Standard disclaimers: Sono nel primo capitolo.

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Epilogo

Quatre stava già per rinunciare alla chiamata, quando finalmente la telecamera del vid-com inquadrò l'immagine sfuocata di una stanza buia. Una voce cavernosa si levò dalle tenebre.

"Chiunque tu sia, mi auguro ti sia preparato una scusa dannatamente buona."

Quatre si morse un labbro. "Mi dispiace, Duo. Non avevo idea di che ora fosse da te."

"Q-Man!" Seguì un'accozzaglia di rumori ed uno schianto, naturalmente accompagnato da una sfilza di imprecazioni che avrebbero fatto arrossire un portuale. Infine la luce si accese e Duo comparve sullo schermo.

Quatre non poté evitare di sentirsi in colpa. Duo faceva un lavoro faticoso ed evidentemente stava dormendo il sonno del giusto, prima che la sua chiamata lo tirasse giù dal letto. O almeno così sembrava, a giudicare dallo stato trasandato dei suoi capelli.

"Temo che non sia una ragione abbastanza buona per toglierti ore di sonno. So quanto siano preziose." Si scusò.

"Ah! Piantala, Q! Spero che non mi avrai chiamato alle..." Duo voltò la testa sconsolato, per cercare un orologio. "...Alle due del mattino per dirmi che devo dormire. Questo lo sapevo anche prima." Si stropicciò gli occhi assonnati e tornò a guardare la telecamera. "Per tutti i diavoli! Ma cosa ti è successo?" Ammiccò scioccato, indicando la spalla steccata.

Per quanto poté, Quatre si strinse nelle spalle. "Frattura composta della scapola e corrispondente lussazione omero-scapolare." Dichiarò, vagamente imbarazzato.

Duo emise un fischio. "Ne avrai per molto?"

Quatre annuì mestamente. "I dottori dicono che guarirò senza problemi, ma temo che prima di poter suonare ancora, dovrò aspettare qualche mese."

L'altro face una smorfia. "Cavolo, mi dispiace. Immagino che non potrai venire qui sulla Terra, allora."

Quatre annuì ancora. "In effetti è proprio per questo che ti ho cercato. Ero già sulla Terra quando mi sono infortunato, ma per ovvie ragioni sono tornato subito qui su L4. Non me la sentivo di..."

Duo alzò una mano per interromperlo. "Aspetta, aspetta, aspetta...Eri sulla Terra, hai detto?" Si grattò una tempia, maltrattando una ciocca arruffata, finché un largo sorriso, obliquo e malizioso non gli accese lo sguardo. Si batté una mano sulla fronte. "Dorothy! Ma certo! Come ho fatto a non pensarci prima! Hey, non dirmi che è stata lei a ridurti così! Ragazzi! Cos'ha combinato questa volta? Ti ha buttato giù da un treno in corsa? Oppure ha cercato di fracassarti la testa, facendo cadere un'incudine dal quarto piano e ha preso male la mira?"

Quatre sospirò rassegnato. Non si capiva mai se Duo stesse scherzando o parlando sul serio. "Non è stato il frutto di un'aggressione, ma..."

"Ah! Ho capito!" Duo lo interruppe ancora. "Aspetta! Non dirmelo! Cavolo! Lo sapevo che un giorno sarebbe venuto fuori che anche il golden-boy era un vero stallone sado-maso! Avanti! Sono tutto orecchi! Adesso, se vorrai sbarazzarti di me, dovrai spararmi tutti i dettagli in..."

"Duo! E' stato un incidente!" Ormai Quatre era paonazzo. Contò fino a tre. "E, ti prego, se mai ti venisse voglia di farlo, non raccontarmi cosa stavi sognando prima che ti chiamassi, okay?"

"Hey, ma per chi mi hai preso, Q? Io sono un bravo ragazzo!" Duo sfoggiò un'aria scandalizzata per la bellezza di un'intera frazione di secondo. Infine la sua naturale sfacciataggine prese nuovamente il sopravvento. "Ho ancora un certo senso del pudore, sai?" Ammiccò sfrontatamente. "Ma adesso dimmi...Com'è?"

"Com'è...Cosa?"

Duo agitò le braccia esasperato. "Come, cosa? Dorothy, no!" Quando l'amico gli scoccò un'occhiata vacua, lo guardò come se gli avesse appena detto di aver visto un elefante ballare il tip-tap. "E va bene, non ci hai provato. Del resto che sei più gentiluomo di me lo sapevamo anche prima, ma l'hai baciata, vero?"

Quatre tacque ancora.

"Senti, amico. Sono davvero felice che stavolta te ne sia tornato a casa con le tue gambe, ed è stato bello parlare con te. Sul serio. Ma ora, se non hai nient'altro da dirmi, io tornerei a dormire. Buonanotte! O qualsiasi cosa sia lì da te." Spense la luce, borbottando qualcosa a proposito di certi piloti di Gundam che avrebbero avuto bisogno di un referto medico, per capire la differenza tra uomini e donne.

"Duo!"

La voce dell'altro ragazzo questa volta emerse attutita. Quatre indovinò che probabilmente aveva nascosto la testa sotto un cuscino. "Che c'è?"

"Prima di andare, volevo dirti grazie."

La luce si accese di nuovo. "Prego. Ma di cosa?" Questa volta Duo era davvero perplesso.

Quatre sorrise, divertito. "Beh, per le mele, ovviamente. Erano squisite!"

Quando Quatre chiuse la comunicazione, Duo era ancora con la mascella a penzoloni, che boccheggiava incredulo. Quatre si appoggiò allo schienale della poltrona e ridacchiò. Povero Duo. Lo aveva proprio scioccato. E chissà cosa avrebbe detto se avesse saputo il resto!

Aprì un cassetto della scrivania ed estrasse una piccola scatola di velluto. La aprì per la centesima volta quel giorno e la luce cristallina del solitario che custodiva gli sorrise ancora. Solo un diamante perfetto come quello avrebbe potuto rendere Dorothy ancora più luminosa.

L'intercomunicante gracchiò e la voce della segretaria annunciò l'arrivo della sua nuova collaboratrice di fiducia. "Signor Winner, la signorina Catalonia è qui per quel contratto con la Iron Trans."

"Arrivo subito, signora Bates."

"Sì, signore."

Quatre chiuse in fretta la scatoletta e la fece scivolare nella tasca dell'impermeabile. Poi andò ad aprire le porte dello studio ed invitò personalmente Dorothy ad entrare.

"Spero che per te non sia stato un disturbo eccessivo venire fuori orario di lavoro." Cominciò, dopo averle galantemente baciato la mano. "Ma, trattandosi di un affare delicato, non volevo correre il rischio di interruzioni." Accettò gentilmente il suo soprabito e lo appese accanto al proprio.

"No, affatto. Anzi, se non lo avessi fatto tu, lo avrei proposto io." Dorothy si accomodò su una poltrona, accavallando le gambe eleganti, completamente a proprio agio. "Il problema è che non ho niente da riferirti. Il loro rappresentate legale non ha ancora finito di esaminare i nostri appunti alle sue..." Sorrise con malizia,"...'clausole scritte in piccolo alla fine del contratto', e così non posso fare nient'altro che aspettare."

Quatre le sorrise. "Beh, allora, visto che siamo stati generosamente esonerati dai nostri straordinari quotidiani, potremmo cenare insieme. Avrei giusto alcune questioni di una certa rilevanza di cui vorrei parlarti in privato. Una cena potrebbe essere il contesto adatto."

Dorothy lo studiò un istante, perplessa. "Cos'è questo? Un altro ingegnoso compromesso, signor Winner?"

Riconoscendo il gioco, Quatre decise di stare alle regole. "Questa volta proporrei una definizione diversa, signorina Catalonia. Se le dicessi che si tratta di un invito, lei cosa ne penserebbe?"

La donna non riuscì a celare il divertimento. "Che è una definizione interessante, signor Winner."

Quatre si strinse nelle spalle, come imponeva il copione. "E' un sì?"

"E' un sì."

Il ragazzo annuì sorridendo e si diresse vero l'attaccapanni. Raccolse il pastrano di Dorothy e, per quanto gli fosse possibile con un braccio solo, la aiutò ad indossarlo. La donna gli restituì il favore, sapendolo impacciato dalla steccatura.

"Vogliamo andare?" Domandò infine Quatre, offrendole il braccio. Lei annuì e si lasciò condurre fuori dalla stanza. Prima di abbandonare definitivamente l'ufficio, Quatre si accostò alla scrivania della segretaria.

"Noi andiamo, signora Bates. La prego, vada anche lei. Quello che non siamo riusciti a finire oggi, lo finiremo domani."

La donna alzò lo sguardo dal proprio terminale. "Finisco di battere questa lettera che deve partire entro domani e vado."

Quatre annuì. "Buona sera, signora Bates."

"Arrivederci, signor Winner. Signorina Catalonia." Salutò entrambi con un cenno del capo e tornò a digitare sulla tastiera. Poi un biglietto le ricordò del messaggio che doveva consegnare. "Ah! Signor Winner!"

Quatre, che era già a metà corridoio, si voltò.

"Ha chiamato un signore per lei dalla Terra. Un certo Tomislav Rastova. Dice che ringrazia molto per lo splendido regalo e che sarebbe onorato di averla come padrino per il varo del Jezera II, che si terrà il quindici di questo mese." La signora si spostò gli occhialetti sul naso, guardando di sotto in su il proprio datore di lavoro. "Non so di cosa stia parlando, ma ha detto che lei sapeva già tutto e mi ha lasciato un numero."

Quatre si scambiò un'occhiata con Dorothy, cercando la sua approvazione, e poi annuì rivolgendosi alla segretaria. "La prego, signora Bates, lo contatti da parte mia e gli dica che saremo felici di presenziare alla cerimonia."

"Non mancherò, signor Winner." La donna si appuntò l'ordine e tornò a battere la sua lettera.

Non appena i due giovani furono usciti dall'ufficio, staccò lo sguardo dal monitor e sganciò il ricevitore dell'intercomunicante. "Signor Rashid? Sono usciti adesso...Sì, da soli...No, non è un posto malfamato..." Sospirò. "Senta, ho prenotato personalmente, ed è uno dei migliori ristoranti della colonia, non li avvelenerà nessuno...E va bene, le darò l'indirizzo, ma li segua con discrezione...Forse questa è la volta buona!"

FINE

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AN: E questo è tutto. Spero che vi sia piaciuta, ma sono aperta a qualsiasi commento. Sono ansiosa di conoscere le vostre opinioni, perciò non siate timidi e parlate pure apertamente. Sarò più che felice di discuterne. Chi mi conosce sa quanto sia sempre contenta di fare due chiacchiere! ^_^

Ma ora un piccolo aggiornamento circa le altre produzioni. Vi informo che sto ancora lavorando al progetto della riscrittura dell'anime di GW, ma tutto sta procedendo con una lentezza esasperante anche per me. Temo che la colpa sia soprattutto mia, perchè ho il brutto vizio di occuparmi di troppe cose in una volta e, mentre io leggo, scrivo, traduco e disegno, il tempo scorre tiranno. Inoltre ovviamente non faccio tutto questo per lavoro, perciò la rapidità e la bontà dei risultati sono sempre condizionati dal mio tempo libero, che ultimamente è molto poco.

Tutto questo per dire che per un po' non vedrete aggiornamenti da parte mia, ma la cosa non dovrà farvi sperare in un mio abbandono, perchè tornerò comunque a tormentarvi con le mie fantasie.

Tuttavia fino a quel momento mi limiterò a portarvi tutti nel cuore con me e a sperare di sentirvi presto.

Un enorme abbraccio collettivo,

Darkwing