andiamo, i nostri amici ci aspettano!- Harry sorrise e la seguì in silenzio nell'altra stanza. Quando Ron accompagnò Ryta assieme agli altri nella stanza di Ginny perché lasciasse il baule, e poi nella sua stanza per chiacchierare un po', e per sapere le ultime novità su Sirius, Hermione raccontò con aria contrariata che i gemelli avevano fatto un tremendo scherzetto a Dudley Dursley, il cugino di Harry. - Perfetto! Sono stati grandi!- esultò mentre Hermione, che sperava di cercare un aiuto era rimasta sbalordita e subito dopo le aveva rivolto uno sguardo minaccioso. - Ehm. cioè volevo dire.- si era affrettata poi a rispondere avendolo colto -. non. non dovevano farlo. sono. ehm. sono stati dei veri monelli!- e mentre Harry e Ron ridevano in silenzio per quella poco credibile affermazione, salirono fino in camera. Il resto della sera trascorse sereno e in allegria con tutti quanti, e Ryta non si era sentita così da un molto tempo. Poi il giorno dopo partirono finalmente verso il luogo dove si sarebbe tenuta la finale della Coppa del Mondo di Quidditch, tra le squadre dell'Irlanda e della Bulgaria. Durante il viaggio fino al luogo dello stadio, Ryta fece la conoscenza di Cedric Diggory, il Cercatore di Tassorosso che aveva portato la squadra alla vittoria contro il Grifondoro, l'anno precedente, quando Harry cadde dalla scopa. Cedric si era rivelato un ragazzo molto simpatico e cordiale, oltre che carino, ma solo Ryta ed Hermione sembravano pensarla a quel modo, perché gli altri ragazzi, Harry soprattutto, doveva averlo preso in antipatia. La partita fu estremamente emozionante, tranne quando Ryta non potè fare a meno di dare un calcio ad Harry perché si svegliasse prima di cadere dagli spalti, sotto l'influsso della bellezza delle Veela, strane e attraenti creature, mascotte della Bulgaria, che incantavano con la loro bellezza il genere maschile. Lei e i suoi amici fecero la conoscenza dell'abilissimo Cercatore bulgaro, Viktor Krum. Durante la notte però, nell'accampamento dei maghi, ci fu un attacco di Mangiamorte, i seguaci di Voldemort, che portarono scompiglio nella zona e grande timore, soprattutto perché dopo tredici anni ricomparve il famoso Marchio Nero, il segno di riconoscimento di Voldemort. Solo dopo molte ore finalmente si era riportata un po' di pace nell'accampamento, anche se ancora qualcuno urlava e scappava anche quando tutto sembrava concluso. Al loro ritorno alla Tana, furono accolti da una preoccupatissima signora Weasley che per poco non aveva strozzato i ragazzi per abbracciarli e saperli ancora vivi. Dopo quell'esperienza, le vacanze sembrarono trascorrere molto più velocemente, e in men che non si dica era giunto già il primo giorno di scuola. Sul solito espresso per Hogwarts, quella volta fecero un viaggio piuttosto tranquillo, tranne che per la solita odiosa visitina di Draco Malfoy. Quella volta lo sentirono anche lamentarsi perché avrebbe preferito essere andato in un'altra scuola di magia, quella di Durmstrang, dove le Arti Oscure, venivano insegnate al contrario di Hogwarts. - Ma allora esistono altre scuole di magia?- chiese Harry sorpreso. - Ma certo che ci sono- gli rispose Hermione più sorpresa di lui. - Già.- continuò Ryta -. in Europa ci sono Beauxbatons, Durmstrang e ovviamente Hogwarts! La prima credo sia francese, dal nome, mentre l'altra deve trovarsi verso il Nord.- - E' vero, visto che tutti gli studenti portano i cappotti di pelliccia per l'uniforme!- aggiunse Hermione. - Credo di averne sentito parlare.- fece Ron -. Dov'è? In che pese?- E mentre Hermione spiegava perché non si conosceva la posizione della scuola per via della segretezza, Harry si voltò curioso verso Ryta. - Ma come fai a saperle queste cose anche tu?- le chiese senza pensarci troppo. - Le ho lette su "Storia di Hogwarts"!- rispose candidamente la ragazza. In quel momento Ron, che stava parlando con Hermione si bloccò di colpo, e anche Harry la fissò in modo strano. - Come hai detto?- chiese il rosso incredulo. - L'ho letto su "Storia di Hogwarts"!- rispose ancora lei che non capiva cosa ci fosse di strano. - Ommiodio!- esclamò Ron all'improvviso - stai diventando come Hermione!- Ryta lo fissò stupita, prima di scoppiare a ridere, per la serietà con cui entrambi i ragazzi avevano accolto la notizia. - Ma dai!- esclamò - l'ho letto solo perché ero curiosa di saperne qualcosa di più sulla nostra scuola! Che ne so. misteri, qualcosa di interessante insomma. solo che non ho trovato nulla di speciale, tranne che adesso so che in futuro se voglio tornare qui non potrò usare la Smaterializzazione e la sveglia elettronica che mi hanno regalato per il mio compleanno non serve a niente, perché nella zona della scuola niente di quel genere funziona! Averlo saputo prima.- - Meno male.- disse Ron tirando un sospiro di sollievo -. credevo che stessi cadendo nella trappola anche tu!- - Ma sentitelo!- esclamò Hermione stizzita - Potresti almeno imitarmi qualche volta, così non avresti tanti problemi con gli esami!- Ron sbuffò. Non voleva certo sentir parlare di esami il primo giorno di scuola! E soprattutto da una che si esercitava già con i test per i G.U.F.O. (Grado Universale Fattucchiere Ordinario) del quinto anno! Durante il famoso e abbondante banchetto Silente quell'anno presentò il nuovo insegnante di Difesa contro le Arti Oscure, Alastor "Malocchio" Moody, un Auror in pensione un po' paranoico. Poi dette la notizia che avrebbe completamente sconvolto il normale corso dell'anno scolastico. Infatti ad Hogwarts per tutto l'anno, si sarebbe tenuto il Torneo Tremaghi: tre studenti delle tre scuole Europee si sarebbero sfidati in competizioni di magia, per eleggere il Campione. I tre studenti, al di sopra dei diciassette anni per via della difficoltà delle prove, sarebbero stati scelti dal Calice di Fuoco, un calice magico. Per il momento avrebbero dovuto attendere la sera di Halloween per fare la conoscenza con i drappelli delle due scuole che sarebbero arrivati. Così dopo un'estenuante attesa affievolita dal gravoso elemento dei compiti, che sembravano aumentati rispetto agli anni precedenti, e soprattutto dalla meravigliosa punizione che ricevette Malfoy da Moody (Il professore aveva trasformato il ragazzo in un furetto, mentre dopo una delle solite liti, Malfoy stava per colpire Harry alle spalle. Dopo averlo trasfigurato, Moody lo aveva più volte fatto rimbalzare sulla dura pietra, per il divertimento e la gioia di Ryta e degli altri) finalmente il giorno di Halloween era giunto e le delegazioni delle due scuole erano giunte: Beauxbatons con l'enorme preside che aveva l'aspetto di una Gigantessa Madame Maxime, e Durmstrang, con uno strano e freddo preside, Karkaròff. Ryta e i sui amici scoprirono che uno degli studenti di Durmstrang altri non era se non il famoso Viktor Krum, per il quale Ron impazzì di gioia, senza contare poi che rimase decisamente estasiato da una delle studentesse di Beauxbatons, Fleur Delacour, probabilmente con origini di Veela. Per un giorno intero molti dei ragazzi dell'ultimo anno misero il loro nome nel Calice, compresi i gemelli Weasley, che ancora sedicenni, si beccarono dei magnifici baffi ed una lunga barba. La sera avvenne l'irreparabile. Il Calice di Fuoco decise i nomi dei partecipanti. Furono estratti Viktor Krum per Durmstrang, Fleur Delacour per Beauxbatons, e Cedric Diggory per Hogwarts. Ma la cosa che nessuno si aspettò fu che il Calice di Fuoco tirò fuori un altro nome, un quarto. La voce di Silente riecheggiò nella Sala muta, mentre tutti gli occhi allibiti dei presenti si posarono su di un'unica persona. - Harry Potter.- disse il preside. Ryta ebbe l'impulso, come tutti di voltarsi verso di lui, e l'espressione sbalordita dipinta sul suo volto le confuse ancora di più le idee. Harry avrebbe voluto parlare, ma un po' la sorpresa, un po' per Silente che l'aveva subito invitato a seguire i campioni in un'altra stanza, non riuscì a spiegarsi. Non appena lui fu sparito, nella stanza incominciarono a sentirsi le voci sorprese degli studenti, e un lungo brusio accompagnò i minuti che precedettero il ritorno in Sala Comune. - Harry è un grande!- esclamarono in coro i gemelli Weasley. - Già, vorrei proprio sapere come diavolo ha fatto a superare la barriera che aveva imposto Silente intorno al Calice!- concordò Lee Jordan, il migliore amico di Fred e George. - Ma siamo sicuri che l'abbia fatto lui? cioè avete visto che faccia ha fatto? E poi come ha potuto trovare una soluzione?- - E' inutile che ti scervelli Ryta - fece una voce di sicuro non entusiasta come le altre - ci è riuscito e basta! Tanto per cambiare è sempre lui al centro dell'attenzione!- il volto di Ron era a dir poco nero. Non aveva preso per niente bene la notizia su Harry, e dopo aver parlato, si alzò da tavola sbattendo un pugno per la rabbia e si allontanò in silenzio. - Ma. ma cosa gli prende?- esclamò Hermione mente sollevava il bicchiere colmo di succo di zucca che Ron aveva fatto rovesciare e ripuliva tutto con la magia. - Comprendo Ron, ma non sono d'accordo con lui!- esclamò Ryta, il viso corrucciato e sospettoso - sono sicura che Harry non abbia mai neanche provato a mettere il suo nome nel Calice!- - Pensi che sia stato qualcun altro?- chiese Hermione, più convinta dell'ipotesi della sua amica che di quella di Ron. - Non lo so. però dobbiamo prima chiedere conferma ad Harry, poi si vedrà. Certo bisognerà anche convincere Ron, che lui non centra niente. se è così.-
- Sarà difficile! Lo sai com'è duro Ron in certi casi! Se si sente messo in secondo piano Harry non può mica farci niente! Sono sicura che preferirebbe di più vivere una vita normale che non la sua!- Ryta annuì all'esclamazione di Hermione, ma sapeva che la gelosia di Ron, non sarebbe stata semplice da guarire. quando Harry tornò in Sala Comune, c'era così tanta gente che voleva festeggiarlo, che quasi fu impossibile parlare con le ragazze. Ron era sparito in camera sua già da parecchio tempo, e non osavano immaginare cosa sarebbe successo quando avrebbe visto Harry. Riuscirono soltanto a chiedergli se lui ne sapesse qualcosa, ma la risposta, ovviamente negativa, sembrò così sincera alle due ragazze che si ritennero più che soddisfatte. Il giorno dopo seppero che Ron ed Harry avevano chiuso la loro amicizia. In realtà era stato Ron a deciderlo, e il moro non era riuscito a persuaderlo, così anche Ryta ed Hermione si erano dovute divedere, l'una per far ragionare Ron, l'altra per cercare di convincere Harry che non poteva arrendersi e mandare a quel paese il suo migliore amico. - Avanti Harry! Tu non puoi stare senza Ron! Scommetto che ne sentirai già la mancanza!- cercava di convincerlo Ryta. - No ti sbagli - gli rispose lui secco - non mi manca affatto!- - Ma non potete concludere un'amicizia per una sciocchezza!- - Beh lui la pensa così, ed io non posso farci niente! Se non mi crede vuol dire che non è un buon amico!- Ryta sembrava aver rinunciato con il suo sospiro, ma di sicuro non era una che demordeva, e alla prima occasione avrebbe provato a riparlarne. Quello fu un periodo piuttosto nero per Harry; alla fine avevano deciso di ammettere anche lui al torneo, e lo avevano informato che la prima prova si sarebbe tenuta il 24 Novembre. Erano pochissimi a scuola, tranne quelli di Grifondoro, che lo trattavano come un campione, molti lo odiavano, soprattutto quelli di Tassorosso, perché erano convinti che lui avesse barato e cercasse di prendere il posto di Cedric Diggory, per non parlare dei Serpeverde e delle spille che avevano messo in circolazione, dove a grandi lettere si leggeva "Tifate per Cedric Diggory. Harry Potter fa schifo". Harry avrebbe sopportato tutto se solo non fosse stato in collera con Ron. La sua unica fortuna, e non dimenticava mai di farglielo notare, era che Ryta era sempre al suo fianco, in ogni occasione. Il ragazzo aveva poi saputo in via del tutto eccezionale, che la prima prova era rappresentata da draghi, e per aveva dovuto cercare anche una soluzione per superare la prima prova senza perdere la vita. Aveva chiesto aiuto a Sirius, con il quale da quando era scappato teneva una fitta corrispondenza, ma questi, per colpa di Ron, come disse Harry non era riuscito a spiegargli cosa fare. alla fine, dopo tanto rimuginare, l'aiuto lo ebbe dal professor Moody, che gli ricordò quanto fosse abile con la scopa. Non gli ci volle molto per capire che per evitare il getto di fuoco dei draghi avrebbe potuto usare la sua Firebolt, e così con un po' di aiuto di Hermione, aveva imparato a padroneggiare l'incantesimo di appello, per poter richiamare la scopa dal castello fino allo stadio dove si teneva la prova. Nel frattempo avevano avuto dei problemi con una giornalista, una certa Rita Skeeter, che aveva la butta mania di trasformare i suoi articoli in romanzi e le poche parole ricevute in risposta in veri e proprie rivelazioni, ovviamente false e ipocrite. La Skeeter scrisse sulla gazzetta del Profeta, il giornale dei maghi, che Harry ancora non aveva superato la perdita dei suoi genitori, che piangeva di notte, scrisse, e che aveva spudoratamente truccato l'elezione per partecipare al Torneo Tremaghi. Ryta era rimasta scandalizzata per le parole assurde che aveva inventato. Era convinta che un giornalista dovesse scrivere solo ed unicamente la verità, era assolutamente allibita. Avrebbe tanto voluto parlarci con quella Skeeter, anche perché aveva scritto che Harry era fidanzato con Hermione. Il ragazzo che aveva cercato di calmare la strega, non era riuscito a comprendere il perché se la fosse presa tanto, ma Ryta non poteva sopportare che si dicessero delle falsità. - Se la incontro le faccio vedere io!- aveva esclamato quella volta, mentre Harry cercava di zittirla per non dare spettacolo nel corridoio. Solo quando lui le aveva chiesto perché fosse così arrabbiata, lei arrossì lievemente, e si zittì all'improvviso. Intanto Ron ed Harry sembrava non volessero assolutamente far pace. Nemmeno quando si coalizzarono contro Piton, che aveva tolto dei punti a Grifondoro, solo perché entrambi avevano difeso Hermione, che era stata colpita da un incantesimo che le aveva fatto crescere a dismisura i denti davanti, scagliatole da Malfoy. Sembrava che tutto fosse tornato alla normalità, ma non appena la discussione finì, Ron si era nuovamente allontanato come se niente fosse. Ryta quella volta aveva accompagnato Hermione in lacrime in infermeria, perché Madama Chips le rimettesse a posto i denti. Dopo tanto tempo, finalmente Ryta ed Hermione riuscirono a parlare con calma senza interruzioni. - Oh, finalmente un po' di calma! E' da tanto che non rimaniamo da sole a parlare. ehm. almeno finchè Madama Chips non ti sistema i denti, ovvio!- l'espressione buffa e imbarazzata di Ryta, fecero sorridere Hermione tra le lacrime. - Ma cosa ti è successo?- chiese stupita l'infermiera. - Un ragazzo le ha scagliato un incantesimo Densaugeo, e le sono cresciuti i denti!- - Oh santo cielo questi ragazzi diventano sempre più indisciplinati!- esclamò madama Chips contrariata - possibile che siano così cattivi da fare certi incantesimi? Ora piccola, dimmi quando devo fermarmi.- disse la donna mentre con una mano impugnava la bacchetta e rimpiccioliva sempre di più i denti di Hermione e con l'altra teneva in mano uno specchio perché la ragazza potesse vedere la bocca. Hermione sorrise appena mentre l'infermiera era all'opera, e solo quando ebbe finito, Ryta capì il perché. - Ma. ma adesso sono più piccoli i tuoi denti!- esclamò vedendo che adesso sembravano più normali di prima. - Hai visto? Certo i miei genitori non saranno d'accordo, ma almeno ho un sorriso perfetto!- disse la ragazza contentissima. - Adesso sei ancora più carina! Chissà se lui lo noterà!- Hermione arrossì imbarazzata. - M-ma scusa. di chi stai parlando?- chiese poco convinta di non conoscere la risposta. - Di nessuno, stai tranquilla!- esclamò Ryta sorridendo e cambiando discorso - a proposito, ti stavo dicendo che finalmente possiamo stare un po' da sole a chiacchierare! Per quei due, non riusciamo mai.- - Hai ragione. non sai quante volte ho cercato di spiegare a Ron che Harry non poteva farci niente, e che non era colpa sua se veniva sempre messo in mezzo, ma lui sai cosa mi ha risposto?- Ryta scosse il capo in senso di diniego, ma sospettava qualcosa di cattivo - ha detto che noi siamo delle stupide, perché gli abbiamo creduto e per giunta che lo abbiamo abbandonato, soltanto perché abbiamo aiutato Harry ad imparare quello stupido incantesimo di appello!- Ryta rimase a bocca aperta. - Ma sta scherzando, spero!- Hermione guardò la ragazza con un'espressione del tipo "non credo proprio!" e Ryta sbuffò rumorosamente. - Oh insomma, che vada al diavolo allora! Forze quando vedrà Harry carbonizzato si renderà conto che "forse" lui aveva ragione!- sbottò la ragazza fuori di sé. - Non urlare, o madama Chips ci caccerà! Non mi va adesso di tornare nei sotterranei da Piton.- - Cosa?- fece Ryta sorpresa - la secchiona Hermione, non vuole fare lezione? Ma questo è uno scoop, chissà magari se urlo dalla finestra viene la Skeeter, così ti intervista! Non ci posso credere!- - Ma smettila!- esclamò Hermione, dandole un'affettuosa pacca sulla spalla - Oh, la vuoi sapere una cosa strana?- Ryta si avvicinò alla ragazza e si fece più interessata - c'è quel Krum, quello di Durmstrang, che sta sempre in Biblioteca! Io, che praticamente sto un sacco di tempo là dentro, me lo ritrovo sempre tra i piedi! Ed è una scocciatura! Tutte quelle stupide ragazzine che vengono a chiedergli l'autografo e c'è un tale baccano!- - Che ci vuoi fare, magari è un topo da Biblioteca! In effetti la faccia da topo, ce l'ha anche un po'.- Hermione sembrò contrariata. - Ma dai, non essere così cattiva, non è vero che ha la faccia da topo!- - Hai ragione - la incoraggiò Ryta - se si guarda bene, somiglia di più ad un elfo domestico!- Hermione per qualche secondo rise, assieme alla sua amica, poi ricordandosi della sua battaglia contro i soprusi agli elfi domestici, che aveva intrapreso da due mesi ormai, tornò all'attacco con una domanda che spesso era diventata il tormentone di Ryta. - A proposito, allora, perché non ti iscrivi al C.R.E.P.A (Comitato per la riabilitazione degli elfi poveri e abbrutiti). Harry e Ron lo hanno fatto, perché tu non mi vuoi fare questo favore?- - Ho detto di no, Hermione! E' inutile, io non cambio idea! Secondo me, gli elfi di Hogwarts, stanno benissimo! Forse non avranno le ferie e uno stipendio, però hanno da mangiare e soprattutto non vengono picchiati o maltrattati! E poi lo ha detto Ron stesso, no? Gli elfi vanno in cerca da soli di famiglie da accudire!- - Si ma.- - Ma Hermione, voglio farti una domanda - la interruppe la ragazza - loro si sentono persi se vengono liberati, tu come ti sentiresti se ti espellessero qui dalla scuola?- Hermione ci pensò su un attimo. - Come loro credo.- - Hai visto avevo ragione io!- disse Ryta trionfante. - Sì, ma se loro capissero.- - No basta, basta, ho capito!- esclamò Ryta mentre la campana suonava la fine dell'ora. - Andiamo adesso, abbiamo l'ora di Trasfigurazione!- cambiò discorso la ragazza. Hermione, non appena ricordò la materia che di l a poco avrebbero dovuto studiare, prese immediatamente la sua cartella. - Accidenti, devo ripetere sugli appunti, dove diavolo sono!- esclamò - oggi penso propri oche farà delle domande sul nuovo argomento, dove ho messo gli appunti?-
E così era giunto il giorno della gara. Harry non aveva mangiato nulla quel giorno, ed era comprensibile, nonostante avesse provato l'incantesimo di appello migliaia di volte e gli fosse uscito alla perfezione doveva pur sempre gareggiare contro dei draghi! La prova era piuttosto difficile; Harry sarebbe stato l'ultimo dei quattro, ad affrontare il drago. A quanto poi Ryta aveva saputo dal ragazzo tutti erano consapevoli di cosa dovevano affrontare. Fleur e Viktor perché ci avevano pensato i loro insegnanti ad avvisarli, e Cedric, perché era stato lo stesso Harry a svelarglielo, in quanto non gli sembrava giusto che soltanto lui fosse all'oscuro di tutto. Tutti i ragazzi se la cavarono piuttosto bene, in pratica dovevano rubare un uovo d'oro che si trovava nella covata dei draghi. Harry, a cui era capitato il drago più feroce, un Ungano Spinato, grazie alla sua abilità con la scopa, era stato in grado di prendere l'uovo d'oro, cavandosela soltanto con una piccola ferita sulla spalla. Ryta aveva trattenuto il respiro per tutta la durata della prova, e credeva di non poter più provare una simile paura in vita sua. Quando la prova finì, tutti applaudivano, tranne Ron, che era rimasto allibito e aveva avuto timore che il suo amico non ce la facesse a sopravvivere. Quando Ryta e gli altri raggiunsero Harry in un capannone che serviva da infermeria, Ron finalmente parlò ad Harry. - Harry. chiunque abbia messo il tuo nome in quel Calice. io. io credo che stiano cercando di farti fuori!- - Ce ne hai messo di tempo per capirlo!- gli aveva risposto lui. Poi mentre Ron aveva cercato di chiedergli scusa, Harry gli aveva detto che non aveva bisogno di sentire nulla, e Ron sorrise, a quel punto sermone si mise a piangere abbracciando entrambi, Ryta invece, preferì dare loro due potenti gomitate e guardarli con aria di rimprovero, ma affettuosamente. - Certo che potevate decidervi prima a fare riappacificarvi, non sapevamo più cosa inventarci io ed Hermione!- esclamò mentre un evidente sorriso si accendeva sul suo volto. Più tardi seppero che Harry era a parimerito in prima posizione con Krum, e nonostante le proteste di Ron, perché Karkaròff aveva dato ad Harry solo quattro punti, finalmente tutti tornarono amici e seppero che la seconda prova sarebbe stata solo il 24 febbraio. Nel frattempo dovevano risolvere l'indovinello che si celava dietro l'uovo d'oro, che quando si apriva emetteva un suono stridulo e acuto. - Beh, hai un sacco di tempo, e ci sono anche le vacanze di Natale ancora!- esclamò Ryta sollevata per tutto quello che era successo quel giorno.
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Il Natale. già e quell'anno Natale significava Ballo del Ceppo. La McGranitt aveva informato tutti che quell'anno per chi rimaneva a scuola ci sarebbe stato un gran ballo. Ryta era rimasta entusiasta della notizia. ma era proprio da allora che era incominciato tutto.
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- Allora ti ha detto niente, ancora?- chiese Hermione preoccupata. - Macche. forse non ha nessuna intenzione di invitarmi al ballo.- rispose Ryta sconsolata. - Ma non è possibile! Ne sono sicura Ryta, lui ti vuole invitare! Si può sapere quando pensa di decidersi, il ballo è domani, e tu hai già ricevuto un sacco di richieste!- esclamò Hermione in collera. - Non mi importa delle altre richieste! Se lui non mi vuole invitare, non ci andrò.- - Ma stai scherzando? Ti vuoi rovinare una festa così soltanto perché quello stupido non si muove? Adesso vado io a dirgliene quattro.- - No Hermione, non lo fare!- esclamò preoccupata Ryta - lascia stare, se lui non mi dice nulla vorrà dire che accetterò la domanda di Cedric Diggory. pensa che non ha ancora scelto una dama, perché aspetta una mia risposta. non appena lo trovo gli parlo - - Bene, così si fa amica mia! Fai come me! Altro che "Hermione, tu sei una ragazza!"- borbottò la ragazza sdegnata; Ryta per un attimo sorrise: sapeva a chi si stava riferendo Hermione, anche se la ragazza non avrebbe mai ammesso che era in collera con Ron. Certo, se solo quel cretino non si fosse preso una cotta per Fleur Delacour, e si fosse guardato meglio in giro prima, e soprattutto se fosse stato un tantino più sensibile e delicato.!, pensò Ryta sospirando. - Se fossi stata presente quella volta ti giuro che gli avrei dato un pugno!- esclamò irritata Ryta. - Ma di che stai parlando?- fece Hermione rossa in volto rendendosi conto di aver detto un pensiero ad alta voce - comunque tu Ryta, hai altri pensieri ed un altro stupido a cui pensare! Vai da Cedric e dimenticalo!- - Giusto!- disse Ryta in un impeto di rabbia e decisione. Preferì non continuare per mettere in imbarazzo la sua amica, e tralasciò anche la parte "dell'altro stupido a cui pensare". Ovviamente "l'altro stupido" era Harry. Da settimane si parlava sempre di Harry e ci si chiedeva quando si fosse deciso ad invitarla al ballo. Ryta non aveva sperato altro e aveva persino temporeggiato quando una settimana prima il famoso e bellissimo Cedric Diggory si era avvicinato a lei e le aveva chiesto di accompagnarla al ballo! Per giorni tutte le ragazze l'avevano invidiata, e ripetevano che non poteva rifiutare un'occasione simile. Ma lei voleva che un'altra persona la volesse come dama. solo che quella non sembrava averne la minima idea! Con questi pensieri, dopo aver salutato Hermione, Ryta si era diretta a passo svelto verso la Sala Grande, in cerca di Cedric. Fu più fortunata, perché lo trovò in giro per i corridoi. - Ciao Cedric!- lo richiamò. Non appena la vide voltandosi, le rivolse un sorriso dolce e radioso. Era particolarmente bello, pensò Ryta mentre lui le si avvicinava. Se solo il suo cuore battesse per lui invece che per quello stupido insensibile! - Ciao Ryta. allora hai preso una decisione?- chiese senza indugio. - Sì. sai ci ho pensato bene, e sarei molto contenta di avere un cavaliere come te! Per me va benissimo!- se possibile il sorriso di Cedric divenne ancora più radioso. - Ma. ma è fantastico! Cioè, sono molto contento che tu abbia deciso di accettare! Allora perfetto, ti aspetto vicino alla scalinata alle otto. Per te va bene?- - Perfetto!- rispose Ryta sorridendo. - I Campioni dovranno aprire le danze e sedere assieme ai giudici. te la senti?- chiese titubante, come per paura che tutto quel sogno potesse infrangersi. - Non ho nessun problema!- la decisione nella voce di Ryta gli fece sparire ogni dubbio. - A-allora a domani!- - Sì, a domani!- rispose la ragazza, dopo di che si allontanò diretta alla torre dei Grifondoro. Era quasi giunta davanti al ritratto della Signora Grassa, che questo si aprì e ne uscì fuori Harry. Pareva piuttosto imbarazzato e sembrava che avesse qualcosa da dire. Non appena Ryta lo vide, si irrigidì. Si sentiva come se lo avesse tradito, come se accettando la proposta di Cedric, avesse commesso un grave errore. Harry evidentemente, cercava proprio lei. - Ah, eccoti qui.- disse con un fare impacciato - ti stavo cercando.- - Dimmi.- disse lei cercando di essere più disinvolta. La tensione tra i due poteva tagliarsi a fette. - Ehm. ecco. mi chiedevo se tu. se tu.- ancora prima che potesse finire le parole, già un groppo nella gola di Ryta prese a premerle, soffocandola. Possibile che stesse per dire proprio quelle fatidiche parole, quelle che aveva sperato per settimane? Possibile che si fosse deciso quando era ormai troppo tardi? - . vorresti venire al ballo con me?- ci fu un attimo di silenzio interminabile, nel quale Harry l'aveva fissata con occhi speranzosi. - Mi dispiace. ma.- la sua voce le pareva uscire senza che lei lo volesse, così, senza pensarci, e il tono era particolarmente anormale -. non posso. al ballo ci vado già con Cedric - concluse, mentre sentiva che avrebbe voluto piangere per la rabbia, rabbia contro di lui, che l'aveva costretta ad accettare quella proposta perché sempre lui ci aveva messo così tanto tempo! Harry manifestò palesemente di esserci rimasto male, ma più di tutto si avvertiva la rabbia che lo attanagliava. - Ah capisco. bene! Era meglio se non ti dicevo niente! Ora scusa ma devo andare, ho da fare!- e senza nemmeno lasciarla parlare, entrò nella Sala Comune velocemente e lasciando una scia di freddezza al suo passaggio. Ryta fece per seguirlo, ma quando anche lei si fu arrampicata su per il buco del ritratto lui era già salito ai dormitori. Era arrabbiata, incavolata nera. Peggio per lui, poteva dirmelo prima! Non mi importa se ci è rimasto male!. Questi erano i suoi pensieri, che continuavano a ronzargli in testa. Mentre si dirigeva in camera sua, incrociò Ron. - Ehi Ryta, tu lo sai con chi va Hermione al ballo?- chiese curioso. Era da un po' che il ragazzo continuava a porsi quella domanda. Ryta però, non gli rispose nemmeno e lo ignorò completamente dirigendosi verso la sua meta. - Ma. ma che le prende?-
Continua.
Ok, mi sono sentita buona oggi, ed ho pubblicato tanti bei capitoli! Voglio ringraziare Darktail, per la bontà che ha avuto. Grazie, grazie di cuore! Qualcuno mi apprezza ^_^. Spero che chiunque leggerà questa storia segua il suo esempio, mi piacerebbe molto. Un bacio Ryta
QUARTO ANNO -PARTE PRIMA-
E così alla fine anche i suoi ricordi erano arrivati al famoso quarto anno. Di lì in poi niente sarebbe stato più come prima. Il sonno sembrava che le fosse passato del tutto, invece avrebbe preferito dormire, perché da lì in poi sarebbero iniziati i ricordi più dolorosi, e lei non voleva piangere ancora. aveva promesso di non farlo più.
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Quella fu un'estate parecchio lunga rispetto alle precedenti, perché non passava giorno che Ryta non desiderasse di poterlo rivedere; ma non poteva accorgersene prima che finisse l'anno?, Si diceva ogni volta. Durante quei due mesi, finalmente aveva deciso di fare un cambiamento totale. Ma non era per apparire più bella ai suoi occhi, o per sembrare diversa ad ogni costo, no. Solo si era sentita di cambiare aspetto, di diventare grande. Aveva tagliato senza troppe scene la sua lunga chioma castana e aveva preferito un taglio più sbarazzino, con il capelli tutti scalati e ondulati, e finalmente i suoi genitori avevano acconsentito a che mettesse le lenti a contatto, così che togliesse quei terribili occhiali che tanto detestava. Ryta era rimasta entusiasta per quel regalo di compleanno un po' posticipato (era nata infatti il 22Maggio), e aveva ringraziato i suoi genitori, per giorni, ogni volta che ne aveva avuto l'occasione. Così diversa e più cresciuta in quei due mesi, sembrava un'altra persona, ma non completamente diversa, solo migliore. Ron aveva invitato tutti i suoi amici a vedere la Finale della Coppa del Mondo di Quidditch, e lei aveva accettato subito, in vista di una partita fantastica. Quel giorno di fine estate, mentre con una passaporta inviatagli dal signor Weasley, un oggetto magico in grado di trasportare i maghi da un posto all'altro in pochi secondi, si dirigeva verso la Tana, la dimora dei Weasley, la tensione sembrava aumentare a dismisura, e il cuore non aveva smesso un secondo di battere velocemente. Che stupida, diceva a se stessa, mentre si avvicinava alla singolare abitazione che sembrava reggersi in piedi proprio magicamente. - Chissà che cosa penserà del mio nuovo look. chissà se gli piacerà.- continuava a ripetere e intanto il cuore sembrava impazzito. - Basta!- esclamò fermandosi in mezzo alla strada - devo calmarmi! Non posso farmi vedere in questo stato, devo sembrare il più normale possibile. altrimenti come farò quest'anno.- prese un grosso respiro, e finalmente suonò il campanello. Si aspettava sicuramente la signora Weasley, che le avrebbe aperto con il sorriso sulle labbra e le avrebbe regalato uno dei suoi potenti abbracci, ma invece si trovò in una situazione che non si sarebbe mai aspettata. - Salve, desidera qualcosa?- fece una voce un po' più profonda di come la ricordava, ma di sicuro riconoscibilissima. Ryta provò a parlare, ma dalla sua bocca non uscì nessun suono tanto forte era stata l'emozione di vederselo così all'improvviso, così cresciuto e sempre così carino, puntualizzò. - Harry caro, chi è alla porta?- fece la voce della signora Weasley dalla cucina. Poi la sua figura robusta sbucò dalla porta e si avvicinò al ragazzo. - Hai bisogno di qualcosa?- chiese Harry a Ryta che non l'aveva per niente riconosciuta. La ragazza aveva ottenuto una reazione che non si aspettava di certo. Non appena vide la signora Weasley, cercò di riprendersi, e finalmente le uscirono le parole. - Ecco io.- stava per dire, ma la signora la interruppe. - Oh, ma devi essere una nostra vicina di casa, vero?- - Eh? N-no, io.- - Hai bisogno di qualcosa? Tua madre ti ha mandato qui?- - No, io.- - ma allora di cosa hai bisogno, cara?- continuava la signora Weasley senza darle il tempo di spiegarsi. Poi una voce interruppe tutti, che spostò l'attenzione dei presenti di nuovo su Ryta, ma questa volta sembravano più che sorpresi. - Oh, ciao Ryta!- esclamò Hermione - Ma cosa hai fatto hai capelli?- Ryta si sentì arrossire un po' mentre tutti la fissavano sbigottiti. - Ehm. salve.- disse un po' imbarazzata. - Ryta? Sei tu la piccola Ryta? Ma sei una signorina ormai!- esclamò la signora Weasley mentre la riabbracciava. Harry intanto non parlava più, era rimasto troppo sorpreso per l'accaduto. Presto si avvicinarono tutti alla porta per salutare la nuova arrivata, e poco dopo si accomodarono nel piccolo salottino di casa Weasley. Mentre tutti si allontanavano dall'ingresso, Ryta per ultima si era accorta che Harry era rimasto indietro, e aveva atteso che tutti gli altri si fossero allontanati, poi si era voltata con il sorriso sulle labbra. - Ciao Harry.- aveva detto. - C-ciao.- fece lui sorridendo poco dopo. - Sono contenta di rivederti! Ora però andiamo, i nostri amici ci aspettano!- Harry sorrise e la seguì in silenzio nell'altra stanza. Quando Ron accompagnò Ryta assieme agli altri nella stanza di Ginny perché lasciasse il baule, e poi nella sua stanza per chiacchierare un po', e per sapere le ultime novità su Sirius, Hermione raccontò con aria contrariata che i gemelli avevano fatto un tremendo scherzetto a Dudley Dursley, il cugino di Harry. - Perfetto! Sono stati grandi!- esultò mentre Hermione, che sperava di cercare un aiuto era rimasta sbalordita e subito dopo le aveva rivolto uno sguardo minaccioso. - Ehm. cioè volevo dire.- si era affrettata poi a rispondere avendolo colto -. non. non dovevano farlo. sono. ehm. sono stati dei veri monelli!- e mentre Harry e Ron ridevano in silenzio per quella poco credibile affermazione, salirono fino in camera. Il resto della sera trascorse sereno e in allegria con tutti quanti, e Ryta non si era sentita così da un molto tempo. Poi il giorno dopo partirono finalmente verso il luogo dove si sarebbe tenuta la finale della Coppa del Mondo di Quidditch, tra le squadre dell'Irlanda e della Bulgaria. Durante il viaggio fino al luogo dello stadio, Ryta fece la conoscenza di Cedric Diggory, il Cercatore di Tassorosso che aveva portato la squadra alla vittoria contro il Grifondoro, l'anno precedente, quando Harry cadde dalla scopa. Cedric si era rivelato un ragazzo molto simpatico e cordiale, oltre che carino, ma solo Ryta ed Hermione sembravano pensarla a quel modo, perché gli altri ragazzi, Harry soprattutto, doveva averlo preso in antipatia. La partita fu estremamente emozionante, tranne quando Ryta non potè fare a meno di dare un calcio ad Harry perché si svegliasse prima di cadere dagli spalti, sotto l'influsso della bellezza delle Veela, strane e attraenti creature, mascotte della Bulgaria, che incantavano con la loro bellezza il genere maschile. Lei e i suoi amici fecero la conoscenza dell'abilissimo Cercatore bulgaro, Viktor Krum. Durante la notte però, nell'accampamento dei maghi, ci fu un attacco di Mangiamorte, i seguaci di Voldemort, che portarono scompiglio nella zona e grande timore, soprattutto perché dopo tredici anni ricomparve il famoso Marchio Nero, il segno di riconoscimento di Voldemort. Solo dopo molte ore finalmente si era riportata un po' di pace nell'accampamento, anche se ancora qualcuno urlava e scappava anche quando tutto sembrava concluso. Al loro ritorno alla Tana, furono accolti da una preoccupatissima signora Weasley che per poco non aveva strozzato i ragazzi per abbracciarli e saperli ancora vivi. Dopo quell'esperienza, le vacanze sembrarono trascorrere molto più velocemente, e in men che non si dica era giunto già il primo giorno di scuola. Sul solito espresso per Hogwarts, quella volta fecero un viaggio piuttosto tranquillo, tranne che per la solita odiosa visitina di Draco Malfoy. Quella volta lo sentirono anche lamentarsi perché avrebbe preferito essere andato in un'altra scuola di magia, quella di Durmstrang, dove le Arti Oscure, venivano insegnate al contrario di Hogwarts. - Ma allora esistono altre scuole di magia?- chiese Harry sorpreso. - Ma certo che ci sono- gli rispose Hermione più sorpresa di lui. - Già.- continuò Ryta -. in Europa ci sono Beauxbatons, Durmstrang e ovviamente Hogwarts! La prima credo sia francese, dal nome, mentre l'altra deve trovarsi verso il Nord.- - E' vero, visto che tutti gli studenti portano i cappotti di pelliccia per l'uniforme!- aggiunse Hermione. - Credo di averne sentito parlare.- fece Ron -. Dov'è? In che pese?- E mentre Hermione spiegava perché non si conosceva la posizione della scuola per via della segretezza, Harry si voltò curioso verso Ryta. - Ma come fai a saperle queste cose anche tu?- le chiese senza pensarci troppo. - Le ho lette su "Storia di Hogwarts"!- rispose candidamente la ragazza. In quel momento Ron, che stava parlando con Hermione si bloccò di colpo, e anche Harry la fissò in modo strano. - Come hai detto?- chiese il rosso incredulo. - L'ho letto su "Storia di Hogwarts"!- rispose ancora lei che non capiva cosa ci fosse di strano. - Ommiodio!- esclamò Ron all'improvviso - stai diventando come Hermione!- Ryta lo fissò stupita, prima di scoppiare a ridere, per la serietà con cui entrambi i ragazzi avevano accolto la notizia. - Ma dai!- esclamò - l'ho letto solo perché ero curiosa di saperne qualcosa di più sulla nostra scuola! Che ne so. misteri, qualcosa di interessante insomma. solo che non ho trovato nulla di speciale, tranne che adesso so che in futuro se voglio tornare qui non potrò usare la Smaterializzazione e la sveglia elettronica che mi hanno regalato per il mio compleanno non serve a niente, perché nella zona della scuola niente di quel genere funziona! Averlo saputo prima.- - Meno male.- disse Ron tirando un sospiro di sollievo -. credevo che stessi cadendo nella trappola anche tu!- - Ma sentitelo!- esclamò Hermione stizzita - Potresti almeno imitarmi qualche volta, così non avresti tanti problemi con gli esami!- Ron sbuffò. Non voleva certo sentir parlare di esami il primo giorno di scuola! E soprattutto da una che si esercitava già con i test per i G.U.F.O. (Grado Universale Fattucchiere Ordinario) del quinto anno! Durante il famoso e abbondante banchetto Silente quell'anno presentò il nuovo insegnante di Difesa contro le Arti Oscure, Alastor "Malocchio" Moody, un Auror in pensione un po' paranoico. Poi dette la notizia che avrebbe completamente sconvolto il normale corso dell'anno scolastico. Infatti ad Hogwarts per tutto l'anno, si sarebbe tenuto il Torneo Tremaghi: tre studenti delle tre scuole Europee si sarebbero sfidati in competizioni di magia, per eleggere il Campione. I tre studenti, al di sopra dei diciassette anni per via della difficoltà delle prove, sarebbero stati scelti dal Calice di Fuoco, un calice magico. Per il momento avrebbero dovuto attendere la sera di Halloween per fare la conoscenza con i drappelli delle due scuole che sarebbero arrivati. Così dopo un'estenuante attesa affievolita dal gravoso elemento dei compiti, che sembravano aumentati rispetto agli anni precedenti, e soprattutto dalla meravigliosa punizione che ricevette Malfoy da Moody (Il professore aveva trasformato il ragazzo in un furetto, mentre dopo una delle solite liti, Malfoy stava per colpire Harry alle spalle. Dopo averlo trasfigurato, Moody lo aveva più volte fatto rimbalzare sulla dura pietra, per il divertimento e la gioia di Ryta e degli altri) finalmente il giorno di Halloween era giunto e le delegazioni delle due scuole erano giunte: Beauxbatons con l'enorme preside che aveva l'aspetto di una Gigantessa Madame Maxime, e Durmstrang, con uno strano e freddo preside, Karkaròff. Ryta e i sui amici scoprirono che uno degli studenti di Durmstrang altri non era se non il famoso Viktor Krum, per il quale Ron impazzì di gioia, senza contare poi che rimase decisamente estasiato da una delle studentesse di Beauxbatons, Fleur Delacour, probabilmente con origini di Veela. Per un giorno intero molti dei ragazzi dell'ultimo anno misero il loro nome nel Calice, compresi i gemelli Weasley, che ancora sedicenni, si beccarono dei magnifici baffi ed una lunga barba. La sera avvenne l'irreparabile. Il Calice di Fuoco decise i nomi dei partecipanti. Furono estratti Viktor Krum per Durmstrang, Fleur Delacour per Beauxbatons, e Cedric Diggory per Hogwarts. Ma la cosa che nessuno si aspettò fu che il Calice di Fuoco tirò fuori un altro nome, un quarto. La voce di Silente riecheggiò nella Sala muta, mentre tutti gli occhi allibiti dei presenti si posarono su di un'unica persona. - Harry Potter.- disse il preside. Ryta ebbe l'impulso, come tutti di voltarsi verso di lui, e l'espressione sbalordita dipinta sul suo volto le confuse ancora di più le idee. Harry avrebbe voluto parlare, ma un po' la sorpresa, un po' per Silente che l'aveva subito invitato a seguire i campioni in un'altra stanza, non riuscì a spiegarsi. Non appena lui fu sparito, nella stanza incominciarono a sentirsi le voci sorprese degli studenti, e un lungo brusio accompagnò i minuti che precedettero il ritorno in Sala Comune. - Harry è un grande!- esclamarono in coro i gemelli Weasley. - Già, vorrei proprio sapere come diavolo ha fatto a superare la barriera che aveva imposto Silente intorno al Calice!- concordò Lee Jordan, il migliore amico di Fred e George. - Ma siamo sicuri che l'abbia fatto lui? cioè avete visto che faccia ha fatto? E poi come ha potuto trovare una soluzione?- - E' inutile che ti scervelli Ryta - fece una voce di sicuro non entusiasta come le altre - ci è riuscito e basta! Tanto per cambiare è sempre lui al centro dell'attenzione!- il volto di Ron era a dir poco nero. Non aveva preso per niente bene la notizia su Harry, e dopo aver parlato, si alzò da tavola sbattendo un pugno per la rabbia e si allontanò in silenzio. - Ma. ma cosa gli prende?- esclamò Hermione mente sollevava il bicchiere colmo di succo di zucca che Ron aveva fatto rovesciare e ripuliva tutto con la magia. - Comprendo Ron, ma non sono d'accordo con lui!- esclamò Ryta, il viso corrucciato e sospettoso - sono sicura che Harry non abbia mai neanche provato a mettere il suo nome nel Calice!- - Pensi che sia stato qualcun altro?- chiese Hermione, più convinta dell'ipotesi della sua amica che di quella di Ron. - Non lo so. però dobbiamo prima chiedere conferma ad Harry, poi si vedrà. Certo bisognerà anche convincere Ron, che lui non centra niente. se è così.-
- Sarà difficile! Lo sai com'è duro Ron in certi casi! Se si sente messo in secondo piano Harry non può mica farci niente! Sono sicura che preferirebbe di più vivere una vita normale che non la sua!- Ryta annuì all'esclamazione di Hermione, ma sapeva che la gelosia di Ron, non sarebbe stata semplice da guarire. quando Harry tornò in Sala Comune, c'era così tanta gente che voleva festeggiarlo, che quasi fu impossibile parlare con le ragazze. Ron era sparito in camera sua già da parecchio tempo, e non osavano immaginare cosa sarebbe successo quando avrebbe visto Harry. Riuscirono soltanto a chiedergli se lui ne sapesse qualcosa, ma la risposta, ovviamente negativa, sembrò così sincera alle due ragazze che si ritennero più che soddisfatte. Il giorno dopo seppero che Ron ed Harry avevano chiuso la loro amicizia. In realtà era stato Ron a deciderlo, e il moro non era riuscito a persuaderlo, così anche Ryta ed Hermione si erano dovute divedere, l'una per far ragionare Ron, l'altra per cercare di convincere Harry che non poteva arrendersi e mandare a quel paese il suo migliore amico. - Avanti Harry! Tu non puoi stare senza Ron! Scommetto che ne sentirai già la mancanza!- cercava di convincerlo Ryta. - No ti sbagli - gli rispose lui secco - non mi manca affatto!- - Ma non potete concludere un'amicizia per una sciocchezza!- - Beh lui la pensa così, ed io non posso farci niente! Se non mi crede vuol dire che non è un buon amico!- Ryta sembrava aver rinunciato con il suo sospiro, ma di sicuro non era una che demordeva, e alla prima occasione avrebbe provato a riparlarne. Quello fu un periodo piuttosto nero per Harry; alla fine avevano deciso di ammettere anche lui al torneo, e lo avevano informato che la prima prova si sarebbe tenuta il 24 Novembre. Erano pochissimi a scuola, tranne quelli di Grifondoro, che lo trattavano come un campione, molti lo odiavano, soprattutto quelli di Tassorosso, perché erano convinti che lui avesse barato e cercasse di prendere il posto di Cedric Diggory, per non parlare dei Serpeverde e delle spille che avevano messo in circolazione, dove a grandi lettere si leggeva "Tifate per Cedric Diggory. Harry Potter fa schifo". Harry avrebbe sopportato tutto se solo non fosse stato in collera con Ron. La sua unica fortuna, e non dimenticava mai di farglielo notare, era che Ryta era sempre al suo fianco, in ogni occasione. Il ragazzo aveva poi saputo in via del tutto eccezionale, che la prima prova era rappresentata da draghi, e per aveva dovuto cercare anche una soluzione per superare la prima prova senza perdere la vita. Aveva chiesto aiuto a Sirius, con il quale da quando era scappato teneva una fitta corrispondenza, ma questi, per colpa di Ron, come disse Harry non era riuscito a spiegargli cosa fare. alla fine, dopo tanto rimuginare, l'aiuto lo ebbe dal professor Moody, che gli ricordò quanto fosse abile con la scopa. Non gli ci volle molto per capire che per evitare il getto di fuoco dei draghi avrebbe potuto usare la sua Firebolt, e così con un po' di aiuto di Hermione, aveva imparato a padroneggiare l'incantesimo di appello, per poter richiamare la scopa dal castello fino allo stadio dove si teneva la prova. Nel frattempo avevano avuto dei problemi con una giornalista, una certa Rita Skeeter, che aveva la butta mania di trasformare i suoi articoli in romanzi e le poche parole ricevute in risposta in veri e proprie rivelazioni, ovviamente false e ipocrite. La Skeeter scrisse sulla gazzetta del Profeta, il giornale dei maghi, che Harry ancora non aveva superato la perdita dei suoi genitori, che piangeva di notte, scrisse, e che aveva spudoratamente truccato l'elezione per partecipare al Torneo Tremaghi. Ryta era rimasta scandalizzata per le parole assurde che aveva inventato. Era convinta che un giornalista dovesse scrivere solo ed unicamente la verità, era assolutamente allibita. Avrebbe tanto voluto parlarci con quella Skeeter, anche perché aveva scritto che Harry era fidanzato con Hermione. Il ragazzo che aveva cercato di calmare la strega, non era riuscito a comprendere il perché se la fosse presa tanto, ma Ryta non poteva sopportare che si dicessero delle falsità. - Se la incontro le faccio vedere io!- aveva esclamato quella volta, mentre Harry cercava di zittirla per non dare spettacolo nel corridoio. Solo quando lui le aveva chiesto perché fosse così arrabbiata, lei arrossì lievemente, e si zittì all'improvviso. Intanto Ron ed Harry sembrava non volessero assolutamente far pace. Nemmeno quando si coalizzarono contro Piton, che aveva tolto dei punti a Grifondoro, solo perché entrambi avevano difeso Hermione, che era stata colpita da un incantesimo che le aveva fatto crescere a dismisura i denti davanti, scagliatole da Malfoy. Sembrava che tutto fosse tornato alla normalità, ma non appena la discussione finì, Ron si era nuovamente allontanato come se niente fosse. Ryta quella volta aveva accompagnato Hermione in lacrime in infermeria, perché Madama Chips le rimettesse a posto i denti. Dopo tanto tempo, finalmente Ryta ed Hermione riuscirono a parlare con calma senza interruzioni. - Oh, finalmente un po' di calma! E' da tanto che non rimaniamo da sole a parlare. ehm. almeno finchè Madama Chips non ti sistema i denti, ovvio!- l'espressione buffa e imbarazzata di Ryta, fecero sorridere Hermione tra le lacrime. - Ma cosa ti è successo?- chiese stupita l'infermiera. - Un ragazzo le ha scagliato un incantesimo Densaugeo, e le sono cresciuti i denti!- - Oh santo cielo questi ragazzi diventano sempre più indisciplinati!- esclamò madama Chips contrariata - possibile che siano così cattivi da fare certi incantesimi? Ora piccola, dimmi quando devo fermarmi.- disse la donna mentre con una mano impugnava la bacchetta e rimpiccioliva sempre di più i denti di Hermione e con l'altra teneva in mano uno specchio perché la ragazza potesse vedere la bocca. Hermione sorrise appena mentre l'infermiera era all'opera, e solo quando ebbe finito, Ryta capì il perché. - Ma. ma adesso sono più piccoli i tuoi denti!- esclamò vedendo che adesso sembravano più normali di prima. - Hai visto? Certo i miei genitori non saranno d'accordo, ma almeno ho un sorriso perfetto!- disse la ragazza contentissima. - Adesso sei ancora più carina! Chissà se lui lo noterà!- Hermione arrossì imbarazzata. - M-ma scusa. di chi stai parlando?- chiese poco convinta di non conoscere la risposta. - Di nessuno, stai tranquilla!- esclamò Ryta sorridendo e cambiando discorso - a proposito, ti stavo dicendo che finalmente possiamo stare un po' da sole a chiacchierare! Per quei due, non riusciamo mai.- - Hai ragione. non sai quante volte ho cercato di spiegare a Ron che Harry non poteva farci niente, e che non era colpa sua se veniva sempre messo in mezzo, ma lui sai cosa mi ha risposto?- Ryta scosse il capo in senso di diniego, ma sospettava qualcosa di cattivo - ha detto che noi siamo delle stupide, perché gli abbiamo creduto e per giunta che lo abbiamo abbandonato, soltanto perché abbiamo aiutato Harry ad imparare quello stupido incantesimo di appello!- Ryta rimase a bocca aperta. - Ma sta scherzando, spero!- Hermione guardò la ragazza con un'espressione del tipo "non credo proprio!" e Ryta sbuffò rumorosamente. - Oh insomma, che vada al diavolo allora! Forze quando vedrà Harry carbonizzato si renderà conto che "forse" lui aveva ragione!- sbottò la ragazza fuori di sé. - Non urlare, o madama Chips ci caccerà! Non mi va adesso di tornare nei sotterranei da Piton.- - Cosa?- fece Ryta sorpresa - la secchiona Hermione, non vuole fare lezione? Ma questo è uno scoop, chissà magari se urlo dalla finestra viene la Skeeter, così ti intervista! Non ci posso credere!- - Ma smettila!- esclamò Hermione, dandole un'affettuosa pacca sulla spalla - Oh, la vuoi sapere una cosa strana?- Ryta si avvicinò alla ragazza e si fece più interessata - c'è quel Krum, quello di Durmstrang, che sta sempre in Biblioteca! Io, che praticamente sto un sacco di tempo là dentro, me lo ritrovo sempre tra i piedi! Ed è una scocciatura! Tutte quelle stupide ragazzine che vengono a chiedergli l'autografo e c'è un tale baccano!- - Che ci vuoi fare, magari è un topo da Biblioteca! In effetti la faccia da topo, ce l'ha anche un po'.- Hermione sembrò contrariata. - Ma dai, non essere così cattiva, non è vero che ha la faccia da topo!- - Hai ragione - la incoraggiò Ryta - se si guarda bene, somiglia di più ad un elfo domestico!- Hermione per qualche secondo rise, assieme alla sua amica, poi ricordandosi della sua battaglia contro i soprusi agli elfi domestici, che aveva intrapreso da due mesi ormai, tornò all'attacco con una domanda che spesso era diventata il tormentone di Ryta. - A proposito, allora, perché non ti iscrivi al C.R.E.P.A (Comitato per la riabilitazione degli elfi poveri e abbrutiti). Harry e Ron lo hanno fatto, perché tu non mi vuoi fare questo favore?- - Ho detto di no, Hermione! E' inutile, io non cambio idea! Secondo me, gli elfi di Hogwarts, stanno benissimo! Forse non avranno le ferie e uno stipendio, però hanno da mangiare e soprattutto non vengono picchiati o maltrattati! E poi lo ha detto Ron stesso, no? Gli elfi vanno in cerca da soli di famiglie da accudire!- - Si ma.- - Ma Hermione, voglio farti una domanda - la interruppe la ragazza - loro si sentono persi se vengono liberati, tu come ti sentiresti se ti espellessero qui dalla scuola?- Hermione ci pensò su un attimo. - Come loro credo.- - Hai visto avevo ragione io!- disse Ryta trionfante. - Sì, ma se loro capissero.- - No basta, basta, ho capito!- esclamò Ryta mentre la campana suonava la fine dell'ora. - Andiamo adesso, abbiamo l'ora di Trasfigurazione!- cambiò discorso la ragazza. Hermione, non appena ricordò la materia che di l a poco avrebbero dovuto studiare, prese immediatamente la sua cartella. - Accidenti, devo ripetere sugli appunti, dove diavolo sono!- esclamò - oggi penso propri oche farà delle domande sul nuovo argomento, dove ho messo gli appunti?-
E così era giunto il giorno della gara. Harry non aveva mangiato nulla quel giorno, ed era comprensibile, nonostante avesse provato l'incantesimo di appello migliaia di volte e gli fosse uscito alla perfezione doveva pur sempre gareggiare contro dei draghi! La prova era piuttosto difficile; Harry sarebbe stato l'ultimo dei quattro, ad affrontare il drago. A quanto poi Ryta aveva saputo dal ragazzo tutti erano consapevoli di cosa dovevano affrontare. Fleur e Viktor perché ci avevano pensato i loro insegnanti ad avvisarli, e Cedric, perché era stato lo stesso Harry a svelarglielo, in quanto non gli sembrava giusto che soltanto lui fosse all'oscuro di tutto. Tutti i ragazzi se la cavarono piuttosto bene, in pratica dovevano rubare un uovo d'oro che si trovava nella covata dei draghi. Harry, a cui era capitato il drago più feroce, un Ungano Spinato, grazie alla sua abilità con la scopa, era stato in grado di prendere l'uovo d'oro, cavandosela soltanto con una piccola ferita sulla spalla. Ryta aveva trattenuto il respiro per tutta la durata della prova, e credeva di non poter più provare una simile paura in vita sua. Quando la prova finì, tutti applaudivano, tranne Ron, che era rimasto allibito e aveva avuto timore che il suo amico non ce la facesse a sopravvivere. Quando Ryta e gli altri raggiunsero Harry in un capannone che serviva da infermeria, Ron finalmente parlò ad Harry. - Harry. chiunque abbia messo il tuo nome in quel Calice. io. io credo che stiano cercando di farti fuori!- - Ce ne hai messo di tempo per capirlo!- gli aveva risposto lui. Poi mentre Ron aveva cercato di chiedergli scusa, Harry gli aveva detto che non aveva bisogno di sentire nulla, e Ron sorrise, a quel punto sermone si mise a piangere abbracciando entrambi, Ryta invece, preferì dare loro due potenti gomitate e guardarli con aria di rimprovero, ma affettuosamente. - Certo che potevate decidervi prima a fare riappacificarvi, non sapevamo più cosa inventarci io ed Hermione!- esclamò mentre un evidente sorriso si accendeva sul suo volto. Più tardi seppero che Harry era a parimerito in prima posizione con Krum, e nonostante le proteste di Ron, perché Karkaròff aveva dato ad Harry solo quattro punti, finalmente tutti tornarono amici e seppero che la seconda prova sarebbe stata solo il 24 febbraio. Nel frattempo dovevano risolvere l'indovinello che si celava dietro l'uovo d'oro, che quando si apriva emetteva un suono stridulo e acuto. - Beh, hai un sacco di tempo, e ci sono anche le vacanze di Natale ancora!- esclamò Ryta sollevata per tutto quello che era successo quel giorno.
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Il Natale. già e quell'anno Natale significava Ballo del Ceppo. La McGranitt aveva informato tutti che quell'anno per chi rimaneva a scuola ci sarebbe stato un gran ballo. Ryta era rimasta entusiasta della notizia. ma era proprio da allora che era incominciato tutto.
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- Allora ti ha detto niente, ancora?- chiese Hermione preoccupata. - Macche. forse non ha nessuna intenzione di invitarmi al ballo.- rispose Ryta sconsolata. - Ma non è possibile! Ne sono sicura Ryta, lui ti vuole invitare! Si può sapere quando pensa di decidersi, il ballo è domani, e tu hai già ricevuto un sacco di richieste!- esclamò Hermione in collera. - Non mi importa delle altre richieste! Se lui non mi vuole invitare, non ci andrò.- - Ma stai scherzando? Ti vuoi rovinare una festa così soltanto perché quello stupido non si muove? Adesso vado io a dirgliene quattro.- - No Hermione, non lo fare!- esclamò preoccupata Ryta - lascia stare, se lui non mi dice nulla vorrà dire che accetterò la domanda di Cedric Diggory. pensa che non ha ancora scelto una dama, perché aspetta una mia risposta. non appena lo trovo gli parlo - - Bene, così si fa amica mia! Fai come me! Altro che "Hermione, tu sei una ragazza!"- borbottò la ragazza sdegnata; Ryta per un attimo sorrise: sapeva a chi si stava riferendo Hermione, anche se la ragazza non avrebbe mai ammesso che era in collera con Ron. Certo, se solo quel cretino non si fosse preso una cotta per Fleur Delacour, e si fosse guardato meglio in giro prima, e soprattutto se fosse stato un tantino più sensibile e delicato.!, pensò Ryta sospirando. - Se fossi stata presente quella volta ti giuro che gli avrei dato un pugno!- esclamò irritata Ryta. - Ma di che stai parlando?- fece Hermione rossa in volto rendendosi conto di aver detto un pensiero ad alta voce - comunque tu Ryta, hai altri pensieri ed un altro stupido a cui pensare! Vai da Cedric e dimenticalo!- - Giusto!- disse Ryta in un impeto di rabbia e decisione. Preferì non continuare per mettere in imbarazzo la sua amica, e tralasciò anche la parte "dell'altro stupido a cui pensare". Ovviamente "l'altro stupido" era Harry. Da settimane si parlava sempre di Harry e ci si chiedeva quando si fosse deciso ad invitarla al ballo. Ryta non aveva sperato altro e aveva persino temporeggiato quando una settimana prima il famoso e bellissimo Cedric Diggory si era avvicinato a lei e le aveva chiesto di accompagnarla al ballo! Per giorni tutte le ragazze l'avevano invidiata, e ripetevano che non poteva rifiutare un'occasione simile. Ma lei voleva che un'altra persona la volesse come dama. solo che quella non sembrava averne la minima idea! Con questi pensieri, dopo aver salutato Hermione, Ryta si era diretta a passo svelto verso la Sala Grande, in cerca di Cedric. Fu più fortunata, perché lo trovò in giro per i corridoi. - Ciao Cedric!- lo richiamò. Non appena la vide voltandosi, le rivolse un sorriso dolce e radioso. Era particolarmente bello, pensò Ryta mentre lui le si avvicinava. Se solo il suo cuore battesse per lui invece che per quello stupido insensibile! - Ciao Ryta. allora hai preso una decisione?- chiese senza indugio. - Sì. sai ci ho pensato bene, e sarei molto contenta di avere un cavaliere come te! Per me va benissimo!- se possibile il sorriso di Cedric divenne ancora più radioso. - Ma. ma è fantastico! Cioè, sono molto contento che tu abbia deciso di accettare! Allora perfetto, ti aspetto vicino alla scalinata alle otto. Per te va bene?- - Perfetto!- rispose Ryta sorridendo. - I Campioni dovranno aprire le danze e sedere assieme ai giudici. te la senti?- chiese titubante, come per paura che tutto quel sogno potesse infrangersi. - Non ho nessun problema!- la decisione nella voce di Ryta gli fece sparire ogni dubbio. - A-allora a domani!- - Sì, a domani!- rispose la ragazza, dopo di che si allontanò diretta alla torre dei Grifondoro. Era quasi giunta davanti al ritratto della Signora Grassa, che questo si aprì e ne uscì fuori Harry. Pareva piuttosto imbarazzato e sembrava che avesse qualcosa da dire. Non appena Ryta lo vide, si irrigidì. Si sentiva come se lo avesse tradito, come se accettando la proposta di Cedric, avesse commesso un grave errore. Harry evidentemente, cercava proprio lei. - Ah, eccoti qui.- disse con un fare impacciato - ti stavo cercando.- - Dimmi.- disse lei cercando di essere più disinvolta. La tensione tra i due poteva tagliarsi a fette. - Ehm. ecco. mi chiedevo se tu. se tu.- ancora prima che potesse finire le parole, già un groppo nella gola di Ryta prese a premerle, soffocandola. Possibile che stesse per dire proprio quelle fatidiche parole, quelle che aveva sperato per settimane? Possibile che si fosse deciso quando era ormai troppo tardi? - . vorresti venire al ballo con me?- ci fu un attimo di silenzio interminabile, nel quale Harry l'aveva fissata con occhi speranzosi. - Mi dispiace. ma.- la sua voce le pareva uscire senza che lei lo volesse, così, senza pensarci, e il tono era particolarmente anormale -. non posso. al ballo ci vado già con Cedric - concluse, mentre sentiva che avrebbe voluto piangere per la rabbia, rabbia contro di lui, che l'aveva costretta ad accettare quella proposta perché sempre lui ci aveva messo così tanto tempo! Harry manifestò palesemente di esserci rimasto male, ma più di tutto si avvertiva la rabbia che lo attanagliava. - Ah capisco. bene! Era meglio se non ti dicevo niente! Ora scusa ma devo andare, ho da fare!- e senza nemmeno lasciarla parlare, entrò nella Sala Comune velocemente e lasciando una scia di freddezza al suo passaggio. Ryta fece per seguirlo, ma quando anche lei si fu arrampicata su per il buco del ritratto lui era già salito ai dormitori. Era arrabbiata, incavolata nera. Peggio per lui, poteva dirmelo prima! Non mi importa se ci è rimasto male!. Questi erano i suoi pensieri, che continuavano a ronzargli in testa. Mentre si dirigeva in camera sua, incrociò Ron. - Ehi Ryta, tu lo sai con chi va Hermione al ballo?- chiese curioso. Era da un po' che il ragazzo continuava a porsi quella domanda. Ryta però, non gli rispose nemmeno e lo ignorò completamente dirigendosi verso la sua meta. - Ma. ma che le prende?-
Continua.
Ok, mi sono sentita buona oggi, ed ho pubblicato tanti bei capitoli! Voglio ringraziare Darktail, per la bontà che ha avuto. Grazie, grazie di cuore! Qualcuno mi apprezza ^_^. Spero che chiunque leggerà questa storia segua il suo esempio, mi piacerebbe molto. Un bacio Ryta
